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Rapporto Annuale Regionale 2012 Calabria

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Academic year: 2022

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Rapporto Annuale Regionale 2012

Calabria

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Rapporto annuale regionale 2012

Direttore Regionale INAIL Calabria : Daniela Petrucci

Testi ed elaborati

Anna Rita Lofrano Responsabile Ufficio Attività Istituzionali Fabrizio Allegrini Coordinatore Avvocatura Regionale

Amalia Manuela Nucera Coordinatore Avvocatura Distrettuale di Reggio Calabria Giovanni Galuppo Sovrintendente Medico regionale

Daniela Scozzafava Funzionario Ufficio POC Rossella Chiarello Funzionario Ufficio POC

Tabelle dati: Consulenza Statistica Attuariale della Direzione Generale INAIL

Comitato di redazione Ettore Arcuri

Pietro Esposito Alessandro Aristippo

Responsabile Comunicazione: Pietro Esposito

Stampato dalla Tipografia Inail – Milano

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Indice

Introduzione 5

- Daniela Petrucci

Il fenomeno infortunistico 7

- Anna Rita Lofrano

Le Malattie Professionali: lo stato dell’arte in Regione Calabria 19

- Giovanni Galuppo

Relazione sul contenzioso INAIL regionale dell’anno 2012 23

- Fabrizio Allegrini - Amalia Manuela Nucera

Indagine Customer 29

- Daniela Scozzafava – Rossella Chiarello

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Introduzione

Dr.ssa Daniela Petrucci – Direttore Regionale INAIL per la Calabria

Il rapporto annuale rappresenta un momento di riflessione per tutti noi che operiamo nell'ambito della tutela del lavoratore; da tempo, il nostro impegno quotidiano è quello di cercare di fare prevenzione e- laddove questo impegno non sia stato sufficiente- riuscire ad assistere coloro che hanno subito un infortunio.

Nella disamina dei dati che leggerete noi vediamo persone e non numeri ed è con questa visione che operiamo, nell'intento di fare di questo Istituto un Ente capace di comprendere i reali bisogni dei propri utenti.

In Calabria nel 2012 risultano avvenuti complessivamente 1.268 infortuni in meno rispetto all’anno 2011, con una flessione in termini percentuali dell’11,86%. Il valore assoluto degli infortuni è pari a 10.689, sul dato indubbiamente ha inciso anche il calo occupazionale.

Tale numero, comunque, è sempre distante dall’obiettivo “Zero”

Il messaggio: “tendenza allo “zero”, come evidenziato nel Rapporto Regionale degli anni precedenti, è sempre presente in ogni azione e progetto dell’INAIL, sia in questa regione che a livello nazionale.

È evidente che il suddetto messaggio rappresenta uno stimolo ed è una tendenza, simbolica ed intenzionale. Un ambizioso intento al quale deve lavorare non soltanto l’INAIL, ma anche gli altri Enti che si occupano di prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro, al fine di perseguire tutti insieme l’obiettivo comune che è quello di ridurre drasticamente l’incidenza degli infortuni, con l’utopia di azzerarli.

La sinergia è importante poiché oltre che a fare la rete fra i soggetti interessati, consente un confronto più qualificato, attraverso il quale è possibile trovare le giuste misure ed accorgimenti per rendere il lavoratore meno vulnerabile e più sicuro sul posto di lavoro, sia sul versante degli infortuni, sia per quanto concerne le malattie professionali. Su quest’ultimo punto va evidenziato che molto è ancora da fare sulle “possibili” malattie sommerse, vale a dire quelle malattie che pur essendo riconoscibili come professionali non vengono denunciate come tali, anche se conforta il fatto che il numero delle denunce sia diminuito.

Ciò che inevitabilmente colpisce, tuttavia, esaminando il dato, è che- nonostante gli sforzi compiuti da tutti gli operatori del settore nell’ambito della prevenzione e l’aver ottenuto una riduzione degli infortuni- quelli mortali siano aumentati: da 23 dell’anno 2011 a ben 37 del 2012.

Preme subito evidenziare che ci siamo impegnati in un’attenta disamina dei singoli casi e ciò che si è constatato è che la maggior parte di essi sia avvenuta per imprudenza o, appare forse “paradossale” asserirlo, per eccessiva sicurezza delle proprie mansioni: una buona e talvolta anche ottima preparazione e conoscenza del proprio lavoro spesso spinge ad essere “incauti”. Le modalità con le quali si sono verificati questi infortuni ci convincono ancor di più, quindi, dell’utilità dell’agire “comune” tra tutti i soggetti che operano a tutela del lavoratore e che fare informativa in materia di sicurezza appare lo strumento pregnante per rendere capillare la conoscenza dei comportamenti che possono salvare la vita o preservare dagli infortuni più gravi.

Il dettaglio dell’andamento infortunistico dell’anno 2012 sarà meglio evidenziato nelle relazioni relative agli infortuni, alle malattie professionali, nonché sul contenzioso giudiziario.

Aggiungo, che il rapporto regionale di quest’anno è arricchito, anche per motivi di trasparenza, da un’appendice sulla Customer Satisfation, indagine sui servizi offerti dall’INAIL, effettuata nelle Strutture territoriali della Calabria,

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Anche gli esiti di quest’ultima ci confortano per quanto attiene il comportamento del personale dell’Istituto, nonché sulla qualità dei servizi erogati all’utenza.

In conclusione, i risultati dell’attività di contenimento degli infortuni, anche in previsione di una possibile e auspicata ripresa economica del Paese, ci proiettano verso un rilancio della cultura della prevenzione. Rilancio che deve essere attuato attraverso l’integrazione dei consueti e indispensabili interventi informativi/formativi ed economici (finanziamenti alle imprese etc.), con le attività di consulenza nei confronti di quelle aziende ove è presente un rilevante fenomeno infortunistico.

Su questo versante si sono registrate diverse iniziative ed anche su questo punto vi invito alla lettura del paragrafo dedicato alla prevenzione.

Chiudo questa mia breve introduzione con un motto uso presso l’INAIL, che io condivido pienamente : “Gli infortuni zero debbono essere un obiettivo anche se ciò può apparire a prima vista una utopia; ma chi l’ha detto che le utopie non debbano essere la linea di orizzonte alla quale si tende per fare delle buone pratiche? Ciò perché anche un solo infortunio è un infortunio di troppo!”

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Il fenomeno infortunistico

Dr.ssa Anna Rita Lofrano – Responsabile Ufficio Attività Istituzionali

Cap. 1 - Demografia – occupazione - aziende

Il contesto socio economico

Il 2012 si è distinto per la crisi finanziaria ed economica che ha investito tutto il mondo ed in particolare il nostro Paese.

In base a quanto è emerso dal rapporto di Banca D’Italia 2012, l'attività economica in Calabria si è ulteriormente indebolita rispetto all'anno precedente con un calo significativo in tutti i settori e con grosse cifre rispetto al resto del Paese.

La seconda parte del 2012 ha visto un evidente calo dell’occupazione (-1,9 per cento nella media dell’anno), più elevato di quello osservato nel Mezzogiorno e in Italia (-0,6 e -0,3).

Dal 2007 al 2012 il numero di occupati è diminuito di quasi 36 mila unità, un calo pari al 6 per cento. L’occupazione è diminuita in tutte le fasce di età, ad eccezione di quella oltre i 65 anni per effetto dei provvedimenti di natura previdenziale adottati negli ultimi anni; il maggior contributo al calo dell’occupazione è venuto dai lavoratori nella fascia 45-54 anni (-4,3 per cento),che fino allo scorso anno erano stati investiti dalla crisi in misura limitata.

La riduzione ha riguardato sia gli uomini (-2,5 per cento) sia le donne (-1,0 per cento),contrariamente a quanto avvenuto in Italia e nel Mezzogiorno, dove l’occupazione femminile ha continuato a crescere. La riduzione è stata maggiore tra i lavoratori dipendenti(-2,1 per cento) rispetto agli autonomi (-1,4 per cento). Analogamente a quanto avvenuto nel Mezzogiorno e nel resto del Paese, tra i dipendenti, i lavoratori con contratto a tempo indeterminato sono diminuiti (-3,6 per cento), mentre sono aumentati quelli con contratto a termine (1,5 per cento).

Tav. 1

Occupati in complesso e tasso di occupazione (15-64 anni) per sesso, regione e provincia - Anno 2012 (dati in migliaia e in percentuale)

REGIONI E

PROVINCE Occupati Tasso di occupazione (15-64 anni)

Maschi Femmine Maschi e femmine Maschi Femmine Maschi e femmine

Cosenza 132 75 207 53,1 30,0 41,5

Catanzaro 75 44 119 59,9 34,9 47,2 Reggio Calabria 92 62 154 48,4 32,6 40,4

Crotone 28 16 43 47,7 26,4 36,9 Vibo Valentia 27 16 43 48,4 28,3 38,3

Con riferimento al dato occupazionale nei diversi settori (tav. 2) , la più alta concentrazione si riscontra nel territorio cosentino (occupati 207 mila sul totale regionale pari a 566 mila), segue Reggio Calabria con 154 mila unità , Catanzaro con 119 mila , ed infine Crotone e Vibo Valentia, insolitamente, accomunate dagli stessi numeri 43 mila unità.

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Tav.2

REGIONI E PROVINCE

Agricoltura Industria di cui: in senso stretto Servizi Totale

Dipen- denti

Indi- pen-

denti Totale Dip en- den ti

Indi- pen-

denti Totale Dipen- denti

Indi- pen-

denti Totale Dipen- denti

Indi- pen-

denti Totale Dipe n- denti

Indi- pen-

denti Totale

CALABRIA 50 10 60 65 30 95 36 14 49 285 126 411 401 165 566

Cosenza 18 6 23 20 11 31 11 4 15 105 48 152 143 65 207

Catanzaro 7 1 8 18 7 26 10 4 14 57 28 85 83 36 119

Reggio

Calabria 15 2 17 15 8 23 8 5 13 84 31 114 114 40 154

Crotone 5 1 6 7 1 8 4 1 5 19 10 29 31 13 43

Vibo

Valentia 5 1 6 5 2 7 3 1 3 21 9 30 31 12 43

(dati in migliaia)

Secondo i dati derivanti dalle comunicazioni obbligatorie ai centri per l’impiego da parte dei datori di lavoro, raccolti dal Ministero del Lavoro, i rapporti di lavoro attivati sono diminuiti nel 2012 del 2,6 per cento nella media dei quattro trimestri, con una significativa riduzione nella seconda parte dell’anno; i lavoratori interessati da nuove assunzioni si sono ridotti del 2,8 per cento. Il 16 per cento delle nuove assunzioni è stato a tempo indeterminato, come nell’ultimo triennio; il 54 per cento ha riguardato le donne, una quota in lieve ma costante crescita. Il tasso di occupazione della popolazione in età lavorativa (15-64 anni) è diminuito al 41,6 per cento (42,5 nel 2011), rispetto al 43,8 nel Mezzogiorno e al 56,8 in Italia. Il divario rispetto alla media nazionale si è quindi ulteriormente ampliato, passando da 14,5 a 15,2 punti percentuali.

Nel 2012 si registra una contrazione dell’indicatore UniCredit-Regios –S di attività economica della Calabria, che si attesta a -2,7% nel mese di dicembre su base annua.

Fonte UniCredit-RegiosS

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Indicatori-Regione Fonte Aggiornamento Dato

precedente Ultimo dato

Esportazioni Istat - var % a/a valore assoluto meuro

IV trim. 2012 +14,8%

90,8

-14,7%

92,0

Importazioni

Istat - var % a/a valore assoluto meuro

IV trim. 2012 +7,4%

149,3 -12,7%

137,6 Tasso di

disoccupazione Istat - tasso IV trim. 2012 18,1% 19,8%

Tasso di attività Istat - tasso IV trim. 2012 51,5% 53,3%

Occupati nell’industria

Istat - var % a/a valore assoluto in

migliaia IV trim. 2012 -12,0%

93,7

+16,8%

104,4

Imprese attive Movimprese – var

% a/a IV trim. 2012 0,0% -0,5%

Premesso che il peso del commercio estero sull’economia regionale è poco rilevante, nel quarto trimestre del 2012 si registra un riduzione su base annua sia delle esportazioni (- 14,7%) che delle importazioni, seppur leggermente più contenuta, (-12,7%). Il deficit della bilancia commerciale, 45,7 milioni di euro, corrisponde al 49,6% delle esportazioni del trimestre stesso.

Dalla domanda interna provengono ancora segnali negativi, con le immatricolazioni di nuove auto che risultano in contrazione, -16,1% in febbraio 2013 e -13,2% nel mese di gennaio su base annua.

Gli occupati totali diminuiscono nel quarto trimestre dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2011 (-3,4%, quasi 20.300 unità). Il calo ha interessato il settore agricolo per poche centinaia di addetti (-0,9%, pari a 728 unità) e, in modo rilevante, il settore dei servizi (- 8,2%, quasi 34.600 unità); aumentano, invece, in modo consistente gli addetti nell’industria (+16,8%, oltre 15.000 unità). Sempre su base annua il tasso di attività cresce (+1,8%), quello di occupazione si riduce (-1,3%) e il tasso di disoccupazione sale addirittura del 5,4%, attestandosi al preoccupante livello del 19,8%, nell’ultimo trimestre del 2012.

Nel quarto trimestre dell’anno diminuiscono, rispetto allo stesso periodo del 2011, le imprese attive (-0,5%) e le nuove iscrizioni (-2,6%) ed aumentano in modo allarmante le cessazioni (+45,5%).

1.1

La lettura in INAIL Calabria del dato sull’andamento produttivo

.

Applicando i concetti appena espressi nell’ambito delle linee di produzione dell’INAIL in Calabria emerge che, con riferimento all’andamento produttivo afferente alla linea aziende, si è registrato un leggero calo del portafoglio del -1,44 di poco superiore allo -0,29 del dato Italia. La variazione in diminuzione è da collegare al -2,24 delle emesse ed ad un +1,49

(10)

delle cessate, il dato più preoccupante si è registrato sulla Sede di Reggio Calabria, per la quale vi è stato un -10,28 delle emesse e ben il + 41,01 delle cessate e soltanto un +2,17 delle riattivate. L’unico leggero incremento, a livello regionale, si è registrato sulla Sede di Cosenza con un +0,57 da attribuire al +4,31% delle emesse ed al ben -18,29 delle cessate ed al fenomeno delle riattivazioni con un dato del +21,29%. Con riferimento alla linea lavoratori, il portafoglio infortuni appare subire un calo non significativo del -11,34 di poco superiore al dato Italia del -9,64, in termini di percentuale, le Sedi che registrano la maggiore diminuzione sono Rossano con il -14,57% e Locri con il -17,20%.

Cap.2. La dinamica infortunistica

Infortuni denunciati.

In Calabria nel 2012 risultano avvenuti e denunciati complessivamente 10.689 infortuni con una flessione del -11,86% (da evidenziare che nel 2011, rispetto al 2010 la flessione era del -8,9%, a fronte di un dato Italia del – 10,52% ( cfr. Tav. A.) Va evidenziato che, tenuto conto dei dati sotto riportati, il maggior numero di casi in diminuzione si è registrato a Crotone e provincia con una percentuale del -20,59%, seguita da Catanzaro con un - 15,57%, Cosenza con un -11,69% , Reggio Calabria con un -9,29% ed infine Vibo Valentia con il solo -0,11%.

Per una corretta lettura del dato riportato nelle tabelle che seguono si precisa il significato da attribuire ai fattori di valutazione.

Modalità degli eventi

Per un’analisi dettagliata del fenomeno infortunistico è importante, preliminarmente, distinguere le modalità in cui avviene l’infortunio:

in occasione di lavoro: sono i casi avvenuti all’interno del luogo di lavoro, nell’esercizio effettivo dell’attività lavorativa

ambiente di lavoro ordinario: casi avvenuti in fabbrica, cantiere, terreno agricolo, etc.

con mezzo di trasporto: casi riguardanti gli autotrasportatori merci/ persone, commessi viaggiatori

in itinere: casi avvenuti al di fuori del luogo di lavoro, regolamentati dall’art. 12 del decreto legislativo 38/2000. Più chiaramente, trattasi di quelli avvenuti: durante il normale percorso di andata e ritorno dall’abitazione al posto di lavoro; durante il normale percorso che il lavoratore deve fare per recarsi da un luogo di lavoro ad un altro; nel caso di rapporti di lavoro plurimi, durante l’abituale percorso per la consumazione dei pasti qualora non esista una mensa aziendale.

Come va, quindi, letto il dato i valori riportati in tabella sub occasione di lavoro comprendono il dato riguardante gli infortuni avvenuti in ambiente di lavoro ordinario e quelli avvenuti con mezzo di trasporto che vengono mantenuti distinti da quelli avvenuti in itinere.

(11)

Lettura del dato.

Il dato disaggregato per modalità di evento (cfr. Tav. A) mostra un calo significativo per quanto attiene agli infortuni aventi per ambiente di lavoro la strada, avvenuti con mezzo di trasporto, pari a -17,43%, seguito dal dato di quelli in itinere pari al -13,82%, questi ultimi costituiscono il 9% degli infortuni avvenuti in Calabria, su questo dato incide soprattutto la provincia di Cosenza con un numero di infortuni pari a 327. Va notato che nel corso dell’anno 2011 il primato sugli infortuni avvenuti in itinere andava attribuito alla provincia di Catanzaro con ben 382 casi, mentre, nel 2012 sulla medesima provincia i casi si sono ridotti del -34,04%.

I fattori che spesso incidono sull’accadimento sono da collegare alla disattenzione, alla stanchezza ma anche alla pericolosità delle strade calabresi, sul punto, tuttavia, è singolare il dato degli infortuni in itinere che risultano essere in termini di incidenza in percentuale -sul totale dei casi avvenuti in regione con modalità evento in itinere- più alto nel territorio di Cosenza ( 327/912) cioè pari al 36%, mentre, nel crotonese, notoriamente caratterizzato da strade più pericolose, il rapporto è meno significativo (43/912) 5%.

Quest’ultimo dato appare riconducibile alle migliorie che sono state apportate alla SS106 proprio nel tratto del “crotonese”, all’interno del quale sono state previste- nei punti di maggior rischio- delle rotatorie che costringono ad un rallentamento ed a prestare maggiore attenzione.

Va notato che, spesso, sul dato incidono anche fattori come l’alta concentrazione di pendolarismo, non è un caso, infatti, che gli infortuni si verifichino nelle ore di punta del traffico locale proprio per gli spostamenti casa-lavoro e viceversa. Da evidenziare anche l’assenza di strutture dedicate al servizio mensa che costringono i lavoratori a lasciare la propria sede di lavoro durante la pausa pranzo e le più generali carenze infrastrutturali della Calabria.

Tav. A - Infortuni sul lavoro avvenuti negli anni 2011 e 2012 denunciati all'INAIL per modalità di evento e territorio

Complesso Gestioni

Cosenza Catanzaro Crotone Calabria Reggio Vibo

Valentia Calabria Sud ITALIA

Modalità di evento 2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 In occasione di

lavoro 3.927 3.516 2.710 2.345 902 748 2.505 2.292 875 876 10.919 9.777 84.375 74.764 643.039 580.355 - Ambiente di lavoro

ordinario 3.727 3.345 2.513 2.165 862 713 2.354 2.171 850 861 10.306 9.255 78.857 70.159 592.876 537.521 - Con mezzo di

trasporto 200 171 197 180 40 35 151 121 25 15 613 522 5.518 4.605 50.163 42.834

In itinere 320 327 382 285 35 43 239 204 62 53 1.038 912 7.442 7.006 82.570 76.159

Totale 4.247 3.843 3.092 2.630 937 791 2.744 2.496 937 929 11.957 10.689 91.817 81.770 725.609 656.514

(12)

Infortuni mortali.

Come evidenziato in apertura del rapporto, in controtendenza rispetto alla diminuzione degli infortuni è l’aumento significativo di quelli mortali avvenuti in “ambiente di lavoro ordinario, in occasione di lavoro”. Nell’esaminare il dato disaggregato per provincia (cfr.

Tav. B) si può notare che sul totale incidono gli infortuni avvenuti nell’ambito della provincia di Reggio Calabria (14) e di Cosenza (13), più evidente l’aumento dei casi su Reggio Calabria, dove si è passati da 6 a 14. Su Cosenza il rapporto tra questi e quelli avvenuti in itinere, che nel 2011 era in misura evidente contenuto (rispettivamente 5 e 4), oggi, risulta più significativo: 10 (in occasione di lavoro) e 3 in itinere che rappresentano l’1% di quelli a totale in itinere avvenuti nel territorio cosentino, mentre, il divario aumenta su Reggio Calabria, dove si è passati da un rapporto 5 ad 1 del 2011 ad un rapporto di 11 a 3 nel 2012. Il dato si è azzerato su Vibo Valentia, dove però l’unico infortunio mortale che si registra è proprio in itinere.

Da un esame delle “cause e circostanze” che riguardano i singoli casi è emerso che spesso si è trattato di “imprudenza” ed in alcuni casi di comportamenti che sono da ricollegare alla forte esperienza che il singolo sa di possedere e che spinge ad agire trascurando le basilari regole di sicurezza, una modesta percentuale è da riferire a fattori imprevedibili.

Tav. B - Infortuni mortali sul lavoro avvenuti negli anni 2011 e 2012 denunciati all'INAIL per modalità di evento e territorio

Complesso Gestioni

Cosenza Catanzaro Crotone Calabria Reggio Vibo

Valentia Calabria Sud ITALIA

Modalità di

evento 2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 In occasione di

lavoro 5 10 3 5 2 4 5 11 1 16 30 146 154 669 622

- Ambiente di

lavoro ordinario 3 7 3 4 1 3 3 6 10 20 103 99 450 415

- Con mezzo di

trasporto 2 3 1 1 1 2 5 1 6 10 43 55 219 207

In itinere 4 3 2 1 3 1 7 7 37 26 231 202

Totale 9 13 5 5 2 4 6 14 1 1 23 37 183 180 900 824

I settori più a rischio, come nel corso degli anni precedenti, osservando la classificazione ATECO 2007, sono quelli delle costruzioni (F) con ben 1109 infortuni, del commercio ( C) con 981 infortuni ed il settore della sanità e assistenza sociale (Q) con 1023 casi denunciati, riferentisi a dipendenti che hanno subito un infortunio nel corso dell’esercizio della loro attività lavorativa.

(13)

Tav. C - Infortuni sul lavoro avvenuti nel 2012 e denunciati all'INAIL per gestione, settore di attività economica e territorio

Gestione/Settore attività

economica Cosenza Catanzaro Crotone Reggio

Calabria Vibo

Valentia Calabria Sud ITALIA

A Agricoltura, silvicoltura e pesca 16 3 4 9 5 37 592 4.241

B Estrazione di minerali da cave e miniere 11 1 3 2 17 118 806

C 10 Industrie alimentari 67 19 7 24 23 140 1.424 10.880

C 11 Industria delle bevande 1 2 3 92 921

C 12 Industria del tabacco 9 50

C 13 Industrie tessili 3 1 4 138 2.285

C 14 Confezione di articoli di abbigliamento;

confezione di articoli in pelle e pelliccia 5 4 2 1 12 227 1.887

C 15 Fabbricazione di articoli in pelle e simili 1 1 114 1.980

C 16 Industria del legno e dei prodotti in legno e sughero (esclusi i mobili);

fabbricazione di articoli in paglia e materiali

da intreccio 30 28 7 16 8 89 479 4.734

C 17 Fabbricazione di carta e di prodotti di

carta 1 1 159 2.197

C 18 Stampa e riproduzione di supporti

registrati 7 12 3 22 159 2.068

C 19 Fabbricazione di coke e prodotti

derivanti dalla raffinazione del petrolio 1 1 1 2 5 45 240

C 20 Fabbricazione di prodotti chimici 3 4 1 4 12 108 2.266

C 21 Fabbricazione di prodotti farmaceutici di

base e di preparati farmaceutici 2 1 1 2 6 104 1.251

C 22 Fabbricazione di articoli in gomma e

materie plastiche 16 4 1 21 396 5.356

C 23 Fabbricazione di altri prodotti della

lavorazione di minerali non metalliferi 22 22 5 24 20 93 759 6.773

C 24 Metallurgia 4 1 2 7 1.025 6.776

C 25 Fabbricazione di prodotti in metallo

(esclusi macchinari e attrezzature) 51 36 17 27 21 152 1.842 23.290

C 26 Fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi

elettromedicali, apparecchi di misurazione e

di orologi 3 2 5 154 1.740

C 27 Fabbricazione di apparecchiature elettriche ed apparecchiature per uso

domestico non elettriche 7 3 2 3 3 18 308 3.998

C 28 Fabbricazione di macchinari ed

apparecchiature nca 13 11 1 6 4 35 552 13.811

C 29 Fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e

semirimorchi 4 1 1 6 505 3.576

C 30 Fabbricazione di altri mezzi di trasporto 5 27 2 34 477 2.521

C 31 Fabbricazione di mobili 6 8 4 5 23 366 4.070

C 32 Altre industrie manifatturiere 5 4 1 2 12 106 2.064

C 33 Riparazione, manutenzione ed

installazione di macchine ed apparecchiature 13 4 2 4 23 249 2.922

C Totale attivita' manifatturiere 262 168 50 156 88 724 9.797 107.656

D Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e

aria condizionata 7 13 2 5 1 28 234 1.710

E Fornitura di acqua; reti fognarie, attivita' di

gestione dei rifiuti e risanamento 74 64 31 18 14 201 2.244 11.193

F Costruzioni 367 297 73 293 79 1.109 6.842 52.046

Totale Industria 737 546 163 483 187 2.116 19.827 177.652

G Commercio all'ingrosso e al dettaglio;

riparazione di autoveicoli e motocicli 335 222 41 303 80 981 6.655 56.804

H Trasporto e magazzinaggio 246 173 48 409 52 928 6.191 42.987

I Attivita' dei servizi di alloggio e di

ristorazione 123 68 19 75 56 341 2.650 26.213

J Servizi di informazione e comunicazione 22 25 2 12 6 67 557 5.982

K Attivita' finanziarie e assicurative 33 20 8 17 4 82 614 6.076

L Attivita' immobiliari 8 46 4 93 151 354 3.860

M Attivita' professionali, scientifiche e

tecniche 31 149 1 24 3 208 832 9.053

N Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di

supporto alle imprese 171 92 27 98 25 413 3.595 26.641

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O Amministrazione pubblica e difesa;

assicurazione sociale obbligatoria 173 100 33 128 39 473 3.679 22.528

P Istruzione 14 11 4 11 4 44 361 5.077

Q Sanita' e assistenza sociale 418 270 116 211 8 1.023 7.054 45.964

R Attivita' artistiche, sportive, di

intrattenimento e divertimento 31 18 7 23 6 85 685 4.478

S Altre attivita' di servizi 71 36 13 43 9 172 1.062 8.065

T Attivita' di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico;

produzione di beni e servizi indifferenziati per

uso proprio da parte di famiglie e convivenze 13 20 1 19 1 54 378 5.058

U Organizzazioni ed organismi extraterritoriali 1 101

Totale Servizi 1.689 1.250 324 1.373 386 5.022 34.668 268.887

Totale Industria e Servizi 2.426 1.796 487 1.856 573 7.138 54.495 446.539

X - Non determinato 508 426 201 237 149 1.521 12.903 138.376

Gestione Industria e Servizi 2.934 2.222 688 2.093 722 8.659 67.398 584.915

Gestione Agricoltrua 593 181 47 170 132 1.123 8.534 42.825

Gestione Dipendenti conto Stato 316 227 56 233 75 907 5.838 28.774

Totale Gestioni 3.843 2.630 791 2.496 929 10.689 81.770 656.514

Infortuni riguardanti i lavoratori stranieri.

Con riferimento ali infortuni occorsi ai lavoratori stranieri, tenendo conto della nazionalità, si riporta di seguito una tabella riepilogativa riguardante il numero dei casi che evidenzia che il numero più elevato coinvolge cittadini di nazionalità rumena, notoriamente più presenti all’interno del tessuto occupazionale calabrese.

Stranieri - Infortuni sul lavoro avvenuti nel 2012 e denunciati all'INAIL per Paese di nascita e territorio

Complesso Gestioni

Paese di nascita Cosenza Catanzaro Crotone Reggio Calabria Vibo Valentia Calabria Sud ITALIA

Romania 87 37 14 37 23 198 1.043 17.329

Germania 54 5 9 5 4 77 591 2.873

Svizzera 21 24 4 2 5 56 683 3.109

Canada 17 3 1 2 3 26 102 332

Marocco 15 30 5 18 7 75 315 13.232

Albania 15 6 2 23 445 10.245

Ucraina 13 6 5 6 1 31 158 1.988

Bulgaria 11 10 2 8 4 35 96 755

Stati Uniti D' America 9 3 1 4 1 18 74 346

Brasile 8 1 2 11 72 1.356

Francia 8 1 15 3 27 178 1.593

Regno Unito 7 3 1 11 72 532

Polonia 5 6 2 3 3 19 136 1.893

Argentina 4 4 5 2 15 100 1.247

Australia 4 2 2 3 11 75 302

Russia (Federazione Russa) 3 2 1 6 22 429

Spagna 2 1 3 21 302

India 2 2 9 13 99 2.910

Moldova 2 3 5 25 2.783

Etiopia 2 1 3 18 394

Filippine 2 7 9 23 1.263

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Serbia e Montenegro 1 1 6 244

Norvegia 1 1 1 7

Kosovo 1 1 19 663

Guinea 1 1 6 109

Finlandia 1 1 3 17

Ex Jugoslavia 1 1 42 1.913

Ex Cecoslovacchia 1 1 2 6 93

Bosnia- Erzegovina 1 1 6 902

Algeria 1 1 2 23 630

Turchia 1 1 1 3 4 401

Venezuela 1 1 2 165 676

Bielorussia 3 1 4 7 79

Tunisia 2 1 3 85 3.291

Sri Lanka (ex Ceylon) 1 1 2 36 1.225

Grecia 1 1 8 85

Egitto 1 1 25 2.207

Cina Repubblica Popolare 1 1 18 841

Iraq 1 1 4 80

Libia 2 2 10 260

Togo 1 1 3 143

Somalia 1 1 3 145

Portogallo 1 1 5 108

Paesi Bassi 1 1 2 10 101

Georgia 4 4 9 81

Belgio 2 1 3 139 734

Slovacchia 1 1 4 284

Senegal 1 1 44 2.496

Lituania 1 1 4 72

Croazia 1 1 4 524

Costa D' Avorio 1 1 5 675

Cile 1 1 2 5 233

Ciad 1 1 5 17

Bolivia 1 1 4 269

Rispetto agli infortuni mortali ( Tav.1B), tenendo conto sempre delle proporzioni numeriche sopra espresse, il numero più elevato è sempre da attribuire alla nazionalità rumena, da notare che essi costituiscono l’11% del totale di quelli avvenuti in Calabria (4/37).

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Tav. 1B

Paese di nascita Cosenza Catanzaro Reggio Calabria Calabria Sud ITALIA

Polonia 1 1 1 3

Romania 1 1 2 5 38

Bulgaria 1 1 2 3

Germania 1 1

Stati Uniti D' America 1 1

Sri Lanka (ex Ceylon) 1 1

Albania 12

Marocco 12

India 6

Moldova 5

Macedonia, Repubblica di 5

Egitto 3

Francia 2

Ucraina 2

Tunisia 2

Serbia, Repubblica di 2

Costa D' Avorio 2

Brasile 2

Algeria 2

Pakistan 1

Ungheria 1

Portogallo 1

Russia (Federazione

Russa) 1

Senegal 1

Slovenia 1

Somalia 1

Svizzera 1

Croazia 1

Argentina 1

Bosnia- Erzegovina 1

Libia 1

Cina Repubblica Popolare 1

Georgia 1

Ecuador 1

Venezuela 1

Totale Stranieri 1 1 2 4 11 120

Come aiutare le aziende a fare prevenzione in Calabria.

L’accadimento degli infortuni è strettamente correlato con le misure di prevenzione che possono e debbono essere adottate dalle aziende presenti sul nostro territorio.

All’azienda che implementa il proprio sistema interno di gestione della sicurezza sui luoghi di lavoro o investe in sicurezza, affidandosi ad esempio alla sostituzione di vecchie macchine facenti parte del proprio ciclo produttivo, o ancora investe in formazione in tale ambito, l’INAIL riconosce degli incentivi.

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Quest’anno la somma a disposizione di questa Direzione regionale è stata pari a

€ 4.314.249 di cui:

• €.4.061.471 per i progetti della tipologia investimento;

• €. 252.778 per i progetti riguardanti i modelli organizzativi e la responsabilità sociale.

Da sottolineare che il criterio di selezione delle domande è assolutamente telematico, viene fornita l’indicazione della procedura da osservare all’interno dell’Avviso che riguarda i fondi stanziati e dette istruzioni vanno eseguite correttamente affinché sia possibile per la ditta interessata entrare nell’elenco di coloro le cui domande saranno poi sottoposte ad opportune verifiche sia amministrativa che tecnica. In queste due fasi e perché esse diano esiti positivo è di fondamentale importanza la completezza della documentazione, nel rispetto di quanto previsto dall’Avviso. È da rilevare, infatti, che spesso i fondi non vengono utilizzati in toto proprio a causa dell’incompletezza della documentazione o per l’errata compilazione della domanda di cui trattasi.

A tale scopo, in occasione della pubblicazione dell’Avviso, la Direzione regionale Calabria organizza giornate informative per chiarire come procedere affinché tutto sia eseguito correttamente.

Va rammentato, inoltre, che l’INAIL riconosce -a coloro i quali intendono operare per implementare le proprie misure di sicurezza in azienda- la riduzione del tasso di tariffa del premio da applicare. Più chiaramente, trascorsi i primi due anni dall’inizio dell’ attività, in relazione agli interventi effettuati, è previsto che si possa ottenere una riduzione del tasso medio di tariffa in misura fissa pari al cinque per cento o al dieci per cento in relazione al numero dei lavoratori (per maggiori dettagli è possibile consultare il sito www.inail.it) . Questa Direzione regionale ha anche intrapreso iniziative interessanti per diffondere la c.d.

“cultura della prevenzione”, di seguito vengono riportate quelle più significative.

Campagna MP

A sostegno della Campagna informativa di livello centrale – che affianca il Piano nazionale di prevenzione sulle Malattie Professionali – si è ritenuto di organizzare a livello territoriale una campagna promozionale, con riferimento alla quale sono state realizzate le seguenti attività promozionali: 1) stampa ed affissione di manifesti promozionali presso strutture e luoghi pubblici; 2) pubblicazione di manifesti promozionali attraverso il circuito dei quotidiani a diffusione locale.

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Seminario MP.

Si è svolto in data 01.12.2012 in Catanzaro, presso la sala Consiliare della Provincia, il seminario in materia di prevenzione delle malattie professionali, con accreditamento ECM, rivolto ai medici di base ed ai medici del lavoro della provincia di Catanzaro.

L’organizzazione dell’evento è stata affidata ad azienda privata abilitata al rilascio dei crediti formativi, individuata nel rispetto delle procedure di evidenza pubblica vigenti.

Si segnala, inoltre, l’attività di collaborazione con la ASP-Catanzaro (sulla base del Protocollo Operativo del 16.12.2011) per la realizzazione di un corso operativo destinato ai lavoratori per le attività di rimozione, smaltimento e bonifica di manufatti contenenti amianto. Il corso in parola si è svolto nel mese di ottobre ed allo stesso ha partecipato un Dirigente Medico di II livello della SMR in qualità di docente.

Fra le altre iniziative di livello locale si ricordano:

Costruiamo insieme la sicurezza nei cantieri: progetto consistente nella realizzazione di una giornata informativa, in collaborazione con l’ESEFS di Reggio Calabria, tenutasi in data 14 dicembre 2012 presso la sede dello stesso Ente;

Rischio sismico: progetto consistente nella realizzazione di una giornata informativa sul tema del rischio sismico negli ambienti di lavoro che si è svolto a Reggio Calabria;

La sicurezza nel comparto metalmeccanico: progetto realizzato con Confindustria Cosenza, rivolto a settori strategici per l’economia locale per promuovere la sicurezza sui luoghi di lavoro.

Ruolo dell’Inail e del maestro del Lavoro: progetto consistente nella realizzazione di un convegno sul tema della sicurezza del lavoro in collaborazione con la “Federazione Maestri del Lavoro”, tenutosi a Crotone in data 20.10.2012;

Sicuropoli: realizzazione di un percorso didattico/educativo sul tema della sicurezza denominato “Sicuropoli”, rivolto ai bambini di età scolare, che si è svolto dal 15 novembre al 19 dicembre a Crotone presso il museo Pitagora.

(19)

Le Malattie Professionali in Calabria: 2013 – Dove siamo?

Dr. Giovanni Galuppo – Sovrintendente Medico regionale

Nel 2012 frenano le denunce di malattia professionale!

Dopo molti anni di costante aumento del fenomeno (l’ultima variazione negativa rispetto all’anno precedente risale al 2003) si registra un calo delle segnalazioni: -1,6% (oltre 700 denunce in meno), da 46.756 casi del 2011 ai 46.005 del 2012 (rilevazione per anno di manifestazione). La riduzione percentuale non è forse particolarmente rilevante e il numero permane ben al di sopra delle denunce dell’anno 2010 e precedenti, ma va considerato che tale risultato arriva dopo tre anni di aumenti record (+9,9% 2011-2010, +21,7% 2010-2009 e +16,0% 2009-2008) e rappresenta quindi, quanto meno nel 2012, un’inversione di tendenza.

Il calo è generalizzato ma più significativo in termini percentuali (-2,8%) in Agricoltura che nell’Industria e servizi (-1,3%). La diminuzione ha riguardato quasi tutte le patologie, ma non quelle osteo-articolari e muscolo-tendinee (protagoniste del boom di denunce di questi anni) che continuano a crescere anche nel 2012, incrementando la loro quota sul fenomeno dal 66% del 2011 al 69% (era il 44 nel 2008). La diminuzione è stata più sensibile per le donne (-2,4%), rappresentanti circa il 30% dei casi, che per gli uomini (- 1,3%) e concentrata al Mezzogiorno e al Nord-Ovest (in aumento invece al Nord-Est e al Centro).

Rispetto alla massa delle domande presentate (46005) un numero residuale di casi (1.975) risultano ancora in corso di definizione e portano l’incidenza dei casi riconosciuti, con o senza indennizzo, al 39.2%.

Rimane costante intorno al 30% l’incidenza delle MP nel mondo lavorativo femminile.

Ritornando invece sul dato Italia delle gestioni fondamentali Industria e Agricoltura il numero delle denunce delle MP tabellate e non tabellate in Industria risulta quasi in equilibrio con un moderato margine di plus favorevole alla NT (19.915 vs 17.861) mentre l’incidenza delle patologie osteo-articolari (comprensive dei danni da vibrazioni) attinge al 65.9%. In Agricoltura l’analogo conteggio porta ad una incidenza delle stesse tecnopatie che attinge, addirittura, al 90.8%.

Nel settore Stato – giusto per completezza – tale incidenza, come atteso, si attesta intorno al 17%.

Rispetto a questo mondo, la Regione Calabria viaggia ormai dal 2009 con un trend di incidenza sul dato nazionale delle MP che oscilla tra l’1.5 e l’1.8% ed al pari del dato nazionale evidenzia un netto prevalere della patologie osteo-articolari nel complesso delle MP denunciate.

In particolare su 1.377 denunce complessive, ben 913 afferiscono a tecnopatie di tipo osteo-articolari e muscolo-tendinee con una incidenza del 66.3% di poco superiore al dato nazionale del 65% mentre incidenze assolutamente residuali hanno altre patologie che in passato hanno rappresentato invece le tecnopatie più rilevanti sul territorio. Ci si riferisce all’ipoacusia da rumore ((168 denunce) che ha dominato negli anni 80/90 ed alla silicosi e

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malattie dell’apparato respiratorio in genere (108 denunce) anche queste per lunghi periodi dominatrici a cavallo degli anni 70/80.

Il prevalere di patologie con evidente eziologia multifattoriale (in questo gruppo va incluso anche l’altro rilevante capitolo relativo ai tumori professionali) ha indubbiamente introdotto non pochi elementi di criticità legati alla difficoltà di ottenere dalle varie Aziende (anche quelle più importanti, tipo AFOR) tutta la documentazione necessaria all’istruzione della pratica: denuncia, questionari, DVR e quant’altro sono spesso mancanti ovvero carenti e molto raramente consentono di definire con chiarezza le mansioni lavorative svolte dal singolo soggetto, gli utensili eventualmente in uso, i tempi lavorativi e quanto utile alla bisogna. Tutto ciò sempre che l’azienda esista ancora!

In questo senso non ci aiuta nemmeno quanto succede spesso in sede giudiziaria dove, ad onta di quanto più volte ribadito dalla Corte di Cassazione, ci si poggia spesso, ai fini della dimostrazione dell’esistenza e dell’idoneità dello specifico rischio lavorativo, sulle c.d.

prove testimoniali con l’innesco di situazioni poco edificanti in cui il lavoratore una volta è parte attrice ed una o più volte è testimone.

L’inserimento in tabella nel 2008 di alcune patologie come l’ernia del disco ed alcune tendinopatie avrebbe dovuto avere effetti del tutto positivi e sanificanti lì dove avrebbe consentito l’utilizzo integrale della “presunzione legale d’origine” ma purtroppo anche questo presumibile beneficio è stato in parte vanificato da definizioni “aperte” come quella relativa ad una caratterizzazione vaga della tempistica lavorativa « “lavorazione svolta in modo non occasionale” «???

Tutto ciò, unitamente alle modifiche dell’art. 41 CP relative alla causalità crea situazioni che ammettono diverse interpretazioni ed alimentano comunque aspettative economiche e contenzioso; è aumentato infatti come detto e sottolineato il numero delle domande per le patologie in oggetto ed è aumentata sicuramente in Regione la litigiosità soprattutto in alcune sedi come Crotone e Reggio C.

Altro aspetto relativo alle MP per cui Sedi e DR si sono molto spesi è quello riguardante la creazione delle mappe di rischio territoriali sicuramente osteggiata dal fatto che le denunce di MP sia ex art. 139 che 365 CP vengono compilate quasi esclusivamente dai medici Inail e non forniscono pertanto un quadro esaustivo.

Un malinteso senso della denuncia e la scarsa applicazione di un regime sanzionatorio che pure esiste soprattutto in relazione all’attività di sorveglianza da parte dei medici competenti minano alla base la possibilità di un monitoraggio più preciso e puntuale del fenomeno tecnopatico in Regione.

In questo senso una testimonianza negativa è rappresentata dai rilievi statistici sulle MP da asbesto che appaiono assolutamente non congrui con quanto emergente, per altre vie, dal territorio.

Problemi direi di cultura e dunque di formazione a vari livelli (medico di base – medico di patronato – medico competente – medico INAIL) che dovrà trovare ulteriore spazio ed eventuale incentivo ad esempio da corsi accreditati (ECM) perché si realizzi la grande scommessa sull’emersione che consentirebbe non tanto di avere statistiche sufficientemente aderenti alla realtà dello stato dell’arte in Regione ma, soprattutto, di

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assicurare realmente sicurezza sui luoghi di lavoro ed il giusto ristoro al danno di chi, per lavoro, lo ha subito.

Sempre sullo stato dell’arte dei monitoraggi sulle MP va evidenziata positivamente la possibilità di ottenere dei report relative alle MP per professione ma anche per regione e quant’altro; Tali report per ora relativi al triennio 2009-2011 possono rivelarsi molto utili all’individuazione di fenomeni locali o di tipologia lavorativa ovvero a meglio classificare ed identificare i rischi lavorativi.

Tav.4 - Malattie professionali manifestatesi nel 2012 e denunciate all'INAIL per gestione e territorio

Gestione Cosenza Catanzaro Crotone Reggio Calabria Vibo Valentia Calabria Sud ITALIA

Agricoltura 34 11 42 178 53 318 2.628 7.748

Industria e Servizi 69 165 524 111 1.038 8.287 37.801

169 5 2 1 12 1 21 117 456

Totale 208 82 208 714 165 1.377 11.032 46.005

MP denunciate per provincia e tipologia:

MP Denunciate - 2012 Calabria

Ipo

12% Tumori 1%

O A & MT 67%

Derm 1%

Altre 10%

Psic.

1%

Resp.

8%

Ipo Tumori O A & MT Resp. Derm Psic. Altre MP Denunciate - Anno 2012

Calabria

CS

15 % CZ

6 %

KR 15 % RC

5 2 % V V 12 %

CS CZ KR RC V V

(22)

MP denunciate - Anno 2011 Calabria

CS

16% CZ 5%

KR RC 16%

55%

VV 8%

CS CZ KR RC VV

227 208

71 82

227 208 783

714

113 165 0

200 400 600 800

CS CZ KR RC VV

MP denunciate per Provincia 2012 Vs 2011

2011 2012

180168

28 19 1052

913

127 106

14 19 14 11 0

200 400 600 800 1000 1200

Ipo Tumori OA Resp. Derm Psic.

2011 2012

MP Denunciate - 2011 Calabria

Ipo

13% Tumori 2%

OA & MT 74%

Derm 1%

Psic.

Resp. 1%

9%

Ipo T um o ri O A & M T R es p. D e rm P sic.

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Relazione sul contenzioso INAIL regionale dell’anno 2012

Avv. Amalia Manuela Nucera ( Coordinatore Avvocatura Distrettuale di Reggio Calabria) – Avv. Fabrizio Allegrini ( Coordinatore Avvocatura regionale Calabria).

Il contenzioso dell’INAIL in Calabria, è particolarmente articolato, complesso e stimolante.

Anche la fase giudiziale, infatti, è intesa come momento di costruttivo confronto con il mondo forense e giudiziario.

Nell’anno 2012 risultano iniziati in Calabria n. 867 procedimenti in contenzioso, suddivisi per competenza e per materia come segue:

AVVOCATURA REGIONALE DI CATANZARO

(province di Catanzaro, Cosenza, Crotone e Vibo Valentia)

CONTENZIOSO INIZIATO nell’anno 2012 procedimenti n. 544

prestazioni n. 253

premi n. 240

personale n. 8

penale n. 1

responsabilità civile n. 32

varie n. 10

AVVOCATURA DISTRETTUALE DI REGGIO CALABRIA

CONTENZIOSO INIZIATO nell’anno 2012 procedimenti n. 323

prestazioni n. 183

premi n. 131

personale n. 2

penale n. 1

tributario n. 1

responsabilità civile n. 4

varie n. 1

Le Avvocature della Regione hanno, sempre nell’anno 2012, curato la gestione del contenzioso INAIL pendente presso le Corti di Appello e i Tribunali della Calabria, complessivamente pari a n. 3031 giudizi, così discriminato:

AVVOCATURA REGIONALE DI CATANZARO

(province di Catanzaro, Cosenza, Crotone e Vibo Valentia)

CONTENZIOSO PENDENTE al 31.12.2012

procedimenti n. 2215

prestazioni n. 1072

premi n. 914

personale n. 16

penale n. 2

responsabilità civile n. 104

varie n. 99

patrimonio n. 3

tributario n. 5

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AVVOCATURA DISTRETTUALE DI REGGIO CALABRIA

CONTENZIOSO PENDENTE al 31.12.2012

procedimenti n 816

prestazioni n. 463

premi n. 297

personale n. 10

penale n. 2

responsabilità civile n. 28

varie n. 16

Nel corso dell’anno 2012 sono stati altresì definiti per decisione n. 949 giudizi in Regione, con il seguente esito:

AVVOCATURA REGIONALE DI CATANZARO

(province di Catanzaro, Cosenza, Crotone e Vibo Valentia)

PROCEDIMENTI DECISI nell’anno 2012

per decisione n. 310

sent. favorevole n. 150 sent. sfavorevole n. 109 sent. parz.

favorevoli

n. 28

altro n. 23

AVVOCATURA DISTRETTUALE DI REGGIO CALABRIA

PROCEDIMENTI DECISI nell’anno 2012

per decisione n. 329

sent. favorevole n. 135 sent. sfavorevole n. 101 sent. parz.

favorevoli

n.. 37

altro n. 56

Dati analitici per materia – PRESTAZIONI

Con specifico riguardo alla materia “prestazioni” sono iniziati, sempre nell’anno 2012, n.

436 procedimenti di contenzioso attinenti alle sotto elencate questioni:

AVVOCATURA REGIONALE DI CATANZARO (province di Catanzaro, Cosenza, Crotone e Vibo Valentia)

INFORTUNI n. 155

Malattie professionali non tabellate n. 49

Malattie professionali tabellate n. 33

Silicosi n. 16

Indennità di malattia marittima n. 0

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AVVOCATURA DISTRETTUALE DI REGGIO CALABRIA

INFORTUNI n.114 Malattie professionali non tabellate n. 42

Malattie professionali tabellate n. 26

Silicosi n. 1

Indennità di malattia marittima n. //

Con riguardo alla materia infortuni, l’analisi delle cause evidenzia come, accanto al preponderante contenzioso relativo alla valutazione delle menomazioni residuate all’evento infortunistico, sono in incremento i giudizi attinenti agli infortuni in itinere.

Rilevante e complesso è, altresì, il contenzioso con riguardo alle malattie professionali non tabellate, caratterizzato, in via prevalente, dalla contestazione dell’esposizione a rischio e del nesso causale.

Hanno assunto, nell’anno, particolare rilievo le cause tese al riconoscimento di malattie professionali non tabellate a origine plurifattoriale che determinano un contenzioso decisamente complesso, che impone una accurata istruttoria giudiziale e che vede impegnato l’Istituto con tutte le sue risorse professionali.

La scomposizione per gradi del contenzioso in materia di prestazioni è stata la seguente:

AVVOCATURA REGIONALE DI CATANZARO

(province di Catanzaro, Cosenza, Crotone e Vibo Valentia)

I grado n. 185

II grado n. 54

Cassazione n. 11

AVVOCATURA DISTRETTUALE DI REGGIO CALABRIA

I grado n. 111

II grado n. 67

Cassazione n. 5

Sempre in materia di prestazioni, anche in Calabria, è stato acquisito e gestito il contenzioso seguito alla soppressione di SPORTASS (assicurazione obbligatoria degli sportivi dilettanti) e analoghi effetti incrementali si sono manifestati a seguito dell’assorbimento dell’ISPESL e dell’IPSEMA.

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Dati analitici per materia – PREMI

Nella materia premi sono iniziati in regione, nell’anno 2012, n. 371 procedimenti di contenzioso.

AVVOCATURA REGIONALE DI CATANZARO

(province di Catanzaro, Cosenza, Crotone e Vibo Valentia)

Classificazione n. 6

Mancato pagamento premio n. 215

Obbligo assicurativo n. 6

Omissione salariale n. 7

Dichiarazione amianto n. 6

AVVOCATURA DISTRETTUALE DI REGGIO CALABRIA

Classificazione n. 1

Mancato pagamento premio n. 125

Obbligo assicurativo n. 4

Dichiarazione amianto n. 1

Notevole per dimensioni e complessità è il contenzioso in materia di premi che vuole la Regione Calabria con una percentuale di giudizi molto elevata nel panorama nazionale.

La riforma effettuata dalla legge n. 337 del 28 settembre 1998 che ha delegato il Governo al riordino della disciplina della riscossione mediante ruolo e l’entrata in vigore dei D.Lgs.

n. 46 del 26 febbraio1999 ha sostanzialmente modificato la natura del contenzioso in materia, contribuendo ad un aumento dello stesso.

Il contenzioso (numericamente) più rilevante ha riguardato l’opposizione a cartella esattoria, agli atti di intimazione, ai fermi amministrativi, alle ipoteche ed anche ai ruoli, contestandosi, di frequente, l’avvenuta notifica della cartella o degli atti prodromici all’iscrizione del fermo o dell’ipoteca.

Tali controversie hanno comportato maggiori difficoltà di gestione ai fini di un’efficace tutela degli interessi dell’Istituto, atteso che era indispensabile la collaborazione dell’Agente della riscossione.

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La scomposizione per gradi del contenzioso in materia di premi è stata la seguente:

AVVOCATURA REGIONALE DI CATANZARO

(province di Catanzaro, Cosenza, Crotone e Vibo Valentia)

I grado n. 194

II grado n. 40

Cassazione n. 6

AVVOCATURA DISTRETTUALE DI REGGIO CALABRIA

I grado n. 87

II grado n. 43

Cassazione n. 1

Sempre con riguardo al contenzioso giudiziale, non può sottacersi il cambiamento intervenuto nei tempi di trattazione dei giudizi, notevolmente ridottisi negli ultimi anni, soprattutto per quanto attiene al I grado di giudizio.

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