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CAPITOLO QUINTO ANALISI COMPLESSIVA 5.1

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Academic year: 2021

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CAPITOLO QUINTO ANALISI COMPLESSIVA 5.1 Premessa

Per svolgere il seguente lavoro, come già ricordato, sono state prese in considerazione alcune aziende quotate nel MTA di Borsa Italiana e che operano nel settore dell’abbigliamento. Dopo aver analizzato ogni azienda nel periodo 2012-2015 è necessario effettuare delle comparazioni e delle considerazioni complessive sul segmento preso in considerazione. Per fare questo è necessario prendere un riferimento che nel nostro caso è costituito dalla “media di settore” ovvero una sorta di nuovo bilancio, dove i dati sono ricavati dalla media aritmetica dei valori presi dai vari bilanci. In questo modo è possibile capire quanto le varie aziende sono in linea con l’andamento complessivo e in cosa si discostano.

Principalmente verrà svolta un’analisi sul rendiconto finanziario a cui verranno aggiunti alcuni indicatori e dati patrimoniali ed economici per esprimere un giudizio più completo.

5.2 Stato Patrimoniale e Conto Economico

Prima di approfondire gli aspetti inerenti la dinamica finanziaria è opportuno considerare gli aspetti prettamente patrimoniali ed economici che già danno indicazioni importanti per l’analisi.

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I grafici sopra riportati mettono in evidenza la composizione delle attività e l’evoluzione subita nei quattro anni considerati. Si può evincere come ci sia un andamento opposto tra attività correnti e non correnti. Le prime infatti subiscono un decremento mentre le seconde aumentano. Questo potrebbe significare che le aziende considerate si sono mosse in una direzione di rafforzamento della propria struttura. Questo aspetto può essere approfondito con l’analisi del cash flow degli investimenti su cui torneremo più avanti.

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Dal grafico di composizione delle passività si può evidenziare un’alta incidenza delle passività correnti. Tuttavia, come emerge dal grafico di andamento, queste nel tempo subiscono un decremento. Un aspetto sicuramente da evidenziare è l’aumento del patrimonio netto.

Per meglio approfondire l’aspetto patrimoniale si possono calcolare gli indici di struttura primario e secondario medi.

L ’indice di struttura secondario presenta in tutto il periodo considerato valori superiori all’unità. Questo testimonia una struttura solida in grado di perdurare nel tempo. L’altro indice segnala invece uno squilibrio tra patrimonio netto e attivo fisso, tuttavia questa è una situazione abbastanza comune in molte aziende, poiché difficilmente il patrimonio netto da solo riesce a coprire l’ attivo fisso. Possiamo quindi concludere che in media queste aziende considerate hanno una struttura equilibrata.

Possiamo confrontare la situazione delle varie aziende con il dato medio attraverso un grafico.

2015

2014

2013

2012

Indice di struttura primario 0,8207 0,7600 0,7050 0,7805

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Dal seguente grafico si possono evidenziare situazioni molto positive come per esempio il gruppo Cucinelli e Basicnet che presentano valori sopra la media e di importi superiori all’unità che simboleggiano una notevole solidità patrimoniale.

Tuttavia il grafico mette in evidenza anche situazioni molto negative come quella di Stefanel dove l’indice calcolato oltre ad essere al di sotto della media presenta anche un trend decrescente. Infine si può evidenziare la situazione di Ovs che evidenzia valori al di sotto della media ma che tuttavia hanno una tendenza al miglioramento.

Analizziamo invece il comportamento dell’indice di struttura secondario che peraltro può essere considerato più significativo per l’analisi.

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Il gruppo Aeffe registra una situazione di squilibrio nel 2012 ma molto lieve, infatti l’anno successivo l’indice torna ad assumere valori superiori all’unità e in linea con la media.

Anche OVS presenta una situazione di squilibrio solamente nel 2014 completamente risanata l’anno successivo.

Invece il gruppo Stefanel appare in difficoltà da questo punto di vista. Infatti si alternano valori dell’indice positivi a valori che danno evidenza di una situazione di squilibrio. Questa alternanza fa presumere che non ci sia una situazione di stabilità a lungo termine.

Invece possiamo evidenziare la situazione del gruppo Cucinelli che presenta in tutto il periodo analizzato notevole solidità dal punto di vista patrimoniale con valori molto superiori all’unità.

I gruppi Basicnet e Moncler presentano valori positivi e un andamento in miglioramento dell’indice.

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Dai grafici sopra riportati emerge un andamento dell’ EBITDA in diminuzione nel 2015.

Possiamo inoltre evidenziare che il gruppo Moncler presenta dei valori omogenei nel periodo ma che sono molto superiori alla media. Anche il gruppo Basicnet presenta valori alti e in crescita.

Da evidenziare l’andamento del gruppo OVS dove l’EBITDA dal 2014 al 2015 subisce un netto decremento.

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Aeffe presenta dei valori piuttosto bassi dell’EBITDA e Stefanel nei primi due periodi considerati ha un valore di questa posta addirittura negativo.

Il risultato di esercizio invece appare in miglioramento in tutte le aziende considerate.

Si evidenziano valori sopra la media per Basicnet, Cucinelli e Moncler e anche in questo caso valori più bassi per Aeffe, Ovs e Stefanel anche se sotto questo aspetto tutte e tre hanno comunque una tendenza al miglioramento.

Per approfondire ulteriormente potremmo calcolare i principali indicatori di redditività.

Il ROE medio presenta un’ andamento crescente.

Entrando nello specifico si può notare come il gruppo Cucinelli presenti nel 2012 valori più alti della media, ma nel tempo tende ad riallinearsi a quest’ultima.

Il gruppo Aeffe ha un andamento decrescente e valori piuttosto bassi dell’indice.

Da evidenziare ancora una volta il caso Moncler che presenta valori in crescita e piuttosto elevati e il gruppo Basicnet che da una situazione molto negativa nel 2012 si riallinea al valore medio negli anni successivi.

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Come si evince dal grafico il ROI presenta un andamento molto simile al ROE quindi possono ritenersi valide le considerazioni effettuate per l’indice precedente.

Il ROS invece come si evince dal grafico presenta una lieve inflessione nel 2015.

Anche per questo indice possono evidenziarsi valori molto positivi per Moncler e una notevole crescita per Basicnet.

Il gruppo Aeffe anche per questo indicatore presenta valori piuttosto bassi.

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A conclusione del paragrafo possiamo trarre alcune considerazioni di sintesi.

Dal punto di vista patrimoniale la maggioranza delle aziende considerate appare stabile e capace di perdurare nel tempo. Si possono evidenziare due situazioni particolari che sono quella di Aeffe con valori positivi ma comunque al limite e inferiori alla media e il caso di Stefanel che invece testimonia delle difficoltà.

Per quanto riguarda l’aspetto economico invece c’è da evidenziare un andamento molto positivo per Moncler e anche per Cucinelli. Tuttavia anche dall’analisi di Basicnet può emergere un giudizio positivo poiché dal 2012 al 2015 c’è un notevole incremento sia dell’EBITDA che del risultato di esercizio.

Aeffe per quanto riguarda l’aspetto economico registra valori piuttosto bassi sia per quanto riguarda l’EBITDA che per il risultato dell’esercizio. Gli indici di redditività calcolati confermano questi andamenti.

Vale la pena ricordare che il gruppo Stefanel non è stato preso in considerazione nell’analisi degli indici a causa di valori troppo negativi che avrebbero influenzato negativamente il giudizio sul dato medio. 5.3 Rendiconto finanziario

5.3.1 Fonti

Come si evince dal seguente grafico, le fonti generate dall’attività operativa passano da un 53,54% del 2012 ad un 76% del 2015. Questo

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è un segno positivo poiché, come più volte ricordato nel presente elaborato, esprime la capacità della gestione operativa di creare risorse liquide da mettere a disposizione delle altre gestioni o che vadano a incrementare la risorsa di riferimento. Occorre precisare che secondo lo IAS 7, i flussi derivanti dall’attività operativa (operating activities) comprendono le principali attività generatrici di ricavi di un’impresa e le altre attività di gestione che non siano attività finanziarie o di investimento. In sostanza, con il termine operating vengono individuate tutte le operazioni di gestione che partecipano alla formazione dell’utile o alla perdita di esercizio.

Volendo operare dei confronti con le aziende appartenenti a questo segmento di mercato possiamo evidenziare come tra quelle analizzate emergono alcune società che si discostano da questi valori.

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Il gruppo Cucinelli per esempio nel 2012 e 2014 registra una situazione sotto la media poichè le fonti in maggioranza vengono generate dalla gestione finanziaria. Però dobbiamo ricordare che nel 2012 si ha un aumento di capitale sociale per la quotazione nel MTA e nel 2014 c’è una crescita dei finanziamenti per rimodulare l’indebitamento a

1 Se i valori si trovano sotto l’asse delle ascisse significa che si trovano tra gli impieghi del rendiconto

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condizioni di tasso di interesse più vantaggiose. Inoltre in questo anno bisogna segnalare che il flusso dell’attività operativa è particolarmente basso anche a causa dell’elevato valore della variazione del capitale circolante che assorbe notevoli quantità di risorse. Quindi possiamo dire che c’è questa grande incidenza della gestione finanziaria ma per motivi di crescita e miglioramento. Inoltre dobbiamo evidenziare che nel 2015 il valore si riallinea a quello medio. Il gruppo Stefanel invece presenta una situazione più critica poiché in tutto il periodo analizzato la gestione operativa non si trova tra le fonti bensì tra gli impieghi, quindi assorbe risorse monetarie. Questa rispetto alla precedente è una situazione diversa: si registrano innanzitutto delle perdite di esercizio e nonostante si cerchi di rimediare con una buona politica del circolante non si riesce comunque a far si che la gestione operativa produca flussi di cassa. Oltre a queste vi è anche il gruppo Aeffe che nel 2012 presenta valori dei flussi dell’attività operativa bassi poiché la maggioranza di fonti è generata dalla gestione degli investimenti. Tuttavia questa è una situazione passeggera. Infatti dobbiamo ricordare che in questo anno vi è stata la vendita di un immobile di Aeffe USA e la cessione di una boutique a Milano che determinano un aumento di liquidità. L’anno successivo si torna ad avere una situazione in cui l’area degli investimenti presenta segno negativo. Possiamo peraltro evidenziare come il 2012 sia l’anno peggiore anche a livello complessivo forse complice di questo andamento è anche la crisi finanziaria.

Un aspetto che merita di essere evidenziato è che, nonostante le fonti siano dominate dalla gestione operativa e in parte da quella finanziaria, si può riscontrare anche la presenza, seppur in minima parte, della gestione degli investimenti. Questo abbiamo più volte detto che non è un buon segno per l’equilibrio finanziario. Analizzando le singole aziende però ci accorgiamo che la causa di questa presenza è da attribuire al gruppo Stefanel che come vedremo si trova in un periodo di difficoltà.

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Tornando all’analisi complessiva potremmo, per esprimere ulteriori giudizi, andare ad analizzare il rapporto tra i flussi dell’attività operativa e l’indebitamento finanziario netto.

Dall’analisi del grafico emerge una situazione in miglioramento. Infatti l’indice medio nel tempo assume valori sempre più elevati che testimoniano una maggiore capacità di creare flussi operativi in relazione all’indebitamento.

Guardando la situazione delle singole aziende emerge che il gruppo Cucinelli nei primi due anni analizzati presenta valori di questo indice molto elevati (nel grafico non è stato inserito il valore del primo anno poiché l’importo troppo elevato avrebbe reso confusa la rappresentazione). Questo avviene perché l’indebitamento nel 2012 è quasi azzerato dalla liquidità generata dalle operazioni di quotazione in borsa. Gli anni successivi si assiste a una crescita dell’indebitamento connesso a maggiori investimenti, volumi etc e di conseguenza l’indice assume valori inferiori all’unità.

Un'altra situazione particolare è costituita dal gruppo Moncler. Questo ottiene valori molto positivi dell’indice nel 2014 e 2015 grazie a una politica di riduzione dell’indebitamento.

Un altro indicatore che può essere costruito avendo a disposizione l’indebitamento è il rapporto debt/equity.

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Come si evince dalla tabella il valore assunto dall’indice medio nel tempo subisce un decremento e questo è positivo.

Analizzando il grafico si evidenzia che Basicnet e Moncler nel primo anno analizzato presentano valori dell’indice elevati che però gli anni successivi diminuiscono notevolmente. Il gruppo Aeffe si mantiene attorno a valori medi e ha un andamento costante. Ovs dal 2014 al 2015 ha un netto decremento dell’indice. Cucinelli invece presenta valori in crescita tuttavia sono valori molto bassi e che si riallineano alla media nell’ ultimo anno analizzato.

Può essere interessante analizzare anche l’andamento del solo indebitamento senza rapportarlo ad altre voci.

2012

2013

2014

2015

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Il grafico evidenzia un andamento medio dell’indebitamento decrescente.

Analizzando le varie aziende si può cercare di capire come si è riusciti nello specifico a ridurre l’indebitamento.

Per esempio dall’analisi del gruppo Aeffe si evince che la riduzione dell’indebitamento è dovuta principalmente al miglioramento del cash flow gestionale a sua volta dovuto a un miglioramento del risultato di esercizio e ad una migliore gestione del capitale circolante netto e al minor esborso di oneri finanziari.

Al contrario il gruppo Cucinelli nel 2012 presenta un indebitamento molto basso a causa della liquidità generata dall’operazione di quotazione. Negli anni successivi subisce un incremento a causa della politica di investimenti, dell’espansione dell’attività operativa e della dinamica del circolante, tuttavia rimane sempre entro valori contenuti. Nel caso Moncler la riduzione dell’indebitamento negli ultimi due anni è

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dovuta alla buona generazione di cassa netta nonostante gli importanti investimenti.

Sempre sul fronte dell’indebitamento può essere interessante analizzare il costo del debito per le varie aziende.

Dal grafico si evince che il costo dell’indebitamento medio tende a diminuire nel periodo considerato.

Vi sono però alcune eccezioni. Per esempio possiamo notare che Ovs subisce un incremento del costo dell’indebitamento dal 2014 al 2015. Stessa considerazione può farsi per Cucinelli dove nel triennio 2012-2014 c’è una forte diminuzione nell’indice che però torna a crescere nel 2015.

Un’altra considerazione riguarda Basicnet che nel 2015 registra un valore dell’indice negativo causato dalla dominanza dei proventi finanziari sugli oneri.

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122 5.3.2 Impieghi

Dopo aver analizzato la parte delle fonti spostiamoci sul lato degli impieghi.

Come si può vedere dal grafico la maggior parte delle risorse vengono assorbite dalla gestione degli investimenti e dei finanziamenti. Va sottolineato però che nei primi due anni una parte di risorse viene assorbita anche dalla gestione operativa. A livello complessivo possiamo notare un incremento della percentuale degli investimenti e questo può considerarsi positivo, poiché indica una volontà di espansione e rinnovamento. Infatti gli investimenti compiuti dalle aziende appartenenti a questo segmento si riferiscono a nuovi impianti e attrezzature specifiche, ad interventi di miglioramento, allo sviluppo dei sistemi informativi, all’apertura di nuovi negozi e altro.

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Da un’analisi delle singole società si evidenziano alcune criticità. Per esempio nel 2012 Aeffe registra un flusso degli investimenti positivo. Però vale la pena ricordare, come già detto per la parte delle fonti, che in questo anno si registra la cessione degli immobili di Aeffe Usa e di una boutique a Milano, quindi questo è un evento particolare. Un'altra situazione particolare è quella di Moncler dove la maggioranza di risorse prodotte viene destinata alla gestione finanziaria.

Il gruppo Cucinelli evidenzia un flusso degli investimenti molto elevato che nel 2013 arriva ad assorbire tutte le risorse prodotte.

Ancora una volta è peculiare il caso Stefanel dove la gestione degli investimenti per tre anni consecutivi non rientra tra gli impieghi, ma tra le fonti insieme alla gestione finanziaria.

Per concludere l’analisi del rendiconto bisogna effettuare una breve riflessione sul flusso globale. Esso è costituito dalla somma algebrica dei flussi appartenenti alle diverse aree di gestione. Quando questo è positivo viene messo dal lato degli impieghi e va ad incrementare la

2 Se i valori si trovano sotto l’asse delle ascisse significa che rientrano tra le fonti del rendiconto

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risorsa di riferimento quando invece è negativo viene indicato nel lato delle fonti e testimonia un assorbimento di risorse.

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Analizzando il dato medio si evince che il flusso globale è presente in entrambi i lati con una maggiore incidenza però dal lato degli impieghi. Possiamo quindi concludere che a livello globale nel periodo analizzato una parte di risorse vengono accantonate per incrementare la risorsa di riferimento .

Anche in questo caso è utile mettere in evidenza il comportamento delle singole aziende. Si possono evidenziare casi intermedi dove il flusso in alcuni anni è positivo in altri negativo come nel caso Aeffe e Cucinelli. Oppure casi in cui il flusso presenta valori positivi e anche molto elevati come avviene in Basicnet dove arriva a superare il flusso degli investimenti o in Moncler dove per tutti e quattro gli anni presenta valori positivi. Poi ci sono casi limite come Stefanel che ad eccezione del 2014 presenta un flusso negativo e di notevole entità.

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125 5.4 Analisi del circolante

Prima di concludere è opportuno fare una breve analisi complessiva anche sul capitale circolante analizzando gli indici di durata.

Il seguente grafico mette in evidenza l’andamento dell’indice di durata dei debiti commerciali ovvero i giorni di dilazione concessi dai fornitori. A livello medio si può notare un aumento dei giorni di dilazione nel 2014 che però è dovuto al valore particolarmente elevato assunto dall’indice in OVS.

Nel complesso i giorni di dilazione medi si attestano attorno a 100.

Alcune società, come OVS e Stefanel presentano valori sopra la media. Le restanti società invece presentano tempi di dilazione più bassi. Da evidenziare Basicnet che nel 2015 arriva ad assumere valori dell’indice attorno ai 50 giorni.

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Il presente grafico invece indica l’andamento dei giorni di dilazione che le varie aziende concedono ai propri clienti.

A livello medio si può notare un andamento decrescente che, in questo caso, è sintomo positivo poiché riducendo i giorni di dilazione ai clienti si incassano in minor tempo i crediti da noi concessi.

Quello che emerge di particolare è la situazione di Basicnet che rispetto alle altre società presenta valori dell’indice particolarmente elevati.

Infine in questo grafico possiamo evidenziare l’andamento dei giorni medi di giacenza delle merci e prodotti finiti in magazzino. Anche in questo caso va evidenziato il caso Basicnet con valori elevati di questo indice.

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Quello che merita particolare attenzione oltre ai singoli indici precedentemente illustrati è l’analisi della durata complessiva del ciclo del circolante.

Il grafico evidenzia come nel complesso la durata media del circolante sia in diminuzione. Si passa infatti da 100 giorni circa, a 80. Questo è positivo poiché nel complesso significa che la distanza tra crediti e rimanenze, da una parte, e debiti, dall’altra, si riduce. Ciò si ripercuote positivamente sul valore del capitale circolante operativo che tenderà ad assorbire meno risorse.

Ci sono alcune società che però non seguono questo andamento. Per esempio nel gruppo Cucinelli la durata del circolante si incrementa dal 2012 al 2015. Andando ad analizzare anche i valori ci si accorge che la variazione del capitale circolante operativo incrementa nel periodo considerato. Dall’analisi precedentemente svolta si possono ricavare le motivazioni di questo incremento principalmente riconducibile a una volontà di espansione dell’attività con l’apertura di nuovi punti vendita, lo sviluppo del business etc che si ripercuotono sui valori dei debiti, dei crediti e delle rimanenze.

Anche Basicnet merita un’analisi più accurata. Infatti si può vedere dal grafico che la durata complessiva del ciclo del circolante è molto più elevata rispetto alla media. Inoltre dall’analisi dei valori delle variazioni

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del capitale circolante operativo emerge un peggioramento e un inversione di segno dal 2012 al 2015.

Principalmente, come si evince dall’analisi della società svolta in precedenza, il peggioramento è dovuto alla riduzione dei debiti verso fornitori frutto dell’attività commerciale del gruppo. Inoltre si registra un aumento dei crediti e soprattutto delle rimanenze a causa delle nuove sponsorizzazioni nel 2015 del SSC Napoli e dell’US Sassuolo.

Possiamo evidenziare anche la situazione di Stefanel. Questa società si trova in notevoli difficoltà da molti punti di vista come emerge dall’analisi svolta. Tuttavia il circolante è l’unico aspetto positivo che si può evidenziare. Infatti questo registra un miglioramento. La durata complessiva si riduce e anche i valori subiscono un inversione di segno. Si registra un miglioramento inizialmente nel 2014 per la riduzione dei crediti e nel 2015 si registra un valore ancora positivo dovuto principalmente all’incremento dei debiti commerciali, le cui scadenze di pagamento sono state rinegoziate con i fornitori, parzialmente compensata dalla dinamica dei crediti.

OVS presenta un ciclo del circolante negativo. Questo significa che i tempi di dilazione concessi dai debitori sono maggiori della somma di dilazioni a clienti e di giacenza delle scorte. Anche a livello di valori possiamo evidenziare valori del circolante positivi.

Infine Aeffe presenta un ciclo del circolante positivo che però non subisce variazioni considerevoli. Analizzando i valori notiamo che il capitale circolante presenta segno negativo. Dal 2012 al 2013 si registra una diminuzione delle rimanenze e dei debiti commerciali per minori acquisti effettuati. Gli anni successivi si assiste ad un nuovo incremento. In nota integrativa si legge che vi è stato un aumento delle rimanenze e dei debiti commerciali per far fronte alla raccolta ordini degli esercizi successivi.

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