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L'economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio, banchi, ferrovie e degli interessi privati - A.43 (1916) n.2174, 2 gennaio

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(1)

L'ECONOMISTA

GAZZETTA SETTIMANALE

S C I E N Z A E C O N O M I C A F I N A N Z A , C O M M E R C I O , B A N C H I , F E R R O V I E , I N T E R E S S I P R I V A T I

D i r e t t o r e - P r o p r i e t a r i o : M. J. DE JOHANNIS

Anno XLIII - Voi. XLVII

Firenze-Roma, 2 gennaio 1916 { E S ? 2

N. 2174

Anche nell'anno 1916 l'Economista uscirà con

otto p a g i n e in più. Avevamo progettato, per rispon-dere specialmente alle richieste degli abbonati este-i ri, di p o r t a r e a 12 l'aumento delle pagine, m a l'esse-re il Dil'esse-rettol'esse-re del periodico mobilitato per effetto della guerra, non ci consente per ora di affrontare un maggior lavoro, cui occorre accudire con speciale diligenza. Rimandiamo perciò a g u e r r a finita questo nuovo vantaggio che intendiamo offrire ai nostri lettori1.

Il Direttore proprietario. I l p r e z z o di a b b o n a m e n t o è di !.. « I a n n u e a n t i c i p a t e , per l'Italia e Colonie. P e r l'Estero ( u n i o n e postale) !.. « V P e r g l i altri paesi si a g g i u n g o n o le spese postali. U n fasci-colo separato I,. f .

SOMMARIO: PARTE ECONOMICA.

La pace.

Origine e sviluppo del commercio: le primitive civiltà fluviali e me-diterranee, F U L V I O M A K O I .

L'espansione commerciale degli Stati Uniti. NOTE ECONOMICHE E FINANZIARIE.

L'organizzazione del credito di esercizio in Isvezia. EFFETTI ECONOMICI DELLA GUERRA.

L'aumento dei prezzi nei paesi della guerra — Le oscillazioni dei prezzi secondo il numero indice dell'» Economist ». FINANZE DI STATO.

Secondo prestito nazionale al 4,50 o/o : Relazione del Ministro del Tesoro al Parlamento — Il collocamento in Italia di valori esteri — 1 vaglia del tesoro e i pagamenti dello Stato — Il terzo prestito austriaco — La ripartizione del debito pubblico russo. IL PENSIERO DEGLI ALTRI.

I buoni del Tesoro e l'esperienza francese, L. EINAUDI — Sordi anche gli effetti doganali! L. LUZZATTI — La crisi del carbone, F.

FLORA — Il problema dell'insegnamento professionale:

l'insegna-mento agrario, F. CARLI — Il monopolio dell'alcool e la legislazione soeiale, A. CARTONO. — L'Inghilterra e l'Italia nella polìtica com-merciale, R. BAGOT. — Sui nuovi orizzonti dell'esportazione italia-na, A . R O S S A R I .

LEGISLAZIONE DI GUERRA.

Inefficacia delle vendite immobiliari e divieto di esercizio delle azioni giudiziarie ai sudditi dell'Impero ottomano — Proroga dei provvedimenti per le pigioni — Modificazioni al decreto sui ri-schi di guerra — La nuova tassa di bollo sui manifesti, avvisi e tabelle — Per la produzione del benzolo e del toluolo — Le a-gevolazioni ai Comuni durante la guerra — Anticipazioni del Te-soro — Interessi della cassa Depositi e Prestiti

NOTIZIE - COMUNICATI - INFORMAZIONI.

La situazione finanziaria ed economica in Romania — L'en-tità della produzione casearia italiana — Il commercio francese — Per l'importazione italiana in Norvegia — Commercio delle frutta — La denunzia di extra-profitti di guerra — Il raccolto del vino in Francia — Lo sviluppo marittimo del Giappone du-rante il 1913 — 153 milioni di aumento nelle Casse ordinarie di risparmio — Valori americani in Inghilterra.

PRESTITO NAZIONALE 5»/„ NETTO.

Situazione degli Istituti di Credito mobiliare, Situazione degli ; Istituti di emissione italiani, Situazione degli Istituti Nazio-1 nali Esteri, Circolazione di Stato nel Regno Uuito, Situazione del Tesoro italiano, Tasso dello sconto ufficiale, Debito Pubblico italiano, Riscossioni doganali, Riscossione dei tributi nell'eser* cizio 1914-15, Commercio coi principali Stati nel 1915, Espor-tazioni ed imporEspor-tazioni riunite, Importazione (per categorie e per mesi), Esportazione (per categorie e per mesi). Prodotti delle Ferrovie dello Stato, Quotazioni di valori di Stato

italiani, Stanze di compensazione, Borsa di Parigi, Borsa di Londra, Tasso per i pagamenti dei dazi doganali, Prezzi del-l'argento.

Cambi in Italia, Cambi all'Estero, Media ufficiale dei cambi agii effetti dell'art. 39 del Cod.comm., Rivista dei cambi di Londra, Rivista dei cambi di Parigi.

Indici eeonomiei italiani.

Prezzi dei generi di maggior consumo in Italia per mesi e regioni nel 1914.

Porto di Genova, Movimento del carico. Indici economici dell' « Economist » . Credito dei principali Stati. Llojrds Bank Limited, Rivista bibliografica.

PARTE ECONOMICA

I

NONDAZIONE L. EINAUDI BIBLIOTECA

L A P A C E

L ' a n n o 1916 s'inizia senza che alcuna prospetti-va di prossimo t e r m i n e al conflitto E u r o p e o possa a n c h e m i n i m a m e n t e delinearsi. G i o v a n o n illuder-si sulla d u r a t a f u t u r a della guerra, anzi giova sop r a t u t t o , sop e r c h è è d a sop r e s u m e r s i che dalla m a g giore c u r a t a sia p e r d e r i v a r e u n a più p r o f o n d a v e -n e r a z i o -n e degli Imperi ce-ntrali, u -n a più efficace demolizione del militarismo prussiano, e l'abitudin e l'abitudinelle m a s s e c e l l e diverse collettività che c o m -b a t t o n o contro il p a n g e r m a n i s m o , all'idea di af-f r o n t a r e u n p e r i o d o a n c h e più lungo di quello c h e fosse necessario nella resistenza e nella attività bellicosa.

A tale c o m p i t o d o v r e b b e r o , a nostro c r e d e r e , dedicarsi c o n sicura f e d e le classi dirigenti, gli uo-mini che, c o m e noi, sono convinti essere nella per-s e v e r a n z a e nella c o per-s t a n z a il migliore e forper-se il m a g g i o r e e l e m e n t o di vittoria.

Ci sia p e r t a n t o concesso ci illustrare b r e v e m e n t e tale concetto c h e h a già p e r molti valore assioma-tico.

F i n ' o r a è stata la volta della offensiva per gli I m p e r i centrali, c h e da lungo t e m p o organizzati e predisposti per la guerra, h a n n o avuto q u a l c h e r a g i o n e ( c e r t a m e n t e m e n o efficiente di q u a n t o essi n o n pensassero) sulla disorganizzazione ed impre-p a r a z i o n e degli Alleati.

M a la insistenza e v i d e n t e colla q u a l e la G e r m a -nia e l'Austria h a n n o r e c e n t e m e n t e ventilate pro-poste di p a c e e le condizioni stesse più o m e n o v a g a m e n t e a c c e n n a t e , s e b b e n e inaccettabili, p u r tuttavia s o r p r e n d e n t e m e n t e miti, s o n o confessione b a s t a n t e a far ritenere che quegli Imperi ritenga-no esaurito il loro sforzo m a s s i m o . Se n o n ce n e f o s s e r o d'indizi a b b a s t a n z a sicuri, le condizioni in-t e r n e delle d u e nazioni, il solo desiderio di p a c e dalle m e d e s i m e così a p e r t a m e n t e m a n i f e s t a t o in di-versi modi ed in didi-versi m o m e n t i , negli ultimi mesi ed attraverso più o m e n o svariati intermediari po-litici, ci s e m b r a mostrino c o m e n o n si ritenga pos-sibile nell'avvenire u n a occasione altrettanto favo-revole per coloro che la guerra vollero ed impose-ro all'Euimpose-ropa-

all'Europa-Si p u ò quindi p r e s u m e r e che n o n possa t a r d a r e lo invertimento delle parti nella lotta : l'offensiva p a s s e r à assai p r o b a b i l m e n t e nel c a m p o degli Al-leati e gli Imperi centrali d o v r a n n o limitarsi alla semplice difensiva se e fino a q u a n d o lo p o t r a n n o . C h e se la riorganizzazione degli eserciti francesi, inglesi e russi, il loro a r m a m e n t o e m u n i z i o n a m e n -to avrà potu-to r a g g i u n g e r e nella p r i m a v e r a prossi-m a quello stato di efficienza che è d a tutti ricono-sciuto necessario, e lo stesso esercito italiano avrà p o t u t o completarsi di quegli elementi c h e gli m a n -c a v a n o per u n a g u e r r a di tatti-ca -così pe-culiare q u a l e quella incontrata, la difensiva degli Imperi centrali p o t r à p r o b a b i l m e n t e essere rotta in aual-c h e luogo e, se b e n aual-conaual-certati s a r a n n o gli

(2)

1238 L'ECONOMISTA 2 gennaio 1916 - N. 2174 tivi c o m u n i , finalmente s e g n a r e il p r i n c i p i o di quel

t r a v o l g e r e , p r e c u r s o r e della d i s f a t t a , alla q u a l e c o n c o r r e r à la d e m o r a l i z z a z i o n e degli a u s t r o t e d e -schi c h e c o m i n c i a n o o r m a i a sentirsi esauriti dalla fatica e dal disagio, c o n s e g u e n z a dello s f o r z o im-m a n e c o im-m p i u t o fin dal p r i n c i p i o della g u e r r a . E n o n i m p o r t e r à alloFa c h e gli Alleati c o n s e g u a n o delle vittorie c h e a n n i e n t i n o , c o s a i m p r o b a b i l e , t u t t e le f o r z e militari del n e m i c o . L a s e m p l i c e loro m i n o r e resistenza s e g n e r à , a n o s t r o c r e d e r e , l ' a v v e n t o della p a c e , c h e p e r ò n o n s a r à p e r c e r t o più c o m e ora offerta, m a richiesta e f o r s e i m p l o r a t a dagli I m p e r i c e n t r a l i . A l l o r a p o t r à ricordarsi c h e se alcuni ter-ritori s o n o stati e f o s s e r o a n c o r a o c c u p a t i dal ne-mico, b e n q u a t t r o quinti del g l o b o , ossia t u t t a la s u p e r f i c i e dei mari è s t a t a dell'inizio della g u e r r a v i t t o r i o s a m e n t e s p a z z a t a dagli Alleati c h e n e scac-c i a r o n o , a d e scac-c scac-c e z i o n e delle b r e v i e limitate z o n e i n f e s t a t e dai s o t t o m a r i n i , la b a n d i e r a t e d e s c a e c a u s t r i a c a . E p e r r i a m m e t t e r e q u e l l e b a n d i e r e alla libera p r a t i c a dei m a r i , cioè a l l ' u s o di s u p e r f i c i e così v a s t a e di mezzi di c o m u n i c a z i o n e così i m p o r -tanti, si p o t r à esigere la restituzione n o n solo dei ter-ritori c h e a n c o r a n o n f o s s e r o stati r e d e n t i dalle an-tiche e dalle recenti o c c u p a z i o n i , m a m o l t o di più; t u t t o q u e l l o anzi c h e p o s s a a s s i c u r a r e u n a p a c e mi-litare e c o m m e r c i a l e d u r a t u r a p e r lunghi anni.

M a p e r g i u n g e r e a ciò o c c o r r e c h e colla resisten-z a e colla t e n a c i a del t e m p o c e s s i n o le iniresisten-ziative di o f f e n s i v e n e m i c h e e c o m i n c i n o dalla n o s t r a p a r -te i s i n t o m i offensivi cui gli I m p e r i centrali n o n p o s s a n o f a r e a r g i n e sicuro.

A q u e s t o c o n c e t t o nel q u a l e c o n c o r d a n o c o n fe-c e i g o v e r n i e tutte le fe-classi più fe-colte dei p a e s i al-leati, b i s o g n a c o n d u r r e le m e n t i del p o p o l o c h e , t r o p p o s p e s s o sensibili della s t a n c h e z z a o dei sa-crifici, s o n o s o v e n t e proclivi a soluzioni r a p i d e e d i m p r o v v i s e . P e r tale r a g i o n e le r e c e n t i d e l i b e r a z i o -ni del p a r t i t o socialista f r a n c e s e r a c c h i u d o n o a no-stro avviso la più a s s e n n a t a visione dei v a n t a g g i in-c o m p a r a b i l i d ' u n a in-c o n t i n u a t a e d i n t e n s a r e s i s t e n z a . V o r r e m m o c h e lo s t e s s o p a r t i t o negli altri p a e s i al-leati r i p r o d u c e s s e l ' e c o dei colleghi di F r a n c i a , c h e h a n n o m o s t r a t o di s a p e r e così b e n e c o m p r e n c e r e c o m e si p o s s a e p e r o r a si d e b b a conciliare il c o n c e t to di u m a n i t à e di p a t r i a . F o r s e nel f u t u r o e p r o b a -b i l m e n t e p e r effetto della stessa g u e r r a a t t u a l e il c o n c e t t o di p a t r i a c e d e r à q u a l c h e c o s a di p i ù c h e n o n p e r il p a s s a t o a quello di u m a n i t à ; m a al p r e -s e n t e , -se n o n v o g l i a m o la r o v i n a di noi -ste-s-si, rovina m a t e r i a l e e m o r a l e , c o n v i e n e c h e a n c h e ì p a r -titi c h e p i ù si b a s a v a n o sui p r i n c i p i i n t e r n a z i o n a l i , si a d a t t i n o a restringerli e n t r o più limitati confini, i quali del resto, d a t a l ' a l l e a n z a di p o p o l i così nu-m e r o s i , c o n t e n g o n o già il g e r nu-m e di u n a internazio-nalità più v a s t a di q u e l l a c h e quegli stessi partiti n o n a v e s s e r o p o t u t o fino a qui p e n s a r e nel quoti-d i a n o s v o l g i m e n t o quoti-delle loro attività sociali.

L e d e l i b e r a z i o n i del p a r t i t o socialista f r a n c e s e , p o t r e b b e r o i n t a n t o a c q u i s t a r e u n v a l o r e d ' i n t e r n a -zionalità più a m p i o di quello c h e n o n a b b i a n o co-m e s e co-m p l i c e p r e c e t t o p e i socialisti f r a n c e s i , o v e v e n i s s e r o a d o t t a t e i n c o n d i z i o n a t a m e n t e a n c h e dal-lo stesso p a r t i t o in Italia, in Inghilterra, in R u s s i a . E ci a u g u r i a m o c h e ciò sia p e r a v v e n i r e , al fine ci r e n d e r e più t e n a c e n e i p o p o l i e nelle classi lavora-trici di q u e i p a e s i la v o l o n t à di c o n d u r r e la g u e r r a n o n solo cogli sforzi delle a r m i e delle d i p l o m a z i e , m a s o p r a t u t t o c o n q u e l l o p r e c i p u o della resistenza

n e l t e m p o . _ I manoscritti, le pubblicazioni per recensioni, le

comunicazioni di redazione devono esser dirette all'aov. M. J. de Johannis, 56, Via Gregoriana. Roma.

Origini e sviluppo del commercio

(n Le primitive civiltà fluviali e mediterranee Se la civiltà degli a n t i c h i imperi di Egitto, di As-siria e di B a b i l o n i a deve la s u a origine al traffico c o n t i n e n t a l e c a r o v a n i e r o o fluviale, la civiltà medi-t e r r a n e a , invece, per lo sviluppo delle cimedi-tmedi-tà cosmedi-tiere (Fenicia, Eliade, e M a g n a Grecia), p e r la configura-zione dei suoi continenti, p e r la s i n u o s i t à dei suoi litorali, p u ò c o n s i d e r a r s i c r e a t a dal traffico m a r i t t i -mo. Di t u t t e le s t r a d e d'incivilimento dei g r a n d i im-peri del Mediterraneo, il q u a l e è stato come il vesti-bolo n a t u r a l e p e r cui sono p a s s a t i t u t t i i popoli che h a n n o impresso, a t t r a v e r s o i secoli, al mezzogiorno ed all'occidente di E u r o p a , c a r a t t e r i sociali parti-colari, il m a r e si può c o n s i d e r a r e la più i m p o r t a n t e .

E' p a r l a n d o del commercio m a r i t t i m o che Erodoto incomincia la storia del m o n d o greco. » Il m a r e — egli dice — è u n a s t r a d a m a e s t r a che congiunge gli u o m i n i tra loro: chi abita nell'interno del paese è perciò escluso dalla facilità e piacevolezza dei r a p -porti t r a i v a r i popoli e d a i p r o g r e s s i della civiltà ». Il m a r e , scrive il C u r t i u s (1), fu la via m a e s t r a dei Greci e le isole servirono loro di ponte t r a l'Asia, do-ve si svolse la prima, civiltà loro, e l ' E u r o p a , dodo-ve essa venne perfezionandosi.

T u t t e le a n t i c h e civiltà m e d i t e r a n e e , pervenute a d u n certo g r a d o di sviluppo si a v v e n t u r a r o n o sul m a -re e il m a r e diede loro elasticità, libertà, ricchezze e potenza. Ogni isola del M e d i t e r r a n e o f u per i Fenici, p e r i Pelasgi, p e r gli E t r u s c h i , p e r gli Joni stazione di commercio: ogni paese costiero ricco d ' i n s e n a t u r e e di prodotti n a t u r a l i f u colonia e f a t t o r i a commer-ciale, e fin d a l l a p i ù r e m o t a a n t i c h i t à la società del-la f a t t o r i a fu società religiosa e g i u r i d i c a : commer-cio e culto t r o v a r o n o così l ' u n per l ' a l t r o protezione e sviluppo (2).

Delle tre s t r a d e che i n i z i a r o n o alla civiltà la re-gione m e d i t e r r a n e a , la valle, gli altipiani, i porti, è s e n z a dubbio q u e s t ' u l t i m a che vi esercitò la più pro-f o n d a inpro-fluenza. Se la strada" delle valli e dei piccoli

a l t i p i a n i favorì le m i g r a z i o n i etniche che h a n por-t a por-t o l u n g o le cospor-te a s i a por-t i c h e ed e u r o p e e del m a r e Egeo u n a popolazione più vivace ed attiva, di f o r m a -zione sociale già a v a n z a t a e a s s u e f a t t a alla vita in-t e n s a dei g r a n d i a g g r u p p a m e n in-t i , dediin-ta all'agricol-t u r a e m a r a v i g l i o s a m e n all'agricol-t e a all'agricol-t all'agricol-t a alle cosall'agricol-truzioni, in-t e n d o riferirmi in special m o d o ai P e l a s g i , i quali co-p r i r o n o l'Asia Minore, l'Eliade, g r a n co-p a r i e dell'Ita-lia, si d i f f u s e r o su t u t t e te rive del Mediterraneo,

che f u allora il m a r e per eccellenza, il solo cono-sciuto, il m a r e s u p r e m o , allo sviluppo p o r t u a l e si deve però l'origine p r i m a della navigazione commer-ciale nel Mediterraneo.

Si è sostenuto che il tipo più antico del porto sia d a t o dai Fenici; esso, a v r e b b e a v u t o quindi origine sul litorale siriaco, sulle rive del p a e s e di C a n a a n , che ricollega s t o r i c a m e n t e i d u e g r a n d i imperi di E-gitto e di Assiria. Ma in seguito alla scoperta di u n a civiltà egea preellenica, dopo gli scavi dello Schlie-m a n n a Troia, a d OrchoSchlie-menos, a Mycene, a Tirinto, e quelli delTEvarus e dell'Halb'herr a Creta., è o r m a i sicuro che i Fenici h a n n o a v u t o dei p r e c u r s o r i nel loro m o v i m e n t o c o m m e r c i a l e (3). Nel secondo millen-nio innanzi l'èra volgare, i popoli dell'Egeo già sono depositari di u n a civiltà p r o g r a d i t a che viene a con-t a con-t con-t o con l'Oriencon-te e s o p r a con-t u con-t con-t o con l'Egicon-tcon-to; la loro a t t i v i t à commerciale e m a r i t t i m a si esplica su t u t t a la costa. siriaca; i prodotti dell'industria c a n a n e a , specialmente di quella, c e r a m i c a , posti in luce negli

(') C o n t i n u a z i o n e e fine, vedi Economista, nn. 2159, 2163, d e l 17 ott. 1915,

(1) Storia detta Grecia (trad: MOLLER e OLIVA), Torino. 1876, p a g . 31.

(2) La p r e c e d e n z a che ha l o s v i l u p p o del c o m m e r c i o marit-ino s p i e g a come alcuni istituti di diritto c o m m e r c i a l e sortì fin d a l l ' a n t i c h i t à col traffico marittimo, s i a n o solo, a p o c o p o c o e non s e m p r e , passati al traffico t e r r e s t r e GOLDSCHMIDT, Storia universale del diritto commerciale ( trad. POUCHAIN-SCIALOJA ). T o r i n o 1913, p. 26.

(3)

L'ECONOMISTA 1239 scavi di Lakisch, di Gezer e di a l t r e località della

Palestina, risentono la vivace influenza d e l l ' i n d u s t r i a cretese dell'età minoica. I n quel t e m p o i Fenici non erano ancora gli a u d a c i n a v i g a t o r i che l'antichità classica conobbe, « m a i s d e s t e r r i e n s , de v r a i s asiati-q u e s asiati-qui t o u r a i e n t le clos à la M e d i t e r r a n é e (1). F u la conquista egiziana, c o m p i u t a d u r a n t e la XVIII d i n a s t i a , che spinge i Fenici verso il m a r e e il com-mercio m a r i t t i m o , ed a p r e loro le vie i n e s p l o r a t e dell'Occidente. Sotto l'influsso della civiltà mesopo-tamica, della d o m i n a z i o n e egizia, dell'attività mer-cantile delle popolazioni dell'Egeo s'inizia q u i n d i la storia del commercio fenicio, che ebbe ,i suoi pi-imi albori nel secolo XVI av. Cr. e il suo meraviglioso rigoglio nel periodo c h e va d a l 1100 al 332 av. Cr. Gli Stati dell'Egeo, i n t a n t o , fiaccati d a l u n g h e guer-re, p i e g a n o sotto l'invasione dorica. La p r e s a di T r o j a (1190 av. Cr.) segna l'ultimo sforzo del g r u p p o egeo e l'inizio della s u a decadenza.

E' il m o m e n t o della civiltà eroica c a n t a t a d a Ome-ro. I poemi omerici s e g n a n o d u e m o m e n t i distinti dell'evoluzione c o m m e r c i a l e p r o t o i s t o r i c a del b a c i n o orientale del Mediterraneo. Con i d a t i e le cognizioni che detti poemi f o r n i s c o n o d u e p r o f o n d i studiosi della civiltà omerica, il Leaf (2) ed il B é r a r d (3), h a n -no potuto r i c o s t r u i r e le vicende di quella evoluzione e m e t t e r e in luce la p a r t e p r e d o m i n a n t e che le ra-gioni di e g e m o n i a c o m m e r c i a l e h a n n o a v u t o nelle gesta epiche di quel ciclo di f r o n t e all'ira f u n e s t a di Achille ed agli a m o r i a d u l t e r i di Elena. Interess a n t e e InteressuggeInteresstiva applicazione della teoria del m a -terialismo economico ai fatti d e l L a n t ' c h i t à più re-mota,

La g u e r r a di T r o j a fu g u e r r a f r a u n . popolo del-l'occidente vigoroso, avido ed a u d a c e e u n popolo dell'Oriente che aveva r a g g i u n t o u n o s t r a o r d i n a r i o g r a d o di opulenza p e r la p r o s p e r i t à dei suoi traffici pacifici. La v a s t a valle dello S c a m a n d r o era il p u n t o n a t u r a l e d'incontro delle s t r a d e commerciali della T r o a d e verso il m a r e Egeo; Ilio raccoglieva così nelle sue m u r a i prodotti più v a r i che dalnelle vie del m a -re gli affluivano sulle n a v i tracie, che p e r via di terra gli a r r i v a v a n o per mezzo delle c a r o v a n e dei Liei, dei M-eonì, dei Cari. E r a n o i prodotti della p i a n u r a e della m o n t a g n a , delle valli l o n t a n e del Danubio, del-l ' E u f r a t e , dedel-l Nidel-lo e dei ricchi paesi dedel-ldel-la .Sira, dei centri fiorenti per c u l t u r a a r t i s t i c a come Creta e Ci-pro, dell'Egitto f a r a o n i c o e delle i n d u s t r i regioni della P e r s i a ; e r a n o coppe di metallo, lucide a r m a -ture, cereali © vini p r o f u m a t i della T r a c i a , p o r p o r a , avorio, a r g e n t o della valle dell'Halys, polvere di oro e tessuti della Colchide, cinabro della Cappadocia, t a p p e t i della P e r s i a , cavalli b i a n c h i di razza e muli selvaggi del paese d'Eneti, che si s c a m b i a v a n o sotto le m u r a di T r o j a , in t a l modo d i v e n u t a il centro più attivo del traffico di mediazione e di r i f o r n i m e n t o dei m e r c a t i della P a l e s t i n a , della Siria i n t e m a , del-l'Assiria, della Mesopotamia.

Solo dopo la c a d u t a di Ilio, d e t e r m i n a t a princip a l m e n t e dalla soprincipprincipressione del commercio m a r i t -timo e d'i quello c a r o v a n i e r o con i paesi del sud, ef-fetto di un assedio paziente, l u n g o e sistematico da p a r t e dei c o n f e d e r a t i greci, si r e n d e libero alla m a -r i n a m e -r c a n t i l e fenicia tutto il b a c i n o del Medite-r- Mediter-raneo.

Notizie precise sulla via che seguì p r o g r e s s i v a -mente il m o v i m e n t o coloniale e c o m m e r c i a l e dei Fe-nici si t r o v a n o in I s a i a e in .particolar m o d o in Eze-chiele (4); da essi a p p r e n d i a m o che questo popolo a u d a c e di n a v i g a t o r i , nella .sua r o t t a verso rocciden-ta, d a Cipro passò a Rftdi, di là a Melo e C'itera e poi r i s o l u t a m e n t e si s p i n s e verso le coste e s t r e m e del M e d i t e r r a n e o e fondò (1100 av. Cr.) il suo prin-cipale emporio a T a r s i s (Tartesso), f a m o s a per le

(1) DUSSAITD, Le ròle des Phenic'ens dans la Mediterranée primitive in Scientia, 1913, X I I I , p. 84.

(2) WAI.TZR LEALE, Troi/ in homeric Geografa, Macmillan, London, 1912.

(3) V. BÉRARD, Le Phéniciens et l'Oiyssée, Paris,1902. (4) Cfr. OBERZIMER, Le regioni occidentali del Mediterraneo nelle fonti ebreo-fenicie in « Studi storici per l'antichità clas-sica», 1913, 179-227.

ricche miniere di oro e di a r g e n t o (1), ed occupò l'Andalusia occidenf a le, dove ebbero vita p r o s p e r a n u m e r o s e colonie e f r a tutte Godes (2), popolò di fattr >ri-e, disseminò di stazioni tutto il litorale1 atlc^i-tico lino al c a p o di F i n i s t e r r a , per d o m i n a r e la stra-da che seguiva il c o m m e r c i o dello s t a g n o e dell'am-b r a (3). Nella serie di popoli coi q u a l i i Fenici ven-n e r o a c o ven-n t a t t o si debboven-no c o m p r e ven-n d e r e a ven-n c h e gli E t r u s c h i d'Italia, che dovevano loro a p p a r i r e come i popoli piò settentrionali e più a p p a r t a t i (4).

Dalle notizie e b r a i c h e che r a c c h i u d o n o le cogni-zioni fenicie del bacino oecidlaniàle del Mediterra-neo risulta infatti che l'Italia e r a nota e p e r c o r s a dai Fenici f r a il 1000 e il 700 av. C.r., p r o b a b i l m e n t e all'epoca nella q u a l e gli Etruschi avevano ampio d o m i n i o d a l l a C a m p a n i a fino alle Alni, e le regioni più note e r a n o la T i r r e n i a , la Sicilia, l'Italia me-ridionale, la costa ligure, e le isole del Tirreno, c h i a m a t e le isole lontane dal mare; d a queste re-.giorni venivano p o r t a t i a. Tiro, il g r a n d e fondaco del-le nazioni, p a n n i e pelli tinte di p o r p o r a , p e r il commercio dfei quali i Fenici a v e v a n o fondato, lungo le coste loro, speciali e n u m e r o s i e m p o r i .

Ulisse quindi n o n n a v i g a più in u n a b r u m a di leggende, in paesi i m m a g i n a r i : d'i, capo in capo, di isola i,n isola egli, veleggiando lungo le coste ita-liche o iberiche, segue le vie che già seguiva il commercia fenicio.

1 .'Odissea è u n a descrizione o meglio u n ricordo fedele di questo M e d i t e r r a n e o primitivo d u r a n t e iti periodo della t a l a s s o c r a z i a fenicia: è u n documento geografico, u n a p i t t u r a poetica non d e f o r m a t a delle c o n s u e t u d i n i , delle istruzioni e delle teorie n a u t i -che, dell'attività c o m m e r c i a l e dei popoli che lo per-c o r r e v a n o p r i m a dell'età omeriper-ca; i v a r i passi del p o e m a in cui sii f a menzione dei viaggi e dell

com-m e r c i o dei Si doni nel Mediterraneo, coincidono con i r i t r o v a m e n t i greco-semitici che in questo m a r e abbondano-, c o n f e r m a n o l'opinione che correva g i à presso gii antichi storici sull'influenza p r i m o r d i a l e e decisiva che deve a t t r i b u i r s i al commercio fenicio

sulle origini della civiltà g r e c a (5).

E se l'Odissea si compiace descriverai i Fenici come p i r a t i e s p e r t i nel corseggiar© il m a r e , nel

ra-p i r e le donne, che ra-poi v e n d e v a n o sui m e r c a t i del ì l'Asia o r e s t i t u i v a n o per riscatto, è ben certo che | essi non potevano con questi m e t o d i soltanto

esten-dere- l'alfabeto nel bacino del M e d i t e r r a n e o : biso-g n a riconoscere anzi che qualche t r a c c i a della or-ganizzazione c o m m e r c i a l e fenicia si è c o n s e r v a t a : così nel' d i r i t t o greco, -in cui il t e r m i n e arrhabón ( a r r a ) c o r r i s p o n d e al fenicio erabon : così nel siste-m a siste-m e t r i c o e p o n d e r a l e c h e si diffuse fino nei pae-si dell'Occidente.

La d e c a d e n z a d'i Tiro, d o v u t a , come già la c a d u t a di Sidone e come s a r à anche p e r Cartagine, alla organizzazione sociale che il commercio impone a queste g r a n d i metropoli-, f a v o r e n d o il p r e d o m i n i o della c o m u n i t à politica con c a r a t t e r e dispotico,

de-(1) RKNDLOB, Tartessos, e in Beitrag zur Gesehichte dee piloni-zi8ch-spani8chen Handels, -1849.

(2) HUBNER, Ohjetos del comereio fenicio encontrados en Andalucia, in Ber. de Archivos, g i u g n o 1900.

(3) Oltre lo s p e c i a l e l a v o r o di LA CACI v DYAZ, La marina de los pueblos que se estahlecieron en Espana hasta ci siglo XIL, Madrid, 1876, diligenti r i c e r c h e h a n n o m e s s o in l u c e ed e s a m i n a t a la questione della n a v i g a z i o n e fenicia nell'Atlan-tico, nel mare del N o r d alla ricerca dello s t a g n o d e l l e Cassi-teridi, dell'ambra del Samland (Baltico). Ricordo qui soltanto il lavoro dei SIRET, Les Cassitérides et l'empire colonial des Pheniciens in Anthrop., 1908.

(4) O s s e r v a z i o n i sul c o m m e r c i o fenicio l u n g o le c o s t e occi-dentali italiche, specialmente dell'Etruria, dedotte da o g g e t t i r i t r o v a t i negli s c a v i si l e g g o n o in KAIIRSTEDT N. Phoeni-kischer Hamlet des italischen Westkiiste i n Klxjo, X I I , 1912.

(5) L'opinione c o n t r a r i a del BELOCH (Die Plionizier am agàischen Meere in Bhein. Mnseum, XLIV, 1894, p 111 s g g :

(4)

1240 L'ECONOMISTA 2 gennaio 1916 - N. 2174 sta negli Elleni le forze latenti, li -spinge a

,percor-rere e colonizzare le più l o n t a n e spiagge dlove i Fenici avevano p i a n t a t o i loro fondaci, volgendo ad onore del loro E r a c l e quei templi e quelle a r e che 1 Fenici avevano c o n s a c r a t o a Melkarth.

Ma col m o v i m e n t o <11 e s p a n s i o n e commerciale e cotoniate ellenica si c h i u d e il periodo preistorico e protoi'storh <>! diella civiltà m e d i t e r r a n e a , si inizia

la storia.

F U L V I O M A R O I .

L'espansione commerciale degli Stati Uniti

I segni dell'espansione commerciale degli Stati Fi-niti sono evidenti e t u t t e le condizioni necessarie sono favorevoli ad una. n u o v a e i n t e n s a p r o s p e r i t à eco-nomica del paese; a l t a m e n t e r e m u n e r a t i v i sono i prezzi delle d e r r a t e agricole e i nuovi raccolti sono a b b o n d a n t i , la d o m a n d a di merci agricole i n d u s t r i a l i da e s p o r t a r e nei paesi belligeranti è cresciuta e la fi-ducia, che allo scoppio della g u e r r a e u r o p e a e r a s c o m p a r s a , è t o r n a t a a p o r t a r e agli scambi gli effetti benefici del credito. T u t t o considerato è evidente che, salvo imprevisti accidenti, il commercio degli Stati Uniti nei prossimo a n n o economico s a r à molto at-tivo. Non b i s o g n a però f a r e q u e s t a previsione sullo i n c r e m e n t o del commercio n o r d - a m e r i c a n o senza ri-serve.

Gli Stati Uniti h a n n o u n a g r a n d e c a p a c i t à pro-duttiva sia agricola, sia i n d u s t r i a l e e la produzione s a r à c e r t a m e n t e molto attiva. Ma è essenziale che alla m a g g i o r p r o d u z i o n e c o r r i s p o n d a u n m a g g i o r c o n s u m o perchè a n c h e il commercio sia r e a l m e n t e attivo. Ora, se gli Stati Uniti dovessero vendere t u t t e le merci che possono e d e s i d e r a n o p r o d u r r e , do-vrebbero c o n t e n t a r s i di ricevere in p a g a m e n t o di g r a n p a r t e di esse, delle g a r a n z i e . E' necessario d u n q u e , che i b a n c h i e r i a m e r i c a n i , che del resto h a n n o d i m o s t r a t o di aver fatto molti p r o g r e s s i in m a t e r i a di finanza i n t e r n a z i o n a l e , investendo fin dallo scoppio della g u e r r a circa 300 milioni di dol-lari in titoli esteri di v a r i e specie, s a p p i a n o costruire tutto quel complesso di relazioni finanziarie neces-sario p e r r e n d e r e solido u n g r a n d e commercio di esportazione.

Nel 1° semestre del 1915 le esportazioni dagli Stati Uniti m o s t r a n o Mi g r a n d e i n c r e m e n t o dì più di 600 milioni di dollari, m e n t r e le importazioni sono state ridotte, e l'eccesso n e t t o delle esportazioni è stato di 835 milioni di dollari. Ciò a p p a r e dalla seguente tabella che togliamo dallo « Statist ».

ni 30-6-915 al 30-6-911 (Milioni di dollari) Importazione 865.861 980.915 — 115.054 E s p o r t a z i o n e 1.701.413 1.045.S43 - f 654.570 Eccesso esportazioni s u l l e i m p o r t a z i o n i 835.552 95.928 4 - 769.624 C o m p r e n d e n d o l'argento, l'eccesso delle esporta-zioni, poi, a m m o n t a pel p r i m o semestre 1915 a dol-l a r i 846.000.000. A p p a r e n t e m e n t e idol-l paese h a impor-tato circa 120 milioni di dollari in oro e probabil-m e n t e h a riprobabil-messo 200 probabil-milioni di dollari per noli, in-teressi, ecc. Questa s o m m a è piccola in c o n f r o n t o agli a n n i precedenti, perchè pochi sono oggi i turisti a m e r i c a n i in E u r o p a e le somme spese fuori del ter-ritorio a m e r i c a n o sono minori. Negli a n n i scorsi e r a n o circa 700 milioni di dollari che l'America del Nord p a g a v a p e r interessi, noli, rimesse agli amici europei e turisti.

Ecco, secondo lo « Statist », come è s t a t o u s a t o l'eccesso di 846.000.000 di dollari:

Q u a n t o alla c a p a c i t à degli Stati Uniti di espor-t a r e negli alespor-tri p a e s i del c o r r e n espor-t e a n n o e nei f r i n i i sei del 1916, n o n c'è dubbio. Il raccolto di g r a n o è di n o n memo di 963 milioni di « b u s h e l s » e a l m e n o 300 milioni p o t r a n n o essere i m b a r c a t i .

Il raccolto del miglio r i s u l t a essere notevolmente p i ù i m p o r t a n t e di quello dell'anno scorso: circa 2814 milioni di « b u s h e l s » in c o n f r o n t o di 2673 milioni c o n t r o 1141 milioni di « b u s h e l s » del p a s s a t o a n n o , il raccolto del cotone p r o m e t t e a n c h e di essere ab-b o n d a n t e .

P a s s a n d o alle i n d u s t r i e r i c o r d e r e m o che alla fine di g i u g n o dell'anno p a s s a t o la d o m a n d a di f e r r o e a c c i a i o era di 4 milioni di tonn., m e n t r e in n o v e m b r e

era c a d u t a a 3300 m i l a t o n n . ed oggi è cresciuta fino a 4.678.000 tonn.

Se gli Stati Uniti v o r r a n n o d a r e a l l ' E u r o p a i mezzi di p a g a m e n t o n e c e s s a r i per a c q u i s t a r e le merci a m e -r i c a n e non v'è n e s s u n dubbio che l'espansione com-m e r c i a l e del p a e s e a v r à u n g r a n d e increcom-mento. M a se gli Stati U n i t i si t e r r a n n o r e l a t i v a m e n t e f u o r i del g r a n d e m e r c a t o i n t e r n a z i o n a l e , F >m a n e nd o u n mer-c a t o r e l a t i v a m e n t e lomer-cale, è ovvio mer-che le a l t r e nazioni n o n s a r a n n o c a p a c i di a c q u i s t a r e u n a l a r g a q u a n t i t à di merci a m e r i c a n e e il commercio" degli Stati U n i t i n e r e s t e r à depresso. Questo è il p r o b l e m a : se l'Ame-r i c a non p l'Ame-r e s t e l'Ame-r à d e n a l'Ame-r o ai m o n d o , il m o n d o n o n p o t r à c o m p r a r e dall'America. F a c c i a m o ancora p a r -l a r e -le cifre. Se c o n s i d e r i a m o i-l commercio n o r d a m e r i c a n o nei 12 mesi dai 30 g i u g n o 1914 al 30 giù-* g n o del'1915 ci a c c o r g i a m o che l'eccesso delle espor-tazioni sulle i m p o r t a z i o n i è di dollari 1.094 milioni circa.

Ecco come è stato i m p i e g a t o quest'eccesso, secon-do la «-Statist»:

E c c e s s o d e l l e esportazioni di mercanzie, doli. 1 094.000.000 N e t t o d'importazioni a r g o n t o » 24.000.000 N e t t o i m p o r t a z i o n i oro » 1C.000.000 Totale e s p o r t a z i o n i n e t t o Interessi, noli, t u r i s t i . . . . d o l i . 1.108.000.000 » 500.000 000 doli.

F r e s t i t i pubblici allo a l t r e Nazioni. R e s t o 6O8.OOO.OCO 244 000.000 M e r c a n z i e e s p o r t a t e . A r g e n t o esportato. . T o t a l e circa doli. 835.553.000 » 11.000.000 doli. 843.000 000 Oro i m p o r t a t o . .

I n t e r e s s i , noli, ecc. doli. 120.000.000 » 200 000.000 T o t a l e . . . doli. 320.000.000 P u b b l i c a s o t t o s c r i z i o n e di v a l o r i esteri in N e w Y o r k » I88.OOO.COO T o t a l e . . . doli. 508.000.000 Capitale i n v e s t i t i in E u r o p a e r i c o m p r a di t i t o l i a m e r i c a n i » 338.000.000 T o t a l e doli. 846.000.000 . d o l i . 364.000.000 Ora, nei p a s s a t i 12 mesi gli Stati Uniti h a n n o ri-c o m p r a t o valori a m e r i ri-c a n i p e r 125 milioni di dol-lari. Nel c o r r e n t e a n n o dal g i u g n o 1915 occorrerebbe clie l'America del Nord i m p i e g a s s e parecchie centi-n a i a di miliocenti-ni di dollari icenti-ni prestiti a d a l t r e centi-naziocenti-ni e in ricompra dei titoli a m e r i c a n i posseduti in E u -r o p a . Questo f u f a t t o coi p-restito- a n g l o - f -r a n c e s e e solo così l'espansione c o m m e r c i a l e degli Stati Uniti s a r à possibile e solo così s a r à evitata la m i n a c c i a n t e s o p r a p r o d u z i o n e .

NOTE ECONOMICHE E FINANZIARIE

L'organizzazione del credito di esercizio in Isvezia

I n Isvezia — n o t a il Bollettino delle istituzioni eco-nomiche e sociali — come nella m a g g i o r p a r t e dei p a e s i a r a d a popolazione, l ' a g r i c o l t u r a ha conser-vato per lungo t e m p o u n c a r a t t e r e p u r a m e n t e dome-stico. La t e r r a f o r n i v a al coltivatore quasi tutti gli elementi necessari al s u o s o s t e n t a m e n t o e l ' i n d u s t r i a dei campi p r o p r i a m e n t e d e t t a non si prefiggeva al-t r o scopo. Il p a e s e man-cava affaal-tal-to di isal-tial-tuzioni d e s t i n a t e in ispecie all'esercizio del credito a breve scadenza, del credito, cioè, reso necessario dai lavo-ri delle aziende a-gralavo-rie, quali so-n-o a n d a t e svilup-pandosi sotto l'impulso dei m o d e r n i sistemi di col-t u r a incol-tensiva, a b a s e commerciale.

In m a n c a n z a d i tal g e n e r e d i istituzioni, i p r o p r i e -t a r i r u r a l i si son vis-ti finora cos-tre-t-ti a r i c o r r e r e all-e- banche, e-, specialmente, ai capitalisti p r i v a t i , peir ottener p r e s t i t i c a m b i a r i ammortizzabili g r a -d u a l m e n t e m e -d i a n t e u n a serie -di successivi risconti.

(5)

-j 2 gennaio 1916 - N. 2174 L'ECONOMISTA . 1241 mente, a l t r e g a r a n z i e , e siccome l a legge svedese

non riconosce come tali le iscrizioni ipotecarie q u a n -do s u p e r i n o d e l l a (metà ìli valore dli s t i m a del fon-do, nè il p i g n o r a m e n t o del loro bestiame o di a l t r a scor-t a agricola, q u a n d o e s s a resscor-ti in possesso del debi-tore, n e risulta che questi, pei' ottenere il prestito, è c o s t r e t t o q u a s i .sempre a r i c o r r e r e alla g a r a n z i a p e r s o n a l e di u n o o più amici. Ma ciò p o r t a evidente-m e n t e a d u n a obbligatoria reciprocità di sievidente-mili ser-vigi, -sicché, in u l t i m a analisi, avviene che- i piccoli p r o p r i e t a r i ad trovino impigliati in u n dedalo di ga-ranzie, che d à n n o luogo a gravi perdite.

P e r mettere fine a questo stato dì case, il P a r l a -m e n t o svedese h a r e c e n t e -m e n t e a p p r o v a t o u n pro-getto d'o-rgianizaazione del credito agricolo- a breve scadènza.

La d e t t a organizzazione è d e s t i n a t a a. svilupparsi gradualmente-, secondo le esigenze e l'interessamen-to che s p i e g h e r a n n o ,a suo r i g u a r d o quelli stessi che di essa p o t r a n n o a v v a n t a g g i a r s i . G i u n t a a l suo completo e definitivo sviluppo, essa c o m p r e n d e r à tre differenti specie di istituzioni di credito -agrico-lo, l'unia a l l ' a l t r a connesse e cioè:

1. —• Casse agricole- locali (Yordbrukskassa) ha- ! s-ate su prineipii s t r e t t a m e n t e cooperativi e d e s t i n a - i te a p r o v v e d e r e diretta-mente ai bisogni del credito j d.i esercizio dei piccoli p r o p r i e t a r i residenti nei li- j miti -molto ri-stretti del campo d'azione di c i a s c u n a ' cassa;

2. — Un certo n u m e r o di « -casse c e n t r a l i » di credito di esercizio (Gentra.lka.ssa fòr

jo-rditìrukskre-dit), che f u n z i o n e r a n n o come istituti c e n t r a l i delle casse locali di u n a o p i ù Provincie del paese, e sio-rveglieran.no 1-e -operazioni di queste.

3. — U n a « B a n c a agricola centrale », che unifi-c h e r à l'azione, delle- d u e pre-unifi-cedenti unifi-categorie di casse- s u t u t t o il territorio del Regno.

L a creazione di quest'ultimo istituto è r i m a n d a t a a d u n ' e p o c a i n d e t e r m i n a t a . Esso v e r r à costituito q u a n d o lo sviluppo p r e s o dalle casse agricole, sia lo-cali che provinciali, n e r e n d e r à n e c e s s a r i a e possi-bile la fondazione. Il progetto d'organizzazione recen-temente approvato- dal P a r l a m e n t o n o n -se ne occupa che in m o d o a s s o l u t a m e n t e a s t r a t t o , s e n z a e n t r a r e nei p a r t i c o l a r i dell'istituzione, la cui f o r m a z i o n e e f u n z i o n a m e n t o d o v r a n n o esse-re n e c e s s a r i a m e n t e regolati, tenendo p r e s e n t i i f u t u r i r i s u l t a t i dell'atti-vità delle casse- locali e centrali. P e r ora d u n q u e non r e s t a che occuparsi di queste due categorie d'i-stituti.

Non potendo e n t r a r e nei dettagli d-elila costituzio-ne e del fun-zionamento dèlie casse- locali, rileviamo solo La limitazione della loro s f e r a di azione a d un territorio in cui sia possibile- -a tutti i soci non sol-t a n sol-t o di conoscersi r e c i p r o c a m e n sol-t e , m a a n c h e d'e-s-sere ail -corrente della toro reciproca condizione eco-nomica e solvibilità. E' questa u n a delle più serie g a r a n z i e contro ogni operazione a r r i s c h i a t a . Notia-m o inoltre La -stretta liNotia-mitazione dei prestiti a de-t e r m i n a de-t i impieghi p u r a m e n de-t e agricoli e di rendi-m e n t o più o rendi-meno sicuro, rendi-m i r a n t i cioè al rendi- migliora-m e n t o di imigliora-mprese già esistenti, fiorenti e conosciute. Da u n a p a r t e q u e s t a limitazione distingue n e t t a m e n -te l'attività delle Casse agricole d à quella delle ban-che -di deposito ed elimina in tal modo l a m a g g i o r p a r t e del rischio della concorrenza f r a le d u e -specie d'istituzioni; d'altro lato, essa costituisce non -solo u n a g a r a n z i a del b u o n impiego dei fondi delle Casse, m a a n c h e per la realizzazione- di utili sufficienti a conseguire, uno- sviluppo progressivo e certo- di t u t t a l'organizzazione, come è d i m o s t r a t o dall'esperienza f a t t a in altri paesi ove f u r o n o applicati a n a l o g h i princi-pii.

R i g u a r d o ai r a p p o r t i di d i p e n d e n z a f r a 1-e casse locali e centrali, il progetto dispone che ogni cassa a g r i c o l a locale a d e r e n t e a u n a cassa centrale di credito agricolo dovrà, p e r tutto q u a n t o c o n c e r n e la gestione g e n e r a l e dei suoi affari, c.o-me p u r e p e r l'organizzazione e il controllo della s u a contabilità, c o n f o r m a r s i s t r e t t a m e n t e alle istruzioni e ai sugge-rimenti ch-e le s a r a n d a t i dalla cassa centrale. I revisori d a questa designati -avranno in ogni tem.po libero accesso negli uffici delle casse locali, allo scopo d i poter rivedere i conti.

Questo controllo -sulle casse locali, esercitato dalle casse centrali, h a u n -carattere ufficiale e il progetto a p p r o v a t o d a l P a r l a m é n t o i m p o n e alle Casse

cen-t r a l i di p r e n d e r e cen-tucen-tcen-te le disposizioni ne-cess-arie af-finchè q u e s t a sorveglianza sulle operazioni delle casse locali che sono a l l a loro dipendenza v e n g a e s e r c i t a t a da p e r s o n e competenti sotto ogni rispetto ed -in m-od-o costante ed effettivo.

Q u a n t o alla partecipazione dello Stato allo svilup-po dell'istituzione, es-sa è regolata dalle seguenti n o r m e :

Ogni cass-a centrale di credito agricolo, debita-m e n t e riconosciuta, riceverà sui fondi dello, Stat-o a titolo d i -sussidio d'organizzazione e d u n a volta tanto, u n a s o m m a di 2000 corone. Riceverà inoltre sugli stessi f-o-ndi a titolo di sussi-dio t e m p o r a n e o p e r spese d ' a m m i n i s t r a z i o n e 2000 corone a n n u e per i p r i m i due a n n i di f u n z i o n a m e n t o , mille corone a n n u e d u r a n t e i q u a t t r o a n n i consecutivi e 500 co-r o n e a n n u e pei' u n is-ec-ondo peco-riodo q u a d co-r i e n n a l e . A prescindere- -da questi s u s s i d i d i r e t t i e allo s-cop-o di '-garantire la sicurezza delle operazioni delle Cas-se -centrali di credito agricolo, il Governo deposi-t e r à p r e s s o la B a n c a Reale di Svezia, per condeposi-to dii c i a s c u n a C a s s a c e n t r a l e ufficialmente riconosciuta,, delle obbligazioni di Stato per la s-omma di 100 m i l a •coro-nei T a l e deposito -servirà a l i a B a n c a corn-e- ga-r a n z i a -dèlie opega-razioni -delle casse coga-rga-rispondenti.

EFFETTI ECONOMICI DELLA GUERRA

L'aumento dei prezzi nei paesi della guerra

E' noto che i prezzi al m i n u t o dei generi di p r i m a necessità h a n n o subito d o v u n q u e uni considerevole rialzo p e r c a u s a della g u e r r a . L'e-ntità di questo au-mento, dovuta in p a r t e a d un deprezzamento del va-lore della m o n e t a , in p a r t e -anche alla m i n o r e pro-duzione e agli ostacoli dei t r a s p o r t i , è s t a t a u t i l m e n t e m i s u r a t a dal n o s t r o Ufficio governativo del Lavoro, che ne pubblica i r i s u l t a t i nell'ultimo suo bollettino. Dall'ottobre 1914 all'ottobre 1915, p o n e n d o u g u a l e a 100 i prezzi m e d i calcolati per il 1912, l ' a u m e n t o dei prezzi al m i n u t o dei generi di c o n s u m o popolare in Italia è s t a t o il seguente:

Aumento Ottob. 1914 Ottob. 1915 per cento P a n e di f r u m e n t o . . . . 98.0 113.6 15.6 F a r i n a di f r u m e n t o . . . . 94.7 121.9 27.2 P a s t a alimentare . . . . 102.0 128.2 26.2 Carne b o v i n a 89.3 133.1 43.8 L a r d o 102.5 129.8 27.3 Olio c o m m e s t i b i l e . . . . 93.6 107.5 13.9 L a t t e 103.4 105.8 2.4 Indice g e n e r a l e . . . 97.6 120.0 24.4 Se invece dell'ottobre 1914 prendiamo- come termi-n e di cotermi-nfrotermi-nto- il p r i m o semestre dello stesso -atermi-ntermi-no, in cui a n c o r a n o n era scoppiata la g u e r r a europea, v e d i a m o che l'indice- v a da- 95 a 120, con u n -aumento q u i n d i del 26 %.

P a s s i a m o a d i s t i t u i r e u n c o n f r o n t o f r a questa va-riazione verificatasi in I t a l i a e quella che si è a v u t a negli altri paesi belligeranti.

I n u m e r i indici d e l l ' I n g h i l t e r r a sono b a s a t i sui prezzi al m i n u t o p r a t i c a t i in più di cinquecento cen-tri di consumo, f r a cui sono c o m p r e s e tutte le c i t t à con più di 50 m i l a a b i t a n t i . L ' a u m e n t o p e r c e n t u a l e dei prezzi al 1" n o v e m b r e 1915, in c o n f r o n t o conr quel-li al 1° lugquel-lio 1914, è del 43 ofc, © qui ci s e m b r a inte-r e s s a n t e inte-r i p o inte-r t a inte-r n e i più inte-rilevanti:

Aumento pere. Aumento pere.

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1242 L'ECONOMISTA 2 gennaio 1916 - N. 2174 u f f i c i a l i d e l l a » S t a t i s t i s c h e K o r r e s p o n d e z > , d o v e s o n o

f a t t i ~ 100 i p r e z z i d i l u g l i o . E d e c e o n e i r i s u l t a t i : L u g l i o 1914 . . 100 F e b b r a i o 1915 . 142.6 Ottobre id. . . 116.4 M a g g i o id. . 165.0 Dicembre id. . . 126.1 A g o s t o i d . . . . 175.3 S e t t e m b r e id. . 178.4 Q u i p u r e ci s e m b r a i n t e r e s s a n t e e s a m i n a r e g l i a u -m e n t i p e r l e -m e r c i p i ù i -m p o r t a n t i :

Aumento % Aumento al0

Pane di Begala . . . 42.9 Uova . . . 142.9 Pane di f r o m e n t o . . 27.7 L a t t e . . .

Farina di negala . . 60.0 Manzo . . .

Farina di grano . . 28.6 Montone . . . 59.3

Burro 65.4 Maialo . . . 144.4

S t r u t t o 199.4 * Lardo . . . 174.7

Zucchero 22.0 Riso . . . . . . . 220.0

P a t a t e . . . 25.0 M a s s i m o però è stato l'incremento verificatosi in Austria, i cui n u m e r i indici sono basati sui prezzi pubblicati dal Ministero del Commercio e dell'Agri-coltura, p r e n d e n d o qui p u r e per base, e cioè po-nendo = 100, i prezzi del luglio 1014. 1 risultati sono qui elencati: Mesi L u g l i o 1914 . S e t t e m b r e id. Dicembre i d . . Num. indice . 100 . 99.3 . 117.5 Mesi Febbraio 1915 Aprile id. . . Giugno id. . Settembre i d . Num. indice . 133.1 . 165.0 . 178.1 . 186.3 A cui c o r r i s p o n d o n o i seguenti sbalzi nei singoli prezzi: Aumento % Aumento % Manzo . . . . 140.0 B u r r o . . . . 56.3 Maiale . . . . 106.3 Pane S e g a l a . . 93.8 Lardo . . . . 150.0 Riso 233.3 Strutto . . . . 152.6 U o v a JÌ128.6 Latte . . . . 32.3 Zucchero . . . 8.6 Ricapitolando. Gli a u m e n t i dei prezzi dal luglio 1914 al n o v e m b r e 1915 sarebbero: del 25 per cento in Italia, del 43 per cento in I n g h i l t e r r a , del 78 per cento in G e r m a n i a , dell'80 per cento in Austria,

N a t u r a l m e n t e queste cifre non ci d a n n o un'idea a s s o l u t a delta situazione, sia perchè n o n si tiene conto di q u a n t o questo a u m e n t o è dovuto per cia-scun paese atta svalutazione della moneta, e cioè a d u n elemento p u r a m e n t e nominale, almeno per la s u a m a s s i m a parte. I n secondo luogo bisognerebbe p r e n d e r e i prezzi assoluti ciane p u n t o di p a r t e n z a . Ora essi e r a n o assai m i n o r i in I n g h i l t e r r a ed in G e r m a n i a , che non in Italia: si c o m p r e n d e q u i n d i come tali prezzi a b b i a n o trovato m a g g i o r e resistenza ad a u m e n t a r e in Italia, che non in quei d u e paesi, t a n t o p i ù q u a n d o si consideri la diversa composi-zione della p r o p r i e t à f o n d i a r i a nelle tre nazioni.

In ogni modo, queste cifre s p a r g o n o u n a luce ab-b a s t a n z a precisa sulla diversa pressione c h e la guer-r a sin qui h a e s e guer-r c i t a t o n e i consumi delle classi popo-l a r i e i r i s u popo-l t a t i n o n sono tapopo-li che d o b b i a m o dopopo-ler- doler-cene. L a l a r g a p r o d u t t i v i t à agricola del nostro p a e s e e la possibilità del m a r e aperto, ci h a n n o permesso sin qui di evitare a g g r a v i eccessivi alfa p a r t e m e n o abbiente dei n o s t r i c o n s u m a t o r i .

zo della c a r n e p e r ò è più basso di quello del mese p a s s a t o a c a u s a delle d i m i n u i t e richieste.

Il prezzo del "pane e della f a r i n a estera r i m a s e ab-b a s t a n z a fermo p e r m a n c a n z a di tonnellaggio fino a l l a m e t à di novembre, m a cessata t a l e limitazione il prezzo è n u o v a m e n t e salito.

F r a i generi a l i m e n t a r i secondari t r o v i a m o u n a diminuzione nel prezzo del caffè e del thè, bilanciata p e r ò d a l l ' a u m e n t o del b u r r o i m p o r t a t o dalla Russia e dalla Siberia.

P e r ii g r u p p o tessili l ' a u m e n t o è dovuto al g r a n d e r i n c a r o della seta, c a u s a t o d a u n a g e n e r a l e m i n o r e produzione e da u n a g r a n d e richiesta dalle Ameche; i prezzi del cotone e della l a n a invece sono ri-m a s t i pressoché stazionari.

P e r il g r u p p o dei metalli l ' a u m e n t o che si è pro-dotto non è dovuto, come per il mese di ottobre, a l ferro o all'acciaio, m a agli altri m e t a l l i minori, t r a cui il r a m e e lo s t a g n o a s s a i richiesti dai paesi belligeranti. Il m e r c a t o del piombo a L o n d r a si m a n -tiene invece f e r m o perchè la Russia h a fatto dei g r a n d i acquisiti d i r e t t a m e n t e dall'Australia.

P e r il g r u p p o « v a r i e » l ' a u m e n t o è dovuto al cauc-ciù, agli oli, alle sementi, all'indago; il prezzo del sego è salito e n o r m e m e n t e n e l l ' u l t i m a quindicina di n o v e m b r e p e r le g r a n d i e c o n t i n u e richieste.

Le oscillazioni dei prezzi secondo il numero indice dell' « Economist ». — Anche per il mese di novem- ' b r e dobbiamo r e g i s t r a r e u n a u m e n t o generale dei prezzi; difatti il n u m e r o indice per tale mese segna u n a u m e n t o di b e n ,29 p u n t i , che, q u a n t u n q u e infe-r i o infe-r e a quello del m e s e di ottobinfe-re, è p u infe-r sempinfe-re im-p r e s s i o n a n t e .

Le c a u s e di u n a t a l e ascesa dei prezzi sono note sin dal principio della g u e r r a e h a n n o origine nella t r a s f o r m a z i o n e delle f a b b r i c h e per la p r e p a r a z i o n e degli esplosivi, niella m a n c a n z a di m a n o d'opera, nella congestione delle ferrovie e dei porti e in u n a n o r m a l e a u m e n t o nella esportazione.

Dallo specchietto, c h e r i p r o d u c i a m o in a l t r a p a r t e del giornale, a p p a r e evidente il g r a n d e r i n c a r o del g r u p p o cereali e c a r n i che r a p i d a m e n t e va avvici-n a avvici-n d o s i a quello e avvici-n o r m e del m a g g i o scorso. Il

prez-Secondo prestito nazionale al 4.50 %

Relazione del Ministro del Tesoro al Parlamento I n esecuzione del disposto dell'art. 15 del R. D. 15 g i u g n o corrente a n n o , il Ministro del Tesoro on. Car-c a n o h a p r e s e n t a t o a l l a p r e s i d e n z a della C a m e r a dei d e p u t a t i la relazione p a r t i c o l a r e g g i a t a circa lo svol-g i m e n t o e ii r i s u l t a t o dell'emissione del secondo pre-stito n a z i o n a l e (4.50 %) offerto a l l a pubblica sotto-scrizione nel luglio scorso a i sensi del citato decreto.

I due prestiti

L'on. C a r c a n o esordisce rilevando la differenza f r a le condizioni del secondo e quelle del p r i m o prestito. L'esperienza del b u o n esito del prestito nazionale del g e n n a i o 1915 consigliò di seguire a n c o r a la via, l'indirizzo, i metodi che il pubblico aveva dimostrato di accogliere con favore.

Vennero così r i p r o d o t t e pel prestito nuovo le c a r a t -teristiche del precedente, m a n t e n e n d o s i i n v a r i a t e la scadenza, la d a t a di inizio della facoltà di riscatto, le prerogative.

E r a n o però m u t a t e le condizioni del m e r c a t o finan-ziario: ciò p e r s u a s e di r i d u r r e di d u e lire, e cioè a lire 95, il prezzo della n u o v a emissione. Ma a i por-t a por-t o r i del p r i m o prespor-tipor-to n a z i o n a l e di u n m i l i a r d o , fu concessa u n a r i d u z i o n e di prezzo p e r le nuove ri-spettive sottoscrizioni.

li beneficio, i n s p i r a t o a d u n tempo a ragioni evi-denti di e q u i t à ed alla sicura fiducia di d a r e u n effi-cace impulso a l l a sottoscrizione, f u concretato nello articolo 3 del Decreto Reale. I n virtù di esso i pos-sessori di titoli definitivi o di certificati provvisori del prestito di g e n n a i o ebbero facoltà di sottoscri-vere il nuovo prestito a l prezzo ridotto di lire 93 per cento nominale, p e r l ' a m m o n t a r e c o r r i s p o n d e n t e a i titoli posseduti. Questa riduzione f u estesa poi ai connazionali, r e s i d e n t i all'esiterò.

Così si collegarono le due operazioni, che la crea-zione dei « buoni di opcrea-zione » valse a d agevolare. Essi e l i m i n a r o n o l'obbligo della esibizione dei vecchi titoli agli sportelli all'atto delle sottoscrizioni — con la p r a t i c a u t i l i t à di n o n p o r t a r e i m p o r t a n t i valori nei g i o r n i di m a g g i o r e affollamento — e su tutto, p e r la loro negoziabilità, consentirono a coloro che con patriottico slancio a v e v a n o già dato il più possibile al p r i m o prestito, sì da non avere ulteriori disponi-bilità, di t r a r r e u n equo profitto dalla cessione del diritto a d altri che r e s t a v a n o p e r t a l modo a t t r a t t i a d i m p e g n a r s i nella n u o v a operazione.

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j 2 gennaio 1916 - N. 2174 L'ECONOMISTA . 1243 Stato a condizioni più vantaggiose di quelle fissate

per i sottoscrittori al prestito del 15 giugno, se ne giovino a n c h e i possessori di esso, a s s i c u r a n d o l i così contro la concorrenza di u n titolo avvenire, a n i m a n -doli a vincere l ' a b i t u d i n e dell'attesa per la s p e r a n z a — spesso i n f o n d a t a — di condizioni finanziarie più favorevoli, di migliori impieghi.

Il secondo prestito.

E così la sottoscrizione, p e n e t r a t a dallo spirito pa-triottico di d a r e a l Governo le p r o p r i e disponibilità per p r o c u r a r s i i mezzi finanziari per c o n t i n u a r e fortemente e vittoriosamente la g u e r r a nazionale, r a p -presentò a n c h e u n t r a n q u i l l o impiego di capitale ot-t i m a m e n ot-t e proficuo: al corso d i 95 si h a u n reddiot-to a n n u o del 4.73 o/n; a 93 di 4.83 %, oltre al premio di r i m b o r s o r i s p e t t i v a m e n t e di 5 e di 7 lire.

L'offerta di questo prestito avvenne in b u o n p u n t o per a s s o r b i r e le disponibilità, t e n u t e p r u d e n t e m e n t e in serbo in attesa di v a n t a g g i o s i investimenti, t a n t o è vero che lievissima p e r t u r b a z i o n e n e subì l ' a n d a -mento dei nostri titoli di Stato.

I seguenti corsi medi, accertati nelle nostre- piazze, n e d a n n o la dimostrazione.

Prestito Buoni quinquen. nazionale Emiss. Emiss. Rendita 3.50 °/0 2a emissione 1915 1913-14 15 g i u g n o 1915 85.75 92.12 97.46 96.34 18 » » 84.30 95.80 97.29 96.19 22 » » 83.80 94.96 97.36 96.07 25 » » 84.05 94.55 97.43 96.05 29 » » 83.99 93.91 97.41 95.95

2 luglio 1915 81.63 (83.38 con ced.) 93.56 97.12 95.72 6 » » 81.68 (83.43 » ) 93.38 99.98 95.48 9 > » 81.97 (83.72 » ) 93.21 97.18 95.38 13 » » 81.80 (83.55 » ) 93.47 97.20 95.34 16 » » 81.79 (83.54 » ) 93.69 97.20 95.37

Per il collocamento del prestito

U n a convenzione s t i p u l a t a tra il Governo ed il Di-rettore g e n e r a l e della Banc-à d ' I t a l i a , che agiva an-che in nome dei D i r e t t o r i g e n e r a l i del B a n c o di Na-poli e del B a n c o di Sicilia, a t t u a v a la facoltà con-cessa dall'articolo 7 del decreto 15 g i u g n o 1915, per il collocamento del prestito e p>er disciplinare le ope-razioni relative.

A tale intento veniva a costituirsi u n Consorzio finanziario b a n c a r i o , al quale p a r t e c i p a r o n o , oltre ai tre Istituti di emissione, la -Cassa di R i s p a r m i o delle P r o v i n c i e lombarde-, le Casse di R i s p a r m i o app a r t e n e n t i all'Associazione t r a le Casse di R i s app a r -mio italiane, l'Istituto delle Opere Pie di S a n P a o l o in Torino, il Monte dei P a s c h i di Siena, le B a n c h e popolari a p p a r t e n e n t i alla F e d e r a z i o n e t r a gli Isti-tuti cooperativi, di credito, ed i principali IstiIsti-tuti b a n c a r i nazionali.

Il Consorzio — che sottoscrisse a f e r m o due-cento milioni di capitale n o m i n a l e del prestito — si assunse di offrire, -per -sottoscrizione -pubblica, senza limita-zione di s o m m a , le nuove obbligazioni, g a r a n t e n d o il pagamento- delle r a t e alle scadenze fissate-. Ed a titolo di compenso per le spese tutte, e pei- ogni pre-stazione d'opera, per la b u o n a riuscita dell'opera-zione si p a t t u ì a f a v o r e d-el Consorzio stesso, u n a Drowiodo-n-e di centesimi s e t t a n t a per ogni cento lire di c a p i t a l e n o m i n a l e dei titoli collocati.

Il Consorzio d u r a fino al 31 g e n n a i o 1916, -salvo la facoltà a l l a P r e s i d e n z a di -prorogarlo p e r altri tre mesi, sentito il Ministro- del Tesoro.

Le modalità

P e r le sottoscrizioni di lire 100 si stabilì l'abbuono degli interessi, fino al giorno del v e r s a m e n t o , da ef-f e t t u a r s i pei' intero in u n a sola r a t a ; e si accordò l'abbuono totale o parziale degli interessi m a t u r a t i a -coloro c h e e f f e t t u a r o n o il v e r s a m e n t o i n t e g r a l e o di uualch-e r a t a all'atto della sottoscrizione.

P e r gli altri f u d e t e r m i n a t a la r a t e a z i o n e seguente con f a c o l t à però d i anticipo, in q u a l s i a s i m o m e n t o , dei v e r s a m e n t i , p u r c h é a r a t e intere, e con il rela-tivo sgravio di interessi :

la rata: all'atto della s o t t o s c r i z i o n e L. 20 —

2a rata: 1» ottobre 1915 L. 2b —

più interessi m a t u r a t i al 41/a°/0

dal 1» luglio s u L. 80. . . . » 0,910.000 » 25,910.000 3a rata: 10 n o v e m b r e 1915 . . . L. 25 — p i ù interessi maturati al 'b/3% d a l 1° ottobre su L. 55 . . . » 0,309.375 .1 » 25,309,375 4a rata: 2 g e n n a i o 1916 L. 25 — più interessi m a t u r a t i al 4'/aa/0 dal 16 n o v e m b r e s u L. 30 . . t> 0,172.500 Totale L. 23,172.500 meno cedola scaduta al 1»

gen-naio 1916 » 2,25

» 29,922.500 T o t a l e per l e sottoscrizion. a 93 (1) L. 92,141,875 P e r i v e r s a m e n t i non eseguiti e n t r o i termini pre-fissi, si stabili l'interesse del 5 1/2 % all'anno, dal g i o r n o della scadenza; e-si stabilì p u r e che, trascorso u n mese dalla scadenza dell'ultima r a t a , il Consor-zio avrebbe realizzato i titoli, per conto def morosi.

D.i concerto con l a B a n c a d'Italia, f u r o n o a m m e s s i a v e r s a r e le quote a r a t e mensili, i f u n z i o n a r i di t a l u n e A m m i n i s t r a z i o n i delio Stato, e il personale mobilitato m i l i t a r e e civile, re-sidente nella zona -di g u e r r a ; r e n d e n d o s i così p i ù agevo-l-e anche- p e r essi la p a r t e c i p a z i o n e al prestito nazionale.

Le spese del

prestito-P e r le -spese d'i fabbricazione, emissione e colloca-m e n t o delle obbligazioni del nuovo prestito, fu prov-veduto inscrivendo n-el bilancio della spesa del Mini-stero del tesoro, per l'esercizio- 1915-16, il capitolo 212-VI, con lp s t a n z i a m e n t o , in v i a p r e s u n t i v a , di L. 8.190.000. salvo d e t e r m i n a r e la s o m m a precisa in seguito all'ac-certamento d e l l ' a m m o n t a r e delle sotto-scrizioni.

In tale c i f r a è c o m p r e s a la s o m m a dovuta al Con-sorzio degli Istituti di credito p e r le s-pes-e tutte, e per prestazione di ò p e r a i n t e s a al collocamento del prestito; e sono p u r comprese le spese diverse ine-renti alla f a b b r i c a z i o n e e d ' a l l a emissione del nuovo titolo, nonché quelle per taglio delle matrici, bolla-t u r a , formazione dei volumi, delle conbolla-tromabolla-trici, s t a m p a t i , registri, ruoli di. p a g a m e n t o e così via.

Risultati della sottoscrizione

La sottoscrizione pubblica, che r i m a s e a p e r t a dal primo a t u t t o il 18 luglio, per effetto del decreto luo-gotenenziale, già a c c e n n a t o , che prorogò i termini, assicurò il collocamento complessivo di L. 1.145.862,70 cifra che p u ò p r e s e n t a r e qualche lieve modificazione in più non essendo a n c o r a noti, per la difficoltà di comunicazioni, i r i s u l t a t i definitivi di alcuni Stati esteri.

Dell'accennata s o m m a , lire 1.122.388.300 v e n n e r o sottoscritte nel Regno, dove le sottoscrizioni indivi-d u a l i indivi-di lire cento f u r o n o 53.109 e quelle per somme s u p e r i o r i 191.525, con u n totale q u i n d i di 244.634 sot-toscrittori.

Da un c o n f r o n t o s o m m a r i o con i risultati del pre-cedente prestito si rileva -che, in proporzione di som-ma, il n u m e r o delle sottoscrizioni fu, q u e s t a volta, molto più rilevante, il che d i m o s t r a il m a g g i o r e f r a -zionamento e la m a g g i o r e diffusione del titolo.

Le .sottoscrizioni nelle Colonie a m m o n t a r o n o a lire 1.904.200, di cui ri. 40 in quote d a 100 lire e n. 700 -per quote superiori; e quelle degli i t a l i a n i all'estero a lire 21.570.200, salvi gli a c c e r t a m e n t i definitivi in più, come sopra si è a c c e n n a t o .

Si valsero nel Regno e nelle Colonie dell'esercizio di opzione sui titoli del p r i m o prestito per sottoscri-vere al prezzo di L. 93 n. 178.547 sottoscrittori per lire 906.957.800; le sottoscrizioni al prezzo -di L. 95 r i s u l t a r o n o q u i n d i in n. 66.827 p e r l ' a m m o n t a r e di L. 217.334.700.

Le somme incassate

L a s c i a n d o d a p a r t e l ' a m m o n t a r e dell© sottoscri-zioni d a L. 100, c h e fu v e r s a t o a l l ' a t t o stesso della

(8)

1244 L'ECONOMISTA 2 gennaio 1916 - N. 2174

607.284.538 682.608.935

sottoscrizione dal 1° al 18 luglio in L. 4.966.213, e prendendo in esame le somme versate per le sotto-scrizioni nel Regno risultarono incassate:

L. 803.510:781 mentre erano dovute soltanto » 223.415.440 con u n a differenza in più di L. 580.095.341, differenza che è andata

successiva-mente alimentando così da raggiun-gere la cifra d'i

al .'il agosto e quella di al 20 settembre.

Al 30 settembre, cioè alla vigilia del giorno fissato per ii versamento della seconda rata, risultavano complessivamente incassate a fronte delle sottoscri-zioni raccolte nel Regno:

L. 875.251.280 invece di sole

» 223.415.440 dovute, con una differenza in più di !.. 651.835.840.

Al 31 ottobre, dopo soli trenta giorni dalla scaden-za della seconda rata, risultarono versati in più circa 447 milioni, essendosi incassate alla stessa data lire 954.428.534 sulla somma complessiva di 1.048.144.799 lire dovute in tutto.

Al 31 ottobre restavano da incassare L. 1.783.530 per la seconda rata, » 46.419.540 per la terza rata, » 45.513.195 per la quarta, L. 93.716.265 in totale.

qualche residuo, sempre decrescente, della massa suddetta, sfuggita originalmente al tributo.

Infatti nell'esercizio 1909-910 si riscosse L. 1,091,316 e 55 cent, per titoli di Stati esteri e L. 818,048.66 per titoli di Enti esteri; nell'esercizio 1910-911 L. 381,635 per titoli di Stati esteri e 543,910 per titoli di Enti esteri; nell'esercizio 1911-912 L. 285,925 per titoli di Stati esteri e- 336,674 per titoli di Enti esteri; nell'e-sercizio 1912-913 L. 257.675 per titoli di Stati esteri e 138,347 per titoli di Enti esteri; e nell'esercizio 1913-914 lire 219,324 per titoli di Stati esteri e 71,664 per titoli di Enti esteri.

L'investimento del capitale italiano in titoli esteri non ammonta ad una cifra considerevole: appena raggiunge i 25 milioni. Tale investimento fu meno forte nel primo semestre dell'anno finanziario 1913-914 che nel secondo. Infatti rispettivamente le cifre ammontano a milioni 8,7 e 15,2.

Da notare è anche un altro fatto: il capitale ita-liano durante l'esercizio indicato, ha trovato impie-go sopra tutto in titoli di Stati esteri, anziché in ti-toli di altri Enti. Infatti dei 25 milioni investiti 21,4 milioni sono stati investiti in titoli di Stati esteri; il resto in valori di altri Enti.

F r a i vari Stati la preferenza è data ai titoli della Russia, dell'Austria-Ungheria, della Turchia, del Giappone e dell'Inghilterra, secondo quanto risulta da questo prospetto:

J Le sottoscrizioni nelle colonie per L. 1.904.200 fu-rono saldiate p e r intiero nella quasi totalità durante il periodo dellla sottoscrizione.

Al 31 ottobre risultavano incassate: L. 1.632.482 e restavano da incassare

L. 21.950 per seconda rata; » 64.225 per terza rata, » 75.263 per quarta rata, L. 161.438 in totale. Austria-Ungheria Russia Turchia Giappone Inghilterra milioni 7.399,132 9,682,952 1,318,000 885,389 246,609

A fronte delle sottocrizioni raccolte all'estero co-nosciute in L. 21.570.200 furono finora incassati circa

17 milioni e 500 mila lire.

Conclusione.

Questo prestito nazionale per la guerra, seguito certo, da tutti voi, con patriottica fiducia, illustrato dalla stampa cori nobili intenti, nelle sue finalità, nel suoi metodi, nei suoi risultati, non ha bisogno di più ampie notizie.

Più della fiducia nei meditati congegni tecnici del prestito, su tutto ci sorresse la sicura speranza che i risparmiatori, pur avendo dato poco prima un miliardo, avrebbero ascoltata la voce del Governo pei nuovi bisogni, pei supremi interessi da sostenere. E dalle Colonie, da più lontani paesi, dovunque sono italiani, volente rosa meri te si rispose, superando la prima sottoscrizione, anticipandosi il versamento delle rate. Le prove che ci furono date del sentimento, della virtù, dello spirito nazionale confortano e ad un tempo affidano per l'avvenire.

Vengono in seguito altri piccoli Stati tra cui il Messico, l'Argentina, il Brasile.

Per gli altri Enti poi la preferenza è data ai titoli dell'Inghilterra, dell'Austria-Ungheria, della Ru-m a n i a e della Russia.

Questi dati, è bene avvertirlo, non hanno un va-lore decisivo dal punto di vista della statistica dei valori e titoli esteri acquistati in Italia d u r a n t e il 1913-914; hanno valore di indicazione soltanto/Sicu-ramente in titoli e in valori esteri, durante il 1913-1914, il capitale italiano investito è di molto superio-re: basti ricordare il collocamento dei prestiti austro-ungarici che fu attivissimo prima della guerra; m a sfuggono ad ogni indagine tutti quei valori che re-stando nei portafogli, non circolano ed è questa la ragione che le cifre esposte danno solo l'indicazione della tendenza del capitale italiano ad impelarsi in valori esteri.

Il c o l l o c a m e n t o in Italia di v a l o r i e s t e r i In conto della tassa, proporzionale sul valore ca-pitale dei titoli e valori esteri nell'esercizio 1913-914 furono riscosse L. 290,988, di cui L. 219,324 si riferi-scono a titoli e valori di Stato soggetti alla tassa dell'I per cento, e L. 71,664 a titoli di altri enti sog-getti alla tassa del 2 per cento.

Il détto provento non riguarda i titoli emessi dalle Società estere che operano nel Regno e sono assog-gettate alla tassa sul capitale, perchè la tassa sui detti titoli si corrisponde in ragione della dimensio-ne della c a r t a mediante applicaziodimensio-ne delle marche da bollo a tassa fissa.

Il provento della tassa di bollo in esame è conti-n u a t o a disceconti-ndere conti-notevolmeconti-nte, e ciò era iconti-nevita- inevita-bile, perchè nel primo anno di applicazione della legge si colpì l'intera massa dei titoli esteri giacenti nel Regno, e negli anni successivi non si colpirono più che i nuovi investimenti in tali titoli, oltre a

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