10.1. Sfere nello spazio.
In questa lezione studieremo alcuni oggetti geometrici “non lineari”, circonfe- renze e sfere nello spazio A3. Poich´e le propriet`a delle circonferenze nel piano sono del tutto analoghe alle propriet`a delle sfere nello spazio ci limiteremo ad esaminare quest’ultimo caso.
Definizione 10.1.1. Sia C ∈ A3, % ∈ R, % > 0. Definiamo sfera S(C, %) di centro C e raggio % il luogo dei punti P ∈ A3 tali che d(P, C) = %.
O y
z
S(C,ρ)
x
C ρ
Figura 10.1
Poich´e entrambe le quantit`a ai due membri dell’equazione d(P, C) = % sono positive, questo `e equivalente alla condizione d(P, C)2 = %2. Esprimiamo tale condizione in coordinate: se C = (xC, yC, zC) ∈ A3, si ottiene l’equazione carte- siana della sfera nello spazio
(x − xC)2+ (y − yC)2 + (z − zC)2 = %2.
Svolgendo i conti otteniamo la cosiddetta equazione della sfera di centro C = (xC, yC, zC) e raggio %
(10.1.2) x2+ y2+ z2− 2xCx − 2yCy − 2zCz + x2C + yC2 + zC2 − %2 = 0 : ci`o significa che
S(C, %) = { (x, y, z) | x2+ y2+ z2− 2xCx − 2yCy − 2zCz + x2C+ y2C+ zC2 − %2 = 0 }.
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1
2 10.1. SFERE NELLO SPAZIO
Esempio 10.1.3. La sfera di centro C = (0, −2, 1) e raggio % = 1 ha equazione (x − 0)2+ (y + 2)2+ (z − 1)2− 1 = x2+ y2+ z2+ 4y − 2z + 4 = 0.
Si noti che, essendo noi interessati al luogo dei punti che annullano l’Equazione (10.1.2) e non all’equazione stessa, possiamo ad essa sostituire un qualsiasi suo multiplo non nullo: quindi, per ogni λ ∈ R non nullo, abbiamo anche
S(C, %) = { (x, y, z) | λ(x2+y2+z2−2xCx−2yCy−2zCz +x2C+yC2+zC2−%2) = 0 }.
Esempio 10.1.4. Ricordando l’Esempio 10.1.3, osserviamo che anche equazione
−2x2− 2y2− 2z2− 8y + 4z − 8 = 0
`
e un’equazione cartesiana della sfera di centro C = (0, −2, 1) e raggio % = 1.
Si ha, dunque, un’equazione di grado 2 nelle coordinate del punto generico. Tale equazione ha due caratteristiche principali. La prima `e che manca dei monomi
“misti” (cio`e in xy, xz, yz). La seconda `e che i coefficienti dei termini quadratici sono non nulli ed uguali fra loro.
Viceversa supponiamo di avere un’equazione di grado 2 con tali propriet`a.
A patto di dividere per il coefficiente comune dei termini quadratici, abbiamo un’equazione della forma
(10.1.5) x2+ y2+ z2+ αx + βy + γz + δ = 0 :
ci domandiamo se l’Equazione (10.1.5) rappresenta una sfera e, in caso affermativo, come calcolare il suo centro ed il suo raggio.
Confrontando le Equazioni (10.1.2) e (10.1.5) deduciamo che dovrebbero esistere xC, yC, zC ∈ R e % ∈ R positivo per cui valgano le relazioni
α = −2xC, β = −2yC, γ = −2zC, δ = x2C + y2C + zC2 − %2, quindi
xC = −α
2, yC = −β
2, zC = −γ
2, 4%2 = α2+ β2+ γ2 − 4δ.
Abbiamo perci`o la seguente Proposizione 10.1.6. L’insieme
S = { (x, y, z) | x2+ y2+ z2+ αx + βy + γz + δ = 0 }
`e una sfera in A3 se e solo se α2+ β2+ γ2− 4δ > 0.
Se ci`o accade, risulta S = S(C, %) ove C =
−α 2, −β
2, −γ 2
, % =
pα2+ β2+ γ2− 4δ
2 .
Per semplicit`a, qualora valga la condizione α2+β2+γ2−4δ < 0 per l’Equazione (10.1.5), si dice che essa rappresenta una sfera immaginaria (o, anche, una sfera di raggio immaginario o a punti immaginari) o che l’insieme
S = { (x, y, z) | x2+ y2+ z2+ αx + βy + γz + δ = 0 }
che con tale condizione sui coefficienti `e l’insieme vuoto, `e una sfera immaginaria (o, anche, una sfera di raggio immaginario o a punti immaginari).
Esempio 10.1.7. Si consideri l’equazione
x2+ y2+ z2+ 3x − 2y + 1 = 0.
Poich´e 32 + (−2)2 − 4 · 1 = 3 > 0 tale equazione `e l’equazione di una sfera S in A3. Il suo centro `e C = (−3/2, 1, 0), il suo raggio % =√
3/2.
Invece l’equazione
x2+ y2+ z2+ 3x − 2y + 2 = 0
non rappresenta una sfera nel senso della Definizione 10.1.1 poich´e 32+ (−2)2− 4 · 2 = −1 < 0: rappresenta, invece, una sfera immaginaria.
10.2. Circonferenze nello spazio.
Definizione 10.2.1. Sia π ⊆ A3 un piano, C ∈ π, % ∈ R, % > 0. Definiamo circonferenza C(π, C, %) del piano π, di centro C e raggio % il luogo dei punti P ∈ π tali che d(P, C) = %.
O y
z
C
x
ρ S C
Figura 10.2
Per rappresentare la circonferenza C(π, C, %) ci possono essere vari modi. Il pi`u comodo `e quello di pensarla come intersezione del piano π con S(C, %). Cio`e se π ha equazione
ax + by + cz = d
e C = (xC, yC, zC), si ottengono le seguenti cartesiane per C(π, C, %)
(10.2.2) ax + by + cz = d
(x − xC)2+ (y − yC)2+ (z − zC)2 = %2.
4 10.2. CIRCONFERENZE NELLO SPAZIO
Esempio 10.2.3. Nel piano π di equazione x + y + z = 3 si consideri il punto C = (1, 1, 1). Allora la circonferenza del piano π di centro C e raggio % = 1 ha equazioni cartesiane
x + y + z = 3
x2+ y2+ z2− 2x − 2y − 2z + 2 = 0.
Come nel caso della sfera ci poniamo ora il problema inverso a quello della rappresentazione. Cio`e dato il sistema della forma
(10.2.4) ax + by + cz = d
x2+ y2+ z2+ αx + βy + γz + δ = 0,
ci domandiamo se esso rappresenta una circonferenza e, in caso affermativo, come calcolare il suo centro ed il suo raggio (il piano d’appartenenza `e, evidentemente, quello d’equazione ax + by + cz = d).
Chiaramente, affinch´e il Sistema (10.2.4) rappresenti una circonferenza `e, innan- zi tutto, necessario che l’equazione x2+ y2+ z2+ αx + βy + γz + δ = 0 rappresenti una sfera S(C, %) di centro C e raggio %. Se ci`o accade, allora occorre e basta che il piano π di equazione ax + by + cz = d e la sfera S(C, %) abbiano punti in comune:
ci`o accade se e solo se C ha distanza d(C, π) da α minore di %.
C' ρ'
α S(C,ρ)
d(C,α)
C ρ
Figura 10.3
Sia ora C = π ∩ S(C, %). In tale caso il centro della circonferenza CalC `e la proiezione ortogonale C0 sul piano π: invece `e il raggio %0 di C soddisfa la relazione
%2 = %02+ d(π, C)2, da cui si deduce
(10.2.5) %0 =p
%2− d(π, C)2.
Se, invece, d(C, π) > %, il Sistema (10.2.4) non ha soluzioni, cio`e π ∩S(C, %) = ∅.
C'
α S(C,ρ)
d(C,α)
C ρ
Figura 10.4
Esempio 10.2.6. Si consideri il piano πh d’equazione x + y + z = 1 + h, h ∈ R.
Sia poi S la sfera di equazione
x2+ y2+ z2− 2x − 2y − 2z − 1 = 0.
Vogliamo individuare i valori di h ∈ R tali che S ∩ πh sia una circonferenza. A tale scopo osseriamo che S ha centro nel punto C = (1, 1, 1) e raggio % = 2. Poich´e
d(C, πh) = |2 − h|
3
segue che S ∩ πh `e una circonferenza se e solo se |2 − h| < 6: svolgendo i calcoli ci`o significa che S ∩ πh `e una circonferenza se e solo se h ∈] − 4, 8[.
Siano Ch e %h rispettivamente il centro ed il raggio di tale circonferenza, cio`e C(πh, Ch, %h) = S ∩ πh. Per determinare %h utilizziamo la Formula (10.2.5):
otteniamo
%h = s
22− 2 − h 3
2
=
√32 + 4h − h2
3 .
Per quanto riguarda il calcolo delle coordinate del centro Ch si noti che la retta u per C e perpendicolare a πh ha equazioni parametriche
x = 1 + t y = 1 + t z = 1 + t.
Dunque
Ch = u ∩ πh = 1 + h
3 ,1 + h
3 ,1 + h 3
.
6 10.2. CIRCONFERENZE NELLO SPAZIO
Pi`u interessante `e il caso in cui d(C, π) = %. In questo caso si ha che l’interse- zione π ∩ S(C, %) = P0 si riduce ad un solo punto. In questo caso π `e l’unico piano passante per P0 e perpendicolare a P0− C.
P
α S(C,ρ)
C ρ
0
Figura 10.5 Introduciamo allora la seguente
Definizione 10.2.7. Sia data la sfera S(C, %) ⊆ A3 e sia P0 ∈ S(C, %). Definiamo piano tangente a S(C, %) nel punto P0, l’unico piano per P0perpendicolare a P0−C.
Una retta tangente a S(C, %) in P0 `e una qualsiasi retta passante per P0 e contenuta nel piano tangente a S(C, %) nel punto P0.
Si noti che il piano tangente `e lo stesso per tutte le sfere passanti per P0 ed aventi centro sulla retta per P0 e C: infatti il centro di tali sfere ha coordinate (x0 + t(xC − x0), y0+ t(yC − y0), z0 + t(zC − z0)) per un opportuno t ∈ R non nullo, dunque il piano tangente in P0 ha in tal caso equazione
t(x0− xC)(x − x0) + t(y0− yC)(y − y0) + t(z0− zC)(z − z0) = 0 cio`e, semplificando t,
(x0− xC)(x − x0) + (y0− yC)(y − y0) + (z0− zC)(z − z0) = 0.
Sia ora C una circonferenza intersezione del piano π. `E solo questione di facili conti verificare che i piani tangenti in P0 alle sfere S contenenti C passano tutti per una stessa retta r ⊆ π. Tale retta interseca C solo in P0 ed ha la propriet`a di essere perpendicolare al vettore P0− C0 ove C0 ∈ π `e il centro di C.
Esempio 10.2.8. Siano C = (1, 1, 1), % =√
3. Allora S(C, %) ⊆ A3 ha equazione x2+ y2+ z2− 2x − 2y − 2z = 0
e contiene P0 = (2, 2, 2). Il piano tangente a S(C, %) in P0 ha dunque equazione (2 − 1)(x − 2) + (2 − 1)(y − 2) + (2 − 1)(z − 2) = 0,
cio`e x + y + z = 6.
La retta
x = 2 + t y = 2 − 2t z = 2 + `t
`
e tangente a S(C, %) in P0 se e solo se ` = 1.
Osservazione 10.2.9. Un caso interessante di circonferenze sono quelle contenute nel piano xy, cio`e quelle le cui equazioni cartesiane sono della forma
(10.2.9.1) z = 0
x2+ y2+ z2+ αx + βy + γz + δ = 0, (si veda il Sistema (10.2.4)). Il Sistema (10.2.9.1) `e equivalente a
(10.2.9.2) z = 0
x2+ y2+ αx + βy + δ = 0,
che rappresenta la circonferenza data come intersezione del piano xy con un cilindro circolare avente asse perpendicolare a tale piano. Spesso si parla allora della circonferenza nel piano di equazione
x2+ y2+ αx + βy + δ = 0.
Quanto detto sopra per le sfere continua a valere, con le dovute modifiche, per le circonferenze nel piano xy (calcolo del centro e del raggio, circonferenze immaginarie, calcolo della retta tangente, etc.).
10.3. Intersezione di due sfere.
Si considerino ora due sfere in A3, diciamo S(C1, %1) e S(C2, %2). La struttura dell’intersezione S(C1, %1)∩S(C2, %2) `e legata strettamente alla distanza d(C1, C2).
Si possono verificare tre casi principali.
Nel primo caso d(C1, C2) > %1 + %2 oppure d(C1, C2) < |%1− %2|: le due sfere non possono avere punti in comune e sono, rispettivamente, esterne o interne l’una all’altra.
S(C,ρ)
S(C',ρ') C
C'
C
C'
S(C',ρ') S(C,ρ)
Figura 10.6
8 10.3. INTERSEZIONE DI DUE SFERE
Nel secondo caso d(C1, C2) = %1 + %2 oppure d(C1, C2) = |%1 − %2|: le due sfere hanno esattamente un punto in comune. Si dicono tangenti, rispettivamente, esternamente o internamente.
S(C,ρ)
S(C',ρ')
C
C'
C
C'
S(C',ρ') S(C,ρ)
P P
0 0
Figura 10.7
Nel terzo caso |%1− %2| < d(C1, C2) < %1+ %2: in questo caso le due sfere hanno punti in comune
S(C,ρ)
S(C',ρ') C
C'
Figura 10.8
Tali punti descrivono una circonferenza C avente centro sulla retta che unisce i punti C1 e C2. Vogliamo determinarne le equazioni cartesiane.
Si osservi preliminarmente che C1 6= C2, cio`e le due sfere non sono concentriche.
Se le equazioni delle due sfere sono rispettivamente
(10.3.1) x2+ y2+ z2+ α1x + β1y + γ1z + δ1 = 0 x2+ y2+ z2+ α2x + β2y + γ2z + δ2 = 0
allora tale condizione si traduce nella disuguaglianza (α1, β1, γ1) 6= (α2, β2, γ2).
Le coordinate dei punti di C soddisfano le due equazioni di S(C1, %1) e S(C2, %2), dunque soddisfano anche l’equazione ottenuta sottraendo membro a membro le due Equazioni (10.3.1): in particolare le coordinate dei punti di C soddisfano anche l’equazione di primo grado
(α1− α2)x + (β1− β2)y + (γ1− γ2)z + (δ1− δ2) = 0 :
poich´e (α1, β1, γ1) 6= (α2, β2, γ2) tale equazione rappresenta, nello spazio A3, un piano π che contiene C. Dunque possiamo scrivere C = π ∩ S(Ci, %i). Si noti che il piano π `e perpendicolare a
C1− C2 = (α1− α2)~ı + (β1− β2)~ + (γ1− γ2)~k 6= ~0.
Definizione 10.3.2. Date le due sfere S1 e S2 non concentriche, rispettivamente di equazione
x2+ y2+ z2+ α1x + β1y + γ1z + δ1 = 0, x2+ y2+ z2+ α2x + β2y + γ2z + δ2 = 0.
Il piano π di equazione
(α1− α2)x + (β1− β2)y + (γ1− γ2)z + (δ1− δ2) = 0 viene detto piano radicale della coppia di sfere S1 e S2.
Esempio 10.3.3. Si considerino le due sfere S1 e S2 rispettivamente di equazione x2+ y2+ z2− 2x − 2y + 4z + 5 = 0,
x2+ y2+ z2+ 2x + 2y − 4z + 1 = 0.
Allora il centro di S1 `e C1 = (1, 1, −2), mentre il centro di S2 `e C2 = (−1, −1, 2), quindi d(C1, C2) = 5.
Poich´e e %1 = %2 = 1 si deduce che S1 ∩ S2 = ∅: di pi`u le sfere sono esterne l’una all’altra.
Esempio 10.3.4. Si considerino le due sfere S1 e S2 rispettivamente di equazione x2+ y2+ z2− 2x − 4z + 4 = 0,
x2+ y2+ z2− 2x − 2y − 2z + 2 = 0.
Allora il centro di S1 `e C1 = (1, 0, 2), mentre il centro di S2 `e C2 = (1, 1, 1), quindi d(C1, C2) = √
2. Per quanto riguarda i raggi abbiamo %1 = %2 = 1. Concludiamo che C = S1∩ S2 `e una circonferenza: calcoliamone centro e raggio. A tale scopo osserviamo prima che il piano radicale π, che contiene C, ha equazione
y − z + 1 = 0.
La retta passante per C1 e C2 ha equazioni
x = 1 y = 1 + t z = 1 − t.
10 10.3. INTERSEZIONE DI DUE SFERE
Concludiamo che il centro di C `e C = (1, 1/2, 3/2). Per quanto riguarda il raggio
%, poich´e d(C1, π) = 1/√
2, segue che
% = q
%21− d(C1, π)2 = 1/√ 2.
Quanto visto sopra circa l’intersezione di due sfere pu`o essere utile per la determinazione di sfere che soddisfano certe propriet`a come, per esempio, con- tenere una circonferenza data o essere tangenti ad un piano dato.
Esempio 10.3.5. Si consideri la circonferenza C di equazioni
x2+ y2+ z2− 7 = 0 x + y + z − 3 = 0.
Una sfera contenente C `e perci`o S1 di equazione x2 + y2+ z2− 7 = 0.
Per quanto osservato sopra, ogni altra sfera S contenente C deve avere un’equazione della forma
x2+ y2+ z2+ αx + βy + γz + δ = 0 tale che
(x2+ y2+ z2+ αx + βy + γz + δ) − (x2+ y2+ z2− 7) = λ(x + y + z − 3), cio`e
x2+ y2+ z2+ αx + βy + γz + δ = x2+ y2+ z2− 7 + λ(x + y + z − 3) per un’opportuno λ ∈ R.
Se, per esempio, vogliamo determinare la sfera contenente C e passante per P0 = (1, 0, 0) dobbiamo scegliere λ tale che
12+ 02+ 02− 7 + λ(1 + 0 + 0 − 3) = 0, ovvero λ = −3. Pertanto la sfera cercata ha equazione
x2+ y2+ z2− 3x − 3y − 3z + 2 = 0.
Esempio 10.3.6. Si consideri il piano π di equazione x + y + z − 3 = 0
e sia P0 = (1, 1, 1): si noti che P0 ∈ π. Vogliamo determinare le sfere tangenti a π in P0. ogni sfera di questo tipo ha centro in un punto della retta per P0
perpendicolare a π, cio`e in un punto Ct avente coordinate (1 + t, 1 + t, 1 + t), quindi ha equazione della forma
x2+ y2+ z2− 2(1 + t)x − 2(1 + t)y − 2(1 + t)z + 3 + 6t + t2− %2 = 0 Poich´e P0 appartiene a tale sfera si ha necessariamente t2 = %2. A questo punto si osserva facilmente che tale equazione si pu`o anche scrivere come
(x − 1)2+ (y − 1)2+ (z − 1)2+ λ(x + y + z − 3) = 0 con λ = −2t.
Se, per esempio, vogliamo determinare la sfera tangente a π e passante per P0 = (1, 0, 0) dobbiamo scegliere λ tale che
02+ (−1)2+ (−1)2− 2λ(1 + 0 + 0 − 3) = 0, ovvero λ = 1. Pertanto la sfera cercata ha equazione
x2+ y2+ z2− x − y − z = 0.