ACCOGLIENZA
4 Il libro - D. Miles
6 Il mio padroncino va a scuola - A. Traini
8 Alla scuola dei delfini - R. Denti
9 Restare a casa… andare a scuola -
B. Tognoli
REALISTICO
10 La prima volta che… - V. Cuvellier
12 Un attimo prima - C. Zanotti
13 La cosa più importante - M. Wise Brown
14 Chiara e Scuro - A. Stoppa
15 Passerotto - I. Chabbert
16 Le bugie di Camilla - F. Albertazzi
18 Il mio compleanno - A. Sarfatti
20 Alessia - C. Ingrao
21 Martina e il signorino Buio - M. Schiavo
22 Il laboratorio di scrittura - G. Quarenghi
24 Il gigante - S. Dema
25 Sono io il capitano! - B. Park
26 Modo di parlare - B. Friot
AUTUNNO
28 Gli alberi in autunno - I. Lucht
30 4 ottobre. Francesco - P. Scudero
32 Una mattina d’autunno - B. Potter
32 Il bosco autunnale - B. Pasternak
LABORATORIO ARTE E IMMAGINE
33 Tombolo - J. Tomlinson
REALISTICO
34 Greg - J. Kinney
35 Una bambola per Alberto - C. Zolotow
36 In gita col nonno - A. Nanetti
38 Grazie - I. Minhós
39 Mia sorella - A. Latini
40 SINTESI DIDATTICA INCLUSIVA 41 MAPPA DIDATTICA INCLUSIVA 42
Efrem soldato di ventura - M. Milani
REALISMO MAGICO
44 Califfa, la gallina - F. Arminio
45 L’asina - F. Arminio
46 SINTESI DIDATTICA INCLUSIVA
Il Paese dell’alfabeto - M.A. Rossi
48 Flon-Flon e la guerra - Elzbieta
49 SINTESI DIDATTICA INCLUSIVA
FANTASTICO
50 I rospukki - P. Del Prete
51 Il pellicane - P. Pace
52 Nel paese dei mostri selvaggi -
M. Sendak
53 Il lanciavicchio - L. Carroll
54 L’album delle meraviglie - A. Cammarata
55 Arrivano i pirati! - I. Siegner
56 La città di Virgola - G. Caporaso
58 Il nonno gigante - D. Calì
60 La paura dei viaggi - R. Piumini
62 L’omino breve - F. Degl’Innocenti
63 Ritrovare le storie - A. Gozzi
64 SINTESI DIDATTICA INCLUSIVA Camillo - O. Konnecke
66 SINTESI DIDATTICA INCLUSIVA 67 MAPPA DIDATTICA INCLUSIVA
INVERNO
68 La piccola fiammiferaia - B. Pitzorno
70 Gennaio - M.B. Masella
71 Chi è? - R. Leone
72 Che bello sapere di Natale - P. Delerm
73 La Befana - A. Lavatelli
INDICE
LABORATORIO ARTE E IMMAGINE
74 Il bastone della pioggia 75 Dentro i quadri - R. Morgese
FAVOLA
76 Il consiglio di Pacala - I. Koman
77 La scimmia e le due gazzelle -
C. Muça
78 Il boscaiolo e la sirena - E. Sabbatini
80 Il topo di campagna e il topo di città
- Esopo
FIABA
82 Cappuccetto Bianco - B. Munari
84 La principessa sul pisello - H.C. Andersen
86 Alfabeto delle fiabe - B. Tognoli
87 Ma com’è fatto un lupo cattivo? - M. Talarico
88 Biancaneve - Fratelli Grimm
90 Cenerentola. E poi? - R. Piumini
92 Cappuccetto Rosso con suoni e rumori - P. Formentini
93 Fiabla-bla - F. Orecchio
94 Giovannin senza paura (testo in prosa) - E. Detti
95 Giovannin senza paura (testo in versi) - E. Detti
LEGGENDA E MITO
96 Nascita di Romolo e Remo - S. Colloredo
98 Il petalo di rosa - S. Slataper
100 I mangiatori di loto - G. Caselli
101 La luna punita - F. Lazzarato
102 SINTESI DIDATTICA INCLUSIVA
La ballata del gatto con gli stivali - R. Piumini
104 SINTESI DIDATTICA INCLUSIVA 106 MAPPA DIDATTICA INCLUSIVA 108
La volpe e l’elefante - P. Petit
Il filo magico - M. Barnett
In una notte di temporale - Y. Kimura
IL GIOCO DEL TEATRO
114 M come mercato - L. Giustini
115 N come nave - L. Giustini
116 R come re - L. Giustini
117 Y come yeti - L. Giustini
DESCRIZIONE
118 Adila - F. Degl’Innocenti
120 Scrooge - C. Dickens
121 I baffi di Antoine - A. Bonanno
122 Rachid - T.B. Jelloun
123 Felicottera - F. Scardaccione
124 Kachanka - A. Čechov
125 Il gatto Venerdì - J. Richter
126 Il ripostiglio - Saki
128 Il maniero di Nebulandia - E. Bellini
130 Alla stazione ferroviaria - M. Picinich
132 SINTESI DIDATTICA INCLUSIVA 134 SINTESI DIDATTICA INCLUSIVA 135 MAPPA DIDATTICA INCLUSIVA 136
Sam - L. Lowry
PRIMAVERA
138 TopoLina - E. Nava
140 Marzo - I. Lucht
141 Il Piccolo Principe e le rose - A. de SainExupéry
142 I pettirossi - M. Cannata
POESIA
144 Ho preso tutti i colori - A. Gatto
146 Girotondo - G. Rodari
147 Filastrocca della lana - Filastrocca popolare
148 La testa del chiodo - G. Rodari
149 Cielo parola - A. Riccioni
150 Il risveglio del vento - R.M. Rilke
151 Un gatto più un gatto - G. Raboni
152 T.Rex - M. Zanchi
153 Il lupo e i sette draghetti - M. Zanchi
154 Il maiale - N. De Vita
156 Re Micio - R. Piumini
158 SINTESI DIDATTICA INCLUSIVA 159 MAPPA DIDATTICA INCLUSIVA 160
Sono così - J. Carioli
INFORMATIVO
162 Cosa fanno gli animali di montagna?
- W. Hunt
164 La zanzara comune - X. Gutiérrez
166 Sono Zero - L. Novelli
168 Notizie dal mondo degli animali 170 L’elefante - S. Bonanni
172 La rana - G. Volpicelli
173 La conquista del fuoco - E. Lolli
174
Parlare - N. Arnold
REGOLATIVO
176 Domi gioca a calcio - F. Guerretta
178 Stuzzichini golosi
179 “Lu cuocc” (Molise) - P. Pergolini
180 SINTESI DIDATTICA INCLUSIVA Buongiorno - A. Roveda
182 SINTESI DIDATTICA INCLUSIVA 183 MAPPA DIDATTICA INCLUSIVA
LABORATORIO ARTE E IMMAGINE
184 Henri Matisse e Pablo Picasso - M. Morgese
185 Tu, io, noi - D. Bianki
ESTATE
186 Giugno - M.B. Masella
187 Agosto - M.B. Masella
188 Facciamo la valigia - G. Campello
CITTADINANZA E SOSTENIBILITÀ
190 Io e gli altri - S. Gasparini
191 Lo schiaffo - J. Carioli
192 Il cane - G. Magnino
LE PARTI DEL TESTO
11, 12, 13, 14, 15, 17, 21, 22, 24, 25, 27, 34, 35, 37, 45, 50, 52, 54, 55, 57, 59, 60, 63, 70, 72, 77, 78, 80, 82, 85, 86, 89, 91, 92, 94, 96, 109, 110, 118, 120, 121, 123, 124, 125, 127, 128, 137, 145, 146, 147, 149, 150, 151, 152, 157, 160, 162, 164, 166, 170, 172, 173, 174, 177, 178, 180, 187.
PAROLE NUOVE
14, 21, 23, 24, 25, 26, 28, 43, 45, 50, 51, 54, 56, 60, 62, 71, 72, 77, 81, 83, 86, 87, 90, 94, 95, 98, 100, 103, 108, 110, 112, 120, 121, 123, 124, 125, 126, 129, 131, 133, 139, 140, 142, 144, 146, 150, 152, 155, 160, 163, 165, 167, 169, 171, 172, 173, 174.
RACCONTO E SCRIVO
8, 10, 20, 31, 38, 45, 59, 62, 69, 77, 79, 83, 99, 100, 113, 114, 115, 117, 119, 124, 131, 139, 143, 149, 152, 153, 154, 165, 171, 172, 177, 186, 187, 189.
LEGGO E CAPISCO
7, 9, 15, 19, 20, 23, 32, 34, 35, 37, 39, 43, 44, 51, 57, 59, 61, 68, 79, 97, 98, 101, 109, 111, 113, 123, 137, 154, 157, 160, 163, 175, 179.
RACCONTO
11, 12, 13, 17, 21, 29, 32, 36, 47, 48, 51, 54, 61, 63, 73, 76, 85, 87, 88, 103, 121, 122, 123, 127, 129, 131, 137, 141, 151, 180, 188.
GIOCO E SCOPRO
13, 14, 29, 34, 50, 53, 65, 81, 92, 93, 95, 101, 111, 119, 122, 133, 140, 142, 145, 146, 148, 151, 155, 163, 173, 181, 191, 192.
SCRIVO
18, 23, 39, 49, 55, 57, 71, 73, 86, 91, 111, 113, 120, 121, 122, 137, 153, 157, 169, 178, 179, 189.
CHE NE PENSI?
5, 22, 31, 43, 72, 79, 89, 95, 128, 145, 146, 149, 151, 155, 156, 161, 165, 186, 191, 192.
RACCONTO E DISCUTO
8, 9, 19, 44, 45, 62, 70, 80, 87, 109, 116, 122, 125, 139, 141, 145, 149, 175.
ATTIVITÀ PRATICHE
6, 27, 71, 97, 161.
4
IL LIBRO
Questo è un libro. Parole nere, su un foglio bianco.
Senza pulsanti. Senza bonus per saltare al livello successivo.
Difatti, non emette nemmeno suoni.
Potrebbe sembrarti l’oggetto più silenzioso e ordinario che ci sia, finché non impari a guardarlo più da vicino.
Più vicino. Più vicino…
E all’improvviso, ti troverai in un luogo
che solo tu puoi immaginare. Un luogo dove tutto è possibile. Dove l’immaginazione supera i confini delle probabilità, dove le
foreste di ciò-che-potrebbe- essere si estendono fino all’orizzonte e amici reali e
fantastici sognano a occhi aperti,
per tutta la notte, sotto le brillanti stelle delle possibilità.
È casa tua quando vuoi imparare, o quando hai bisogno di
un amico. O quando semplicemente
desideri rimanere solo, in cima
alla montagna più alta del pianeta più lontano
dell’universo.
Da: David Miles, Il libro, Picarona Italia, Bologna, 2018
5
• Il libro non ha pulsanti, bonus o livelli ma ti porterà lo stesso lontano: dove?
• Ti è mai successo di tuffarti nella lettura di un libro e di provare le sensazioni descritte nel testo?
CHE NE PENSI?
ACCOGLIENZA
• Nelle grandi borse c’è tutto il necessario per la scuola che il padrone piccolo metterà nello zaino. Immagina di mettere nel tuo zaino i ricordi dell’estate appena trascorsa. Quali elementi ci metti? Disegnali qui sotto.
IL MIO PADRONCINO VA A SCUOLA
Mi chiamo Bella e sto guardando una foglia che cade. È finita l’estate.
Questo è il mio padrone piccolo. Il padrone piccolo e io facciamo tante cose insieme.
Oggi sono uscito con il padrone piccolo e la padrona grande. Per strada comincia a far freddo e le giornate sono più corte.
Il padrone piccolo e la padrona grande sono entrati in un grande magazzino, e sono usciti con due grandi buste piene di cose.
Nelle buste ci sono: un astuccio, alcuni quaderni e uno zainetto.
La mattina dopo, io, il padrone grande e il padrone piccolo siamo andati a scuola.
Il padrone piccolo è entrato nella scuola.
Nella scuola entrano solo i padroni piccoli.
Il padrone piccolo va a scuola tutte le mattine e ha imparato a fare tante cose nuove. Da quando va a scuola abbiamo tanti nuovi amici.
Da: Agostino Traini, Il mio padrone va a scuola, Emme Edizioni, San Dorligo della Valle (Trieste), 1995
LO ZAINO DELL’ESTATE
6
ACCOGLIENZA
• Riordina la storia in ordine di tempo numerando le sequenze da 1 a 4. Fai attenzione, perché ci sono due intrusi: cancellali.
È finita l’estate e Bella guarda una foglia che cade.
La mattina successiva Bella, il padrone piccolo e la padrona grande vanno a scuola.
Il padrone piccolo entra nella scuola.
La mattina dopo, Bella, il padrone grande e il padrone piccolo vanno a scuola.
Bella e il padrone piccolo entrano a scuola per imparare tante cose nuove.
La padrona grande e il padrone piccolo entrano in un grande magazzino ed escono con due grandi borse.
LEGGO E CAPISCO
7
8
ACCOGLIENZA
• Perché i giovani delfini ascoltano annoiati le lezioni di “animalogia”?
• Conosci altre parole che finiscono con “logia”?
Elencale, provando a spiegare il loro significato.
RACCONTO E DISCUTO
ALLA SCUOLA DEI DELFINI
I delfini sono molto amici degli uomini, ma non tutti sanno che alla
scuola dei delfini i professori insegnano una materia particolare che si chiama
“uomologia” che mette in guardia dai pericoli che, in mare e sulla terra, provocano gli uomini. C’è anche un’altra materia che si chiama “animalogia” che parla del
comportamento degli animali che vivono sulla terra. Il professore che tratta questa materia è molto vecchio e si muove con fatica quando deve salire sopra la superficie del mare per respirare. I giovani delfini ascoltano annoiati la lezione perché preferiscono quelle di alimentazione, che spiegano quali pesci sono i più saporiti e quelli che si digeriscono meglio o le lezioni di ginnastica, che insegnano come correre nell’acqua, tuffarsi in profondità, far capriole, inseguire un
compagno di giochi, eccetera.
Da: Roberto Denti, La luna, i delfini e i gatti, Edizioni EL, San Dorligo della Valle (Trieste), 1989
• Secondo te, perché le materie di studio “uomologia” e “animalogia” si chiamano così? Prova a spiegarlo qui sotto.
Uomologia: studia Animalogia: studia
• L’uomo costituisce un serio pericolo per i delfini e gli altri animali. Perché?
RACCONTO E SCRIVO
La Biblioteca di ALESSIO
9
ACCOGLIENZA
RESTARE A CASA… ANDARE A SCUOLA
Se resti a casa, i grandi se ne vanno a lavoro, vedono i posti e i mondi, e sanno tutto loro.
E quando poi ritornano, dopo gli abbracci e i salti, son loro che raccontano e tu ascolti.
Ma se tu vai a scuola, ogni giorno dell’anno ti succedono cose…
che le mamme non sanno.
E quando torni a casa, per una buona volta, sei tu che le racconti e la mamma che ascolta.
Da: Bruno Tognolini, Rime piccoline, Nord-Sud Edizioni, Milano, 2016
• Collega in modo corretto con delle frecce.
LEGGO E CAPISCO
• E a te piace andare a scuola?
Ci vai sempre volentieri oppure qualche volta non vorresti andarci? Perché? Racconta.
• I grandi ti raccontano sempre quello che fanno? E tu racconti sempre tutto ai tuoi genitori?
RACCONTO E DISCUTO
Se resti a casa...
Se vai a scuola...
… sei tu che racconti e la mamma ascolta.
… sono i grandi che raccontano e tu ascolti.
10
LA PRIMA VOLTA CHE…
La prima volta che ho sentito il mio nome, non sapevo ancora che fosse il mio. Papà diceva tante parole, e fra queste
si nascondeva il mio nome.
La prima volta che mi hanno fatto il bagnetto, ho strillato, urlato, sbattuto gambe e braccia a più non posso.
Intorno a me tutti ridevano. E poi, non so come, la mia testa è scivolata in acqua. Mi ha fatto ricordare di
quando ero un pesce.
La prima volta che ho fatto pipì, è stato addosso a papà.
La prima volta che ho sputato la pappa, papà è diventato verde.
La prima volta che ho guardato nello specchio, lui mi ha sorriso.
La prima volta che ho camminato, sono caduta.
La prima volta che sono caduta, mi sono rialzata.
La prima volta che mi sono rialzata, ho camminato.
Da: Vincent Cuvellier e Charles Dutertre, La prima volta che sono nata, Sinnos Editrice, Roma, 2013
• Come si è comportata la bambina protagonista del racconto, la prima volta che le hanno fatto il bagnetto?
• Il suo primo bagnetto cosa le ha fatto ricordare?
• Cosa le è accaduto la prima volta che ha provato a camminare?
• E la prima volta che è caduta?
RACCONTO E SCRIVO
11
• Cosa ricordi delle tue “prime volte che...”?
• Potresti farti aiutare da un tuo famigliare o parente a ricostruire qualche fatto della tua storia personale.
Potresti anche chiedere ai tuoi compagni le loro
“prime volte che...”: sarà divertente conoscerle!
• Vai a pag. 104 del libro di scrittura e scopri come si fa a scrivere un testo a struttura.
RACCONTO
11
• Il racconto realistico è un testo che narra fatti reali o verosimili, cioè che potrebbero accadere nella realtà.
LE PARTI DEL TESTO
12
REALISTICO UN ATTIMO PRIMA
Un attimo prima ho pensato:
“È fatta!”
Poi sono caduto di nuovo.
Un attimo prima ti ho guardato e ho capito che non saresti rimasta.
Ho pianto e ti ho aspettato.
Un attimo prima ho
pensato: “E se non viene?”
Ma poi sei venuta.
Un attimo prima hai aperto il libro e hai cominciato a leggere. «Non fa così»
ti ho subito corretto.
Un attimo prima ho sentito un sapore strano sulla lingua. Poi si è aperta una finestra in bocca e sono diventato grande.
Un attimo prima ho sentito fremere le foglie, abbaiare un cane, miagolare un gatto.
Poi nel prato è arrivato il temporale.
Da: Cosetta Zanotti e AntonGionata Ferrari, Un attimo prima, Lapis edizioni, Roma, 2016
• Le “prime volte” emozionanti della vita del protagonista del testo precedono piccoli o grandi fatti. Ti sarà capitato qualcosa di simile: ricordi quali emozioni provasti?
Parlane con l’insegnante e con i compagni.
• Che cosa vuol dire: “Poi si è aperta una finestra in bocca”?
RACCONTO
• Leggi una prima volta a bassa voce, facendo una pausa breve ogni volta che trovi una virgola (,); al punto (.)
fai una pausa lunga, al punto interrogativo (?) fai una
domanda, quando c’è il punto esclamativo (!) esclama
pronunciando le parole con più forza.
• Ora rileggi ad alta voce, tenendo presente che mentre leggi potresti far correre l’occhio alla fine della frase e scoprire con quale segno di punteggiatura finisce.
LE PARTI DEL TESTO
REALISTIC0
• Prova a trovare anche tu, guardandoti intorno, particolari importanti delle cose. Sarà un modo per indagare il mondo intorno a te e conoscerlo.
• Puoi anche provare ad appuntare le scoperte su un taccuino e poi scrivere un breve testo come questo che hai appena letto.
GIOCO E SCOPRO
LA COSA PIÙ IMPORTANTE
La cosa più importante dell’erba è che è verde. Cresce ed è morbida, con un dolce profumo erboso.
Ma la cosa più importante dell’erba è che è verde.
La cosa più importante della pioggia è che è bagnata. Cade dal cielo, e fa il rumore della pioggia, e fa luccicare le cose, e non ha nessun sapore, e ha l’odore dell’aria.
Ma la cosa più importante della pioggia è che è bagnata.
La cosa più importante del vento è che soffia. Non puoi vederlo, ma puoi sentirlo sulla tua guancia, e vederlo piegare gli alberi, e far volare via cappelli, e far navigare barche.
Ma la cosa più importante del vento è che soffia.
La cosa più importante di te è che tu sei tu. È vero che sei stato un bebè, e che sei cresciuto, e che ora sei un bambino, e che diventerai un uomo o una donna.
Ma la cosa più importante di te è che TU sei TU.
Da: Margaret Wise Brown e Leonard Weisgard, La cosa più importante, Orecchio Acerbo Editore, Roma, 2018
• Prova a spiegare, con parole tue e con l’aiuto dell’insegnante, la bellissima espressione
“TU sei TU”. Secondo te, cosa significa?
RACCONTO
• Tutti i libri e i testi hanno un titolo che serve a spiegare da subito l’argomento, a incuriosire il lettore e a invogliarlo a leggere.
• Ti piace il titolo del testo che hai appena letto? Ti è sembrato adatto? Sì No
• Ipotizzane un altro. Quale sceglieresti? Scrivilo qui sotto.
LE PARTI DEL TESTO
13
14
REALISTICO CHIARA E SCURO
Il cielo è infinito. Possono navigare nell’oceano d’aria nuvole scure e nuvole chiare, nuvole grigie e nuvole bigie. Così diverse che si possono
incontrare. Così uguali che si possono scontrare.
Scuro conta i giorni nel mezzo della città, all’ombra di un campanile.
Chiara vive le ore lontana dal centro, all’ombra di un albero.
Calpesta l’asfalto con sguardo cupo e passo sicuro, Scuro.
Passeggia sul prato con occhio curioso e sorriso beato, Chiara.
Piove col sole. Sciarpa o capriole!
Un raggio illumina l’intera stanza.
“Di nuvoloni ne ho già abbastanza” pensa Scuro.
Un raggio illumina l’intera stanza.
“Di nuvolette mi basta e avanza” pensa Chiara.
Acciuffa la coda di un vento perfetto e soffia lontano il suo sogno nel cassetto.
Da: Alfredo Stoppa e Massimiliano Riva, Chiara & Scuro,
Di Marsico Libri, Modugno (Bari), 2016
• Infinito può essere
sostituito con grandissimo, senza limiti.
• Con il termine oceano si indicano le più vaste distese d’acqua della Terra.
• Bigio significa scuro, grigio.
PAROLE NUOVE
• Leggi solo il titolo: secondo te, di che cosa parla il testo? Scrivilo qui sotto.
LE PARTI DEL TESTO
• Inserisci nei quadratini la lettera S se le espressioni si riferiscono al personaggio del testo di nome Scuro, la lettera C se si riferiscono a Chiara.
Vive le ore lontana dal centro, all’ombra di un albero.
Conta i giorni in città, all’ombra di un campanile.
“Di nuvoloni ne ho già abbastanza” pensa.
Passeggia sul prato con occhio curioso e sorriso beato.
Calpesta l’asfalto con sguardo cupo e passo sicuro.
“Di nuvolette mi basta e avanza” pensa.
Acciuffa la coda del vento.
• Chiaro - il contrario di scuro. Anche Chiara e Scuro, i protagonisti del racconto, sono diversi. In che cosa?
• Cosa sono i sogni nel cassetto?
GIOCO E SCOPRO
15
REALISTIC0
• Nel racconto realistico i personaggi sono persone o animali che incontri nella realtà, vale a dire bambini, famigliari, amici, insegnanti ecc.
Il personaggio centrale, quello che svolge il ruolo più importante, come già sai, si chiama protagonista.
Attorno al protagonista possono ruotare anche altri personaggi che si dicono secondari.
• Quali sono i personaggi del racconto che hai letto?
Sottolineali di rosso nel testo.
• Che cosa fa il protagonista per attirare l’attenzione di Candela? Perché Candela non lo vede?
LE PARTI DEL TESTO
PASSEROTTO
Io e Candela siamo in classe insieme. È seduta proprio davanti a me. Solo io la vedo. Lei non mi vede.
Candela adora il mondo degli uccelli, ma non riesce a vederli vivere in gabbia.
Li osserva nella natura, e li cura quando sono feriti.
Ci sono uccellini sui suoi pantaloni e sui suoi vestiti. Ci sono uccellini tra i suoi
capelli. Ci sono uccellini disegnati sui suoi quaderni e sulle cartelle. E quando parla, sembra un usignolo che canta lentamente.
Candela ha occhi solo per gli uccellini.
Quando la osservo, dimentico tutto il resto. Non faccio caso alle mie macchinine, ai miei palloni e a nessun’altra cosa. Guardo in modo diverso anche gli uccellini.
Fino a quando, una mattina, decido di travestirmi da passerotto. Uno di quelli che si vedono nei boschi durante l’estate. Mi sento bello nel mio costume.
Da: Ingrid Chabbert e Raúl Nieto Guridi, Il giorno che sono diventato un passerotto, Coccole books, Belvedere Marittimo (Cosenza), 2015
• Metti la ✗ sulla risposta giusta.
Come si chiama la bambina?
Candela. Delia.
Chi parla di lei in prima persona dicendo “Io” all’inizio del racconto?
Un suo cugino.
Un suo compagno di classe.
Cosa ama la bambina?
Avere un uccellino in gabbia.
Gli uccelli, ma li osserva nella natura, e li cura quando sono feriti.
Il bambino, quando la osserva, cosa dimentica?
Gli uccelli e i palloni.
Le macchinine e i palloni.
Cosa decide di fare una mattina, per attirare l’attenzione della bambina?
Si traveste da passerotto.
Si finge malato e non va più a scuola.
LEGGO E CAPISCO
16
REALISTICO LE BUGIE DI CAMILLA
«Allora ci risiamo! Quante volte devo ripeterti che le bugie hanno le gambe corte?» strillò la mamma. Era proprio arrabbiata.
Camilla attorcigliò nervosamente una treccina, strinse le labbra e, mogia mogia, abbassò lentamente gli occhi sul grembiule, talmente lungo da spolverare le scarpette nuove. Con quella specie di tunica si sentiva ridicola, ma la mamma l’aveva scelta «un po’ più lunga per non doverla cambiare spesso, come succede con le scarpe».
Eh, già: i piedi di Camilla erano cresciuti in fretta, perciò aveva dovuto infilarli in scarpette più grandi, addirittura per due volte in pochi mesi. Il grembiule invece no, non si era accorciato di un centimetro e Camilla si stava convincendo che dipendesse davvero dalle bugie, se le gambe non si
allungavano neanche un po’.
Eppure quando la mamma, il papà o la
maestra la rimproveravano per le sue bugie, ci rimaneva male. Per Camilla, infatti, le storie che raccontava non erano bugie: fantasie, invece, che le si accendevano nella mente come un film per catapultarla in avventure appassionanti. Emozionatissima, le raccontava mentre le scorrevano davanti agli occhi
e per lei erano veramente reali come i cartoni che non si perdeva alla
televisione, come le domeniche in campagna a casa dei nonni.
Da: Ferdinando Albertazzi, Le bugie di Camilla, Edizioni Piemme, Segrate (Milano), 2018
17
REALISTIC0
• Il racconto realistico è un testo che narra fatti reali o verosimili, cioè che potrebbero accadere nella realtà.
• I fatti raccontati nel testo sono accaduti, o potrebbero accadere, nella realtà? Sì No
• Il racconto che hai appena letto è:
una narrazione di un episodio fantastico.
una narrazione di un episodio realistico.
• I personaggi possono essere bambini, mamme, papà, insegnanti... Il personaggio più importante è il protagonista.
LE PARTI DEL TESTO
• Perché Camilla viene sgridata dalla mamma?
• Cosa indossa Camilla?
• Di che cosa si andava convincendo?
• Che cosa vuol dire “le bugie hanno le gambe corte”?
• Anche tu racconti bugie agli adulti?
• Perché per Camilla le storie che racconta non erano bugie?
RACCONTO
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REALISTICO IL MIO COMPLEANNO
Stamattina papà, mamma e Olga sono venuti a svegliarmi con un pacco grandissimo. Quando ho sentito che era molto leggero ci sono rimasto male, perché speravo che mi regalassero una bici. Ho
cominciato a scartarlo e... non facevo altro che togliere carta e il pacco diventava sempre più piccolo.
«È uno scherzo?» ho chiesto preoccupato.
Alla fine, dentro quella montagna di carta, ho trovato una busta piccola piccola, l’ho aperta e ho letto:
Se una rima adesso dici, ti dirò dov’è la...?
«La bici!» ho urlato saltando giù dal letto.
«Eccola!» ha detto papà che l’aveva tenuta nascosta dietro la porta.
Mentre io guardavo incantato la mia bici, loro hanno cominciato a cantare: «Tanti auguri a te, Oscar!»
Sono montato sulla mia bici nuova rossa e ho pedalato su e giù per il corridoio, suonando il campanello.
• Scrivi in breve che cosa accade. Completa.
Prima, al mattino il papà, la e svegliano Oscar e
.
Dopo, nel pomeriggio Oscar festeggia il . Asad gli regala , Caterina gli regala , e per ultimo arriva che gli regala .
SCRIVO
Il pomeriggio, tornato da scuola, ho
giocato vicino alla porta. Mi sembrava che il tempo non passasse mai.
Finalmente ecco Asad! Dallo zainetto ha tirato fuori un regalo per me. È un libro di lettere che si scrivono una bambina italiana e Chariza, un bambino africano.
DRIIN! Caterina è arrivata seconda, con un regalo fatto con le sue mani: una sciarpa di lana a righe verdi e blu. Beh, un po’ l’ha aiutata la nonna, perché da sola non riusciva a finirla. Non è una sciarpa normale, perché sta arrotolata come un lungo cannolo. Assomiglia a quelli corti che papà riempie di ricotta e canditi. Mi piace mettermi un cannolone intorno al collo.
Ultimo ecco Camillo, che mi ha portato una scatola di matite colorate. Sono ventiquattro con tutte le sfumature. Camillo è bravissimo a disegnare, e con le matite nuove ci siamo divertiti tantissimo!
Da: Anna Sarfatti, ... A un compleanno finito tra le piume, EDT Giralangolo, Torino, 2008
• Rileggi la frase evidenziata in azzurro. Hai capito qual è la professione del papà di Oscar?
LEGGO E CAPISCO
19
• A te piace festeggiare il compleanno? Che regali ti piacerebbe ricevere in questo giorno speciale?
Racconta.
• È capitato anche a te di essere deluso da un regalo che hai ricevuto?
RACCONTO E DISCUTO
REALISTIC0
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REALISTICO ALESSIA
Alessia ha paura del buio profondo che nella notte inghiotte il mondo
e trasforma ogni forma e ogni rumore in una scena da film dell’orrore.
Una notte si sveglia: deve fare pipì.
Si alza, fa un passo, ma poi, lì per lì, la paura l’afferra. Quell’ombra cos’è?
Un ladro, un mostro, un lupo... Chi è?
Alessia trema. Un raggio di luna compare un attimo, per sua fortuna.
L’ombra era solo un attaccapanni.
Alessia si muove, ma quanti affanni!
Il corridoio, con la mano sul muro.
Il corridoio: ma quanto è scuro!
Tende le orecchie. Cos’è quel fruscio?
Si blocca. E comincia lo sgocciolio.
Oh, no! Si è bagnata! Una lacrima scende.
La luna osserva, da dietro le tende.
Sussurra: basta! Ci vuole un lumino.
E posa una stella sul comodino.
Da: Chiara Ingrao e Giulia Pintus, Mal di paura, Edizioni Corsare, Perugia, 2018
• Completa con le didascalie corrette.
LEGGO E CAPISCO
• Come si chiama la
bambina protagonista del testo?
• La bambina di cosa ha paura?
• Elenca le cose che la protagonista vede, o teme di vedere, nel buio.
• Alla fine cosa le capita?
• Aiuta Alessia a vincere la paura del buio. Cosa le consiglieresti di fare?
RACCONTO E SCRIVO
Chi Dove Quando
Una notte
REALISTIC0
• Come si chiama la bambina della storia?
• Cosa le accade di giorno? E di notte?
• Come si comporta il signorino Buio, di giorno?
E di cosa non ha paura, di notte?
RACCONTO
MARTINA E IL SIGNORINO BUIO
Martina è una bambina coraggiosissima… di giorno!
Non ha paura di nulla e di nessuno. Non ha paura né del signor Vento, né della signora Luce, né del signor Fruttivendolo, né della signora Alice.
Ha solo paura delle signore Macchine che
sfrecciano veloci e a volte le scompigliano i capelli.
Ma di notte… Di notte, quando cala il sole, Martina non è più così coraggiosa. Di notte, quando si fa buio, Martina diventa una vera fifona!
Anche il signorino Buio è coraggiosissimo… di notte! Non ha paura di nulla e di nessuno. Non ha paura del signor Silenzio, né della signora Luna, né del signor Panettiere, né della signora Bruna. Ha solo paura delle signore Sveglie, con quelle suonerie chiassose e assordanti.
Ma di giorno… Di giorno, quando si alza il sole, il signorino Buio non è più così coraggioso. Di giorno, quando si fa luce, il signorino Buio diventa un vero fifone!
La signora Luce lo fa vibrare come una corda di violino, lo fa ondeggiare come un mare in tempesta, lo fa fuggire veloce come una lepre, lo fa impallidire come un lenzuolo... e lo fa scomparire!
Con il riflesso della luna e il chiarore delle stelle, Martina e il signorino Buio sembrano avere tante cose in comune.
Ora a loro piace molto giocare insieme: che sia notte o che sia giorno, trovano sempre il modo di farlo!
Da: Maddalena Schiavo e Martina Troise, Martina e il signorino Buio, Le Brumaie Editore, Cantalupa (Torino), 2017
• I paragoni spiegano meglio le nostre idee e arricchiscono le storie. Per esempio:
il mio papà è forte come un gorilla.
Sottolinea di rosso, nel testo, i paragoni.
LE PARTI DEL TESTO
• L’ora del giorno in cui cala il sole si chiama tramonto.
PAROLE NUOVE
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22
REALISTICO
• La protagonista del racconto conduce il laboratorio di scrittura. Sottolinea di azzurro, nel testo, il suo nome.
LE PARTI DEL TESTO
IL LABORATORIO DI SCRITTURA
ALLA BIBLIOTECA DI MELO VESPERTINO SI TIENE UN LABORATORIO PER RAGAZZI
DAI 7 AGLI 11 ANNI:
“LA VITA È TANTE STORIE
IN CERCA DI AUTORI. CHI SI OFFRE?”
«Per poter scrivere la biografia di una persona»
cominciò Marina durante l’incontro «bisogna conoscere bene quella persona. Siete d’accordo?»
Qualche secondo di silenzio, poi: «Non è necessario conoscerla già bene» intervenne una brunetta con la coda di cavallo. «Basta aver voglia di conoscerla».
«È vero» ribadì un ragazzo coi capelli rossi. «Si può conoscerla bene o mica tanto. Ma impareremo a conoscerla e alla fine, forse, la conosceremo meglio».
«Certo non puoi scrivere la biografia di una persona di cui non ti importa niente» aggiunse un altro.
I pensieri spuntavano come funghi dopo una pioggia d’agosto.
«Per poter scrivere una biografia» riprese Marina
«bisogna avere dei dati certi, dei documenti...»
«Come quelli che danno in Comune» la interruppe un ragazzino con gli occhi scuri «ma anche le fotografie!»
«E i racconti di chi la conosce!»
«E quello che lui, o lei, racconta di sé. Perché non c’è tutto nei documenti. La storia di una persona è fatta di tante cose».
• Sai cos’è un laboratorio di scrittura?
Ti piacerebbe partecipare, se ce ne fosse uno nella città in cui abiti? Racconta.
CHE NE PENSI?
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REALISTIC0
• La biografia è:
una scienza che studia gli alimenti biologici.
il racconto della vita di una persona.
• L’espressione “i pensieri spuntavano come funghi dopo una pioggia d’agosto” significa:
i pensieri erano tanti come i funghi dopo la pioggia.
i pensieri assomigliavano a dei funghi che spuntano dopo la pioggia.
PAROLE NUOVE
• Dopo averla letta, prova a dare un altro titolo alla storia. Scrivilo qui sotto.
SCRIVO
«Per poter scrivere la biografia di un bambino...»
li sollecitò ancora Marina.
«Bisogna cominciare dall’inizio!»
«Ma quando inizia un bambino?»
«Quando nasce».
«No, prima, nella pancia della sua mamma!»
«No, prima ancora, nella testa dei suoi genitori».
«Quando dice IO!»
«Quando gli danno il nome e lo chiamano».
«Quando risponde a chi lo chiama».
Continuarono per un po’, poi decisero che ognuno avrebbe scelto l’inizio che voleva.
Da: Giusi Quarenghi, Io sono tu sei, Giunti Junior, Firenze, 2007
• Hai capito cosa serve per scrivere la biografia di una persona? Rileggi bene il testo e indica con ✗ solo gli elementi giusti.
Immaginazione.
Disegni.
Documenti.
Ciò che la persona racconta di sé.
Foto.
I racconti di chi la conosce.
LEGGO E CAPISCO
24
IL GIGANTE
Mario non corre per arrivare a scuola. Mario ha il respiro corto, come un mare in burrasca sugli scogli del porto.
«In ritardo anche oggi…» dice la maestra alzando il naso.
Mario si accomoda al banco senza rispondere.
Ha in mano una foglia grande, screziata di rosso.
Gli altri occhi bambini guardano.
Come un tesoro da custodire, la foglia scivola nel libro.
«Alina, nel parco ho incontrato un gigante» sussurra Mario alla sua nuova compagna.
«Com’è?»
«È maestoso. Ha una chioma enorme e braccia robuste.
Gli ho promesso che passo a salutarlo».
«Ti accompagno. In genere sono buoni e anche simpatici.
Non mi fanno paura».
I due amici, un nero e una rossa, si avviano trascinando i corpi smilzi dentro maglie abbondanti e scarpe da grandi.
Gli altri occhi bambini li seguono, da lontano.
«Eccolo lì davanti! Corri, Alina, andiamo».
«No, Mario, dobbiamo chiedere il permesso al guardiano. Questo è il loro territorio, noi siamo ospiti. Inchiniamoci. Nel mio paese si fa così».
Il gigante aspetta. Sul tronco è scolpito un sorriso e tra i rami una melodiosa orchestra accorda i suoi strumenti.
Le quattro piccole mani lo accarezzano.
Da: Sandra Dema e Antonio Boffa, Ho abbracciato un gigante, Edizioni Gruppo Abele, Torino, 2016
• Il luogo è l’ambiente in cui si svolge la storia. Nel racconto realistico il luogo è sempre reale. Gli ambienti possono essere naturali (mare, montagna, lago ecc.) o antropici (una città, un’abitazione, una stazione, una scuola ecc.).
• Nel testo che hai appena letto, in quali luoghi si svolgono i fatti?
A scuola e al parco. A scuola e in montagna.
• Adesso riordina la storia numerando le sequenze da 1 a 6. Poi ricopia le frasi sul quaderno: otterrai un riassunto.
Mario e Alina vanno al parco e accarezzano l’albero.
Mario si siede al suo banco e ha in mano una foglia.
La maestra gli dice sempre che è in ritardo.
Dice ad Alina che ha incontrato un gigante nel parco.
Fa scivolare la foglia nella pagina del libro.
La mattina Mario non corre per arrivare a scuola.
• Sei mai arrivato tardi a scuola? Racconta.
LE PARTI DEL TESTO
• La foglia screziata di rosso ha delle venature di colore rosso, cioè è in parte rossa.
PAROLE NUOVE
REALISTICO
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REALISTIC0
SONO IO IL CAPITANO!
Questa mattina mi sono svegliata tutta felice e contenta! Perché nella mia scuola era il giorno della corsa campestre.
A scuola la maestra ha detto: «In questo cestino ci sono sedici bigliettini piegati. Quindici sono bianchi, mentre su uno c’è scritto CAPITANO. Chi pesca quel bigliettino sarà il capitano della nostra squadra».
Poi ha portato il cestino in giro fra i banchi.
Quando è arrivata da me, il mio cuore si è messo a battere come un matto. Ho preso il biglietto e
ho aspettato. Alla fine la maestra ci ha fatto un bel sorriso.
«Ora potete aprire i bigliettini… uno… due… tre!»
Ho aperto subito il mio e sono rimasta senza fiato e mi sono messa a saltellare in tondo.
«Urrà! Urrà! Sono io, sono il capitano».
Ho sempre desiderato essere il capo dei miei compagni.
E adesso sono il loro capitano!
La maestra poi mi ha spiegato che il capitano deve tenere la squadra unita. Far stare insieme le persone, far lavorare i suoi compagni in buona armonia. Non deve maltrattarli, deve incoraggiarli.
Da: Barbara Park, Giulia B. e la Gara Campestre, Mondadori, Milano, 2003
• Rispondi alle domande.
Dove è avvenuto il fatto?
Chi è il protagonista?
Qual è il fatto importante accaduto?
LE PARTI DEL TESTO
• Una corsa campestre è:
una gara a quiz.
una corsa in auto.
una gara che si corre a piedi attraverso la campagna.
PAROLE NUOVE
REALISTICO MODO DI PARLARE
Nella lingua italiana si possono dire le stesse cose in modi diversi, con diversi registri linguistici. C’è il modo colloquiale utilizzato dal bambino e quello letterario, utilizzato dal papà.
Il mio papà è prof d’italiano. Oh, scusate, mio padre insegna la lingua e la letteratura italiana. A volte è una bella rottura! Voglio dire: la professione di mio padre è talvolta motivo per me di disappunto.
L’altro giorno, per esempio, mentre segavo un pezzo di legno mi sono tagliato il pollice. Un taglio profondo. Sono corso da papà che leggeva nel salone.
«Papà, papà, corri a prendermi un cerotto, è un macello, schizzo sangue dappertutto!» ho urlato tenendomi il dito ferito.
«Ti prego di farmi la cortesia di esprimerti correttamente» ha risposto mio padre senza neanche alzare il naso dal libro. «Mio caro padre» ho riformulato
«mi sono tagliato il pollice e il sangue cola abbondantemente dalla ferita».
«Ecco un’esposizione dei fatti chiara e precisa» ha dichiarato papà.
«Ma datti una mossa, fa un male cane!» mi è scappato. Non ce la facevo più.
«Luca, non capisco questo linguaggio» ha replicato papà, impassibile.
• Nel testo che hai appena letto, ci sono alcune parole “difficili”, specialmente nelle parti in corsivo.
Prova a compilare la seguente tabella, da solo o con l’aiuto dell’insegnante. Per il controllo, utilizza il vocabolario.
PAROLE NUOVE
parole “difficili” ipotesi di significato controllo disappunto
intollerabile
accordare
dilazione
oltremodo
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REALISTIC0
• Sottolinea di arancione, nel testo, le frasi pronunciate da Luca e di viola quelle pronunciate dal papà.
• Leggile ad alta voce con un
compagno: ciascuno di voi a turno interpreta un personaggio. Cosa noti?
IL DIALOGO
• Tutti i racconti possono essere divisi in tre parti:
l’inizio, che generalmente presenta i personaggi, il luogo e il tempo;
lo svolgimento, che narra i fatti che accadono;
la conclusione, che narra come finisce la vicenda.
• Colora la banda accanto al testo come indicato.
inizio = svolgimento = conclusione =
LE PARTI DEL TESTO
«Il dolore è intollerabile» ho tradotto «e quindi ti sarei estremamente
riconoscente se volessi accordarmi senza ulteriori dilazioni le cure necessarie».
«Ah, ecco che così va meglio» ha commentato papà soddisfatto. «Esaminiamo un po’ più da vicino questo graffio». Ha abbassato il suo libro e ha visto che facevo smorfie di dolore e che tenevo stretto il mio pollice grondante sangue.
«Ma sei fuori, o che?» ha gridato furioso. «Levati dalle scatole, schizzi sangue dappertutto! Fila in bagno, bendalo, fa qualcosa! Non voglio vedere ‘sto
macello!»
Stavo per rispondere: «Adorato papà, il suo modo di parlare mi lascia oltremodo stranito. Le sarei quindi grato se volesse farmi la cortesia di
esprimersi con un lessico appropriato». Ma ho preferito non dire niente. Tanto avevo capito perfettamente.
Da: Bernard Friot, Il mio mondo a testa in giù, Il Castoro, Milano, 2008
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AUTUNNO
AUTUNNO
• Nelle seguenti immagini, puoi osservare alcuni frutti citati nel testo.
GLI ALBERI IN AUTUNNO
L’estate sta per finire. Il 23 settembre ha inizio l’autunno. Maturano i semi e i frutti, sorbi e ghiande, castagne e faggina, mele e pere.
Ogni seme è fatto in modo che da esso potrebbe nascere un nuovo albero. Ma solo pochi semi cadono in un luogo dove trovano le condizioni favorevoli per germinare. Il vento ha un ruolo importante per la propagazione dei semi.
Con ottobre, i faggi, che fino a poco fa avevano un fogliame verde pallido, brillano ora nei colori giallo arancio, rosso mattone e marrone. Le foglie dei ciliegi e dei sorbi divengono di un rosso acceso, i castagni giallo pallido.
Cos’è successo? Gli alberi si
preparano al riposo invernale. Prima che le foglie cadano, tutte le sostanze nutritive vengono trasformate e
ritirate nell’albero.
Da: Irgmard Lucht, Le stagioni degli alberi, Emme Edizioni, Milano, 1981
PAROLE NUOVE
sorbi ghiande castagne faggina
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AUTUNNO
• Quando inizia l’autunno?
• Quali sono i suoi frutti?
• Dal seme maturo cosa potrà nascere?
• Quale compito ha il vento nella propagazione dei semi?
• Quale altro elemento è importante per far germinare un seme?
• Perché le foglie cadono?
RACCONTO
GIOCO E SCOPRO
A ottobre, quali sono i tre colori del fogliame dei faggi?
A ottobre, qual è il colore del fogliame dei ciliegi e dei sorbi?
A ottobre, qual è il colore del fogliame dei castagni?
• Colora ogni macchia con i colori richiesti.
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AUTUNNO
AUTUNNO 4 OTTOBRE. FRANCESCO
Francesco è un tipo molto speciale parla, e ammaestra ogni animale, dove sta lui accorrono uccelli e i lupi cattivi diventano agnelli.
È innamorato della natura, lui vuole bene a ogni creatura:
il sole, l’acqua, il mare, il vento,
il fuoco, gli alberi, ma non il cemento;
Scende in piazza a ogni occasione,
ti spinge all’impegno con grande passione:
«Se vuoi che il mondo resti pulito non stare lì senza muovere un dito;
non fare distruggere boschi e foreste, petrolio e veleni son come la peste, attento all’ozono, all’effetto serra se vuoi che la vita stia sulla Terra».
Da: Pippo Scudero e Alida Massari, Ottobre Novembre Dicembre. Filastroccario per un anno straordinario, Splēn edizioni, Mascalucia (Catania), 2017
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AUTUNNO
• Di chi parla il testo?
• Perché il protagonista del testo è speciale?
• Cosa ci invita a fare?
RACCONTO E SCRIVO
• Cosa significa la frase “i lupi diventano agnelli”?
• Chiedi a un adulto notizie sulla leggenda del lupo di Gubbio, poi raccontala ai tuoi compagni.
• Secondo te, cosa significa l’espressione
“non restare senza muovere un dito”?
• Perché le foreste e i boschi vanno conservati?
• Tu cosa faresti per mantenere il mondo pulito?
CHE NE PENSI?
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AUTUNNO
AUTUNNO UNA MATTINA D’AUTUNNO
Una bella mattina d’autunno, quando le noci erano mature e le foglie dei cespugli di nocciole erano verdi e dorate, Nocciolina e Squirallo e tutti gli altri piccoli scoiattoli dal bosco si riunirono sulla sponda del lago.
Con dei ramoscelli costruirono delle piccole zattere e remando si diressero all’isola del Gufo per raccogliere le noci.
Ogni scoiattolo aveva un piccolo sacco e un grande remo e teneva la coda alta e allargata perché servisse come vela.
Da: Beatrix Potter
• Chi sono i personaggi della storia?
• Come si chiamano?
• Cosa fanno?
RACCONTO
BOSCO
AUTUNNALE
Il bosco autunnale è tutto chiomato v’è ombra e sonno e silenzio.
Né il picchio, la civetta e lo scoiattolo lo ridestano dal sonno.
E il sole pei sentieri autunnali entrando sul declino del giorno sbircia intorno guardingo...
Da: Boris Pasternak
• Rispondi.
Il bosco autunnale è tutto chiomato significa che:
gli alberi sono ancora pieni di foglie.
gli alberi sono spogli.
Che cosa c’è nel bosco?
• Che cosa fa il sole? Sottolinea i verbi che ne indicano le azioni.
LEGGO E CAPISCO