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Il Modello Euleriano.

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Academic year: 2021

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(1)

Il Modello Euleriano.

Il modello Euleriano è un modello differenziale basato sulle equazioni della fluidodinamica in cui si tiene conto:

- del bilancio di massa dell’aria nel suo complesso, - del bilancio della quantità di moto

- del bilancio del calore - del bilancio dell’umidità - della legge dei gas

- del bilancio di ciascuna specie inquinante presente in aria.

Nelle equazioni di bilancio delle specie inquinanti presenti si vengono a trovare due termini importanti:

- un termine di sorgente che rappresenta

l’introduzione di inquinante nel dominio di calcolo, - un termine che rappresenta le reazioni chimiche che

hanno luogo nel PBL.

(2)

Forma del modello in termini monodimensionali e per una specie:

z w v u

x f p t

u

1 ' '

z w u v

y f p t

v

1 ' '

z w z

R C t

n

p

1 ' '

z w q t

q

' '

z S C w x

u C t

C

' '

(3)

Il Modello Euleriano di tipo K.

Chiusura del primo Ordine. Per es.

z K C C

w zz

' '

Utilizzando questa chiusura, il sistema complessivo di equazioni si separa in due modelli indipendenti:

- Un modello prognostico di PBL per la ricostruzione dei campi meteorologici medi e dei principali indicatori della turbolenza

- Un modello di dispersione (Modello Euleriano di tipo K) costituito dalle sole equazioni di bilancio di massa delle differenti specie inquinanti. Esso come unica informazione meteorologica richiede il campo medio del vento ai vari istanti di interesse.

Equazione di un generico inquinante che costituisce il modello di dispersione (si trascura il trasporto lungo la verticale e le reazioni chimiche):

z S K C z y

K C y x

K C x y

v C x u C t

C

zz yy

xx 















(4)

Se poi si trascurano le reazioni chimiche tra le diverse specie inquinanti, le differenti equazioni relative alle varie sostanze non risultano più tra loro legate dai termini di cinetica chimica e risultano tra loro indipendenti.

Se poi si trascura, come quasi sempre è il caso, il trasporto verticale, l’equazione per un generico inquinante che costituisce il modello di dispersione risulta la seguente:

z S K C z y

K C y x

K C x y

v C x u C t

C

zz yy

xx 















(5)

Risoluzione Numerica

Definizione del dominio e della griglia di calcolo.

 normalmente è un parallelepipedo di estensione orizzontale abbastanza grande (es. 100 per 100 km) e con estensione verticale tale da comprendere tutto il PBL ed una porzione di atmosfera libera;

 i lati del parallelepipedo orientati secondo il sistema di riferimento meteorologico;

 è suddiviso da una griglia regolare con celle di lato x, y, z caratterizzate da tre indici i,j,k tali per cui le coordinate del centro della cella sono:

x=(i-1)x+x/2 y=(j-1)y+y/2 x=(k-1)z+z/2

anche il tempo viene quantizzato e quindi gli istanti di interesse sono: ti = t0 + it;

 tutti i calcoli vengo fatti solo in corrispondenza di ciascuna cella e ad ogni istante temporale di interesse.

(6)

L’equazione di Dispersione presenta alcuni termini caratteristici:

=> la derivata temporale della concentrazione media, cioè l’evoluzione del fenomeno;

=> le derivate spaziali prime della concentrazione media, cioè il trasporto d’inquinante operato dalle componenti orizzontali della velocità del vento;

=> Le tre derivate spaziali seconde che rappresentano la diffusione turbolenta dell’inquinante nelle tre direzioni cardinali (il termine più importante è quello relativo alla direzione verticale)

=> un termine che rappresenta l’introduzione di massa di inquinante nel dominio di calcolo.

La presenza contemporanea di tutti questi termini rende estremamente complicata la risoluzione

numerica dell’equazione.

Metodo risolutivo => metodo alle differenze finite.

(7)

Struttura Generale del Metodo Risolutivo

=> si consideri un generico tempo tn per cui sia nota la concentrazione Cnijk in ogni cella di griglia

 al tempo tn+1=tn+t la concentrazione nella cella (i,j,k) viene calcolata col metodo del frazionamento del tempo:

Operano in successione i fenomeni seguenti:

1) si emette l’inquinante dalle sorgenti attive, 2) lo si trasporta lungo la direzione x,

3) lo si trasporta lungo la direzione y,

4) se ne consente la diffusione lungo la direzione x, 5) se ne consente la diffusione lungo la direzione y 6) Se ne consente la diffusione lungo la direzione z

(8)

Il problema originale viene frazionato in 6 problemi elementari molto più semplici che

possono essere risolti più agevolmente.

Una volta risolto un problema elementare, il campo di concentrazione risultante diventa l’input per il problema elementare successivo.

1) Termine di sorgente.

  t x xs y ys z zs

t S

C

Nella cella in cui si trova la sorgente

z y x t Q C

Ci jk injk i jk

, , , ,

) 1 (

, ,

Nelle altre celle

n k j i k j

i C

C(,1), , ,

NB: tutte le emissioni di una sorgente vengono immediatamente rimescolate nella cella, impedendo

una stima realistica della concentrazione a breve distanza dalla sorgente.

Principale limitazione del modello euleriano.

(9)

2) Termine di trasporto lungo x.

x U C t

C



0 U se

0 U se

) 1 ( )

1 (

1

) 1 (

1 )

1 ( )

1 ( ) 2 (

x C

C x

C C t U

C C

ijk jk i

jk i ijk

ijk ijk

ijk

| 1

|

x

t Uijk

Si può dimostrare che lo schema è stabile solo se:

Lo stesso metodo si applica anche al trasporto nella direzione y prendendo come campo iniziale C(2)ijk producendo il campo C(3)ijk

(10)

3) Diffusione Turbolenta in x.

2 2

x K C t C

xx

1 2

) 3 ( ) 4 (

2

1 D D

C

Cjijk ijk

2

) 4 (

1 )

4 ( )

4 (

1

1 ( )

2 x

C C

K C

D ijkx i jk ijk i jk

2

) 3 (

1 )

3 ( )

3 (

1

2 ( )

2 x

C C

K C

D ijkx i jk ijk i jk

Schema implicito di Crank-Nicolson

Lo schema è implicito e per ottenere il campo C(4) è necessario risolvere un sistema algebrico di

grandi dimensioni.

Allo stesso modo si opera per la diffusione turbolenta in direzione y e z, ottenendo quindi il campo finale (quello relativo all’istante tn+1).

(11)

Condizioni Iniziali.

Valore del campo di concentrazione all’inizio della simulazione.

Lo si ottiene con tecniche interpolative basate sulle misure sperimentali disponibili.

 Condizioni al contorno.

Contorno laterale: condizioni di Dirichlet

) , , ( ) , , , 0

( y z t b1 y z t

C

) , , ( ) , , ,

(Xmax y z t b2 y z t

C

) , , ( ) , , 0 ,

(x z t b3 y z t

C

) , , ( ) , , ,

(x Ymax z t b4 y z t

C

Contorno superiore ed inferiore: condizione di von Neumann

0

z C

(12)

=> Stima dei Parametri di Diffusione Turbolenta.

i

i

zz w z f z z

K *

Situazioni convettive

0.021 0.408 1.351 2 4.096 3 2.560 4















i i

i i

i z

z z

z z

z z

z z z f

i yy

xx K w z

K 0.1 *

Situazioni stabili

 

*

* 8

7 exp . 4 74 .

0 u

fz L

z z Kz ku

.

0

yy

xx K

K

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