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Vivere come ... UN ANTICO EBREO

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Academic year: 2021

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La Bibbia racconta le storie di molti personaggi. Una delle più avventurose è quella di Giuseppe, venduto dai fratelli. Di seguito presentiamo una versione ridotta e adattata della vera storia raccontata nella Bibiba.

Giuseppe e i suoi fratelli

Giuseppe, figlio di Giacobbe, aveva undici fratelli che erano molto gelosi di lui, perché era il preferito dal padre.

Un giorno Giuseppe ricevette in regalo dal padre un magnifico vestito.

I fratelli s’ingelosirono a tal punto che uno di loro disse:

- Uccidiamolo! Diremo che una bestia feroce l’ha divorato.

Ma un altro fratello propose invece di venderlo come schiavo e di trarne un guadagno.

I fratelli allora tolsero il vestito a Giuseppe, lo macchiarono di sangue e lo portarono dal padre.

- Questo è il vestito di Giuseppe - dissero.

Giacobbe, colpito da un violento dolore, pensò che il figlio fosse morto e lo pianse per molto tempo.

Giuseppe arrivò in Egitto con la carovana di mercanti e qui fu comprato da Potifar, capitano della guardia del faraone.

Ma, ben presto, la moglie di Potifar mise Giuseppe nei guai:

- Mi ha offeso! - disse, un giorno, la donna al marito. Non era vero, ma Potifar fece imprigionare Giuseppe.

Una notte, circa due anni più tardi, il faraone fece un sogno strano: sognò sette vacche grasse che uscivano dal Nilo e poi sette vacche magre.

- Cosa significa? - chiese il faraone ai saggi.

Nessuno lo sapeva, ma uno di loro si ricordò di Giuseppe che sapeva

interpretare i sogni.

classe 4 • Storia

Vivere come ...

UN ANTICO EBREO

© De Agostini Scuola S.p.A, Novara - Fotocopiabile

(2)

classe 4 • Storia

© De Agostini Scuola S.p.A, Novara - Fotocopiabile

– Portate qui Giuseppe – ordinò allora il faraone.

Giuseppe fu portato davanti al faraone e così spiegò il sogno:

– Il sogno significa che ci saranno buoni raccolti per sette anni e poi seguiranno sette anni di carestia.

Il faraone fu molto colpito dall’interpretazione di Giu- seppe che così fu incaricato dei raccolti. Durante i sette anni buoni mise da parte molte provviste. Poi arrivarono sette anni di carestia, e il popolo cercò il grano dal fa- raone.

Anche Giacobbe mandò i figli a far scorte di cibo dal fa- raone e fu allora che Giuseppe li vide.

– Questi sono i miei fratelli – pensò – ma non mi hanno ricono- sciuto.

I fratelli, lungo la strada di ritorno verso casa, furono fermati dalle guardie. In uno dei sacchi, nascosta tra le provviste, c’era una coppa d’oro. L’aveva messa Giuseppe per trattenerli.

I fratelli vennero portati alla sua presenza.

– Potete tornare a casa, ma dovete lasciare qui Beniamino, il vo- stro fratello più piccolo – disse Giuseppe.

– No, ti preghiamo! Tieni noi, ma fa tornare a casa Beniamino o a nostro padre si spezzerà il cuore – risposero i fratelli.

Giuseppe capì allora che i fratelli erano cambiati e non erano più malvagi. Allora si fece riconoscere:

– Sono vostro fratello Giuseppe. Andate a prendere nostro padre Giacobbe e vivremo tutti insieme in Egitto.

• Racconta la storia in prima persona, scegliendo il punto di vista di uno dei personaggi.

Giuseppe

Uno dei suoi fratelli

Il padre Giacobbe

Il Faraone

Potifar, il capitano delle guardie

Uno dei mercanti di schiavi che lo comprarono dai fratelli per venderlo in Egitto.

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