• Non ci sono risultati.

(1)La riabilitazione ha un ruolo di particolare rilievo per i malati e i guariti dal cancro

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "(1)La riabilitazione ha un ruolo di particolare rilievo per i malati e i guariti dal cancro"

Copied!
1
0
0

Testo completo

(1)

La riabilitazione ha un ruolo di particolare rilievo per i malati e i guariti dal cancro.

Abbiamo intervistato Mauro Valentini, medico chirurgo, Presidente della Sezione Provinciale di Biella della Lega contro i Tumori (LILT) e Consigliere Nazionale della LILT.

LILT Biella pone un grande interesse nel campo riabilitativo per i malati di cancro. Da cosa parte questa scelta?

La LILT nazionale e tutte le Sezioni provinciali hanno riconosciuto un ruolo centrale alla prevenzione primaria, secondaria e terziaria, che rappresentano la prevalente mission statutaria.

La prevenzione rappresenta a tutt’oggi l’arma migliore nella lotta contro il cancro: quando con la prevenzione primaria si interviene sugli stili di vita, prima che la malattia sia insorta, si riduce l'incidenza di molte malattie degenerative fra cui il cancro; la prevenzione secondaria, quella legata alla diagnosi precoce, ha cambiato di molto le prospettive di guarigione e sopravvivenza consentendo interventi sempre più conservativi e meno invasivi.

C'è ancora molto da fare per quanto concerne la prevenzione terziaria e in particolare per la riabilitazione verso i guariti , i lungosopravviventi e i malati di cancro.

Che cosa significa fare riabilitazione oncologica?

La riabilitazione oncologica si pone obiettivi multipli: innanzitutto punta alla qualità della vita del malato, e, agendo con il malato e con la famiglia, ha come intento il recupero di una vita che possa essere il più simile a quella precedente l’insorgenza della malattia; la disabilità fisica, i deficit funzionali o cognitivi, e gli aspetti psicologici, correlati al tumore o alle terapie, rientrano in una serie di azioni che richiedono una

multiprofessionalità che risponda alle problematiche determinate dalla specifica forma tumorale e dal singolo individuo.

LILT Biella come agisce in questo ambito?

In questo momento stiamo ultimando una struttura che sarà un Centro Oncologico Multifunzionale. Si chiama “Spazio LILT” ed è uno dei tre Centri LILT previsti in Italia; Spazio LILT è il centro del nord. La presenza della riabilitazione lo distingue in modo speciale dagli altri, proprio perché è un settore dalle enormi potenzialità che merita grande interesse. Del resto, in Piemonte esiste già una buona cultura in questa direzione.

Quindi si può parlare di una cultura piemontese della riabilitazione.

Non possiamo non sottolineare l’avanguardia di progetti ed azioni che sono nati in seno alla Rete

Oncologica Piemontese: mi riferisco al Progetto sperimentale della Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta sulla riabilitazione oncologica del 2003, o al “Libro bianco sulla riabilitazione oncologica in Italia” pubblicato nel 2008 da INT Milano, FAVO e Rete Oncologica Piemontese. A questo si aggiunge la grandissima professionalità della dottoressa Maria Pia Schieroni, Coordinatore Nazionale Sezione

Riabilitazione in Oncologia, alla quale noi stiamo attualmente facendo riferimento per questo nuovo progetto.

Perché la riabilitazione e Spazio LILT a Biella?

Le motivazioni sono diverse: innanzitutto, la nostra Associazione, che è una no profit giuridicamente riconosciuta dalla Regione Piemonte, non si è mai sottratta alle grandi sfide e, a tale proposito, non posso non citare l’impresa ed il successo che nel lontano 2001 ci portò a realizzare l’Hospice “L’Orsa Maggiore”, uno dei primi hospice in Piemonte e in Italia che oggi gestiamo, con una convenzione con l’ASL BI, e che è parte integrante della Rete di Cure Palliative di Biella. Grazie alla positività di questa esperienza, la Sede Centrale LILT ha scelto la nostra Sezione per la realizzazione per il nord Italia di questo Centro. A tutto ciò si aggiunge il fatto che il Biellese ha sempre dimostrato attenzione e sensibilità per le problematiche

oncologiche e che esistevano le condizioni per una compartecipazione da parte di privati e di aziende. La riabilitazione non solo non doveva mancare, ma doveva assolutamente esserci per compensare i bisogni della popolazione anche di un'area più vasta.

Come sarà il settore riabilitativo all’interno di Spazio LILT?

Innanzitutto partiamo con il sottolineare la nostra scelta di agire in una struttura poliambulatoriale, separata da un ambiente ospedaliero; riteniamo che un contesto di questo genere consenta al malato ed alla famiglia di avvicinarsi con maggiore serenità ad un ambiente meno medicalizzato e dove le azioni sono rivolte alla salute e al recupero. Pensiamo a persone sane (o presunte tali) e a persone che desiderano ritornare il più sane possibile; la compresenza di prevenzione, formazione, ricerca e sperimentazione clinica sosterrà questa nostra impostazione.

Quello che è certo è che Spazio LILT è stato pensato per essere parte della Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta, per essere sede di formazione degli operatori sanitari in sinergia con gli Atenei

piemontesi, per dare il proprio contributo all’ASL di Biella e per aprire le porte del Biellese a chi cerca risposte alle tante necessità collegate alla malattia tumorale in ogni sua fase.

Riferimenti

Documenti correlati

Es una interacción dinámica y pastoral, entre un corazón de padre/madre para los jóvenes pobres, abandonados y en peligro, que en una permanente actitud espiritual y

- se compaiono alterazioni della pelle o delle unghie - in caso di aumentata sensibilità alla luce. - se compaiono disturbi

Da compilare a cura del Vaccinando e da riesaminare

Il cittadino malato, quando accede ad una struttura sanitaria dell'ULSS n.4, è invitato ad avere un comportamento responsabile in ogni momento, nel rispetto e

La Riabilitazione è definita come un processo di soluzione dei problemi e di educazione, nel corso del quale si porta una persona disabile a raggiungere il miglior livello di

Complessivamente hanno aderito all’indagine 177 Unità di offerta di Cure Palliative domiciliari (di queste 132 sono con équipe dedicate), 143 realtà che forniscono

E’  necessario  inoltre  sottolineare,  come  ai  fini  della  concreta  attuazione  del  principio  della  partecipazione  delle  Organizzazioni  civiche  di 

Pertanto, se siete lavoratori dipendenti a tempo pieno e avete una ridotta capacità lavorativa anche a causa degli effetti invalidanti di terapie salvavita, ottenu- to