DCCXCV Anno accademico (2016/17)
Finanza Aziendale e Finanza Strategica (EC03123045)
Lezione 12
Alberto Lanzavecchia, Ph.D
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E se il profitto non fosse il fine dell’impresa?
Strumenti di apprendimento
Obiettivo di apprendimento 1. Qual è il fine dell’impresa?
2. Quadro normativo 3. Dati di mercato
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1 | Quale è il fine dell’impresa?
Impresa profit
• Art. 2247, c.c.: fini di lucro
• Rispetto della Legge e norme; CSR volontaria
Impresa benefit
•Art. 1, co. 376-384, Legge 28 dicembre 2015, n. 208
• Impatto positivo: ridurre esternalità negative, produrne positive
Impresa Sociale
•D.Lgs. n.155/06: «al fine della produzione o dello scambio di beni o servizi di utilità sociale»
• No dividendi (lucro); solo in determinati settori
Cooperazione (sociale)
• Art 45, Cost: Articolo 45. funzione sociale senza fini di lucro
• Codice civile, Libro V, Titolo VI: mutualità prevalente (+TUB)
• Legge n. 381/1991 8174
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Corp
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Fare clic per modificare lo stile del titolo Perché esiste l’impresa cooperativa?
Rochdale Principles: il soddisfacimento dei bisogni dei soci deve avvenire in modo diretto, attraverso il cosiddetto “vantaggio mutualistico”, e non in modo indiretto come invece accade con la redistribuzione di un dividendo o di una quota parte degli utili, e per l’altro verso, che il modo in cui questo soddisfacimento deve attuarsi è quello dell’esercizio di un’impresa, così che i soci diventano imprenditori e non già meri destinatari di interventi benevoli da parte di filantropi o benefattori dell’umanità.
Ponendo i soci nella condizione di controllare la propria attività produttiva, questo tipo di impresa attua al proprio interno quei principi di eguaglianza e di libertà che contraddistinguono l’economia di mercato.
Dove è limite tra società capitalistica e coop? Entrambe sono l’organizzazione di un’attività comune, ma la prima sui mezzi, la seconda sui fini. Fini individuali (compravendita, lavoro) e fini comuni (beni privati-beni comuni). Da coordinamento di mezzi a coordinamento di fini. Come? Comunicazione tra i soci cooperatori, praticare l’equità, evitando sia l’asservimento sia lo sfruttamento.
Una cooperativa che non comprendesse questa sua peculiarità e che in nome dell’efficienza scimmiottasse il modus operandi dell’impresa capitalistica – nella quale non può trovare posto per definizione alcun processo deliberativo – sarebbe votata a sicura eutanasia.
Cfr.: Zamagni, B. (2005), Per una teoria economico-civile dell’impresa cooperativa, Working Paper n. 10, Università di
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• Le cooperative, unitamente ai loro consorzi, hanno generato a fine 2011 un valore aggregato della produzione superiore ai 120 miliardi e a fine anno occupavano, a seconda delle fonti, tra il milione 200mila e il milione 300mila addetti (Eurisce, 2014).
• Il contributo complessivo al Pil del settore cooperativo è pari al 10% (40% del settore agricolo) e quello all’occupazione è pari all’11%, con 143 miliardi di valore aggiunto e quasi 2.500.000 unità di lavoro (FTE).
• È aumentata la quota di mercato dei prestiti erogati dal credito cooperativo
• 11 mila e ottocento cooperative sociali (Venturi, Zandonai, 2012), 235 mila istituzioni private non lucrative (Barbetta, Cima, Zamaro, 2003), 5 milioni di utenti del settore non profit e un volume di affari di circa 10 miliardi di euro.
• L’impresa sociale è un fenomeno più diffuso di quanto sia possibile comprendere sulla base della definizione dettata dalla norma.
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Capitale vs Lavoro (Uomo) o Capitale e Lavoro (Uomo)?
• Caso Olivetti:
– Impresa e divisione del profitto:
https://youtu.be/MWbB_BnN7as
– Impresa e proprietà:
https://youtu.be/Hb1JzUlsCKk?t=11m 18s
– Impresa e Fine:
https://youtu.be/yMdNN9RxaAI?t=3m 15s
• Caso Brunello Cucinelli:
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• Art. 45, Cost.: «La Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata. La legge ne promuove e favorisce l'incremento con i mezzi più idonei e ne assicura, con gli opportuni controlli, il carattere e le finalità. La legge provvede alla tutela e allo sviluppo dell'artigianato.»
• Cod. civ., Libro V, Titolo VI, Delle imprese cooperative e delle mutue assicuratrici.
• Legge n. 381 dell' 8 novembre 1991, Disciplina delle cooperative sociali
Art. 1 «Le cooperative sociali hanno lo scopo di perseguire l'interesse generale della comunità alla promozione umana e all'integrazione sociale dei cittadini attraverso:
– a) la gestione di servizi socio-sanitari ed educativi;
– b) lo svolgimento di attività diverse - agricole, industriali, commerciali o di servizi - finalizzate all'inserimento lavorativo di persone svantaggiate….»
• Decreto Legislativo 24 marzo 2006, n. 155, Disciplina dell'impresa sociale, a norma della legge 13 giugno 2005, n. 118
– Art. 1. Possono acquisire la qualifica di impresa sociale tutte le organizzazioni private, ivi compresi gli enti di cui al libro V del codice civile, che esercitano in via stabile e principale un'attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o servizi di utilità sociale, diretta a realizzare finalità di interesse generale, e che hanno i requisiti di cui agli articoli 2, 3 e 4.
• Legge di Stabilità 2016 (articolo 1, commi da 376 a 384): Benefit Corporation (società di persone; società di capitali; società cooperative)