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Il Network NIDA, metodi e obiettivi

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Academic year: 2022

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Il Network NIDA, metodi e obiettivi

Dalla pancia della mamma e fino ai tre anni di età: è questa la sorveglianza che l’Istituto Superiore di Sanità ha attivato per il riconoscimento precoce dei disturbi dell’età evolutiva e in particolare dei Disturbi dello Spettro Autistico (ASD).

Lo scopo principale del Network NIDA, che grazie ai nuovi finanziamenti potrà proseguire, è quello di individuare marcatori predittivi di tali disturbi già nei primi 18 mesi di vita.

Diagnosticare precocemente un disturbo significa migliorare la vita di questi bambini, contenere o limitare l’impatto dei sintomi comportamentali e aumentare nel futuro le possibilità di integrazione sociale. Il progetto prevede quindi, attraverso un protocollo di sorveglianza e valutazione del neurosviluppo di bambini a basso (nati a termine) e ad alto rischio (fratellini e sorelline di bambini diagnosticati con un ASD), la selezione di strumenti efficaci per la diagnosi precoce e la costituzione di un’equipe multidisciplinare composta da vari esperti: neurobiologi, neuropsichiatri infantili, psicologi, terapisti della neuro e psicomotricità, ingegneri biomedici. I ricercatori e clinici coinvolti nel progetto NIDA auspicano che il protocollo venga presto considerato un modello operativo per la diagnosi precoce e, come tale, venga presto diffuso su tutto il territorio nazionale.

Il progetto prevede anche una formazione non solo dei pediatri, ma anche dei genitori e degli operatori degli asili nido per aumentare la consapevolezza rispetto ai campanelli di allarme che possono far sospettare un disturbo dello spettro autistico.

Da 0 a 18 mesi

Il progetto prevede nei primi mesi di vita, con frequenza costante, registrazioni audio e video del pianto e della lallazione, dei movimenti spontanei, dell’attenzione verso gli stimoli sociali. Il monitoraggio continua fino a 36 mesi durante i quali l’indagine si focalizza su indici motori, vocali e sociali, per l’identificazione precoce di anomalie nei bambini con disturbi dello spettro autistico.

Parallelamente all’indagine osservazionale, saranno inoltre effettuate analisi di laboratorio su campioni di saliva e urina dei bimbi e dei loro genitori per l’identificazione di eventuali anomalie nel patrimonio genetico.

Entrambe le indagini sono mirate all’identificare (cercare un sinonimo) indici comportamentali precoci da associare a parametri bio-molecolari.

I pediatri

Il progetto promuove anche la formazione dei pediatri che rappresentano un presidio strategico per il precoce riconoscimento di una atipicità nello sviluppo del bambino. Devono essere messi in condizione di poter svolgere questo ruolo attraverso una formazione specifica sugli strumenti per la sorveglianza e il follow up del bambino e su come fornire un adeguato sostegno alla famiglia nel percorso che eventualmente dovrà intraprendere.

I genitori

Anche i genitori saranno attivamente coinvolti nel progetto. Verrà loro chiesto, infatti, di effettuare

due registrazioni video al mese, della durata di 5 minuti ciascuna, durante momenti di interazione

con il loro bambino. I video familiari sono infatti una risorsa fondamentale per lo studio del

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repertorio motorio e socio-comunicativo precoce del bambino. Con una frequenza regolare, inoltre, le famiglie dei neonati a basso e ad alto rischio verranno invitate nei Centri di Neuropsichiatria Infantile per valutare lo sviluppo del bambino attraverso il gioco o interviste strutturate. Se venissero individuate specifiche difficoltà i bambini saranno indirizzati verso forme di intervento precoce.

Asili nido

In collaborazione con il progetto “Otto passi avanti” il network NIDA organizza un corso di

formazione per gli operatori degli asili nido, a contatto quotidiano con i bambini in una fascia di età

molto precoce, focalizzato sull’identificazione dei campanelli d’allarme dei disturbi dello spettro

autistico nei primi anni di vita del bambino per contribuire ad anticipare l’età della diagnosi.

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