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2. FITOCHIMICA DELLE RANUNCULACEAE
La famiglia delle Ranunculaceae comprende 59 generi e circa 1900 specie di piante, prevalentemente essenze erbacee annue o perenni, molto diffuse nell'emisfero boreale (frequenti in Europa centrale e occidentale).
Sono piante ornamentali per la bellezza dei loro fiori, tra cui diverse cultivar appartenenti ai generi Consolida, Anemone, Ranunculus, Aquilegia.(Maugini, 1994). Molte di esse sintetizzano principi attivi velenosi: le sostanze tossiche contenute nelle Ranunculaceae comprendono alcaloidi, composti cardiotossici, saponine, lattoni volatili o ranunculosidi irritanti la cute. In molte Ranunculacee si ritrovano alcaloidi isochinolinici, di notevole interesse farmacologico per le proprietà ipotensive ed antineoplastiche. Altri alcaloidi di tipo diterpenico si riscontrano solo nel genere Aconitum e Delphinium.(Lathaud A., 1996).
Glicosidi cardioattivi di tipo cardenolide sono stati rilevati in numerosi esemplari di Adonis ed il bufadienolide, più raro, è stato rinvenuto in Helleborus.(Sarker S. D., 1997).
Alle Ranunculaceae appartengono diverse specie velenose o medicinali ultimamente impiegate in medicina tradizionale riportate nella tabella accanto, quali, ad esempio, l'aconito (Aconitum napellus) e l'adonide (Adonis vernalis), l'idraste (Hidrastis canadensis):
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pianta distribuzione droga Principi attivi Classe chimica Proprietà farmacologiche
Aconitum napellus
Europa,Asia settentrionale
radici aconitina alcaloidi Stimolante
bulbare
Hidrastis canadensis
Usa, Canada rizoma Idrastina
berberina
alcaloidi Vasocostrittore centrale
Adonis vernalis Europa centro
orientale
pianta intera Adonidina adonidoside Alcaloidi glucosidi cardiotonico Helleborus viridis
Europa centrale rizoma elleboroside Glucosidi e saponosidi Cardiotonico, diuretico Anemone pulsatilla Europa centro orientale
pianta intera protoanemonina Lattoni non saturi Antispasmodico, antibatterico Cimicifuga racemosa America settentrionale
rizoma acteina Derivati
triterpenici
Antispasmodico, ipotensivo
Clematis vitalba Europa, Africa
settentrionale
foglie protoanemonina lattoni Antinevralgico,
irritante
Delphinium elatum
Europa parte aerea elatina alcaloidi curarizzante
In particolar modo nei generi Ranunculus, Anemone, Clematis ed Helleborus sono state individuate le protoanemonine, che probabilmente è liberata enzimaticamente dalla ranunculina che si ottiene danneggiando il tessuto delle piante come il Ranunculus glaber (Hill R.,et al. 1951).
2.1. CARATTERISTICHE DEL RANUNCULOSIDE
E' documentato che molti composti C5 simili alla protoanemonina sono stati trovati in forma glicosidica nelle specie di Ranunculus (Tschesche R., et al.1972). Infatti la ranunculina (= ranunculoside), lattone glicosidico presenta questa struttura:
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Tale ranunculoside è costituito da un aglicone che è un lattone e da una porzione zuccherina che è il glucosio.
Nel 1951, Hill and van Heyningen riportarono l'isolamento di questo precursore da un numero di specie di piante includendo Ranunculus cardiophyllus Hook e Anemone patens L. var. wolfgangiana (Bess.) Koch.
Sebbene la via biosintetica per la formazione di tale ranunculoside è di considerevole interesse, non è ancora stata trovata poiché la sostanza è presente in queste piante solo l'1% di tutto il peso, quindi l’unico sospetto che i ricercatori hanno è che possa avere un elevato livello di acidi grassi e che essa stessa derivi dal loro metabolismo. (Seong-Cheol Bang, et al.,2004).
Per la presenza di tale composto,che non è però tossico, induce un’ attività sedativa e antispasmodica alle piante che la contengono. (Schauenberg P. e Paris F., 1977).
La pianta, quando viene raccolta, subisce danneggiamento del tessuto e a livello delle cellule gli enzimi provocano idrolisi di questo olio volatile, determinando così la formazione della protoanemonina
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lattone altamente tossico irritante le mucose (congiuntiva, mucosa bronchiale, gastroenterica, genitale, etc.) in particolar modo a livello dello stomaco, si sviluppano coliche seguite da gastro-enterite e diarrea. La protoanemonina, così come succo della pianta fresca, è antibatterico ma anche vescicante (Demarque D., Jouanny J., et al., 1995) per cui occorre molta cautela nel suo uso.
Applicate localmente le preparazioni di Pulsatilla, Ranunculus, ecc determinano azione irritante.(Bianchi I.,2006).
Perciò l'utilizzo della piante fresca deve essere fatto attraverso l'estratto alcolico (tintura), poiché l'alcool inibisce l'enzima che porta alla formazione della protoanemonina.(Schauenberg P. e Paris F., 1977).
La protoanemonina polimerizza in presenza di luce e in particolari condizioni fisiologiche, si trasforma in ANEMONINA che non è tossica, non crea irritazione alle mucose, né causa danni a livello gastrico. E' una sostanza innocua perché, pur essendo un alcaloide, è volatile e scompare dalla pianta quando questa è secca. (Schauenberg P. e Paris F., 1977).