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UNIVERSITÀ DI PISA Scuola di Ingegneria

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Academic year: 2021

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(1)

UNIVERSITÀ DI PISA

Scuola di Ingegneria

Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale

Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Edile e delle Costruzioni civili

Curriculum Edile

Tesi di laurea

Progetto del nuovo centro scolastico per l’infanzia

a San Giorgio di Brunico (BZ)

Relatori

Candidato

Prof. Ing. Giampaolo Munafò Fabio Corso

………

Prof. Ing. Nicola Marotta

………

ANNO ACCADEMICO

(2)

2

(3)

3

“…ho trovato, lo chiamerò giardino d’infanzia.

I fanciulli saranno le piante:

io voglio esserne il giardiniere.”

Friedrich Fröbel (1782-1852), educatore e pedagogista.

(4)

4

INDICE

1

INTRODUZIONE ... 8

2

INQUADRAMENTO TERRITORIALE ... 10

2.1

Il comune di Brunico ... 10

2.2

La frazione di San Giorgio ... 10

2.3

L’area di progetto ... 12

3

PROGETTO PLANIVOLUMETRICO ... 14

3.1

Bando di concorso ... 14

3.1.1

Obiettivi del bando ... 14

3.1.2

Progetto pedagogico ... 14

3.1.3

Organizzazione degli spazi di gioco, lavoro e apprendimento ... 15

3.1.4

Programma planivolumetrico ... 16

3.2

Analisi funzionale ... 19

3.2.1

Nuclei funzionali principali ... 19

3.2.2

Aree funzionali omogenee ... 19

3.2.2.1 Scuola ... 19

3.2.2.2 Blocco cucina ... 23

3.2.2.3 Depositi per le associazioni ... 24

3.2.2.4 Autorimessa interrata ... 24

3.2.3

Analisi delle utenze ... 25

3.2.3.1 Scuola ... 25

3.2.3.2 Blocco cucina ... 26

3.2.3.3 Depositi per le associazioni ... 26

3.2.3.4 Autorimessa interrata ... 26

3.2.4

Organigramma spaziale ... 28

3.3

Analisi architettonica compositiva ... 30

3.3.1

L’elenco ... 30

3.3.2

La concezione della forma ... 30

3.3.3

Lo sviluppo planimetrico ... 31

3.3.4

L’asimmetria volumetrica ... 33

(5)

5

3.3.6

L’integrazione edificio-territorio ... 35

3.4

Parametri urbanistici ... 36

4

ANALISI TECNICA ... 38

4.1

Struttura ... 38

4.1.1

Fondazioni ... 38

4.1.2

Solaio piano terra ... 40

4.1.3

Solaio interpiano ... 41

4.1.4

Solai di copertura ... 42

4.1.5

Strutture verticali ... 43

4.1.5.1 Pilastri e pareti piano interrato ... 43

4.1.5.2 Pilastri piani fuori terra ... 43

4.1.5.3 Pareti di controvento timber-frame ... 44

4.1.6

Collegamenti verticali ... 44

4.1.6.1 Vano centrale ... 45

4.1.6.2 Vani scale piano interrato ... 45

4.2

Paramenti verticali ... 46

4.2.1

Pareti ... 46

4.2.1.1 Muratura piano interrato ... 46

4.2.1.2 Pareti esterne piani fuori terra ... 47

4.2.1.3 Pareti divisorie accoppiate ... 47

4.2.1.4 Pareti divisorie singole ... 48

4.2.2

Infissi ... 48

4.2.2.1 Pareti vetrate ... 48

4.2.2.2 Finestre ... 49

5

CLASSI DI ESIGENZA ... 51

5.1

Approccio prestazionale alla progettazione ... 51

5.2

Fruibilità ... 53

5.2.1

Analisi funzionale ... 53

5.2.2

Idoneità dimensionale ... 54

5.2.3

Idoneità distributiva ... 58

5.2.4

Arredabilità ... 60

(6)

6

5.2.4.2 Criteri di scelta dell’arredo ... 63

5.2.5

Flessibilità ... 65

5.2.5.1 Aule didattiche ... 65

5.2.5.2 Locale movimento / multiuso ... 66

5.2.6

Accessibilità ... 67

5.2.6.1 Accessibilità al disabile ... 67

5.2.6.2 Accessibilità al bambino ... 69

5.2.7

Aree esterne attrezzate ... 72

5.2.7.1 “Play for all”: un parco per tutti ... 72

5.2.7.2 Il concetto pedagogico del gioco all’aperto ... 73

5.2.7.3 Attrezzature tematiche giardino asilo nido ... 74

5.2.7.4 Attrezzature tematiche giardino scuola d’infanzia ... 75

5.3

Benessere ... 76

5.3.1

Benessere visivo di illuminazione naturale e di ventilazione ... 76

5.3.1.1 Rapporto di illuminazione ... 76

5.3.1.2 Fattore medio di luce diurna ... 77

5.3.1.3 Rapporto di ventilazione ... 77

5.3.1.4 Verifica dei parametri di illuminazione naturale e di ventilazione ... 78

5.3.1.5 Verifica del fattore medio di luce diurna ... 80

5.3.1.6 Profondità massima degli ambienti ... 81

5.3.1.7 Schermatura solare ed oscuramento ... 82

5.3.2

Benessere acustico ... 82

5.3.2.1 Indice del potere fonoisolante apparente delle partizioni tra ambienti R’w ... 83

5.3.2.2 Tempo di riverberazione T60 ... 84

5.3.2.3 Indice di isolamento acustico normalizzato di facciata D2m, nT, w ... 89

5.3.2.4 Indice del livello apparente di rumore da calpestio normalizzato (L’n). ... 91

5.3.3

Benessere termoigrometrico ... 94

5.3.3.1 Verifica termo-igrometrica ... 96

5.3.3.2 Coefficiente globale di scambio termico H’T ... 101

5.4

Salvaguardia dell’ambiente ... 103

5.4.1

Smaltimento delle acque meteoriche ... 103

5.4.1.1 Gronde ... 103

(7)

7

5.4.2

Recupero e stoccaggio delle acque meteoriche ... 106

5.4.2.1 Fabbisogno medio annuo Vf ... 106

5.4.2.2 Calcolo del volume captabile Vc ... 107

5.4.2.3 Calcolo del volume di stoccaggio Vs ... 108

5.4.2.4 Sistema di recupero delle acque meteoriche ... 108

5.5

Sicurezza ... 109

5.5.1

Sicurezza strutturale ... 109

5.5.1.1 Descrizione delle strutture ... 109

5.5.1.2 Il legno ... 110

5.5.1.3 Caratteristiche dei materiali ... 119

5.5.1.4 Azione della neve ... 122

5.5.1.5 Analisi dei carichi ... 122

5.5.1.6 Dimensionamento e verifica delle strutture in legno ... 124

5.5.1.7 Verifica dei collegamenti ... 151

5.5.2

Sicurezza antincendio ... 170

5.5.2.1 Descrizione - ubicazione ... 170

5.5.2.2 Classificazione ... 171

5.5.2.3 Profili di rischio ... 171

5.5.2.4 Strategia antincendio ... 173

5.5.3

Sicurezza sul lavoro in quota- E.T.C. ... 194

5.5.3.1 Geometria della copertura ... 194

5.5.3.2 Copertura raggiungibile ... 194

5.5.3.3 Accesso in copertura ... 196

5.5.3.4 Scelta dei dispositivi di ancoraggio ... 197

5.5.3.5 Verifica dei collegamenti ... 198

6

CONCLUSIONI ... 208

7

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI ... 213

7.1

Bibliografia ... 213

7.2

Riviste ... 214

7.3

Sitografia ... 215

8

ALLEGATI ... 217

(8)

8

1

INTRODUZIONE

La progettazione di una scuola per l’infanzia è un complesso processo creativo in cui architettura, tecnica e pedagogia offrono le loro peculiarità specifiche e si fondono per dar vita ad un organismo edilizio che costituisce il fulcro esistenziale ed educativo per i bambini nel loro primo approccio all’esperienza della vita comunitaria.

Il centro per l’infanzia, o Kindergarten (giardino d’infanzia, in tedesco), di cui il celebre pedagogista Fröbel è il fondatore, nella visione educativa moderna, è il luogo in cui l’infanzia è paragonata ad una pianta che può crescere liberamente secondo la propria natura, accudita da maestre-giardiniere formate a tale scopo. L’ambiente educativo prescolare del giardino dell’infanzia deve riprodurre il clima sereno e gioioso che il bambino vive nella propria casa, corredato da strumenti didattici e giochi formativi, nel rispetto della collettività e con l’obiettivo di sviluppare le proprie capacità motorie e cognitive.

L’architettura assume perciò un ruolo fondamentale nella creazione di un universo accogliente ed intrigante per il bambino, fornendogli la possibilità di accedere a strumenti educativi che garantiscano il libero sviluppo della propria individualità sulla base del principio di spontaneità; gli ambienti nella loro concezione planivolumetrica, nella loro interconnessione e distribuzione, nella loro composizione di arredamento e finitura, devono garantire ed assecondare le potenzialità di crescita psicofisica del bambino, in senso figurato possiamo dire che lo sviluppo

spaziale deve seguire lo sviluppo educativo ed espressivo del bambino.

L’edificio scolastico è un luogo di incontro e di comunicazione tra i bambini, i loro insegnati e la comunità, ed un organismo edilizio di alta qualità architettonica può concorrere in modo rilevante allo sviluppo di tali relazioni. Gli allievi hanno la possibilità di confrontarsi con le nuove forme espressive dell’architettura contemporanea, traendone un’esperienza positiva in grado di favorirne la crescita, in accordo con concetti pedagogici innovativi, ed una visione aperta nei confronti di nuovi valori culturali.

L’amministrazione della Provincia Autonoma di Bolzano da tempo porta avanti un progetto di sviluppo dell’architettura scolastica volto alla creazione di strutture che siano in grado di rispondere ai requisiti normativi e prestazionali, che possano soddisfare le esigenze dell’evoluzione della didattica, della pedagogia e della crescita psicofisica del bambino attraverso l’indizione di bandi di progettazione.

In questo quadro va ad inserirsi il centro per l’infanzia di San Giorgio, ultimo progetto da realizzare nell'ambito dell'ambizioso programma delle scuole d’infanzia della Città di Brunico.

(9)

9 Oggetto del presente lavoro di tesi è la progettazione di un edificio dedicato ad ospitare il nuovo asilo nido e la scuola dell’infanzia, inquadrati nel complesso scolastico preesistente del paese, nonché degli ambienti da adibire a depositi di servizio per le associazioni culturali ed una autorimessa privata a servizio della scuola. Il progetto recepisce le richieste del bando e le linee guida di progettazione definite all’interno del “Progetto Pedagogico”, finalizzato ad offrire indicazioni sul profilo della scuola attraverso principi pedagogici e metodologie didattiche, e definire i criteri base di ausilio alla progettazione architettonica.

Lo sviluppo del progetto architettonico parte da un accurato studio di questo documento che porta alla comprensione dei reali bisogni delle utenze con i quali è possibile definire gli spazi necessari, la loro organizzazione e la loro interrelazione. In base alla specificità del contesto, il progetto propone la creazione di ambienti non convenzionali, con l’inserimento di particolari architettonici, quali nicchie, giochi di volume, ambienti mutevoli e arredi che stimolino l’autonomia del bambino e lo sviluppo di una didattica sempre innovativa. Accanto a questo viene considerata la scelta di opportuni materiali per gli arredi: il legno, che occupa un ruolo di particolare rilevanza per gli arredi interni, risponde all’esigenza di creare un ambiente caldo e confortevole, che tenga conto delle qualità tattili dei materiali e del modo in cui i bambini si rapportano con gli oggetti, spingendoli allo sviluppo di tutti e cinque i sensi per vivere e conoscere lo spazio che li circonda.

La cura nella scelta dei materiali utilizzati all’interno dell’edificio si ripropone anche nella definizione dell’involucro esterno che deve rispondere a particolari esigenze di benessere termo-igrometrico ed efficienza energetica in relazione al sito, con l’obiettivo di portare ad un utilizzo efficiente delle risorse ambientali e ad un risparmio energetico. Anche qui progetto pedagogico e architettonico si fondono, con l’intento di educare i bambini al rispetto per l’ambiente, offrendo loro una lezione di vita che nasce proprio da uno spazio architettonico sano e naturale.

Il processo di sviluppo del lavoro di tesi si basa su un approccio prestazionale alla progettazione, che nasce dall’individuazione delle attività da esplicare nell’organismo edilizio, derivanti dagli obiettivi fondativi del progetto a cui corrispondono le relative funzioni. A ciascuna attività connessa con gli obiettivi posti dal progetto e con le funzioni che da questi derivano, corrisponde un insieme di esigenze traducibili in requisiti prestazionali.

La progettazione dell’edificio è stata eseguita in accordo con le classi di esigenza secondo la norma UNI 8290, per quanto riguarda tutti gli aspetti di natura tecnica, funzionale e di sicurezza.

(10)

10

2

INQUADRAMENTO TERRITORIALE

2.1

Il comune di Brunico

1

Brunico (Bruneck in lingua tedesca) è un comune di 16407 abitanti della provincia autonoma di Bolzano in Trentino-Alto Adige; è il principale centro e capoluogo storico, culturale, economico e amministrativo della Val Pusteria. Il centro abitato principale è attraversato dal fiume Rienza e dal suo affluente Aurino.

A Sud si trova la località sciistica Plan de Corones (2273 m s.l.m.), a Nord-Est la Croda Nera (3105 m s.l.m.) e a Nord-Ovest il Monte Sommo (2417 m s.l.m.). Nelle immediate vicinanze si trovano: la Val di Tures, che più a monte prende il nome di Valle Aurina, la Val Badia, la Valle di Anterselva. Oltre all’abitato storico di Brunico, il comune conta altre cinque frazioni: Lunes (Luns), Riscone (Reischach), San Giorgio (St. Georgen), Stegona (Stegen), Teodone (Dietenheim), Villa Santa Caterina (Aufhofen).

Brunico è sede di varie scuole: materne, elementari, medie e superiori, separate a seconda delle lingua d'insegnamento (tedesca o italiana).

2.2

La frazione di San Giorgio

2

San Giorgio (Sankt Georgen in tedesco, nota anche come St. Georgen an der Ahr "S. Giorgio sull'Aurino" o St. Georgen bei Bruneck "San Giorgio di Brunico") è una frazione di Brunico, in provincia di Bolzano, situata lungo il torrente Aurino a circa 1,5 km dal centro del capoluogo locale, dal quale la dividono i terreni denominati Rienzfelder ("Campi della Rienza").

Benché oggi sia un abitato privo di autonomia amministrativa, nel passato ha avuto una lunga storia autonoma (è preesistente alla nascita del centro di Brunico) e fino al 1927 ha costituito comune a sé. Oltre alla chiesa che ha dato il nome al paese, le cui origini si perdono nel tempo, numerosi edifici ancora oggi esistenti testimoniano questo fiorente passato.

Al giorno d'oggi, pur essendo molto mutate le condizioni di vita rispetto a quelle tradizionali, il paese conserva vivi molti usi antichi, e si caratterizza per una vivace attività associazionistica, in particolare con un efficiente servizio di pompieri volontari (Freiwillige Feuerwehr) e con una quotata banda musicale (Musikkapelle).

1 Cfr. Wikipedia Italia, s.v. “Brunico”, < http://it.wikipedia.org/wiki/Brunico >, (15 marzo 2018).

2 Cfr. Wikipedia Italia, s.v. “San Giorgio (Brunico)”, < http://it.wikipedia.org/wiki/San_Girogio_(Brunico) >, (15 marzo 2018).

(11)

11 Posta al limite Nord della conca di Brunico (Brunecker Becken), all'imboccatura della valle Aurina, San Giorgio confina con i comuni di Gais (a Nord) e Falzes (Pfalzen) (ad Ovest), con la frazione Villa S. Caterina (Aufhofen) ad Est e col capoluogo Brunico e la frazione Stegona (Stegen) a Sud. La progressiva urbanizzazione dei Campi della Rienza negli ultimi anni ha reso sempre meno evidente la separazione degli abitati in quest'ultima zona.

La superficie di San Giorgio è di 739 ha, relativamente ridotta rispetto ai comuni vicini e ad altre frazioni di Brunico; in compenso, circa 2/3 del territorio sono pianeggianti o in leggera pendenza, ad un'altitudine compresa tra 820 e 870 m s.l.m.: il resto del territorio, sulle pendici del Sambock (2417 m) è in generale coperto di foreste di aghifoglie.

Il clima di San Giorgio è quello di bassa montagna, secondo la classificazione climatica dei comuni italiani, appartiene alla zona climatica F, con 3867 "gradi giorno".

San Giorgio è attraversata dal torrente Aurino (in tedesco Ahr o Ahrn), che scorre approssimativamente in direzione Nord-Sud, a valle del centro abitato il fiume rallenta il suo corso e tende a creare ristagni d'acqua lungo le rive, dando luogo a un particolare biotopo in cui trovano rifugio numerose specie tipiche del luogo.

La popolazione di San Giorgio, 2058 abitanti (2007), costituisce il 13,84% della popolazione complessiva del comune di Brunico (1.876). Dopo il capoluogo, Brunico (8395 abitanti, 56,43% del totale), San Giorgio è l'abitato più numeroso, di poco superiore a Riscone (1797 abitanti, 12,08%).

La demografia della frazione è rimasta per lungo tempo stabile nell'Ottocento e fino agli inizi del Novecento, cominciando a crescere negli anni venti e trenta. Questa tendenza si inverte bruscamente con la seconda guerra mondiale, sia a causa dei decessi, sia a causa di un numero considerevole di “Optanten” che abbandonarono il paese nel 1939. Nel dopoguerra, la popolazione insediata prende decisamente ad aumentare: tra il 2001 e il 2007 il comune di Brunico nel suo complesso ha registrato un forte incremento demografico, (7,49%) passando da 13762 a 14876 abitanti; l'incremento di San Giorgio, inferiore alla media comunale, è del 5,81%.

La quasi totalità degli abitanti di San Giorgio è germanofona: 83,14% di madrelingua tedesca, 14,91 di madrelingua italiana e 1,95 di madrelingua ladina; la lingua parlata a San Giorgio è una varietà pusterese di sudtirolese.

A San Giorgio sono attivi centri di insegnamento fin da epoche molto antiche. Un documento del XVII secolo ricorda che un nobile di Kehlburg (Sigmund von Rost, nato nel 1653), frequentava una deutsche Schule ("scuola tedesca") a San Giorgio.

(12)

12 In età teresiana e nei periodi successivi si sviluppò un sistema di istruzione di base rivolto non solo a nobili e clero ma anche ai contadini. Il sistema scolastico varato nel 1744 dall'abate Felbiger, che introduceva il principio dell'istruzione obbligatoria (uno dei più avanzati del tempo), dava molto spazio alle Volksschulen ("scuole popolari") anche nelle zone rurali. Dal 1780 al 1825 la casa Stöckler ha svolto la funzione di scuola del paese: il contadino che l'abitava era al contempo maestro.

Dopo questo periodo in cui l'istruzione di base veniva impartita nelle case contadine, la sede della scuola venne trasferita nella casa parrocchiale (Pfarrwidum) e successivamente in un edificio apposito, costruito nel 1897. Tale edificio è ancora esistente, ma dal 1970 ospita una scuola materna, mentre per la scuola elementare (in lingua tedesca) è stato costruito un nuovo edificio, più capace e moderno, nei terreni adiacenti, con un ampliamento, in due riprese, terminato nel 1973 e comprendente una palestra scolastica.

Per le scuole medie e superiori, gli abitanti di San Giorgio devono fruire degli istituti presenti nel capoluogo, raggiungibili con un efficiente sistema di scuolabus.

2.3

L’area di progetto

L’area di progetto ha una superficie di 2581 m2 ed è composta dalla particella edilizia 234 e

dalla particella fondiaria 21/1. Tale area è priva di dislivelli altimetrici ed è direttamente collegata al giardino della scuola elementare esistente, con il quale confina a Nord; a Nord-Est l’area è adiacente alla palestra esistente in modo tale da permettere il collegamento richiesto tra questa e la nuova scuola oggetto di progetto. Ad Est il confine di progetto è segnato da una staccionata che separa l’area destinata all’istruzione da una fattoria dedita all’allevamento di bovini. A Sud, al confine con la particella fondiaria 21/3 è previsto l’inserimento di una rampa carrabile che permetta l’accesso al piano interrato destinato ad autorimessa coperta e depositi per le associazioni di paese. Verso Ovest il confine si attesta in adiacenza alla particella edilizia 149 dove si trova una casa per abitazione privata.

L’area di concorso, secondo quanto previsto dalle NTA del Regolamento Urbanistico Comunale, rientra in una “zona per attrezzature collettive - istruzione”.

(13)

13

(14)

14

3

PROGETTO PLANIVOLUMETRICO

3.1

Bando di concorso

3.1.1

Obiettivi del bando

Oggetto del bando di concorso è il progetto per la nuova costruzione di una scuola dell’infanzia, un asilo nido, un garage interrato e depositi per le associazioni di paese a San Giorgio di Brunico (BZ).

La scuola dell’infanzia di San Giorgio è l'ultimo progetto da realizzare nell'ambito dell'ambizioso programma delle scuole d’infanzia della Città di Brunico. L’edifico che ospita l‘attuale scuola dell’infanzia venne edificato nel 1897 per ospitare l’intero complesso scolastico del comune di san Giorgio; nel 1969 l’edificio venne ampliato e trasformato in scuola materna e venne edificata la nuova scuola elementare ancora in uso.

Attualmente 70 bambini frequentano la scuola dell'infanzia di San Giorgio, suddivisi in tre gruppi: le sale ristrette, la carenza di locali aggiuntivi e le scarse prestazioni acustiche rendono l’edificio non rispondente ai criteri per gli edifici scolatici fissati a livello provinciale.

Oltre ad una miglior concezione funzionale dei diversi ambienti richiesti l’ente banditore si aspetta un concetto urbanistico ed architettonico convincente che nell’interazione con la scuola elementare esistente e l’attuale generoso spazio libero generi un insieme adeguatamente forte nell’aspetto insediativo del paese di San Giorgio.

La scuola elementare esistente, la nuova scuola dell’infanzia e l’asilo nido nel loro insieme devono sempre rimanere funzionalmente indipendenti. Per la scuola dell’infanzia è richiesto un collegamento diretto alla palestra esistente. Particolare attenzione deve essere data all’organizzazione degli spazi esterni delle singole attività nonché alla logica disposizione degli ingressi nell’edificio per i suoi diversi utilizzi.

3.1.2

Progetto pedagogico

La nuova scuola dell’infanzia di San Giorgio, insieme alla scuola elementare esistente, diventa la parte centrale per la vita dei piccoli cittadini del paese. Una struttura riservata e discreta con un generoso giardino attorno all’edificio distinguerà la nuova scuola dell’infanzia.

I bambini apprendono dal primo istante e incontrano il mondo come esploratori. La scuola dell’infanzia di San Giorgio diviene un luogo dove individui come co-costruttori della loro stessa formazione fruttano preziosi contributi per la comunità; inoltre costituisce un luogo

(15)

15 d’incontro dei partner della formazione: genitori, pedagogisti, alunni, artisti, esperti …

L’apertura della nuova scuola dell’infanzia, degli spazi ludici e dei gruppi rende possibili svariate forme di apprendimento che preparano i bambini alle sfide sociali della vita. “L’apprendimento ludico” in questa prima struttura formativa deve essere vivido e variegato. Gli spazi nella loro forma e concezione dovrebbero essere luminosi, lineari e semplici. Pluralità metodologica e mutabilità degli spazi assecondano i bambini nelle diverse fasce d’età e provenienze.

La ripartizione degli spazi dovrebbe essere concepita in modo tale da rendere possibile una trasformazione degli spazi per diversificare le offerte formative in base alle necessità da parte delle pedagogiste senza grande sforzo.

3.1.3

Organizzazione degli spazi di gioco, lavoro e apprendimento

La scuola dell'infanzia è un luogo in cui a determinare la cultura formativa è il carattere attivo, responsabile e orientato all'azione del gioco, dell'apprendimento e del lavoro di ogni bambino, il quale ha un ruolo centrale come attore del proprio sviluppo. Alla costruzione di una tale cultura della competenza concorre anche l'architettura: essa traccia le possibilità dell'uso dello spazio e contribuisce ad organizzare la formazione.

L'architettura a misura di bambino dev'essere dunque sensibile alle esigenze dello sviluppo infantile, deve rispondere alle istanze della realtà sociale della vita e sviluppare, assieme a tutti i soggetti responsabili, concetti spaziali che offrono valide opportunità formative a bambini e adulti.

L'organizzazione dello spazio si rivolge all'apprendimento individuale, all'auto-organizzazione, alla partecipazione, alla cooperazione e alla creazione di spazi liberi. Affinché i luoghi di formazione e gli spazi di apprendimento possano funzionare nel senso di un processo costruttivo, i parametri spaziali e l'assetto materiale devono accordarsi al desiderio di apprendimento e al bisogno di sviluppo dei bambini.

Atelier, isole formative e laboratori arricchiscono gli ambiti di gioco e di lavoro della scuola dell'infanzia. Tali ambiti dell'apprendimento, concepiti su base teorica, dischiudono ai bambini valide occasioni formative a contatto con un corredo molteplice di materiali sensorialmente gradevoli. Il contesto ricco di stimoli dell'ambito formativo permette ai bambini di fare esperienze che procurano loro nozioni specifiche e di crearsi una solida base conoscitiva ed esperienziale. Essi acquisiscono inoltre un ampio spettro di competenze che li stimola a ricercare, sperimentare e sviluppare in modo ludico e fantasioso le proprie idee e domande. In

(16)

16 un simile ambiente di lavoro e di gioco, i bambini escogitano modelli di pensiero e soluzioni originali ed esprimono se stessi e le proprie doti creative attraverso numerose forme di organizzazione, attività creative, opere originali e attività sia individuali che di gruppo. L'allestimento materiale complessivo di una scuola dell'infanzia viene sempre messo sul banco di prova della pedagogia nell'ottica dell'accompagnamento e della formazione del bambino.

3.1.4

Programma planivolumetrico

Tutte le soluzioni proposte devono orientarsi alle necessità di comunicazione ed attività dei bambini. Una distribuzione degli spazi ben strutturata e perspicua è di essenziale importanza. Devono essere realizzati generosi spazi di gioco ed apprendimento, è da prevedere spazio per una varietà dei materiali. Ogni spazio della scuola dell’infanzia e dell’asilo nido è da interpretare come zone per il gioco. È gradita una conformazione degli spazi avvincente e differenziata, angoli, nicchie e svariate possibilità di ritiro arricchiscono le qualità spaziali interne. Collegamenti degli spazi a più piani, strettezza e ampiezza, altezza e profondità contraddistinguono un progetto degli spazi avvincente e adeguato al compito progettuale. Si pone molta attenzione ad un diversificata godibilità degli spazi. Ogni locale deve disporre di relative aree di deposito per il materiale ludico (ripiani aperti ad altezza dei bambini). Gli spazi devono disporre di un atmosfera accogliente e luminosa ed essere ottimizzati dal punto di vista acustico: viene data preferenza all’uso di materiali naturali per l’allestimento degli ambienti. Davanzali interni larghi e finestre piccole e grandi generano diversificate qualità nel collegamento verso gli esterni: deve essere assicurata l’areazione naturale di tutti i locali con permanenza continua.

L‘altezza libera di tutte le aule deve essere di min. 2,7 m, preferibilmente maggiore; i locali più grandi, come ad esempio il locale movimento, devono disporre di un’altezza libera adeguata alla metratura.

Il programma planivolumetrico è stato sviluppato in base alle direttive per l’edilizia scolastica e comprende le seguenti funzioni:

1. Scuola dell’infanzia (4 sezioni con 25 bambini)

- 4 x 60 m2 : Locale attività di gruppo - 1 x 40 m2 : Laboratorio di lettura e scrittura - 1 x 40 m2 : Laboratorio di costruzione ed officina - 1 x 40 m2 : Laboratorio artistico e creativo

(17)

17 - 1 x 90 m2 : Locale movimento / multiuso

- 1 x 25 m2 : Locale del riposo

- 1 x 250 m2 : Spazi di ricreazione e percorsi - 3 x 18 m2 : Guardaroba bambini

- 3 x 18 m2 : Servizi igienici bambini - 1 x 20 m2 : Deposito locale movimento - 1 x 35 m2 : Deposito grande

- 1 x 8 m2 : Deposito attrezzi giardino - 1 x 20 m2 : Locale economia domestica - 1 x 15 m2 : Amministrazione - Ufficio - 1 x 38 m2 : Amministrazione - Insegnanti - 1 x 30 m2 : Spogliatoi e servizi insegnanti - 1 x 50 m2 : Locali tecnici

Spazi esterni lato Sud: 675 m2. Collegamento con palestra esistente.

2. Asilo nido (15 bambini)

- 2 x 35 m2 : Locale attività di gruppo - 1 x 20 m2 : Locale del riposo

- 1 x 18 m2 : Refettorio con cucina

- 1 x 20 m2 : Sala educatrici

- 1 x 15 m2 : Servizi igienici bambini

- 1 x 40 m2 : Guardaroba e percorsi Spazi esterni lato Sud: 45 m2.

3. Cucina

- 1 x 25 m2 : Locale preparazione cibi - 1 x 10 m2 : Dispensa

- 1 x 8 m2 : Servizi del personale - 1 x 4 m2 : Locale immondizie - 1 x 13 m2 : Percorsi

(18)

18

4. Garage interrato

- 14 x 13 m2 : Parcheggi auto

- 2 x 18 m2 : Parcheggi scuolabus - 1 x 132 m2 : Superficie di manovra Rampa di accesso lato Sud.

5. Depositi associazioni

- 4 x 18 m2 : Depositi - 1 x 24 m2 : Deposito - 1 x 24 m2 : Percorsi Accesso indipendente.

(19)

19

3.2

Analisi funzionale

3.2.1

Nuclei funzionali principali

In ragione delle direttive del bando sono stati individuati i seguenti nuclei funzionali principali:

Asilo nido

Scuola dell’infanzia

Blocco cucina

Autorimessa

Depositi per le associazioni

In particolare l’asilo nido e la scuola dell’infanzia costituiscono il nucleo principale della scuola, mantenendosi comunque indipendenti nella loro funzionalità.

L’individuazione dei nuclei funzionali principali ha portato alla settorializzazione delle varie attività sia per quanto concerne l’aspetto logistico, sia per quello spaziale.

Lo sviluppo distributivo delle funzioni è stato studiato da due punti divista: individuazione delle aree funzionali omogenee e analisi delle utenze, che hanno portato alla costruzione dell’organigramma spaziale, risultato fondamentale per la definizione degli aspetti architettonici.

3.2.2

Aree funzionali omogenee

Alla individuazione dei nuclei funzionali principali è seguita la definizione delle aree funzionali omogenee e delle unità ambientali.

3.2.2.1

Scuola

Atrio centrale

L’accesso alla scuola avviene tramite atrio centrale comune, attraverso il quale si perviene ai singoli accessi all’asilo nido e alla scuola d’infanzia, nonché al blocco cucina, alla palestra scolastica, al deposito attrezzi ed ai giardini della scuola.

Asilo nido

Aule didattiche:

Locale di gruppo N1 (37,5 m2), Locale di gruppo N2 (37,5 m2): sale con accessi

(20)

20 due locali per feste e creare un grande spazio. Questi ambienti sono molto luminosi grazie ad ampie pareti vetrate e sono allestiti con arredi specifici per l’utenza; hanno inoltre un accesso diretto verso le tasche coperte esterne ed il giardino del nido.

Aree a supporto della didattica

Accoglienza / guardaroba (38,8 m2): spazio cui si accede dall’atrio centrale che

collega tutti gli ambienti dell’asilo nido, ospita gli armadietti guardaroba per i bambini e una zona di accoglienza per i genitori: è caratterizzato da un doppio volume e ampie aperture finestrate che lo rendono molto luminoso.

Refettorio (23,2 m2): locale adibito alla consumazione dei pasti in cui trovano posto 16

bambini più le educatrici, dotato di un piccolo blocco cucina.

Locale riposo (21,3 m2): ambiente con accesso separato dotato di arredo specifico per

il riposo dei bambini di ogni fascia di età dell’asilo nido, dalle culle ai lettini di varie dimensioni.

Aree per l’amministrazione

Sala educatrici (19,3 m2): spazio cui si accede dall’atrio centrale destinato ad ospitare

il team di educatrici per la normale programmazione didattica, per le riunioni e per i colloqui con i genitori; è dotato di un ampio tavolo, di postazioni multimediali e di scaffalature e armadi per il materiale didattico e di archivio.

Spogliatoio educatrici (4,0 m2): locale a cui si perviene dalla sala educatrici.

Servizi igienici educatrici (2,7 m2): ambiente con accesso dallo spogliatoio.

Spazi di servizio

Servizi igienici bambini (15,0 m2): spazio cui si accede da entrambe le sale di gruppo

che ospita i WC per i bambini, differenziali in base all’età dell’utenza, i lavandini a canalina e il fasciatoio.

Scuola dell’infanzia

Aule didattiche:

Locale di gruppo GR1 (64,5 m2), Locale di gruppo GR2 (64,0 m2), Locale di gruppo

(21)

21 centrale e porta di collegamento diretta con i sevizi igienici dei bambini, con le tasche coperte esterne e con il giardino della scuola d’infanzia. Questi ambienti sono molto luminosi grazie ad ampie pareti vetrate e sono allestiti con arredi specifici e flessibili.

Aree a supporto della didattica

Laboratorio costruzioni ed officina (58,0 m2): locale allestito con cassetti mobili ed

aperti per blocchi in legno e cesti, tavoli da lavoro, tappeti e cuscini per i giochi a pavimento. Dispone di un collegamento diretto con i servizi igienici ed è munito di un proprio locale deposito per conservare le creazioni dei bambini.

Laboratorio artistico e creativo (52,1 m2): in questo locale vengono proposte diverse

offerte creative: pittura in diverse tecniche, lavoro con argilla ed altri materiali, esperienze sensitive con i tesori della natura, laboratorio di bricolage per esplorare e scoprire, spazio per esperimenti. Una grande parete in sughero serve per esporre le opere dei bambini. Dispone di un collegamento diretto con i servizi igienici ed è munito di un proprio locale deposito per conservare le creazioni dei bambini.

Laboratorio di lettura e scrittura (51,0 m2): il locale invita a sfogliare libri, educa al

piacere di leggere e rende curiosi nel rapporto con i nuovi media. L’arredamento è pensato per la preparazione alla scuola (lavagna, banchi di scuola, postazioni multimediali). Dispone di ampie superfici finestrate e di una zona con tappeti e cuscini per il relax dei bambini.

Locale riposo (28,0 m2): ambiente in cui i bambini possono elaborare con tranquillità

ed in atmosfera rilassante le impressioni della vita, rilassarsi, dormire, ascoltare musica. Può ospitare fino a 15 bambini ed è dotato di lettini, materassini, cuscini, blocchi in schiuma e coperte: musica, effetti luminosi, candele profumate, pannelli tattili, luce moderata, lampade aromatiche, corde luminose, sfere specchiate generano un’atmosfera per rilassarsi e sognare.

Locale movimento / multiuso (94,0 m2): ambiente posto al piano primo, suddivisibile

e rivestito con materiali naturali e caldi al tatto; è collegato direttamente con l’ampia terrazza coperta ed offre la possibilità di fare ginnastica, ospitare recite, serate con i genitori, proiezioni ed eventi di rappresentanza.

Guardaroba GR1, Guardaroba GR2, Guardaroba GR3, Guardaroba GR4 (12,0

m2 ognuno): locali che servono la rispettive sale di gruppo ed ospitano gli armadietti

(22)

22

Guardaroba locale movimento (8,7 m2): posto in comunicazione con il locale

movimento, ospita armadietti per il cambio dei bambini o per gli abiti degli ospiti nelle serate di rappresentanza.

Locale economia domestica (28,0 m2): è un locale didattico in cui i bambini, insieme

agli insegnati aiutano ed imparano diverse attività casalinghe; ospita una lavanderia, macchina per cucire ed altre attrezzature adatte allo scopo.

Terrazza coperta (36,5 m2): ambiente esterno direttamente accessibile dal locale

movimento in cui i bambini possono svolgere le attività ginniche al riparo dagli agenti atmosferici.

Aree per l’amministrazione

Sala insegnanti (22,0 m2): spazio cui si accede dall’atrio destinato ad ospitare il team

di insegnanti per la normale programmazione didattica e per il relax; è dotato di un ampio tavolo, di scaffalature e armadi per il materiale didattico, di un piccolo blocco cucina.

Sala riunioni / accoglienza (19,2 m2): spazio cui si accede dall’atrio destinato ad

accogliere i genitori ed ospitare le riunioni; è dotato di un ampio tavolo, di scaffalature e armadi per il materiale didattico e di archivio, di postazioni multimediali. Offre inoltre la possibilità di creare un unico ambiente con la sala insegnanti per eventi particolari.

Spogliatoi e servizi igienici insegnanti: (15,7 m2): ambienti collegati direttamente con

la sala insegnati.

Ufficio dirigenza: (28,2 m2): locale posto al piano primo destinato ad ospitare il

dirigente.

Spazi per la ricreazione

Atrio piano terra (183,5 m2): spazio cui si accede dall’atrio centrale della scuola, dà

accesso a tutte le unità ambientali di piano ed al giardino. Questo ambiente è pensato come superficie di gioco e di distribuzione ed è dotato di vari angoli per l’accoglienza degli ospiti con divanetti e per la fruizione ludica dei bambini con tappeti, cuscini e giostrine.

Atrio piano primo (179,4 m2): spazio cui si accede dal vano scale centrale, dà accesso

a tutte le unità ambientali di piano ed al giardino attraverso rampa di scale esterna. Questo ambiente è collegato spazialmente all’atrio sottostante tramite cavedio ed è

(23)

23 pensato come superficie di gioco e di distribuzione; è dotato vari angoli e nicchie attrezzate con superfici morbide dove i bambini possono appartarsi e rilassarsi.

Spazi di servizio

Servizi igienici GR1 (14,5 m2), Servizi igienici GR2/3 (23,3 m2), Servizi igienici GR4

(14,5 m2): spazi a cui si accede direttamente dalle rispettive sale di gruppo che ospitano

i WC per i bambini, differenziali in base all’età dell’utenza e i lavandini a canalina.

Fasciatoio (10,8 m2): locale separato accessibile dei servizi igienici che ospita un

grande tavolo fasciatoio con vasca per il bagno, un doccia ed armadietti.

Servizi igienici laboratori (23,3 m2): spazi a cui si accede direttamente dai laboratori

che ospitano i WC per i bambini, differenziali in base all’età dell’utenza e i lavandini a canalina.

Servizi igienici disabile piano terra (7,6 m2): locale a cui si accede dalla sala

accoglienza tramite antibagno.

Servizi igienici piano primo (20,5 m2): locali a cui si accede tramite l’atrio che

ospitano servizi igienici per gli ospiti, differenziati per genere, servizi igienici per il disabile e vano per le pulizie.

Deposito scuola piano interrato (24,3 m2): locale a cui si accede tramite il vano scale

centrale e che serve come ambiente di stoccaggio del materiale di servizio della scuola.

Deposito locale movimento (20,2 m2): locale a cui si accede direttamente dal locale

movimento che e serve come ambiente di stoccaggio del materiale di servizio.

Deposito laboratorio officina (11,3 m2), Deposito laboratorio artistico (10,8 m2):

locali a cui si accede direttamente dai rispettivi laboratori che servono come ambienti di stoccaggio del materiale didattico.

3.2.2.2

Blocco cucina

Il blocco cucina è ubicato nella zona Nord ed ha accesso separato dall’esterno, nonché un collegamento interno con l’atrio centrale della scuola.

Area preparazione cibi

Locale cucina (29,0 m2): ambiente dedicato alla preparazione ed allo sporzionamento

dei cibi destinati alle sezioni della scuola d’infanzia; è suddiviso in un’area cottura ed un’area lavaggio.

(24)

24

Dispensa (10,0 m2): ambiente dedicato allo stoccaggio dei generi alimentari, comunica

con l’esterno e con la cucina tramite spazio di distribuzione interno.

Spazi di servizio del personale

Spogliatoio del personale (4,3 m2): ambiente dedicato al personale della cucina e

accessibile tramite distribuzione interna del blocco cucina.

Servizi igienici del personale (3,4 m2): ambiente dedicato al personale della cucina e

accessibile tramite lo spogliatoio.

3.2.2.3

Depositi per le associazioni

I depositi per le associazioni sono ubicati al piano interrato, presentano uno spazio di distribuzione interno, un accesso separato da Ovest tramite vano scala dedicato ed una comunicazione con il vano scala centrale e con l’autorimessa tramite un filtro.

Area di deposito

Deposito 1 (83,7 m2): locale dedicato allo stoccaggio di materiale di servizio.

Deposito 2 (51,6 m2): locale dedicato allo stoccaggio di materiale di servizio.

Deposito 3 (84,2 m2): locale dedicato allo stoccaggio di materiale di servizio.

Deposito 4 (21,2 m2): locale dedicato allo stoccaggio di materiale di servizio.

3.2.2.4

Autorimessa interrata

L’autorimessa interrata è a servizio del personale scolastico e delle associazioni per il carico/scarico merci, presenta un accesso separato da Est tramite vano scala dedicato, una comunicazione con il vano scala centrale e con i depositi tramite un filtro; l’accesso carrabile avviene tramite rampa posta sul lato Sud.

Area di parcamento

13 posti per autoveicoli (201,3 m2)

14 posti per motoveicoli (38,0 m2)

2 posti per scuolabus (59,7 m2)

(25)

25

3.2.3

Analisi delle utenze

Un secondo approccio all’analisi è stato quello di suddividere le varie funzioni in base all’utenza, cioè creare uno schema analitico che potesse razionalizzare la fruibilità degli ambienti, ciò ha portato alla creazione di tre gruppi separati:

• Ambienti a fruibilità del personale (insegnanti, personale in generale)

• Ambienti a fruibilità dei bambini

• Ambienti a fruibilità dei visitatori

3.2.3.1

Scuola

- Asilo nido: 15 bambini organizzati in 2 sezioni, N1 per lattanti (6-12 mesi), N2 per intermedi

e divezzi (13-23 mesi / 24-36 mesi). Educatrici: almeno 1/6 per i bambini di età inferiore a 12 mesi, almeno 1/7 per i bambini di età compresa tra 13-23 mesi, almeno 1/10 per i bambini di età compresa tra 24-36 mesi.

- Scuola d’infanzia: 75 bambini organizzati in 4 sezioni, ognuna progettata per 25 bambini,

organizzati secondo il progetto pedagogico della scuola. Insegnanti: minimo 2 per ogni sezione, più eventuali insegnati di sostegno. Non è presente il locale mensa in quanto, secondo il progetto pedagogico, la consumazione dei pasti viene effettuata direttamente nei locali di gruppo GR appositamente progettati; i pasti provenienti dal blocco cucina vengono distribuiti già sporzionati alle sezioni.

Come si evince dagli schemi di Tav. 15, il fulcro distributivo per tutte le utenze è rappresentato dall’atrio centrale, da cui dipartono tutte le funzioni principali, differenziate in base alle loro peculiarità, ma che non entrano in conflitto tra loro.

Gli ambienti a fruibilità del personale sono principalmente:

• Locali di gruppo

• Sale insegnanti

• Spogliatoi e servizi igienici del personale

• Refettorio

• Laboratori

(26)

26

• Locali riposo

• Locale movimento

• Locale economia domestica

• Depositi

Gli ambienti a fruibilità dei bambini sono principalmente:

• Locali di gruppo

• Guardaroba e servizi igienici dei bambini

• Refettorio

• Laboratori

• Locali riposo

• Locale movimento

• Locale economia domestica

Gli ambienti a fruibilità dei visitatori sono principalmente:

• Sale accoglienza

• Guardaroba

• Locale movimento / multiuso

• Servizi igienici visitatori

3.2.3.2

Blocco cucina

I locali del blocco cucina son ad esclusivo utilizzo del personale addetto e la distribuzione spaziale di tali funzioni è orientata in tal senso, senza generare interferenze.

3.2.3.3

Depositi per le associazioni

I locali destinati ad ospitare i depositi delle associazioni sono ad esclusivo utilizzo del personale delle stesse e la distribuzione spaziale di tali funzioni è orientata in tal senso.

3.2.3.4

Autorimessa interrata

L’autorimessa è di tipo privato e le uniche utenze autorizzate all’ingresso ed all’usufrutto degli spazi di sosta e ricovero veicoli sono: il personale scolastico e quello delle associazioni per operazioni di carico/scarico merci.

(27)

27 Questa differenziazione di massima ha portato ad un primo schema distributivo che potesse effettivamente dar luce alle problematiche della progettazione, soddisfacendo le esigenze di ogni tipo di utenza, e fornendo dei capisaldi allo studio successivo della dislocazione spaziale dei nuclei funzionali:

• gli ambienti a fruibilità del personale sono distribuiti su tutti i livelli per garantire una corretta gestione del centro, ed hanno degli spazi di controllo e di supporto, che sono a sé stanti rispetto a quelli delle altre utenze, con accessi separati che scongiurano interferenze funzionali nel rispetto delle prescrizioni di sicurezza.

• gli ambienti a fruibilità dei bambini si concentrano principalmente nel piano terreno, in parte nel piano primo per la scuola d’infanzia, e sono tutti collegati tra loro, senza soluzione di continuità mediante ampi atrii distributivi e vano scale centrale;

• gli ambienti a fruibilità dei visitatori, quali ad esempio i genitori, si concentrano nel piano terra e solo nei locali di accoglienza; fa eccezione la scuola dell’infanzia in cui è presente al piano primo il locale multifunzionale. In tal modo non si genera interferenza con le altre utenze e si permettere lo svolgimento delle attività didattica in maniera totalmente separata e disgiunta, anche in ragione di una profonda differenza di esigenze.

(28)

28

3.2.4

Organigramma spaziale

Dai risultati scaturiti analizzando le varie caratteristiche e peculiarità dei nuclei funzionali, si è potuta definire una organizzazione spaziale di ordine concettuale, che potesse trovare rispondenza alle esigenze emerse, e garantire la corretta ed effettiva dislocazione dei vari ambienti.

I nuclei funzionali principali dedicati alle attività didattiche, quali asilo nido e scuola dell’infanzia, hanno accesso dall’esterno in comune tramite atrio centrale.

L’asilo nido si sviluppa su un solo piano e presenta un accesso interno dedicato in un atrio che funge da distribuzione per tutte le unità ambientali del nucleo funzionale. Entrambi i locali di gruppo hanno accesso diretto al giardino dell’asilo tramite tasca coperta.

La scuola dell’infanzia presenta anch’essa un accesso interno dedicato che immette nell’atrio: questo nucleo principale si sviluppa su due livelli organizzati entrambi con un ambiente di distribuzione centrale da cui si ripartiscono tutte le unità ambientali di piano. Tutti i locali di gruppo, l’atrio e la sala insegnanti hanno accesso diretto al giardino dedicato alla scuola dell’infanzia. L’accesso al piano superiore è garantito dal vano scale centrale che presenta una separazione interna rispetto alla rampa che perviene dal piano interrato e giunge nell’atrio centrale della scuola. Il collegamento diretto tra il piano primo ed il giardino della scuola d’infanzia è garantito da un vano scale esterno posto ad Est.

Il blocco cucina è fornito di un accesso esterno separato, un accesso interno dall’atrio centrale e una propria superficie di distribuzione interna che collega tutte le unità ambientali.

Il nucleo funzionale dedicato ai depositi delle associazioni è situato al piano interrato ed ha un accesso separato da Ovest tramite vano scala che immette nella distribuzione interna, di collegamento tra tutti i depositi. Un filtro inoltre permette il collegamento con il vano scale centrale e l’autorimessa.

Il nucleo funzionale dedicato all’attività di ricovero dei veicoli è situato al piano interrato, collegato al resto dell’edificio tramite filtro e fornito di una uscita di sicurezza dedicata sul lato Est tramite vano scale interno. L’accesso carrabile avviene tramite rampa situata a Sud dell’area di progetto.

(29)

29

(30)

30

3.3

Analisi architettonica compositiva

3.3.1

L’elenco

La scomposizione dell’edificio in funzioni principali prima che in veri e propri ambienti e volumi, è senz’altro alla base della successiva rianalisi e ricomposizione dei vari nuclei di cui si caratterizza, per giungere infine al compimento dell’organismo edilizio. Questo procedimento porta alla riformulazione del concetto di rapporto tra funzione e forma, per lasciare spazio, in maniera indipendente l’una dall’altra, allo sviluppo, dapprima di un completo ed analitico studio delle funzionalità che possa soddisfare appieno le esigenze di carattere puramente gestionale e di fruibilità, per poi passare ad una rassegna distributiva ed alla assegnazione di uno sviluppo spaziale della forma che più si confà alla visione architettonica cercata. Il connubio tra le due entità si è rivelato, per tali ragioni, fondamentale al fine di giungere ad una armonica entità edilizia. Si è perciò stilato un vero e proprio “elenco” dei nuclei funzionali principali, analizzandoli da vari punti di vista strategici, in base alle utenze, ed alle attività che li accomunavano, per poi passare ad una valutazione dei loro rapporti e stabilire le interconnessioni necessarie a garantire un corretto funzionamento dell’organismo architettonico. Tutto ciò ha influito enormemente sui caratteri distributivi ed ha permesso di giungere ad uno schema di massima che potesse essere utilizzato successivamente, come caposaldo, per la definizione delle forme, questa volta non più astratte entità, ma segni tridimensionali di cui si conoscono già i rapporti reciproci, senza per questo frenarne lo sviluppo spaziale o influenzarne le proprietà stilistiche ed estetiche.

3.3.2

La concezione della forma

Il complesso edificato si sviluppa nella zona Nord-Est del lotto di progetto, in aderenza tecnica ed in collegamento diretto con la palestra scolastica esistente. Questa disposizione consente di lasciare un ampio spazio a Sud ed a Est da dedicare rispettivamente ai giardini della scuola d’infanzia e dell’asilo nido. La conformazione dell’edificio di progetto, della palestra e della attuale scuola elementare, che si sviluppa longitudinalmente in direzione Est-Ovest, genera un giardino di forma rettangolare al centro di questi edifici che funge da cortile comune per il complesso scolastico e costituisce uno spazio di connessione funzionale, cinto su tre lati da edifici scolastici e su un lato, ad Est, si affaccia sulla strada che costeggia e serve l’aggregato urbano.

(31)

31 L’edificio sviluppato come tipologia edilizia a blocco, di forma poligonale irregolare, presenta soluzioni di continuità volumetriche su tutti i livelli di cui si compone. La metodologia mediante la quale plasmare l’organismo edilizio è scaturita dalla volontà di creare un guscio, rivestito di materiale naturale, permeabile dall’esterno attraverso vari giochi di volume, di aggetti, di rientranze e di pareti vetrate. La forma compatta, tipica degli edifici del luogo, esprime un chiaro significato della volontà di integrazione stilistica e tipologica, nonché di creare un involucro il più efficiente possibile da un punto di vista delle prestazioni di isolamento e delle dispersioni termiche. Il profilo dell’edificio riprende inoltre l’andamento delle alture circostanti, che scendono dolcemente verso valle in alcuni punti e si ergono come pilastri a picco da altitudini considerevoli da altri.

3.3.3

Lo sviluppo planimetrico

L’accesso principale dell’edificio è situato a Nord ed è collegato all’ingresso del complesso scolastico tramite una superficie pavimentata: la zona antistante l’ingresso ospita ampi spazi dedicati al deposito di carrozzine e biciclette e risulta coperta e protetta dagli agenti atmosferici da un aggetto del piano primo. Si crea perciò una tasca nell’involucro dell’edificio che ha il compito, anche simbolico, di accogliere e proteggere i bambini all’atto dell’avvicinamento alla scuola: ampie pareti vetrate immettono nell’atrio centrale interno della scuola che costituisce uno spazio di aggregazione didattica, di distribuzione funzionale tra le varie attività, nonché di filtro degli accessi in base all’utenza.

Oltre ad un ampio spazio in posizione baricentrica dell’edificio, l’atrio centrale presenta un doppio sviluppo, longitudinale in direzione Nord-Sud grazie al quale si crea un collegamento diretto tra il giardino centrale del complesso e i giardini del centro per l’infanzia, e trasversale in direzione Est-Ovest lungo il quale troviamo l’ingresso dell’asilo nido, della scuola d’infanzia, l’accesso interno del blocco cucina ed il collegamento diretto con la palestra scolastica esistente.

Al piano terra, nella zona Ovest, si sviluppa l’asilo nido, a cui si perviene da un accesso interno dedicato che immette nell’atrio: questo ambiente, sviluppato attraverso un doppio volume che conferisce ottima luminosità, costituisce l’ambiente di prima accoglienza dei più piccoli e dei loro accompagnatori, ospita i guardaroba per i bambini e i divanetti per i genitori. Tutt’attorno ad esso si sviluppano le unità funzionali del nido, dal refettorio alla sala delle educatrici a Nord, ai locali di gruppo e riposo a Sud e Sud-Est.

(32)

32 Le sale di soggiorno dei bambini sono volutamente ubicate e sviluppate nella parte Sud al fine di generare ambienti luminosi ed a diretto contatto con il giardino, a cui si accede, da ogni aula, attraverso uno spazio esterno coperto. I due locali di gruppo sono entrambi accessibili dall’atrio ed offrono la possibilità di creare un unico ambiente didattico grazie ad una ampia porta di collegamento interna, nonché di accedere separatamente ai servizi igienici in comune.

Nella zona Nord-Est dell’edificio si sviluppa il gruppo cucina, con accesso indipendente, sempre da Nord, e con porta di collegamento interna nell’atrio principale. Uno spazio di distribuzione interno collega i nuclei funzionali principali dell’attività: ad Ovest troviamo il locale di preparazione cibi, suddiviso in spazio cottura e spazio lavaggio, mentre ad Est sono ubicati gli spogliatoi ed i servizi igienici del personale della cucina, nonché il locale dispensa, il cui accesso è prossimo a quello esterno. Questa disposizione garantisce e facilita le operazioni di servizio, di carico e scarico dall’esterno, e di sporzionamento dei pasti alle varie sezioni della scuola dell’infanzia, senza che vi siano interferenze funzionali con le altre attività della scuola.

La scuola dell’infanzia si sviluppa su due livelli, collegati tra loro tramite il vano scala centrale, che mette in comunicazione anche, separatamente, l’atrio centrale con il piano interrato. Dall’atrio centrale si perviene all’accesso alla scuola di infanzia, che immette a sua volta nello spazio di distribuzione interno: questa ampia superficie costituisce il fulcro dell’attività in quanto tutti i nuclei funzionali dell’infanzia si sviluppano intorno ad essa.

Al piano terra, nella zona Est, troviamo gli ambienti dedicati alla organizzazione della didattica ed al relax delle insegnanti con i servizi annessi e collegamento diretto con il giardino. Intorno allo spazio di ricreazione di piano si sviluppano tre sezioni sul lato Sud: i locali di gruppo presentano tutti una ampia superficie in quanto non solo destinati all’attività didattica ma anche alla consumazione dei pasti ed hanno uno sviluppo planimetrico Nord-Sud, con ampie superfici vetrate verso il giardino di pertinenza. I rispettivi guardaroba sono costituiti da tasche ricavate nel volume dell’atrio e sono posti nelle adiacenze dei locali di gruppo; ogni aula presenta l’accesso interno ai servizi igienici dedicati ai bambini e offre inoltre la possibilità di accedere direttamente al giardino della scuola dell’infanzia tramite spazi coperti ricavati nell’involucro dell’edificio, dove gli alunni possono talvolta svolgere l’attività didattica all’esterno ma al riparo dagli agenti atmosferici. Nella zona Est è inoltre presente, in posizione riparata ed appartata, un locale destinato a riposo pomeridiano dei bambini in cui essi possono non solo dormire, ma anche rilassarsi attraverso varie attività previste dal progetto pedagogico.

(33)

33 Il piano primo della scuola d’infanzia presenta un similare sviluppo distributivo rispetto al livello inferiore, con un ampio atrio ricreazione, collegato con il sottostante tramite un cavedio a generare un doppio volume; anche qui nella zona Sud si sviluppa la quarta sezione con relativo guardaroba e servizio igienico dedicato. Su questo livello sono principalmente presenti gli ambienti dedicati al supporto alla didattica quali i laboratori, con rispettivi servizi igienici e depositi, il locale di economia domestica ed il locale movimento. Quest’ultimo ambiente è caratterizzato da un ampio spazio suddivisibile e collegato ad un deposito dedicato in zona Nord ed ad una terrazza coperta dove à possibile svolgere le attività ginniche all’aperto.

L’atrio del piano superiore è illuminato da un lucernario ricavato da un gioco di volume con cambiamento di pendenza delle falde di copertura, che da colmo si trasformano in compluvio e generano lo spazio adibito a superficie vetrata; inoltre è servito da una uscita sul lato Est che conduce al giardino della scuola dell’infanzia tramite una rampa di scale esterne.

Il piano interrato dell’edificio è separato in due attività indipendenti: depositi e autorimessa. Ad Ovest si sviluppano i depositi dedicati alle associazioni di paese, con accesso separato attraverso un vano scale posto in prossimità dell’accesso all’area del complesso scolastico. Nella zona Nord sono ubicati i locali tecnici a servizio della scuola a cui si accede tramite intercapedine areata collegata direttamente con il vano scale suddetto.

L’autorimessa privata, asservita alle attività ed al personale scolastico, nonché alle operazioni di carico e scarico delle utenze delle associazioni, si sviluppa nella parte centrale e Est del piano interrato. L’area di parcamento è accessibile attraverso il vano scale centrale della scuola, tramite filtro a prova di fumo interno, ed è dotata di una uscita di sicurezza costituita da un vano scale protetto ad Est dell’edificio. L’accesso carrabile avviene attraverso una rampa interrata posta sul lato Sud del lotto che conduce direttamente alla zona di ricovero dei veicoli.

3.3.4

L’asimmetria volumetrica

L’edificio presenta uno spiccato andamento asimmetrico, uno sviluppo spaziale che non segue simmetrie assiali né in ordine alla visione di pianta né in quella in alzato. L’asimmetria gioca un ruolo fondamentale nel conferire allo spazio edificato, di per sé immobile per la propria natura, un movimento formale altrimenti non riscontrabile nelle strutture di impostazione classica, e gli fa dono di una originale ed unica espressività immediatamente identificabile come discostamento dalla percezione comune.

(34)

34 Il complesso è costituito da un unico blocco suddivisibile in due volumi fuori terra: il volume dell’asilo nido si sviluppa su un solo livello in cui il prospetto Nord è in linea con il blocco della scuola dell’infanzia, da cui se ne discosta sugli altri lati, attraverso un doppio volume che contraddistingue il corridoio longitudinale che collega, anche visivamente le aree verdi a Nord ed a sud dell’edificio. L’atrio dell’asilo nido, la cui copertura non ha soluzione di continuità con quella del volume adiacente, si sviluppa con un doppio volume estruso di un livello rispetto al resto agli ambienti adiacenti: ampie superfici vetrate lo cingono su tre lati conferendogli luminosità uniforme.

Il volume della scuola dell’infanzia è costituito da due livelli e presenta uno sviluppo tridimensionale molto compatto attorno agli spazi di distribuzione interni. Ad un involucro monocromatico che riveste tutte le superfici esterne esposte direttamente alle intemperie, si alternano degli aggetti sul lato Nord, atti a generare uno spazio di accoglienza riparato per l’ingresso, e delle tasche rientranti e coperte sugli altri lati in corrispondenza delle aule didattiche e del locale movimento al piano primo, le cui superfici sono caratterizzate da un gioco cromatico di intonaci colorati che contraddistinguono le sezioni, e si sviluppano su uno o due livelli. Sul lato Est l’edificio lascia spazio al suo interno ad un vano scale che collega il piano primo con il giardino ed è protetto da un susseguirsi di montanti in legno verticali che rompono la monotonia del riversamento esterno e lasciano passare la luce secondo una configurazione che segue l’andamento delle rampe ed il gioco delle falde di copertura: su questo spigolo l’edificio abbandona l’uniformità della finitura e tradisce la sua struttura portante fatta di elementi puntuali ripetuti.

Le falde di copertura presentano variazioni di pendenza che conferiscono all’edificio un continuo cambiamento nello sviluppo prospettico ed altimetrico, con estrusione di volumi e rientranze che danno occasione a superfici vetrate di illuminare gli ambienti interni.

3.3.5

La tridimensionalità anti-prospettica

Lo sviluppo volumicamente variegato fa sì che le consuetudini di analizzare un prospetto da un punto di vista stilistico e compositivo da una visione bloccata a simmetria centrale o comunque considerarlo come un blocco a sé stante rispetto al resto, decadano meramente. Per potere avere una visione a 360° dell’edificio, infatti, occorre prendere in considerazione molteplici punti di vista, ognuno dei quali concede una visione prospettica nuova rispetto a quello precedente e fa notare aspetti estetici che magari quello appena successivo farà perdere. Si è scelto così di plasmare le forme in una maniera disarticolata, mantenendo comunque un certo rigore

(35)

35 funzionale, strutturale e formale, in modo tale che da piano a piano, da metro a metro, la commistione tra i vari materiali potesse dar luogo ad un organismo sempre nuovo e cangiante a seconda del senso di percorrenza o dell’ora del giorno.

Le facciate presentano un motivo comune di rivestimento esterno e tasche coperte, ma le varie angolazioni planimetriche e volumetriche, quasi mai parallele sui lati esterni, nonché le diverse inclinazioni delle falde di copertura, conferiscono all’edifico una particolare morfologia, caratterizzata da una forma piena nel suo complesso, ed uniformemente rivestita, ma costellata di vuoti comunque colorati.

3.3.6

L’integrazione edificio-territorio

L’aspetto di più controverso carattere che oggi l’urbanistica si trova ad affrontare è senz’altro quello della necessità di una reintegrazione armonica tra il costruito, inteso come ambiente urbanizzato, ed il territorio circostante, che si caratterizza, in genere, per il suo aspetto naturale, apparentemente in contrapposizione tra loro. Proprio in ragione di questo sintomatico problema che caratterizza ormai ampia parte del territorio, a causa di una indiscriminata edificazione protrattasi per troppo tempo ed agli strumenti urbanistici che regolano lo sviluppo ma che sono spesso privi di efficaci norme a tutela dell’aspetto del paesaggio, l’inserimento dell’edificio nel contesto ha occupato un ruolo fondamentale nell’iter progettuale. L’area di progetto fa parte di un particolare spazio urbano dedicato allo svolgimento delle attività didattiche di un piccolo borgo, situato in una zona compresa tra il territorio comunale urbanizzato e l’aperta campagna, in un contesto di fusione tra attività cittadine ed agricole, quindi particolarmente delicato per quanto riguarda l’inserimento di una nuova edificazione e di una nuova attività. Per porre in essere una corretta integrazione del fabbricato nel paesaggio circostante sono stati presi in considerazione una serie di aspetti fondamentali che potessero, con opportuni accorgimenti, permettere un graduale passaggio da un ambiente a carattere prettamente urbano, ad uno di carattere rurale che contraddistingue tutto il territorio circostante il comune.

Per prima cosa si è prestata particolare attenzione alla conformazione dei caratteri costruttivi con quella degli edifici vicini, si è scelto quindi di progettare una copertura inclinata, in conformità con quelle tipiche della cultura edilizia locale: tutte le superfici destinate a coprire gli spazi sottostanti presentano un andamento variamente inclinato, in modo da armonizzarsi con il panorama e non rappresentare un elemento di difformità.

Un altro fattore preso in considerazione è stato quello dello studio cromatico dei prospetti: l’involucro esterno è rivestito di un materiale tipico della zona, il larice, e le uniche soluzioni

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