PROGETTISTA COORDINATORE DELLE PRESTAZIONI SPECIALISTICHE E PROGETTISTA OPERE STRUTTURALI
ing. MATTEO BORDUGO
PROGETTISTA OPERE STRADALI ing. GIUSEPPE LIGAMMARI PROGETTISTA AMBIENTALE
arch. MASSIMO FADEL
ASSISTENZA ALLA PROGETTAZIONE arch. MARIA ELISA PEDICINI
CUP: E11B19000150001
CODICE LAVORO: 02-18
SCALA:
REVISIONE:
NUMERO ELABORATO:
NOME FILE:
CODIFICA:
02-18_PF_20190719_RI_Rev00 - relazione generale e QE.docx
COMPLETAMENTO DELLA PISTA CICLABILE DA PALMANOVA A GRADO NEL TRATTO IN COMUNE DI GRADO
IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO E IL DIRETTORE DELLA DIVISIONE NUOVE OPERE:
dott. ing. LUCA VITTORI
Ordine degli Ingegneri della Provincia di Gorizia, posizione n°446/A
PROGETTO DI FATTIBILITA' TECNICA ED ECONOMICA
Via Montereale, n. 10/C, 33170 Pordenone
02-18 PF 2019 RI
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REV00RELAZIONE GENERALE E QUADRO ECONOMICO DI SPESA
INDICE
0. PREMESSA 2
1. LO STATO DI FATTO 3
1.1 UBICAZIONEDELLOTTO 3
1.2 INQUADRAMENTOCATASTALEEURBANISTICO 3
1.3 DESCRIZIONEDELLOSTATODIFATTO 3
1.4 RILIEVOFOTOGRAFICO 4
2. IL PROGETTO 5
2.1 TRATTO1 7
2.2 TRATTO2 8
2.3 TRATTO3 11
3. NORMATIVA DI RIFERIMENTO 12
4. AREE DI ESPROPRIO 14
5. PRIME INDICAZIONI PER LA STESURA DEL PIANO DELLA SICUREZZA 15
5.1 ICONTENUTIMINIMIDELPIANODISICUREZZAECOORDINAMENTO 15
5.2 ILCOORDINAMENTOPROGETTISTA–COORDINATORE:LARICERCADELLA
DIMINUZIONEDELLIVELLODIRISCHIOPRESENTEINCANTIERE. 16
5.3 ICOSTIDELLASICUREZZA 17
6. CRONOPROGRAMMA 18
7. QUADRO ECONOMICO 19
0. PREMESSA
La Società Friuli Venezia Giulia Strade S.p.A., con comunicazione n.0013214 del 15.03.2019, ha affidato allo studio Cooprogetti di Pordenone l’incarico dello Studio di Fattibilità Tecnica ed Economica comprensivo delle prime indicazioni per la sicurezza in fase di progettazione come previsto dal D.M. 143 del 31.10.2013 e dal D.M. 17.06. per i lavori di “S.R. 352 “di Grado”. Completamento della pista ciclabile da Palmanova a Grado nel tratto in comune di Grado”.
Il progetto prevede il completamento della pista ciclabile nel tratto compreso dall’interruzione della pista ciclabile esistente lungo la S.R.352, prima dell’inizio del ponte, sino al ricongiungimento con il tratto di ciclabile realizzato in prossimità della rotatoria in Comune di Grado.
L’intervento prevede la realizzazione di una pista ciclabile prevalentemente bidirezionale lungo la sede stradale esistente.
Ai sensi del D.M. 557 del 30/11/1999, la pista è prevista a doppio senso di marcia su sede propria separata dalla carreggiata stradale mediante un guard rail.
La larghezza della pista è pari a 3.40m ridotta, per il tratto in corrispondenza del ponte sul mare, a 3.10m.
La presente relazione illustra, nei diversi aspetti, gli interventi previsti nello Studio di Fattibilità Tecnico Economica.
1. LO STATO DI FATTO
1.1 UBICAZIONE DEL LOTTO
Le opere previste nel presente intervento ricadono lungo la S.R. 352 “di Grado”.
1.2 INQUADRAMENTO CATASTALE E URBANISTICO
Come meglio rilevabile dalla lettura dell’elaborato grafico, tavola 02-18_PF_20190719_TAVarc_01_Rev00 (allegato), le aree interessate ricadono nel Comune Censuario di Grado ed interessano i seguenti fogli: Fg.
34, Fg. 38 e Fg. 143.
Dal punto di vista urbanistico le aree ricadono parzialmente in zone destinate alla viabilità esistente ed in zone ad altra destinazione d’uso..
1.3 DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO
La S.R. 352 “di Grado” oggetto della presente progettazione è l’asse di collegamento tra la città di Grado e la terraferma (Aquileia).
L’asse stradale interessata dal progetto ha una lunghezza di circa 6800m.
La strada si presenta con nastro asfaltato di larghezza variabile tra gli 6.00m ed i 6.80m.
Nella parte a nord dell’area in oggetto, prima del ponte, la strada è caratterizzata sul lato est da un guard rail di protezione e da una scogliera ad altezza variabile che degrada verso il mare.
La parte centrale dell’area in oggetto, costituita dal ponte sul mare, è caratterizzata invece da un parapetto laterale di protezione in cemento su entrambi i lati, ad eccezione dei parapetti in corrispondenza del ponte girevole che sono realizzati con una ringhiera in acciaio.
Attraversato il ponte girevole, la strada riprende ad avere una protezione laterale in cemento fino al tratto in corrispondenza dell’inizio della città. In quest’ultimo punto interessato, i lati della strada sono contraddistinti dalla presenza di alberi di diversa grandezza e scarpate verdi che degradano verso le costruzioni adiacenti.
1.4 RILIEVO FOTOGRAFICO
2. IL PROGETTO
Il progetto ha come obiettivo la realizzazione di un percorso ciclopedonale lungo la S.R. 352 “di Grado” a completamento di un percorso ciclabile esistente che collega il comune di Palmanova alla città di Grado.
L’intervento in progetto prevede quindi di ricavare una pista ciclo pedonale bidirezionale riservata lungo il lato est della S.R. 352; a partire dal termine della ciclabile esistente (in corrispondenza dell’intersezione semaforica sulla SR352) il nuovo tracciato corre in adiacenza alla strada esistente sino ad intercettare la ciclabile interna all’abitato di Grado (posta alle spalle di un distributore di carburante).
La sezione trasversale di progetto prevede un percorso ciclabile dedicato di larghezza utile pari a 3.00m; il percorso in progetto fa parte della ciclabile ReCIR FVG1, Alpe-Adria.
Con il suo lungo percorso la direttrice Alpe Adria attraversa l’intero Friuli in senso Nord- Sud da Tarvisio a Grado, interessando i seguenti Ambiti di paesaggio: 2 Val Canale, Canal del Ferro, Val Resia, 5 Anfiteatro morenico, 8 Alta pianura friulana ed isontina, 10 Bassa pianura friulana ed isontina, 12 Laguna e costa.
La direttrice risulta già ben servita da infrastrutture di mobilità lenta grazie alla ciclovia ReCIR FVG1 Alpe Adria, il segmento regionale della Ciclovia Alpe-Adria Radweg (progetto Interreg IV Italia-Austria che unisce Salisburgo a Grado), che nel tratto Tarvisio- Udine diviene anche parte del lungo percorso nazionale BicItalia 5 “Ciclovia Romea”, da Tarvisio a Roma.
Alla componente principale ciclo viaria se ne aggiungono altre secondarie, che insistono su modalità diverse di mobilità lenta. Fra queste, le più significative sono costituite dai diversi percorsi escursionistici e cammini nella parte montana della direttrice (Alpe Adria Trail, Via Alpina, Cammino celeste, Via Allemagna, Via delle Abbazie), dall’Ippovia del Cormor (variante ReCIR FVG 1/c) nella sua parte centrale e dalle vie d’acqua nel tratto della Bassa pianura e lagunare.
(Estratto del PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA – E3 – Scheda della Rete della Mobilità Lenta)
L’intero tracciato del progetto di cui al presente SFE ha una lunghezza complessiva pari a circa 590 m e si può suddividere in 3 tratti con aventi omogenee in relazione alle lavorazioni da svolgere:
1) Tratto 1 – lunghezza 270m circa: dal termine della ciclabile esistente sino alla spalla lato Aquileia del Ponte Girevole;
2) Tratto 2 – lunghezza 210m circa: opera d’arte di scavalco del Canale della Litoranea Veneta ; 3) Tratto 3 – lunghezza 110m circa: dalla spalla lato Grado del Ponte Girevole sino all’esistente
percorso ciclopedonale retrostante al distributore di carburante;
Si riporta una breve descrizione delle lavorazioni previste nei tratti appena individuati.
2.1 TRATTO 1
Si tratta del tratto iniziale che parte dal termine della pista ciclabile esistente (in corrispondenza dell’impianto semaforico per l’attraversamento della S.R.) sino alla spalla lato Aquileia del Ponte Girevole.
Il nuovo percorso è su sede propria con larghezza pari a 3.40m ed è separato dalla sede stradale (lato ovest) dal guard-rail esistente posto su una fascia verde di larghezza pari a 0.55m. Lungo il lato prospiciente la laguna, si prevede invece la posa di un parapetto in legno – in continuità con l’esistente - installato sulla banchina verde prospiciente la scogliera di protezione del rilevato.
Nell’immagine seguente si riporta una sezione tipo del tratto.
Le lavorazioni previste in tale tratto sono pertanto:
o rimozione della scogliera esistente (la stessa verrà riutilizzata per il rivestimento del rilevato in ampliamento);
o scavo della scarpata del rilevato esistente e del fondo propedeutico alla realizzazione in continuità del nuovo rilevato;
o posa di geotessuto sul fondo del nuovo rilevato;
o realizzazione del nuovo rilevato in materiale arido per strati successivi adeguatamente compattati;
o Posa della scogliera a protezione del rilevato esistente;
o Rimozione e riposizionamento della segnaletica esistente interferente con il nuovo percorso ciclabile.
o Realizzazione del pacchetto di pavimentazione;
o Posa in opera della staccionata lato laguna.
All’approssimarsi alla spalla del Ponte sul Canale Girevole – in corrispondenza della piazzola lungo la SR – si prevede di realizzare un muro di contenimento del rilevato al cui termine verrà realizzata la spalla sulla quale poggerà la nuova passerella di scavalco del Canale.
Il muro verrà realizzato in c.a. con spessore di 80cm e poggerà su una suola di fondazione del medesimo spessore sulla quale si intesteranno le fondazioni profonde (micropali valvolati).
Il muro avrà una finitura simile alle murature esistenti da realizzarsi o tramite un rivestimento in blocchi o mediante delle matrici polimeriche da installare all’interno dei casseri prima del getto.
2.2 TRATTO 2
Per il superamento del Canale della Litoranea Veneta si prevede la realizzazione di un manufatto di scavalco affiancato all’esistente ponte stradale.
Il nuovo manufatto è suddiviso in due semi manufatti, interrotti in corrispondenza della porzione di Ponte Girevole; su tale elemento – recentemente ristrutturato – è già presente un tratto di ciclabile al quale collegarsi.
I manufatti di nuova realizzazione saranno realizzati con impalcato in carpenteria metallica in acciaio verniciato costituito da travi longitudinali principali di altezza variabile (maggiore sulle pile e spalle e minore in campata). La struttura metallica dell’impalcato sarà rivestita in lamiera anch’essa verniciata.
L’impalcato poggerà, attraverso appoggi elastomerici, a pile e spalle in c.a.
Le pile avranno un baggiolo superiore di larghezza pari all’intradosso dell’impalcato; il fusto della pila è di sezione circolare.
Le fondazioni delle pile saranno del tipo a pozzo da realizzarsi mediante dei micropali valvolati.
Si riporta nella immagine seguente una sezione tipologica in corrispondenza di una pila.
L’impalcato del nuovo manufatto dovrà prevedere un giunto adeguato nei confronti della parte mobile del ponte girevole tale da permetterne la rotazione durante la fase di apertura e chiusura.
Come per la spalla lato Aquileia anche in quella lato Grado verrà realizzato – oltre alla spalla stessa – un muro d’ala per il raccordo con il rilevato.
Si tratta di un elemento in c.a. dello spessore di 80 cm con la medesima finitura della spalla opposta. Il sistema fondazionale prevede anche qui l’utilizzo di micropali valvolati.
Si riporta un estratto della planimetria ed il prospetto della spalla lato Grado.
Le lavorazioni previste in tale tratto sono pertanto:
o Realizzazione delle fondazioni profonde per spalle e pile o Realizzazione delle elevazioni in c.a. per spalle e pile o Riempimento a tergo delle spalle
o Posa in opera degli appoggi
o Posa in opera dell’impalcato metallico per conci e lavorazioni conseguenti.
o Posa in opera dei giunti.
2.3 TRATTO 3
Attraversato il ponte e lasciata la laguna alle spalle, la pista ciclabile riprende ad avere una larghezza netta di 3.40m e segue l’andamento della S.R. 352 fino al parcheggio situato ad est prima della rotatoria di ingresso alla città. In quel tratto, la nuova pista, con una curva di raggio di circa 5.50m, devia verso est fino a ricongiungersi con l’attuale pista ciclabile.
In quest’ultimo tratto, la pista ciclabile è separata ad ovest dalla strada da un nuovo guard rail di protezione posizionato lungo una fascia verde di larghezza pari a 0.55m, mentre ad est è caratterizzata da un parapetto in legno, posizionato anch’esso lungo una fascia verde di larghezza pari a 0.55m.
Per ridurre l’occupazione e garantire l’accesso alla laguna da parte dei proprietari del terreno interessato dall’occupazione della nuova opera si prevede di realizzare il rilevato con delle terre armate.
In allegato una sezione tipologica del tratto in esame.
Le lavorazioni previste in tale tratto sono pertanto:
o scavo della scarpata del rilevato esistente e del fondo propedeutico alla realizzazione in continuità del nuovo rilevato;
o posa di geotessuto sul fondo del nuovo rilevato;
o realizzazione del nuovo rilevato in materiale arido per strati successivi adeguatamente compattati e con l’ausili delle terre armate;
o Rimozione e riposizionamento della segnaletica esistente interferente con il nuovo percorso ciclabile.
o Realizzazione del pacchetto di pavimentazione;
o Posa in opera della staccionata lato est e del nuovo guardrail lato Ovest..
3. NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Le fonti di riferimento per la progettazione stradale è rappresentata dalle:
Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade“ del Ministero dei Lavori Pubblici, approvate con D.M. n° 5 del 5 Novembre 2001.
Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle intersezioni stradali“ del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, approvate con D.M. del 19 Aprile 2006.
D.L. 30/04/1992 n. 285 e successive modifiche e integrazioni – Codice della Strada.
D.P.R. 16/12/1992 n. 495 e successive modifiche e integrazioni – Regolamento esecuzione e di attuazione del Codice della Strada – Roma.
“Aggiornamento delle istruzioni tecniche per la progettazione, l’omologazione e l’impiego delle barriere stradali di sicurezza e le prescrizioni tecniche per le prove delle barriere di sicurezza stradale” D.Min.infr.Trasp. del 21/06/2004 e s.m.i..
Ministero delle infrastrutture e dei trasporti – Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale (2001) – “Studio a carattere prenormativo – Rapporto di sintesi – Norme sulle caratteristiche funzionali e geometriche delle intersezioni stradali”, 10/09/2001 – Roma.
Linee Guida per la progettazione delle rotatorie sulle strade in gestione a Friuli Venezia Giulia Strade S.p.A.
La normativa italiana, ha recepito da anni il concetto di LDS (Livello di Servizio), ossia l’indice di qualità della circolazione. Assieme alla domanda di trasporto, individuata dal volume di traffico, dalla sua composizione e dalla velocità media di deflusso si determina la sezione stradale e l’intervallo di velocità di progetto.
Le fonti di riferimento per la progettazione impiantistica è rappresentata dalle:
D.M. 22 gennaio 2008 n.37 – “Regolamento concernente l’attuazione dell’articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n.248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici”.
L.R. 18 giugno 2007 – n°15 ”Misure urgenti in tema di contenimento dell’inquinamento luminoso, per il risparmio energetico nelle illuminazioni per esterno e per la tutela dell’ambiente e dell’attività svolta dagli osservatori astronomici”.
CEI 64-8 VI^ edizione “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua”.
CEI 17-13 “Apparecchiature costruite in fabbrica -ACF- (Quadri elettrici) per tensioni non superiori a 1000 V in corrente alternata e 1200 V in corrente continua”.
CEI 11-17 “Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica. Linee in cavo”.
UNI 10819 “Impianti di illuminazione esterna - Requisiti per la limitazione della dispersione verso l’alto del flusso luminoso”.
UNI EN 13201-2/2004: “Illuminazione stradale – Parte 2: Requisiti prestazionali”.
UNI 11248 – Illuminazione stradale: selezione delle categorie illuminotecniche.
Le fonti di riferimento per la progettazione idraulica-idrologica è rappresentata da:
D.M. LL.PP. 23/2/1971 : “Norme tecniche per gli attraversamenti e per i parallelismi di condotte e canali convoglianti liquidi e gas con ferrovie e altre linee di trasporto”.
Circolare ministeriale LL.PP. n° 11633/74 : “Istruzioni per la progettazione delle fognature e degli impianti di trattamento delle acque di rifiuto”.
Legge 10/5/1976 n° 319 : “Norme per la tutela delle acque dall'inquinamento”.
Delibera C.I. 4/2/1977 – Allegato 4: “Norme tecniche generali per la regolamentazione dell'installazione e dell'esercizio degli impianti di fognatura e depurazione”.
D.M. LL. PP. 12/12/1985 : “Norme tecniche relative alle tubazioni”.
UNI EN 858-1-2 “Impianti di separazione per liquidi leggeri (per esempio benzina e petrolio)”.
4. AREE DI ESPROPRIO
Si è tenuto conto solo delle aree che devono essere espropriate per esigenze legate all’ingombro dell’
opera. La metodologia seguita per la redazione dell’elaborate si sviluppa nei seguenti 2 punti:
individuazione dell’area oggetto di intervento sulla cartografia catastale mediante il reperimento presso l’ufficio del Catasto dei relativi estratti mappa
individuazione dei fogli e mappali per comune d’interesse, della tipologia di area da occupare (terreni agricoli,industriali,…), superficie di esproprio, superficie di occupazione temporanea, valori medi agricoli, residenziali, commerciali e industriali e indennizzo di esproprio
Le superfici soggette a esproprio e ad occupazione temporanea, insieme alle presunte indennità nella presente fase sono riportate nel documento allegato e tra le somme B del Quadro economico di spesa.
5. PRIME INDICAZIONI PER LA STESURA DEL PIANO DELLA SICUREZZA
Le presenti prime indicazioni sono il risultato di un’attenta indagine sulla natura dei futuri interventi, limitatamente al grado di progettazione in corso, al fine di programmare una corretta stesura del Piano di Sicurezza e Coordinamento (in seguito PSC) previsto dall’articolo 100 del D.Lgs 81/08 e s.m. e i.
Le esigenze principali del presente studio risultano quelle di definire, in linea di massima, le misure necessarie per una corretta analisi delle condizioni delle aree cantierabili, al fine di poter evidenziare le possibili interferenze del cantiere con le aree immediatamente limitrofe; definire le modalità di cooperazione con l’attività di progettazione al fine di raggiungere un sempre maggiore grado di sicurezza nell’esecuzione delle lavorazioni; infine definire, attraverso un’analisi delle possibili attività di cantiere, l’azione del coordinatore in fase di esecuzione.
5.1 I CONTENUTI MINIMI DEL PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO
Il PSC dovrà essere specifico per il cantiere o per aree cantierabili dello stesso, di concreta fattibilità, e coerente con le scelte progettuali; i suoi contenuti sono il risultato di scelte progettuali ed organizzative conformi alle prescrizioni del capo III D.Lgs. n. 81/08. Il PSC sarà redatto in un linguaggio facilmente comprensibile sia dai tecnici delle imprese che dai lavoratori ed utilizzabile dalle imprese ai fini dell’informazione dei lavoratori e della consultazione dei loro rappresentanti per la sicurezza, nonché per integrare, ove necessario, la formazione dei lavoratori addetti all'esecuzione dell'opera. Il PSC dovrà contenere almeno l’identificazione e la descrizione dell’opera, l’identificazione dei soggetti con compiti di sicurezza, una breve relazione concernente l’individuazione, l’analisi e la valutazione dei rischi, in riferimento all’area e all’organizzazione del cantiere, alle lavorazioni ed alle loro interferenze, le scelte progettuali ed organizzative, le procedure, le misure preventive e protettive (per area di cantiere, per l’organizzazione del cantiere, le lavorazioni, le interferenze tra le lavorazioni), eventuali procedure complementari connesse alle scelte autonome dell’impresa esecutrice, da esplicare nel POS, le modalità organizzative della cooperazione e del coordinamento, nonché della reciproca informazione, tra i datori di lavoro, ivi compresi i lavoratori autonomi, la specificazione del tipo di organizzazione prevista per il pronto soccorso e per la gestione delle emergenze, nei casi di organizzazione comune e nei casi di cui all’articolo 94 comma 4 del D.Lgs. 81/08, la durata prevista delle lavorazioni, delle fasi di lavoro e, quando la complessità dell’opera lo richieda, delle sottofasi di lavoro, che costituiscono il cronoprogramma dei lavori, nonché l’entità presunta del cantiere espressa in uomini-giorno ed infine la stima dei costi della sicurezza.
5.2 IL COORDINAMENTO PROGETTISTA – COORDINATORE: LA RICERCA DELLA DIMINUZIONE DEL LIVELLO DI RISCHIO PRESENTE IN CANTIERE.
In relazione a quanto sopra esposto diventa quindi evidente che sarà necessario introdurre uno stretto coordinamento nelle successive fasi di progettazione (definitiva ed esecutiva) tra il coordinatore in fase di progettazione (di seguito CSP) ed il progettista o i progettisti dell’opera. Tale coordinamento dovrà consentire di poter monitorare, in relazione appunto alle esigenze progettuali del CSP, l’evolversi della progettazione nelle sue diverse fasi avendo cura di realizzare, nel rapporto tra i diversi professionisti i seguenti obiettivi:
l’abbattimento dei tempi di esposizione al rischio per quanto riguarda le lavorazioni più pericolose, con la scelta di tecnologie tali da consentire all’impresa una diminuzione dei tempi di esecuzione;
la scelta di materiali che prevedono livelli di esposizione al rischio possibilmente bassi, che prevedono sia la minor produzione di polveri che la minor produzione di rumore durante la fase di posa, compatibili con l’ecosistema nel quale sarà prevista la loro posa in opera, meglio trasportabili, con possibile futuro riutilizzo e/o uno smaltimento facilitato degli stessi in fase di dismissione;
la scelta operativa che preveda la possibilità di operare dal basso e comunque che preveda la possibilità di realizzare dispositivi di protezione oggettiva rispetto a quelli di protezione soggettiva (cadute dall’alto);
la suddivisione in fasi di lavoro, segnalando eventuali contemporaneità nell’esecuzione, potenzialmente pericolose ed adattando di conseguenza le scelte progettuali volte ad una diminuzione dei rischi inducibili nelle diverse fasi;
le adeguate opere di pulizia e rimozione di materiali;
la valutazione di tutte le interferenze con l’ambiente esterno tali da indurre o ricevere rischi all’esterno o dall’esterno del cantiere privilegiando, nella progettazione, quelle forme di intervento che considerassero un abbassamento dei livelli di rischio presente;
la valutazione di tutte le opere di ripristino ambientale.
Definite in linea generale le indicazioni progettuali, verranno esaminate, sia pure a livello di progettazione preliminare, le condizioni di lavoro, con riferimento alla sicurezza, in relazione alle principali situazioni di rischio presenti nelle diverse aree cantierabili, alle principali situazioni di rischio inducibili dal cantiere nell’ambiente circostante ed ai principali coordinamenti da prevedere nella definizione del Piano di Sicurezza e Coordinamento. Saranno perciò argomento di analisi gli accessi esistenti alle proprietà ed un’adeguata compartimentazione delle aree di lavoro, la verifica preventiva della presenza di sottoservizi, l’organizzazione del pronto soccorso, l’organizzazione delle strutture fisse di cantiere, la viabilità di
cantiere, le modalità di accesso dei mezzi di fornitura delle materie prime necessarie ai lavori, le aree destinate a depositi temporanei, le recinzioni e le delimitazioni di cantiere, il coordinamento dei mezzi meccanici all’interno del cantiere, i rischi legati all’investimento di persone, il coordinamento nelle operazioni di scavo, il coordinamento nelle operazioni di sollevamento dei materiali, il coordinamento nel posizionamento delle macchine pesanti in genere e soprattutto per quanto attiene a quelle dedite al sollevamento, i coordinamenti nell’esecuzione delle opere in presenza di impiantistica aerea e/o interrata, i coordinamenti nell’esecuzione di opere provvisionali comuni a più imprese, i coordinamenti nell’esecuzione delle opere di finitura.
Nel PSC, infine, dovranno essere previste idonee istruzioni per il Coordinatore in fase di esecuzione per garantire l’esatta attuazione di quanto indicato nel PSC. Tali istruzioni dovranno tenere conto di programmare, fin dalla fase di progettazione del PSC l’attività del Coordinatore in relazione alle diverse fasi di rischio presenti in cantiere. Ciò verrà attuato mediante l’individuazione di idonei elementi di giudizio della
“rischiosità” del cantiere attraverso la definizione di specifici (livelli di attenzione), cui corrisponderà un grado di presenza del Coordinatore in cantiere, ferme restando le garanzie di presenza nelle fasi topiche dei lavori (inizio di tutti i lavori, inizio di una nuova fase lavorativa, modifica delle fasi lavorative, introduzione di nuove lavorazioni, ripresa dei lavori a seguito di una sospensione degli stessi, ingresso in cantiere di una nuova impresa e/o di un lavoratore autonomo, esecuzione di fasi critiche).
5.3 I COSTI DELLA SICUREZZA
Il PSC si chiuderà con la stima dei costi della sicurezza, che terranno conto di apprestamenti previsti nello stesso PSC, misure preventive e protettive e dei dispositivi di protezione individuale eventualmente previsti nel PSC per lavorazioni interferenti, impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche, degli impianti antincendio, mezzi e servizi di protezione collettiva, procedure contenute nel PSC e previste per specifici motivi di sicurezza, eventuali interventi finalizzati alla sicurezza e richiesti per lo sfasamento spaziale o temporale delle lavorazioni interferenti, misure di coordinamento relative all'uso comune di apprestamenti, attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva.
Nel cantiere in oggetto, considerate le lavorazioni previste, assumeranno un valore significativo i dispositivi messi in atto per prevenire i rischi delle lavorazioni in quota, per lo sfasamento temporale delle lavorazioni e per l’abbattimento dei rumori e delle polveri. In prima analisi, sulla scorta di esperienze maturate su cantieri con simili caratteristiche si può stimare che i costi della sicurezza abbiano un’incidenza, sull’importo globale dei lavori, dell’ordine del 6%.
6. CRONOPROGRAMMA
Di seguito si riporta il cronoprogramma per i lavori con una previsione dei tempi previsti per le diverse attività. Si prevede una durata complessiva di 615 giorni di cui 245 giorni per l’espletamento delle attività di progettazione e le procedure di appalto e 370 giorni per l’esecuzione dei lavori e dei collaudi.
attività
du ra
ta g) (g
1Redazione Progetto FTE30 2Approvazione progetto FTE5 3Redazione progetto definitivo45 4Acquisizione pareri degli Enti30 5Approvazione progetto definitivo10 3Redazione progetto esecutivo60 5Approvazione progetto esecutivo5 6Espletamento procedure di appalto (bando, gara, affid.)60 7Realizzazione delle opere360 8Collaudi e verifiche10 totale615 me
se 16
me se 17
me se 18
me se 19
me se 20
me se 21
me se 7
me se 4
me se 5
me se 6
me se 1
me se 2
me se 3
me se 14
me se 15
me se 10
me se 11
me se 12
me se 8
me se 9
me se 13
7. QUADRO ECONOMICO
A1 IMPORTO LAVORI (lavori a misura, a corpo e in economia)€ 1.820.000,00 A2 ONERI PER LA SICUREZZA non soggetti a ribasso d'asta€ 109.200,00 A) IMPORTO LAVORI (A1 + A2)€ 1.929.200,00 B1 LAVORI IN ECONOMIA€ 17.022,00 B2 INDAGINI RILIEVI ACCERTAMENTI (ANTE OPERAM)€ 10.000,00 B3 ALLACCIAMENTI AI PUBBLICI SERVIZI€ 5.000,00 B4 IMPREVISTI€ 192.920,00 B5 ESPROPRI ED INDENNIZZI€ 4.000,00 B6 ACCANTONAMENTO PER ADEGUAMENTO DEI PREZZI€ 0,00 B7 SPESE TECNICHE€ 192.920,00 B7I INCENTIVI PER FUNZIONI TECNICHE - art. 113 - D.Lgs. 50/2016 s.m.i.€ 28.938,00 B8 ATTIVITA' TECNICO AMMINISTRATIVE CONNESSE ALLA PROGETTAZIONE€ 0,00 B9 SPESE PER COMMISSIONI GIUDICATRICI€ 2.000,00 B10 SPESE PER PUBBLICITA' E OPERE ARTISTICHE€ 8.000,00 B11 SPESE PER PROVE, VERIFICHE E COLLAUDI€ 30.000,00 B) SOMME A DISPOSIZIONE DELL'AMMINISTRAZIONE netto IVA€ 490.800,00 B12 ONERI IVA€ 524.713,64 B) SOMME A DISPOSIZIONE DELL'AMMINISTRAZIONE comprensivi di IVA€ 1.015.513,64 € 2.944.713,64 Durata prevista dei lavori: 360 giorniImporto IVA escl.€ 2.420.000,00
TO TA LE
Q U A D R O E C O N O M IC O
Considerazioni sui valori di QE di cui alle Somme B:
B1 LAVORI IN ECONOMIA:
si prevede una quota di lavorazioni in economia pari a circa l’1,00 % delle somme A.
B2 INDAGINI RILIEVI ACCERTAMENTI (ANTE OPERAM):
la voce comprende una batimetria da realizzare in corrispondenza delle pile della nuova passerella pedonale e l’integrazione delle indagini geologiche in corrispondenza delle pile del nuovo manufatto. Ad oggi sono disponibili esclusivamente quelle in corrispondenza della pila centrale del ponte girevole redatte in occasione dei “Lavori urgenti di manutenzione straordinaria e ristrutturazione del ponte girevole” del 2015 a firma del dott. geol. Umberto Stefanel.
B3 ALLACCIAMENTI AI PUBBLICI SERVIZI:
si prevede l’allacciamento alla linea di Illuminazione Pubblica B4 IMPREVISTI:
trattandosi di Studio di Fattibilità Tecnico Economica la voce è posta pari al 10% delle somme A. Nelle fasi successive, a seguito dell’approfondimento progettuale, si procederà alla revisione in diminuzione di tale percentuale
B5 ESPROPRI ED INDENNIZZI:
per la determinazione di tale voce si rimanda al Piano Particellare di Esproprio;
B6 ACCANTONAMENTO PER ADEGUAMENTO DEI PREZZI voce posta pari a zero.
B7 SPESE TECNICHE:
la voce è pari al 10% delle somme A.
B7I INCENTIVI PER FUNZIONI TECNICHE - art. 113 - D.Lgs. 50/2016 s.m.i.:
la voce è pari al 1,5% delle somme A.
B8 ATTIVITA' TECNICO AMMINISTRATIVE CONNESSE ALLA PROGETTAZIONE:
voce posta pari a zero.
B9 SPESE PER COMMISSIONI GIUDICATRICI:
voce a corpo.
B10 SPESE PER PUBBLICITA' E OPERE ARTISTICHE:
voce a corpo.
B11 SPESE PER PROVE, VERIFICHE E COLLAUDI:
in relazione alla presenza di fondazioni profonde si prevede una voce consistente per il collaudo degli stessi.