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(1)

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-*5

m^

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^^2^.

.rJySat^i..t

m^}

(2)
(3)

^

é.'^ ?f

*

-s^

:^^"

€ D

I !

a.

O

i

A.

IN

I

CANTATI G

OCCASIONE DELLA FESTA

DATA IN FIRENZE

PER LA

FAUSTA VENUTA

DELLE

LL. AA. RR.

€ F E a B i 'M A M » O li

C

ARCIDUCA

D'

AUSTRIA

«j/

I

*

Ti

€ C

PRINCIPE BEALE D'

UNGHERIA

E DI BOEMIA

GRAN-DUCA DI TOSCANA

'U I S A. m A. il I

DI BORBONE

REAL PRINCIPESSA DI NAPOLI

GRANDUCHESSA DI TOSCANA

DI LUI SPOSA

IN FIRENZE M D

C C XC r.

Nella icamperia Albizziniasa da b. M. lii Campo Con Appiovazitite.

0^<^<

\W

(4)
(5)

-».( III.

)^ ^

ì4^|tUefto che io mille guife 2 I n^^'^'J^^ìu Oggi ^eir Arno

in riva

I

^ Afcolti rifuonar

feftofo

Viva ^

i|

Non è fenza ragion; Troppo è dovuto |

€ Gran Prence

a

Te quello fedel tributoi % I A Te

, cui

dopo

il

giro

|

il

Di poche lune

al

tuo natio foggiorno S

JC

Piacque

di far

ritorno; 5

fi

A Te che curri

in

no

|

|«s

Al

I più

©

(6)

•^-

I

€ C

!C

^

^

3 5

*^( IV. )«*.

I

più teneri

fenfi , e

vago appieno

Oi render noi

felici

Sotto

i

più

faufti aufpicj

Del tuo gran Geniror, grato

al

Tuo dono? | Tornì

j diritti

a foftener del Trono. I Tutto parla d'Amor. Gli Archi

, le

Faci %

I Sacri

Templi ornati

3)

Gli Armonici clamori

Dei

replicati

Cori

,

II pia

ufo

ji

Voti,

il

Nome tuo frequente

|^_

Dai

labbri ufcir dell'affollata

gente, L'univerfal trafporto, onde

s'

accende In

bel

giorno

il

Cittadin

di

Flora Inrerpetri già fon

di chi

T'adora-.

Il rifpettofo

omaggio

Non è degno

di

Te

, fc

non T

inalza

11

tuo Genio Real

-,

Quefta mercede Solo implora da Te

la

noflra fede.

co-

^

S^.fi:^-^

^l

Qfì

(7)

^^ ^(

V, >^^

'i

I CORO PRIMO.

I

, .

^

C 'S^"^^

celeste

almo

soggiorno

%

JJL^ Aure

tenere d'

amor

,

J

^ Aure

liete qui d' intorno

S

([ Sospendete le ali d' or.

]|

C

. .

'^*^^. I

/p

Voi

di Cesare recate si

C Al temuto Augusto

pie

%_

Le memorie

fortunate

7%

f^-4 Della

Tosca

antica fé.

\^

^^**-

' ^'

'

^

Sovra ai lauri offnor vivaci

^

c ^

g

Del Regal serto Divin si

C Imprimete

baci , e baci

%

%

Sovra l'aureo

manto

e il crin ; "

5

€ ^

€ Che

la

tema

, ed il rispetto

J

- L'ali e il volo a lor troncò,

£

Quando Amor

dal nosttS petto "^

Sulle labbra gli recò.

S

Voi

(8)

fd^^z^

f'•^„^c;^(?s^o(?^<;^<r^o•/^u^i^;9?^£?^'^(?^<^

•^"^^

%:

c

^ e

€ C C

•a

?^

-»( VI. H-.

Voi

j che

quando

ira celeste All' Etruria lo rapì

Senza volo al suol cadeste

Neir

orrore di quel dì

.

Ox

che ricde, e al nostro pianto

Dona

il Figlio , e il toglie a se

,

E

spogliato il

Tosco manto McHO

è assai Padre, che

Re

.

Dal

celeste ahiio soggiorno ec.

In segno di vero rispetto

Ab. Mario

Ballani

.

CORO SECONDO.

-H®X-

^-Vì

Cocchio

eburneo

^ Notte

affretta

E

i destrier rapidi

Corrono

in Ciel

"2:

^

2>

©•i^

I

^^l^f^t^^ifi'ii^'i^^^'^'i^J^'is^ii^^J^'-.è^fi^ -^i

iiae

(9)

If ^i

VII.

;^ I

"

e E

i geni candidi '^

I

Alla diletta

3

g Notte

inargentano

S

C

L'

Azzurro

vel

.

"^

I ««

I

g Ne

ridente alba- novella

%

€ Mai

si lieta uscì dall' onde,

3

ai S^

I?

Come

d'

Arno

sulle

sponde

gf

^ Regna

notte

emula

al Sol. •%

ili -j^^^'

3

?^^ Accanto

ai lucidi

*l«*É5 Giorni di Tito,

^^ O

notte, assiditi

C

Sul

Tosco

suol

.

£

% Oueir

aureo secolo

^

€ ^^

. .

5

^ Da

noi partito

^

C Deve

or rivolgere

^

>

Indietro il voi

.

€ ^ 3

^^-^^ 3

1^

Ne

ridente alba -novella

3

^ Mai

si lieta uscì dall'

onde, ^

^ Come

d'

Arno

sulle sponde "%

^ Regna

notte

emula

al sol. CO-

3

'1^

(10)

//^

'^^ .4^®^, :==.^^

fò--^•^S^S^!^.Ì^S^'Ì^C^uS^C^}^C!^'^<^(^ . •gSi

4^:

vni

),H^

CORO TERZO

^5!%?,

Teneri voti

I candidi affèui Dei fidi soggetti Ricevi , o Signor .

Non

serto di fiori

Non

lauro guerriero ,

Ma un dono

sincero Gradisci d'

amor

.

^^^^

Eterno

deh

! fili

La

Parca it tuo stame Secondi le

brame

D' o^ni

alma

fedel . .

Ma. tuona propizio

Il

Nume

clemente . .

Osserva : repente

S' ilhiraind il Ciel !

Com-

^^^

^

^

li

(11)

^J^^?---» ,4^'#i^

C c e e

€ c e

€ C

€ C

Ti

C

€ C C

€ C

•f.'/"'.

.^( IX. }.H-

Ascolta il Decreto -

Che

il Fato predice Ognora felice

V

Etrurid sarà

,

Ascolta la voce

D'

un

popolo grato Ognora adorato

Fernando

sarà .

^^

^p^^-£^-^^r ^> ì:^. =^=^S5^=S;;#^j«^:5^ai;=»5J^=Vi^^^

CORO CLU ARTO.

COa

dolci lacrime ,

Che

al Ciglio tenei'o

Fra i spessi palpiti

II. cor

mandò

.

Palesa ogn'

anima

L' interno giubbilo

Or

che d' Etruria

L'

Amor

tornò.

Ul^

ò*^^^^^s^^^%5i?'i^'^^ì^V:^^M^!f5^^^-^-^^-^?*^Sì;

(12)

^js^o

'^ ^ =^=^^^

Un

Prence più

bramato 5

Un

Prence a noi più caro

Non

poteà darci il Ciel

.

La

dotta Pallade

La

bionda Cerere J|

La

ciusta

Temide,

jf

Pace il seguì.

ì

Sorgi, rallegrati

5

Di

Flora, o

Genio

Delle tue glorie I 'i^^

Risorse il .

^

'

Un

Prence più

bramato 3

l

Un

Prence a noi più caro

^

?

Non

poteà darci il Ciel . -

^

: ,^

: co-

l.

(13)

^"

^^''"'

'

^M

XI.

:^- 1^

CORO CL^

I

N T O.

;

"T^El

nostro Principe

JLJ^ Nome

maggiore

D'

Arno

sul

margine Mai non

suonò .

€ C

€ C

€ C

€ C

ss

2^«

-.»

C

C

€ C

Di

Tito e Aurelio

Formogli

il core

Il

Dio

Benefico

Che

a noi il

donò

.

X"

Veloce

Dio

degli anni

Reggi ai destrieri il

morso

^

Rapido

è troppo il corso Segnato dal piacer

.

Fuv

del desio gran

Nume

Lunghissimi i

momenti

;

Deh

perchè

mai

lenti

Non

son quei del goder.

3X"

•'X.Ì

De-

=1J^#^^- 'im^

(14)

'£>'

Y'

Fa

all' Etraria,

-H(^K-

Ccn-

I

^i'

XII. ).4^

^

C Degno

di Liriche

5

)s

Tebane

corde

g

A] j

3

/["

Alziam

concorde

^

C

Inno fedel.

^

C

Sovra l'Olimpiche

^

% Vie

ne risuoni

,

/?

h

ne rajjioni

^

Giove

nel Ciel

.

^

C O R O S E S T O. It IV

va il Prence ]]^

Che

ritorno 3p

E

al nostro

amor ^ ^

Viva

il fausto

3

^ Amico

giorno

,

3

Che

lo rende

K

Al' "

Al

nostro cor .

%

(15)

vSf

;^.__ ^sg^W^ .—^§g^^^

(r Conserva il gran

Fernando 5

C

Propizio Cielo ognor..

^

Si deve in bianca Pietra

^

]|

A

eterne Cifte d'

oro %

C

Sì. caro- segnar.

%

I

'^^""

I

^.

Or

tutta faccia 1' Etra.

5

Inno di lieto

Coro |

^ Di

plausi risuonar*

^

*?-**^ Conserva il gran

Fernando

^

òf^k Propizio Cielo

ognor-

^

C

l^fava il

nodo

€,

l 'k Fortunato

,

3^

||j^

Che Imeneo 3

|C Ghe Amor

formò,-

f E

all'

Augusta

gf

^ Coppia

a lato

%

I /p

Giove

sia

S

^

Chfe l'approvo ^ s^

C

Coli-

(16)

^^ ^-...^^ ^

e

»

•-K^SK-"

( XIV.

)^

Conserva il gran

Fernando ^

Propizio Ciel ognor.

|f

%

Se i dolci sguardi amici

£

rf?

La

coppia che injiatnora

C

^ A

noi rivolgerà.

J

f

Dell' oro i éì felici

|

Sotto il suo

impero

ognoi'A

C

L* Ecruria goderk

.

S

€ %

Conserva il gran

Feenando ^^

^1

Propizio Ciel ognor

.

|^

e Viva

Elisa

S

^ Cui

nel volto

S

^

Par che regni

,

"^

C E

rida

amor, 3

%

,

Che

le grazie

é

\

-IT- 1 1

^

r Vi han

raccolto

%

C Tutto

il bello

I

s Del suo cuor .

Conservala a

Fermando

-^

Propizio Ciel ognor

.

-'.

j

(17)

»^

il

*>*(

XV.

}k^

Se stuol di figli

amato Clemente

al nostro voto

11 Cielo accorderà .

Sempre

all' Etrurla il Fato

Ne'

suoi decreti

immoto La

gioia segnerà

.

Conserva

il gran

Fernando

Propizio Ciel ©gnor ,

IN- è

^^^ ^^^J^^i

(18)

!

OJOV (

e O

L

LOCATE

NELLA LOGGIA DEGLI UFIZZI

I ^:

XVI.

)^ Y

$ ISCRIZIONI I

%

c

°^'

^

I ADVENTVI

.

AVSPICATISSIMO

| C MAGN. ETRVR. DVCVM ^

I FERDIN AN DI

.

lil

|

€ LEOPOLDI

.

IL AVG FIL.

j)l

-^^ E T

.

A L O Y S

I

A E

.

M. ^^

F E R D. IV. V.

S.

R. F.

I

S. P. Q.

FLORENTINVS I

^ F E L

I

X

. I

T E R V

ìM

^

€ AUSTRIACO

.

ET

.

BORBONIA S

I PRINCIPIBVS

I

^ VRBEM.ORNANDAM ^

I LVDISQUE

.

PVBL. HILARANDAM 1

5 CVRAVIT I

\%

EX

.

AERE

.

QVOD

.

SPONTE

|^

C OMNES

.

ORDINES

.

CONTVLERVNT

.

|

Il

}'

6

-

ò

(19)

^ ^:

XVII.

)^

I

I H O N O R

1

I I IMPERATORIS

.

CAESARIS

^ I LEOPOLDI. IL AUG.

| C REGIS

.

HVNG. BOH. GAL. %

$ PRINC. OPT. PROVIDENTISSIMI I I QVOD

.

SVPRA

.

CAETERA

.

BENEFICIA 5 e QVIBVS

.

PER

.

ANNOS

.

XXV |

I TVSCIAM

.

PRAESENS

.

ORNAVIT 5

'"

EIDEM. ABSENS 1^

FERDINANDVM

.

III.ARCHiD. |S

I DIGNVM

,

PATRIA

.

GLORIA

.

FILIVM ì

€ PRINCIPEM

.

DEDIT J

I

S. P. Q. F.

I

I MEMOR. GRATVS

|

€ DEVOTVS

.

MAIESTATI

.

EIVS

])

I ^

5

I ^

.

^

5,

B

COM- 15

(20)

w

^, -^^i-t XVIIf. )k4- «2^

I COMPOSIZIONI POETICHE |

J^ Presentateneltempo della

Stampa

, e che sipongono

^^

ff secondo V ordine che ci sono pervenute

.

sv

€ SONETTO! ^

^^

^

. . , . ^>

C (C!Ogno,

o vaneggio?

A

paragon del giorno

^ C *^

Splende la notte , e le affollate Genti ì^

3

In

mezzo

a mille, e mille faci ardenti §f

fDi

plausi il Ciel fan risuonar d'intorno. ^cj^

Qual

s'erge ordin di

Logge ampio,

ed

adorno? ^^

E

qual' è il Foro ?

E

quai s'

odon

concenti? j)

C

Si arrestan per stupore in aria i venti : ])

% E

in Flora par di

Armida

il bel soggiorno

.

g^

% Già

si svela l'arcano.

Ecco

fra noi

£

rf?

Germi Augusti

Reali .

E

che di

meno

•%

(P Far si potea per tanti incliti Eroi?

%

c

. , . .

^

^ Ma

a

Te

, che or prendi dell'Etruria il freno

^

Saggio

Fernando

, e più

bramar non

puoi

,

3

% Amore

e

chi

non

prepara in seno ?

^

%

Dell'Aad. Bartolommeo Raffaeli!

$

j

^

Accademico Fiorentino vi

(21)

€ ^

€ SONETTO IL 5

€ ^

jfj ^t^ ^J^^19^^N^T^^* |B

S ^'\

I^i piante o di sangue asperse il

Trono ^

^ \J^

Spesso ai nuovi Regnanti

ambiguo

Fato:

^

C E

la rigida Parca e

Marte

irato 31

%

Reser molesto

anche d'un

Serto il

dono*

.

g I 5 Tu

che temer?

Di

lieti plausi al suono

^

^

Il Soglio a

Te

1'

Augusto Padke ha

dato: ^f

Per

Lui

Pace e Virtù

Ti

stanno a Iato,

.^^A,

E

Fortuna ed

Amor Tue

ffuide sono,

©x^

'"I

.

ì^

^

Felice Etruria or che tra Regie

Tende %

ff Del suo Cesare accoglie il Saggio Erede,

% C E

di

Cesare

i pregj in

Te comprende

! g^

. . .

I

^

Padre e Signor, Ei ci

conobbe

; e vede

^

€ Che

se

un

Padre e

un

Signore in

Te

cirende s|

S

Coi nostri

omaggi

il nostro cuor

Ti

cede. ]|

€ Ì

I

€ Il

(22)

.-^.

.é^^^l^m

"^^^

.^H( XX.

)^

€ C C

€ C

€ C

SONETTO

III.

^* "^^ tto^^h^ '\^r*

'ÌT^'Etruria viddi il. maestoso aspetto, '^*^^

E

spirante piacer 1' alta Reina

Che

impresso

un

raggio di beltà divini Serbava in volto , e la letizia in petto

.

Coir equa

lance , che distingue il retto

Venia

1'

Augusta Temi

a lei vicina ,

E

la Pietà , che alle beli' opre inclina Eravi, accesa di celeste affetto

.

A Voi

dicea 1' eccelsa

Donna

, affido L' amabll Prence , che de'

Numi

è

dono

Sceso a-bear dall' Etra il

Tosco

lido

.

Volcit più dir ;

quando

de' plausi al suono

Giunge Fernando

: Ella con lieto grido L' accoglie,al sen lo stringe, il guidaal

Trono

.

II! legno profanilo offeqHiu Ab. Domenico Michelacci.

v.®> \^a>^ws-**

2>

5

Si

m

(23)

3

1^

^^

XXI. :^*

C S O N^ E T T O iV

C

,€

iC

f IVTO' noa

è ver,

cheascoso

al suol

Toscano J

>o

X^'

Il Pianeta

maggior sempre

saria ,

^

i^ Perchè il

Cocchio

nuotar sui 'Ciel

Germano C Fu

visto nella ragion natia ;

C

Eccol', qui sorge;

appena

il guardo

umano

^

Sostien la luce, che micar desia":

Ecco

tutto feconda il basso piano

'>>a Ouant' Ei ne illustra dall' Eterei via;

f

Quindi per eternar gli influssi suoi

^

Percorso ch'abbia il lucido Viaggi»

C Un

dei suoi raggi istessi Ei

dona

a noi

.

C O

prezioso Celeste Retaggio

S Onde

sei ricca Etruria , ne dir puoi

fi Se il Sol sia più splendente >'o questo Raggio.

^

\

B 1 ^

(24)

*>;.( XXII.

j^

S O N E T T O V. I

T^^=Tpi^* ^tW*^tB^^9W<^ ^t

"jj?!" «^'^ T^^el dì eh' inesorabil

Morte

|

rf^ '^f-' Invidia tolse all'Iscro il suo

Regnante,

•i\

^*

Previde Etruria- la cangiata sorte

^ C

Per lui, che la rei^iiea qual Padl-e

Amante.

<^

C E

in cuor dolente, e

con

le guancie smorte.,

5

^ Temè

del proprio Fato, e palpitante,

^

13 V

-^i^i dicea, chi sarà,

che

pur

m'apporto

'^^&

Speme

di

Regno

in questo sen costante.

Il

buon Fernando,

il saggio Prence, il solo si

Che

vanta in verde età senno

maturo ^

PotrJa calmare il

mio

ben giusto duolo.

J Da Giove

uditi i puri voti furo,

^

E Te

d'

un

tanto

Padre almo

Figliuolo-

^

A

lei cede del suo gioir sicuroe ^f^

3)

(25)

^i

e e

f S O N E T T O VI, 5

I ^

^ <|^^

avventurosa Etruria!

Oh

cu cui diede

| C ^*^

Pietoso Ciel d' ogni bellezza

II vanto

,

%

p Ecco

il gran giorno desiato tanto,

%

g

In cui dall' Istro il

nuovo Tito

riede . ci 1

C

^,

^-

I Chiamato

all'Imperiai

Vedova

Sede ^11

^

Del conu'.n

Voto,

o

Gran

Leopoliìo.,

quanto

st

|

^

Il perderci costonne

amaro

pianto,

p<^

E

di chi ti

ama

il duol mostrò la fedco

f'^

€ Ma

ne «compensi il

danno,

allorché a noi

5

^ Doni un Tuo

Figlio, che ben

degna

è Prole

|

^ Dei

Lotaringi , e degli Austriaci Eroi .

i

^

Flora esulta, o

Fernando; un

vivo esempio

^ C Mira

del

Padre

in

Te,

qual doppio Sole, '^

E

ti prepara infogni core il

Tempio.

)),5 In fegno d'i r]fpeito

%

^

Gio. Gtialbcrra Bechi

.

^ì)

I

'^

€ .^^

.

3/

li,

'^

I

(26)

•^( XXIV. )h4-

SONETTO VII.

^^^^ ^(^^ ^HjC ^W^^T^^

€Hi

fia costui, che già con tanto

impegno

D'aureo

Serto di Jodi orno la

Fama;

Onde

col pianto al ciglio

ognuno

il

chiama

Prence, Padre, Signor, Vita, e Sostegno'

Chi

fia costui, che

maturo

ingegno Vanta. in giovine età? Costui, che

brama

Esser tutto per tutti, e vuole, ed

ama

Farsi del Genitor Figlio ben

degno?

Chi

fia costui , che da illustri prove.-

Di Amor,

di Pace, e in ogni cuor ben presto

Vuol,

che regni, si accresca, e si rinnuove?

Chi

fia costui, che al

portamento,

e al gesto Consola, umilia, intenerisce, e

muove?

Toscani, udite: il vostro Padre è questo

4"-^%

X

^

^

H'

(27)

^1^ ^K XXV.

y.^

I 1 SONETTO Vili.

^

^

C ^

%

r

I

TV

y|Entre

le Faci, sfolgorando intorno,

f I

vl'yJl Squarciano

H Velo

della

Notte

bruna ,

.

| C E

fa, dall'Arte trattenuto, il

Giorno J 5

Gli Astri oscurarsi, e impallidir la

Luna.

"^

^

f

Questo, o Signor, che lieto ondeggia attorno,

E'

un

Popot fido, che a

Te

Voti

aduna; ^

^

|

5 E

alle Virtudi,

onde

rifulgi adorno,

|^

'S

Tutto

affida il pensier di sua. Fortuna .

^«^

Odi

applaudirsi il provido Consiglio

^

Del

GENiTon

che

x

noi ti

dona

, e ìtìtànto

^ Ma

tu molle, o Signor, già mostri il ciglio?

%

II

Ah!

sperà

Etruria

ogni più raro vanto;

J

ì Piange il Principe suo, piange il suo Figlio:

| I Di

sua Felicità pegno- è quel. Pianto .

^

s Di Fraiicefco Gonnella.

à

C i

e I

€ ^

^

^

"'

" i^^^^^^.

""^^

(28)

^.^;g^

I ^(

XXVI. )<<. |l

I I L TEMPIO

I

$ CANTATA. I

€^ Pallade, e Coro di Geni Toscani

.

^

IL

PaL /f^

Enj amici di Flora,

oh

qual ne' vostri "^

% %JM Amabili

sembianti, espresso io veggo )i

^ Lo

stupore, il contento

,

s

1^,

Il piacere , il rispetto, e insieme uniti

J^

€ D'Amor

pieni, e di zelo 3^

^^

Novella

Diva

ora eternate in Cielo.

^

!^^

E' ver che questo venerato

Tempio ^^

zÈ^

Alle

Dive

Borboniche

,

à

I€

Unite al Sangue Austriaco,

%

% Fu

Sacro eternamente , ed è palese

^

Ììg

Alla grata

Toscana,

j

C Qual

Gloria gì' arrecò la

Diva

Ispana

.

1^

€ Ah

r

alta Luisa

S

^

Per la sorte miglior del

Mondo

intero

,

^

ff

Nel Germanico

suolo

Fissò per

sempre

il proprio

Regno,

e voi

s Con

li squallidi volti

,

à

j? In lacrime disciolti

,

^ C

Mostraste a putti

c«n

afflitto core

J'

C

La

1

m

I

,^r .^ "^=^^3

(29)

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.•:^^Pis^s^/n>s^.<!^s^e^^e^^^<s^^^-<^^^i!^<!^s^e^^

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-^i

xxvn.

I-M*

C La

giusta caglon

d'un

tal dolore,

^

Io che

mai sempre Madre

*?

A

que' Popoli fui, che

amante

sono

^

Dell'Alti, e dell'Industria; Io che

d'Atene, C Che

di

Roma

eternai co' miei favori

% Le memorie

, gì' onori

,

ff Lasciai del Ciel Io Sedi, e presi in cura

^

Questo Suol, questo

Tempio,

e queste

Mura.

f Ah

sì' de'Popoli

di

^

Previdi il duolo,

^ Onde

dall'Etere

^

Scesi di volo,

2

Per a voi renderà

^. Felicità.

y? I voti pubblici

^ Or

son compiti

,

£ Già

di Partenope

2 Dai

dolci Liti

jp

Viene

in Etruria

E

Nuova

Deità.

Dunque

con pari innesto

H

Borbonico Giglio or si riunisce

Con r

Aquile dell' Austria , e il Suoi

Toscano Gii

scorda il duolo antico »

(Il Ria-

!Ef

3

5

»

^

Si

*i^

(30)

^^

r^i

-^: XXVIII.

)^

-

e

€ C C

C C c e e

Ringrazia il Cielo

amico,

e benedice

Il

nodo

fortunato

,

Che

Febna>h«j,

«d Amalia

ha insiem legati.

10 pur Jieta, e superba

Cedo

alla

Dea

novella il

Tempio

,

«

1' Ara.

Che

per il ben della

Toscana

tutta

Occupai

fino

ad

ora, a Lei consegno

11 Pacifico segno

,

11 sempre verde Ulivo,, e in

man

gli reco

11 Codice

immortalai

sanie Leggi,

Che

il

G an Leopoldo

scrisse

D' Etruria a prò .

Questo

il Palladio sia

Con

cui

Fernando

invitto

Darà norma

al suo

Regno

;

Or

tu gliel porgi

Tu

che al

Talamo

gisti

Di

Lui, che sol di lui ti mostri

degna, E

ad esser

Re

con Libro tal gl'insegna.

Ah

la

prima

io sono.

Che

a'pie del Regio

Trono

Porgo voti alla

Diva

, e poscia chiusa Entro r azurro velo ,

Torno

le Sedi a riveder del Ciclo. ,

Ora

che

Amalia

.splende

A

voi

Toscani

intorno,

In

?

^^ ''Tà'^-^

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(31)

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-^; XXIX. )'*^

In

grembo

a

Giove

io torno

Che

il

Regno mio

finì

.

Così contenta, e iietii

Fugge

la bella

Aurora

,

Quando

il

maggior

pianeta

Rende

più chiaro il

.

Ma

il vei'o io dissi: Il Popolo

Toscano Ora

esulta

con me; Conviene

anch'esso

Che

di Pallade in vece

Amalia^

sia

La

sua Divinità.

Già

tutta 4o.vidi

La

Nobiltà, la

Gioventù

di Flora

Che

i suoi Sovrani adora

,

*

Gire per l'ampie Strade Della Patria Cittade ,

Affollata , ed ansante

Nel

fortunato istante

,

Che

dall' Istro Guerriera all'Arno in riva.

In

mezzo

ai plausi, e ai viva

E

alle voci di gioja unite al pianto

,

Amalia

giunse al suo

Fernando

accanto

.

Deh

voi

Genj

diletti

Esultate con

me; L'Età

dell' oro.

Che

fuggì con

Leopoldo

,

Neil' Etruria già riede, e sol per opra

^

5

5 5 5

^

Di

5

'1

a

r^QSr' if

(32)

€ Di

due care ai

Toschi

,

Anime

fide

,

% s E

il Ciel propizio ai desir vostri arride.

^

€ Coro. ^

C Viva

Colei che nacque

^

% Germe

d'invitti Eroi, d)

^ Che

al

Gran Fernando

piacque

,

^

^

Ch' è sua delizia , e

amor

: ^j

In dì cosi ridente

^

%

L' Etruria tutta spera

,

^

^

Perfetta Gioia , e vera ,

%

C

L' usato suo splendor

.

Vxva

Colei ec.

•'- '

P

AR TE

D

EL

C

OE O . --

(? Se tu del

Re Toscano ^

^

Fosti Consorte eletta

,

^

Se desti a lui la

mano 3

^

Piena d' un vivo ardor ;

£

%

T,

^

^ Bene

a ragion si

vegga

]|

C

L'

Arno

superbo , e lieto ,

%

%

' Più che il gentil Sebeto

3

C

3

j? Gonfio di

nuovo umor.

si

^ Viva

Colei ec.

5

31

€ 5

€ -3

54?

_

_ _ ifr'É

(33)

i-K-

^(

XXXI.

W^

^ PartedelCoro.

% Con

egual gioia il Suddito

ì?

Giura

rispetto, e fede

^ E

in Jui si legge, e vede

C Ciò

che tien scritto in cor

Partì

Leopoldo

, ed erano

Le

Genti afflitte e meste,

^ Ora

che

Voi

giungeste

^

Sen fugge ogni timor

.

^ Viva

Colei ec.

^ Parte del Coro.

^ Uu

Pargoletto Figlio

L' Etruria or vi desia ,

Che

di noi tutti sia

,

g Vanto,

delizia, onor;

^ E

basta eh' Egli imiti

%

Per far ciascun felice ,

La

bella Genitrice L'invitto Genitor

.

Viva

Colei ec.

C

Del Ca-J. D. T.

f H

(34)
(35)

1HEGbiTi":=NTEft LIBRARY

(36)

'^'•i?^.

''^^'

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