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volume 20, numero 3, 2005

Microbiologia Medica 151

007

INFEZIONE TUBERCOLARE:VALUTAZIONE DI UN TEST IMMUNOENZIMATICO BASATO SULLA RISPOSTA CELLULO-MEDIATA.

Cappiello G.1; Rivitti R.2; Longo R.1;Visca M.1; Romano S.1;

Cava MC.1; Spanò A.1 1

1U.O.C. Microbiologia, Virologia ed Immunologia, 2

2U.O.C. Pneumologia,

Ospedale “S. Pertini” - Roma

La diagnosi ed il trattamento dell’infezione tubercolare latente (ITBL) sono considerate priorità assolute per il con-trollo e l’eliminazione della tubercolosi (TB).

L’identificazione precoce di individui infetti a rischio elevato di progressione a TB attiva e di soggetti con malattia concla-mata consente di ridurre le fonti di contagio nella popolazione. La diagnosi di ITBL si fonda tradizionalmente sull’impiego del test cutaneo tubercolinico secondo Mantoux (TCT), che presenta alcune limitazioni: specificità bassa (dovuta a cross-reattività del derivato proteico purificato PPD utilizzato nel TCT con il vaccino BCG e i micobatteri ambientali); effetto “booster”; mancata standardizzazione nell’esecuzione e nella valutazione del test da parte dell’operatore; necessità di una visita di ritorno per l’interpretazione del risultato.

Il QuantiFERON®-TB GOLD (QFT) è un test

immunoenzi-matico che valuta la risposta immune cellulo-mediata misu-rando la produzione di interferone-gamma da parte dei linfo-citi stimolati con antigeni specifici del Mycobacterium

tuber-culosis complex (ESAT-6,CFP-10,TB7.7(p4)).

Un prelievo di sangue intero è incubato in presenza e in assenza dei suddetti antigeni per 24h a 37°C e il plasma recu-perato può essere analizzato immediatamente o conservato (4°C per 4 settimane; -20°C per 3 mesi).

Nel primo semestre del 2005 soggetti in regime di ricovero ed ambulatoriali, tra cui alcuni dializzati, con sospetta malattia tubercolare, familiari ed operatori sanitari venuti a contatto con pazienti con TB bacillifera sono stati esaminati con il QFT. I risultati ottenuti sono stati confrontati, ove possibile, con il TCT. Sono state rilevate alcune discordanze.

Tra queste si segnala il caso di un operatore sanitario, analiz-zato pochi mesi dopo il contatto con un paziente con TB bacillifera, con TCT negativo e QFT positivo, che suggerisce una sensibilità maggiore del QFT almeno nel primo periodo dell’infezione.

Inoltre, sono stati riscontrati diversi casi con TCT positivo e QFT negativo attualmente oggetto di approfondimenti; alcu-ni di questi sono associati a vaccinazione con BCG.

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