• Non ci sono risultati.

View of TEST IMMUNOENZIMATICO PER GDH IN CLOSTRIDIUM DIFFICILE: PRIMA O DOPO DEL TEST PER LA TOSSINA?

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "View of TEST IMMUNOENZIMATICO PER GDH IN CLOSTRIDIUM DIFFICILE: PRIMA O DOPO DEL TEST PER LA TOSSINA?"

Copied!
2
0
0

Testo completo

(1)

volume 20, numero 3, 2005

Microbiologia Medica 165

040

TEST IMMUNOENZIMATICO PER GDH IN CLOSTRIDIUM DIFFICILE: PRIMA O DOPO DEL TEST PER LA TOSSINA?

Solaro M., Urbani G., Colombo L., Mocarelli P.

Servizio Universitario di Medicina di Laboratorio Ospedale di Desio, Desio (MI)

Introduzione.

La diarrea associata ad antibiotici (DAA) è causata nel 25% dei casi da Clostridium difficile, agente eziologico della mag-gior parte delle coliti pseudomembranose. La patologia è sostenuta dalle tossine A e B prodotte dai ceppi tossigenici. I test immunoenzimatici per le tossine A e/o B raggiungono una sensibilità massima dell’80%. I risultati dovrebbero essere disponibili tempestivamente per consentire l’isola-mento enterico del paziente.

È stato recentemente presentato il test immunoenzimatico C.DIFF CHEK (TechLab) per la glutammato deidrogenasi (GDH), enzima espresso da tutti i ceppi di C. difficile. Data la maggiore sensibilità (92,7%), è stato proposto di usarlo come screening sulle feci di pazienti con probabile DAA, testando poi la tossina solo sui campioni positivi.

Scopo del nostro lavoro è stato verificare l’efficacia di tale proposta affiancando C.DIFF CHEK alle procedure di routi-ne routi-nel nostro laboratorio.

Metodi.

(2)

volume 20, numero 3, 2005

Microbiologia Medica 166 Servizio di Patologia Clinica dell’Ospedale di Desio (MI) nel

periodo 18/03/05-13/06/05 sono stati sottoposti alle seguenti analisi: PREMIER TOXINS A&B (Meridian), coltura su C.D. Selective Agar (Becton Dickinson) dopo selezione delle spore al calore, C.DIFF CHEK (TechLab).

Risultati.

Sono stati analizzati 194 campioni appartenenti a 98 sogget-ti. Dei 21 pazienti inizialmente tossina-positivi, 18 sono risultati C.DIFF CHEK-positivi, 3 negativi. Un soggetto tos-sina-positivo solo al secondo campione era fin dall’inizio C.DIFF CHEK-positivo. Dei 76 pazienti persistentemente tossina-negativi, 18 sono risultati C.DIFF CHEK-positivi. Dei 194 campioni, 71 sono risultati positivi al C.DIFF CHEK, 43 alla coltura.

Conclusioni.

In base ai nostri risultati preliminari, l’uso di C.DIFF CHEK come screening non è consigliabile, poiché 3 pazienti su 22 con DAA da C.difficile sarebbero sfuggiti alla diagnosi. Riteniamo invece utile eseguire questo test, più rapido e sen-sibile dell’esame colturale, su campioni tossina-negativi per individuare tempestivamente casi comunque sospetti.

Riferimenti

Documenti correlati

Identificare attraverso un audit clinico in un campione di pazienti ricoverati nel Presidio Ospedaliero Unico dell’Azienda USL di Bologna l’aderenza alle misure di

Sono stati prelevati un totale di 332 campioni di alimenti tra Febbraio e Novembre 2016 e risultano così suddivisi: 70 primi piatti, 123 secondi piatti, 87 contorni cotti e 52

4/2 comparsa di febbre, diarrea (5-6 scariche di feci semiliquide), algie addominali in fianco sinistro, leu- cocitosi neutrofila, aumento della PCR (13.4mg/L) Rx addome senza mezzo

Ne deriva che una più ampia contaminazione ambientale si realizzerà dove più concentrati saranno i colonizzati ed ancora di più i malati, come tipicamente sono gli ospedali o

TCT, QFT-G e TS.TB sono stati eseguiti simulta- neamente nei pazienti con emolinfopatie maligne al momen- to della diagnosi e durante la

I risultati sono stati valutati insieme ai clinici sulla base dei dati clinici, micro- biologici (su campioni diversi da sangue) e di

mento della eziologia delle batteriemie per i pazienti rico- verati con una degenza superiore ad un giorno, definendo come batteriemia significativa la presenza di un germe cer-

La valutazione del dotto venoso può essere combinata con l’NT fetale per migliorare l’efficacia dello screening ecografico precoce per la trisomia 21. La valutazione del