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1.3 Problematiche del bacino

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Academic year: 2021

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Capitolo 1

Caratteristiche generali del bacino

1.1 Individuazione geografica

Il rio Leccio scorre nella parte più a Est della Provincia di Lucca; questa area dal punto di vista idraulico è solcata da numerosi corsi d'acqua, che scorrono con direzione prevalentemente Nord-Sud dalle pendici delle Pizzorne fino a raggiungere il territorio del Padule del Bientina. I corsi d'acqua sono sistemati in modo alternato tra rii di acque alte e rii di acque basse che drenano le porzioni di campagna comprese tra le arginature dei precedenti rii. In particolare risultano di acque alte il rio Leccio, rio Ralla e la Fossa Nuova, mentre di acque basse la Fossa Bianca, la Ralletta, la Fossa Nera e il rio Frizzone.

Per questo motivo il bacino imbrifero del rio Leccio termina in località Guerrina ( Sez. 74), mentre l'asta del rio prosegue arginata nel comune di Porcari fino ad arrivare nella parte più a Sud del Padule del Bientina, dove termina non arginata in una zona palustre e incolta.

Il rio Leccio rientra nelle competenze idrauliche del Consorzio di Bonifica Auser- Bientina; si riporta una figura che illustra il territorio in cui opera il Consorzio, evidenziando la zona oggetto di studio (Figura 1.1).

Il bacino del rio Leccio fa parte del bacino idrografico del fiume Arno, in Figura 1.2 si riporta una carta individuando la zona di interesse.

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Figura 1.1 : Territorio del Consorzio di bonifica del Bientina.

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1.2 Descrizione del bacino e del reticolo idrografico

Il bacino idrografico di un corso d'acqua è determinato dalla linea spartiacque, che separa la superficie le cui acque piovane alimentano il corso d'acqua stesso dalla superficie le cui acque piovane contribuiscono al deflusso di altri corsi d'acqua. La linea spartiacque, che segue l'andamento delle linee di cresta del suolo, è stata tracciata a partire dalla sez. 74 sulla cartografia in scala 1:10000; nelle zone in cui potevano esserci dubbi sul passaggio della linea di displuvio si è ricorso all'utilizzo della cartografia più dettagliata in scala 1:2000.

Il bacino del rio Leccio ha una forma allungata ed occupa una superficie di 12.9 Kmq. La zona a Nord e la zona centrale presentano caratteristiche collinari, con una quota massima di 673 m s.l.m. in località Gallillori, mentre la zona a Sud è prevalentemente pianeggiante;

sul lato ad Est iniziano le pendici della collina di Montecarlo.

Il reticolo idrografico è costituito da un sistema di rii e solchi, dei quali si riporta l'elenco in ordine decrescente di importanza.

I corsi d'acqua principali sono :

-rio Leccio;

-rio di Scioppato (affluente di sinistra del rio Leccio);

-rio Caravizza (affluente di sinistra del rio Leccio).

Le principali caratteristiche del rio Leccio sono:

. Lunghezza dell'asta fino alla sez 74 = 9750 m

. Pendenza media fino alla sez 74 = 0.07 %

I Principali affluenti del rio Leccio (da monte verso valle) sono :

-rio Grande;

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-rio Vavandara;

-rio di Scioppato;

-rio Caravizza.

Le principali caratteristiche del rio di Scioppato sono:

. Lunghezza = 2710 m;

. Pendenza media = 1.4 %.

Le principali caratteristiche del rio Caravizza sono:

. Lunghezza = 1412 m;

. Pendenza media = 2 %.

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Figura 1.3 : Reticolo idrografico.

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1.3 Problematiche del bacino

Le problematiche che riguardano il bacino sono legate alla presenza del centro abitato di Porcari e di una zona industriale; c'è quindi la necessità di proteggere questi territori da eventuali esondazioni che possono verificarsi a seguito di notevoli eventi meteorici.

E’ dunque da verificare l’adeguatezza delle sezioni al contenimento delle portate duecentennali, e, nel caso, si studieranno appositi interventi per raggiungere tale obiettivo.

Particolare attenzione andrà posta nello studio delle sezioni di intersezione del rio Leccio con le principali infrastrutture che interessano il territorio, che, procedendo da Nord verso Sud, sono: la Strada Provinciale Lucchese Romana, la linea ferroviaria Lucca-Pistoia- Firenze e l' Autostrada A11 Firenze-Mare, importanti vie di comunicazione a livello provinciale e regionale (Foto 1.1, 1.2 e 1.3). La presenza di queste infrastrutture riduce ulteriormente le sezioni di deflusso e inoltre i loro rilevati ostacolano il deflusso delle acque di esondazione in transito sul piano campagna.

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Foto 1.2: Ponte della linea ferroviaria Lucca- Pistoia- Firenze.

Foto 1.3: Ponte della autostrada A11 Firenze-Mare.

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