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Zootecnia biologica in Italia, problematiche, trend e prospettive del mercato dal punto di vista della certificazione

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Convegno

Prospettive delle produzioni

biologiche

nelle diverse specie zootecniche

Venerdì 10 ottobre 2014 – Ore 9,30 Sala Bertonazzi - Palazzo dell'Agricoltura Via Cristoforo Colombo, 35 – Piacenza

Zootecnia Biologica in Italia,

problematiche, trend e prospettive del mercato dal punto di vista della certificazione

Fabrizio Piva

CCPB srl Bologna

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I Numeri del Biologico

37,5 milioni di ha

1,9 milioni di produttori

64 miliardi di dollari

1.317.177 ettari in Italia (+12,8%) rispetto all’anno precedente. rappresenta all’incirca l’8% sul totale della sau italiana

52.383 operatori (31.12.2013) + 5,4% rispetto all’anno precedente, di cui 6.154 preparatori alimentari esclusivi

la sau italiana costituisce all’incirca l 11,0% della sau europea, quando nel 2006 era più del 17%.

in termini di ordinamento colturale, il 47,7% è rappresentato da prati, pascoli e foraggere, il 14,5% da cereali, il 13,3% da olivo, il 5,5% da frutticole, il 5,15% da uva da vino, il 2,18% da agrumi, l’1,69%

da orticole e il 4,75% da altre colture.

negli ultimi 8 anni la domanda interna di prodotti bio è cresciuta dell’8,2% annuo; nei primi 5 mesi del 2014 del 17,3%.

il fatturato italiano supera i 3 miliardi di euro e l’incidenza sui consumi alimentari totali è intorno all’1,8%

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I numeri della Zootecnia Biologica

Foraggere: 249.000 ettari su un totale di 1.317.777 ettari bio in Italia

Nell’allevamento convenzionale questa è la consistenza dei principali allevamenti:

Bovini: 5,6 milioni di capi

Suini: 8,9 milioni di capi

Ovicaprini: 8,5 milioni di capi

Equidi: 0,27 milioni di capi

Avicoli: 3.069 milioni di capi

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I principi dell’allevamento biologico

• Gli allevamenti sono giustificati in base ad una determinata superficie

• Benessere animale

• Riproduzione naturale e razze idonee all’areale di allevamento

• Alimentazione con alimenti biologici e prevalentemente provenienti dall’azienda

• Prevenzione delle malattie e cure veterinarie coerenti con il

benessere animale

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Gli elementi tecnico-economici: Origine degli animali non biologici

• A fini riproduttivi per la prima costituzione del patrimonio si allevano secondo il metodo bio fin dallo svezzamento.

• E’ possibile introdurre bufali, vitelli e puledri con meno di 6 mesi di età, agnelli e capretti con meno di 60 giorni, suinetti con un peso >

< 35 Kg.

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Progettare gli spazi giusti

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Condizioni di stabulazione dei mammiferi

• Pavimenti lisci ma non sdrucciolevoli: almeno metà della superficie minima interna costituita da materiale solido, non composto da assicelle o graticciato

• Per il riposo degli animali, zona sufficientemente ampia e costruita con materiale solido non grigliato. La lettiera costituita da paglia o da materiali naturali adatti e arricchita con tutti i prodotti minerali elencati all’allegato I del Reg CE 889/2008.

• Vietato l’allevamento dei vitelli in recinti individuali dopo 1 settimana di età

• Suinetti non in gabbie “flat decks” o in gabbie apposite

• Gli spazi riservati al movimento devono permettere ai suinetti di grufolare e possono essere usati diversi substrati

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Accesso agli spazi all’aperto

• Gli erbivori hanno accesso al pascolo ogniqualvolta le condizioni climatiche lo consentano

• Se il sistema di stabulazione invernale permette libertà di movimento, si può derogare dall’obbligo di spazi all’aperto nei mesi invernali

• Gli avicoli hanno accesso a spazi all’aperto per almeno 1/3 della loro vita e

devono essere per la maggior parte ricoperti di vegetazione, consentire un facile accesso e un numero sufficiente di abbeveratoi e mangiatoie

• In caso di restrizioni sanitarie, gli avicoli hanno costante accesso a foraggi grossolani e materiali atti alle loro necessità etologiche

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Densità di allevamento

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Produzione simultanea di animali allevati

con metodo biologico e non biologico

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Gestione degli animali

• No applicazione sistematica di anelli di gomma alla coda degli ovini, recisione coda o denti, spuntatura del becco o decornazione, ma autorizzate per il benessere animale dal veterinario competente per territorio

• Castrazione consentita previo trattamento anestetico e/o analgesico

• Vietate le mutilazioni quali la spuntatura delle ali delle api regine

• Carico e scarico degli animali senza alcun tipo di stimolazione elettrica. Vietato l’uso di calmanti allopatici.

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Alimentazione

• Erbivori: 60% della ss. dalla stessa azienda o dal “comprensorio” di aziende delle stessa regione

• Suini e pollame: 20% della ss.

• Alimentazione con latte materno, preferibile rispetto al latte naturale per almeno 3 mesi per bovini ed equini, 45 gg per ovi-caprini e 40 gg per i suini

• Erbivori: almeno il 60% della razione in ss. costituita di foraggi grossolani e

foraggi freschi, essiccati o insilati. Minimo il 50% nel caso di animali da latte per al max. 3 mesi all’inizio della lattazione

• Foraggi grossolani, freschi, essiccati o insilati aggiunti alla razione giornaliera di suini e pollame

• Mangimi proteici non biologici autorizzati su base annua per suini e avicoli fino al 5% di ss. fino al 31.12.2017

• Vietata l’alimentazione forzata

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Alimenti in conversione

• Incorporazione di alimenti in conversione fino ad un max. del 30%

della razione. Se gli alimenti provengono dalla stessa azienda fino al 100% della razione

• Alimenti da terreni durante il primo anno di conversione fino al 20% della razione purché facciano parte della stessa azienda

• In caso di utilizzo contemporaneo di alimenti in conversione e

durante il primo non si può superare il 30% della razione su base

annua in ss.

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Stabulazione fissa

Per l’avvio o il mantenimento della produzione biologica in aziende soggette a vincoli climatici, geografici o strutturali le Regioni o PP AA possono autorizzare la stabulazione fissa in piccole aziende

(< 30 UBA), purché abbiano accesso a pascoli durante il periodo di pascolo e

almeno 2 volte alla settimana abbiano accesso a spazi liberi all’aperto quando non sia possibile l’accesso al pascolo.

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Deroghe

• Fase finale di ingrasso dei bovini adulti da carne può avere luogo in stalla purché il periodo trascorso in stalla non superi 1/5 della loro vita con un max di tre mesi

• In caso di calamità naturali o problemi sanitari e conseguente elevata mortalità di animali, l’Autorità può autorizzare a scopo di rinnovo o ricostruzione del

patrimonio zootecnico il ricorso ad animali convenzionali

• In caso di perdita di produzione foraggera o di restrizioni, l’Autorità può

autorizzare il ricorso a mangimi non biologici da parte di singoli operatori per un periodo < 1 anno e in una determinata zona.

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Convegno

Prospettive delle produzioni

biologiche

nelle diverse specie zootecniche

Venerdì 10 ottobre 2014 – Ore 9,30 Sala Bertonazzi - Palazzo dell'Agricoltura Via Cristoforo Colombo, 35 – Piacenza

Bologna

www.ccpb.it ccpb@ccpb.it

Grazie e arrivederci

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