VI. Il Sistema di Gestione per l’Ambiente.
La salvaguardia dell’ambiente naturale ha acquistato negli ultimi anni sempre maggiore importanza, nella convinzione che la necessità di limitare i danni, derivati da sovrasfruttamento delle risorse naturali e da inquinamento, diventi sempre più pressante. La continua ricerca di strumenti economici e tecnici efficaci in tal senso ne è dunque una diretta conseguenza. Negli ultimi decenni sono state molte le politiche volte al miglioramento del rapporto tra le imprese e l’ambiente, che sono state concepite ed attuate a livello internazionale. Alcune si sono dimostrate essere più efficaci, altre meno. Negli ultimi anni si è pensato di affiancare a strumenti di controllo impositivi, legati essenzialmente alla creazione di una normativa cogente, strumenti volontari che inducano le aziende a migliorare la propria posizione nei confronti dell’ambiente in maniera graduale e non impositiva.
Gli strumenti volontari di cui si è detto sono sostanzialmente costituiti dalle norme emesse dagli Enti di Normazione internazionali e nazionali.
Qualora un’organizzazione decida di tenere sotto controllo le proprie prestazioni ambientali, ha la necessità di definire uno strumento organizzativo, ovvero un sistema di gestione ambientale, che le permetta di agire nel modo prefissato dalla propria politica ambientale, con lo scopo di poter continuamente migliorare le proprie prestazioni ambientali.
A. Caratteristiche generali della famiglia UNI EN ISO 14000
La serie di norme ISO 14000 è stata sviluppata dal Comitato Tecnico 207 con lo scopo di promuovere un approccio comune nella gestione dell’ambiente e di aumentare la capacità delle organizzazioni nell’ottenere e misurare i miglioramenti nelle proprie performance ambientali. Queste norme sono riconosciute a livello internazionale e sono state realizzate per essere applicate ad organizzazioni di qualsiasi tipo e dimensione.[III]
La famiglia delle ISO 14000 si compone di un insieme di norme, che coprono sei aree:
1. Sistemi di Gestione Ambientale;
2. Auditing ambientale;
3. Valutazione della performance ambientale;
4. Etichettatura ambientale;
5. Valutazione del ciclo di vita dei prodotti;
6. Valutazione degli aspetti ambientali negli standard di produzione.
Le norme sono di due tipi, “Linee Guida” e “Specificazioni”:
• Le Linee Guida sono documenti descrittivi che illustrano i concetti fondamentali della Gestione Ambientale, definiscono i termini chiave e forniscono una guida volontaria su come strutturare uno specifico sistema per un particolare processo od attività;
• Le Specificazioni forniscono gli elementi necessari alle organizzazioni per ottenere la certificazione.
B. La Norma ISO14001:1996 “Sistemi di gestione ambientale.
Requisiti e guida per l'uso”
La norma internazionale, volontaria, che definisce i requisiti per l’attuazione, in un’organizzazione, di un sistema di gestione ambientale, volto a migliorarne le prestazioni ambientali, è la UNI EN ISO 14001:1996.
La presente norma internazionale specifica i requisiti di un tale sistema di gestione am- bientale. E’ stata redatta in modo da essere applicata ad organizzazioni di ogni tipo e dimensione e si adatta alle differenti situazioni geografiche, culturali e sociali.
L'approccio di base seguito dalla norma e rappresentato nella Figura 2 [
V].
II successo del sistema dipende dall'impegno e dal coinvolgimento di tutti i livelli e di tutte le funzioni dell'organizzazione e specialmente del livello più elevato, l'alta direzione.
Un sistema di questo genere permette a ciascun’organizzazione di predisporre le procedure per definire la politica ambientale e gli obiettivi, e di verificarne l'efficacia, per ottemperare a quanto stabilito e dimostrarne ai terzi la conformità.
Il fine ultimo della presente norma internazionale e di contribuire alla protezione dell'ambiente e alla prevenzione dell'inquinamento in modo coerente con le necessità dei contesti socio-economici. Si dovrebbe notare che i requisiti della presente norma possono essere affrontati simultaneamente e possono essere sottoposti a revisione in ogni momento.
La gestione ambientale coinvolge un'ampia serie d’argomenti che comprendono anche implicazioni di tipo strategico e competitivo. Dimostrare di aver correttamente applicato la presente norma internazionale può essere utilizzato da una organizzazione per assicurare alle parti interessate che e stato introdotto un appropriato sistema di gestione ambientale.
La presente norma contiene solamente i requisiti che possono oggettivamente essere ri- levati ai fini di una certificazione/registrazione e/o auto-dichiarazione.
Politica ambientale Miglioramento
continuo
Attuazione e funzionamento
Pianificazione Controlli e
azioni correttive Riesame
della direzione
Figura 2 – Modello del sistema di gestione ambientale (EMS)
E’ opportuno notare che la presente norma non stabilisce requisiti assoluti in materia di prestazione ambientale al di fuori dell'impegno, nella politica, di essere conformi alla legislazione e ai regolamenti applicabili e al principio dei miglioramento continuo.
Pertanto due organizzazioni con attività similari, ma con differenti prestazioni ambientali, possono entrambe essere conformi a questi requisiti.
Adottare e mettere sistematicamente in opera un insieme di tecniche di gestione ambientale può contribuire ad ottenere risultati ottimizzati a beneficio di tutte le parti interessate. Tuttavia la sola adozione della presente norma internazionale non può garantire risultati ottimali per l'ambiente. Per raggiungere gli obiettivi ambientali, il sistema di gestione ambientale dovrebbe incoraggiare le organizzazioni a considerare l'impiego della miglior tecnologia disponibile, purché appropriata ed economicamente attuabile. In aggiunta dovrebbe essere attentamente valutato il rapporto costo beneficio derivante dall'applicazione di tale tecnologia.
La presente norma internazionale non ha lo scopo di affrontare la gestione della sicurezza e dell'igiene del lavoro e non contiene alcuna prescrizione su tali argomenti;
tuttavia non intende scoraggiare alcun’organizzazione dallo sviluppare l'integrazione di questi aspetti dei sistema di gestione. Va precisato in ogni modo che il processo di certificazione/registrazione sarà riferito solamente agli aspetti collegati al sistema di gestione ambientale.
La norma internazionale condivide i principi generali del sistema di gestione con le norme del sistema della qualità, serie ISO 9000. Le organizzazioni possono scegliere di utilizzare un sistema gestionale gia esistente conforme alla serie ISO 9000 come base del loro sistema di gestione ambientale.
C. Struttura della Norma ISO14001:1996
1. Analisi Ambientale Iniziale
L’appendice A.3 “Pianificazione ambientale” della norma UNI EN ISO 14001:1996,
nel punto A.3.1 “aspetti ambientali”, prevede l’analisi ambientale iniziale per quelle
organizzazioni che non hanno alcuna procedura attiva per l’identificazione degli aspetti
ambientali e la valutazione di significatività degli stessi correlati alle attività, prodotti e servizi.
L’analisi ambientale iniziale è necessaria per l’organizzazione affinché la stessa venga a conoscenza della propria posizione nei confronti dell’ambiente.
L’analisi ambientale iniziale permette all’organizzazione di conseguire due obiettivi:
1. Individuare gli aspetti ambientali correlati alle proprie attività, prodotti e servizi.
2. Valutare quali aspetti ambientali risultano più significativi, in base ai quali fissare gli obiettivi di miglioramento.
E’ bene sottolineare che l’Analisi Ambientale Iniziale è richiesta obbligatoriamente dal Regolamento Europeo (Reg. CEE1836/93 “EMAS”) e quindi si configura come un documento necessario per l’ottenimento della registrazione e come un documento
“facoltativo” per la norma UNI EN ISO 14001:1996, che la richiede nel caso in cui l’organizzazione non abbia attuato alcun sistema di gestione ambientale e deve quindi stabilire la propria attuale posizione in rapporto all’ambiente.
Tale analisi risulta essere quindi un documento fondamentale per il raggiungimento della certificazione ambientale secondo lo standard ISO 14000 e un documento obbligatorio per il Sito secondo il Regolamento europeo EMAS.
L’analisi ambientale dovrebbe prendere in considerazione i seguenti aspetti:
1. Valutazione, controllo e riduzione delle incidenze dell’attività in questione sulle varie componenti dell’ambiente.
2. Gestione, risparmio e scelte energetiche.
3. Gestione, risparmio, scelta e trasporto delle materie prime; gestione e risparmio dell’acqua.
4. Riduzione, riciclaggio, riutilizzazione, trasporto e smaltimento dei rifiuti.
5. Valutazione, controllo e riduzione del rumore all’interno e all’esterno dello stabilimento.
6. Scelta dei nuovi processi di produzione e modifiche dei processi di produzione.
7. Gestione dei prodotti (progettazione, imballaggio, trasporto, uso e smaltimento).
8. Efficienza e prassi ambientali d’appaltatori, subappaltatori e fornitori.
9. Prevenzione e riduzione degli incidenti ambientali.
10. Definizione d’apposite procedure di emergenza qualora si verifichino incidenti
ambientali.
11. Informazione e formazione del personale riguardo ai problemi ambientali.
12. Informazione esterna riguardo ai problemi ambientali.”
Le fasi operative, per una corretta conduzione dell’analisi ambientale iniziale, dovrebbero coprire quattro aree principali:
1. Identificazione dello scenario ambientale e degli aspetti ambientali significativi;
2. Prescrizioni di legge e di regolamento;
3. Individuazione delle procedure e delle prassi esistenti in campo ambientale;
4. Analisi delle situazioni anomale o d’emergenza ambientale verificatesi nel passato.
2. Politica ambientale (COMMITMENT)
La politica ambientale rappresenta il documento cardine del sistema di gestione ambientale con cui l’Alta Direzione si impegna ufficialmente (commitment) nel definire il senso di marcia e i principi d’azione che permettono l’attuazione e il mantenimento del sistema di gestione ambientale.
Nella Politica Ambientale l’alta direzione deve innanzitutto includere un suo impegno al miglioramento continuo e alla prevenzione dell’inquinamento, nonché, requisito fondamentale, un costante impegno ad essere conforme alla legislazione e regolamentazione ambientale applicabile alle attività, prodotti e servizi dell’organizzazione.
Il concetto di miglioramento continuo è fondato sull’applicazione del processo dinamico e ciclico del “Plan – Do – Check - Act”, che l’ISO 14001:1996 affronta e propone.
Il modello è conosciuto anche come “spirale del miglioramento continuo”, intendendo così figurativamente che, terminato un ciclo Plan – Do – Check - Act, l’organizzazione che avrà correttamente applicato i principi della norma, si troverà in una porzione di spirale situata un gradino più in alto e ciò vuol dire migliorare costantemente il proprio sistema di gestione ambientale, secondo i criteri di prestazione determinati dall’organizzazione stessa.
La norma UNI EN ISO 14001:1996 ha introdotto il concetto di prevenzione
dell’inquinamento, concetto che può essere messo in pratica attraverso operazioni di
riduzione, recupero, riciclaggio, sostituzione di materiali, diminuzione o azzeramento degli sprechi, sviluppo di una maggiore consapevolezza ambientale da parte dei dipendenti, progettazione che consideri la riduzione dei carichi ambientali nel corso della produzione, dell’utilizzo e dello smaltimento del prodotto.
L’impegno a prevenire l’inquinamento deve essere presente nella politica ambientale dell’organizzazione, impegno che poi deve essere tradotto in obiettivi specifici e traguardi misurabili.
Nella politica ambientale deve essere espresso l’impegno dell’alta direzione ad essere conformi alla legislazione e alla regolamentazione ambientale applicabile.
Oltre ai requisiti di contenuto, la norma UNI EN ISO 14001:1996 definisce delle condizioni al contorno da rispettare per la definizione della politica:
• La politica ambientale deve essere appropriata alla dimensione, alla natura e agli impatti ambientali delle attività, dei prodotti e servizi dell’organizzazione.
• La politica ambientale deve fornire gli elementi di riferimento per poter definire e riesaminare obiettivi e traguardi ambientali dell’organizzazione.
La norma prevede inoltre che:
• La politica ambientale deve essere documentata, messa costantemente in pratica e diffusa a tutto il personale.
• La politica ambientale deve essere disponibile al pubblico.
La norma non richiede all’organizzazione di divulgare la politica ambientale al pubblico (quindi a tutte le parti esterne interessate, come popolazione circostante, pubbliche autorità, clienti, fornitori), ma semplicemente di non negarne la consultazione a chiunque ne faccia richiesta.
3. Pianificazione (PLAN)
La pianificazione prevede per la sua attuazione le seguenti attività:
• Aspetti ambientali;
• Prescrizioni legali e similari;
• Obiettivi e traguardi;
• Programma/i di gestione ambientale.
Il punto 4.3 relativo alla Pianificazione permette di definire una serie di attività che permettono all’organizzazione di conoscere la propria posizione nei confronti dell’ambiente e di adottare tutte le azioni e le misure necessarie per migliorare le proprie prestazioni ambientali.
Aspetti ambientali
La norma UNI EN ISO 14001:1996 pone una particolare attenzione all’interazione che l’organizzazione ha con l’ambiente circostante. La norma definisce in modo preciso e rigoroso l’aspetto ambientale e l’impatto ambientale, intendendo per aspetto ambientale ogni elemento di un’attività, prodotto o servizio di un’organizzazione che può interagire con l’ambiente e per impatto ambientale una qualunque modificazione dell’ambiente, negativa o benefica, totale o parziale, conseguente ad attività, prodotti o servizi di un’organizzazione.
Un aspetto ambientale si classifica come significativo quando a quell’aspetto sono correlati uno o più impatti ambientali significativi.
La relazione esistente tra aspetto ed impatto è quella di causa ed effetto, in cui con l’aspetto s’identifica la causa mentre con l’impatto s’identifica l’effetto.
Un punto cruciale nel rapporto tra l’aspetto e l’impatto ambientale è che, mentre il primo s’identifica, il secondo deve essere valutato.
La norma UNI EN ISO 14001:1996 non suggerisce una precisa metodologia per valutare la significatività degli impatti ambientali.
La linea guida UNI ISO 14004:1996 suggerisce un metodo di identificazione degli aspetti ambientali e una valutazione degli impatti ambientali come un processo che si articola in quattro fasi:
Fase 1: Individuazione del campo di ricerca che consiste nella scelta dell’attività, del prodotto o del servizio dell’organizzazione in cui si vuole verificare la presenza o meno di aspetti ambientali;
Fase 2: Identificazione degli aspetti ambientali correlati all’attività, al prodotto o al servizio precedentemente scelto;
Fase 3: Identificazione degli impatti ambientali conseguenti agli aspetti ambientali identificati;
Fase 4: Valutazione della significatività dell’impatto ambientale.
Prescrizioni legali e altre
Per essere conformi al punto 4.3.2 “Prescrizioni legali e altre”, non è sufficiente dimostrare di archiviare tutte le Gazzette Ufficiali emanate per esempio negli ultimi tre anni, o essere abbonati ad una rivista specializzata in campo di legislazione ambientale, ma si deve elaborare una procedura che permetta di individuare quali siano le leggi da rispettare in base alle attività, prodotti e servizi dell’organizzazione, ed una volta individuate tali leggi, assicurarsi che siano trasmesse ai responsabili delle singole attività, prodotti e servizi con un riscontro oggettivo dell’avvenuta trasmissione.
E’ necessario a questo punto che ciascun responsabile d’area o di settore verifichi il rispetto o meno della legge informando il responsabile del sistema di gestione ambientale. Capita, infatti, che una nuova legge adotti dei limiti d’emissione più restrittivi dei precedenti, è quindi d’obbligo che la Direzione sappia il prima possibile come la propria attività si pone nei confronti di tali limiti, in modo da poter pianificare per tempo gli interventi impiantistici del caso.
Affinché si possa dimostrare di applicare nella realtà ciò che è stato detto in precedenza, devono essere elaborati opportuni strumenti di supporto alla procedura, che dimostrino oggettivamente la conformità alla norma.
Obiettivi e traguardi
E’ d’obbligo sottolineare la sottile differenza esistente tra obiettivo e traguardo.
L’obiettivo ambientale indica il fine ultimo ambientale complessivo ed è di carattere generale derivando direttamente dalla politica ambientale. L’obiettivo deve essere specifico.
Il traguardo ambientale, invece, è un dettagliato impegno di prestazione quantificata, riferita ad una parte o all’insieme di un’organizzazione, derivante direttamente dagli obiettivi ambientali.
Il traguardo ambientale deve essere misurabile e quindi deve essere quantificato.
La norma ISO 14001:1996 non fissa dei requisiti assoluti in materia di prestazione
ambientale, ma richiede che l’organizzazione agisca in favore dell’ambiente con un
impegno costante ad essere conforme alla sua Politica Ambientale, alla legislazione
vigente, ai regolamenti applicabili, ai punti della norma e al principio del miglioramento
continuo.
L’impegno al miglioramento continuo deve essere dimostrato dall’organizzazione tramite appunto gli obiettivi e i traguardi ambientali.
Gli obiettivi e i traguardi ambientali sono fissati di norma per la prima volta dopo l’analisi ambientale iniziale e in seguito dopo il riesame della Direzione.
Nel definire gli obiettivi e specificare i traguardi l’organizzazione dovrebbe tener conto di aspetti quali:
• la politica ambientale fissata dalla Direzione;
• le conclusioni dell’analisi ambientale iniziale o degli audit ambientali;
• le priorità d’intervento;
• le registrazioni e le misure;
• le relazioni tecniche del responsabile di produzione o di reparto;
• le prescrizioni legali e altre;
• le risorse economiche dell’organizzazione;
• le risorse umane disponibili (preparazione del personale);
• tempi previsti per il raggiungimento dell’obiettivo.
Di norma gli obiettivi e i traguardi sono decisi dal Responsabile del Sistema di Gestione Ambientale in collaborazione con il responsabile di produzione e/o con i responsabili di reparto, e in un secondo momento, approvati dalla Direzione, che deve garantire la coerenza con la sua Politica ambientale e l’impegno al miglioramento continuo e alla prevenzione dell’inquinamento.
Dopo aver definito gli obiettivi e specificato i traguardi ambientali, l’organizzazione deve individuare degli strumenti che permettano di verificare se le azioni intraprese possano raggiungere o meno quanto prefissato. Tali strumenti possono ad esempio essere rappresentati da opportuni Indicatori di Performance Ambientale (IPA) e da adeguati strumenti di misura in modo da costituire un sistema di valutazione della propria prestazione ambientale.
Programma/i di gestione ambientale
Un programma di gestione ambientale dovrebbe riportate informazioni quali:
1. La politica ambientale;
2. L’obiettivo definito e il traguardo specificato;
3. La soluzione scelta per il raggiungimento dell’obiettivo e del traguardo;
4. Il/i responsabile/i;
5. Le azioni previste;
6. Le modalità di esecuzione;
7. Le risorse necessarie;
8. I tempi di realizzo.
Un programma ambientale, per essere completo ed esauriente, deve rispondere con precisione alle seguenti domande:
• Chi fa?
• Che cosa fa?
• Come?
• Quanto?
• Quando?
Il riesame del programma ambientale deve essere attivato ogni volta che:
• Non si migliora nella misura preventivata;
• Non si ha il rispetto dei tempi preventivati;
• Non si ha il rispetto degli investimenti preventivati;
• Ogni mutamento della realtà aziendale che ostacola la realizzazione del programma ambientale.
Il riesame ha lo scopo di individuare le cause dell’inadeguatezza del programma ambientale intervenendo di conseguenza per correggere il programma di gestione ambientale.
4. Attuazione e funzionamento (DO)
La fase realizzativa del Sistema di Gestione Ambientale è rappresentata dal punto 4.4 della norma UNI EN ISO 14001:1996 “Attuazione e funzionamento”.
Affinché il sistema di gestione ambientale sia correttamente implementato e sviluppato
nel tempo, l’organizzazione dovrebbe sia sviluppare specifiche competenze sia
meccanismi di supporto per l’attuazione della politica e per il raggiungimento degli obiettivi e dei traguardi ambientali.
Tra le competenze e conoscenze da acquisire vanno annoverati i seguenti aspetti e requisiti, così come richiesti dall’ISO 14001:1996:
• Struttura e responsabilità
• Formazione, sensibilizzazione e competenze
Le azioni di sostegno necessarie all’efficace funzionamento del sistema di gestione ambientale comprendono:
• Comunicazione
• Documentazione del sistema di gestione ambientale
• Controllo della documentazione
• Controllo operativo
• Preparazione alle emergenze e risposta Struttura e responsabilità
La prima azione per essere conformi a tale punto dovrebbe essere la designazione del rappresentante della direzione (che potremmo definire responsabile di gestione ambientale o manager ambientale) che si interfacci con i più alti livelli direzionali, ma che nello stesso tempo abbia familiarità con i processi aziendali e con i maggiori problemi ad esso relativi. Dovrebbero essere approntati e mantenuti aggiornati dei mansionari, specialmente in relazione agli obiettivi e ai traguardi stabiliti dall’organizzazione.
In merito alla definizione del rappresentante della direzione nel ruolo di Responsabile del Sistema di Gestione Ambientale (RSGA), deve essere posta un’attenzione particolare all’integrazione della “funzione ambientale” all’interno della struttura esistente, in modo che tale funzione sia efficacemente coinvolta da tutte le funzioni dell’organizzazione direttamente coinvolte nell’implementazione del sistema (assicurazione e gestione della qualità, produzione, risorse umane, ecc...).
Affinché siano chiari a tutti i componenti dell’organizzazione, i ruoli e le responsabilità
di ciascuno, sarà utile elaborare un organigramma o una tabella e comunicare
effettivamente tali ruoli e responsabilità a tutti i componenti dell’organizzazione. Il
principale obiettivo è di evitare confusioni e inutili perdite di tempo, poiché ognuno saprà a chi rivolgersi relativamente a un determinato problema. Ogni componente dell’organizzazione dovrà avere, infine, una chiara visione delle proprie responsabilità relativamente agli elementi chiave del sistema, così da essere in grado di riferire quello che sta facendo all’interno dell’intera struttura organizzativa del sistema di gestione ambientale.
Formazione, sensibilizzazione e competenze
L’organizzazione dovrebbe individuare il proprio personale che esegue operazioni che potrebbero provocare impatti significativi sull’ambiente per verificare la loro preparazione e competenza in campo. Tale personale dovrebbe essere adeguatamente formato e addestrato o, comunque, possedere un’adeguata esperienza nel settore.
Oltre alla necessaria attività formativa e addestrativa, l’organizzazione dovrebbe rivolgere particolare attenzione alle modalità di sensibilizzazione dei propri dipendenti, assicurandosi che questi abbiano compreso l’importanza della realizzazione dei principi espressi nella politica ambientale e le loro responsabilità nel raggiungimento degli obiettivi e traguardi ambientali prefissati dall’organizzazione.
L’organizzazione dovrebbe preoccuparsi che tutto il personale sia cosciente dei danni ambientali che un suo comportamento non conforme alle procedure operative dell’organizzazione potrebbe comportare, oltre alla consapevolezza dei benefici che può apportare un comportamento responsabile e in linea con il sistema di gestione ambientale dell’organizzazione.
In sintesi l’organizzazione dovrebbe preoccuparsi di due aree ben precise:
• Formazione ambientale (incluse le attività di addestramento) per i dipendenti il cui lavoro possa provocare significativi impatti ambientali;
• Sensibilizzazione sull’importanza del Sistema di Gestione Ambientale, sulla rilevanza della performance individuale di ogni dipendente e, infine, sull’importanza della conformità alle procedure operative e ai requisiti di legge.
Affinché l’attività formativa, addestrativa e sensibilizzativa sia adeguata alla realtà
ambientale, l’organizzazione dovrebbe identificare i propri aspetti ambientali
significativi. Si presume che questo stadio sia già patrimonio dell’organizzazione, trattandosi di uno dei requisiti afferenti alla fase di pianificazione del SGA
2.
Successivamente l’organizzazione dovrebbe identificare tutti i dipendenti il cui lavoro può causare impatti ambientali significativi. Questo non può prescindere dall’analisi delle attività associate con gli aspetti ambientali significativi in precedenza individuati.
L’organizzazione in tal modo è in grado di identificare le attività per le quali si necessita una formazione mirata alla creazione di specifiche competenze ambientali e un addestramento per avere sotto controllo gli impatti sull’ambiente.
La fase successiva consiste nella pianificazione dell’attività di formazione di addestramento tramite opportuni piani di formazione e/o di addestramento semestrali o annuali. Operativamente è di solito conveniente organizzare l’addestramento in squadre, mentre per i neoassunti sarà opportuna una iniziale formazione singola.
Il grado e lo scopo finale dell’addestramento dipenderanno ovviamente dalle specifiche funzioni lavorative di ognuno.
L’organizzazione deve preoccuparsi anche della registrazione di tali attività, per avere un riscontro oggettivo dell’attività svolta.
I piani di formazione dovrebbero essere soggetti a periodici riesami e aggiornamenti, anche tenendo conto dei risultati della valutazione, dell’emanazione di nuove leggi, del mutamento di obiettivi, traguardi ambientali e di business dell’organizzazione.
La sensibilizzazione del personale, anche non direttamente coinvolto all’interno del Sistema di Gestione Ambientale, può essere costituito ancora una volta da corsi di formazione che riescano a far luce sul senso dell’introduzione di un SGA conforme alla ISO 14001:1996, sulle motivazioni dell’organizzazione, sui vantaggi che un comportamento ambientalmente responsabile avrà sulla qualità della vita dei dipendenti stessi e delle generazioni future, sulle responsabilità di ogni componente del personale nel raggiungimento degli obiettivi, dei traguardi e in generale sulla politica ambientale dell’organizzazione.
Comunicazione
Per garantire una comunicazione efficace sia internamente che esternamente all’organizzazione si ricordi di:
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