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Gli scambi commerciali della Calabria nel 2020

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Academic year: 2022

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Presidenza - Catanzaro, 29/03/2021

Gli scambi commerciali della Calabria nel 2020

Performance differenziate sia nei diversi mercati di sbocco che a livello settoriale connesse ai mutamenti nella domanda e al nuovo quadro economico internazionale

29/03/2021 - Nel 2020 le esportazioni italiane ammontano a 433 miliardi di euro e rispetto al 2019 hanno subito una contrazione del 9,7%, in linea con la media europea. Il Sud (-6,4%), il Nord Est (-8,2%) e il Centro (-8,5%) chiudono l’anno con una flessione debolmente inferiore al dato medio nazionale mentre nel Nord Ovest (-10,8%) e nelle Isole (-30,4%) la riduzione è stata più significativa.

Il Molise è l’unica regione che registra una variazione positiva delle esportazioni (+26%) è ciò è connesso all’incremento delle vendite di autoveicoli e pasta. Liguria, Basilicata, Toscana,

Abruzzo, Campania, Friuli Venezia Giulia , Trentino Altro Adige, Veneto, Emilia Romagna e Puglia si posizionano sopra la media nazionale, ma sempre su valori negativi.Le esportazioni calabresi ammontano a 401 milioni di euro e rispetto al 2019 registrano un decremento del 16,2%.

Sul versante delle importazioni l’Italia registra una contrazione del 12,8%. Le ripartizioni territoriali che registrano un decremento simile al valore medio nazionale sono il Nord Ovest (-12,4%), il Sud (-12,3%) e il Nord Est (-11,6%). Nelle regioni centrali la variazione è stata del 3,8% mentre nelle Isole del 31,3%.

La Toscana è l’unica regione che presenta un incremento delle importazioni. Variazioni negative significative si rilevano in Sardegna (-35,8%), Sicilia (-29%), Liguria (-25,9%) e Valle d’Aosta (-23%). In Calabria la contrazione delle importazioni è del 5,7%.

L'andamento delle esportazioni in Calabria nel 2020

Le esportazioni calabresi ammontano a 401 M€, di cui la metà proviene dagli scambi

commerciali delle aziende reggine. Rispetto al 2019 si stima una flessione del 16,2%. Dinamiche negative per tutte le province calabresi, anche se dall’analisi per mercati di sbocco emergono dinamiche differenziate.

Catanzaro registra una contrazione del 30,7% (da 96 M€ a 67 M€); in calo l’export verso i mercati dell’Unione Europea (-16,6%), i paesi non UE (-22,8%) che rappresentano i principali mercati di sbocco per le aziende catanzaresi. Dinamiche positive nell’export verso l’America settentrionale (+16,3%) che rappresenta il terzo mercato di riferimento e verso l’Africa settentrionale (+60,1%), il Medio Oriente (+60,9%) e l’Asia Centrale (+4,7%).

Reggio Calabria e Vibo Valentia registrano rispettivamente un calo del 14% rispettivamente. In particolare diminuisce l’export delle aziende reggine verso l’UE (-21,1%), l’America

Settentrionale (-13,3%) l’Asia orientale (-7,85) e i paesi europei non UE (-26,0%), mentre si registra un incremento della vendita sui mercati del Medio Oriente (+21,7%), dell’America Centro Meridionale (+12,2%) e dell’Africa Settentrionale.

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Vibo Valentia si caratterizza per una crescita delle esportazioni verso i paesi europei non UE del 33,9% mentre registra un decremento del 4,3% dell’export verso i paesi dell’UE – che

rappresentano il primo mercato di sbocco delle aziende vibonesi – e del 17,3% verso l’America Settentrionale.

Più contenute le contrazioni nelle altre province; Cosenza chiude l’anno con una contrazione del9,5% (da 101 M€ a 91 M€): in calo la commercializzazione nei mercati europei – nei paesi UE -9,0% e nei paesi non UE del 2,5% - e nell’America settentrionale (-19,3%) mentre si registra un incremento delle vendite dei prodotti delle aziende cosentine verso i paesi dell’Asia orientale (+4,9%) e dell’Oceania (+42,3%).

Nella provincia di Crotone la contrazione dell’export e del 2,8%: diminuiscono gli scambi verso l’UE (-12,8%) mentre raddoppiano i flussi commerciali verso i mercati dell’America

settentrionale.

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I paesi

Gli Stati Uniti con 54 M€ rappresentano il principale mercato di sbocco per le aziende calabresi;

rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente si registra un decremento del 9,3%. Germania e Francia – rispettivamente con 42 M€ e 37 M€ - rappresentano i principali mercati di

riferimento nel contesto europeo; rispetto al 2019 si rileva una contrazione del 7,3% e

dell’12,0%. Al quarto posto - primo tra i Paesi europei non Ue – si colloca la Svizzera con 24 M€ (-29,1% è la variazione rispetto al 2019). La classifica prosegue con: Regno Unito (22 M€),

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M€ (-29,1% è la variazione rispetto al 2019). La classifica prosegue con: Regno Unito (22 M€), Cina (13 M€), Grecia e Canada (12 M€), (9 M€ rispettivamente), Paesi Bassi e Giappone (11 M€ rispettivamente).

Dinamiche positive in:

Cina: +29,3% connesso principalmente all’incremento delle vendite frutta e ortaggi lavorati e conservati, articoli in gomma, legno grezzo, altri prodotti alimentari;

Canada: +4,9%, derivante dall’aumento delle vendite di frutta e ortaggi lavorati e

conservati, prodotti di colture permanenti, mobili, prodotti delle industrie lattiero casearie;

Paesi Bassi: + 8,5 %, connesso all’incremento della commercializzazione di legno tagliato e piallato, prodotti di colture agricole non permanenti, navi e imbarcazioni.

I settori

Dall’analisi della variazione tendenziale dei macrosettori emerge che in Calabria nel 2020:

l’export dei prodotti dell’agricoltura, silvicoltura e pesca registra un lieve calo (-0,5%), mentre a livello nazionale e meridionale si rileva un incremento (+0,7% e +4,7%

rispettivamente);

in aumento la commercializzazione sui mercati esteri dei prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere (+35,3%), in linea con quanto avviene nel Mezzogiorno;

le vendite dei prodotti delle attività manifatturiere registrano una battuta d’arresto sia a a livello regionale (-15,6%) che meridionale (-15,2%) e nazionale (-10,8%).

La classifica dei prodotti commercializzati sui mercati esteri vede al primo posto gli altri prodotti chimici che con 83,8 M€ rappresentano il 20,8% dell’export calabrese; rispetto allo stesso periodo del 2019 tale categoria di prodotti ha registrato un decremento del 12,9%. I principali mercati di sbocco sono i paesi dell’Unione europea (Francia, Germania, Regno Unito, Paesi Bassi e Spagna) a cui è destinato poco meno della metà dell’export e gli Stati Uniti a cui è destinato il 25,07 % dell’export regionale. Nel 2020 gli scambi con la Germania hanno registrato un incremento del 9,4%.

La classifica prosegue con:

altri prodotti alimentari, con 48,3 M€ (pari al 12,0% dell’export regionale) di cui 21 M€

provengono dalla vendita nei paesi membri dell’UE (Germania, Spagna e Francia) e 9 M€

nei paesi dell’America settentrionale, in modo particolare Stati Uniti, che rappresenta il principale paese partner; la commercializzazione di tali prodotti sui mercati esteri ha registrato un incremento del 10,2%; dinamiche positive in modo particolare nel mercato asiatico (Cina e Hong Kong);

frutta e ortaggi lavorati e conservati (43,1 M€, pari all’10,7% dell’export regionale) commercializzati principalmente nei paesi dell’UE - in particolare in Germania, Austria e Francia – nel Regno Unito e nei mercati dell’America Settentrionale (Stati Uniti e Canada);

rispetto al 2019 si registra un decremento del 26,6%; dall’analisi delle dinamiche a livello di paese emerge un incremento degli scambi commerciali verso il Canada, la Polonia, Cina e Arabia Saudita;

prodotti di colture permanenti (40,7 M€ pari al 10,1%), esportati nei paesi dell’UE (65,8%) ed in particolare in Germania, Francia, Polonia e Austria; l’analisi tendenziale evidenzia un decremento del 4,6%;

metalli di base preziosi e altri metalli non ferrosi (15,7M€, pari al 3,9%)

commercializzati nei paesi europei non aderenti all’UE ed in particolare in Svizzera;

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rispetto al 2019 si registra una flessione del 31,0%.

olii e grassi vegetali e animali (14,8 M€ pari al 3,7%) esportati in modo particolare nei paesi dell’UE (32,2%) (fra cui Germania, Francia e Spagna) e dell’America Settentrionale (31,5%) (gli Stati Uniti rappresentano il principale paese partner), e dell’Asia Orientale (23,8) (in particolare Corea del Sud); rispetto all’anno precedente si registra un incremento del 14,2%

navi e imbarcazioni (14,1 M€ pari al 3,5%), commercializzati nei mercati dell’UE (76,5% dell’export complessivo), in particolare in Germania e Francia, dei paesi non UE e dell’Africa settentrionale (Marocco e Turchia); per tale prodotto si rilevano dinamiche positive (+15,2%), connesse in modo particolare alle nuove relazioni commerciali avviate con imprenditori africani;

locomotive e materiale rotabile ferro tranviario (10,1 M€, pari al 2,5%), esportate principalmente in Grecia ed una piccola quota negli Stati Uniti(10,5%); rispetto all’anno precedente si registra un decremento del 64,0%;

macchine formatura metalli e altre macchine (8,9 M€, pari al 2,2%), esportate nei paesi dell’UE (40%) e non UE (23,4%) e dell’America Settentrionale (12,2%); rispetto all’anno precedente si registra un decremento del 2,4%;

bevande (8,8M€, pari al 2,2% dell’export regionale), di cui poco più della metà commercializzata nei paesi dell’UE (Germania e Francia) e poco più di un quarto nei mercati dell’America settentrionale; – 19,6% è la variazione rilevata per tale tipologia di beni.

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Per maggiori approfondimenti consulta la sezione "Esplora le statistiche".

 A cura dell'Osservatorio Internazionalizzazione Regione Calabria

ALLEGATI

Osservatorio Internazionalizzazione - "Calabria Export" Marzo 2021

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