• Non ci sono risultati.

L ARTE GRECA L ETA CLASSICA E IL PERIODO ELLENISTICO

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "L ARTE GRECA L ETA CLASSICA E IL PERIODO ELLENISTICO"

Copied!
17
0
0

Testo completo

(1)

L’ARTE GRECA – L’ETA’ CLASSICA E IL PERIODO ELLENISTICO

La vittoria di Atene sui Persiani nel V secolo a.C. segna il passaggio dall’età arcaica all’età classica, dove la città greca vedrà un periodo di grande splendore.

In questo periodo inizia la ricostruzione dell’Acropoli di Atene, e si sviluppa la scultura in stile severo, così chiamata per la serietà dei volti privi del sorriso tipico dell’età arcaica.

Lo Stile Severo ha origine da quello attico e si distingue per rigore costruttivo.

Tra i principali scultori si ricordano Sotade, Mirone e Policleto, al quale si deve l’introduzione di un canone in scultura

.

Discobolo è l’ideale classico per eccellenza.

Opera dello scultore Mirone (500 – 450 a.C.) giunge a noi una delle copie marmoree di età romana, come altre opere dello stesso artista.

Rappresenta un lanciatore di disco, la scultura risale al 460-450 a.C. colto nel momento che precede il lancio, in un attimo immobile e cristallizzato. Non c’è realtà e dinamismo ma la rappresentazione del moto in senso astratto.

La scultura è pensata per una visione frontale dalla quale si può cogliere l’ampio gesto del braccio con il disco in mano, che insieme all’altro accostato al ginocchio, crea un ampia curva che si completa con la gamba sinistra.

Il tema non è nuovo nell’arte greca, lo sportivo incarna la bellezza ideale, il corpo giovane e atletico con i muscoli ben rilevati è l’ideale classico per eccellenza.

(2)

Doriforo ( 450 a.C.)

E’ un opera del celebre scultore Policleto, il Doriforo che significa portatore di lancia, ci è giunto attraverso copie romane in marmo.

Questa scultura è l’esempio per antonomasia del canone cioè regola di Policleto, un sistema di proporzioni tra le varie parti del corpo che garantisce la perfezione dell’insieme. Uno dei fondamenti del canone era la regola per la quale la testa corrisponde ad un ottavo

dell’altezza totale.

In questa scultura è stata introdotta una nuova posizione del corpo che diventerà un carattere tipico della statuaria classica e di tutti gli stili che all’arte classica si riferiranno ( come il Rinascimento).

Tale postura è definita chiasmo o ponderazione, e consiste nell’appoggio del corpo sulla gamba destra, mentre la sinistra è flessa il braccio sinistro in tensione, mentre il destro è rilassato lungo il fianco.

Questa particolare posa incrociata, che conferisce ordine e naturalezza, determina l’inclinazione del bacino e la rotazione delle spalle, in senso opposto per equilibrare l’asimmetria. Ne deriva un tipico andamento ad S.

In questa ricerca di perfezione immobile è rinchiusa la sintesi delle ricerca greca per l’idealizzazione , ogni uomo ha misure diverse dagli altri per cui l’artista non riproduce le fattezze proprie di un individuo, ma ne produce l’idea e quindi riproduce l’essere eterno e perfetto. L’arte greca nelle sue opere cerca l’idealizzazione per cui la figura risulta perfetta anche se nella realtà non lo è, riprodurre l’idea significa rappresentare qualcosa che in quanto mentale risulta in assoluto perfetta quindi non reale ma ideale.

(3)

Doriforo

(4)

BRONZI DI RIACE (450 a.C.)

Questi bronzi sono stati rinvenuti nel 1972 sui fondali di Riace, vicino a Reggio Calabria. Non si sa precisamente chi ne sia l’autore si pensa a Policleto, o a Mirone .

Probabilmente raffigurano due guerrieri, nudi, statici e ponderati, scaricano il peso sulla gamba destra mentre il braccio sinistro è sollevato a sostenere uno scudo. A differenza del Doriforo che sembra accennare un passo avanti avendo la gamba sinistra posta dietro, queste figure son saldamente posate su entrambi i piedi.

Le parti anatomiche sono ben articolate e staccate tra loro, i corpi vigorosi i passaggi tra le varie parti anatomiche sono talmente netti che paiono quasi separati da linee ideali.

Le due figure sono l’incarnazione della bellezza ideale, e anche per questo sono più alte del normale.

(5)

LA CITTA’ GRECA

La città greca nasce da un’esigenza profondamente razionale insita nello spirito greco e cioè quella di dare ordine e regole di vita civile alla popolazione . Questo ordine viene espresso sia nella struttura formale della città e sia nell’organizzazione giuridica.

La forma della città è basata su una maglia ortogonale delle strade che genera la struttura rettangolare delle abitazioni, questa struttura formale viene usata e adattata per ogni tipologia di luogo sia esso un insenatura portuale , una zona collinare ecc.

La caratteristica fondamentale delle città greche è la capacità di inserirsi con armonia, ordine e regolarità nei diversi luoghi naturali.

La struttura tipica che caratterizza la città greca è una parte di essa che si sviluppa nella zona alta e spesso è fortificata e prende il nome di ACROPOLI il cui significato è appunto città alta.

Costruire una città significa creare una serie di edifici tipo che rispondano alle diverse esigenze della vita associativa, alla base della mentalità greca c’era la volontà di

risolvere un esigenza, attraverso l’invenzione di nuove “forme” , un edificio o altro, che andassero ad identificare un modello di conseguenza un TIPO.

Questo processo ha portato alla definizione nell’architettura greca del TEMPIO che fornisce una soluzione al problema dell’architettura sacra.

L’ACROPOLI DI ATENE

In seguito alla distruzione durante le guerre persiane, l’acropoli di Atene venne ricostruita nel V secolo a.C. sotto Pericle. I lavori vennero affidati a Fidia come soprintendente generale.

Gli edifici sacri che costituivano l’Acropoli erano il tempio chiamato il PARTENONE , L’ERETTEO, I PROPILEI, IL TEMPIETTO DI ATENA NIKE.

(6)

(7)

Acropoli di Atene

(8)

Il PARTENONE ( 447-438 a.C.)

(9)

la parte restante, si ha la sezione aurea quando sussiste la proporzione c:a=a:(c-a) cioè a=

c(radice quadrata di 5-1/2).

Più semplicemente dato c= 1 si avrà a= 0,618 e b=0,382.

All’interno della cella era collocata la statua in oro e avorio della dea Atena, alta 15 metri la dea era in piedi vestita con il peplo e al petto portava un cameo che rappresentava

un’egida con la gorgone. L’egida è una corazza protettiva che Atena, e talora anche altri dei della mitologia greca portavano in battaglia e al centro aveva la testa della Gorgone testa di Medusa per spaventare e impietrire i nemici.

Sulla mano destra teneva una vittoria alata, la lancia poggiava sulla spalla sinistra e la mano sinistra teneva lo scudo poggiato a terra.

sezione aurea

Statua in oro della dea Atena

(10)

I PROPILEI (437-432 a.C.)

I Propilei sono l'Architettura che rappresenta il solenne ingresso all’Acropoli, sono composti da tre corpi , due ali laterali aggettanti e un corpo centrale composto da due vestiboli. Il vestibolo negli edifici pubblici o privati, ambiente di ingresso, intermediario fra l'esterno e l'interno, di varia forma e imponenza secondo le funzioni di disimpegno che gli vengono attribuite e l'importanza dell'edificio stesso.

L’ala sinistra era detta PINACOTECA, perchè in essa erano conservati i quadri dei maggiori pittori greci.

Le due ali e il frontone del corpo centrale presentano l’ordine dorico, all’interno dei due vestiboli è stato usato,invece di quello dorico più pesante e possente, quello ionico più elegante e raffinato, più a misura di uomo.

L’architetto dei propilei bilancia l’asimmetria delle due ali costruendo il TEMPIETTO DI ATENA NIKE.

(11)

TEMPIETTO DI ATENA NIKE (430-421a. C.)

E’ un tempio piccolissimo anfiprostilo, tetrastilo dedicato alla dea della vittoria, ideato dall’architetto Callicrate.

Sorge accanto ai propilei pur essendo visibile da lontano, è stato realizzato in stile ionico dato che le sue dimensioni non sarebbero state adatte ad armonizzarsi con il più massiccio ordine dorico.

Anfiprostilo: ha una fila di colonne davanti all’ingresso e un altra sul lato posteriore.

Tetrastilo : quattro colonne in facciata.

(12)

L’ERETTEO (421-406 a.C)

E’ un anomalo tempio doppio ionico, con due celle interne dedicate rispettivamente ad Atena e a Poseidone .

L’edificio ha una pianta complessa le sue parti aggettanti si inseriscono liberamente nel paesaggio.

Sul lato meridionale troviamo la LOGGETTA DELLE CARIATIDI che sono delle statue

femminili le quali sorreggono l’architrave in quanto si tratta di figure femminili chiamate Kòrai canèfore cioè portatrici di ceste.

Il peplo cioè l’abito di queste figure femminili da vita ad un fitto chiaro scuro e ammorbidisce l’effetto colonnare delle figure.

(13)
(14)

IL TEATRO GRECO

Nel IV secolo a.C. si viene precisando la forma del teatro subito dopo la fioritura della grande letteratura teatrale greca fatta di tragedie e commedie.

La forma che assume il teatro è quella di una gradinata semicircolare adagiata su un declivio naturale suddiviso in settori radiali da rampe di scale.

La gradinata semicircolare è attraversata per tutta la sua larghezza da un corridoio orizzontale mediano.

Nella parte bassa di questo semicerchio si apre un cerchio o un semicerchio detto orchestra nel quale il coro danzava, recitava e cantava.

Dietro l’orchestra si trova la scena preceduta dal palco vero e proprio dove recitavano gli attori.

Uno dei teatri più grandi e meglio conservati è quello di EPIDAURO capace di ospitare fino a 14.000 spettatori.

I greci sono politeisti cioè adoravano più divinità, in totale 10 principali più altre minori.

(15)
(16)

PERIODO ELLENISTICO

L’Ellenismo è il periodo del secondo classicismo (400 -323 a. C.) che va dalla guerra del Peloponneso alla morte di Alessandro. In questo periodo si assiste alla progressiva ricerca di un maggiore espressionismo nella produzione artistica scultorea e pittorica.

Questo periodo vede una inesorabile decadenza della Grecia, viene contraddetto il primato della ragione, l’attenzione degli artisti passa dagli dei agli uomini, dall’immobilità e dalla perfezione, si passa alla mobilità tipicamente umana.

È di questo periodo la scultura di Skopas la Menade danzante, le Menadi dette

anche Baccanti, Tiadi o Mimallonidi, erano donne in preda alla frenesia estatica e invasate da Dioniso, il dio della forza vitale; in realtà, più propriamente, le menadi erano le seguaci mitologiche del dio, mentre sono denominate "Baccanti" le donne che storicamente hanno venerato il dio. Le Menadi celebravano il dio cantando, danzando con molta frenesia.

La scultura rappresenta una giovane donna colta nell’atto di danzare, le gambe sono entrambi mancanti dal ginocchio in giù. Quella destra è spinta in avanti, mentre quella sinistra si trova più indietro. Il busto è slanciato in avanti, le braccia sono entrambi mancanti, la testa è spinta all’indietro e rivolta verso sinistra, con il volto che guarda in alto. I lunghi capelli sciolti scendono lungo la schiena. La donna indossa una veste, che, scomposta dai movimenti della danza, si apre lasciando nudo un intero lato del corpo. La veste è trattenuta in vita da una cintura.

Il corpo visto di profilo, segue una linea curva, mentre visto di fronte compie una

torsione a vortice. Le due gambe si trovano su due piani diversi: la sinistra segue la linea curva del corpo, mentre la destra si sposta in avanti staccandosi dal gruppo.

La linea curva e la torsione danno un senso di slanciatezza, e di movimento, esprime l’euforia che prende la donna intenta nell’atto di danzare freneticamente.

L’arte di Skopas non cerca la perfezione ma l’espressività che ci possa trasmettere le sensazioni e i sentimenti del soggetto raffigurato.

In questo periodo gli scultori usano come soggetti gli dei greci in atteggiamenti intimi e umani.

(17)

Skopas la Menade danzante

Riferimenti

Documenti correlati

In questo caso le linee di forza sono delle rette a direzione radiale e il campo è a simmetria sferica con il centro costituito dalla carica che crea il campo.. Le linee di

 Forza di attrito di intensità pari al prodotto tra la reazione vincolare (opposta alla componente perpendicolare al piano della forza peso) e il

Secondo la teoria della gravitazione di Newton, due corpi esercitano una forza gravitazionale uno sull’altro che ` e proporzionale al prodotto delle loro masse e

Due corpi identici hanno una capacità termica dipendente linearmente dalla temperatu- ra della forma. C ( T )

Ad esempio quando W = 0 sono accessibili tutti i punti della retta blu tratteggiata nella regione gialla... L’iperbole rossa unita corrisponde alle tem- perature finali accessibili

il tempo di volo può essere ottenuto mediante la componente orizzontale della velocità iniziale, in quanto il proiettile, nella direzione orizzontale, si muove di moto

(c) sia O il centro del pentagono di base, A uno dei vertici del pentagono stesso e V il vertice della piramide: calcola l’ampiezza dell’angolo V b AO e confrontala con il

La facciata sud risulta suddivisibile in un corpo centra- le, più ampio, e due corpi laterali, questi ultimi sopra- vanzati in altezza dal primo; esso è caratterizzato dalla