PREGHIERE
A
MARIA SANTISSIMA
DI
DOMENICO RARNABA
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A
PIETRO BORTOLOTTI
SACERDOTE
CHE
ALLE DOTI
DISTINTEDEL CVORE yVELLE DELLO INGEGNO
PER ECCELLENZA CONGIVNGE
NELLA FAVSTA OCCASIONE
IN evi
VENIVA ELETTO
PARROCO
DEI SS.
PIETRO E PAOLO
DI
MAJANO
IN
TESTDIONIANZA
DI
NON SERVILE RISPETTO DOMENICO BARNABA OVESTO RELIGIOSO OPVSCOLO
OFFERIVA
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del presente opuscolo
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PREGfflERE
A MARIA
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La gloria intravedesti
E al padiglion di Jehova Seconda in Ciel sedesti,
Dammi sul labbro ardente
Il miei di tua parola,
li palpito innocente Della tua gioja in cor,
II carme che consola Inspirami d'amor.
L. Oldhati
7
S/Un
V€,Salve, salve, o degli angeli Regina, Mistica rosa del giardin di Dio!
Innanzi a te s* inchina
Nel gaudio e nel dolor lo spirto mio.
Salve, o Regina; al cui divin sorriso I Serafini e i
Cherubin
fan festa;E
tutto il ParadisoA
contemplarti in estasi s’ arresta.DigitizedbyGoogle
A
le gli osanna delle cetre d’oro,E
de’ Profeti i cantici ispirati;A
te 1’ inno sonoroDell’ intero universo, e de’ Beati.
Salve, salve, o Regina! -
Umile
e schietta S’ aderga sino a te lamia
preghiera;Deh
! tu, Maria, 1’ accetta.Questo
mio
spirto in le s’affida e spera.DigitizedbyGoogle
,iJùaàer nuó^zcorc/iae
adre di tutti i miseri
Che
della terra corrono l’ esigilo, 10 pur ti nutroun
palpito,11 palpito più dolce del
mio
cor;10 pure a te son figlio,
E
t’amo
io pure d’ infinito amor.miei dolori, il
balsamo
Della speranza tu cospargi, o
Madre;
11 petto
mi
letifichi.Mi
prometti nel cielouna
mercè:E
inDio
le tue leggiadreLuci raccogli, e preghi Iddio per me.
10
Delle
mie
preci al sonitoTu
ognor sei desta, e con pietosa cura Detergi le mie lagrimeSe pentito
mi
volgo almio
Signor;E, tua mercè, più pura
L’
alma
s’immerge
nel celeste amor.O
Madre, o tenerissimaDi quest’egro mortai
Madre
divina!Infra le cieche tenebre
Deh! non
ti spiaccia il figlio tuo guidar.Finche
la pellegrinaAlma,
ingrembo
al suo Dio venga a posar.DigitizedbyCoogle
^^ì}i£a, c/u^)e(/o
ovra
un
sentier di triboliDove non
crescon rose,Dal di eh’ io venni a nascere
Il
mio
Signormi
pose.D’ arcane gioje ai palpiti
Ei
non m'
apprese il canto ;£i
non
concesse libero A’ miei desiri il voi...
Diede al
mio
ciglio il pianto Diede almio
petto il duol.Pur
fra i dolor, le lagrime Dellamondana
stanza,Veggo
nel ciel risplendere L’astro della speranza.A
te. Maria, rivolgereOso
lamente
e il core;Della
mia
vita l’unica Dolcezzaho
posta in te..L’ astro tu sei
d’amore Che
sempre arride a me.£
tu, che inmezzo
agli angeli Siedi, o Maria, Regina;Tu
del cui risoingemmasi La
Maestà Divina,Degni lo sguardo volgere Ai figli della terra?...
Tu
la vicenda asprissima De’ mali alleviar?...Tu
dei dolor la guerra Dal mesti allontanar?Oh!...sul sentier dei triboli
Ove
il Signormi
pose, Se tumi
scorti, o VergineVedrò
spuntar le rose:Io
non
sarò più misero Nelmio
terreno esiglioFinché
nel cieloun
vigilePer
me
risplendeamor
. . ,Finché
a Maria son figlio Mille speranzeho
in cor.eà nodlra/,
a navicella della nostra vita
Fra le procelle e i turbini
D’un
burrascoso mar, Se il Cielonon
l’aitaContro i scogli e le sirtl andrà ad urlar.
Piangi, o mortai, se in
Dio non
hai Qdanza;Travolta nell’oceano
La
nave tua sarà;£
teco ogni speranzaIvi sepolta eternamente andrà.
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Ma
se volgi a Maria devoto il ciglio, Ellaframmezzo
.i turbiniDel procelloso mar,
Sarà propizia stella al tuo naviglio,
E
salvo in porto lo saprà guidar.Di
sua salvezza in leidunque
laspeme Riponga r uom,
se prospero11 fato a lui
non
è;La
vita è sparsa di continue penej Solo il ciel ne prometteuna
mercè.ac/ (e
o^zm
Quando
i dolori coll’atrocemorso
Fan
guerra a questa mestaanima
mia, Io levo gli occhi al Cielo, e inmio
soccorsoChiamo
Maria.Quando
il gaudio coi mistici concentiOgni
tristezza dalmio
cor disvia,Ringrazio il cielo, e tutti i miei contenti Offro a Maria.
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17
Se
un
pcnsiermi
balena nellamente Che
a colpevole oprar spronemi
sia,Mi
volgo al cielo, e con il cor dolente Prego Maria.E
dal sorger del sol, sinquando muore
Penso a colei chemi
fu sempre pia.Penso alla
Madre
del divinoAmore,
Penso a Maria!S
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&cit/ei
La mia
patrianon
é questa in cui vivo Pellegrino mortai terra del pianto;Esul qui sono, d’ ogni gioja privo,
Solo affanni e dolor
mi
stanno accanto;Oh
!... lamia
patria è là, dove la vita£
sorgente di giubili infinita.Per le cieche tenèbre erro quaggiuso Cercando attento
una
sicura traccia:Mesto fra i mesti, povero, confuso
Temo
i perigli chemi
fan minaccia,E
col più vivo delmio
cor desioTendo
le braccia sospirando a Dio.DigitizedbyCoogle
I»
A
Dio, che questa miseranda argillaInanimò
col soffio onnipotente,A
lui, che se airesigiloun
di sortillaLe
illuminò colla ragion lamente;
E
vinta alfine la terrena giostraImmenso un
premio oltre i dolor le mostra.Oh
!... lamia
patria è là, dove la vitaEternamente
inDio
sarà beata;Ove
ogni cosa è santa, ove fioritaS’apre la via de’ gaudj, e interminata:
Oh!...la
mia
patria è là.-Deh!
tumi
scortaMadre
di Dio; m’apri del Clel la porta!DigitizedbyGoogle
ao
Era,
i tuoi figli fùr dannati a morteDacché
alla colpa ildemone
ti spinse, Per le fùr chiuse all’uom
del ciel le porteQuando
il vile desio l’alma ti strinseDi gustar del vietato arbore il frutto:
Da
quel giorno fatai (misero!) a lutto Il rigor della giusta ira soggiacqueChi da le nacque.
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Pur
la bontà di Lui che t’ha formata Vita promise a’ figli tuoi novella.Il mortai dalla gleba aspra, sudata,
Levò
la fronte alla nascente stellaChe
la gravosa eredità doveaTolger dal capo ai figli della rea. . .
Emendatrice della colpa d’
Èva
Maria sorgeva.Maria, la figlia prediletta a Dio:
Maria, la sposa dell’Eterno Vero;
Maria, la
Madre
di chi tolse al rio Destin aspro di morte ilmondo
intero Vergine, a cui venne fidato indono
Il promesso de’ secoli, e il perdono
Onde
ilFabro
Divino al ciel conversoFea
l’universo.Dietro alla colpa il
demone
infernale:Ma
son tìglio a Maria,quando mi
stringeUn
puroamor
sotto alle candid’ aleDel suo possente patrocinio.
A
leiDunque
tutti gli affetti, e i voti miei,A
lei tutti s’ adergano, e sinceri1 miei pensieri,
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23
ad
òe Mxà^u/ranìMDiletta deir Eterno! Io dalla polve
Levo
ilmio
spirto dubitoso a te^Ogni
affanno dell’alma
si dissolveSe tu sogguardi, o generosa, a me.
Ben
convìen dir che tua bontà sia grande Se degli angeli puoi gl’ inni scordar,E
inmezzo
al gaudio cbe pel del si spande11 sospiro de’ miseri ascoltar.
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‘H
Oh!...
ilmio
sospir, Vergine santa, acchiudeLunghe
storie di pianti e di dolor;Poiché il pianto è retaggio a chi delude
La
benefica legge del Signor.Lorda
di colpe, o diva Madre, è l’almaChe
al tuo trono di luce erge il sospir;Nel
mondo non
avrò pace, nè calmaPerchè degno di pena è il
mio
fallir.Pur
oso ancora!... Temerario figlioOso
chiamarliMadre
di pietà;Oso
innalzarti lagriinoso il ciglioE
la pace implorar che il cornon
ha.Oh!
se tu, dalla tua celeste stanzaDegni d’ un guardo chi s’affida in te.
Il
mio
sospiro avrà tattor fidanzaChe
il perdono del Ciel gli dia mercè!DigitizedbyGoogle
26
^ementcó
et/Ic/nteie/t /lac ùot'’^mia/rum
In
qualmai
parte mond'inl trascorrePuro
il fonte del gaudio?Ove matura
Cresceuna
gioja, chenon
abbia appressoOmbra
d’ affanno? Nel fervor de’ balli,Fra i tripudj e le feste ove a convegno Col sorriso sul labbro accorron mille, Batteran mille cor sotto l’impulso Forse d’
una
sentita innebrianteGioja senza rimorso?
-Oh!
se dai petti Sbalzasser l’alme una
dell’ altra a fronteDigilizedbyGoogle
26
Cerio que’ volti
non
avrien sorriso,Ma
un’ atroce e pesanteonda
d’ affanni Trascolorati li farebbe e mesti.Abisso di misteri immisurato
È
il cuor dell*uom.
Colle viperee spireLo
flagella 1’ invidia,onde
dispettoAbbia
a colui che gli parrà più lieto:Quindi
r
odio, e 1’ ingiusto' desidero D’una
vitamen
triste, e quindi il vileDella vita disprezzo, e la
bestemmia Che
agl’immensi
di Dio decreti insulta.—Dammi
il pianto, Signor; altro che il pianto Io da tenon domando,
altronon
merlo.E
tu.Madre
di Dio, eh’egra traeviLa
cruenta a mirar scena di luttoQuando
la morte il suo vessillo alzava Sulle vette del Golgota, e il potente Rcdenlor degli umani, il prezioso Figlio delle tue viscere stendea Sulmemorando
della Croce altareL’augustebraccia; oh! tu m’apprendi quanta Prepotenza d’afianno il tuo
materno
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27
Petto oltraggiò, quanta nel cor ti scese Acerbissima doglia, e d* onde avesti
Tanta
costanza a vincereP immensa Di
quel giorno catastrofe tremenda!Questa c valle di pianto. Il folle solo
Sogna
le gioje chenon
sorgon mai.Noi gementi e piangenti entro la nebbia
Di
questa valle oscura, ilcammin
nostroFornirem
tutti. Oltre la vita,un
raggio Brilla di luce, ove la gioja è pura.Ove
sereno, e sempiterno è il giorno.Ove
il pianto e il doloc stansempre
muti.Ivi, o Maria, ci guidaj ivi pagati
Saran gli affanni del terrestre esigilo.
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Andiam,
fratelli, al tempioAd
adorar Maria;Ella alle nostre suppliche
Guarda
benigna e pia,Tempra
al paziente e al povero De’ triboli il rigor;E
a chi peccò, se ba lagrime.Dona
laspeme
ancor.DigilizedbyGoogle
Andiamo
al tempio. - 1 balsami De’ fior più scelti e bei Di nostre preci al sonito Offrlam devoti a leiChe
della stirpeumana
Siede, e del Ciel sovrana;
A
lei, che è più degli angeli Potenteàppo
il Signor.Candido
fior di GericoChe
l’umil voto ascolti,Deh!
fa che i nostri gemiti Sien dall’Eterno accolti.Chi, se
non
tu, la graziaDi Dio
cipuò
impetrar?Chi
dellaspeme
il palpito Ne’ miseri avvivar?Salve, o cortese interprete D’ogni mortai desìo,
Colomba
candidissimaTanto
diletta a Dio.L’ aura, l’insetto, il fiore
T’ alzan inni d’ amore,
£ non
dovrattiun
cantico L'uom
dalla polve alzar?DigitizedbyGoogle
31
/^>d ùiod ocu/od
a(/
nod
com>drt&Quelle
tue soaTÌssime pupilleQuaggiù
rivolgi, odonna alma
del Cielo;Desta in noi le benefiche scintille
D’un
puro e santo affetto;onde
nel velo Di tua pietà raccoltiSieno i nostri pensieri al del rivolti.
Guarda
!... scene di pianto,alme
nel lutto Dolor secreti, e triboli, e tormenti.Madre, quaggiuso scorgerai per tutto;
E
fra la nenia di lunghi lamenti»
La
turba dei devotiOdi
innalzarti umili preci e voti.DigitizedbyGoogle
Guarda,
e soccorri!... All’occhio tuonon
sfugge11 fidente mortai che soffre e prega;
E
se il pianto e il dolor quaggiù lo struggeNon
però sotto ilpondo
egli si piega Della sua sorte avversa,Finché
la tua pupilla é in lui conversa.Guarda,
soccorri, e la speranza avvivaDi
que’ che ogni fiduciahanno
in te posta;Nostra salvezza a gloria tua s’ascriva,
Chè
il tuo materno affetto aDio
n’accosta.Così dal petto anelo,
Fugge
il dolor, se tu ne mostri il cielo.DigilizedbyGoogle
3:)
éà
^^neelccà/m^rucùùm
(tu'nol^d^(kf^
Aac caz^um
odlcnc/&.Posciachè
superati avrò i disastri t)i questa triste arena,Chi mai
di sopra agli astriMi
guiderà, laddove arde serenaUna
luce infinitaA
rallegrar quella novella vita?Laddove
i soavissimi concentiSpande
1’ Angel di Dio,Onde
letificando i firmamenti De’ Beati far pago ogni desio?DigitizedbyGoogle
Un
tanto ajuto, io dalla tua maternaMano
imploro, o Maria:Guidami
alla supernaRegion
del gaudio, e mostra a questamia Alma
avvezza all’ esigiloL’ augusto aspetto del Divln tuo Figlio.
Oh
! chimai non
vorrà per talcompenso
Sprezzar del
mondo
i fiori?A
tollerar chinon
sarà propensoQuesta breve esistenza di dolori?
Guidami
tu colla tuaman
pietosaAl cospetto di
Dio:
E
fra la gloriosaSchiera d’ eletti fa che giunga anch’io.
Colui che da te nacque.
Che
per le colpe del mortai soggiacque, Cinto di gloria, e di perenne luceIo rivedrò nel Cielo....
E
te. Maria, dolcemia
guida e duceIvi potrò mirar senz’
ombra
o velo.DigilizedbyGoogle
me^,
ritiene la destra di
Dio
Quando
s’ alza del fulminearmata?
Chi
può mai
dalla fronte sdegnataIl pensier di vendetta stornar?
È
Maria! la soave MariaChe
colnome
di figli ci appella:;£
la nostra speranza più bella,£
la stella formosa del mar.O
clemente, dolcissimaMadre
Che
con tanta bontà ci sogguardi,Non
fia mai che li giungano tardil sospiri più ardenti del cor.
Chi ti scorda, o beffardo t’insulta Questa vita fruir
non
è degno;Merla lutto del
Nume
lo sdegno, Merla tutto de’ mali il rigor.Io, coll’ alma ripiena d’ affetto
T’ ergerò, santa Madre, il
mio
voto;M’
avraisempre
a’ tuoi piedi devoto Finchéun
palpito il petto darà.Che
sepur
questa fragile argilla Sull’ abisso talvoltami
guida.Deh! mi
salvi, e dal cielo m’arridaLa
tua grande materna pietà IDigilizedbyGoogle
37
O
I
Narrami,
o Musa, gli alti portentiOnde
Maria Mostrasi pia,Scema
i dolori, tolge i tormenti,E
fuga i maliDa
noi mortali. ^Se il
mio
pensiero levasi ardito Sino al sorrìsoDel Paradiso
Egli è tuo dono,
dono
infinitoMadre
divina Del ciel Reina. 'DigitizedbyGoogle
Egli è tuo dono, se il yoto
mio
Al ciel rivoltoRitrova ascolto:
Se dopo
il fallo m’accolge Iddip Nel suo perdono,Egli è tuo dono.
Se il precipizio d’innanzi
ho
aperto.So
ho
cieco il guardo.Se il passo
ho
tardo.Tu
ra’apri gli occhi,mi
rendi esperto,E
dal periglio ' Salvi tuo figlio.Quando
il dolorem'
angoscia il petto,£
della pace Spenta è la faceGol tuo
materno
tenero affettoTu mi
favelliE
a tem*
appelli.DigilizedbyGoogle
39
Quando
la gioja troppo m’allieta Infra 1’ insanaTurba mondana,
Moderi il gaudio del tuo poeta,
E
parli al coreD’
un
alto amore.Tu
scorti i passi via per V esiglio,£
a lui cheteme
Doni
laspeme
:Chi
move armato
del tuo consiglio,Trova
ilcompenso D’un bene immenso.
Oh
!... sotto ilmanto
di tua pietadeMadre
diDio
Serba il cormio!
Chè
nell’abisso, no,mai non
cadeChi
a te s’ aiSida,Chi
t’ha per guida.DigitizedbyCoogle
ergin santa e benedetta
Che
per cenno dell’EternoTra
ledonne
fosti elettaOnde
tolgerci all’ inferno,Tu
che temperi l’asprezza Delmio
carcere fatai,Pura
fonte di dolcezzaYera speme
del mortai;Deh
!r encomio
de’ TivenliNon
ti spiacela udir, siccome Que’ che adoran riverenti11 santissimo tuo
Nome.
Nome
augusto e venerandoChe
le cetreun
di cantar,Che
ogni mesto sospirandoVien
devoto ad invocar.Verginelle, e fanciulletti
Che
brillate di candore, Fiori offrite, offrite affetti Alla Madr-e del Signore.A
lei salga il vostro cantoCome
interprete de’ cor, Cangerassi il vostro pianto Inun
estasi d’ amor.Ai
Fanciulletti e vergioelle, Il bel
Nome
di Maria Nelle menti tenerelleDeh!
che impresso ognor vi sia.Una madre
più amorosaPiù
proclive alla pietà,Più
benigna e generosaNon Pha
ilmondo,
il cielnon Pha,
DigilizedbyGoogle
43
(/(ynafre
me>
^uit/off'e £e> àacreUOjurificu il
mio
labbro, o intemerata Yergin, diletta a Dio;Onde
la prece dalmio
cor dettata.Offrir ti possa anch’ io.
Finché il
mio
labbro dalla colpa è infetto Ionon
potrei laudarti;Ned
a prova oserei diun
puro affetto 1 miei pensieri alzarti.DigilizedbyGoogle
U
Purifica quest' anima, o Maria
Onde
di le sia degna;£
allor la prece più soave e pia Ergerti il cor s’ impegna.Oh
!... quello che da te soave incanto Piove in nostro pensiero,Vergine del Garmel, merita il canto Dell’universo intero!
DigitizedbyGoogle
4S
WA
iuriule^ conira ùtodontro nemici tuoi,
dammi,
Maria,Ch^o pugnar
possa, e vincitor chiamarmi;A
depredar codestaanima mia
Essi
pongono
in opra astuzie ed armi;Mi
stansempre
d’ appresso, e con la riaLor
possa cercan nell' abisso trarmi.Dove
caduto, ionon
potrei piùmai Levar
la fronte a’ tuoi celesti rai.DigitizedbyGoogle
46
Avvi
una
belva, cheun
aspettoassume Di
seducente; enon
siam natiappena Che
lusingandoun
perfido costume Entro la gora dell' efror nemena.
Oprando
inganni, ella ne accieca illume
Dello intelletto, e impavida sirenaDecanta il vizio, e il fa parer giocondo. . Qnesta belva fatai si
noma
ilMondo.
V’ ha un’ altra belva che alla prima unita
Ne
circonda, n’assedia, e ne fa guerra;Questa
sempre
al fallir nostr’alme
incita,'£
strettamente intorno a noi si serra :All’aspra lotta coi piacer ne invita.
Cogli stessi piacer quindi ne atterra;
Ella è parte di noi,
ma
a noi rivale.Pugna,
epugnando
semedesma
assale^DigitizedbyGoogle
47
Avvi
una
terza ancor belva tirannaChe
le nostr’alme
al Creator contende:Quindi
invisa ne rugge, e l’ampia
zanna D'adunche
unghie fornita a noi protende.Angelo
un
giorno, ora demonio, inganna Lui cheV
orecchio alle sue voci intende:Codesto mostro dall’averno uscito
Sin contro al cielo osa mostrarsi ardito.
Questi, o Maria, sono i nemici, a cui Io
debbo oppor
lemie
forze mortali;Ma
se tumi
ritraggi i guardi tuiL’armi
degliempj mi
saran fatali.A
tedunque m’
affido, ed a ColuiChe
allamorte
spezzar seppe gli strali.Ne
disgrato ti fora, sepugnando
Del tuo
nome mi
talgo, enon
del brando.DigilizedbyGoogle
Alla potenza del tuo
nome
augusto;Respingerò con esso la percossa
Delle tre belve, e il lor deslre ingiusto; Cosi quest’
alma
al tuo richiamo scossa Alla pace verrà che attende il giusto;£
rapita de’ cieli all’ armoniaAndrà
inneggiando ilnome
di Maria.Utini die 38 Angusti 1847.
Fidit
•I*
ZACHARIAS
Archiepiscopus.DigitizedbyGoogle
w _ .