ALLA GENTIL
DONZELLA MARIA
SAINATI DI PESCIA
NEL Dì 8 DICEMBRE
1 867 QUANDO...
Emilio Croci
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ALLA GENTIL DONZELLA
MARIA SAINATI
DI PESCIA
Nel di 8 Dicembre 1867
' vamatt fece
L-A SUA PRIMA COMUNIONE
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Spettacolo noi ^iamo fatti agli Angeli,
i— CnI terivem
ai Corinti il~grande
Apostolo ddle genti S. Paolo.Avricue
ciò inmodo
^ingola- rissivu) qudiiduun
f/iovìnelto cristiano si accosta laprana
vultn a rice- vere nelSacramenio
LucarisUco ilsommo Ue
della gloria. Si, spdtacolo addivienea
quei purissimi spiriti il vederlo sublimato a lui dignità, chemwM,
èpiù grande;
spettacolo cheuna
misera, creaturadivmli
unacOjHf, 0lei»9 col Creatore» talc/tè ilmedesimo A
postolo pieno enlunasmioMekk- .m9m:
lo vivo,non
già io, sibbene inme
vive Cristo..
Quindi
eki potrebbe dirci qitd ekepasta fm Dio
eV
am'iiMneUe
jore i/A eefeito
eomiànof
ie grazie chelepiovono dtU fonte«upremo
delfy.^onfd^ e di quai tesori si
fa
ficea «mI tempo, e <(j tpuUgioriafutura il eertopegno
essa riceve?Non
è dato aglioceM
dtl corpo ilmirare
lo etvpemdo spettacdo;ma
eibbene, equarciatoU wdo
eA«to ricopre, laFede
pitò conlenìplareil«uMr'iiM, il
sovrumano appatxdo
di quellaMensa
celeste,dove l'
uomo
si ciba delle carni stesseddt
Agnello diDio
che toglie delmondo
i peccati.Per
la luce di questa virtù divina s'infiammava
, si inebriava la mente del Iie-prof<-(a ,da
cantare sull'arpa le maraviolia del Creatore, e fram*?
(iiiclla che sovraneggia, ed /' l'nomo, esriamando con
sensi di energica poesia: Cos'èPuomo,
o Dio, [u'irhii di lui (i ri-conli? od il figlio dell*
nomo
perché lo visiti?Lo
hai.fatto porakim
pocoinferiore agli Angeli; Io hai coronato di gloria c d'onore, e la bsu CO- stituilo'sulle opeio delle tue mani !
—
C/ic seDaviddc
fus-pj vismionon
so:to la U<j<j<' di òt'i'i'ilK, i>ci (niìjii di a^'^jitUazioitr, ?;(,(, sullo la. h'Onc di
voDìpimcnlo e di i/razia,
non
ucr-Mx', rispriio a;/!i AikjcH, so(jiì>iin(o cheV uomo
è d' alcun pocoad
essi inferiore, poicltù delloa
cibarsi delPane
di eterna vita, è realmentenon
solo al pari degli Angeli,ma
ben.molto ai di sopra, poicfiè insignito di tal earatten che lo rende simile
a Dio, da
esser»dagH Angeli
invidiato, ove fossero di invidia capaci.Cosi
può
dirsicon
ttUtaasseveranza
che ilParadiso
è dentroa
petto che riceve le specie sacramentali, e quivi gli
AngtU adorano
ilDio dMfo
gloria fatto cibo ebevanda
peimai
credenti, acciòdivengano con
esso lui eredi delregno
eterno.È
ben altro cheU manna
questo cibo eeHeste,mentre
ehi diqudla
gustò soggiacquepure
a/tomorte;
Uiddove ehi simure
di questoPane avrà
la vita in se stesso,né mai morrà.
Ripeliamo dunque a
ragione: Agli Angelisiamo
fatti spettacolo!Per
si(j'atle riflessioni viene vppdlalo, e (jiuslarncnlc, ilonAN
ciDriNu <pirllo in cui vi accoslerele^, o Cnrissima, al sanlo ullnrc <h
Dio
per farri laprima
Coinuìììohi:, cf."' è qxm(o
diread
unirci i.ipninu voUa
con Cristo (igiio di Dio, per divenireuna
vusa stessi con lui.E
per
questo Qtk.\si giornoerediai^,
sifa
festada
tutti gli Angeli santi.$i eanttk
T inno
*oavi$9imo dellapace, di inaila pace chenon dà
ilmondo,
ma
di quella chefu annunziala
ai paslori di tìelclenime, del pari che gloriaa Dio
nel più alio dei cieli.td
ili giorno simcìuorando
prr Voi, e si lieto ecommovente
pei vostri otliini (jcnilori e parenti, e per v/iiuitipic vi attiene per vincoli di amicizia, poteva io restarmene indiU'crcnte enon
dimostrarvi lacom- mozione
cheprova
ilmio
cuore? iVo» però, quanto vorrei,pouo
egpri-menri
t sentimenti dimia
esìiUanzaper una oemsione
tanto eelenne;ma
tiUo
per
darvenem
guafcA^modo U
piìi eineero atteeMLo, vimando m
libereplettoche eapit<aomi
aUe memi
giudicai<^^pwtmie*imo, per
giimtrei e «m^ft'ei* ricordi chedà un padre a tua
figliaindreoetamza
eoneimilea
questawuAra. Ho
proemiato che venisseriprodMo per
leslampe
tUla tueCtonde
farvenepressamente
un'offerta. Ut quale,par
quanto sia tenue, deve essenncara, percM un ùmaggio
diqueUa cordile amicizia
che io professo aff ottima vostra Famiglia.Ilo fiducia che
non
vogliate disdegnare questoumil
tributo,come pure
che i vo.slri aìnatissiiiii ijfnitori non siano pir adontarsi, dell'aver io per talmodo
usurpalo i loro sacri diritti, di esibire cioèa sua
figlili,questi Ricordi.
Ma
se cosi praticando ho fallato,mi
sia scusa, vi supplico, iitm» tvfon • U •éendmo uréenUuim 4i
vedervi fiUce^no»
totaper
JLciAH
«lOiiNOe par
natoP
etUio giusta «l'to^dm per tempre ««Ut
patria beata dei Paradieo.Vi
prego in fine a. gradire i miei piùeakU
eaiuti, e
^neeieurazione
di ^leltaMima ed tmkizia ondi k» fonorr
-di
rassegnarmi
. . .Di VS.
pregiatissima e di VostraS'cmigiM
Volterra
— dal
Cottegio di S,Mkkàfg
\
Dieembro
1867.Unu).
A
limo Servo edAmico
n BMfuo caoei looiovio
Tclltni lif iìii^
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