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dal 9 maggio in sala: A.N.I.M.A. di Pino Ammendola e Rosario Montesanti

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Academic year: 2022

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dal 9 maggio in sala:

A.N.I.M.A. di Pino Ammendola e Rosario Montesanti

E’ stato presentato oggi alla Casa del Cinema di Roma A.N.I.M.A., la commedia di Pino Ammendola e Rosario Montesanti sulle conseguenze nefaste di chi mette avanti i propri interessi personali senza pensare alle conseguenze delle proprie azioni. Erano presenti, oltre ai registi e al cast, amici storici come: Massimo Ranieri, Maria Rosaria Omaggio, Karim Proia, Enio Drovandi, Alessandro Capone, Simone Michelucci.

<A.N.I.M.A., il film di Pino Ammendola eRosario Maria Montesanti con un cast di tutto rispetto che vanta, oltre allo stessoAmmendola nei panni del protagonista, l’onorevole Modòr: Adolfo Margiotta,Massimo Olcese, Andrea Roncato, Franco Oppini, Giorgio Gobbi, Maria Letizia Gorga, Massimo Corvo, Paolo Buglioni,Mino Caprio, Bruno Bilotta e tanti altri.

Il titolo gioca con l’acronimo di Atassia Neuro Ipofisaria Monolaterale Acuta e racconta le vicissitudini di Anio Modòr, politico superficiale, lontano anni luce dal concetto di “bene comune” e la sua presa di coscienza delle conseguenze delle proprie azioni.

Il soggetto è di Emilia Bianchi e Rosario Montesanti ed è sceneggiato dallo stesso Montesanti a quattro mani con Ammendola. Vale la pena segnalare come nel cast figurino alcune delle voci eccellenti del doppiaggio italiano.

La colonna sonora originale del film è firmata da Alberto Pizzo, pianista e concertista di fama internazionale, nonché erede riconosciuto di Luis Bacalov con la direzione artistica di Giovanni Bacalov. Fra le musiche del film due brani firmati dalla PFM: The Lesson, title track del film (video ufficiale del nuovo album) e la ben nota Impressioni di Settembre. Music

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Supervisor Renato Marengo.

IL PREMIO MATTADOR AL 32°

SALONE DEL LIBRO DI TORINO CON EUT e “SCRIVERE LE IMMAGINI. QUADERNI DI SCENEGGIATURA”

La Collana di EUT/Mattador “Scrivere le immagini. Quaderni di sceneggiatura” che da 8 anni pubblica le sceneggiature e i soggetti vincitori del Premio Internazionale di Sceneggiatura Mattador dedicato a Matteo Caenazzo, sarà presentata al 32°

Salone Internazionale del Libro di Torinosabato 11 maggio 2019 alle ore 13.30 nello stand della Regione Friuli Venezia Giulia.

I volumi della Collana ospitano anche contributi storico- critici sulla scrittura per il cinema, interviste e diari di r e g i a . E ’ n u o v a l ’ i d e a z i o n e d e l s i d e p r o j e c t editoriale“Dolly” dedicato alle sceneggiature disegnate e agli storyboard e della pubblicazione degli Atti dei Convegni di Sceneggiatura “I Dialoghi di Mattador”.

All’incontro parteciperanno Mauro Rossi, responsabile EUT Edizioni Università di Trieste, Mary Stella Brugiati e Alessandro Bosi, sceneggiatori e vincitori della sezione

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soggetto del 9° Premio Mattador 2018, e lo sceneggiatore e script doctor, tutor del Premio Mattador, Alejandro De La Fuente, che racconteranno anche l’esperienza di residenza artistica in occasione della borsa di formazione Mattador.

E’ previsto un breve intervento video di Fabrizio Borin, curatore dei progetti editoriali e direttore artistico del Premio Mattador.

Informazioni sul sito:www.premiomattador.it

Andrea Chénier di Umberto Giordano dal 17 al 26 maggio

La Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste propone il dramma storico Andrea Chénier di Umberto Giordano dal 17 al 26 maggio, in un nuovo allestimento in coproduzione internazionale con il Teatro Opera SNG di Maribor (Slovenia), con l’Orchestra, il Coro e i Tecnici della Fondazione. La direzione dell’Orchestra è affidata al Maestro Direttore e Concertatore Fabrizio Maria Carminati, la regia a Sarah Schinasi, le scene a William Orlandi, i costumi a Jesus Ruiz, Maestro del Coro Francesca Tosi.

A interpretare i personaggi di questo dramma storico in quattro quadri su libretto di Luigi Illica, Kristian Benedikt e Dario Prola (Andrea Chénier), Svetla Vassileva e Rachele Stanisci (Maddalena di Coigny), Devid Cecconi e Domenico Balzani (Carlo Gérard), Isabel De Paoli (Madelon), Anna Evtekhova (La Contessa di Coigny), Albane Carrère (La mulatta Bersi), Francesco Musinu (Roucher), Saverio Pugliese (Un Incredibile/L’abate poeta), Gianni Giuga (Pietro Fléville/Il

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sanculotto Mathieu), Giuliano Pelizon (Schmidt), Giovanni Palumbo (Fouquier Tinville), Francesco Paccorini (Dumas), Hektor Leka (Il Maestro di casa).

Settimo degli otto figli di un commerciante di tessuti francese e della figlia di un antiquario greco, André Marie Chénier nacque a Costantinopoli nel 1762. In qualità di incaricato per gli affari commerciali con l’impero ottomano, il padre di André Chénier aveva una solida posizione a Costantinopoli. Negli anni Sessanta del Settecento però la guerra tra Francia e Inghilterra compromise i traffici commerciali nel Mediterraneo, e la Turchia fu colpita da epidemie, carestie e terremoti. Di fronte a una crisi economica che sembrava non aver fine, nel 1765 Louis Chénier, la moglie e i figli presero la via della Francia, anche se ben presto Louis lasciò la famiglia in Europa e divenne console in Marocco. Dopo aver vissuto qualche anno presso parenti di provincia, André giunge nel 1773 a Parigi e frequenta il prestigioso Collège de Navarre, formandosi una vasta cultura classica e stringendo amicizia con giovani liberali di famiglia aristocratica. Terminati gli studi, André Chénier comincia a percorrere la carriera del letterato di famiglia agiata, inserito nell’ambiente della buona società, tra viaggi e avventure di ogni tipo. Alla fine degli anni Ottanta del Settecento, al nascere della Rivoluzione, Chénier vive tra Londra e Parigi, diventa un sostenitore dell’Assemblea Costituente, che proponeva caute riforme politiche e sociali in Francia e si lascia coinvolgere sempre di più in circoli politici liberali, esprimendo posizioni moderate e contrarie agli eccessi rivoluzionari. Queste ripetute critiche, con il tempo sempre più violente, lo portano in aperto scontro con il club dei Giacobini, il partito di Robespierre. Questo conflitto, divenuto sempre più aspro, precipitò nel marzo 1794: Chénier fu arrestato, sommariamente processato e, nello stesso giorno, giustiziato con la ghigliottina.

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“La realizzazione drammaturgica di Illica e Giordano” – si legge nel saggio di Francesco Bernasconi – “sfrutta con abilità le molte contraddizioni e i vari aspetti di questa figura affascinante di un poeta diviso tra la galanteria della vita aristocratica, le peripezie di un avventuriero libertino e l’eroismo di un martire politico. Lo schema è collaudato ed efficace. Il protagonista appare per la prima volta come figura apparentemente marginale sullo sfondo di una ricca rievocazione d’epoca, proprio come avviene in innumerevoli film in costume. Lo spirito storicizzante del verismo reclama i suoi diritti, e all’apertura dell’opera nella partitura si insinuano richiami a danze settecentesche, inseriti però in un linguaggio armonico complesso tipico dell’epoca. A tenere insieme il tutto provvede una scrittura elegante, in cui espansioni liriche e dialogo declamato si alternano con disinvoltura (la prima grande aria del protagonista sfocia ad esempio in una gavotta), e che rivela come Giordano abbia profittato della lezione di Manon Lescaut di Puccini, precedente di tre anni ad Andrea Chénier.

Con grande abilità musicale e drammaturgica, l’opera intreccia e celebra alcuni temi di sicura presa sul pubblico, come l’amore contrastato e infelice e una visione quasi religiosa del ruolo dell’artista, su uno sfondo storico tratteggiato a tinte forti. Il linguaggio musicale sontuoso e la grande inventiva melodica fanno il resto, rendendo Andrea Chénier ancora oggi un’opera di sicuro effetto e di grande coinvolgimento emotivo, confermando a ogni ripresa la meritata fama del suo autore”.

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PORDENONE, I “DIAPASON D’ORO”

2019 ALLA MEGLIO GIOVENTU’

Si è concluso all’auditorium Concordia con le premiazioni della quinta edizione del Diapason d’oro, concorso internazionale per giovani musicisti organizzato,la sezione primaverile del Pordenone Music Festival – realizzato da Farandola col sostegno di Comune di Pordenone, Regione Friuli Venezia Giulia e Uti del Noncello – che quest’anno ha portato nel capoluogo friulano ben 219 concorrenti da tutta Italia e dall’estero.

Le selezioni si sono svolte nei giorni precedenti al Seminario diocesano, ampia struttura a v v o l t a n e l s i l e n z i o d i u n meraviglioso parco, e hanno coinvolto 21 commissari, docenti di Conservatorio e musicisti di chiara fama, impegnati in sette c a t e g o r i e : A r c h i , A r p a , Chitarra, Fiati, Musica da camera, Ensemble e Pianoforte. Novità di quest’anno è stata la Fisarmonica.

Al termine delle prove sono stati assegnati 27 Diapason d’oro:

nella sezione Archi: Dusa Javonivic (Serbia), Francesca Biondi (Bologna), Ilaria Loiano (Bologna), Leonardo Moretti (Milano);

sezione Arpa: Olivia Bigai (Portogruaro, VE), Adrian Ignjatovic (Slovenia), Jernej Misic (Croazia), Ester Ban (Trieste); sezione Chitarra: Giovanni Simionato (Sacile, PN), Anna Pittana (Ruda, UD), Gianluca Gumirato (Camposampiero, PD), Matteo Chiodini (Cittadella, PD); sezioneFiati: Zeno Carrucciu, tromba (Fossalta di Portogruaro, VE), Elia Gustin, flauto traverso (Trieste), Edoardo Occhiuto, flauto traverso (Cento, FE), Michelangelo Ghedin, sassofono (Treviso);

sezione Fisarmonica: Andrea Magris (Montereale Valcellina,

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PN), Jacopo Parolo (Ponso, PD), Lorenzo Albanese (Rizziconi, RC); sezione Musica da camera: Chiara e Giada Russian, pianoforte a 4 mani (Gorizia), Dafne Comelli e Gabriele Ganzini, pianoforte a 4 mani (Nimis, UD), Quintetto

“Virtuoso”, Ivanovic, Pektovic, Eren, Romano, Virtuoso (Trieste); sezione Ensemble: Lu2bband, ensemble di clarinetti diretti da Stefano Marcogliese (San Vito al Tagliamento, PN);

sezione Pianoforte: Arianna Castellani (San Donà di Piave, VE), Filippo Alberto Rosso (Pordenone), Matteo Cafarelli (Verona), Adelajd Zhuri (Albania). Tra i pordenonesi hanno particolarmente brillato Filippo Alberto Rosso (che tra l’altro quest’anno ha vinto il primo premio al

C i r i a n i p r e m i a F i l i p p o A l b e r t o Rosso

Concorso Internazionale Città di Stradella 2019 e altri due primi premi assoluti: al Concorso “Incontriamoci fra le note”

di Treviso e al Concorso internazionale Città murata di Cittadella); e i primi premi Elisa Fassetta (violoncello), Chiara Stradella (flauto), Giulia Santarossa (clarinetto), Ludovica Borsatti, Matteo Borsatti (fisarmonica), Davide Musolla (violino), Chiara Ciavatti (arpa), il duo flauto pianoforte Stradella La Rosa. La sezione Ensemble è stata

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dominata dall’istituto comprensivo Margherita Hack di San Vito al Tagliamento, che oltre al Diapason d’oro si è aggiudicato il primo premio con l’ensemble di violini. Per la prima volta è stato assegnato anche il “Diapason d’oro per la didattica”, riconoscimento destinato ai musicisti che si sono distinti per una brillante attività nell’insegnamento. Il premio è andato al maestro Giorgio Lovato, 72 anni, di Oderzo, insigne pianista, già docente al Conservatorio di Venezia e titolare di numerosi corsi di perfezionamento in Italia e all’estero.

Alla serata finale al Concordia sono intervenuti anche il sindaco di Pordenone, Alessandro Ciriani, l’assessore alla Cultura Pietro Tropeano e Valentina Gerometta, presidente dell’associazione. Grande soddisfazione ha espresso Filippo Michelangeli, direttore artistico del Diapason d’oro che ha condotto la cerimonia di premiazione: «Mai come quest’anno il livello dei concorrenti è stato così alto. Nella sezione D, riservata agli aspiranti concertisti, si sono presentati concorrenti da tutto il mondo il cui talento e preparazione sono certo che li porterà a svolgere una brillante carriera internazionale. Ma il Diapason d’oro si rivolge soprattutto ai bambini e ai ragazzi più giovani che studiano musica e che, cimentandosi in questo concorso, trovano uno stimolo importante per mettercela tutta nei loro studi». Filippo Michelangeli ha infine citato un celebre aforisma di Leonardo Da Vinci, di cui quest’anno si celebra il 500° anniversario:

«Triste è lo discepolo che non avanza lo suo maestro». «I bravi maestri sono sempre felici di vedere i propri allievi emergere nella professione – ha proseguito Michelangeli – perché sanno che il loro compito è proprio mettere in condizioni gli studenti di esprimere compiutamente il loro talento». L’appuntamento con il 6° Diapason d’oro è dall’8 al 10 maggio 2020.

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PROG AND FROGS 2019 III Edizione ven. 24 – sab. 25 – dom. 26 maggio 2019 Cascina Caremma Besate (MI) ingresso libero

Venerdì 24, sabato 25 e domenica 26 maggio a Cascina Caremma (Besate – MI) si terrà la Terza Edizione di Prog And Frogs, una delle rassegne più originali del panorama italiano, imperdibile appuntamento primaverile all’insegna della cultura progressive e del benessere interiore. Non un semplice happening musicale ma qualcosa di più: Prog And Frogs recupera il clima, lo spirito e gli umori dei festival anni ’60 e ’70, quando la musica legava varie aree, dalla meditazione all’arte, con mercatini, workshop, mostre fotografiche e campeggio gratuito. E’ la location a fare la differenza, Cascina Caremma: immersa nel Parco del Ticino, è una realtà partita nel 1988 con la conversione dei terreni al metodo di produzione biologico, divenuta nel corso degli anni un apprezzato agriturismo ma soprattutto un laboratorio di idee e iniziative per la tutela e la valorizzazione del territorio.

Prog And Frogs è un progetto corale nato dall’impegno di tre r e a l t à d i f f e r e n t i , u n i t e p e r u n o b i e t t i v o c o m u n e : l’imprenditoria sul territorio di Gabriele Corti (Cascina Caremma), la discografia indipendente e progressiva di Matthias Scheller (AMS Records), l’esperienza radiofonica di Renato Scuffietti (Radio Popolare). Gli artisti partecipanti sono stati selezionati dalla redazione di From Genesis To Revelation, ventennale programma dedicato alla cultura prog-rock ideato e condotto da Renato Scuffietti sulle f r e q u e n z e d i R a d i o P o p o l a r e, m e d i a p a r t n e r d e l l a m a n i f e s t a z i o n e . A c u r a d i S c u f f i e t t i i n t e r v i s t e , presentazioni, chiacchiere e opinioni sul mondo della musica con artisti, luminari e illuminati. Il programma è avvincente e diviso tra il Fienile di Cascina Caremma divenuto Main Stage

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e il Ticino Park Stage, dedicato alla musica elettronica notturna: si alterna così una proposta progressive, avant- rock, folk e psichedelica alla nottata chill-out.

Si parte venerdì 24 maggio alle 19.00, con i concerti del trio Coltri Menduto Morelli, Ancore d’Aria e Moongarden; dalla mezzanotte Electronic Friday Night Fever (Audio-video – NTK Sound System). Sabato 25 a mezzogiorno lo Street Country Food al centro del prato The Square; alle 15.00 in Sala Stalla il cineconcerto “terrificante”, La scala di Satana (film muto del 1929 di Benjamin Christensen) musicato dai Sincopatici;

alle 16.30 l’incontro con l’artigianato musicale nel workshop di Mariotti Guitars; alle 17.00 Franco Mussida presenta il suo u l t i m o l i b r o I l p i a n e t a d e l l a m u s i c a ( S a l a n i ) , c h e nell’esplorare il rapporto tra musica, emozione e vibrazioni è perfettamente in linea con il clima di Prog And Frogs.

Parallelamente a questi eventi, nell’Area Ticino Park la musica si fa elettronica e ambient con Soundscape Floating Frequencies, dalle 18.00 il Main Stage si anima con gli attesi concerti di Nahawand Trio, Il Bacio della Medusa e soprattutto i Finisterre, la band guidata da Fabio Zuffanti che torna dopo 15 anni di assenza. A mezzanotte Electronic Friday Night Fever (Marvu Vinyl Set).

La giornata finale, domenica 26 maggio, si apre al mattino con yoga e concerto di campane, a seguire il pranzo collettivo al centro del prato, alle 15.00 in Sala Stalla Le foto del rock, la mostra dedicata a quarant’anni di concerti milanesi a cura di Massimo Barbaglia, Bruno Marzi e Fabio Minotti. Dopo Mussida, arriva un altro gigante della musica italiana: Michi Dei Rossi, batterista delle Orme, che si racconterà ai microfoni di Scuffietti. Gran finale con il concerto di Mr.

Punch, Fossick Project e CFC.

Street food e ristoranti, locanda, piscina e spa, uno splendido scenario con le buone vibrazioni di tanta musica e concerti al coperto sotto le antiche travi del fienile ma aperti alle brezze della pianura. Un’esperienza immersiva nella natura e nell’arte, un’occasione di incontro e conoscenza, un weekend di relax e scoperta unico nel suo genere.

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La fisarmonica di Leonardo, prodotta e suonata da Denis Biasin ospite d’onore al Fim di Milano Biasin e Pes

Nell’anno di Leonardo, il Fim Salone della Formazione e dell’Innovazione Musicale, che si terrà nei prossimi giorni a Milano, lo omaggia con l’intervento in conferenza stampa di due musicisti pordenonesi. Il fisarmonicista Denis Biasin e il

Denis Biasin e la f i s a r m o n i c a d i Leonardo

violoncellista Riccardo Pes sono stati invitatati a

eseguire al Conservatorio di Milano, lunedì 6 maggio

due brani: un rebus musicale di Leonardo e un brano

o r i g i n a l e c o m p o s t o d a B i a s i n i n o m a g g i o a

Buonoconto, il liutaio specializzato in strumenti

storici che ha realizzato la fisarmonica di

Leonardo, basandosi sui disegni originali del genio

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di Vinci, trovati in un manoscritto conservato a Madrid. “Ho composto questo brano – spiega Biasin, che della fisarmonica di Leonardo è anche produttore – dopo una visita alla casa di Leonardo e gli studi che ho portato avanti alla biblioteca leonardiana di Vinci. La melodia è nata ispirandomi alla casa di pietra dove Leonardo è nato, osservando la bellezza della natura che la circondava. Ho usato una scrittura che mettesse in risalto i respiri del suono delle canne, la modalità dell’utilizzo dei due mantici e la stesura della partitura con frasi puramente espressive che rendono bene le possibilità interpretative che questo strumento può raggiungere a seconda di quanta aria venga immessa nelle canne, ottenendo così una accordatura variabile dal suono flautato detto “voce umana”.”

Per quanto riguarda il rebus invece, esso è uno di quelli composti da Leonardo, tutt’oggi oggetto di studio. Leonardo era infatti anche musicista, ma seguendo la consuetudine degli strumentisti del

’400, non trascrisse le sue improvvisazioni

i l d i s e g n o d i Leonardo

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. Ci rimangono però 18 rebus conservati nei fogli della Collezione Windsor, per i quali utilizzò la notazione musicale combinandola con sillabe, parole o frammenti di parole in modo da formare, sfruttando i nomi delle note, motti o piccole frasi. Tre di questi rebus musicali formano melodie che sono state riunite in un’elaborazione contrappuntistica per canto e liuto. Mentre la fisarmonica di Leonardo eseguirà la melodia ricavata dalle note del rebus, Riccardo Pes spazierà nell’improvvisazione. Si uniranno così il suono primordiale dell’organo portativo del 500, la melodia rinascimentale originale dell’epoca e il suono del violoncello c o n t e m p o r a n e o , i n u n m i x u n i c o , d i g r a n d e suggestione. La fisarmonica di Leonardo suonata da Biasin, sarà protagonista anche al taglio del nastro del Fim il 16 maggio e sarà poi esposta durante la manifestazione.

La nostra presenza al Fim con la fisarmonica di Leonardo ha un significato storico, ma anche simbolico- afferma Biasin – il nostro compito come musicisti e formatori è quello di trasmettere ai giovani che non dobbiamo mai fermarci di sognare, dobbiamo stimolarli nel vedere più in là, a essere curiosi e a sperimentare. Questo è quello che ci ha lasciato in eredità Leonardo unendo sperimentazione, logica e una nuova visione del pensiero.

VENEZIA, JORGE R. POMBO

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OMAGGIA TINTORETTO ALLA SCUOLA GRANDE DI SAN ROCCO CON SETTE DIPINTI SULLA VITA DI MARIA

Unica mostra su Tintoretto in Italia nel 2019

11 maggio – 20 agosto – Scuola Grande di San Rocco, Venezia Inaugurazione venerdì 10 maggio

Dopo il successo dell’esposizione di apertura“Passione e Giustizia”, conclusasi lo scorso gennaio, Jorge R.

P o m b o p r o s e g u e i l d i a l o g o c o n i d i p i n t i di Tintoretto alla Scuola Grande di San Rocco a Venezia.

Assunzione

Il pittore spagnolo questa volta ha scelto di rivisitare sette capolavori del Maestro del Rinascimento veneziano che raffigurano altrettanti momenti paradigmatici della vita terrena della Vergine Maria: Annunciazione, Fuga in Egitto, Strage degli Innocenti, Maria in meditazione, Maria Egiziaca, Crocifissione, Assunzione.

Un omaggio universale alla femminilità, alla donna come madre,

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creatura e creatrice, che trova nella figura della Madonna il suo archetipo.

Questo secondo ciclo di “variazioni”, dal titolo“Tintoretto – Pombo, Maternità e Passione”, resterà in esposizione dal 11 maggio al 20 agosto, con inaugurazione venerdì 10 maggio alla presenza dell’artista.

I quadri – che misurano 2,2 x 3,3 mt. – saranno collocati a fianco degli originali di Tintoretto nella Sala terrena della Scuola Grande di San Rocco, creando un dialogo ideale e di notevole impatto visivo ed emotivo tra pittura rinascimentale e interpretazione contemporanea, ed evidenziando la forza atemporale delle opere del Maestro.

Il progetto di Jorge R. Pombo è l’unico dedicato a Tintoretto in Italia nel 2019.

La mostra “Tintoretto – Pombo,

Maria Egiziana

Maternità e Passione” è curata da Sandro Orlandi Stagl con Frederick Ilchman e testo di Gabriella Belli. Nel libro la prefazione è del Patriarca di Venezia Francesco Moraglia e l’introduzione del Guardian Grando, Franco Posocco. La produzione è di ARTantide.com Gallery in collaborazione con Scuola Grande di San Rocco e il Movimento Arte Etica.

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POMBO E LA FIGURA DI MARIA NEL TINTORETTO

“Ho scelto Maria, come protagonista, come omaggio alla femminilità e come principale persona danneggiata dalla sofferenza generata durante la Passione, purtroppo tante volte relegata in secondo piano – spiega Pombo -. E non potevo ritrovare tutti questi significati se non nei dipinti di Tintoretto. Mi sembra anche un ottimo momento storico per affermare l’importanza della figura femminile e della madre”.

Il tema della maternità è un argomento trattato dal pittore rinascimentale con particolare cura, varietà e sensibilità rispetto alla condizione della donna e della madre. Tuttavia, Tintoretto ci racconta che la figura femminile è anche metafora della contemplazione, della meditazione, forse della preghiera stessa, il sentimento più misterioso e segreto che l’uomo possa avvertire.

Le variazioni di Pombo, al cospetto degli originali del maestro veneziano, istituiscono una sequenza di coppie figurative che spingono anche a una riflessione generale sulla famiglia, sui suoi problemi e difficoltà, che trovano spesso un drammatico riscontro nella condizione del mondo femminile.

In tale prospettiva anche Jorge R. Pombo, con Jacopo Tintoretto, ci ricorda che il significato dell’arte non è solo quello della bellezza e dell’armonia, ma anche quello dell’ammonimento e della (com)passione.

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Crocifissione

Pombo è probabilmente l’artista contemporaneo, assieme al grande pittore informale veneziano Emilio Vedova, che si è confrontato in modo più profondo con Tintoretto. Il legame con la sua pittura non è mai allusivo, ma dichiarato. Le sue

“variazioni” prendono vita e significato proprio dalla dualità del passato e del presente e dello status quo e dalla sua distruzione. Allo stesso tempo le sue opere vivono anche del loro opposto: è la rigenerazione della pittura attraverso la negazione del passato, la storia che si perpetua nel presente, il riscatto dell’immaginario creativo contemporaneo sulla tradizione.

Fuga in Egitto

Nella pittura di Jorge R. Pombo la storia dell’arte è all’origine di quell’inganno visivo che alimenta l’ambiguità della sua ricerca, è dunque una finzione che si perpetua sul palcoscenico del mondo, ma è una spinta necessaria alla ricostruzione spirituale sulle macerie del passato. Nella sua visione, arte e religione si intersecano nell’espressione di un’armonia superiore. Le sue tele riflettono il senso profondo di speranza, di sogno, di fiducia e di giustizia in un mondo fatto di valori e di riferimenti condivisi, per riflettere sul complesso delle leggi morali che andrebbero promosse con forza in ogni spazio e ogni tempo.

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La mostra di Venezia fa parte di un più ampio ciclo di opere che Jorge R. Pombo ha dedicato di recente a Tintoretto, già esposto sia alla Scuola Grande di San Rocco a Venezia, sia ad ARTantide.com Gallery a Verona (settembre 2018 – gennaio 2019) con le 25 variazioni de “La strage degli innocenti” – la cui opera principale è stata acquisita a titolo definitivo dalla Scuola.

JORGE R. POMBO, UNA TECNICA PITTORICA ORIGINALE

Pombo è divenuto famoso per la sua originale rivisitazione della pittura classica, che riproduce svuotando la figurazione con azioni di cancellazione a sfumature, per recuperare in modo plastico le “macchie”, le campiture di colore, che sente ancora vive e interessanti al tempo di oggi.

Pombo, infatti, riproduce fedelmente le opere originali, sfumandole in un secondo momento con speciali solventi, versati sulla tela in posizione orizzontale, richiamando la tecnica dell’action painting americano. Tecnica che dona all’opera un effetto ottico di notevole impatto, spiazzante, fortemente dinamico.

Dal suo lavoro emerge prepotente l’influenza della pittura americana degli anni ’50, di Jackson Pollock e Barnett Newman, di Cage e di Cunningham.

Il tema centrale della sua poetica è la riflessione sul motivo della pittura in se stessa, concentrandosi sulla dimensione plastica e artistica delle opere. Mentre la molteplicità delle versioni/variazioni compone la complessità del rapporto dell’artista, qui impostato con il maestro del Rinascimento veneziano, Tintoretto.

C. L.

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VI edizione su “L’Anima e le Forme” Verona, 28 maggio – 16 giugno 2019

EMIR KUSTURICA

L’estro poetico dell’anima underground

Racconti e riflessioni si intrecciano a proiezioni di sequenze dei suoi film

Evento unico di apertura ideato per il

Festival della Bellezza

28 maggio 2019 / Teatro Romano, Verona

Martedì 28 maggio al Teatro Romano di Verona (ore 21.30), unevento unico con protagonistaEmir Kusturica apre la VI edizione del Festival della Bellezza, la manifestazione ispirata a Dante, Mozart e Shakespeare che si conferma tra le più prestigiose del panorama nazionale, quest’anno dedicata al tema “L’Anima e le Forme”.

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Emir Kusturica foto Ragan Teodorovic Zeko

L’estro poetico dell’anima underground è il titolo dell’incontro con uno dei più originali e celebrati registi della storia del cinema europeo, autore di opere surreali e grottesche con graffianti spunti satirici e memorabili colonne sonore, premiate con la Palma d’oro a Cannes e il Leone d’oro alla Mostra del cinema di Venezia.

Racconti e riflessioni si intrecciano alle proiezioni di sequenze tratte da alcuni dei suoi capolavori, dal tenero amarcord di Ti ricordi di Dolly Bell? (1981) alla sinfonia tragica de Il tempo dei gitani (1989), dal potente affresco corale di mezzo secolo di storia jugoslava,Underground (1995), manifesto della fantasia caotica e debordante di Kusturica, all’apolitico, stravagante e catartico Gatto nero gatto bianco (1998), fino al recenteOn the Milky Road (2016).

Dialoga con Emir Kusturica, Alessandra Zecchini.

Grottesca, dissacrante, beffarda, oltraggiosa, assurda, sarcastica, provocatoria, insolente, innocente, ironica, delicata, arguta, contraddittoria, caotica, sfrontata, pirotecnica, generosa, ribelle, surreale, graffiante, onirica, curiosa, spericolata.

La favola della vita distillata nella Settima Arte.

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Informazioni biglietti:

Platea numerata: € 14 (più d.p.) – Gradinata: € 10 (più d.p.) Vendita presso BoxOffice Verona e sui circuiti Ticketone e Geticket

Festival della Bellezza – i Maestri dello Spirito

Con eventi ideati per il festival, riflessioni in format teatrale, concerti e spettacoli unici e in prima nazionale, teatri sempre esauriti con oltre 50.000 presenze, il Festival della Bellezza è oggi un unicum nel panorama culturale italiano, punto di riferimento per riflessioni sulla bellezza espressa nell’opera di straordinari artisti in scenari storici di grande suggestione architettonica e artistica.

L a V I e d i z i o n e , d e d i c a t a a l t e m a “ L ’ A n i m a e l e Forme”, indaga l’espressione artistica dello spirito nelle sue varie espressioni, la musica, la letteratura, la filosofia, la pittura, il teatro, il cinema. Il titolo fa riferimento all’omonimo testo di György Lukács sulle forme del rapporto tra uomo e assoluto.

Il festival quest’anno prevede un ulteriore incremento del periodo e degli appuntamenti, in sintonia con l’interesse del pubblico che da anni segue con passione la manifestazione riconoscendone la sua peculiarità.

Promosso dal Comune di Verona, il Festival è organizzato dall’associazione Idem con la direzione artistica di Alcide Marchioro. Main Partner è Cattolica Assicurazioni, Partner il Banco Bpm; media partner è la Fondazione Corriere della Sera, radio partner Radio Pico, web partner Spettakolo.it.

www.festivalbellezza.it

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ESTERNO / GIORNO IL SILENZIO DELL’ACQUA, LA NUOVA PASSEGGIATA CINEMATOGRAFICA SABATO 4 MAGGIO

Sabato 4 maggio si tiene il primo tour di Casa del Cinema di Trieste dedicato alla nuova fiction di Canale 5 Il Silenzio dell’Acqua; la “passeggiata” questa volta sarà in bus alla volta di Muggia.

Il servizio bus lo fornisce Trieste HopTour, nuovo servizio di trasporto turistico della città di Trieste Hop On – Hop Off, con il quale si raggiungerà il borgo marinaro, sulla costa est del golfo di Trieste, al confine con la Slovenia.

Tra aneddoti e curiosità, scopriremo i luoghi utilizzati per ricreare il borgo immaginario di “Castel Marciano”.

Inoltre, grazie ai visori di realtà aumentata i visitatori verranno di colpo catapultati a Duino, tra le vie del paese, ed al Castello a picco sul mare.

Per partecipare è necessario prenotare.

INFO & PRENOTAZIONI: [email protected], +39 3701284277

Vocalia, dal 2 maggio la

vendita dei biglietti ON LINE

E NELL’UFFICIO TURISTICO DI

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MANIAGO

Prenderà il via giovedì 2 maggio, nell’ufficio turistico (Museo dell’arte fabbrile) di Maniago e on-line (su vivaticket.it) la vendita dei biglietti dei quattro concerti in programma al festival Vocalia di Maniago, organizzato dal Comune con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e la direzione artistica di Gabriele Giuga.

Sergio Cammariere

Vocalia si aprirà con il Piano solo di Sergio Cammariere (venerdì 17 maggio), del quale il 10 maggio uscirà il nuovo album. Lo spettacolo che porterà sul palco, come il nuovo lavoro, rispecchia l’animo e l’approccio unico dell’artista in perfetta combinazione tra intensi momenti di poesia intrisi di suadenti atmosfere jazz e coinvolgenti ritmi latini. Seconda ospite sarà Nada (sabato 18 maggio), di cui è appena uscito il nuovo disco E’ un momento difficile, tesoro. Interperete autrice dalla classe e dalla sensibilità uniche nel live che propone a Maniago – sul palco con Francesco Chimenti, chitarre e tastiere, Franco Pratesi, bassi e synth, Stefano Cerisoli e Andrea Mucciarelli, chitarre e Luca Cherubini Celli, batterie – si ritrovano la vita, il pensiero e l’amore di cui è capace.

Mauro Pagani (venerdì 24 maggio) porterà a Vocalia la sua Crêuza de mä, pubblicato nel 1984 e composto a

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Mauro Pagani”

quattro mani con Fabrizio De Andrè, uno dei capolavori della musica italiana. Rieditato nel 2014, è diventato un concerto live, forse l’omaggio più genuino alla voce e alle parole del cantautore italiano più significativo del nostro secolo. Mauro Pagani, alla voce, violino e bouzouki, con Eros Cristiani, tastiere e fisarmonica e Joe Damiani, batteria e percussioni, p o r t a i n g i r o p e r l ʼ I t a l i a i v e c c h i e n u o v i mix dellʼintero album, oltre ad alcuni brani storici frutto della sua collaborazione con De Andrè.

NOA

Il 25 maggio sarà Noa a chiudere: una bella esclusiva, per Vocalia: il tour che la porta sul palco con lo storico partner, il chitarrista e compositore Gil Dor, e con Or Lubianiker al basso elettrico e Gadi Seri alle percussioni, ha a Maniago una delle tre sole date italiane. In Letters to

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Bach, Noa riveste di parole le melodie più popolari del Padre della Musica di Eisenach, con un risultato talmente travolgente che lascerà un segno indelebile nell’ascoltatore.

INFO: tel. 0427 709063, [email protected].

Fb: @vocaliafestival, Instagram: vocalia_festival

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