Il finanziamento delle Aziende USL
Il finanziamento del Sistema sanitario
Il finanziamento del Sistema sanitario è articolato sui seguenti LIVELLI:
• NAZIONALE
si determina l’ammontare delle risorse da attribuire alle regioni (per la successiva distribuzione alle AUSL)
• REGIONALE
si ripartiscono le risorse disponibili tra le diverse AUSL presenti sul territorio di ciascuna regione.
… e sulle seguenti CATEGORIE di spesa
• Finanziamento della spesa di parte corrente
• Finanziamento della spesa in conto capitale (sino al 2001)
Riflessioni sulla logica di determinazione delle
risorse assegnate al SSN per la parte corrente
Il finanziamento della sanità a livello regionale
Quota capitaria:
“ rappresenta il valore pro-capite medio nazionale necessario per assicurare la copertura del fabbisogno finanziario dei livelli essenziali di assistenza sanitaria” (Piano sanitario nazionale 1998-2000).
Regioni
Stato AUSL
Criterio della quota capitaria (1)
Prima della riforma sanitaria (D.lgs. 502/92): RIMBORSO DELLE SPESE A PIE’ DI LISTA
Criterio della quota capitaria (2)
(1) In base a detto criterio, ad ogni regione spetterebbe un volume di risorse proporzionale ai propri residenti.
Per ripartire le risorse in modo più adeguato rispetto al bisogno di salute di ogni comunità regionale, la quota capitaria viene “corretta” con indicatori socio-demografici scelti appositamente per individuare meglio la domanda di salute delle medesime comunità.
(2) Il d.lgs 56/00 (cd. federalismo fiscale) ha imposto alle regioni di seguire criteri coerenti con quelli (ministeriali) della legge 662/96, lasciando libere le stesse di scegliere gli indicatori di correzione ritenuti
Il finanziamento della sanità a livello regionale (AUSL)
Correzione della quota capitaria
FINE:
tener conto del diverso fabbisogno di assistenza esistente nelle aree del nostro Paese, non considerato pienamente dalla ripartizione in funzione della popolazione residente
STRUMENTI:
Mediante coefficienti parametrici (socio- sanitari e demografici)
Art. 12, c.3, D.lgs. 502/92 (NON PIU’ IN VIGORE) A) Popolazione residente;
B) Mobilità sanitaria da compensare in sede di riparto, sulla base di cont.analitiche per singolo caso fornite dalle AUSL e dalle AO attraverso le regioni e le prov. auton.;
C) Consistenza e stato di conservazione delle strutture immobiliari, degli impianti tecnologici e delle dotazioni strumentali.
Art. 1, c.34, L. 662/1996 (IN VIGORE) A) popolazione residente per età e per sesso;
B) frequenza dei consumi sanitari per livello e sotto-livello di assistenza, età e sesso
C) tassi di mortalità della popolazione D) indicatori epidemiologici territoriali
Il finanziamento della sanità a livello regionale (AUSL)
I c ri te ri de l M ini st er o de lla sa lut e s ec ondo l a L . 662/ 96
Il finanziamento della sanità a livello regionale (AUSL)
Fonte: Rapporto Osservasalute 2004, pag. 302.
Classificazione delle Regioni rispetto ai criteri di pesatura della quota capit.
Il finanziamento delle Aziende
Ospedaliere
Il finanziamento delle aziende ospedaliere
Sono tali quegli ospedali di rilievo nazionale o interregionale che presentano le caratteristiche individuate dall’art. 4 del D.Lgs. 502/92
Caratteri fondamentali del loro sistema di finanziamento (Art. 8-sexies D.Lgs. 502/92)
1. il finanziamento avviene in relazione alle prestazioni erogate
2. la prestazione erogata viene remunerata in base ad una tariffa predeterminata.
Prima: finanziamento in funzione delle gg di degenza
La gestione deve essere realizzata contenendo il consumo di risorse entro dette tariffe
Finalità del nuovo
sistema di finanziamento
1. EQUITA’ nella
distribuzione delle risorse assegnate ai soggetti che erogano le prestazioni
Assegnazione di un ammontare di risorse proporzionale ai servizi erogati (in termini di numero e di complessità)
2. Incentivo al
miglioramento
dell’EFFICIENZA nei processi aziendali
Intesa come:
a) Miglioramento dei rendimenti fisico tecnici
b) Riduzione dei costi
complessivi
3. AUMENTO DEL
NUMERO delle
prestazioni erogate
Rischio di ridurre la qualità di assistenza
Necessità di migliorare la qualità per “attrarre clienti”
L’impatto economico del nuovo sistema di finanziamento
Miglioramento efficienza
Incremento rotazione posti letto
Incremento prestazioni erogate
Incremento dei ricavi
Miglioramento Riduzione
dei costi
Il finanziamento
delle aziende ospedaliere
Alternative possibili
Livelli di prestazioni
Singoli servizi erogati al paziente durante il ricovero
Singoli ricoveri
Singoli episodi di assistenza necessari per curare una certa patologia
Sistemi isorisorse
Sistemi isogravità
Classificazione dei ricoveri ospedalieri
Sistemi isorisorse
I sistemi isorisorse, sono quei sistemi di classificazione che procedono all’individuazione di categorie di ricoveri in modo che all’interno di ciascuna di queste siano compresi quelli che sono omogenei quanto a consumo di risorse.
In più chiare parole, tutti i ricoveri compresi nella stessa categoria dovrebbero generare un consumo di risorse sostanzialmente simile.
Sistemi isogravità
I sistemi isogravità sono quei sistemi che procedono all’individuazione di categorie di ricoveri in modo che all’interno di ciascuna di queste siano compresi quelli che presentano lo stesso livello di gravità clinica.
In più chiare parole, in questi sistemi il fattore di omogeneità non è dato dal consumo delle risorse, bensì dal livello di gravità clinica del paziente ricoverato nella struttura ospedaliera.
Sistemi di classificazione dei ricoveri ospedalieri
Sistemi isogravità
Gravità della malattia
Gravità del paziente
Disease Staging (DS)
Computerized Severity Index (CSI)
Sistemi isorisorse
Complessità della assistenza prestata
Complessità della assistenza necessaria
Diagnosis Related Groups (DRG)
Patient Management Categories (PMC)
Focus sui sistemi isorisorse
Patient Management Categories (PMC)
Presenta 831 categorie di ricoveri ospedalieri non mutuamente esclusive (uno stesso ricovero può essere attribuito a più di una categoria) in base alle quali si individua il costo atteso in relazione all’insieme di beni e servizi necessari per la diagnosi e la cura della patologia che determina il ricovero dell’assistito all’interno della struttura ospedaliera.
La sua logica di costruzione si basa sull’individuazione del percorso diagnostico- terapeutico più appropriato (Patients Managements Paths) definito a priori per ciascuna delle 831 categorie individuate e, in relazione a questo percorso, si determina il costo atteso (Relative Cost Weights) in base ai consumi di beni e servizi necessari per ogni PMP.
Diagnosis Related Groups (DRG)
Come il PMC, individua gruppi di ricoveri omogenei rispetto al consumo delle risorse.
A differenza del PMC, però:
• le categorie di ricoveri sono tra loro mutuamente esclusive (un dato ricovero può essere attribuito ad un solo DRG, cui corrisponde un’unica tariffa);
• non si parte dall’analisi dei costi attesi in base agli interventi ritenuti opportuni per ogni categoria, ma dall’analisi statistica di circa 1 milione di ricoveri effettuati negli USA.
Il sistema DRG in Italia
• Prima versione (Decreto Min. Sanità 15 aprile 1994)
• Aggiornamento del sistema
• Ruolo delle Regioni e dello Stato
• Problemi della classificazione sottostante al sistema
• Potenziali rischi del sistema
Prima versione (D.Min. 15.04.1994)
1. Individuazione delle prestazioni interessate dal nuovo sistema di finanziamento (ass.ospedaliera per acuti erogate in regime di degenza)
2. Criteri per il calcolo delle tariffe:
Costo standard di produzione + Quota di costi generali (% costo std di prod.)
Regioni: Compito di determinare le tariffe sulla base dei dati derivanti dalle rilevazioni da effettuare presso i presidi ospedalieri del territorio
Sistema di pesi
per definire il livello dei costi di quelle prestazioni non rilevate empiricamente
Aggiornamento del sistema nazionale di remunerazione
Seconda versione
(D.Min. 14 dicembre 1994)
D. Min. 12 settembre 2006 (G.U. 13.12.06)
1.Prest. di ass.osped. in regime di ricovero ordinario 2.Prest. di ass.osped. in regime di ricovero diurno 3.Prest. di riabilitaz.osped. in regime di ricovero
Individuazione di tariffe nazionali (in caso di mancata adozione di proprie tariffe da parte delle Regioni)
Accordo del 16.6.05 della conferenza Stato-Regioni
Decisione di adottare la 19^ vers. di classificazione DRG per l’allineamento alla cofidica International
Classification of Disease 9° revision – Clinical Modification (ICD9CM) versione italiana 2002
(Introdotti 29 nuovi DRG, soppressi 15 DRG, aggiornati 10 DRG)
…
495 (492) classi di ricoveri omogenei raggruppati in 25 categorie diagnostiche principali (MDC) del tipo:
a. Malattie e disturbi del sistema nervoso b. Malattie e disturbi dell’orecchio (ecc.)
Ricognizione dei provvedimenti nazionali e regionali ed aggiornamento tariffario (tariffe massime di riferimento)
Potenziali rischi legati al sistema DRG
• Dimissione intempestiva del paziente
• Aumento dei ricoveri inappropriati (su ricoveri con tariffe superiori al costo marginale di produzione)
• Accessibilità dei pazienti (selezione dei pazienti con costi inferiori alla tariffa)
• Spezzettamento (unbundling) del profilo di cura dei pazienti in una serie di ricoveri separati, ciascuno dei quali pagato a tariffa piena
• Ecc.
Premessa:
Ciascun paziente viene attribuito ad un DRG specifico, cui corrisponde una data tariffa di remunerazione, mediante un software denominato DRG GROUPER, che elabora alcune informazioni contenute nella SDO
Rischi
La misurazione dei costi nelle aziende
ospedaliere
METODOLOGIE DI DETERMINAZIONE DEI
COSTI DI PRODOTTO
Evoluzione dei modelli
di contabilità analitica utilizzati
Sino alla fine anni ‘80
A partire anni ‘80
a) Modello di imputazione semplificato su base unica e su base multipla
b) Modello per centri di costo
c) Activity based costing (1)
(1) Nato nel 1800, si è sviluppato solamente alla fine degli anni ’ 80, aggiungendosi ai modelli a) e b)
Metodologie:
uno schema di riferimento
A Metodo semplificato
B Contabilità per centri di costo
C Contabilità basata sulle attività o Activity Based Costing
Imputando il costo delle singole voci ai prodotti senza farle transitare su oggetti intermedi
Imputando il costo delle singole voci ai prodotti facendole
transitare dapprima per i centri di costo
Imputando il costo delle singole voci ai prodotti facendole transitare dapprima
per le attività
Costi INDIRETTI
Il calcolo dei costi di prodotto mediante la
contabilità analitica per centri di costo
Fasi dell’introduzione
della co.an. nelle aziende ospedaliere
1. individuazione dei possibili centri di costo in cui suddividere l’ospedale;
2. imputazione dei costi ai reparti e servizi che con la loro attività ne hanno determinato il sostenimento;
3. ribaltamento dei costi dei centri ausiliari e funzionali sui centri produttivi;
3 bis. definizione di uno o più modelli di conto economico idonei a rappresentare il risultato di periodo che deriva dalla contrapposizione dei costi e dei ricavi riferibili ai reparti ed ai servizi dell’ospedale
4. Calcolo del costo delle prestazioni mediante ribaltamento
dei costi dei reparti/servizi
Fase 1
FASE 1: Suddivisione dell’azienda nei centri di costo
Si deve procedere all’individuazione dei centri di costo.
Generalmente questi sono delle seguenti tipologie:
Non corrispondono a reali unità organizzative, ma fungono da contenitore di tutti quei costi che non trovano precisa
centri produttivi
centri ausiliari
centri funzionali
Centri reali
Centri fittizi
Svolgono le attività strettamente connesse alle finalità istituzionali dell’azienda. Nel caso delle aziende sanitarie, ad esempio, i reparti.
Svolgono attività di supporto ai centri prod.
Sempre nel caso delle aziende sanitarie, ad esempio, il blocco operatorio, il parco auto, la mensa per i degenti, ecc.
Svolgono attività necessarie per il
funzionamento dell’azienda nel complesso (es. dir.gen., uffici amministr., ecc.).
Individuazione dei possibili centri di costo nelle a.osped.
Reparti
Servizi diagnostico-
terapeutici Servizi sanitari
di supporto Servizi alberghieri Servizi
generali
Es.: chirurgia, pediatria, ecc.
Rappresentano nel contempo anche i centri di ricavo
Sono unità organizz. che svolgono le analisi necessarie alla diagnosi e cura dei pazienti
Es. laboratorio analisi, radiologia, medicina nucleare, anatomia patologica
Questi centri possono svolgere attività sia per pazienti esterni (centri di ricavo) che interni
Svolgono attività di supporto ai due precedenti Es.: farmacia, sale operatorie, rianimazione
Sostengono costi legati all’erogazione di servizi connessi alla permanenza in azienda di pazienti e dipendenti
Es.: centrale termica, mensa, lavanderia e centralino
a) Costi per servizi a supporto dell’azienda (fx amministr.) b) Costi comuni (non attribuibili agli altri centri)
Fase 2
FASE 2: Imputazione del costo relativo al consumo dei fattori al centro
Occorre individuare, per ciascuna tipologia di costo, quali sono i centri che hanno effettivamente utilizzato il fattore della produzione il cui consumo è alla base del sostenimento dello stesso costo.
In base alla loro possibile imputazione ai centri, esistono tre tipologie di costi:
•costi legati a fattori della produzione impiegati esclusivamente in quel determinato centro;
•costi legati a fattori della produzione utilizzati da più centri, ma tra questi ripartibili in base ad una misurazione oggettiva del loro consumo;
•costi legati a fattori della produzione utilizzati da più centri, il cui impiego non è ripartibile in base ad una misurazione oggettiva del loro consumo.
Costi speciali;
Costi comuni.
Costi diretti;
Costi indiretti.
Imputazione dei costi ai reparti e servizi che ne hanno determinato il sostenimento
1. Personale
2. Ammortamenti 3. Materiale sanitario
4. Materiale non sanitario 5. Manutenzioni
6. Utenze
7. Consulenze
Principali fattori produttivi impiegati negli ospedali
REPARTO 1
REPARTO 2
REPARTO n
SERVIZIO 1
SERVIZIO …
Imputazione costi del personale
Tipologia del compenso:
a) Competenze fisse
b) Competenze accessorie Ruoli del personale:
a) Sanitario medico;
b) Sanitario non medico c) Amministrativo
d) Tecnico
Problemi del ribaltamento:
a) Mobilità dei dipendenti
b) Lunghe assenze
Ribaltamento tra i vari centri in proporzione al tempo per cui ciascun dipendente vi ha lavorato (*)
Costo lunghe assenze dipendente X = (gg di assenza dipendente X /tot giorni lavorativi dell’anno del dip. X) x costo dipendente X
Calcolo puntuale costo durante il periodo
Compenso invariato
Riduzione compenso
Rischio di imputare il costo interamente al centro in cui
il dipendente opera al termine dell’anno
Imputazione degli ammortamenti in contabilità analitica
La corretta determinazione del costo per ammortamenti da attribuire ai vari reparti dell’ospedale richiede che vengano definiti i seguenti aspetti:
1.inventario fisico dei beni disponibili;
2.costo da ammortizzare;
3.durata del periodo di ammortamento;
4.metodo di ammortamento.
1. Inventario: - problema della costruzione dei saldi iniziali
- scelta procedure per l’alimentazione ed aggiornamento continuo - integrazione con la contabilità economico-patrimoniale
2. Costo da ammortizzare:
Quesito: è sempre conveniente impiegare il costo storico quale valore su cui calcolare negli anni l’ammortamento?
Se lo scopo della contabilità analitica è valutare la capacità di ciascun reparto di produrre un volume di prestazioni che, in valore, siano superiori ai costi dei fattori necessari per generare le stesse attività, l’ammortamento sul costo storico può essere accettato.
Se alla contabilità analitica si chiede di valutare la capacità dei ricavi di reintegrare i costi dei fattori della produzione per consentirne il relativo riacquisto, è meglio
3. Durata
In contabilità analitica la vita utile dei beni ai fini del calcolo degli ammortamenti non deve necessariamente coincidere con il periodo in cui detti beni sono ammortizzati in contabilità generale.
4. Metodo di ammortamento Esistono due metodi:
a) Metodo matematico (es. ammortamento a quote costanti, a prescindere dall’effettivo utilizzo del bene)
b) Metodo analitico (si lega il valore della quota a qualche parametro, come ad esempio il numero di analisi prodotte dal macchinario da ammortizzare. Tale procedura è comunque di complessa applicazione se non si possiedono gli strumenti per misurare l’effettivo grado di utilizzo del cespite)
Imputazione degli ammortamenti
in contabilità analitica
Imputazione del materiale sanitario
Misurazione dei consumi Una classificazione
esemplificativa:
•sieri e vaccini;
•disinfettanti e disinfestanti;
•prodotti diagnostici;
•materiale per dialisi;
•test per gastroscopia;
•materiale protesico;
•filtri;
•materiale per laboratorio;
•emogasdialisi;
•prodotti radiografici;
•materiale per microcitemia;
•materiale per anestesia e rianimazione;
•mezzi di contrasto;
•gas medicali;
Valorizzazione dei consumi
Acquisti diretti
Acquisti tramite farmacia
Consumi di materie = Acquisti di materie + Rimanenze iniziali - Rimanenze finali = Acquisti +/-
Variazione Rimanenze
Consumi di materiale sanitario del reparto X = Materiale consegnato dalla farmacia al reparto X + Rimanenze iniziali
nel reparto X - Rimanenze finali nel reparto X
Logica dello stock: il consumo si riferisce a materiali acquistati in precedenza e viene valorizzato sulla base dei prezzi di acquisto registrati negli anni passati. Criteri del prezzo
di acquisto, del prezzo medio, del FIFO.
Logica del costo reale: il consumo va
Fase 3
FASE 3: Ribaltamento sui centri produttivi dei costi dei centri ausiliari e funzionali
In questa fase occorre trovare un criterio razionale per trasferire ai dati centri produttivi dell’azienda i costi già assegnati (nella fase 2) ai centri intermedi ausiliari e funzionali.
Esistono le seguenti metodologie:
a) Ribaltamento parallelo (o diretto)
b) Ribaltamento sequenziale (o a cascata)
c) Ribaltamento incrociato
i costi attribuiti ai centri ausiliari e funzionali vengono ribaltati sui centri produttivi in base a dati parametri senza considerare le possibili interrelazioni esistenti tra centri non produttivi.
si ribaltano i costi dei centri non produttivi uno per uno, partendo da quello che fornisce più servizi agli altri e ne riceve, a sua volta, di meno. I costi dei centri ausiliari e funzionali sono ribaltati non solo sui centri produttivi ma anche sui centri funzionali e ausiliari disposti nei livelli inferiori della sequenza.
si imposta un sistema di equazioni con tante incognite quante sono le relazioni esistenti tra tutti i centri di costo interessati al processo
Una possibile sequenza di ribaltamento sequenziale in sanità
N.B.: Non si considerano volutamente i costi dei servizi generali
Ribaltamento dei costi dei centri ausiliari
e funzionali sui centri produttivi
Servizi alberghieri
CENTRO DI COSTO
PARAMETRO PER IL
RIBALTAMENTO
SERVIZI UTENTI ACCETTAZIONE N° DI RICOVERATI REPARTI
UFFICIO TICKET N° DI PRESTAZIONI AMBULATORIALI
REPARTI E SERVIZI DIAGNOSTICO-TERAPEUTICI
LAVANDERIA N° GIORNATE DI DEGENZA
REPARTI
GUARDAROBA N° GIORNATE DI DEGENZA
REPARTI
CUCINA E MENSA N° GIORNATE DI DEGENZA
REPARTI
CENTRALE TERMICA ED ELETTRICA
N° METRI QUADRI TUTTI I REPARTI E SERVIZI
PULIZIA N° METRI QUADRI TUTTI I REPARTI E SERVIZI
CENTRALINO ED UTENZE TELEFONICHE
CONSUMI TUTTI I REPARTI E SERVIZI
Alcuni parametri per il ribaltamento dei costi dei
centri ausiliari e funzionali sui centri produttivi
Servizi sanitari di supporto
CENTRO DI COSTO PARAMETRO DI RIBALTAMENTO
SERVIZI UTENTI
SALE OPERATORIE N° DI ORE REPARTI
ANESTESIA N° DI ORE SALE OPERATORIE
RIANIMAZIONE N° GIORNATE DI RIANIMAZIONE
REPARTI
FARMACIA N° DI ORDINI (*) REPARTI E SERVIZI DIAGNOSTICO-TERAPEUTICI
POLIAMBULATORIO PERSONALE INFERMIERISTICO
PESATO
REPARTI E SERVIZI DIAGNOSTICO-TERAPEUTICI
(*) Il driver si riferisce ai soli costi di gestione della farmacia. I farmaci sono imputati ai centri in funzione degli ordini
CONSUMI
Alcuni parametri per il ribaltamento dei costi dei
centri ausiliari e funzionali sui centri produttivi
Ribaltamento dei costi dei servizi generali 1/3
• Criteri di tipo causale
• Criteri legati ai benefici
• Criteri di capacità contributiva
• Criteri
convenzionali
Atti ad esprimere relazioni di causa- effetto
Finalizzati a commisurare l’attribuzione dei costi ai vantaggi ceduti ad un centro beneficiario di determinate prestazioni Legati alla possibilità di assorbimento delle quote di costo in funzione della dimensione tecnica (volumi) o economica (proventi e margini) dei centri da addebitare
Utilizzabili in assenza di altri criteri, ed apprezzati per la loro neutralità rispetto a specifici interessi di singoli responsabili di centro (percentuali forfettarie, quote identiche per tutti i centri, …)
A)
Attribuzione
B)
AttribuzioneNon
I costi gen. non sono attribuiti ai centri aziendali. Per la loro copertura occorre assegnare agli stessi centri un margine obiettivo
Ribaltamento dei costi dei servizi generali 2/3
B) Non Attribuzione
Considerando che ogni reparto/servizio sfrutta una struttura che genera un certo ammontare dei costi per servizi generali, in caso di non attribuzione di questi costi, occorre determinare un obiettivo in termini di risultato da affidare ai centri che generano ricavi, in modo da garantire la copertura delle spese di struttura.
Margine obiettivo:
• Centri il cui output è diretto solo all’esterno:
totale costi per servizi generali / totale ricavi dell’azienda ospedaliera 2) Centri il cui output è diretto anche all’interno:
Margine obiettivo corretto = margine obiettivo originario * (ricavi del centro) / (ricavi del centro + costi ribaltati su altri centri)
Ribaltamento dei costi dei servizi generali 3/3
Una possibile rappresentazione nei report
Possibilità di confronto con il margine obiettivo Possibilità di valutare
l’equilibrio economico del centro
Fase 3-bis Report analitici:
centri intermedi
Servizi alberghieri e servizi sanitari
di supporto
Servizi diagnostico-
terapeutici
A valore aggiunto
Conto economico reparto XX Importi DRG per degenza ordinaria ...
DRG per day hospital ...
Prestazioni ambulatoriali ...
Totale Valore della Produzione ...
(Consumi materiale sanitario) ...
(Consumi materiale non sanitario) ...
(Costi per servizi)
Valore aggiunto ...
(Costo del personale) ...
Margine operativo lordo ...
(Ammortamenti) ...
Margine operativo netto Quota spese generali
Risultato netto ...
Mette in evidenza il valore che il centro riesce ad aggiungere a quello delle risorse prelevate dall’esterno per attivare i processi produttivi.
Leggendo il CE dal valore aggiunto al risultato netto, si può vedere da chi viene assorbito (nel nostro caso: forza lavoro, capitale fisico/ammortamenti, costi generali di struttura).
Riguardano i cd costi esterni, ovvero quei costi dei fattori produttivi
acquisiti all’esterno ma non strutturali.
Fase 3-bis Report analitici: reparti
A margine di contribuzione
Differenza tra ricavi e costi variabili. Il suo valore indica in quale misura il centro
“contribuisce” alla copertura dei costi fissi
Fase 3-bis Report analitici: reparti
A costi imputati e ribaltati
Non risente della metodologia di ribaltamento.
Non risente del criterio di attribuzione della quota di costi generali.
Costo pieno del reparto
Fase 3-bis Report analitici: reparti
Fase 4
FASE 4: Imputazione ai prodotti dei relativi costi (diretti e ribaltati sui centri produttivi)
Si imputano ai prodotti sia i loro costi diretti che i costi dei centri produttivi.
Questi ultimi, in particolare, dopo la fase 3 comprendono non soltanto i propri costi diretti, ma anche quelli ribaltati dai centri ausiliari e funzionali.
L’attribuzione del costo dai centri produttivi agli oggetti finali di costo, ovvero i prodotti realizzati dagli stessi, può avvenire secondo diverse metodologie.
Si usa quando le unità prodotte sono notevolmente diverse.
Applicato soprattutto nelle realtà industriali, questo metodo consiste nel riportare per ogni commessa i relativi costi diretti, attribuendo alla medesima una quota dei costi comuni.
Metodo per processo
Metodo per commessa
Si usa quando tutte le unità prodotte hanno caratteristiche omogenee ed uniformi, per cui tutti i costi dei centri produttivi relativi ad un dato periodo vengono divisi per il numero totale di unità prodotte, al fine di ottenere un costo medio unitario.
Esistono altre metodologie capaci di determinare il costo del prodotto. Alcune di
Fase 4 - La determinazione del costo delle prestazioni
Nella contabilità per centri di costo si imputano ai prodotti sia i loro costi diretti che i costi dei centri produttivi. Questi ultimi, in particolare, comprendono non soltanto i propri costi diretti, ma anche quelli ribaltati dai centri ausiliari e funzionali.
DIFFICOLTA’: prestazioni non omogenee !
Tra le possibili soluzioni:
• Sistema dei pesi
• Sistema dei coefficienti equivalenti
Approfondimenti
Focus: Il calcolo del costo delle prestazioni con il sistema dei pesi e con quello dei coefficienti
equivalenti
Le difficoltà di determinare
il costo dei prodotti realizzati dai centri
La perdita di un centro (vedi esempio qui sotto) può non dipendere da problemi di efficienza, bensì dalle condizioni di realizzazione di qualche specifica prestazione
Ne discende la necessità di non fermare l’analisi dei costi ai centri ma di arrivare sino ai prodotti (beni/servizi)
L’utilizzo, nei sistemi contabili tradizionali, del sistema dei pesi
1. Determinazione del costi dei centri dell’amministrazione
2. Suddivisione del costo di cui al punto 1) tra le differenti prestazioni in proporzione al peso attribuito a ciascuna di esse
N.B. Applicazione del presente sistema in ambito sanitario, per la valorizzazione dei costi delle prestazioni ospedaliere!
Esempio:
Ipotizziamo un reparto ospedaliero che offra 4 prestazioni, per le quali, attraverso l’indagine empirica, il Ministero della salute abbia determinato i seguenti pesi:
L’utilizzo, nei sistemi contabili tradizionali, del sistema dei pesi
Calcoliamo le quote di riparto:
L’utilizzo, nei sistemi contabili tradizionali, del sistema dei pesi
Il costo totale di ogni prestazione sarà dato dal prodotto del costo totale del reparto per la quota di riparto calcolata per ogni prestazione.
Il costo unitario è dato dal rapporto tra detto valore ed il numero delle prestazioni erogate nel periodo oggetto di osservazione
Il sistema dei coefficienti equivalenti
Non disponendo di un sistema di pesi si può conseguire la medesima finalità di calcolo del costo dei prodotti (con metodologie tradizionali),
prendendo una delle prestazioni del centro come unità di misura del sistema ed esprimendo il costo delle altre in funzione di quella
prestazione.
Occorre, in proposito:
a) definire quali siano gli elementi che concorrono a formare il costo della prestazione (personale, …) ed indicare per ciascuno di questi quale sia il rapporto tra il consumo di ogni elemento da parte della prestazione
prescelta come unità di misura e le altre restanti;
b) Definire la percentuale di incidenza di ciascuna voce sul costo complessivo del prodotto, e moltiplicare detto valore per l’indice determinato sopra
Il sistema dei coefficienti equivalenti
Supponiamo che il peso di ciascuna delle componenti di costo nella determinazione del costo complessivo sia parti a quella indicata nella seguente tabella:
Il rapporto tra la prestazione A e le altre (indicate come coefficiente unitario) sarà:
1) Prodotto tra coefficiente di ponderazione per l’incidenza di ogni voce ha per le prestazioni rispetto a quella scelta come unità di misura
Il sistema dei coefficienti equivalenti
Determiniamo la produzione totale del reparto espressa in termini di prestazioni A
Calcoliamo, infine, il costo di ogni singola prestazione suddividendo il costo
complessivo del reparto (157.000) per il numero complessivo di prestazioni erogate (1757) espresso in termini di quantità equivalenti della prestazione A