Termini per impugnare sentenza penale
Autore: Chiara Arroi | 28/02/2018
Siamo stati condannati nell’ambito di un processo penale. Quanto tempo abbiamo per opporci e quando invece non possiamo più farlo?
Se abbiamo commesso un reato penale – ad esempio un furto, una violenza, un omicidio – siamo perseguibili e punibili penalmente per legge. Oltre ad eventuali
multe andremo incontro al carcere. Affinché ciò possa avvenire però deve esserci stata una denuncia o una querela per il reato che potremmo aver commesso. Se qualcuno ci ha denunciati o querelati potremmo essere nei guai. Perlomeno se siamo colpevoli. La nostra innocenza infatti è tutta da dimostrare. Con una querela o denuncia iniziano l’iscrizione del reato e tutte le indagini preliminari svolte dalla polizia giudiziaria per verificare che ci siano le condizioni per precedere nei nostri confronti. Mettiamo che le condizioni ci siano (c’è in effetti il dubbio che possiamo aver compiuto quel fatto). A questo punto il pubblico ministero che ci ha indagato chiede al giudice il nostro rinvio a giudizio, quindi di sottoporci a processo penale.
Se il giudice lo ritiene può disporre il giudizio. Che significa? Che siamo nei guai e inizierà il processo penale che ci vede imputati. Un processo penale porta sempre (anche se non certo in tempi brevi) a una sentenza. E se non ci piace affatto la decisione che il giudice prenderà? Possiamo fare ricorso. Vediamo i termini per impugnare una sentenza penale.
Cos’è una sentenza penale?
Se siamo arrivati al punto di ascoltare una sentenza penale significa che siamo giunti alla fase finale del processo che ci ha visti imputati o vittime oppure semplicemente appassionati della materia. Sta di fatto che una sentenza penale è il provvedimento che il giudice adotta al termine del processo, e consiste nella sua decisione finale. Parliamo si sentenza di assoluzione quando ha ritenuto l’imputato innocente o di condanna quando invece – esaminati prove e teste – ha deciso che siamo colpevoli per il reato d’imputazione.
Una sentenza (in realtà la sentenza che viene letta durante il processo si chiama dispositivo) non è valida se non contiene tutti questi elementi [1]:
L’intestazione “in nome del popolo italiano” e l’indicazione dell’autorità che la pronuncia
Le generalità che identificano la persona imputata L’imputazione (il reato per cui è stato processato)
Una spiegazione dei motivi che hanno portato alla decisione Data e sottoscrizione del giudice
Se anche uno solo di questi elementi del dispositivo manca allora la sentenza è nulla.
Chi emette una sentenza penale?
Chi ha il potere di emettere una sentenza penale? Lo possono fare il giudice di pace, il giudice monocratico o il giudice collegiale, a seconda di chi è chiamato a giudicare nell’ambito del processo. La cosa importante però è che venga emessa dagli stessi giudici che hanno seguito tutto il dibattimento e che hanno il completo polso della situazione.
Se così non dovesse essere, magari perché nella lungaggine dei processi, il giudice viene sostituito, si deve ricominciare tutto da capo. A meno che non siamo processati per reati legati alla criminalità organizzata, dove gli atti già formati si danno per assodati e si va avanti fino a fine processo.
Quando viene emessa una sentenza penale?
Una sentenza penale deve essere immediatamente emessa al termine del dibattimento. Non si può aspettare. Una sentenza deve essere prima redatta poi pubblicata (e quindi depositata).
Conclusa la deliberazione in Camera di consiglio, il presidente redige il dispositivo e i motivi che hanno portato a quella decisione. Se non può essere fatto subito, comunque la redazione deve avvenire entro 15 giorni.
Se poi la motivazione è molto complessa e serve più tempo, allora può essere decisa una proroga (che però non può andare oltre 90 giorni dalla pronuncia).
La pubblicazione della sentenza avviene nel momento in cui viene letto il dispositivo (quello che abbiamo descritto all’inizio del nostro articolo). Poi viene letta la motivazione, anche con un riassunto (le motivazioni complete spesso sono lunghissime).
La pubblicazione equivale alla notificazione alle parti che sono presenti nell’udienza del processo
Posso impugnare una sentenza penale?
Come altri tipi di sentenze, anche quelle penali possono essere impugnate.
Anche i giudici possono sbagliare e per questo la legge tutela il cittadino consentendogli di ricorrere in appello. È stato stabilito che una sentenza penale di primo grado non può avere effetti (quindi non può essere eseguita) se non dopo che siano stati scalati tutti i gradi di giudizio possibili.
Siamo stati condannati e vogliamo impugnare la sentenza. Quanti gradi possiamo scalare per veder ribaltato il risultato? Ci sono tre gradi di giudizio: il primo grado (il tribunale), quello che ha emesso la nostra sentenza penale; il secondo grado (la Corte d’appello) e il terzo e ultimo grado (la Corte di cassazione).
Possiamo quindi impugnare la sentenza penale emessa facendo appello alla Corte d’appello e se anche la sentenza di questa Corte non ci soddisfa, possiamo presentare un ricorso in Cassazione. Con la sentenza emessa dalla Cassazione la decisione diventa irrevocabile e dobbiamo tenercela così com’è. E la sentenza diventa esecutiva: se siamo colpevoli pagheremo per quel reato, se siamo innocenti tutti a casa felici e contenti.
Entro quando posso impugnare una sentenza penale?
Dal momento in cui viene depositata o pubblicata, se vogliamo impugnare una sentenza penale, dobbiamo tenere presenti scadenze precise. Vediamole.
Decadenza dei termini
Dobbiamo innanzitutto stare attenti alla decadenza dei termini [2]. Sia noi che la nostra controparte possiamo impugnare la sentenza del giudice:
Entro 15 giorni quando la sentenza è stata emessa in Camera di consiglio e letta in udienza, ed è stata scritta anche la motivazione. La sola lettura equivale a una pubblicazione.
Entro 30 giorni quando non è possibile scrivere subito le motivazioni e allora ci si dà un tempo massimo di 15 giorni, anche per il deposito della sentenza
Entro 45 giorni quando la motivazione è talmente complessa da scrivere da portare il giudice a indicare un termine più lungo per depositare la
sentenza. Un tempo che comunque non può andare oltre i 90 giorni dalla pronuncia
Ma da quando iniziano a decorrere i termini per impugnare una sentenza penale?
Solitamente dobbiamo fare riferimento alla data di pubblicazione e comunicazione dell’avviso di deposito in cancelleria e dal momento in cui la sentenza viene letta in udienza se c’è stata anche la redazione della motivazione.
Nel primo caso (quello della sentenza emessa in Camera di consiglio) c’è stata sia la lettura in udienza sia la redazione della motivazione: lettura e deposito coincidono. I nostri 15 giorni partono da quel giorno. Se ad esempio la sentenza penale a nostro carico è stata emessa il 15 febbraio in Camera di consiglio e letta in udienza, i nostri 15 giorni iniziano a decorrere da questa data.
Se la motivazione viene scritta e depositata dopo ed entro i 15 giorni, allora i nostri 30 giorni partono da questo giorno
Quando il deposito avviene entro 30 o 90 giorni, l’avviso di deposito viene comunicato alle parti che hanno diritto all’impugnazione (noi e la nostra controparte), ai difensori e al pubblico ministero. Cominciamo quindi a contare i nostri 45 giorni da quella data.
Comunque l’avviso di deposito di ogni sentenza viene comunicato al Procuratore generale presso la Corte di appello è [3]. A questa data dobbiamo fare riferimento in ogni sentenza che vogliamo impugnare.
Quando non posso più impugnare una sentenza penale?
È ormai troppo tardi per impugnare una sentenza penale quando sono decorsi questi termini e, ovviamente quando siamo arrivati al grado di giudizio ultimo:
quello della Cassazione. La sentenza della Cassazione non è più impugnabile per natura. Una volta che i giudici di legittimità hanno parlato, lo hanno fatto per sempre.
Note
[1] Art. 426 cod.proc. pen. [2] Art. 585 cod. proc. pen. [3] Art. 548 cod. proc. pen.