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CONSORZIO VALPOLICELLA A VINITALY CON UN CALENDARIO EVENTI TRADE ORIENTED

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Academic year: 2022

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CONSORZIO VALPOLICELLA A VINITALY CON UN CALENDARIO EVENTI TRADE ORIENTED

Il Consorzio Vini Valpolicella sarà presente a Vinitaly (padiglione 8, stand H3-H2 – Veronafiere, 7-10 aprile) con una collettiva di 22 aziende e un calendario di eventi pensato per il trade estero.

Si inizia domenica 7 aprile alle ore 15.00 con “The freshness of Valpolicella, the elegance of Amarone and the sumptuousness of Recioto”, la masterclass esclusiva, in lingua inglese, dedicata ad operatori internazionali di settore presentata da Filippo Bartolotta, giornalista e anche docente del Valpolicella Education Program (VEP). Una degustazione per scoprire l’identità, gli stili e le tecniche di vinificazione dei vini della Valpolicella doc e il metodo tradizionale dell’Appassimento. In questa occasione sarà presentata la terza edizione del corso di alta formazione VEP, in programma a gennaio 2020. Nell’arco della stessa giornata anche il convegno “Protezione e valorizzazione del Made in Italy nel settore vitivinicolo” organizzato da Ugivi (Unione Giuristi della Vite e del Vino), che vedrà tra i relatori il direttore del Consorzio, Olga Bussinello che parlerà de Il ruolo dei consorzi di tutela nella valorizzazione e protezione delle dop (Sala Respighi).

Lunedì 8 aprile oltre ai tradizionali tasting condotti da ONAV, in abbinamento con formaggi del Consorzio Asiago DOP e prodotti della pasticceria Perbellini, presso lo stand del Consorzio Vini Valpolicella andrà in scena il primo Contest VEP 2019: la prova scritta con blind tasting finale sulla Valpolicella e i suoi vini. Il vincitore avrà accesso immediato al prossimo Valpolicella Education Program in occasione di Anteprima Amarone 2016.

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“Vinitaly è una tappa fondamentale del programma di promozione perseguito dal Consorzio a favore di tutte le aziende della denominazione. – spiega Olga Bussinello, direttore del Consorzio Vini Valpolicella. “In particolare, il nostro obiettivo resta quello della internazionalizzazione e della valorizzazione dell’intera denominazione che vale 600 milioni di euro, trainata dal brand Amarone che l’anno scorso ha raggiunto una quota export del 65%”.

Il calendario delle attività del Consorzio a Vinitaly prosegue martedì 9 e mercoledì 10 aprile, con gli abbinamenti Amarone e Recioto – sigaro toscano; un’iniziativa organizzata per il secondo anno consecutivo in collaborazione con il “Club Amici del Toscano®” (Truck esterno adiacente al padiglione 9) e Amarone e cioccolato di Modica, insieme al Consorzio di Tutela del Cioccolato di Modica, presso l’area dedicata del Mipaaft (ingresso pianoterra – Palaexpo).

Infine, per tutta la durata della manifestazione, On Air Radio Studio+ trasmetterà in diretta dallo stand del Consorzio, con focus e interviste ai principali player del settore del vino italiano su mercato, tracciabilità e tutela, new generation e i nuovi valori del vino.

Consorzio Tutela Vini Valpolicella a Vinitaly 2018 – Padiglione 8, Stand H3-H2

Le aziende presenti alla collettiva

Adalia – Corte Sant’Alda, Benazzoli, Bertoldi, Bonazzi Badin, Ceschi – Brugnoli, Colle Cerè di Cesare Righetti, Corte Aleardi, Corte Archi, Damoli Bruno, Dolcevera, Flatio, Fumanelli, Le Calendre, Le Marognole, Montecariano, Montenigo, Salgari, Tamburino Sardo di Fasoli Adriano e figli, Terre di Leone, Vigneti di Ettore, Villa San Carlo, Pietro Zanoni

Le aziende presenti presso il Wine Bar

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Albino Armani, Aldegheri, Bolla, Bottega, Cà dei Frati, Cantina di Castelnuovo, Cantina Valpantena Verona, Cantine Riondo, Clementi, Colle Cerè di Cesare Righetti, Corte Adami, Corte Cavedini, Corte Merci, Corte Saibante, Dal Cero In Valpolicella, Enoitalia, Fattori, Franchini Agricola, La Collina dei Ciliegi, Le Guaite di Noemi, Le Vigne di Giorgio, Massaro Norma, Massimago, Montenigo, Novaia, Paolo Cottini, Pasqua Vigneti e Cantine, Premium Wine Selection, Roccolo Grassi, San Rustico, Santa Sofia, Sartori di Verona, Tenute Salvaterra, Terre di Leone, Tinazzi, Vigneti di Ettore, Villa San Carlo, Villabella, Pietro Zanoni, Zýmē

Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella

Nato nel 1924 è una realtà associativa che comprende viticoltori, vinificatori e imbottigliatori della zona di produzione dei vini della Valpolicella, un territorio che i n c l u d e 1 9 c o m u n i d e l l a p r o v i n c i a d i V e r o n a . L a rappresentatività molto elevata (80% dei produttori che utilizzano la denominazione) consente al Consorzio di realizzare iniziative che valorizzano l’intero territorio: il vino e la sua terra d’origine, la sua storia, le tradizioni e le peculiarità che la rendono unica al mondo. Il Consorzio annovera importanti ruoli istituzionali: si occupa della promozione, valorizzazione, informazione dei vini e del territorio della Valpolicella, della tutela del marchio e della viticoltura nella zona di produzione dei vini Valpolicella, della vigilanza, salvaguardia e difesa della denominazione. L’area di produzione è molto ampia ed è riconducibile a tre zone distinte: la zona Classica, (Sant’Ambrogio di Valpolicella, San Pietro in Cariano, Fumane, Marano e Negrar); la zona Valpantena, comprendente l’omonima

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valle; la zona DOC Valpolicella, con Verona, Illasi, Tramigna e Mezzane. Le varietà autoctone che danno vita ai vini delle denominazioni vini Valpolicella sono: Corvina, Corvinone, Rondinella e Molinara. I vini della denominazione sono il Valpolicella doc, il Valpolicella Ripasso doc, l’Amarone della Valpolicella e il Recioto della Valpolicella entrambi docg.

AGRICOLTURA, ASSESSORE DOMANI A BRESCIA A INAUGURAZIONE

‘COSMOGARDEN’

L’assessore all’Agricoltura,

Alimentazione e Sistemi verdi della Regione Lombardia parteciperà domani, sabato 6 aprile, a Brescia,

all’inaugurazione ufficiale di ‘Cosmogarden’, la più importante

fiera italiana dedicata al giardinaggio.

– ore 11.30, Brixia forum (via Caprera, 5 – Brescia).

VINITALY. UIV PRESENTA IL

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MANUALE DEI CLONI DI VITE DEL CORRIERE VINICOLO

La Collana dei manuali tecnici del Corriere Vinicolo si arricchisce oggi di una nuova importante pubblicazione. Si tratta del “Manuale dei cloni di vite” uno strumento pratico, utile e di effettivo riscontro sulle varie realtà territoriali che rappresenta una fotografia di quello che oggi realmente si utilizza nel vigneto Italia e, presumibilmente, si continuerà a utilizzare per i prossimi anni. Con questo manuale, UIV vuole rispondere adeguatamente alle esigenze concrete delle imprese del settore vino, supportandole nello sforzo di costante crescita dei livelli di qualità. Oltre al nostro ruolo di rappresentanza del comparto, infatti, stiamo sempre più implementando i servizi tecnici dedicati ai nostri associati e a tutte le imprese vitivinicole che si concretizzano non solo nelle attività di analisi fornite dai nostri laboratori, ma anche da una produzione copiosa di volumi e manuali, come questo, redatti da professionisti del settore e orientati a fornire informazioni utili alla migliore gestione dell’azienda, dalla vigna alla cantina, per arrivare al settore giuridico e normativo”.

Con queste parole Paolo Castelletti, Segretario Generale di Unione Italiana Vini, presenta il “Manuale dei cloni di vite – Una selezione dei cloni omologati a partire dal 2000 delle principali varietà coltivate in Italia”, la nuova iniziativa editoriale del Corriere Vinicolo che raccoglie una selezione ragionata dei cloni di più recente omologazione, a partire dall’anno 2000, relativi a 50 varietà di vite nazionali e internazionali – tra le più coltivate in termini di ettarato, le “emergenti” e quelle tradizionali specifiche di determinati areali – presentate secondo un criterio geografico, sulla base della loro diffusione nelle diverse regioni italiane.

Il nuovo volume della Collana dei Manuali tecnici del Corriere

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V i n i c o l o , r e a l i z z a t o i n c o l l a b o r a z i o n e c o n M I V A (Moltiplicatori Italiani Viticoli Associati) e con la consulenza e revisione tecnico-scientifica di Valeria Fasoli e Fabio Burroni, è una fotografia di facile lettura, capace di rendere immediate le differenze quali-quantitative: i cloni – quando omogenei in fase di costituzione – vengono infatti presentati attraverso grafici comparativi degli indicatori di performance più utili per una moderna viticoltura. Questa particolare e innovativa presentazione dei cloni, consentirà agli operatori di trovare a colpo d’occhio tutte le informazioni di cui necessitano per valutare e scegliere.

Il Manuale è acquistabile acquistabile a Vinitaly, presso lo Stand UIV – Il Corriere Vinicolo – desk 9/10/11 – Galleria tra Pad. 4 e 5

o p p u r e f a c e n d o n e r i c h i e s t a a abbonamenti@corrierevinicolo.com – tel. 02 72222848.

IL CONSORZIO SALUMI DOP PIACENTINI A VINITALY E CIBUS CONNECT

Il Consorzio Salumi DOP Piacentini si sta preparando a due importanti appuntamenti: Vinitaly, a Verona, dal 7 al 10 aprile, e Cibus Connect, a Parma, dal 10 all’11 aprile. In entrambe le manifestazioni, le tre DOP di Piacenza saranno al centro di queste due importanti vetrine internazionali, per far conoscere alle migliaia di visitatori in arrivo da tutto il mondo le caratteristiche uniche di questi salumi, vanto e orgoglio del territorio che gravita attorno alla provincia di Piacenza.

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A Vinitaly, il Consorzio Salumi DOP Piacentini sarà presente all’interno di due stand: quello della Cantina Vicobarone e quello del Consorzio di Tutela Vini Colli Piacentini in cui la Coppa Piacentina DOP, la Pancetta Piacentina DOP e il Salame Piacentino DOP saranno protagonisti di degustazioni e abbinamenti con i vini del territorio piacentino, in grado di esaltare al meglio le caratteristiche delle 3 DOP.

A Cibus Connect, invece, all’interno del Padiglione 6 di Unioncamere e Regione Emilia-Romagna, il Consorzio Salumi DOP Piacentini avrà un proprio stand in cui organizzerà show- cooking e degustazioni in abbinamento ad altre eccellenze del territorio. Anche questa, dunque, una grande opportunità per le tre DOP piacentine che rappresentano la bandiera agroalimentare del territorio e che potranno essere conosciute ed apprezzate dalle migliaia di buyer che arriveranno a Parma da tutto il mondo.

SAGRA, COLDIRETTI LATINA:

“COLTIVAZIONE CARCIOFO DI SEZZE IN CALO: SOSTENERE PRODUTTORI LOCALI”

Rilanciare la produzione del carciofo di Sezze, sostenere gli agricoltori locali, contrastare l’abusivismo commerciale e istituire la De.Co. (Denominazione Comunale) per quello che è u n p r o d o t t o s i m b o l o d e l t e r r i t o r i o p e r u n i c i t à e caratteristiche identitarie. E’ l’appello che Coldiretti Latina lancia in occasione della celebre Sagra di Sezze, giunta quest’anno alla 50esima edizione, che si terrà sabato 6

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e domenica 7 aprile. “E’ necessario incentivare i produttori perché siamo passati da circa 4mila ettari coltivati agli attuali 100 – spiega Pietro Greco – Parliamo di un prodotto storico, dal sapore unico, che sta lentamente sparendo anche a causa delle concorrenza sleale di chi vende a pochi euro carciofi spacciati per locali. Un fenomeno particolarmente diffuso nei giorni della Sagra che pure quest’anno vedrà la presenza delle aziende agricole di Campagna Amica con i loro prodotti a km zero, di qualità e origine garantita”.

Anche di questo si discuterà nel corso della presentazione del libro di Vittorio Del Duca “Il Carciofo di Sezze – usi, costumi e tradizioni” organizzata da Coldiretti Latina, sabato 6 aprile, alle ore 10, presso l’Istituto alberghiero Pacifici e De Magistris di Sezze (via dei Cappuccini).

“Si tratta del libro di uno storico produttore locale che ci offre l’occasione per celebrare un prodotto tipico del territorio e per valorizzare la cultura contadina in una bellissima cornice che ogni anno conquista migliaia di visitatori – spiega Denis Carnello, presidente di Coldiretti Latina – Il carciofo è un patrimonio di Sezze, un prodotto IGP dalle grandi potenzialità che va rilanciato e sostenuto per sviluppare il sistema agricolo locale”.

All’incontro parteciperanno, tra gli altri: Enrica Onorati, assessore all’Agricoltura della Regione Lazio; Carlo Medici, presidente della Provincia di Latina; Sergio Di Raimo, sindaco di Sezze; Sara Paraluppi, direttore Coldiretti Lazio; Denis Carnello, presidente Coldiretti Latina; Salvatore La Penna, consigliere regionale; Mauro Zappia, Commissario della Camera di Commercio di Latina. Modererà: Pietro Greco, direttore Coldiretti Latina.

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VINITALY, CIA: PRESENTI A VERONA. ECCO LE NOVITÀ

Cia-Agricoltori Italiani sarà presente alla 53esima edizione del Vinitaly, in programma a Verona da domenica 7 aprile al 10, con tante iniziative e novità legate al mondo del vino e soprattutto con ospiti politici per fare il punto sulla situazione del settore.

Con Cia-Agricoltori Italiani al Salone internazionale del Vino e dei Distillati, 25 aziende associate provenienti da Sicilia, Sardegna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Emilia-Romagna, Piemonte e Lombardia. Racconteranno vini e territorio al Padiglione 10 – Stand D2.

Il Vinitaly 2019 di Cia-Agricoltori Italiani sarà, dunque, nel segno delle degustazioni e dei suoi protagonisti: vini regionali, ma anche birre artigianali e olii extravergine d’oliva.

T a n t i g l i o s p i t i d ’ e c c e z i o n e d i C i a - A g r i c o l t o r i Italiani. Nell’Area meeting arriverà il commissario europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, Phil Hogan e una delegazione di eurodeputati italiani (domenica 7 aprile, prima dell’inaugurazione della Fiera). Il presidente Commissione Agricoltura della Camera, Filippo Gallinella, presenzierà, invece, alla degustazione dei vini solidali (lunedì 8 aprile, alle 11:00). Dopo di lui, prevista la visita delle istituzioni regionali (alle 14:00 sempre di lunedì).

In programma con Cia-Agricoltori Italiani nel suo spazio espositivo, innumerevoli incontri tra palato e vini locali, momenti tematici con le aziende aderenti alla rete del Forum Nazionale Agricoltura Sociale e focus su realtà vitivinicole giovani o al femminile.

Attenzione eccezionale alla Nocciola Piemonte IGP e

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all’immancabile viaggio del gusto tra gli olii extravergine.

Torneranno, infatti, in chiave internazionale, le iniziative speciali con i buyer esteri dell’Agenzia ICE per la valorizzazione delle birre artigianali italiane e, al fianco di Italia Olivicola – Consorzio Nazionale, la promozione degli olii tracciati extravergine d’oliva. Tendenze e ricerca faranno sintesi nella “Passion wine cocktail”, il mix esperienziale offerto da drink a base di spumanti, vini e agrumi siciliani. Momento clou, con il maestro Beppe Vessicchio (martedì 9 aprile, alle 15:30). Dirigerà idealmente l’orchestra Cia-Agricoltori Italiani, per sottolineare come anche il vino sia musica celestiale.

Dino Scanavino, presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, interverrà insieme ai presidenti di Confagricoltura, Uiv, Federvini, Federdoc e Assoenologi e Alleanza coop agroalimentari, al convegno promosso dalla Filiera del Vino Italiana “Conversazione con le Organizzazioni della Filiera Vitivinicola” (domenica 7 aprile, alle 14:00 – Area Talk Show Stand Mipaaft), dove è previsto anche il saluto del P r e s i d e n t e d e l C o n s i g l i o , G i u s e p p e C o n t e i l quale incontrerà successivamente i presidenti del settore agroalimentare tra i quali Scanavino.

“Il Vinitaly è da sempre una vetrina importante per i produttori e il contatto privilegiato con gli operatori commerciali italiani ed esteri. Ecco perché -spiega Dino Scanavino, presidente Cia-Agricoltori Italiani– consideriamo da sempre prioritario offrire alle nostre aziende associate uno spazio in grado di valorizzarne il peso e le potenzialità.

I loro vini -conclude Scanavino- sono i veri protagonisti che scegliamo di raccontare con degustazioni e iniziative mirate per ricordare quanto territorio, agricoltura sociale, ruolo delle donne e giovani, ma anche tecnologia e infrastrutture, siano le vere leve dello sviluppo del settore vitivinicolo”.

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VINITALY, CRESCE PRESENZA CONFAGRICOLTURA PUGLIA A VERONA

Cresce la presenza di Confagricoltura Puglia al Vinitaly di Verona (7-10 Aprile). Quest’anno sono ben 57 le aziende vitivinicole pugliesi associate a Confagricoltura che metteranno in mostra i propri prodotti in quella che è ormai considerata anche a livello internazionale la più importante vetrina italiana di settore.

“Siamo molto orgogliosi della nostra pattuglia al Vinitaly quest’anno – dice Luca Lazzàro, presidente di Confagricoltura Puglia – Non solo siamo tanti, ma siamo soprattutto fra i più bravi in assoluto, in una regione che, numeri alla mano, si conferma capace di grandissimi risultati sia in termini di quantità che di qualità”.

E infatti la Puglia si presenta al Vinitaly 2019 forte di una stagione vitivinicola 2018 che ha fatto segnare risultati da record. Secondo l’Istat, infatti, la Puglia è stata in grado di produrre lo scorso anno 9,55 milioni di ettolitri, con una crescita rispetto all’anno precedente del 4% (percentuale che sfiora invece. Il +50% se si considera l’ultimo quinquennio).

Meglio della Puglia è riuscita a fare solo il Veneto, non a caso regione ospite del Vinitaly, con i suoi 10 milioni di ettolitri.

Nel dettaglio, un grande peso nella produzione pugliese (7 milioni di ettolitri sul totale) hanno i vini da tavola sia bianchi (prodotti nel 2018 in Puglia 3,8 milioni di ettolitri)

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che rossi (3,3 milioni). Ma viaggiano a pieno ritmo anche i Bianchi Doc (248mila ettolitri), i Rossi Doc (487mila ettolitri), i Bianchi Igt (641mila ettolitri), e gli Igt Rossi (che sfondano quota 1 milione di ettolitri).

I risultati della produzione fanno il paio con quelli dell’export (Istat 2017): con il suo +21%, la Puglia si trova al vertice della classifica, seconda solo alle grandi regioni esportatrici.

“Il segreto di questo successo? Puntare sulla qualità e comprendere a fondo le nuove logiche di mercato – dice Luca Lazzàro – Confagricoltura Puglia è sempre più impegnata in un’attività di accompagnamento delle aziende associate, in questo senso”.

Nell’ambito del Vinitaly, Confagricoltura Puglia ha organizzato per lunedì 8 (ore 16, Spazio Confagricoltura, Tensostruttura D E2/E3 F2/F3) un incontro fra rappresentanti istituzionali, vertici dell’Organizzazione e aziende v i t i v i n i c o l e . S a r a n n o p r e s e n t i i l p r e s i d e n t e d i Confagricoltura Massimiliano Giansanti, il presidente di Confagricoltura Puglia Luca Lazzàro, il senatore Dario Damiani, l’assessore all’Agricoltura della Regione Puglia Leonardo Di Gioia, il presidente della sezione vitivinicola di Confagricoltura Puglia Alessandro Candido, e in rappresentanza di Agriturist Michelangelo De Benedittis.

PUGLIA, SENTENZA TAR SU

MISURA 4.1A PSR,

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CONFAGRICOLTURA: RICORSI INAMMISSIBILI PERCHE’ REGIONE HA PROVVEDUTO A RIFARE GRADUATORIA

Il Tar della Puglia, seconda sezione, si è pronunciato sui ricorsi presentati da alcune aziende agricole inizialmente escluse dalla graduatoria della misura 4.1A del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 (Psr): il giudice ha ritenuto

“inammissibile” il ricorso in quanto l’Autorità di gestione ha provveduto a correggere la graduatoria stessa, correggendo gli errori e includendo le aziende ricorrenti sulla base dei ricalcoli effettuati. “La sentenza del Tar – commenta il presidente di Confagricoltura Bari-Bat, Michele Lacenere – serve a ridare serenità allo svolgimento della misura oggetto del contenzioso, oltre che alle altre misure strutturali e spero che, finalmente, la struttura dell’assessorato sia nelle condizioni di portare a termine questa operazione che potrà dare una boccata di ossigeno agli investimenti delle nostre aziende agricole”.

“Per quanto già osservato – si legge nel provvedimento emesso dal Tar – essendo stato l’atto originariamente impugnato profondamente modificato e, in particolare, essendo esso venuto meno per la parte riguardante i soggetti coinvolti nel processo, la cui posizione è stata specificamente rivalutata nella determina sopravvenuta del 15 marzo 2019, i ricorsi non possono che essere dichiarati improcedibili”.

Prima dell’udienza dello scorso 19 marzo 2019, la Regione, infatti, ha depositato la deliberazione dell’Autorità di gestione n. 47 del 15 marzo 2019, con cui è stata modificata la graduatoria impugnata. “La circostanza – sostengono i giudici del Tar – che sia stato effettuato prontamente il

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deposito di tale atto, emesso solo quel giorno, giustifica già in sé l’acquisizione al fascicolo ai sensi dell’articolo 64 del codice del processo amministrativo; ciò anche senza contare, come più avanti riferito, che esso era stato già in parte preannunciato nelle relazioni precedentemente depositate. In particolare, la Regione – Autorità di gestione, prendendo le mosse dalle ordinanze cautelari, come già anticipato nelle relazioni, ha condotto la verifica della correttezza dei dati e delle informazioni aziendali necessari per il calcolo del punteggio relativo al citato principio 2 dell’avviso con riguardo alle ditte ammesse all’istruttoria (n. 652) e ai ricorrenti (n. 112) e ha avviato l’accertamento in contradditorio nei confronti di n. 533 ditte i cui E.I.P.

presentavano dati aziendali “non conformi”; per n. 359 ditte, di cui n. 36 ricorrenti, il suddetto accertamento si è concluso con esito negativo (con l’attribuzione, quanto al principio 2, di zero punti). È stata infine ricalcolata la performance economica media, non includendo i valori relativi alle 359 richieste per le quali il contraddittorio aveva sortito esito negativo, risultante pari a 0,358238711. A questo punto l’Autorità di gestione ha altresì ampliato l’ambito delle verifiche per riesaminare la posizione di altri soggetti estranei ai giudizi: ha valutato i 163 ricorsi amministrativi/richieste di riesame relativi ai punteggi assegnati anche sulla base di altri criteri di selezione (modificando così la posizione di 60 richiedenti); ha N.

00070/2018 REG.RIC. preso atto di 10 rinunce al finanziamento e ha escluso altre 128 domande per le quali accertava la mancanza della sostenibilità finanziaria del progetto proposto”.

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RILANCIO DELL’AGROALIMENTARE SERPILLO, UCI:

CONGIUNTAMENTE IMPEGNATI A TUTELA DELLA CATEGORIA

Consistente la presenza degli operatori, stamattina al Corso CAF-UCI, appena concluso a Lamezia.

Il Presidente UCI Nazionale, Mario Serpillo, pone l’accento sull’importante funzione del sindacato.

“Certamente grande attenzione al ruolo del sindacato, perfettamente supportato, sia da una piattaforma di servizi che riguarda le piccole imprese e le micro aziende agricole nell’ambito delle attività relative allo sviluppo rurale e quello della pesca, sia dall’azione sinergica di dirigenti e operatori.

Ma la nostra ambizione è più alta. Dobbiamo esprimere un ruolo e una funzione di rappresentanza alta degli interessi delle categorie produttive in agricoltura, per uno sviluppo sostenibile, sia sul piano sociale che su quello ambientale.

Lo sforzo di UCI – continua Serpillo – è quello di coinvolgere da protagonisti i cittadini, fornendo l’assistenza necessaria anche nel settore delle fragilità sociali.

Sia i dirigenti che gli operatori sono congiuntamente impegnati per il rilancio dell’impegno sindacale a fianco di tutte categorie produttive, a tulela dei loro interessi e per lo sviluppo delle attività delle varie filiere che, negli ultimi tempi, sono state colpite duramente sia a livello regionale (Sardegna, Sicilia, Puglia), sia a livello nazionale in cui abbiamo registrato uno squilibrio nell’import rispetto

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all’export, soprattutto nel settore ortofruttucolo”.

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ANBI: L’ITALIA DEL NORD SORRIDE ALLA PIOGGIA: SI ALZANO LIVELLI DEI LAGHI

A lungo invocata è arrivata una pioggia ristoratrice sulle regioni settentrionali del Paese; finora le caratteristiche del fenomeno meteo sono benigne: non si lamentano criticità idrogeologiche, seppur Consorzi di bonifica e Protezione Civile siano in allerta per la conclamata fragilità idraulica di un terreno inaridito da mesi di scarse precipitazioni.

I fenomeni meteorologici stanno comunque evidenziandosi con una diversa intensità testimoniata da apporti idrici localizzati.

A beneficiarne finora sono soprattutto i grandi laghi: in soli 4 giorni, il livello del lago Maggiore è cresciuto di quasi 44 centimetri; il lago di Como, che era indirizzato al minimo storico, segna + cm. 22,6; il lago d’Iseo, + 13 centimetri. Il lago di Garda è addirittura 26 centimetri sopra la media del periodo. Bene, in Emilia Romagna, anche gli invasi di Mignano e Molato, riempiti per circa la metà della capacità e superiori a quanto contenuto lo scorso anno.

Diversa e “a macchia di leopardo” è la situazione dei fiumi:

il Po non ha ancora ricevuto l’atteso beneficio dalle piogge e, a Pontelagoscuro, è sceso sotto la fatidica soglia dei 600 metri cubi al secondo (mc/sec 598,cioè un terzo della media del periodo e la metà della portata del 5 Aprile di un anno fa), che fa scattare l’allarme “risalita del cuneo salino”, che contamina terreni e falde, rendendo inservibili le prese irrigue. A monte, il Po resta largamente sotto il livello

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dello scorso anno come altri fiumi piemontesi con l’ eccezione della Dora Baltea. Diversificata è la situazione per i fiumi dell’Emilia Romagna: se l’Enza è tornato ai livelli dello scorso anno, largamente sopra la media è il Secchia, mentre il Reno resta abbondantemente al di sotto della porta di un anno fa. In sofferenza anche il Lago di Bracciano nel Lazio che misura -147,5 centimetri rispetto allo zero idrometrico fissato a 163 centimetri.

“E’ una situazione in evoluzione – commenta Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) – La pioggia sta dissetando i territori, ma non è certo risolutiva di problemi, che restano strutturali di fronte ad evidenti cambiamenti climatici. In montagna, ad esempio, sta anche nevicando, ma l’apporto idrico di tale fenomeno è assai diverso da quello delle nevi invernali che,

“impaccandosi” al suolo, creano una riserva idrica che progressivamente si scioglie con il crescere della temperatura. Le nevi odierne, invece, tenderanno a sciogliersi repentinamente, aumentando un seppur contenuto rischio idrogeologico.”

“La grande novità è che la pioggia di queste ore – conclude Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – è accolta con sollievo non solo dagli agricoltori, ma dall’opinione pubblica in generale. Pur essendoci un grande bisogno di accrescere la cultura dell’acqua, la percezione sulla necessità di preservare ed ottimizzare la gestione di tale risorsa è ormai largamente diffusa. E’ tempo per scelte condivise.”

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DISTRETTO AGRUMI, IL 17 APRILE ASSEMBLEA DEI SOTTOSCRITTORI: ALL’ODG DISTRETTI DEL CIBO E ALTRO

Richiesta di riconoscimento o partecipazione al Distretto del Cibo, coinvolgimento nel progetto A.C.Q.U.A., sollecito al riconoscimento del nuovo Patto di sviluppo distrettuale da parte dell’assessorato regionale Attività produttive.

Sono questi i temi all’ordine del giorno dell’assemblea dei sottoscrittori del patto di Sviluppo del Distretto Agrumi di Sicilia, convocata per il 17 aprile alle ore 15 al Maas, Mercati agroalimentari siciliani, a Catania.

«Dopo la crescita della base distrettuale, con l’ingresso di quattro nuovi importanti aziende all’interno della società consortile e la sottoscrizione del patto di sviluppo da parte del Gal Etna e dell’Aiab – spiega Federica Argentati, presidente del Distretto – adesso è il momento di convocare tutti i sottoscrittori del Patto di Sviluppo: dunque, oltre alle aziende, alle Op e ai consorzi di tutela delle produzioni di qualità Dop, Igp e Bio, anche le organizzazioni di categoria e gli enti pubblici. Bisogna coinvolgere tutta la nostra amplissima base nei progetti in corso e nei possibili futuri sviluppi dell’attività distrettuale, compresa la costituzione o la partecipazione all’iter per giungere al riconoscimento del Distretto del Cibo».

Un tema, quest’ultimo, su cui il Distretto invita i sottoscrittori a «valutare con molta cautela inviti provenienti dall’esterno sulla possibile partecipazione a proposte per la costituzione di Distretti del Cibo, in quanto la normativa regionale prevede la possibilità di adesione a un

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solo Distretto del Cibo per ogni soggetto partecipante».

Dunque, all’ordine del giorno di questa convocazione, così come deciso nelle precedente assemblea dei società consortile dello scorso 21 marzo, c’è la valutazione della «migliore soluzione per l’avvio della richiesta di riconoscimento e/o partecipazione al Distretto del Cibo sulla base della normativa di riferimento e delle esigenze della base associativa di partenariato», un percorso da fare assieme, con un fronte compatto e aggregato, individuando quale strada intraprendere e per sgombrare il campo da dubbi e suggestioni che provengono anche da soggetti esterni alla filiera.

Al Maas si discuterà anche del progetto A.C.Q.U.A.

(Agrumicoltura Consapevole della Qualità e Uso dell’Acqua), avviato in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura (Dicar) dell’Università degli Studi di Catania, e con il contributo non condizionato di The Coca-Cola Foundation; progetto che prevede il coinvolgimento di tutti i sottoscrittori del Patto di Sviluppo.

Sarà anche l’occasione per informare il partenariato sullo stallo dell’istanza di rinnovo del riconoscimento del nuovo Patto di Sviluppo sulla base della normativa regionale:

istanza presentata il 5 giugno 2017 all’Assessorato regionale alle Attività Produttive e ancora senza risposta, con un r i t a r d o d a p a r t e d e g l i u f f i c i r e g i o n a l i n o n p i ù giustificabile, trattandosi peraltro di un semplice rinnovo.

L’assemblea, dunque, è chiamata a prendere le conseguenti determinazioni per ottenere al più presto il riconoscimento, così come previsto dalla legge.

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VINITALY, PRESENTI CONSORZI TUTELA COPPA DI PARMA IGP E SALAME FELINO IGP

Dopo il successo dell’esperienza 2018, i Consorzi di Tutela di Coppa di Parma IGP e Salame Felino IGP tornano a Verona, dal 7 al 10 aprile, per partecipare a Vinitaly, la più importante manifestazione italiana – e tra le prime a livello europeo – dedicata al mondo del vino. Un palcoscenico reso ancor più prestigioso dalla scelta di affiancarsi a Slow Food, sostenitrice del principio “Buono, Pulito e Giusto”: i Consorzi animeranno due corner espositivi all’interno dello spazio al padiglione 10 di cui dispone l’associazione fondata da Carlin Petrini. Quella con Slow Food non è l’unica collaborazione che i Consorzi attiveranno a Verona: Coppa di Parma IGP e Salame Felino IGP saranno infatti protagonisti di un gemellaggio enogastronomico, tutto made-in-Parma, con i Vini DOC “Colli di Parma”. Ogni giorno, infatti, a Vinitaly, alle h 12:00, lo spazio del Consorzio Volontario per la Tutela dei Vini DOC “Colli di Parma” ospiterà showcooking con gli chef di Parma Quality Restaurants, il consorzio che rappresenta la più alta espressione della cucina parmense: gli chef suggeriranno utilizzi sfiziosi in cucina di Coppa di Parma IGP e Salame Felino IGP.

Come spiega Fabrizio Aschieri, Presidente del Consorzio di Tutela della Coppa di Parma IGP, «Siamo convinti che Vinitaly, che nel 2018 ha richiamato 128mila visitatori da 143 Paesi, rappresenti uno dei migliori palcoscenici per diffondere la cultura di prodotto e la conoscenza di due tesori dell’arte salumiera italiana. Verona può essere il contesto giusto anche per stringere nuove alleanze di business, soprattutto in ottica internazionale: non dimentichiamo che lo scorso anno i buyer stranieri accreditati sono stati 32mila, in crescita del 6%».

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Carletto Ferrari, Presidente del Consorzio di Tutela del Salame Felino IGP sottolinea invece la valenza delle collaborazioni attivate a Verona: «Con Slow Food, la cui autorevolezza è riconosciuta in tutto il mondo, condividiamo alcune cause, come l’attenzione alla qualità delle materie prime, l’importanza del legame prodotto/territorio, la difesa dell’artigianalità dei metodi di produzione. Siamo quindi onorati di poterci presentare a Vinitaly al loro fianco. Con il Consorzio Volontario per la Tutela dei Vini DOC ‘Colli di Parma’ vogliamo invece fare sistema per la promozione di Parma e delle sue eccellenze: ecco spiegati gli abbinamenti tra Coppa di Parma IGP e Malvasia dei Colli di Parma DOC e tra Salame Felino IGP e un rosso frizzante come il Lambrusco Colli di Parma DOC. L’idea è quella di fare dei professionisti del mondo wine degli ambasciatori di Parma».

A Verona, il Consorzio di Tutela della Coppa di Parma IGP e il Consorzio di Tutela del Salame Felino IGP saranno presenti al padiglione 10, nello stand I4.

PIEMONTE, PROTOCOLLO INTESA SCALI AEROPORTI PER PROMUOVERE INCOMING TURISTICO

La Giunta regionale ha approvato oggi un protocollo d’intesa con le due società che gestiscono gli aeroporti piemontesi – Sagat Spa e Geac Spa, rispettivamente società di gestione degli scali di Torino e di Cuneo Levaldigi – con l’obiettivo di sviluppare e promuovere l’incoming turistico e ampliare i collegamenti aerei verso il Piemonte.

In particolare il documento prevede la messa a punto di un

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piano di attività condiviso, che comprenderà azioni di co- marketing e piani di promozione turistica: avrà la durata di tre anni e a disposizione un budget complessivo fino a 12 milioni di euro. L’investimento regionale sarà pari a sei milioni di euro, a fronte di un pari co-finanziamento ripartito tra Sagat Spa (5,4 milioni di euro) e Geac Spa (600mila euro).

L’obiettivo del progetto è dunque attivare campagne di comunicazione con compagnie aeree interessate ad avviare nuovi collegamenti verso gli aeroporti piemontesi e aumentare il numero dei turisti in arrivo per via aerea, anche da mercati attualmente non raggiunti da tale mezzo di trasporto. Tra gli obiettivi, inoltre, quello di destagionalizzare i collegamenti già presenti ma limitati, ad esempio, alla stagione invernale:

la finalità in questo caso è favorire lo sviluppo dei flussi turistici sull’intero corso dell’anno per permettere a tutto il territorio regionale di beneficiarne.

Per la realizzazione del piano di attività la Regione Piemonte avvierà due bandi di gara distinti (uno per ciascun aeroporto) per l’affidamento dei sevizi di comunicazione e marketing che dovranno promuovere il patrimonio turistico del Piemonte in alcuni mercati target. I mercati di riferimento saranno individuati dai soggetti coinvolti nel protocollo, sulla base dello studio realizzato dall’Osservatorio turistico regionale di DMO Piemonte Marketing, che identificherà aree emergenti e destinazioni da privilegiare.

Il protocollo d’intesa, come sottolinea l’Assessora al Turismo, stanzia importanti risorse regionali per lo sviluppo del turismo incoming, all’interno di un progetto di medio termine con il quale la Regione Piemonte intende, insieme agli aeroporti e avvalendosi del supporto di DMO Piemonte Marketing, avviare un piano coordinato di iniziative che permetta di rafforzare la presenza regionale in alcuni mercati esteri di riferimento e, insieme, la crescita degli arrivi negli scali del territorio.

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VENETO AGRICOLTURA, DIFENDERE UNA PAC CHE PUNTI AI GIOVANI E AMBIENTE, APPELLO DA AGRICONFRONTI

Duplice era l’obiettivo: inquadrare lo stato di salute del settore primario veneto in rapporto a quello italiano ed europeo e fare il punto sulla prossima riforma della PAC 2021-2027. Veneto Agricoltura ha messo oggi a confronto i rappresentanti del mondo produttivo, delle organizzazioni agricole e della politica regionale, nazionale e dell’UE.

Unanime il verdetto: nessun dietrofront sulla PAC. Presentato l’ultimo Quaderno della Collana Editoriale di Veneto Agricoltura dedicato a una serie di “agriconfronti”.

“Da incontri come quello organizzato da Veneto Agricoltura quest’oggi a Legnaro emerge netta la necessità di fare squadra a livello sia regionale che nazione ed europeo con l’obiettivo di disegnare una precisa strategia del sistema agricolo per i prossimi 20 anni. Solo in questo modo sarà possibile assicurare ai nostri agricoltori una politica agricola che possa garantire loro una soddisfacente redditività”. E’ con queste parole che il Sottosegretario del Ministero per l’Agricoltura, il veneto Franco Manzato, ha inquadrato nel corso della tavola rotonda “politica” che concluso il partecipato evento promosso dall’Agenzia regionale svoltosi questa mattina a Legnaro (Pd). Tavola rotondo, coordinata dal direttore de L’Informatore Agrario, Antonio Boschetti, durante la quale l’Assessore regionale all’Agricoltura, Giuseppe Pan,

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ha ribadito l’importanza del ruolo della Regione nelle scelte di politica agricola locale, leggi PSR, dove il Veneto si distingue per la capacità di spesa. Interrogato sul tema dell’innovazione, il direttore di Veneto Agricoltura, Alberto Negro, ha voluto rimarcare il forte impegno dell’Agenzia per dare strumenti competitivi agli imprenditori agricoli veneti.

Partendo dalla presentazione del Quaderno n. 20 della Collana Editoriale di Veneto Agricoltura dal titolo “Agriconfronti.

L’agricoltura veneta e le sfide europee” (che può essere scaricata da: https://bit.ly/2Yk7uRP), il convegno ha messo sotto la lente di ingrandimento alcuni comparti del primario veneto in rapporto a quello nazionale ed europeo, a cominciare dalle dimensioni aziendali e l’occupazione in agricoltura per passare poi ai settori vitivinicolo, del mais e del biologico.

Obiettivo principale del focus è stato quello di tastare il polso all’agricoltura in vista della riforma della Politica Agricola Comune (PAC) che farà da sfondo alle scelte nazionali e regionali del periodo 2021-2027. Una politica, quella agricola, che in questi mesi sta prendendo forma a Bruxelles e che il Parlamento europeo che uscirà dalle urne il prossimo 26 maggio dovrà ultimare e varare, si spera, entro il 2020. “Allo stato attuale – è stato ricordato da Herbert Dorfmann, membro della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo – ci sono ancora dei margini di discussione e d’intervento, ed è proprio per questo che confronti come quello di oggi assumono una grande rilevanza, visto che le parti coinvolte del mondo agricolo, compresa quella politica, vengono messe nelle condizioni di confrontarsi tra loro. Di certo possiamo dire che la PAC post 2020 sarà una politica che guarda ai giovani e a l l ’ a m b i e n t e e c h e s u p p o r t e r à c h i d a v v e r o v i v e d i agricoltura”.

Il focus, animato dai giornalisti Giorgio Setti (Terra e Vita), Antonio Boscaini (Informatore Agrario) e Mimmo Vita (Veneto Agricoltura), ha visto l’intervento di numerosi esperti ed esponenti del mondo produttivo (Sandro Boscaini,

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Azienda Vinicola Masi; Andrea Bertoldi, Brio SpA), accademico e della ricerca (Samuele Trestini, Università di Padova; Renzo Rossetto, Veneto Agricoltura), dell’associazionismo agricolo (Lodovico Giustiniani, Confagricoltura del Veneto; Daniele Salvagno, Coldiretti Veneto; Gianmichele Passerini, CIA del Veneto; Doriano Annibale, Agri del Veneto; Marco Aurelio Pasti, Associazione Maiscoltori Italiani) e di altre strutture quali Veneto Lavoro presente con Letizia Bertazzon.

Di seguito le sintesi con tutti inumeri degli agriconfronti (superficie e dimensioni delle aziende agricole, occupazione, vitivinicolo, mais e biologico). Ricordiamo che i video di tutti gli interventi sono disponibili sul profilo Facebook di Veneto Agricoltura.

SUPERFICI AZIENDALI IN UE, ITALIA, VENETO

Nell’Unione Europea la Superficie Agricola, dati Eurostat 2016, è di 173,3 milioni di ettari, utilizzata da 10,5 milioni di aziende agricole. Quasi il 60% da soli tre stati: Romania (33%), Polonia e Italia. Da noi le aziende agricole sono circa 1 milione e 145 mila, in calo del -31,8% nel decennio 2007-2016. La diminuzione delle aziende è una caratteristica strutturale comune a tutti gli Stati Membri: nell’Unione Europea è al -24,2%, in Veneto del -48%.

L’agricoltura europea può essere definita una “agricoltura frammentata”: circa i due terzi delle aziende sono piccole (65%), non superando i 5 ettari di Superficie Agricola Utilizzata (SAU). Ma, negli ultimi dieci anni, queste diminuiscono costantemente (-29), mentre aumentano di quasi il 4% quelle con SAU superiore ai 50 ettari, ora il 7% del totale. Il modello agricolo italiano si scontra con quello di altri grandi paesi europei come Francia, Germania, Gran Bretagna, dove prevalgono le aziende di grandi dimensioni.

Inoltre, sempre a livello europeo, quelle con più di 50 ettari, pur essendo solo il 7% del totale, concentrano oltre

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il 68% della superficie complessiva. Quelle inferiori a 5 ettari, quasi il 65% del totale, occupano solo il 6% della superficie agricola.

L’Italia, con una SAU media aziendale di 10,6 ettari, in crescita del 31,5% nel decennio, presenta comunque un valore inferiore a quello medio dell’Unione Europea, pari a 16,7 ettari/azienda. Valore che in Veneto ha avuto un incremento importante, passando da 5,7 a 10,9 ettari/azienda.

OCCUPAZIONE

Nel 2017 nell’Unione Europea gli occupati agricoli erano circa 9 , 5 m i l i o n i , i n c a l o d e l 1 7 , 7 % r i s p e t t o a l 2 0 0 8 , caratteristica strutturale dell’ultimo decennio per quasi tutti gli stati. Fanno eccezione l’Italia, che ha avuto un incremento del 2%; e il Veneto, con una crescita del 18%.

Prevale quindi l’occupazione maschile: la “quota rosa” in agricoltura in Europa è in media del 33,7%. In Italia è al 26,2%, nel Veneto al 20,7%. Considerando la posizione professionale, in media, nell’UE-28, la quota di occupati indipendenti è del 61,4%, mentre i dipendenti rappresentano il 38,6% degli occupati agricoli. Nel Veneto gli indipendenti sono il 67,2% a fronte del 32,8% di occupati dipendenti;

mentre in Italia, al contrario, gli indipendenti sono il 43,7%, 56,3% i dipendenti. La dinamica occupazionale negli ultimi dieci anni, evidenzia in quasi tutti i paesi un calo della quota di occupati indipendenti a favore di una crescita dell’incidenza degli occupati dipendenti. L’Italia, come la Francia, ha avuto una perdita meno rilevante (-6,9%), mentre la Regione Veneto mostra un aumento del +15,8% nel 2017 rispetto al 2008. Per gli occupati dipendenti si registra un aumento medio del +7% in Europa; che crescono anche in Italia, ma del 14,4%. Meglio ha fatto il Veneto, con un ottimo +23,9%.

Anche per gli occupati indipendenti la propensione a fare impresa rimane prevalentemente una questione maschile. In media, nell’UE-28, i maschi rappresentano il 71,7% degli occupati indipendenti; in Italia la quota maschile è del

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77,5%; in Veneto del 78,8%.

VINO

Le superfici e la produzione di uva da vino nell’Unione Europea, rispettivamente pari a 3 milioni di ettari e circa 21 milioni di tonnellate nel 2017, sono concentrate in tre paesi:

Spagna, Italia e Francia. Negli ultimi dieci anni c’è stata una generalizzata riduzione degli investimenti scesi del -12,3%; in Italia siamo al -10,9%, mentre nel Veneto, assistiamo ad un incremento degli ettari del +15,3%. Negli ultimi dieci anni in Europa sia le importazioni – pari a 13 miliardi di euro nel 2017, che le esportazioni – 20,9 miliardi, sono in aumento. Ma mentre le importazioni sono cresciute del 18,5%, le esportazioni volano a +48%. La Francia, primo paese esportatore con oltre 9 miliardi di euro è cresciuta meno della media comunitaria (+33,3%); meglio fanno Italia, +69,5%, 6 miliardi di euro nel 2017, e Spagna (circa 3 miliardi di euro, +60,3%). Ottimo il Veneto, al quarto posto nella virtuale classifica dei principali esportatori nella UE, dietro la Spagna. Per strategie dell’export, la Francia sembra aver liberato quote di mercato, subito occupate da spagnoli e italiani, per puntare su mercati emergenti extra-UE forse più remunerativi, quali Cina, Australia e Sud-Est asiatico. Il Veneto, regione leader, vanta un incremento delle esportazioni extra-UE del +126%, e del +111% con gli altri paesi europei.

MAIS

Negli ultimi dieci anni, nell’Unione Europea si è assistito ad una diminuzione delle superfici coltivate a mais, scese a 8,4 milioni di ettari nel 2017.

L’Italia, con circa 650 mila ettari investiti, di cui un quarto coltivati in Veneto, è il paese che ha registrato la riduzione maggiore, -38,3%, leggermente superiore a quella del Veneto, -37,1%.

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Tuttavia, grazie a un netto miglioramento delle rese, la produzione totale è aumentata, attestandosi a circa 65,4 milioni di tonnellate di mais, un terzo in più rispetto al 2007.

Nel 2017, le importazioni di mais dell’Unione Europea sono aumentate del 36,1% rispetto al 2007; quasi un terzo della crescita è imputabile all’Italia, che ha raggiunto i 5,3 milioni di tonnellate nel 2017. Di queste, 1,4 milioni sono importate dal Veneto, raddoppiate rispetto al 2007, metà delle quali da extraUE.

Le esportazioni di mais sono state pari a circa 17,5 milioni di tonnellate: più del 90% verso altri paesi UE.

In sintesi l’UE a 28 dipende oggi dalle importazioni provenienti da paesi extra Ue: specie dall’Ucraina, per oltre il 50%, seguita a distanza dal Brasile.

La produzione di italiana infine copre poco più della metà del fabbisogno interno, come nel Veneto, dove il cosiddetto indice di autosufficienza ha seguìto un andamento analogo a quello nazionale.

BIOLOGICO

Nel 2017 il 24% dei quasi 280 mila operatori biologici europei, cresciuti del 55% in dieci anni, erano italiani, uno su 4; nel Veneto 2.516 dove, a partire dal 2010, il loro numero è più che raddoppiato.

Tuttavia la diffusione del biologico sembra essere ancora limitata. In Italia il 5,6% del totale delle aziende è biologica, dato comunque superiore alla media europea, pari al 2,8%; più sotto il Veneto, con solo il 2,5%.

La superficie biologica nella UE è sui 12 milioni di ettari:

in testa la Spagna con il 17%, seguita dall’Italia, con 1,8 milioni di ettari, il 15%. In Veneto ci sono poco meno di

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20.000 ettari bio, solo l’1,1% del totale italiano, dove la propensione ad investire, pur superiore che nella UE, avviene su superfici di ridotte dimensioni.

Nell’Unione Europea, la maggior parte dei 12 milioni di ettari bio è costituita da prati e pascoli, colture foraggere e cereali, mentre tutte le altre colture detengono ciascuna una quota di superficie inferiore al 5% del totale.

L’Italia è lo Stato membro con il maggior numero di ettari investiti a cereali, ben 299 mila, il 16% del totale; il Veneto, ne ha solo 5.500, il 2%.

Per il vino l’Italia, con 103.500 ettari, concentra un terzo della superficie europea di vigneto biologico, dietro la Spagna, che raggiunge quota 34%. In Veneto gli ettari sono circa 4.500, un valore superiore a quello della maggior parte degli altri Stati membri europei.

PIEMONTE: RIUNIONE DELLA GIUNTA REGIONALE DEL 5 APRILE 2019

Nuove piattaforme tecnologiche di filiera, azioni per ampliare i collegamenti aerei e attirare nuovi turisti, contributi per il risparmio energetico negli edifici privati, disposizioni per la caccia sono stati i principali argomenti esaminati questa mattina dalla Giunta regionale nel corso di una riunione coordinata dal presidente.

P i a t t a f o r m e t e c n o l o g i c h e . I s t i t u i t o , s u p r o p o s t a dell’assessore all’Innovazione, il nuovo schema di piattaforma

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tecnologica di filiera a supporto della realizzazione di progetti complessi di attività di ricerca e sviluppo, finanziato con 16 milioni di euro del Fondo europeo di sviluppo regionale.

Tali piattaforme, che si affiancano a quelle tecnologiche ormai consolidate, sono concepite come un insieme integrato, coordinato e organico di azioni di ricerca industriale, di sviluppo sperimentale e di attività di dimostrazione, che, alimentandosi reciprocamente, siano finalizzate al perseguimento di obiettivi industriali di breve-medio periodo.

I risultati da ottenere sono: sostenere la ricerca industriale e all’innovazione nelle tecnologie funzionali alla realizzazione della Strategia per la specializzazione intelligente del Piemonte, favorire la collaborazione tra imprese e sistema della ricerca per l’elaborazione di progetti fortemente finalizzati all’implementazione nei processi produttivi reali e/o alla prima industrializzazione di soluzioni tecnologiche e di processo ad alto potenziale innovativo; promuovere le ricadute sul territorio in termini di impatto sull’occupazione e sulla competitività del sistema produttivo.

Nuovi turisti. Parere favorevole, su proposta dell’assessora al Turismo, all’avvio di iniziative di co-marketing con Sagat e Geac per organizzare azioni di promozione territoriale. La Regione Piemonte e le due società firmeranno un protocollo d’intesa per ampliare i collegamenti aerei mediante iniziative di comunicazione e marketing e per l’attrazione di nuovi turisti per via aerea.

L’operazione si svilupperà nel triennio 2019-2021 con un investimento di 12 milioni di euro (6 a carico della Regione, 5,4 di Sagat e 600.000 di Geac).

Edifici privati. Come proposto dall’assessore all’Ambiente, la Regione emanerà un bando dell’importo complessivo di 6.880.000 euro per favorire la riduzione delle emissioni in atmosfera e

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di risparmio energetico sugli edifici residenziali privati con almeno quattro unità abitative.

Saranno finanziabili interventi di riqualificazione energetica di parti comuni che interessino l’involucro dell’edificio con un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda, come la coibentazione di pareti verticali ed orizzontali (tetti, solai, piani pilotis). Potranno essere ammesse, se eseguite contestualmente, la sostituzione degli infissi e l’installazione delle schermature solari.

Caccia. La caccia di selezione al cinghiale, come proposto dall’assessore all’Agricoltura, inizierà l’8 aprile 2019 e terminerà il 15 marzo 2020. In questo modo si intende limitare la presenza di questi animali sul territorio e quindi incidere positivamente sull’impatto che essi provocano per quanto riguarda i danni all’agricoltura e gli incidenti stradali.

Nell’ambito degli aiuti alle imprese agricole per la realizzazione di obiettivi di agricoltura sostenibile, vengono destinati agli ambiti territoriali di caccia, ai comprensori alpini, alla Città metropolitana e alle Province 1.854.000 euro per la prevenzione e il risarcimento dei danni causati alle produzioni agricole dalla fauna selvatica fino al 31 dicembre 2018 e non ancora trasferiti.

Approvato anche il regolamento che disciplina i criteri e le modalità di immissione, cattura e destinazione di piccola fauna selvatica a scopo di ripopolamento che dovranno applicare gli enti e le aziende interessati.

La Giunta ha inoltre deliberato:

– su proposta degli assessori alle Politiche sociali e alla Formazione, l’istituzione dei “Tavoli Territoriali Carcere”

quali sede di partecipazione e coordinamento tra le realtà che operano per l’inclusione socio-lavorativa delle persone sottoposte a restrizione della libertà personale;

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– su proposta dell’assessora allo Studio universitario, i criteri generali che dovranno essere seguiti da Edisu Piemonte per emanare i bandi di concorso per l’erogazione delle borse di studio e altri servizi durante l’anno accademico 2019-2020.

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