G It Diabetol Metab 2012;32:90-92
Caso clinico
Allotrapianto di isole pancreatiche in muscolo scheletrico
Storia clinica
La paziente A.G. di anni 34 è affetta da diabete mellito di tipo 1 dal 2001. In anamnesi riferisce un’infezione da epatite virale di tipo B, con completa guarigione, e un episodio di epatotossicità da un antibiotico regredito dopo sospensione dello stesso. Non sono note complicanze croniche della malattia. La paziente è in sovrappeso. Non sono presenti altre patologie. Il diabete mellito di tipo 1 è di difficile control- lo, nonostante frequenti controlli diabetologici ambulatoriali, un corretto automonitoraggio della glicemia capillare con più di 4 misurazioni giornaliere, l’utilizzo di un microinfusore per la somministrazione insulinica, nell’ultimo periodo integrato con un sensore per la misurazione continua della concentra- zione di glucosio nell’interstizio. La sua HbA
1cè stata sempre superiore a 8% con alcuni episodi di ipoglicemia non avver- tita che hanno richiesto l’intervento di terzi e alcuni accessi in pronto soccorso. La paziente aveva un elevato fabbisogno insulinico (circa 85 U/die) e pesava 84 kg.
In considerazione dell’instabilità del compenso glicemico
1, la paziente era stata avviata a una valutazione di idoneità a tra- pianto di isole secondo il protocollo in uso presso l’Ospedale di Niguarda. Era quindi stata messa in lista di attesa per un trapianto di isole e dopo 6 mesi di attesa sottoposta a un allotrapianto di 460.000 isole equivalenti con il 60% di purez- za (5400 isole equivalenti per kg). L’intervento è stato esegui- to in anestesia locale per via transepatica percutanea con accesso ecoguidato. I valori di pressione portale riscontrati prima dell’infusione erano più alti dei valori di norma (17 mmHg), lievemente incrementati al termine della proce- dura (20 mmHg). Il trapianto era stato complicato da una trombosi venosa della vena mesenterica superiore in V gior- nata che aveva richiesto un trattamento anticoagulante, con risoluzione della trombosi e interruzione della terapia un mese dopo il trapianto. Il trattamento immunosoppressivo comprendeva un’induzione con immunoglobuline antitimo citi
F. Bertuzzi 1 , M. Marazzi 2 , E. Minetti 3 , A. Lauterio 4 , B. Antonioli 2 , L. De Carlis 4, G. Colussi 3 , M. Bonomo 1
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SSD Diabetologia,
2SS Terapia Tessutale,
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