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U N CAPOLAVORO CHIAMATO I TALIA

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Academic year: 2022

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COMUNICATO STAMPA

Dal “furto del secolo” a Urbino alla nascita del moderno concetto di sicurezza dei beni culturali Tutto questo e molto altro nel nuovo volume della Fondazione Enzo Hruby

U N CAPOLAVORO CHIAMATO I TALIA

Racconto a più voci di un patrimonio da tutelare, proteggere e valorizzare La presentazione Mercoledì 18 Febbraio alle ore 16

nella Sala dei Convegni del Palazzo Ducale di Urbino

Il furto della Madonna di Senigallia di Piero della Francesca, della Flagellazione dello stesso Piero e della Muta di Raffaello - trafugate dal Palazzo Ducale di Urbino nella notte del 5 febbraio di quarant’anni fa e poi fortunatamente recuperate - rappresenta una pietra miliare nell’ambito della tutela del patrimonio culturale del nostro Paese per il fatto di aver svelato con forza la sua estrema vulnerabilità e scatenato di conseguenza una “corsa alla sicurezza”. Fu allora che per la prima volta l’attenzione delle Istituzioni si rivolse alle possibilità che un settore agli albori come era quarant’anni fa, quello della sicurezza poteva offrire per la protezione del patrimonio culturale del nostro Paese.

“Il furto di Urbino e la nuova percezione del patrimonio artistico” è il titolo significativo del contributo della Soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici delle Marche Maria Rosaria Valazzi all’interno del nuovo volume pubblicato dalla Fondazione Enzo Hruby di Milano nell’ambito delle proprie iniziative volte alla diffusione della cultura della sicurezza e alla protezione del patrimonio culturale del nostro Paese contro furti, sottrazioni e vandalismi. Attività che hanno recentemente portato la Fondazione a intervenire a Urbino per sostenere la protezione degli Oratori di San Giovanni Battista e di San Giuseppe e della casa natale di Raffaello Sanzio.

Dopo la prima presentazione il 28 novembre a Roma al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, il volume Un capolavoro chiamato Italia verrà presentato nel Palazzo Ducale di Urbino mercoledì 18 febbraio dal Sindaco Maurizio Gambini, dall’Assessore alla Cultura Vittorio Sgarbi, dalla Soprintendente Maria Rosaria Valazzi, da Carlo Hruby, Vice Presidente della Fondazione Enzo Hruby e da Armando Torno, editorialista del “Sole24Ore”.

A questa iniziativa editoriale, con la prefazione del Ministro Dario Franceschini, hanno contribuito oltre trenta dei più autorevoli esponenti del panorama culturale italiano, direttori di musei, rappresentanti di istituzioni pubbliche e private, delle aree archeologiche, del MiBACT, sovrintendenti, membri delle Forze dell’Ordine, giornalisti, pubblici amministratori e responsabili del patrimonio cosiddetto minore. Il risultato è un’opera corale dove ciascuna delle testimonianze contribuisce a delineare un affresco straordinario del nostro patrimonio culturale e di quanto esso debba essere adeguatamente protetto, difeso e valorizzato per essere trasmesso alle generazioni future e rappresentare una risorsa per la crescita del nostro Paese. La sicurezza assume in quest’ottica un valore fondamentale, in quanto rappresenta la prima forma di tutela e il presupposto indispensabile per ogni tipo di attività legata ai beni culturali, dalla tutela al restauro, fino alla valorizzazione.

“Dal furto di Urbino del 1975 – dichiara Carlo Hruby - sono passati quarant’ anni, nei quali le tecnologie antintrusione e di videosorveglianza hanno fatto passi da gigante. Spiace constatare che questa straordinaria evoluzione tecnologica non sia stata accompagnata nel nostro Paese da un utilizzo dei sistemi di sicurezza adeguato alla capillare diffusione del patrimonio sul territorio, né da una giusta attenzione verso il tema della sicurezza, come è del resto dimostrato dai numerosi atti criminosi che ogni giorno colpiscono i beni culturali. Esistono d’altra parte anche molte realtà, e una di queste è la città di Urbino, che hanno saputo trovare nel tempo un giusto equilibrio tra la protezione e la valorizzazione dei propri beni, avvalendosi delle possibilità offerte dalle moderne tecnologie e traendo

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beneficio dal rapporto pubblico-privato. E’ da questi modelli virtuosi che dobbiamo partire per diffondere ovunque nel nostro Paese il messaggio di una corretta protezione come presupposto indispensabile per la valorizzazione del patrimonio culturale”.

Ingresso libero

Per informazioni tel. 02.38036625 – info@fondazionehruby.org

FONDAZIONE ENZO HRUBY Ufficio Stampa e Comunicazione tel.02.38036603

e-mail: lazzeri@fondazionehruby.org www.fondazionehruby.org

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