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S Sostituire medici con infermieri fa bene alle casse dello Stato?

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c o n t r a p p u n t o

M.D. Medicinae Doctor - Anno XXIII numero 7 - ottobre 2016 9

S

ostituire medici con infermie- ri? E perché no. Ogni tanto, stando a quanto apparso di recente sull’autorevole rivista Bio- Med Central, le pietre della discordia vanno smosse. Si tratta di uno stu- dio condotto nei Paesi Bassi da un gruppo di ricercatori intenzionato a dimostrare come gli infermieri spe- cializzati nella pratica diagnostico- terapeutica possano andare incontro ai bisogni di bilancio dello Stato, ap- portando un risparmio per le casse pubbliche più di quanto riescano a fare i colleghi medici. Detto, fatto, dimostrato. Dopo aver comparato un team composto da medici e in- fermieri con uno omogeneo fatto solo da infermieri i risultati hanno fornito un responso chiaro: meno prescrizioni di farmaci da parte degli infermieri (37% contro un più alto 43% dei camici bianchi), meno pa- zienti inviati ai servizi di emergenza come il pronto soccorso (5.1% con- tro l’11.5% dei medici), 2.4 visite a ora per quanto riguarda gli infermieri contro le 3 visite dei colleghi medici.

Tradotto: medici costate di più!

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¼ I dubbi

M.D. Medicinae Doctor ha chiesto un commento su questo studio a Roberto Carlo Rossi, Presidente

OMCeO di Milano: “Sento subito di dover dissentire dall’impronta lascia- ta da studi come questo svolto nei Paesi Bassi: dare, come si usa fare negli ultimi anni, sempre un’impo- stazione economicistica alla ricerca di ‘chi costa di meno’ o ‘cosa ci fa ri- sparmiare’ sta portando la nave della sanità mondiale fuori rotta, alla deri- va”. Un mondo, quello della sanità, dove a sentir parlare Rossi si può di- mostrare ‘tutto e il contrario di tutto’:

“sono sicuro che riuscirei a dimo- strare che altri operatori sanitari ben istruiti, magari con un corso dedicato di 6 mesi, possono assistere in ma- niera ancora più economica i pazien- ti rispetto agli infermieri, riducendo ancora più il tasso di ricoveri e le pre- scrizioni”. Ci sono alcuni punti impre- scindibili nel mondo medico: su tutti il rapporto fiduciario, spesso travisa- to quando non compreso fino in fondo: “pur essendoci un rapporto asimmetrico per definizione tra me- dico e paziente, si tratta pur sempre di una relazione paritaria: il paziente ha il suo medico, e il medico ha il suo paziente: dimenticare questo signifi- ca dimenticare la base stessa della Medicina Generale”. È per questo motivo che l’Ordine dei medici di Mi- lano, come altre istituzioni e sindaca- ti, sta spingendo per mantenere alta la dignità di una professione attacca-

ta su più fronti (ricordiamo solo il tan- to discusso rinnovo contrattuale e la querelle sull’appropriatezza prescrit- tiva, per citare due esempi ancora caldi nella memoria). “La figura del medico, e ancor più il Mmg, deve ritrovare un valore nella sfera socia- le che oggi rischia di perdere, anche a causa di studi come quello citato.

Per questo spingiamo per l’istituzio- nalizzazione del corso di specializza- zione dedicato alla Medicina Gene- rale”. Infine, un doveroso riferimen- to ai colleghi infermieri, spesso og- getto inconsapevole (e incolpevole) di studi che scatenano le ire dei ca- mici bianchi: “ha un enorme valore ragionare su come impiegare infer- mieri e personale di studio in ma- niera più efficace ed efficiente: la sinergia tra medico e infermiere è centrale per fornire la migliore assi- stenza possibile. L’aiuto dell’infer- miere è prezioso, ma l’atto diagno- stico e terapeutico è del medico e deve rimanere nelle sue mani”.

Sostituire medici con infermieri fa bene alle casse dello Stato?

Sì, secondo uno studio pubblicato dalla rivista BioMed Central, che ha suscitato molte critiche.

Il presidente dell’OMCeO di Milano, per esempio, ne contesta l’impostazione:

“Diagnosi e terapia - sottolinea - sono il fondamento dell’atto medico. Certe ricerche sono il frutto di una deriva economicistica che sta portando la sanità mondiale nel baratro”

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Attraverso il

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presenteQR-Code è possibile ascoltare con tablet/smartphone il commento di Roberto Carlo Rossi

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