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REPUBBLICA ITALIANA. REGIONE SICILIANA Assessorato Regionale del Territorio e dell Ambiente Dipartimento Regionale dell Ambiente

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D.R.S. n. 945 del

REPUBBLICA ITALIANA

REGIONE SICILIANA

Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente Dipartimento Regionale dell’Ambiente

IL DIRIGENTE DEL SERVIZIO

VISTO lo Statuto della Regione Siciliana;

VISTA la Legge Regionale 29 dicembre 1962, n.28 concernente “Ordinamento del Governo e dell’Amministrazione centrale della Regione Siciliana” e ss.mm.ii.;

VISTA la Legge Regionale 10 aprile 1978, n.2, recante “Nuove norme per l'ordinamento del Governo e dell'Amministrazione della Regione” e ss.mm.ii.;

VISTA la Legge Regionale 9 dicembre 1980, n.127 recante “Disposizioni per la coltivazione dei giaci- menti minerari da cava e provvedimenti per il rilancio e lo sviluppo del comparto lapideo di pregio nel territorio della Regione siciliana;

VISTA la Legge Regionale 15 maggio 1991, n.24;

VISTA la Direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e semi-naturali, nonché della flora e della fauna selvatiche;

VISTA la Direttiva 2009/147/UE concernente la conservazione degli uccelli selvatici;

VISTA la Direttiva 2011/92/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 13 dicembre 2011, coordi- nata con il testo della Direttiva 2014/52/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 aprile 2014, concernente la valutazione dell'impatto ambientale di determinati progetti pubblici e priva- ti;

VISTA la Legge 22 aprile 1994 n.146, recante “Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee - legge comunitaria 1993”;

VISTO il D.P.R. 8 settembre 1997 n.357 “Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli Habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fau- na selvatica”;

VISTO il D.P.R. 12 marzo 2003, n.120 “Regolamento recante modifiche ed integrazioni al D.P.R.

08/09/1997, n.357, concernente l'attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazio- ne degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche”

VISTA la Legge Regionale 3 maggio 2001, n.6 e ss.mm.ii. ed in particolare l’art.91 recante “Norme in materia di autorizzazioni ambientali di competenza regionale” con il quale tra l’altro, l’Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente è stato individuato quale Autorità Com- petente in materia di valutazione di impatto ambientale di competenza regionale;

VISTO il Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n.152 (di seguito D. Lgs. 152/2006), recante “Norme in ma- teria ambientale”;

VISTA la Legge 22 maggio 2015 n.68, recante “Disposizioni in materia di delitti ambientali”;

VISTO il Decreto Legislativo 16 giugno 2017, n.104 “Attuazione della direttiva 2014/52/UE del Parla- mento europeo e del Consiglio, del 16 aprile 2014, che modifica la direttiva 2011/92/UE, con- cernente la valutazione dell'impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati, ai sen- si degli articoli 1 e 14 della legge 9 luglio 2015, n.114” che modifica il decreto legislativo 3 a- prile 2006 n.152;

VISTO l’art. 98 comma 6 della legge regionale 9 del 07/05/2015 che stabilisce che i decreti dirigenziali, contemporaneamente alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, devono essere pubblicati per esteso nel sito internet della Regione Siciliana, a pena di nullità dell’atto, entro il termine perentorio di giorni sette;

VISTA la Delibera della Giunta Regionale n.48 del 26.02.2015 concernente: "Competenze in materia di rilascio dei provvedimenti di valutazione ambientale strategica (VAS), di valutazione d'impatto ambientale (VIA) e di valutazione di incidenza ambientale (VINCA)", che individua l’Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente Autorità Unica Ambientale, con l'ecce-

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zione dell'emanazione dei provvedimenti conclusivi relativi alle istruttorie di cui all'art.1, comma 6, della L.R. 09.01.2013 n.3;

VISTO l’atto di indirizzo assessoriale n.1484/Gab dell’11.03.2015 e ss.mm.ii;

VISTA la nota protocollo n.12333 del 16.03.2015 con la quale il Dirigente Generale del Dipartimento dell’Ambiente impartisce le disposizioni operative in attuazione della Delibera di Giunta n.48 del 26/02/2015;

VISTA la Legge Regionale 7 maggio 2015, n.9: "Disposizioni programmatiche e correttive per l'anno 2015. Legge di stabilità regionale" ed, in particolare, l'articolo 91 recante "Norme in materia di autorizzazioni ambientali di competenza regionale";

VISTA la Delibera della Giunta Regionale 21 luglio 2015, n.189 concernente: “Commissione Regionale per le Autorizzazioni Ambientali di cui all'art. 91 della legge regionale 7 maggio 2015, n.9 – Criteri per la costituzione – approvazione”, con la quale la Giunta Regionale, in conformità alla proposta dell'Assessore Regionale del Territorio e dell'Ambiente di cui alla nota n.4648 del 13 luglio 2015 (Allegato “A” alla delibera), ha approvato i criteri per la costituzione della Commis- sione per il rilascio delle autorizzazioni ambientali;

VISTO il Decreto Presidenziale 3 febbraio 2016 di approvazione dei Piani regionali dei materiali da ca- va e dei materiali lapidei di pregio;

VISTA la Legge Regionale 21 maggio 2019, n.7 recante “Disposizioni per i procedimenti amministrativi e la funzionalità dell’azione amministrativa”;

VISTO il D.A. n.295/GAB del 28 giugno 2019 che approva la “Direttiva per la corretta applicazione delle procedure di Valutazione Ambientale dei progetti”;

VISTO il D.A. n.311/GAB del 23 luglio 2019, con il quale si è proceduto alla nomina dei componenti la Commissione Tecnica Specialistica per le Valutazioni Ambientali di Competenza Regionale in sostituzione dei componenti dimissionari e di quelli revocati con DD.AA. nn.93/GAB e 94/GAB dell’8 marzo 2019;

VISTO il D.A. n.318/GAB del 31 luglio 2019 di ricomposizione del Nucleo di coordinamento e di no- mina del vicepresidente;

VISTO il D.A. n.414/GAB del 19 dicembre 2019 di nomina integrazione componenti della Commissio- ne Tecnica Specialistica per le Valutazioni Ambientali di Competenza Regionale;

VISTO il D.P.Reg. 27 giugno 2019, n.12 nella parte riguardante la "Rimodulazione degli assetti organiz- zativi del Dipartimento Regionale dell'Ambiente ai sensi dell'art. 13, comma 3, della legge re- gionale 17 marzo 2016, n.3";

VISTO il D.D.G. del Dip. Reg. dell’Ambiente n.704 del 6 agosto 2019 con il quale è stato conferito l’incarico di Dirigente Responsabile del Servizio 1 - Autorizzazioni e Valutazioni Ambientali;

VISTO il D.A. n.57/GAB del 28 febbraio 2020, che disciplina le procedure di competenza regionale di cui all’art. 91 della legge regionale 7 maggio 2015 n.9, come modificato dall’art. 44 della legge regionale 17 marzo 2016 n.3, sulla base dei criteri fissati dalla Giunta Regionale con delibera 21 luglio 2015 n.189;

VISTA la Legge Regionale 12 maggio 2020 n.9 “Legge di Stabilità regionale 2020-2022”, pubblicata sulla G.U.R.S. n.28 del 14 maggio 2020 Parte I Suppl. Ord.;

VISTA la Legge Regionale 12 maggio 2020 n.10 “Legge di Bilancio”, pubblicata sulla G.U.R.S. n.28 del 14 maggio 2020 Parte I Suppl. Ord.;

VISTA la Delibera della Giunta Regionale 14 giugno 2020, n.256 di conferimento incarico di Dirigente Generale del Dipartimento Regionale dell’Ambiente;

VISTA la Delibera di Giunta n.307 del 20 luglio 2020 con la quale si individua nel Dipartimento Regio- nale dell’Ambiente l’Autorità competente all'adozione dei provvedimenti di verifica di assogget- tabilità a VIA ex art.19 del D.Lgs. 152/2006, nonchè all'adozione degli ulteriori provvedimenti, relativi a verifiche di assoggettabilità a VAS (art.12 D.Lgs.152/2006), Screening di valutazione di incidenza ex art.5 D.P.R. n.357/1997 e valutazione preliminare, di cui all'art.6, comma 9, del D.Lgs. n.152/2006;

VISTA il decreto n.819 del 02.09.2020 di delega di firma al Dirigente Responsabile del Servizio 1 dei provvedimenti ambientali discendenti dalla Delibera di Giunta n.307/2020;

VISTA l’istanza, acquisita al protocollo DRA al n.29930 del 1.06.2020, con la quale la Società Leone La Ferla S.p.A con sede legale a Villasmundo (SR) in C.da Petraro S.S.114 (Cod. Fisc. e Partita I.V.A.00003320892) ha chiesto all’Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente di atti-

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vare la procedura di Verifica di Assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale ai sensi dell’art.19 del D.Lgs 152/2006 e ss.mm.ii. per il “Progetto di rinnovo ed ampliamento della cava di calcare denominata Petraro S. Giuliano-Leone La Ferla sita nel territorio comunale di Melilli (SR)” con allegata la seguente documentazione tecnica ed amministrativa:

- Inquadramento Territoriale

- Planimetria vertici di coltivazione - Stralcio Scheda Piano Cave - Documentazione fotografica Stato Di Fatto

- Planimetria Stato Intermedio e sezioni - Planimetria Stato di Fatto e sezioni

- Planimetria Stato Finale di progetto e sezioni - Sezioni di confronto tra stato di fatto e di progetto - Planimetria Progetto Recupero Ambientale E Sezioni - Planimetria Progetto Recupero Ambientale E Sezioni - Relazione Generale

- Studio Geologico

- Progetto di rinnovo e di ampliamento - affidamento incarico studio geologico - documentazione societaria

- documentazione catastale - elenco elaborati

- affidamento incarico progettazione

- dichiarazione di conformita' tra elaborati cartacei e digitali - delega

VISTA la documentazione probante l’avvenuto pagamento degli oneri istruttori per il rilascio del prov- vedimento ambientale ai sensi dell’art.91 della L.R. 9/2015 datata 13.05.2020 e allegata all’istanza;

APPURATO il corretto avvio della procedura in argomento ai sensi degli artt. 19 e s.s. del D. Lgs. n.152/2006 e ss.mm.ii.;

PRESO ATTO che la pubblicazione sul sito istituzionale di questo Assessorato – “Portale Valutazioni Ambientali VIA-VAS” è avvenuta in data 05.06.2019 (classifica SR012_B0005– Cod. Procedura 867);

VISTA la nota protocollo n.30917 del 05.06.2019 con la quale il Servizio 1-DRA di questo Assessorato, verificata la completezza della documentazione trasmessa a corredo dell’istanza, ne ha comunicato la procedibilità e ha trasmesso alla Commissione Tecnica Specialistica per le autorizzazioni am- bientali di competenza regionale la documentazione pervenuta ai fini delle attività istruttorie di competenza;

PRESO ATTO che sono pervenute osservazioni ai sensi dell'art.19 comma 4 del D. Lgs. n.152/2006 e ss.mm.ii.

da parte del Libero Consorzio di Siracusa con nota protocollo DRA n.44158 del 30.7.2020;

VISTA la nota della Soprintendenza BB.CC.AA. di Siracusa - Sezione Beni Paesaggistici protocollo n.7078 del 22.07.2020 acquisita al protocollo DRA al n.42151 del 23.07.2020 di non competen- za all’istruttoria in quanto nell’area non sussistono vincoli paesaggistici;

VISTA la nota protocollo n.25936 del 30.07.2020 del Libero Consorzio di Siracusa acquisita al proto- collo DRA al n.44158 del 30.7.2020 con la quale vengono richieste delle integrazioni e vengono fatte osservazioni al progetto;

ACQUISITO con nota protocollo DRA n.52808 del 10.09.2020 il parere n.273/2020 approvato nella seduta del 9 settembre 2020 dalla Commissione Tecnica Specialistica per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale, con il quale è stato ritenuto che il progetto esaminato debba essere escluso dalla Procedura di Valutazione di Impatto Ambientale ai sensi dell'art. 19 comma 8 del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii.;

VISTA la richiesta fatta dal Serv.1 – DRA con nota prot.n.53579 del 15.09.2020 di ottemperare a quan- to previsto dall’art.36 della L.R. 1/2019;

VISTA la nota prot.n.55882 del 25.09.2020 con la quale la ditta ed il professionista hanno trasmesso la documentazione richiesta con nota prot. n.53579 del 15.09.2020;

ACQUISITO con nota protocollo DRA n.59009 del 09.10.2020 il parere n.325/2020 approvato nella seduta del 8 ottobre 2020 dalla Commissione Tecnica Specialistica per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale di revisione del parere n.273/2020, con il quale è stato ritenuto che il pro- getto esaminato debba essere escluso dalla Procedura di Valutazione di Impatto Ambientale ai sensi dell'art. 19 comma 8 del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii.;

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RITENUTO di dovere dichiarare conclusa la Procedura di Assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Am- bientale ai sensi dell'art.19 del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii. per il “Progetto di rinnovo ed am- pliamento della cava di calcare denominata Petraro S. Giuliano-Leone La Ferla sita nel terri- torio comunale di Melilli (SR)” proposto dalla Società Leone La Ferla S.p.A con sede legale a Villasmundo (SR) in C.da Petraro S.S.114 (Cod. Fisc. e Partita I.V.A.00003320892);

FATTI SALVI i vincoli e gli obblighi derivanti da ogni altra disposizione di legge e senza pregiudizio di even- tuali diritti di terzi;

A termine della vigente normativa;

DECRETA Articolo 1

si dispone l'esclusione dalla Procedura di Valutazione di Impatto Ambientale ai sensi dell'art. 19 comma 8 del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii. per il “Progetto di rinnovo ed ampliamento della cava di calcare denominata Petraro S. Giuliano-Leone La Ferla sita nel territorio comunale di Melilli (SR)” proposto dalla Società Leone La Ferla S.p.A con sede legale a Villasmundo (SR) in C.da Petraro S.S.114 (Cod. Fisc. e Partita I.V.A.00003320892); a con- dizione che vengano ottemperate le seguenti condizioni ambientali:

Condizione Ambientale n. 1

Macrofase Ante operam Corso d’opera Post operam

Fase Progettazione esecutiva/fase di esercizio

Ambito di applicazione Monitoraggio Ambientale

Oggetto della prescrizione

Deve essere integrato e attuato il piano di Monitoraggio Ambientale concor- dato con ARPA predisposto per le componenti atmosfera, rumore, polveri, acque superficiali e sotterranee, sia per la fase ante operam – con caratteriz- zazione della situazione riscontrata prima del riavvio delle attività – sia per le attività di esercizio della cava sia per la fase post operam.

Il monitoraggio per le componenti polveri ed emissioni in atmosfera deve interessare anche le attività poste a nord est degli impianti oltre l’autostrada e la strada statale.

Termine avvio Verifica Ottemperanza Prima dell’avvio dell’esercizio dell’attività

Ente vigilante Arpa Sicilia

Ente coinvolto

Condizione Ambientale n. 2

Macrofase Ante operam - Corso d’opera - Post operam

Fase Progettazione esecutiva - fase di esercizio- fine esercizio

Ambito di applicazione Monitoraggio Ambientale

Oggetto della prescrizione

Deve essere presentato e attuato il piano di Monitoraggio Ambientale per la componente vegetazione sia per la fase ante operam – corso operam e post operam in relazione alle attività di recupero ambientale previste nella condi- zione n.5.

Termine avvio Verifica Ottemperanza Prima dell’avvio dell’esercizio dell’attività - in fase di esercizio –fine eserci- zio

Ente vigilante Autorità Ambientale della Regione Siciliana Ente coinvolto

Condizione Ambientale n. 3

Macrofase Ante operam

fase Progettazione esecutiva/prima dell’inizio delle attività

Ambito di applicazione Inquinamento acustico – viabilità

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Pagina 5 di 7 Oggetto della prescrizione

Prima dell’avvio dell’attività, in merito all’incidenza del traffico veicolare indotto, dovranno essere concordati con il Comune di Melilli e con l’ente proprietario delle strade (ove diverso) gli itinerari viari e gli orari ottimali per il transito dei mezzi, assicurando il rispetto delle previsioni di cui all’art. 12 del Piano Cave sia per la viabilità esterna, sia per la viabilità interna.

Termine avvio Verifica Ottemperanza Prima dell’avvio dell’esercizio dell’attività Ente vigilante Autorità Ambientale della Regione Siciliana Ente coinvolto Comune/Ente Proprietario delle strade

Condizione Ambientale n. 4

Macrofase Ante operam

fase Progettazione esecutiva/prima dell’inizio delle attività

Ambito di applicazione Rifiuti

Oggetto della prescrizione

Dovrà essere integrato il piano di gestione dei rifiuti da estrazione, di cui al- l'art. 5 del D. Lgs. 30/05/2008, n. 117, ovvero smaltimento/recupero ai sensi della parte IV del D.Lgs. n. 152/06 e s.m.i. degli eventuali rifiuti di estrazione prodotti dalla coltivazione della cava e/o dal ciclo di lavorazione, anche con riferimento alla eventuale produzione di limi di decantazione derivanti dal lavaggio degli inerti.

Termine avvio Verifica Ottemperanza Prima dell’avvio dell’esercizio dell’attività Ente vigilante Autorità Ambientale della Regione Siciliana

Ente coinvolto Arpa

Condizione Ambientale n. 5

Macrofase Ante operam

Fase prima dell’inizio delle attività

Ambito di applicazione Recupero ambientale

Oggetto della prescrizione

Prima dell’avvio dell’attività dovrà essere implementato e presentato il Pro- getto di recupero ambientale ad una scala adeguata prevedendo di integrare, dove tecnicamente possibile, lungo il confine dell’area di pertinenza una fa- scia arborescente di almeno sei metri assicurando l’utilizzo di elementi vege- tali con altezze di tronco pari ad almeno un metro e mezzo. Il progetto deve prevedere anche la rinaturazione delle parti escavate esistenti e in progetto. Il progetto di recupero ambientale dovrà essere integrato con un puntuale cro- noprogramma e con un piano di manutenzione delle aree verdi.

Le cure colturali dovranno essere effettuate fino al completo affrancamento della vegetazione e comunque ripetute con frequenze idonee per un periodo non inferiore ai cinque anni successivi all'ultimazione dei lavori. Il Progetto di Recupero dovrà prevedere esclusivamente l’uso di specie vegetali autocto- ne, (anche riutilizzando le stesse piante già presenti nell’area di cantiere) o da vivai in possesso di licenza ai sensi dell'art 4 del Dlgs 386/03 rilasciata dal Comando Corpo Forestale della Regione Siciliana (avendo così certezza del germoplasma autoctono) ad eccezione delle specie erbacee coltivate per le quali è ammesso l’uso di sementi di origine commerciale di provenienza fuori situ.

Termine avvio Verifica Ottemperanza Prima dell’avvio dell’esercizio dell’attività Ente vigilante Autorità Ambientale della Regione Siciliana Ente coinvolto

Condizione Ambientale n. 6

Macrofase Corso d’opera

Fase Fase di Esercizio

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Ambito di applicazione Verifica sezioni di scavo e volumi estratti

Oggetto della prescrizione

Il proponente deve attenersi alle sezioni di coltivazioni presentate, con divie- to di modificare il piano di coltivazione senza le prescritte autorizzazioni, anche di tipo ambientale.

Il proponente deve presentare con cadenza triennale un rapporto delle lavora- zioni eseguite, corredato da idonee planimetrie e sezioni a scala adeguata da cui si possa evincere:

le aree di cava

i volumi escavati

le sezioni e le aree escavate a confronto con le sezioni e le aree di progetto

altezza, inclinazione delle pareti e superfici dei terrazzi a confronto con quelle di progetto

localizzazione e dimensioni dei cumuli di materiali presenti nell’area.

Percentuali di materiali commercialmente utili rispetto ai volumi ef- fettivamente escavati.

Processi in atto di rinaturazione delle parti ove l’estrazione è stata completata.

Termine avvio Verifica Ottemperanza Fase di esercizio

Ente vigilante Autorità Ambientale della Regione Siciliana Ente coinvolto

Condizione Ambientale n. 7

Macrofase Ante Operam, esercizio, post-operam

Fase Fase di progettazione ed Esercizio

Ambito di applicazione Protezione ambientale

Oggetto della prescrizione

Il proponente deve ottemperare alle richieste formulate dal Libero Consorzio Comunale di Siracusa con nota n. prot 25936 del 30.7.2020 acquisita al prot DRA al n. 44158 del 30.7.2020, inerenti la fase post-valutazione:

il piano di recupero deve essere realizzato e monitorato “in progress”, sia in fase di esercizio e per almeno i 5 anni dalla piantumazione delle ultime pian- te e dal completamento della coltivazione;

dovrà essere garantita, con apposite procedure interne, la corretta gestione di in ogni fase di attività di tutti i rifiuti di qualsiasi genere e in qualsiasi quanti- tà, con idonee modalità di stoccaggio e conferimento, preferendo il riciclag- gio ed il recupero allo smaltimento. Eventuali sostanze pericolose dovranno essere gestite nel rispetto delle norme di sicurezza;

al fine di minimizzare gli effetti dell’inquinamento luminoso, dovranno essere progettate e realizzate idonee soluzioni tecniche (tipo di lampade e loro orientamento) ed organizzative (es. sensori con fotocellule) a minimo impatto luminoso.

Termine avvio Verifica Ottemperanza Prima dell’avvio dell’esercizio dell’attività Ente vigilante Libero Consorzio Comunale di Siracusa Ente coinvolto

Articolo 2

Costituisce parte integrante del presente decreto il parere tecnico specialistico ambientale n.325/2020 reso dalla Commis- sione Tecnica Specialistica per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale durante la seduta del 8 ottobre 2020.

Articolo 3

Il presente decreto è rilasciato esclusivamente per gli aspetti di natura ambientale di cui al Decreto legislativo 3 aprile 2006 n.152 e ss.mm.ii. e solo per le opere indicate negli elaborati progettuali trasmessi a questo Assessorato, pertanto il propo- nente è onerato, prima dell’inizio dei lavori, di acquisire tutte le dovute autorizzazioni, intese, concessioni, licenze, pareri, concerti, nulla osta e assensi comunque denominati necessari a quanto previsto nel progetto per la realizzazioni delle sin- gole opere e per l’esercizio del progetto.

(7)

Pagina 7 di 7 Articolo 4

Il progetto esecutivo, rielaborato secondo le prescrizioni impartite dal presente decreto ed adeguato ai pareri espressi dagli altri Enti preposti, dovrà essere trasmesso a questo Dipartimento e contestualmente all’Autorità Competente al rilascio del titolo abilitativo alla esecuzione dell’opera e/o all’esercizio dell’attività per essere sottoposto preventivamente alla verifica di ottemperanza necessaria all’accertamento del rispetto delle specifiche prescrizioni inerenti alla progettazione, alla realiz- zazione e all’esercizio dell’opera, in conformità alle disposizioni di cui all’art.28 del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii.. L’Autorità Competente è onerata a trasmettere il verbale di ottemperanza a tutti gli enti interessati.

Articolo 5

Il progetto dovrà essere realizzato conformemente agli elaborati presentati per la Valutazione Ambientale e secondo le pre- scrizioni impartite dal parere ambientale sopra richiamato; eventuali modifiche dello stesso dovranno essere preventiva- mente trasmesse a questo Assessorato al fine di poter valutare se siano da ritenersi significative a livello ambientale e deb- bano essere sottoposte alle procedure ambientali di cui al D.Lgs.152/06 e ss.mm.ii..

Articolo 6

L’Autorità competente al rilascio del titolo abilitativo alla esecuzione dell’opera e/o all’esercizio dell’attività, nell’ambito dell’esercizio delle proprie attività, dovrà verificare che i lavori vengano eseguiti nel rispetto dei contenuti del progetto approvato con il presente provvedimento e nel rispetto delle prescrizioni impartite dal parere ambientale sopra richiamato.

Articolo 7

Ai sensi dell'art.29 del D.lgs.152/06 e ss.mm.ii., qualora siano accertati inadempimenti o violazioni delle condizioni am- bientali ovvero in caso di modifiche progettuali che rendano il progetto difforme da quello sottoposto al procedimento di VIA, l’autorità competente procede secondo la gravità delle infrazioni

Articolo 8

Resta valido quanto previsto dall’art.19 della L.R. n.127/80 e ss.mm.ii. in merito a quanto attiene la definizione e la ese- cuzione del progetto di recupero ambientale delle aree interessate dal piano di coltivazione

Articolo 9

Il presente decreto sarà pubblicato integralmente sul sito istituzionale di questo Assessorato e per estratto nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, in ossequio all’art.98 della L.R. 07/05/2015 n. 9 e nel Portale Valutazioni Ambientali di questo Dipartimento (https://si-vvi.regione.sicilia.it), Codice Procedura n.867.

Avverso il presente provvedimento è esperibile, entro 60 giorni dalla data di pubblicazione o di notifica, ricorso giurisdi- zionale dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) o, in alternativa, ricorso straordinario al Presidente della Regione Siciliana entro il termine di giorni 120 (centoventi).

Palermo, lì 12/10/2020

f.to

Il Dirigente del Servizio 1 Dott.Salvatore Di Martino

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OGGETTO:

Giuliano-Leone La Ferla Sigla Progetto SR012_B5

Proponente: Ditta Leone La Ferla S.p.A.

Procedimento: Procedura di Verifica di Assoggettabilità a Valutazione impatto ambientale (VIA) ai 19 del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii.

Parere predisposto sulla base della documentazione e delle informazioni fornite dal servizio 1 del Dipartimento Regionale Ambiente regione Siciliana e contenute sul portale regionale.

PARERE C.T.S. n. 325 del 8.10.2020 VISTO

autorizzazione ambientali di competenza regi t. 44 della Legge Regionale n. 3 del 17.03.2016;

VISTO il Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152 e ss.mm.ii.;

VISTO

VISTO il DPR 13 06.2017 n. 120: Regolamento recante la disciplina semplificata della gestione delle terre e rocce da scavo;

VISTO il D.A. n. 207/GAB del 17 maggio 2016 Costituzione della Commissione tecnica specialistica per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale e successive modifiche ed integrazioni;

VISTO il D.A. n. 295/GAB del 28/06/ Direttiva per la corretta applicazione delle procedure di valutazione ambientale dei progetti

VISTO il D.A. n. 57/GAB del 28/2/2020 che regolamenta il funzionamento della C.T.S. per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale;

VISTO il D.A. n. 311/GAB del 23 luglio 2019, con il quale si è preso atto delle dimissioni dei precedenti componenti della Commissione Tecnica Specialistica (C.T.S.) e contestualmente sono stati nominati il nuovo Presidente e gli altri componenti della C.T.S.;

VISTO il D.A. n. 318/GAB del 31 luglio 2019 di ricomposizione del Nucleo di coordinamento e di nomina del vicepresidente;

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VISTO il D.A. n. 414/GAB del 19 dicembre 2019 di nomina di nn. 4 componenti della CTS, in sostituzione di membri scaduti;

RILEVATO che con DDG n. 195 del 26/3/2020

fiche di ottemperanza dei provvedimenti di valutazione ambientale di competenza regionale relative alle componenti: atmosfera; ambiente idrico (limitatamente agli aspetti qualitativi); suolo e sottosuolo; radiazioni ionizzanti e non; rumore e vibrazione;

LETTO esa e le allegate Linee-guida per la predisposizione dei quadri prescrittivi;

VISTA istanza del Proponente registrata sul portale Regione Sicilia con sigla RS05IST0001A0 del 21/05/2020 che fa seguito alla nota acquisita con protocollo DRA al n. 29930 del 01.06.2020 con cui la ditta Leone La Ferla ha presentato istanza di verifica di assoggettabilità a VIA ai sensi

VISTI i seguenti elaborati trasmessi dal proponente e caricati sul geoportale Regione Sicilia:

AFFIDAMENTO INCARICO STUDIO GEOLOGICO DOCUMENTAZIONE SOCIETARIA

DOCUMENTAZIONE CATASTALE

AFFIDAMENTO INCARICO PROGETTAZIONE

DICHIARAZIONE DI CONFORMITA' TRA ELABORATI CARTACEI E DIGITALI DELEGA LA FERLA FURNARI

INQUADRAMENTO TERRITORIALE

PLANIMETRIA VERTICI DI COLTIVAZIONE - STRALCIO SCHEDA PIANO CAVE DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA STATO DI FATTO

PLANIMETRIA STATO INTERMEDIO E SEZIONI PLANIMETRIA STATO DI FATTO E SEZIONI

PLANIMETRIA STATO FINALE DI PROGETTO E SEZIONI

SEZIONI DI CONFRONTO TRA STATO DI FATTO E DI PROGETTO PLANIMETRIA PROGETTO RECUPERO AMBIENTALE E SEZIONI PLANIMETRIA PROGETTO RECUPERO AMBIENTALE E SEZIONI

(10)

ELENCO ELABORATI ISTANZA

RELAZIONE GENERALE STUDIO GEOLOGICO

RICEVUTA ONERI ISTRUTTORI RICEVUTA ONERI ISTRUTTORI

PROGETTO RINNOVO E DI AMPLIAMENTO RILEVATO che il Proponente

c.8 del D.Lgs.152/06 e ss.mm.ii.

VISTA la nota di Procedibilità protocollo n. 30917 del 05.06.2020

e ribadito che, ai sensi del n. 57/GAB del 28/2/2020, ogni connesso accertamento e valutazione è di esclusiva competenza del Servizio I del Dipartimento Regionale Ambiente della Regione Sicilia;

VISTA

la non sussistenza di vincoli paesaggistici

istruttoria ;

VISTA la nota del Libero Consorzio di Siracusa (prot 25936 del 30.7.2020) acquisita al prot DRA al n. 44158 del 30.07.2020 con cui il Libero Consorzio fa osservazioni e richiede integrazioni e chiarimenti sul progetto di recupero e su misure di monitoraggio e mitigazione per polveri e rumori ed evidenzia criticità in relazione alla regimentazione delle acque, in considerazione dei corsi

RILEVATO che non risultano al portale ARTA pervenute altre osservazioni.

CONSIDERATO e RILEVATO che:

la società è titolare della cava di calcare n. 43/Cp (Sr.019 della scheda SR04.I del Piano Cave Leone L

Comune di Melilli (SR) ricadente nel NCT al foglio di mappa n. 9 particelle 185-186-593-625 estesa complessivamente 180.358,00 m2;

la coltivazione, m2 non ha esaurito il

giacimento della cava nel periodo concesso e autorizzato;

(11)

di

(Scheda SR044.I Siracusa) approvato dalla Regione Siciliana con decreto del 5/11/2010 e riproposto integralmente nel recente aggiornamento del Piano cave del 2016;

ai sensi

rinnovo, completamento e ampliamento del piano di coltivazione della cava, per la

continuazione roduttivi della

società;

1 UBICAZIONE DEL SITO

in C.da Petraro nelle vicinanze di Villasmundo ed è ubicata in prossimità della SS114, da cui si

accede, e a -

individuabile nel foglio di mappa n° 9 del N.C.T. del Comune di Melilli particelle 185-186-593-

625. La zona oggetto del presente studio della Carta Tecnica

Regionale in scala 1:10.000 e nella cartografia I.G.M. è individuabile nella Tavoletta Brucoli , Foglio n°274, Quadrante IV, Orientamento N.E.

Caratteristiche geologiche, geomorfologiche, idrogeologiche e sismiche del sito CONSIDERATO che:

onosciuto nella letteratura specializzata come Formazione dei Monti Climiti. La formazione e costituita dal Membro di Melilli in basso e Membro dei Calcari di Siracusa. Il termine affiorante nel sito di progetto è rappresentato dal Membro dei Calcari di Siracusa costituito da calcareniti e calciruditi algali a rodoliti e coralli di colore bianco grigiastro irregolarmente stratificate e spesso notevolmente carsificate. La parte settentrionale del sito, oggetto della richiesta di ampliamento, è costituita da calcareniti e sabbie giallastre fossilifere massive o a stratificazione piano parallela. Lo spessore si stima intorno a 200 m, valutabile in affioramento in corrispondenza dei costoni più elevati dei Monti Climiti.

Il sito di progetto è ubicato a quote altimetriche, al piano di campagna, comprese tra 120 e 140 m s.l.m., su un area pianeggiante, degradante dolcemente verso Est con pendenza inferiore a 5%.

Dal punto di vista geomorfologico, l area mostra le caratteristiche tipiche del settore ibleo rappresentate dalla presenza di estesi altopiani costituiti prevalentemente da termini litologici a consistenza lapidea, interrotti da pareti ad elevata pendenza che li separano dall ampia fascia costiera ad andamento sub-pianeggiante. Nel complesso l'andamento morfologico rispecchia la

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situazione strutturale della zona con una marcata corrispondenza tra gli elementi tettonici (faglie) e gli elementi morfologici (scarpate e valli).

L idrografia è ben sviluppata e rappresentata dalla presenza di linee di impluvio a carattere torrentizio, trasversali alla direzione dei modesti versanti, che complessivamente raccolgono le acque meteoriche, canalizzandole in direzione Est fino ad arrivare alla linea di costa. Il principale collettore idrico dell area è costituito dal Fiume Mulinello che scorre a Sud dell area di cava, con andamento da Ovest verso Est e che raccoglie le acque provenienti dal sito di progetto e dalle aree circostanti.

Nel settore Ibleo le caratteristiche di permeabilità dei terreni carbonatici e la presenza di un reticolo idrografico superficiale, poco gerarchizzato, a regime esclusivamente torrentizio, con frequenti fenomeni di carsismo, determinano l'esistenza di una importante circolazione idrica sotterranea. La circolazione delle acque sotterranee avviene prevalentemente attraverso il reticolo di fratturazione e lungo le discontinuità con grado di permeabilità media compresa tra 10-2 e 10-3 cm/s.

utilizzando i dati ricavati da pozzi idrici esistenti nella zona, il proponente asserisce che la falda è posizionata alla profondità di circa 75-80 metri dal p.c. e defluisce in direzione ESE. Nell'area di cava la falda acquifera si rinviene alla quota media di 40-45 m s.l.m., alla profondità dal piano residuo finale di scavo previsto in ampliamento della cava di circa 30 m.

Sotto il profilo strutturale, l'area in studio si colloca in un contesto geodinamico regionale particolarmente attivo. La sismicità risulta localizzata principalmente lungo le direzioni NW/SE e NNE/SSO, in accordo con le principali strutture tettoniche presenti nel settore orientale della Sicilia.

e i suoli ricadono nella (NTC

2018).

2 AUTORIZZAZIONI ESISTENTI

Il Proponente, secondo quanto dichiarato, è in possesso delle seguenti autorizzazioni per i lavori che attualmente svolge:

- calcareo della cava inizia originariamente con Determina

n. 23/99 del 22/09/1999 rilasciata, in conformità alla Legge 127/80, alla ditta Sebastiano e Claudio Miliardo.

- Successivamente è stata rilasciata autorizzazione di sub-ingresso n. 07/2012 del 31/10/2012 ditta esercente Leone La Ferla S.p.a. la quale ha ottenuto autorizzazione per ampliamento n. 07/2015 del19/06/2015 Territorio e Ambiente e

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relativa autorizzazione n. 008_CT_AUT/18 del 15/05/2018 rilasciata dal Distretto Minerario di Catania.

-

il 21/09/2024.

- In considerazione della presenza nelle cava di giacimento ancora utile e sfruttabile, nonché la società ha ritenuto opportuno presentare istanza di richiesta di rinnovo ed am

de

determinano la coltivazione i.

3 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE CONSIDERATO che:

L'area individuata per il progetto di rinnovo ed ampliamento della cava ricade a Nord del territorio Comunale di Melilli in C.da Petraro in area limitrofa al centro di Villasmundo, ad un'altitudine compresa tra la quota di circa 80 m s.l.m. e la quota di circa 120 m s.l.m. La coltivazione interessa

.

La superficie interessata dai lavori di coltivazione della cava, considerando sia la parte già in esercizio che la parte in ampliamento, è di circa 154.147 m2, a fronte di una superficie disponibile di circa 180.358 m2.

La cava attualmente in esercizio a, ad

individuata dalle particelle catastali 185-186-593 attraverso la realizzazione di gradoni con pedata non inferiore a 5 metri e altezza pari a circa 15 metri.

o della stessa attività di cava che , ottenuta a seguito de ta di un gradone alla amento del relativo piazzale alla quota di 60 m s.l.m., limitrofa identificata con la particella 625.

i diritti" esauriti mediante il taglio di fette orizzontali discenden

residuo di copertura dai gradini più alti procedendo verso il basso, in modo da definirne man mano iungere le quote dei piazzali finali.

forma allungata, costituiti in generale da un massimo di n° 4 gradoni alti circa 10 metri e 15 metri

(14)

(in ottemperanza all tuale autorizzazione in essere), con pedata non inferiore a 5 metri ed angolo di inviluppo globale pari a circa 60°, in modo da escludere qualsiasi problema di stabilità, così come indicato nello studio di stabilità dei pendii facente parte integrante degli studi del proponente.

In particolare, la conformazione del piazzale finale nella zona attualmente in coltivazione avrà quota pari a 60 m s.l.m. e sarà costituito da n. 2 gradoni alti circa 15 metri (come da precedente autorizzazione) a cui si aggiunge ultimo gradone in ampliamento di altezza pari a 10 metri. Il coltivazione in ampliamento tramite un sistema di rampe con pendenza pari al 15% e larghezza non inferiore a 5 metri

nuovo ampliamento (corrispondente alla particella 625) avrà quota pari a circa 106 m s.l.m. e sarà costituito da n. 2 gradoni alti circa 10 metri.

lla superficie in ampliamento (particella 625), sono presenti a banco cumuli di materiale già estratto pronto per il suo sfruttamento commerciale nel brevissimo termine. A detta del proponente, tali cumuli non sono stati rappresentati nelle tavole grafiche dello stato di fatto e soprattutto non sono stati considerati nel calcolo dei volumi del cubaggio della cava, appunto io. Tali materiali saranno impiegati nei lavori di rimodellamento e di sistemazione finale per i lavori di recupero ambientale e risultano essere pari a circa 0,30-0,50 cm della superficie di coltivazione in ampliamento. Il materiale cavato verrà rilasciato alle ditte committenti senza trattamento preliminare o, se richiesto, stessa ditta limitrofi resente progetto di rinnovo e ampliamento.

precedente autorizzazione. Omettendo dai calcoli gli attuali cumuli di materiale già cavato e pronto per essere commercializzato nel breve termine, il volume totale di materiale ancora da cavare, per ea di sedime è pari a 1.700.000 m3 (cubaggio utile della cava, di

cui 12.000 m3 sata dal nuovo ampliamento).

Tenuto conto che annualmente la produzione annua massima dello stabilimento è di 115.000 m3 la durata della cava è pari a circa 15 anni.

Man mano che si procederà all'abbassamento del piano di coltivazione, il fronte di cava verrà modulato con la formazione di gradoni di ribasso. Contemporaneamente alle prime fasi di coltivazione verranno avviati anche i primi lavori di recupero ambientale previsti con la formazione degli schermi arborei e arbustivi previsti dal progetto di recupero ambientale.

su cui si provvederà poi alla realizzazione delle opere di recupero ambientale previste in progetto, di seguito elencati:

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Interventi sulle infrastrutture di logistica del sito comprendente, manutenzione area servizi, viabilità interna, recinzione e accesso della cava;

Coltivazione della cava per completamento del programma richiesto;

Interventi di recupero dei piani finali con sistemazione in piano, formazione suolo e impianto vegetale produttivo;

Manutenzione e mantenimento opere di presidio e impianti a verde.

La coltivazione della cava, avviene come da progetto già autorizzato, attraverso mezzi meccanici e con

Abbattaggio con mezzi meccanici

In alcune zone marginali del giacimento la mineralizzazione presenta caratteristiche meccaniche tali da poter essere escavata con mezzi meccanici. Attualmente per le zone con caratteristiche meccaniche più scadenti si utilizza un trattore cingolato munito di ripper per l'escavazione e di

Abbattaggio con mine

Le volate di mine sono essenzialmente di tipo sub verticale con fori da circa 90 mm di diametro. Le mine sono con carica specifica non superiore a 0,300 Kg/m3, innescati con detonatori elettrici microritardati. Il quantitativo massimo di esplosivo brillabile giornalmente è di 1.500 kg;

I gradon i circa 75°, di

conseguenza nella fase finale di arretramento la geometria degli stessi deve essere modificata per assumere l'assetto previsto in relazione alle caratteristiche della roccia ed alle successive opere di recupero ambientale. La modifica del profilo del gradone viene eseguita con mine sub verticali di lunghezza scalata e seguente rettifica con escavatore dotato di demolitore per la regolarizzazione di dettaglio della scarpata.

Nel progetto sono anche previste la nuova sistemazione e/o la manutenzione delle piste interne di servizio, la sistemazione e la manutenzione ed il rifacimento della recinzione di confine e la

formazione di nto e del piano di coltivazione

della cava.

In particolare, le piste verranno periodicamente ricaricate con i materiali di scarto della cava stessa.

pendenza non superiore al 18%.

(16)

Riguardo lo smaltimento delle acque piovane, si prevede lungo la pista che collega il piazzale di fondo con l'esterno, la realizzazione di una canalizzazione che raccoglie le acque che affluiscono in cava per convogliarle a valle

oveniente dai gradoni costituenti il fronte di cava infatti verrà raccolta in canali drenanti realizzati con sviluppo lineare lungo la base dei gradoni stessi. I canali drenati, realizzati con vespaio di pietrame assestato, sono previsti ubicati a ridosso dei gradoni, con sviluppo lineare di larghezza pari a circa 1 m e profondità dello scavo di circa 1 m,

ed il controllo delle acque piovane anche in occasione di eventi meteoclimatici parossistici. Il sistema tecnologico per garantire il controllo delle acque di pioggia è quello di prevedere il deflusso con recapito preferenziale nel suolo, nel corpo ricettore della trincea drenate.

Il proponente asserisce che in merito al rischio idraulico, le acque meteoriche che precipitano all'interno dell'ambito di cava, vengono convogliate al centro della stessa e tramite un processo di filtrazione, permeano all'interno del terreno.

Il progetto è fornito di adeguate sezioni e planimetrie di coltivazione.

Elementi interferenti

In relazion una linea elettrica con tralicci lungo il confine Nord-

ampliamento coincidente con la particella 625, il proponente prevede ai fini della coltivazione della cava una fascia di rispetto pari a 20 metri per lato rispetto a

iniziale che per quella finale.

4 - QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

CONSIDERATO che il Proponente fiche al regime

ha preso in considerazione sulla Relazione di Assoggettabilità e sulla Relazione Geologica gli strumenti pianificatori/programmatori di seguito in elenco ed espresso le corrispondenti valutazioni di coerenza:

PRG del comune di Melilli (SR)

ificata dal vigente strumento urbanistico del Comune

limitazioni urbanistico-territoriali.

Rete natura 2000

La cava in progetto non ricade in aree e siti di importanza comunitaria e zone speciali di conservazione, e non comprende aree di rilevante interesse naturalistico. Non sono altresì da segnalare particolari insediamenti di specie protette.

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Piano Paesaggistico provinciale

con ampliamento del piano di coltivazione della

e b) Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004 n. 42 e s.m.i..

Piano cave

livello (SCHEDA SR04.I), approvato dalla Regione Siciliana con Decreto n° 5 del 21/01/2016, con la cava attiva SR.019 (Petraro San Giuliano).

PAI

Leonardo e il bacino del fiume Anapo (092), cartograficamente nella CTR 641100.

Sono stati consultati i seguenti elaborati pubblicati:

- 20170605_237_092_Relazione;

- Carta dei dissesti in scala 1:10.000 (Tav n.4):

- 20170605_240_092_D_641100 (aggiornamento 2017);

- Carta della pericolosità e del rischio geomorfologico in scala 1:10.000 (Tav n.4):

- 20170605_240_092_PR_641100 (aggiornamento 2017);

- Carta delle aree di esondazione per l'ipotetico collasso degli invasi artificiali in scala 1:10.000 (Tav n.4):

- IDRO-092_04_COLLASSO-DIGA_641100 (2005).

La cartografia del P.A.I. mette chiaramente in evidenza che l'area strettamente interessata

idrogeologico e da rischio idraulico per esondazione, pertanto essa non risulta soggetta ad alcun tipo di vincolo legato al rischio ed alla pericolosità idraulica ed idrogeologica.

fasce di rispetto del vincolo boschivo.

CONSIDERATO e VALUTATO che con riferimento ai piani esaminati dal proponente:

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Rispetto al Piano Paesaggistico vigente la cava non presenta vincoli

confermato dalla Sovrintendenza di Siracusa con nota prot. n. 7078 del 22/07/2020;

Rispetto al PAI dente

San Leonardo e il bacino del fiume Anapo (092) e non presenta criticità;

Rispetto al Piano Cave, estrattive di primo livello.

CONSIDERATO e VALUTATO che il Proponente non analizza nessun altro strumento pianificatorio.

VALUTATO

considerare incompleta e, in particolare mancano o

sono insufficienti i riferimenti ai seguenti piani:

Piano Forestale Regionale "PFR":

Piano regionale dei materiali da cava e dei materiali lapidei di pregio approvato con Decreto del Presidente della Regione Siciliana n.19 del 3/2/2016:

Fasce di rispetto

Piano Comunale di Classificazione Acustica - PCCA

Piani di Tutela delle Acque;

Piani dei trasporti e della mobilità PRTM - PGTU.

Si rimanda al capitolo ipali vincoli.

5 QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE

CONSIDERATO che il proponente ha esaminato le seguenti componenti ambientali:

Portat

Analisi suolo e sottosuolo Analisi ambiente idrico

Analisi della flora e della fauna

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Impatto visivo e paesaggistico

Mitigazione degli impatti ambientali Produzione di rifiuti

Emissioni aero-disperse in atmosfera Emissioni di rumore

Emissioni di vibrazioni Recupero ambientale

L

avuto già modo di trovare un suo naturale equilibrio con le attività presenti.

Analisi suolo e sottosuolo

ibleo rappresentate dalla presenza di estesi altopiani costituiti prevalentemente da termini litologici a

consistenza lapidea, inte fascia

costiera ad andamento sub-pianeggiante.

Il sito di progetto è ubicato a quote altimetriche, al piano di campagna, comprese tra 120 e 140 m e dolcemente verso Est con pendenza inferiore a 5%. Nel complesso l'andamento morfologico rispecchia la situazione strutturale della zona con una marcata corrispondenza tra gli elementi tettonici (faglie) e gli elementi morfologici (scarpate e valli).

drografia è ben sviluppata e rappresentata dalla presenza di linee di impluvio a carattere torrentizio, trasversali alla direzione dei modesti versanti, che complessivamente raccolgono le acque meteoriche, canalizzandole in direzione Est fino ad arrivare alla linea di costa. Il principale

andamento da Ovest verso Est e che raccoglie le acque provenienti dal sito di progetto e dalle aree circostanti.

di stretto interesse non presenta motivi morfodinamici che possano dare luogo a fenomeni di instabilità e sotto il profilo geomorfologico non si rilevano particolari forme o processi né in atto né

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potenziali, sia sui manufatti esistenti che sul terreno.

Analisi ambiente idrico

ei fenomeni di carsismo, per la presenza di rocce calcaree, con infiltrazione delle precipitazioni meteoriche sia attraverso la porosità della roccia sia attraverso la fratturazione litoide che alimentano la falda idrica locale posta a profondità parecchio superiori rispetto alle quote di coltivazione. In questa situazione in condizioni meteoriche normali non si rileva presenza di acque meteoriche sui piazzali di cava.

Al fine di evitare i ristagni che ne possono derivare in genere in cava si provvede a rippare il fondo cava in modo da mantenere ben permeabile lo strato superficiale del piazzale e garantire il normale assorbimento delle acque meteoriche.

La permeabilità dei piazzali di cava è tuttavia destinata nel tempo a ridursi con possibilità di ristagni d'acqua durante i periodi piovosi. Per questa ragione si prevede, lungo la pista che collega il piazzale di fondo con l'esterno, la realizzazione di una canalizzazione che raccoglie le acque che affluiscono in cava per convogliarle a valle seguendo

Analisi della flora e della fauna

Le aree di cava in oggetto risultano prive di vegetazione, essendo già adibite alla coltivazione mineraria già da diversi anni. Nelle aree circostanti alla cava è possibile riscontrare una vegetazione costituita da arbusti bassi ed in particolare:

vegetazione rupestre (erica multiflora, cistus incanus e rosmarinus officinalis, chameropo- sarcopoterium);

macchia e arbusti mediterranei (lentisco e oleandro del pino mediterraneo basale).

Inoltre, le aree circostanti la cava risultano caratterizzate da forti segnali di antropizzazione con grado di naturalità e valore ecologico del patrimonio floristico trascurabile.

Il progetto pertanto, inserito in un contesto da molti anni utilizzato per attività mineraria, non apporta alcuna alterazione al paesaggio vegetale. Inoltre, le previste opere di recupero ambientale ranno la rinaturalizzazione della stessa determinando la ricucitura e quindi la continuità e il collegamento tra la vegetazione esistente e quella di reimpianto.

A riguardo, la cava in progetto non ricade in aree e siti di importanza comunitaria e zone speciali di conservazione, e non comprende aree di rilevante interesse naturalistico, né sono da segnalare particolari insediamenti di specie protette.

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In ogni caso, considerando le specifiche attività di cava, si può ritenere che le stesse possano comportare disturbi indiretti alla flora e alla fauna se si considerano le aree ricadenti in un contesto rumori. Tali fattori inquinanti possono essere mitigati attraverso specifici accorgimenti da mettere in atto già durante le fasi iniziali di coltivazione della cava e in particolare:

bagnatura delle superfici delle vie di transito e dei piazzali;

utilizzo di macchinari rispondenti alla normativa dotati di dispositivi per la riduzione delle emissioni di rumori e sottoposti a manutenzione ordinaria e periodica.

Le caratteristiche di antr intorno

riducono infatti il grado di sensibilità rispetto alle azioni di progetto, rendendo poco significativi i relativi effetti indotti.

Impatto visivo e paesaggistico

Il "panorama di cava può essere minimizzato in modo importante riponendo particolare attenzione alla tempistica dei lavori di recupero ambientale e alle tecniche adottate oculatamente scelte. L'area di cava esaurita sarà riconoscibile quasi unicamente per il residuo contrasto tra aree di differente colore e tessitura, ed interventi oculati di rinverdimento e il trascorrere del tempo faranno il resto.

Produzione di rifiuti

L'attività estrattiva non produrrà alcun tipo di rifiuto, né solido né liquido.

La parte di materiale abbattuto non utilizzabile, proveniente dalla copertura alluvionale esistente nella zona in ampliamento della cava e dallo scarto di lavorazione, quantificabile in circa il 15%, costituirà il sottofondo dello strato di terreno agrario o utilizzato per la ri-modellazione dei gradoni che, a fine coltivazione, sarà distribuito miscelato a terreno umifero con spessori di circa 50 cm per la piantumazione nell'area dei piazzali finali e lungo i gradini di essenze tipiche della macchia mediterranea, come previsto dal progetto di recupero. In tal modo verranno migliorate le caratteristiche geotecniche dei terreni grazie al graduale costipamento degli stessi e quindi limitata stato finale conseguenti ai cedimenti di consolidamento del fondo.

Tutte le fasi costituenti le attività di recupero della cava saranno eseguite con gli stessi mezzi adoperati per la coltivazione della cava, così come verranno utilizzate le medesime piste di

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collegamento tra i piazzali superiori e quelli inferiori al completamento del progetto di estrazione.

In particolare, la tipologia di rifiuto è costituita da rifiuto inerte, secondo la definizione dell'art. 3 punto, c del D.Lgs. 117/2008. Pertanto si tratta di materiali che rispecchiano complessivamente la composizione mineralogica del processo produttivo di cui sono originati, con concentrazioni di inquinanti entro i limiti di legge e che non hanno subito nessun tipo di trattamento con sostanze chimiche. A tali rifiuti può essere associato sempre il codice CER 170504 erra e rocce, diverse da Per quanto riguarda la caratterizzazione chimica dei rifiuti nell'area di cava si ritiene che essendo stata la zona da sempre

siano problemi di sorta né contaminazioni e che i rifiuti possano essere classificati come inerti.

Il rischio per la gestione e le modalità di utilizzo degli scarti è nullo in quanto, a detta del proponente, verranno recuperati e riutilizzati per rinterri per la sistemazione finale, in conformità a

5, comma 2, lettera a del D.Lgs 117/08.

Come fino ad oggi praticato per la parte di cava già autorizzata e in esercizio, la possibilità di ricollocare i rifiuti di estrazione per la sistemazione della cava è fattibile dal punto di vista tecnico ed

sistemazione finale di questi rifiuti e di recupero produttivo non sono impiegate sostanze pericolose o comunque diverse dagli stessi scarti di estrazione movimentati.

La manutenzione periodica delle piste interne alla cava, che avranno comunque una larghezza non inferiore a 5 metri, avverrà tramite lo spandimento dei materiali di scarto proveniente sempre dalle attività di cava per la realizzazione di uno strato pari a circa 25 cm e successivamente compattato con mezzi idonei.

Emissioni aero-disperse in atmosfera

L'attività di coltivazione si sviluppa secondo le seguenti fasi:

a) esecuzione di fori da mina con carro di perforazione a rotazione;

b) abbattaggio con mine;

c) eventuale ulteriore riduzione dei blocchi di materiale con martellone pneumatico;

d) carico su dumper del materiale abbattuto;

e) trasporto con dumper da fronte di scavo a impianto di frantumazione;

f) scarico del dumper nell'impianto;

g) eventuale frantumazione del materiale e successivo vaglio con impianti mobili;

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In queste fasi le sorgenti significative di particolato sono:

- Perforazione: l'emissione di polveri provocata da un'attività di perforazione è stimata pari a 8.005E-5 Lb/ton (codice SCC 30502010).

- Carico su dumper del materiale scavato con pala gommata a benna frontale: l'emissione di polveri causata dall'attività di carico del dumper è stimata pari a 1.00E-4 Lb/ton (codice SCC 30502032).

- Eventuale scarico del dumper nell'impianto di frantumazione mobile: l'emissione di polveri provocata dall'operazione di scarico del dumper è stimata pari a 1.6E-5 Lb/ton (codice SCC 30502031). Il locale dove i dumper scaricano il calcare è dotato di Filtro a tessuto con ottimo rendimento che riduce al minimo le emissioni, rendendole di entità trascurabile. La pulizia del mezzo filtrante avviene mediante l'iniezione di un impulso ad aria compressa in ogni manica; la polvere cosi recuperata viene allontanata con continuità e riunita al materiale in trattamento.

- Polvere sollevata dal passaggio dei dumpers sulle piste interne alla cava, nonché dal passaggio dei mezzi di trasporto del calcare sulla Strada Provinciale.

- Erosione eolica e abbattaggio con mine: per quanto riguarda le emissioni di particolato da superfici di scavo bisogna tenere presente che l'influenza della granulometria del materiale, della sua umidità e dell'intensità del vento è di fondamentale importanza.

I risultati ottenuti per il calcolo delle polveri della superficie nuda costituita dal materiale presente in cava, mostrano come nella zona della cava non soffiano venti, in media, sufficientemente intensi da provocare un sollevamento di polvere tale da peggiorare significativamente la qualità dell'aria.

Le prove sperimentali dimostrano che la velocità critica (alla quale inizia il movimento delle particelle) si aggira vicino ai 5 m/s, per particelle del suolo di diametro inferiore a 0.05-0.1 mm. Per

q nquinamento atmosferico della

zona presa in esame. L'abbattaggio con mine causa una momentanea formazione di polveri nel momento della volata, peraltro di limitata frequenza, ed interessa cantiere.

L'emissione di polvere dalle diverse sorgenti è stata calcolata nella condizione peggiore, cioè nel caso in cui le piste ed il materiale siano completamente asciutti e quindi la polverosità sia massima.

Inoltre i calcoli d coltivazione della cava

sia a pieno regime.

Nel modello si è ipotizzato che l'atmosfera sia stabile in presenza di vento, mentre si è considerato

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moderatamente instabile in presenza di calma di vento. Nel caso specifico è stato scelto di compiere le simulazioni nelle seguenti condizioni atmosferiche, che rappresentano la situazione di caso peggiore per gli obiettivi sensibili collocati nelle vicinanze della cava:

Episodio meteo 1: calma di vento, temperatura di 25 °C, classe di stabilità B.

Episodio meteo 2: Vento con velocità di 4 m/s, temperatura di 13 °C, classe di stabilità D.

I risultati ottenuti attraverso l'analisi modellistica condotta hanno consentito di effettuare una valutazione dell'impatto prodotta dall'attività estrattiva in riferimento alla produzione di polveri.

Come bersagli da analizzare sono stati considerati gli obiettivi sensibili più vicini.

Attualmente la qualità dell'aria ai bersagli più vicini non risulta significativamente influenzata dall'attività di cava.

Se si ipotizza che le condizioni meteorologiche scelte e le caratteristiche emissive delle sorgenti di polveri siano costanti per almeno 24 ore (situazione di caso peggiore), si può concludere che la concentrazione di polveri in atmosfera, presso gli obiettivi sensibili, raggiunge valori ampiamente inferiori ai livelli di attenzione fissati dalla legislazione vigente (pari a 150 ug/mc).

Emissioni di rumore

Sono state ove insiste

come si evince nella tabella sottostante, in cui sono indicati i livelli di rumore indotti dalle diverse fasi lavorative e dalle

standard dalla rispettiva sorgente di emissione:

I risultati indicati mostrano come a distanze maggiori o uguali a 300/400 metri, esterne

cava, il disturbo arrecato verso i ricettori sensibili è minore rispetto ai limiti previsti dalla normativa per le zone industriali; per cui, considerata la distanza dai più prossimi ricettori

derivante dal rumore prodotto è nullo.

(25)

In ogni caso, le attrezzature e le macchine adoperate dalla ditta esercente per la coltivazione della cava, a detta del proponente,

D.Lgs. 262/2002 e saranno soggette a manutenzione periodica.

Emissioni di vibrazioni

strattiva in esame è collocata in posizione isolata ed a sufficiente distanza da insediamenti umani densamente abitati; questa relativa lontananza da centri abitati renderebbe superflua la ricerca di mezzi di attenuazione dei disturbi connessi con l'attività estrattiva (polveri e rumori e vibrazioni da sparo mine). Nonostante questo, in cava, a detta del proponente, grazie all'adozione di adeguate tecniche di brillamento delle volate, nonché per le caratteristiche del materiale, scarsamente elastico e fratturato, le vibrazioni indotte nel terreno sono da ritenere trascurabili, anche se misurate vicino al luogo di sparo. rilevazioni delle vibrazioni indotte dallo sparo mine eseguite nel passato hanno confermato sollecitazioni decisamente modeste e in ogni caso di gran lunga inferiori a quelle ritenute dannose per le strutture dalle normative vigenti.

6 - RECUPERO AMBIENTALE CONSIDERATO che:

Il progetto della cava comprende un programma di recupero ambientale della stessa finalizzato alla gazione, a fine ciclo, degli interventi di coltivazione. La sistemazione ed il recupero ambientale della cava è finalizzato alla ricerca del recupero del sito compatibilmente con le emergenze ecologiche e paesaggistiche della zona, attraverso la ricostruzione del suolo agrario nei piani residuali generati dalla fine della coltivazione

Il progetto proposto con gli interventi di sistemazione programmati mira ad ottimizzare e migliorare il ciclo produttivo con il recupero arboreo-vegetativo dei fronti di scavo e lo sfruttamento anche dei materiali di scarto, ottimizzando le risorse in termini economici, eliminando nel contempo la difformità ambientale per la presenza dei materiali posti a deposito. In particolare, l ipotesi progettuale parte dal presupposto di uniformare i luoghi d'interesse con l'ambiente circostante per un loro inserimento organico nel contesto generale mediante rboree autoctone (così come anche indicato nello stesso progetto rela

Riferimenti

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