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CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE Sezione Lavoro
Il modo di essere e di giudicare del giudice
nell’ambito dell’ordinamento multilivello
Mercoledì 5 luglio 2017, ore 15
Aula Magna
Corte Suprema di cassazione Il Convegno è organizzato dalla
Sezione Lavoro della Corte di Cassazione
PRESENTAZIONE:
Negli ultimi decenni sia il mutamento sociale e il proliferare della produzione delle norme, sia il processo di globalizzazione, hanno reso sempre più difficile concepire l’ordinamento giuridico come un sistema coerente, anche perché si è progressivamente sempre più imposto il confronto tra norme appartenenti a ordinamenti diversi favorendo altresì l’affermarsi di“fonti” normative sovranazionali e internazionali.
Nell’intensificarsi del dialogo tra i giudici nazionali e le Corti europee centrali quella che Gustavo Zagrebelsky definisce “l’originaria e costitutiva doppia anima del diritto” ‒ cioè il comando delle leggi in senso formale e le valutazioni di giustizia materiale ‒ ha visto attribuire un ruolo di protagonista alla giustizia materiale, in quanto il riferimento a istanze di giustizia è largamente penetrato nel diritto positivo, nel ragionamento degli operatori, nelle motivazioni e nelle tecniche decisorie della giurisprudenza, specialmente nelle controversie in materia di diritti fondamentali.
L’interpretazione conforme, il bilanciamento e le clausole generali, sono tutti argomenti che portano a riflettere sul metodo e le implicazioni del ruolo della giurisprudenza o piuttosto del modo di essere e di giudicare del giudice, che è chiamato a fare i conti sempre più spesso con la rilevanza e l’influenza di norme esterne sull’interpretazione e sull’applicazione delle norme dell’ordinamento nazionale di appartenenza.
In questo ambito si pone, con particolare evidenza, la distinzione tra argomentazione giuridica in senso proprio e creazione di diritto e la sua incidenza in generale sulla certezza del diritto come pure sul collegamento tra applicazione della norma e la stessa norma scritta o comunque consolidata dalla prassi, con il rischio di sopperire alla “crisi della legge” con interpretazioni giurisprudenziali di tipo
“creativo”, a volte favorite proprio dall’affermarsi del canone della tutela multilivello.
Un settore in cui questo fenomeno assume contorni particolarmente delicati è quello delle clausole generali, esaminato nell’importante contributo di Fabrizio Miani Canevari, che purtroppo ci ha lasciati prima di vederlo stampato.
Si tratta di un lavoro che rispecchia la Sua personalità di giurista che – come ricorda Guido Vidiri ‒ ha sempre dato concreta e silenziosa testimonianza della sua “terzietà” ed “imparzialità”, riuscendo nel momento decisionale a liberarsi dalle proprie opzioni politiche e, soprattutto, da ogni genere di pregiudizio, perché consapevole che là dove si radica il “pregiudizio” non alberga mai “la giustizia”.
L’incontro è dedicato al ricordo di Fabrizio Miani Canevari, che da ultimo è stato Presidente Titolare della Sezione Lavoro della Corte di cassazione.
PROGRAMMA
Apertura dei lavori e presentazione:
GIOVANNI CANZIO, Primo Presidente
della Corte Suprema di cassazione
RENATO RORDORF,
Presidente Aggiunto della Corte Suprema di cassazione
Ne discutono:
ONOFRIO FANELLI,
Presidente Emerito della Corte di Cassazione
MASSIMO LUCIANI,
Professore di Diritto costituzionale nell’Università di Roma “La Sapienza”
FEDERICO ROSELLI,
Presidente Emerito della Corte di cassazione
LUIGI MACIOCE,
Presidente Titolare della Sezione Lavoro della Corte di Cassazione
GIOVANNI AMOROSO,
Presidente di Sezione della Corte di cassazione e Direttore dell’Ufficio del Massimario e del Ruolo
Il contributo del Presidente Fabrizio Miani Canevari (richiamato nel testo) è reperibile, unitamente con altri contributi nel volume di recente pubblicazione AA.VV.,
“Interpretazione conforme, bilanciamento dei diritti e clausole generali”, a cura di R. Cosio e G. Bronzini, ed.
Giuffré, 2017