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Un caso di papilledema con le drusen del nervo ottico

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Academic year: 2021

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Carrato V. Medico e Bambino Pagine Elettroniche 2020;23(1):19 https://www.medicoebambino.com/?id=PSR2001_20.html

19

MeB - Pagine Elettroniche

Volume XXIII

Gennaio 2020

numero 1

I POSTER DEGLI SPECIALIZZANDI

UN CASO DI PAPILLEDEMA CON LE DRUSEN DEL NERVO OTTICO

Valentina Carrato

Scuola di Specializzazione in Pediatria, Università di Trieste

Indirizzo per corrispondenza: [email protected]

Bambina di 5 anni con sospetta sindrome Noonan-like data la storia di stenosi polmonare sovravalvolare nota dalla nascita e una facies suggestiva.

Giungeva a ricovero per eseguire accertamenti in meri-to a una smeri-toria di cefalea presente da circa un anno asso-ciata a papilledema bilaterale. In considerazione del reper-to oculistico, all’esordio della sinreper-tomareper-tologia era già stata eseguita RM encefalo che aveva inizialmente escluso se-gni radiologici di ipertensione endocranica o lesioni espansive associate. I successivi controlli oculistici effet-tuati periodicamente avevano evidenziato la persistenza del papilledema, che era stato poi ulteriormente indagato tramite valutazione dei potenziali evocati visivi, risultati lievemente alterati.

Dato il reperto elettrofisiologico indicativo di possibile sofferenza del fascio papillo-maculare e il peggioramento della cefalea, che nel frattempo la bambina aveva comin-ciato a lamentare quasi quotidianamente seppur in assenza di vomiti o risvegli notturni, si concordava per il ricovero della piccola allo scopo di escludere una ipertensione en-docranica sottostante.

Dopo ripetizione della RM encefalo, risultata nuova-mente nella norma, si eseguiva quindi una rachicentesi con misurazione della pressione di apertura che rilevava normali valori pressori endoliquorali (pari a 11 mmHg) di fatto escludendo una ipertensione endocranica.

Alla luce della diagnosi di pseudopapilledema, veniva quindi richiesta valutazione oculistica completa di ecogra-fia bulbare che rilevava la presenza di sospetti drusen del nervo ottico, reperto peraltro verosimile in considerazione della familiarità riferita per tale condizione (madre e sorella maggiore). Lo studio elettrofisiologico ripetuto riscontrava potenziali evocati visivi rientrati nei limiti di normalità.

Si poneva quindi diagnosi di drusen del nervo ottico con indicazione alla prosecuzione dei controlli oculistici al fine di valutare l’evoluzione del quadro nel tempo.

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