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L'economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio, banchi, ferrovie e degli interessi privati - A.19 (1892) n.925, 24 gennaio

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GAZZETTA SETTIMANALE

S C I E N Z A E C O N O M I C A , . F I N A N Z A , C O M M E R C I O , B A N C H I , F E R R O V I E , I N T E R E S S I PRIVATI

Anno

XIX - Voi. XXIII

Domenica 24 Gennaio 1892

A . 925

L'ESTREMA SINISTRA E L'ECONOMIA POLITICA

Dall'on. Dr. N a p o l e o n e Colajanni r i c e v i a m o la se-guente lettera :

R o m a , 1 7 g e n n a i o 1 8 9 2 . E g r e g i o sig. Direttore dell 'Economista, Mi p e r v e n n e con ritardo il N . ° d e l I O g e n n a i o della sua pregiata rivista, di cui sono antico e d as-siduo lettore.

In detto n u m e r o si fa una carica a fondo contro l ' E s t r e m a sinistra pel suo indirizzo e c o n o m i c o e per la importanza, che ancora accorda alle quislioni e alle f o r m e politiche, mentre trascura q u e l l e p i ù importanti e sostanziali.

Nell'articolo è fatto con particolarità il mio n o m e ; spero perciò c h e vorrà farmi la cortesia di a c c o r -darmi un po' di spazio per queste brevi osservazioni.

N o n abbordo la quistione della importanza rispet-tiva dei p r o b l e m i economici e politici ( c b e a parer mio non si possono s c i n d e r e ) perchè d o v r e i andare troppo p e r le l u n g h e ; m i c r e d o in diritto però di farle rilevare, che se Ella guarda a tutte le discus-sioni parlamentari, troverà che la Estrema sinistra non si è disinteressata mai delle quislioni e c o n o m i c h e . Proprio in questo m o m e n t o , su dieci oratori che si occuparono della vitalissima faccenda d e i trattati di c o m m e r c i o , tre appartengono alla montagna, c h e non dà c h e un dodicesimo circa nel totale dei d e -putati. E che fìaccona a destra e nei centri II

Ella deplora c h e la Estrema n o n si ispiri in tutto e p a r tutto al liberismo e c o n o m i c o . I n g e n e rale l'accusa sua è fondata, perchè quasi tutti i r a -dicali della C a m e r a , c h i più chi meno, hanno ten-denze verso la scuola economica opposta. Ma l'accusa è del tutto infondata nel caso particolare degli scambi internazionali, sotto il quale rapporto tutti i

miei colleghi della Camera — m e n o forse il G i a m -pietro — inclinano verso il liberismo. P e r parte m i a , poi, nel giornale quotidiano di P a l e r m o , L'Isola, da m e diretto, in f a v o r e del liberismo ho fatto una vera campagna e d h o avuto l ' o n o r e di essere stato c o a -diuvato e f f i c a c e m e n t e dal chiarissimo suo collabora-tore Ing. V i l f r e d o Pareto.

T a n t o p e r la verità.

Con la massima osservanza m e le protesto Devmo.

D r . NAPOLEONE COLAJANNI. P o c h e parole possiamo a g g i u n g e r e alla lettera del-l'on. Colajanni p e r dire soltanto che ci a t t e n d e v a m o

da lui ben altro che le poche cose dette nelle r i g h e sopra trascritte,

L ' o n . Colajanni, c o n una certa abilità, cerca di sfug-gire alla questione che a b b i a m o esposta. Il nostro arti-colo non a f f e r m a v a certo c h e nessuno della Estrema sinistra si fosse occupato di questioni economiche, anzi a v e v a m o riconosciuto che qualche zelante si era a quando a quando fatto innanzi per d i f e n d e r e l e que-stioni di e c o n o m i a e di finanza. Ma la questione che noi a v e v a m o sollevata era ben diversa ; n o i d i -c e v a m o e di-ciamo antera : — I' Estrema sinistra come partito d o v r e b b e ; essere difenditrice della li-bertà economica, che l u n a z i o n e italiana non ha an-córa conquistata; i n v e c e di perdersi in questioni politiche, c b e oggi hanno certo m e n o urgenza, la Estrema sinistra a v r e b b e dovuto e d o v r e b b e i n a l -berare il vessillo della libertà economica e certo intorno a sè trarrebbe molte persone, anche tra g l i avversari politici.

C h e cosa ci risponde l'on. Colajanni colla lettera che pubblichiamo più sopra e nell'articolo d e l l ' i s o l a che n e è il c o r o l l a r i o ? — C i fa la statistica della parte presa dalla E s t r e m a sinistra nelle questioni finanziarie ed economiche, ma in pari t e m p o confessa che « quasi tutti i radicali della C a m e r a , chi p i ù c h i meno, hanno tendenze v e r s o la scuola economica opposta. » — E b b e n e ! l'on. Colajanni ci permetta di d o l e r c e n e e ripetergli c o n l'on. Canzio, che è ap-punto p e r questo c h e da qualche tempo « l'opera della E s t r e m a sinistra è infruttuosa » e c h e i suoi m e m b r i « sono profeti inascoltati. »

L ' Estrema sinistra della Camera italiana n o n è liberale s e , i n economia è protezionista; non è l i b e -rale, s e , mediante il suo a p p o g g i o al sistema v i g e n t e , contribuisce a d accrescere il reddito d e i produttori a danno d e i consumatori.

N o i a b b i a m o della democrazia u n concetto m o l t o diverso da quello che s e m b r a n o a v e r e i r a d i c a l i ; sopratutto c r e d i a m o che una minoranza, quale è la Estrema sinistra, nel nostro P a r l a m e n t o , n o n d o v r e b b e mai ed in nessun caso essere opportunista. E c r e d i a m o i n v e c e che sia tale q u a n d o esita, nelle q u e -stioni e c o n o m i c h e a respingere come partito le l e g g i , che tendono a d a v v a n t a g g i a r e i pochi, contro la t o -talità della riazione.

L ' o n . Colajanni appunto p e r c h è si dichiara liberale e conosce la portata delle questioni e c o n o m i c h e , troverà che le nostre frasi s e sono dure e recise, f r a n c a -mente sono meritate dalla sua lettera, che f u p e r n o i una delusione.

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fede ad esercitare la tirannia economica, contro a tutte e due questi parliti sta la scuola liberale, o g g i in minoranza, m a fideute nella vittoria, c o m e erano fidenti della vittoria i pochi liberali c h e sfidavano in altri tempi il diritto d i v i n o .

C o n chi sta l ' o n . C o l a j a n n i ? Bisogna decidersi, perchè è pericoloso assai voler s e m b r a r e e non e s -sere liberali. Il nostro a m i c o F . T u r a t i ha franca-m e n t e esposta la sua opinione, egli sta coi tiranni socialisti puri, che u n bel g i o r n o conquisteranno il potere e ci i m p o r r a n n o un sistema s o c i a l e ' e l a b o r a t o da qualche c o s t i t u e n t e ; il G o v e r n o attuale è d e i so-cialisti di Stato c h e vuol essere liberale in teoria, protezionista tiranno in pratica; noi ci ostiniamo ed o n o r i a m o di essere liberali; cioè v o g l i a m o c h e il cit-tadino sia anche e c o n o m i c a m e n t e più libero c h e sia possibile, e non riconosciamo n è negli E l l e n o , né n e i Luzzatti, per quanto si possa a m m i r a r e la loro dot-t r i n a , il loro i n g e g n o e d anche il loro disindot-teressa- disinteressa-mento, il diritto e la competenza di insegnargli e di i m p o r g l i il m o d o c o l quale debba c o m p i e r e i suoi affari.

E l'on. C o l a j a n n i ? E la E s t r e m a s i n i s t r a ? N è carne n è pesce ?

È possibile, è probabile anche, ma è d e p l o r e v o l e .

LE STRADE FERRATE ED IL BILANCIO DELLO STATO

Q u a n d o l ' o n . di B u d i n i nel s u o discorso di M i -lano e poi I' on. Luzzatti nella sua esposizione finan-ziaria hanno affermato che le spese per la attuazione delle strade ferrate non si possano chiamare una tra-sformazione di capitali, perchè erano ben lontane dal

dare u n interesse apprezzabile al capitale c b e era stato i m p i e g a l o p e r costruirle, noi abbiamo prote-stato che questa affermazione era u n e r r o r e , e d ab-b i a m o promesso d i dimostrare che lo Stato trovava nelle strade ferrate un sufficiente c o m p e n s o al ca-pitale c b e v i i m p i e g a v a .

M e n t r e stavamo raccogliendo i materiali, impresa s e m p r e diffìcile, ed oggi 'colle ombrosità del g o v e r n o attuale difficilissima, ci arriva la seconda edizione della pregievolissima opera del C o m m . B o d i o « di alcuni indici misuratori del m o v i m e n t o e c o n o m i c o in Italia » nella quale opera t r o v i a m o alcuni e l e -menti, che ci p e r m e t t o n o di dimostrare quanto erroneo fosse il concetto dal quale partivano il P r e s i -dente d e l Consiglio e d il Ministro del T e s o r o , nel g i u d i c a r e la questione economico-finanziaria delle

strade ferrate. .• P r e m e t t i a m o che, secondo il nostro a v v i s o , il U o

-v e r n o fa o g g i d ì opera saggia a non p r o s e g u i r e nella costruzione di n u o v e strade ferrate, p e r c h è l'Italia non a v e n d o capitali da i m p i e g a r e i n o p e r e pubbliche, do-v r e b b e procurarseli dall'estero d o do-v e , o non si danno, o si danuo a m a l i n c u o r e , ed i n ogni caso l'ottenerli p r o v e r e b b e una perturbazione al credito pubblico m a g g i o r e del benefizio che si potrebbe ottenere dallo costruzioni. Ma i n pari t e m p o ripetiamo, che è erro-n e o a r g o m e erro-n t o l ' a f f e r m a r e che i erro-n Italia l e strade ferrate non siano per lo Stato abbastanza r i m u n e r a t r i c i . A n z i contro questo pregiudizio, c b e solo la scarsa conoscenza d e l l ' a r g o m e n t o può a v e r suggerito, noi o p p o n i a m o che se lo Stato volesse lasciare ai

con-cessionari di strade ferrate tutti gli utili che il fìsco ne ricava direttamente ed indirettamente, sorge-rebbero facilmente delle Società, le quali costruireb-bero senza bisogno di sovvenzioni. Ma il fisco è cieco e — ci si permetta di dirlo — in cose finanziarie ignorante, poiché talvolta opera c o m e il s e l -v a g g i o cbe abbatte l ' a l b e r o p e r c o g l i e r n e i frutti. È ' n o t o che la famosa l e g g e del 1 8 8 3 , c h e dava 1 0 0 0 lire di sussidiò c h i l o m e t r i c o ai costruttori privati di f e r r o v i e , era tanto sbagliata, c h e in molti casi riusciva inapplicabile, poiché si d i m o -strava che l o Stato dava mille lire di sussidio e n e percepiva m i l l e d u e c e n t o di imposte, tasse e parteci-pazioni di d i v e r s o g e n e r e .

Ma v e n e n d o al nostro assunto v e d i a m o lo stato delle cose.

S e c o n d ò il consuntivo 1 8 8 9 - 9 0 lo Stato p e r le S t r a d e ferrate fino a qui costruite, aveva u n carico di 2 0 8 milioni dei quali 6 4 per consolidato emesso, 6 milioni e mezzo p e r debiti redimibili iscritti nel G r a n libro, 9 e mezzo p e r debiti redimibili n o n iscritti nel G r a n libro, 2 8 milioni p e r interessi d e -rivanti dal riscatto dell' Alta Italia, 3 7 milioni p e r le n u o v e obbligazioni f e r r o v i a r i e i m p i e g a t e p e r le n u o v e costruzioni o p e r i servizi attribuiti alle casse patrimoniali, 3 2 milioni di sovvenzioni alla Società delle Meridionali, 4 milioni e mezzo circa p e r quota di prodotto lordo di società private esercitate dalla Mediterranea e d a l l ' A d r i a t i c a , 1 4 milioni p e r c o r -respettivo alle tre grandi reti p e r l ' e s e r c i z i o delle linee c o m p l e m e n t a r i , e d altri 3 o 4 milioni ili uscite d i v e r s e contemplate i n vari capitoli d e l bi-lancio.

Questi 211 milioni di spese, costituiscono quindi un capitale al cento p e r cinque di circa quattro miliardi ed un quarto c b e lo Stato a v r e b b e impie-gato nella costruzione e nei riscatti delle strade ferrate del B e g n o .

Di fronte a questo capitale quali sono gli utili che il bilancio direttamente e d indirettamente r i c a v a ?

E c c o che esso si trova nel consuntivo :

C o m e partecipazione del 2 7 l j 2 per cento agli mHlo n l

utili lordi circa 6 0 . 0 C o m e prodotto delle linee c o m p l e m e n t a r i . . 12. 8

R i c u p e r o di interessi di obbligazioni f e r r o v i a -rie emesse p e r cnnto delle Casse p e r gli

aumenti patrimoniali 5 . 1 Imposta sui redditi di ricchezza mobile sugli

utili e sugli stipendi 1 0 . 8 I d e m s u i titoli emessi 19. 0

Tassa d i bollo sui biglietti 2. 4 Tassa di bollo e registro sui t i t o l i . . . . 3 . 0 Tassa sul prodotto d e l m o v i m e n t o a g r a n d e

e piccola velocità 0 1 3 1 . 1

Pertanto lo Stato ricava direttamente dalle strade ferrate 131 milioni, che su un capitale di circa 4 , 2 0 0 milioni, rappresentano già una rimunerazione diretta circa del 3 . 1 0 p e r cento.

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-mere di esagerare c h e lo Stato, p e r provento di tasse ed imposte e per minori spese, ricava dal ca-pitale impiegato nelle strade ferrate più del 4 per cento.

Aggiungasi a questo che le spese vanno continua-mente diminuendo e le entrate, salve le occasionali fluttuazioni, vanno continuamente aumentando; a g -giungasi che fra 6 0 anni circa lo Stato diventa proprie-tario ili tutte le ferrovie, senza ulteriore spesa, e si dedurranno da queste chiare premesse d u e conse-guenze :

ì . ° che il capitale sino ad ora impiegato nelle strade ferrate fu largamente rimuneratore.

2 . ° che se non sorsero società private ad in-traprendere la costruzione fu perchè lo Stato si è presa la parte del leone, cioè volle c h e prima di tutto sul prodotto lordo delle ferrovie gli fosse dato il 4 per cento.

Sta benissimo quindi c h e in virtù delle attuali condizioni del debito pubblico si sospendano le nuove costruzioni, ma è erroneo asserire che le reti c o m -piute non rimunerino sufficientemente il capitale.

I probi--viri

La Camera dei Deputati ha iniziato giovedì la discussione sul progetto di legge, che crea i collegi dei probi-viri e ne regola la formazione e l e fun-zioni. Dobbiamo dire cbe questa discussione è giunta alquanto inaspettata, perchè, sebbene si sapesse che il progetto sui probi-viri era all'ordine del giorno della Camera, tuttavia l'esperienza del passato non permetteva di credere iu una pronta discussione di quel disegno di legge. Ora, è male cbe la Camera discuta su argomenti che non sono in possesso p e r così dire dell'opinione pubblica, per i quali cioè non si hanno recenti manifestazioni delleidee dominanti nella materia ; ogni progetto di legge, specie se d ' i n d o l e economico-sociale, dovrebbe prima essere studiato, anatomizzato, discusso dall'opinione pubblica e dai suoi portavoce ; è evidente che il Parlamento p o trebbe cosi tener conto delle correnti che si m a n i festassero nel paese. A d ogni modo, poiché la d i -scussione sul progetto in parola è venuta, non saremo noi che ce n e lagneremo, persuasi conte siamo che valga meglio e sia più utiie un dibattito sopra q u e -sto argomento, che tante inutili interpellanze o tante discussioni accademiche sulla politica.

Una prima questione si affaccia spontanea alla mente di chi considera questo argomento d e i p r o -bi-viri. Nelle condizioni industriali del nostro paese è proprio necessaria e utile una legge per l'istituzione dei probi-viri? I lettori ben sanno che l'Italia non ha uno sviluppo industriale tale da potersi paragonare a quello di altri paesi, comedi'Inghilterra, la Francia, il Belgio, la Germania. Se si eccettuino pochi centri, mancano da noi le schiere numerose di operai, perchè le industrie sono generalmente poco sviluppate e assai disseminate. Ùua sola industria può dirsi v e -ramente importante per numero di persone occupate, e per la sua diffusione, ed è l'industria agraria. S e si fa eccezione di alcune provincie, quali ad esem-pio quelle della Toscana, d o v e v i g e il sistema della mezzadria e in generale regna buona armonia tra i proprietari e i coloni, nelle altre parti d ' I t a l i a sono

frequenti i conflitti tra il capitale e il lavoro, con-flitti che talvolta e in certe località, nel Mantovano tra le altre, hanno assunto forme gravissime. N o n ci pare quindi c b e male s'appongano coloro c b e domandano l'istituzione dei probi-viri p e r l'agricol-tura e insistono a dimostrare che la legge discussa, avendo in mira di p r o v v e d e r e principalmente alle industrie cittadine, risolve per metà la importante questione.

A m m e s s o questo e riconosciuto cbe il progetto di legge è incompleto, crediamo tuttavia che, trattandosi di una istituzione nuova, sia preferibile di tentare per ora l'esperimento limitatamente alle industrie delle città. N o n dobbiamo infatti tacere che la fiducia nell'utilità dei collegi di probiviri è oggi m i -nore di quel lo cbe era qualche anno fa. Qualcuno ha detto cbe l'istituzione è entrata nel periodo del decadimento ; ma chi ragiona a questo modo trae da alcuni fatti parziali delle conclusioni generali certo esagerate. E vero che nonostante i consigli di conciliazione e di arbitrato e nonostante i probi-viri si sono avuti frequenti scioperi in vari paesi, c h e appunto già da anni hanno istituito i collegi di pro-bi-viri, ma non si tien conto dei casi in cui l'inter-vento e l'azione dei probi-viri ha evitato o risoluto il conflitto. Senza avere una esagerata fiducia nella loro opera, senza credere che una volta istituiti i collegi dei probi-viri si sia con c i ò stesso tolta di mezzo la possibilità d e i conflitti tra padroni e operai o che migliori possano essere le relazioni tra le due parti, crediamo che essi siano necessari e utili per più ragioni, tra le quali n e accenneremo due. L a prima è che giova agi' interessi delle parti l ' a v e r e una rappresentanza collegiale, composta di uomini c h e godono la fiducia dei propri elettori, alla quale p o -ter ricorrere come a in-termediario e d esporre le proprie ragioni affinchè tenti ogni mezzo di ricon-durre l'accordo tra le due parti i n conflitto. In co-testo caso l'istituto dei p r o b i - v i r i funziona come con-siglio o ufficio di conciliazione e dà modo a ciascuno di dire le proprie ragioni, di mettere in luce lo stato v e r o delle cose, le cause della controversia. Tutto c i ò non nuoce certamente ; gli operai quando sarà loro fatta conoscere la situazione della industria, il carattere delle loro domande e simili, s a -ranno costretti a ragionare, pot-ranno anche recedere dalle pretese esagerate e i padroni verranno pure indotti a riflettere sulla condizione della classe operaia, a valutare meglio le ragioni di essa. L a d i -scussione, il tentativo di conciliare, di c o m p o r r e ami-chevolmente il conflitto non riesciranno a buon fine e allora potremo avere delle conseguenze dannose, ma qualche passo avanti, certo, si sarà fatto egualmente, nell'una parte o nell'altra le idee sulla questione si saranno precisate meglio, insomma n o n sarà stata opera moralmente affatto inutile. I n c i ò n o i v e -diamo l'utilità della istituzione, senza neanche tener conto dell'ufficio giudiziario che saviamente regolato può dare qualche buon frutto.

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fronte al padrone hanno pensato di r i v o l g e r s i a un gior-nale o a uno dei soliti agitatori, che si fanno sgabello della classe lavoratrice per salire, formato il collegio dei probi—vi ri hanno qn m e z z o pronto, efficace, con-sono ai loro interessi, per esporre i loro r e c l a m i , per d i f e n d e r e i loro diritti. Ciascuno può intendere la necessità di simili uffici e i benefici che possono r e c a r e .

C e r t o i risultati non saranno tutti, nò sempre, quelli desiderabili e a questo influiranno gli uomini con le idee che si fanno della istituzione e la l e g g e con l ' o r d i n a m e n t o che verrà stabilendo. L e funzioni dei collegi di probiviri, sia c o m e ufficio di conci-liazione, sia c o m e ufficio giudiziario, sono delicatis-s i m e ed edelicatis-sigono, in chi è chiamato a c o m p i e r l e , at-titudini peculiari, che forse dapprincipio non si avran-no n e a n c h e c o m p l e t a m e n t e . Esse pure si potranavran-no f o r m a r e col t e m p o , senza del quale nulla si fa di duraturo e di u t i l e ; ma non bastano i migliori pro-b i - v i r i , o c c o r r e anche che gli operai tutti intendano bene la missione che l'istituzione ha da c o m p i e r e e le a g e v o l i n o il r a g g i u n g i m e n t o dei fini suoi. Que-sto è il punto più oscuro della cosa, p e r c h è non ga-r a n t i ga-r e m o cega-rto che le nostga-re classi opega-raie abbiano dei probi-viri un concetto esatto, pratico e che esse sapranno servirsene nei modi migliori. C o m u n q u e sia di ciò, quello che importa di più è che l ' e s p e -r i m e n t o si faccia nelle miglio-ri condizioni legislative, cioè c h e la l e g g e sia ispirata dai concetti liberali e crei un o r g a n i s m o vitale, capace di crescere, di rafforzarsi, di v i v e r e d' una vita utile e feconda.

N o n e s a m i n e r e m o ora le singole disposizioni del progetto che la C a m e r a sta discutendo ; v e d r e m o in altro m o m e n t o quello che è risultato dalle discus-sioni. Ma v o g l i a m o subito notare che è stata censu-rata la soverchia ingerenza del G o v e r n o nei collegi di p r o h i - v i r i . E infatti, secondo il progetto in discus-sione, il presidente d o v r e b b e essere nominato dal ministro del c o m m e r c i o , che d e v e sceglierlo all' infuori delle liste elettorali. Questa ingerenza del g o -v e r n o la reputiamo inammissibile e irrazionale. C o n quali criteri procederà alla scelta del presidente? E p e r c h è non distinguere tra le funzioni di c o n c i l i a -zione e quelle giudiziarie, quando è palese che tra esse c o r r e una differenza sostanziale, che rende n e -cessarie in un caso alcune garanzie che nell' altro non lo s o n o ? Il collegio dei probiviri a v r e b b e per iscopo di conciliare le controversie che nell'esercizio delle industrie sorgano tra imprenditori ed operai o tra operai ed apprendisti e in pari t e m p o d o v r e b b e a v e r e competenza giudiziaria per d e c i d e r e le con-troversie di v a l o r e non superiore alle lire 1 0 0 e c h e c o n c e r n o n o i salari pattuiti, le ore di lavoro, ec. O r bene, a m m e t t i a m o p u r e che q u a n d o il collegio dei probi-viri funziona c o m e giuria si debbano a v e r e certe garanzie e c o n v e n g a quindi affidare la presidenza a persona estranea alle due parti e possibilmente a un magistrato, ma nell' altro caso non v e d i a m o quali inconvenienti d e r i v e r e b b e r o se fosse lasciata al collegio dei p r o b i - t ' r i la facoltà di eleggersi il proprio presi-dente. È bene-che l'istituzione appaia e sia una crea-zione degli stessi interessati, che questi non sentano ad ogni m o m e n t o i' occhio v i g i l e e sospettoso del rappresentante o dell'eletto del G o v e r n o . Quanto m i n o r i saranno i rapporti tra i p r o h i v i r i e il G o -v e r n o , tanto m a g g i o r e sarà la loro indipendenza, ini-ziativa e responsabilità e questo è utile alla stessa isti-tuzione, p e r c h è le dà forza e coscienza dei propri d o v e r i .

P e r c o n c l u d e r e , d i r e m o che ci pare d o v e r o s o di mettere alla prova I* istituto dei probi-viri anche nel nostro patse, ma c r e d i a m o c m v e n g a p r o c e d e r e per gradi e astenersi dalle r i f o r m e ardite, quando, c o m e è il caso odierno, si parte da concetti a priori, m a n c a n d o qualsiasi e l e m e n t o di fatto. L ' esperienza indicherà poi la via delle r i f o r m e necessarie.

IL PROGETTO PEI BUONI DEL TESORO

D a n d o qui sotto il testo del progetto di legge per la creazione dei buoni del T e s o r o a lunga scadenza 10 facciamo p r e c e d e r e da brevi considerazioni.

È noto che la l e g g e organica c o n c e d e al G o v e r n o la facoltà di contrarre un debito fluttuante per non più dì 5 0 0 milioni di lire, mediante la alienazione ili titoli speciali colla scadenza nòti m a g g i o r e di nn anno, portanti un interesse che v i e n e fissalo dal Mi-nistro del T e s o r o e chiamati Buoni del T e s o r o .

In causa dei disavanzi accumulatisi negli anni de-corsi il debito del T e s o r o non solamente raggiunse 11 massimo consentito dalla l e g g e , ina lo superò anche, così che a r r i v ò un m o m e n t o fino a 5 2 0 m i lioni. I Ministri che si succedettero dopo l'on. M a -gliaui fecero qualche riduzione su quella cifra e l ' o n . Luzzatti d i m i n u ì il debito stesso fino a 457 milioni.

Ma l'attuale Ministro del tesoro si è s e m p r e mo-strato impensierito di questa cifra tuttora ingente e crede giustamente che sia una delle principali urgenze, per l'ordinamento della Finanza dello Stalo, quella di r i c o n d u r r e il debito del T e s o r o a condizioni normali. S e non che ad ottenere questo scopo non potreb-b e r o ora seriamente attripotreb-buirsi gli avanzi del potreb-bi'aneio, giacché le condizioni finanziarie sono tali da non la-sciare sperare ora e per parecchi anni ancora delle effettive e c c e d e n z e nelle entrate. D' altra parte non è n e m m e n o da pensare a contrarre un debito p e r -petuo per c o l m a r e quella deficienza, p e r c h è sarebbe cattiva politica il riparare c o n debiti ai disavanzi del bilancio.

L ' o n . Luzzatti ha ripresa quindi la antica propo-sta dell' on. Maglioni e domanda alla Camera la facoltà di e m e t t e r e per 2 0 0 milioni di Buoni del T e -soro a lunga scadenza col l'in (eresse del 5,18 lordo, cioè 4 , 5 0 n e t t o ; e per non i n g o m b r a r e s o v e r c h i a -m e n t e il -m e r c a t o con questi nuovi titoli, sebbene a v r a n n o ad essere nominativi, propone di emetterli durante gli esercizi 1 8 9 1 - 9 2 , 1 8 9 2 - 9 3 e 1 8 9 3 - 9 4 . In sostanza I' on. Luzzatti non fa che dilazionare il p a g a m e n t o dei debili contratti, togliendosi così le difficoltà che p o t r e b b e , per le vicissitudini della economia pubblica, incontrare alla rinnovazione.

Il testo del progetto di l e g g e che qui sotto p u b -b l i c h i a m o è di per sè a-b-bastanza chiaro e non ha bisogno di spiegazioni ; iti quanto al nostro giudizio sufi' a r g o m e n t o , r i c h i a m i a m o alla m e n t e dei lettori q u e l l o che ne abbiamo detto b r e v e m e n t e , quando ana-l i z z a m m o questo punto deana-lana-la esposizione finanziaria.

(5)

noi non siamo d ' accordo — n o n rimane altro c h e il sistema dei debiti, stipulati con più o m e n o p r u -denza o circondati da cautele maggiori o minori.

Su tale proposito noi non r i p e t e r e m o cose ormai d e t t e ; la forza vera del Ministero attuale d o v e v a es-sere nella rigorosa applicazione del p r o g r a m m a delle e c o n o m i e , finché fosse bastato; d o v e v a essere la astensione completa della creazione di nuovi debiti; doveva essere la dichiarazione ferma e recisa alla Camera ed al paese cbe se si v o l e v a riordinare le fi-nanze e non diminuire le spese e n o n contrarre nuovi debiti, bisognava aumentare le imposte.

Invece l ' o n . Luzzatti dapprima transigette e f i c e anche transigere l ' o n . C o l o m b o col presentare p r o -getli di n u o v e imposte, ora transige presentando un progetto se non di creazione di nuovi debiti, di t r a -sformazione dei debiti esistenti in debiti a più lunga scadenza.

Noi siamo d ' a v v i s o che con queste transazioni il ministero prepari la propria rovina.

Ma prescindendo da queste considerazioni g e n e -rali, esaminando intrinsecamente il progetto c r e d i a m o che come espediente finanziario sia accettabile quando vi si apportino le modificazioni c b e la Giunta G e -nerale del bilancio sembra disposta a proporre, c i o è : limitare la facoltà della emissione alla somma c h e per l'esercizio corrente possa essere necessaria; — escludere che gli Istituti di emissione siano auto-rizzati a scontare tali titoli.

Sopratutto e s p r i m i a m o il desiderio c h e l ' o n . C a -dotini nella sua relazione e la Camera nelle discus-sioni riguardino il progetto quale esso è, cioè un semplice espediente di mediocre importanza ed effi-cacia finanziaria ; affinchè non si vada radicando il costume, c b e da qualche t e m p o sembra prevalere, che ogni proposta di indole finanziaria debba c o n -siderarsi c o m e un grande a v v e n i m e n t o , del quale tutti i popoli debbano c o m m u o v e r s i e di cui si d e b -bano cantare le laudi i n tutte le lingue. Badiamo bene che al disopra delle ambizioni individuali vi è la nazione, cbe ha bisogno di essere e di parere seria.

Ed ora ecco il progetto del quale, salve le riserve suesposte, a u g u r i a m o l ' a p p r o v a z i o n e :

« Art. 1. II G o v e r n o del R e è aut irizzato a procu-rarsi, durante g l i esercizi 1891-92 1892-93, 1893-1894 e successivi, una somma fino a duecento milioni di lire, mediante la emissione di buoni del T e s o r o a lunga scadenza, da collocarsi alla pari, con interesse n o n maggiore del 4 1;2 per cento al netto della ritenuta per imposta di ricchezza mobile (5. 18 per cento al lordo).

Tali buoni speciali saranno nominativi e trasmissi-bili per girata e avranno per g l i interessi una serie di cedole al portatore pagabili nel R e g n o .

Il capitale dei buoni sarà rimborsato parimenti n e l R e g n o nello spazio di cinque anni a cominciare dal sesto anno successivo alla loro emissione, e i l rimborso si effettuerà in ciascun anno per una quinta parte dei buoni in circolazione, secondo la particolare scadenza a ciascuno di essi assegnata.

« Dopo t r e anni dalla emissione, il G o v e r n o potrà anticipare il rimborso, nel qual caso il G o v e r n o potrà anche emettere nuovi buoni i n sostituzione dei r i m borsati, purché con l a medesima scadenza e a una r a -gione d'interesse inferiore.

« Art. 2. L a cauzione per g l i appalti delle esattorie e delle ricevitorie provinciali delle imposte dirette, agli effetti degli articoli 16 e 7 8 della" l e g g e del 2 0 aprile 1871, num. 191];(serie 2a), potrà essere presen-tata anche_ in buoni del tesoro a lunga scadenza.

« I buoni stessi potranno essere ammessi allo sconto

dagli Istituti di emissione, anche con scadenza supe-riore a tre mesi.

A r t . 3. Con R e g i o decreto sarà provveduto alla esecuzione di quanto è disposto con g l i articoli p r e c e -denti, stabilendosi specialmente la forma e i contras-segni dei buoni del Tesoro a lunga scadenza, i l loro ammontare e le singole scadenze, le norme per i l j pagamento degli interessi, per il rimborso del capitale

e per il deposito a titolo di cauzione, nonché per la girata, con riguardo, in quanto siano applicabili, alle disposizioni che regolano il servizio dei buoni d e l Tesoro.

« L a spesa per gl'interessi dei buoni a lunga scadenza, considerata come spesa obbligatoria, sarà i n -scritta in apposito capitolo del bilancio del Ministero del Tesoro.

A r t . 4. L'emissione d e i buoni del Tesoro ordinari continuerà a essere regolata dalla l o g g e annuale d e l bilancio.

RIFORMA DELLA TASSA DI RICCHEZZA MOBILE

i n .

A m m e s s o — c o m ' è indubitato — che, nel)' interesse della finanza e d e l l ' e c o n o m i a pubblica, c o n v e n g a diminuire l'attuale esagerata aliquota d ' i m -p o s t a l a m e sembra c h e m e g l i o sia di r a g g i u n g e r e il desiderato abbassamento seguendo altra "via " p i ù naturale e c b e conduca all'intento p e r fatto e c o n -corso del contribuente stesso, senza c b e intervenga l'autorità della legge.

A mio avviso, la sola via sicura sarebbe quella di consolidare anche la tassa di R . M . col sistema del contingente, c o m e si è fatto e si pratica per l ' i m -posta fondiaria sui terreni.

È v e r o c h e il metodo del contingente f u il p r i m o proposto, allorché nel 18G4 il compianto Mingbetti presentava al Parlamento il progetto suo d'imposta sui redditi mobiliari ed è anche v e r o che dopo pochi anni si dovette abbandonare il contingente ed affi-dare il funzionamento della l e g g e al sistema della quotità quale oggi è in vigore.

Ma è p u r v e r o che il contingente dovette abbandonarsi p e r c h è — non conoscendosi allora gli e l e menti essenziali costitutivi della ricchezza i m p o n i -bile della Nazione p e r ciascheduna Provincia — la l e g g e mancava di base pratica, razionale od equa.

O g g i siamo in b e n altre condizioni. — S o n o circa venti anni c b e funziona la lassa di R . M. col sistema della quotità — e sono parecchi anni c h e la parte d ' i m p o s t a , c b e è riscossa col mezzo d e i ruoli, s o v v i e n e I' erario nazionale d i circa 123 m i -lioni annui, v a r i a m e n t e distribuiti sui redditi delle quattro categorie A. B, C, D, e la tassa c o m e è stazionaria pel complesso del R e g n o , così lo è all'in— circa p e r ciascheduna P r o v i n c i a .

N è p e r quanta possa essere la cura degli A g e n t i e delle C o m m i s s i o n i , io credo che — coli' attuale sistema e coll'attuale gravosa aliquota del 1 3 . 2 0 0|0 — sia possibile p e r l o Stato di percepire molto al di là di quella media s o m m a d'introito.

(6)

determinata dai ruoli del corrente Esercizio 1 8 9 1 - 9 2 per ciascheduna P r o v i n c i a del R e g n o , aumentata — se si v u o l e — del cinque, o del dieci per . cento quale anticipazione sui maggiori redditi, che si s a -r e b b e -r o conseguiti dalle -revisioni biennali a v v e n i -r e col sistema della quotiti).

C o n tale criterio si è certi di non dare nella spe-requazione in danno dell'una o dell'altra P r o v i n c i a .

Il contingente provinciale è facilmente ripartibile fra i C o m u n i — e da questi fra i contribuenti dello

-stesso C o m u n e — essendoché, a guida e base della, ripartizione, stanno i ruoli principali e suppletivi pub-blicati p e r la riscossione addebitata agli Esattori. Una volta posta a carico della P r o v i n c i a e dei C o m u n i quella data quantità d'imposta, riescirà molto più a g e v o l e — di quel c h e non lo sia o g g i — il ripartirla e q u a m e n t e in proporzione degli averi di ciaschedun cittadino, c o m e prescrive l'art. 2 a dello Statuto.

D e n t r o la cerchia d e l C o m u n e le dissimulazioni riescono assai difficili perchè tutti gli abitanti si co-n o s c o co-n o a viceco-nda e lutti haco-nco-no, co-nell'accertameco-nto perequato dei redditi, diretto interesse a c h e nes suno abbia a s f u g g i r e al pagamento della tassa.

È naturale che la quota *d' imposta a carico di ciaschedun contribuente sarà di tanto m i n o r e quanto m a g g i o r e sarà l ' a u m e n t o del reddito imponibile complessivo, che le Commissioni a v r a n n o accertato. N o n succederà quindi più, c o m e in o g g i , che il contribuente non prende interesse di sorta alla s c o -perta o d all'aumento dei redditi altrui, perchè sa che, q u a l u n q u e sia l'aumento nei redditi altrui, nes-sun benefizio di sgravio proporzionale di tassa n e v i e n e al proprio.

E g l i è specialmente per effetto dell'interessamento che contribuenti e C o m m i s s i o n i prenderanno a c h e l ' i m p o s t a sia pagata da tutti in base al reddito e f -f e t t i v o , di c h e ciascheduno dispone, che d o p o pochi anni l ' i m p o s t a avrà conseguito il s u o sviluppo ed assetto n o r m a l e di perequazione e tale da r e n d e r e inavvertita I' aliquota percentuale d ' imposizione, a tutto v a n t a g g i o della massa dei contribuenti e senza danno d e l pubblico erario.

Beninteso che, p e r c h è non si corra il pericolo di v e d e r accertati redditi superiori al v e r o a carico di non abbienti e di eccitare a troppa correntezza nel c o n c e d e r e sgravi p e r quote inesigibili o per^ altre cause, c o n v e r r à che — c o m e si pratica p e r l'impo-sta fondiaria — le quote non esatte sul contingente di u n anno v e n g a n o reimposte nel contingente d e l -l ' a n n o successivo.

E p e r c h è i benefici effetti della trasformazione del sistema di quotità in quello di contingente abbiano a risentirsi da tutti indistintamente i cittadini, e perr chè le eccezioni di fronte alla l e g g e g e n e r a l e abbiano ad essere m i n i m e , è necessario c h e la trasforma-z i o n e abbracci tutte l e quattro d i v e r s e c a t e g o r i e di redditi, la cui tassa si riscuote a mezzo dei ruoli.

Si lascia così allo Stato la riscossione di quella sola parte di imposta, c h e fino ad oggi è stata r i scossa mediante ritenuta (stipendi e pensioni g o v e r -native, interessi del debito pubblico e c c . ) , e sulla quale non c o n v i e n e per o r a apportare m o d i f i c a z i o n e alcuna, tanto p i ù che si tratta di ritenute fatte su s o m m e esclusivamente pagate dallo Stato.

Una sola eccezione v o r r e i fare alla r e g o l a g e n e r a l e -e c i ò p -e r g l i stip-endi, l-e p-ensioni -e g l i ass-egni pa-gati dalle P r o v i n c i e e dai C o m u n i , i quali o g g i d ì si

tassano i n categ. B, riducendoli ai quattro ottavi de! loro a m m o n t a r e , c o m e si pratica per gli stipendi, le pensioni e g l i altri assegni pagati dallo Stato.

E p e r tali redditi vorrei c h e la tassa dalle P r o -v i n c i e e dai C o m u n i si pagasse allo Stato p e r -v i a di ritenuta col metodo stesso oggi seguito dalle Società f e r r o v i a i r e p e r gli assegni dei proprii impiegati : — non essendovi ragione di trattare le f e r r o v i e i n m o d o d i v e r s o dalle P r o v i n c i e e dai C o m u n i .

D o p o ciò, ecco in succinto le condizioni princi-pali, cui d o v r e b b e i n f o r m a r s i il progetto di legge per la trasformazione del sistema di qtiotità in quello per contingente..

1 . A c o m i n c i a r e dall'esercizio . . . . la tassa di ricchezza m o b i l e riscossa col mezzo d e i ruoli v i e n e consolidata e ripartita fra le P r o v i n c i e i n con-tingenti pari alla imposta annuale media pagata da ciascheduna P r o v i n c i a nell'ultimo biennio.

2. Il contingente provinciale viene ripartito fra i C o m u n i e rispettivi contribuenti in ragione del reddito i m p o n i b i l e determinato a norma di l e g g e per ciascheduno nell'anno precedente.

5 . L ' accertamento dei redditi e la riscossione della imposta continuano a farsi colle n o r m e della l e g g e in v i g o r e , salve le eccezioni c h e v e r r a n n o stabilite.

4. G l i obblighi o le facoltà' di r e v i s i o n e e di rettificazione delle dichiarazioni dei contribuenti, ora di spettanza delle A g e n z i e , si intendono d e v o l u t e alle C o m m i s s i o n i Mandamentali.

5. S o n o detratti dal contingente provinciale i redditi provenienti da stipendi, pensioni e d assegni pagati dalle P r o v i n c i e e dai C o m u n i ; essi saranno d'ora in poi pagati p e r v i a di ritenuta allo Stato, c o m e si pratica dalle Società f e r r o v i a r i e p e r i p r o -pri impiegati.

6. L o quote non esatte per qualsiasi m o t i v o di scarico, rilascio o moderazione accordata ai particolari, o i n altro m o d o non esigibili, saranno c o m pensati l ' a n n o successivo in a g g r a v i o d e i c o n t i n -genti rispettivi stabiliti p e r ciascuna P r o v i n c i a .

I V .

C o n un tale sistema io ritengo che in brevissimo v o l g e r e di t e m p o la tassa di ricchezza mobile prenderà, quasi automaticamente, 1' assetto di perequazione e di m o d e r a z i o n e c h e le c o m p e t e senza m a g g i o r g r a -v a m e pel cittadino e senza perdite di sorta p e r l'erario dello Stato.

S i v e r r à inoltre a bene conoscere la v e r a entità delle forze tributarie r i g u a r d o alle industrie, ai c o m -m e r c i e d alle professioni esercitate nel R e g n o .

In seguito di t e m p o si potrà poi esaminare a n -che la possibilità di sollevare il contribuente d a i fastidi che g l i v e n g o n o dall' applicazione delle tasse locali di esercizio e r i v e n d i t a , o d altre assimilabili.

O g g i v e d e i n queste una duplicazione colla r i c chezza m o b i l e , giacché uno per lui è l'esercizio p r o -duttore d e l reddito — e non g l i è spiegabile, n è tanto m e n o giustificabile la molteplicità d e i tributi. Potrà quindi essere o g g e t t o di studio il consolida-m e n t o di tali tasse a f a v o r e dell' E n t e , c h e le ap-plica e la loro a g g i u n z i o n e separata al contingente rispettivo.

(7)

tutti quei lavori di risanamento, che il C o m m . C a r -nelli enumera e consiglia nell'interesse della equità tributaria, non m e n o che per rispetto dei canoni f o n -damentali delia pubblica e c o n o m i a .

E poiché - se si vuole realmente consolidare il bene pubblico e c o n o m i c o e finanziario d ' Italia — bisogna pure che presto si addivenga alla r i f o r m a logica e razionale del nostro logoro, e m p i r i c o e d antieconomico sistema tributario, io „ono persuaso che il metodo del contingente in pochi anni ci darà l'imposta di ricchezza mobile così assestata e p r e -parata da rendere affatto s e m p l i c e e piano il s u o passaggio alle P r o v i n c i e ed ai C o m u n i , q u a l e sem-plice imposta locale di C o m u n e e di P r o v i n c i a .

Essendoché è mio c o n v i n c i m e n t o che, c o m e allo Stato si addicono di preferenza le imposte indirette a larga e sicura base, così ai Comuni ed alle Pro-vincie si addicono tutte le dirette, il cui accerta-mento è a base di presunzione e di apprezzaaccerta-mento fisco-persona le.

Aboliti i barbari medioevali dazi di consumo, e sostituiti c o n una bene intesa rote di tasse generali di produzione — aboliti i centesimi addizionali, con che oggi C o m u n i e P r o v i n c i e g r a v a n o c o n peso schiacciante sulla imposta erariale dei terreni e d e i fabbricati — P r o v i n c i e e C o m u n i troveranno nella riordinata imposta mobiliare materia i m p o n i b i l e suf-ficiente per sopperire anche ai mancati proventi dei centesimi addizionali fondiari.

P e r tal m o d o riescirà fattibile il colpire con tasso non superiore al cinque p e r cento e d a f a v o r e del solo Stato anche le due materie p r i m e p i ù n e c e s -sarie alla vita pane ed abitazione, le quali o g g i d ì sono dal contributo fondiario sui terreni e fabbri-cati gravate con aliquote percentuali, c b e rasentano l'appropriazione indebita, essendoché desse raggiun-gono e sorpassano il terzo d e i redditi del contri-buente : — esagerazione di c o m p e n s o , c h e si verifica solo nel sistema tributario dell'Italia.

F . N .

Rivista Bibliografica

Dr. Hermann Losch. — Nationale Production und

nationale Berufsglìederung. — L e i p z i g , D u n c k e r und H u m b l o t , 1892, p a g . X I I - f 324 (6 m a r c h i ) .

L ' A u t o r e appartiene alla scuola che attribuisce, e in massima non a torto, g r a n d e importanza allo stu-dio storico e statistico d e i fatti e delle istituzioni economiche. G l i elementi di fatto della vita e c o n o mica, I' andamento, o c o m e si dice spesso il m o v i -mento, I' evoluzione, dei fatti e c o n o m i c i hanno agli occhi del d r . Losch un v a l o r e rilevante p e r la teo-ria scientifica e v a n n o quindi studiati accuratamen-te. Eg|i nota inoltre c o m e il socialismo t e d e s c o , a d es., miri a una organizzazione internazionale d e l l ' e c o -nomia senza a v e r e cognizioni esatte nell'ordine quan-titativo circa l'assetto e c o n o m i c o , anche solo nazio-nale e forse appunto conscio di questa mancanza il congresso di B r u x e l l e s deliberava di affidare ai sin-dacati operai il c o m p i t o di r a c c o g l i e r e e c o o r d i n a r e i dati necessari a una efficace opera~in f a v o r e della « politica sociale » internazionale. D a l canto s u o

I' A u t o r e di questo libro si è proposto di preseutare « il complesso, c o m ' e g l i scrive, della vita economica del suo paese ( c i o è della G e r m a n i a ) in cifre d e t e r m i -nate e quantitativamente esatte. » P u r troppo la stati-stica economica non è ancora abbastanza sviluppata per poter r a g g i u n g e r e compiutamente un simile scopo; ma molli lati della situazione e della struttura e c o n o -mica del paese possono essere messi in piena luce, col sussidio d e l materiale statistico che g i à si p o s -siede.

Il libro d e l d r . Losch contiene, quindi, una larga trattazione della situazione della produzione e della distribuzione p e r professioni degli agenti produttivi nella G e r m a n i a ; trattazione d i cui è superfluo d i -mostrare tutta l ' i m p o r t a n z a per la teoria e per l'arte e c o n o m i c a .

(8)

(§ivista (Economica

Proposte di modificazioni alle leggi sugli atti giudi-ziari e sui servizi di cancelleria, sulle concessioni governative e sulle conservatorie delle ipoteche -Le casse di risparmio postali in alcuni paesi - Il patrimonio del Consorzio Nazionale.

Proposto di modificazioni alle leggi sugli atti giudiziari e sui servizi di cancelleria, sulle con cessioni governative e sulle conservatorie delle

ipoteche. — T r a i provvedimenti finanziari p r e s e n

tati dall'oli. C o l o m b o e dei quali abbiamo già r i f e -riti quelli relativi alle tasse di bollo e ai contratti di borsa ( v e d i il n . 9 2 0 dell' Economista), v i sono anche quelli intorno agli atti giudiziari e servizi di cancelleria, alle concessioni g o v e r n a t i v e e alle con-servatorie delle ipoteche. Diille v a r i e proposte cre-d i a m o utile cre-dare u n cenno riassuntivo.

Atti giudiziari e servizi di cancelleria. Il m i n i -stro propone di ristabilire la disciplina c h e la legge del 1 8 8 2 aveva abolito, per la quale è determinato il massimo ed il minimo delle sillabe, che può c o n -tenere ogni linea d i atti giudiziari, originali o copte, trascritti su carta bollata.

Si conforta il p r o v v e d i m e n t o c o n ragioni di f i nanza e c o n ragioni di utilità e giustizia, r i t e n e n -dosi c h e una m a g g i o r e chiarezza ed una m a g g i o r e concisione nelle scritture g i o v i n o ai fini della giustizia.

L e tasse p e r i certificati penali sono ridotte a L . 1,20, senza distinzione dell' autorità, c h e rilascia il certificato.

Si mira c o n queste disposizioni a togliere il c o n -flitto, che si riscontra presentemente tra la l e g g e del 1 8 8 2 , che fissava queste tasse rispettivamente in L . 2 o 3 secondo c h e i certificati erano rila-sciati dalle preture o dalla magistratura superiore, ed il R . decreto p e r I' esecuzione della l e g g e stessa, interpretato n e l senso c h e questi certificati possano indistintamente essere slesi su carta da bollo da

L . 0 , 6 0 . . L a costituzione di parte c i v i l e è pareggiata ad

Ogni altra causa d ' i n t e r e s s e personale pecuniario, e p p e r c i ò è assoggettata a tutti gli oneri di bollo stabiliti p e r l e liti o r d i n a r i e .

L ' o b b l i g o dell' uso della carta bollata è esteso alle q u e r e l e e d agli atti di desistenza n e i reati di azione privata.

È ristabilita una tassa sulle sentenze di condanna in materia penale e d è fissata in misura c h e varia tra l e 3 0 e l e 1 0 0 lire c o l v a r i a r e della g i u r i -sdizione.

L a tassa aumenta della metà, se i condannati con una m e d e s i m a sentenza sono d u e , raddoppia

se sono t r e o p i ù di tre. . T u t t i i condannati, sono responsabili i n solido del p a g a m e n t o della tassa.

U n ultima disposizione r e n d e obbligaloru presso la Cassa dei depositi o prestiti e presso l e Casse postali di r i s p a r m i o tutti i depositi in danaro o d in valori, che secondo le disposizioni vigenti p o t e v a n o farsi direttamente presso l e cancellerie g i u d i ziarie, c u i sarà presentata i n v e c e la polizza o r i c e -v u t a d e l l ' a -v -v e n u t o deposito.

C o n questa misura si è inteso porre u n impedi-m e n t o alle impedi-malversazioni, a danno dei terzi, c h e pur troppo si sono verificate frequenti in questi servizi.

Dall' insieme di questi p r o v v e d i m e n t i il ministro delle finanze attende nn m i g g i o r introito per l'era-rio d i circa d u e milioni di lire.

Concessioni governative. — Il progetto r a d d o p -pia l e tasse per concessioni di titoli mobiliari, f e r m o r i m a n e n d o n e il carattere di lassa fissa, variabile secondo le qualità del titolo e la sua trasferibilità.

L a tassa da un m i n i m o di L . 1 0 , 0 0 0 sale g r a -datamente alle L . 6 0 , 0 0 0 .

S e la concessione 6 fatta di motu proprio del R e , la tassa discende invariabilmente, qualunque sia il titolo, a L . 5 0 0 0 .

M a g g i o r proventi presunti L . 7 0 , 0 0 0 .

L e " à u t o r i z z a z i o n i p e r costituzioni di Società n a zionali c o n capitale diviso in azioni, p e r I' a m m i s -sione di Società straniere ad operare nel R e g n o o per modificazioni agli Statuti di Società a u t o r i z -zate, sono soggette al pagamento di una tassa ; m a , v e n u t o a cessare I' obbligo della preventiva auto-rizzazione c o n il n u o v o codice di c o m m e r c i o , anche I' applicazione della tassa v e n n e m e n o .

Il progetto propone di colpire della tassa rispet-tiva il p r o v v e d i m e n t o sostitutivo, che ordina la tra-scrizione nel registro della Società e I' affissione i n determinate f o r m e dell' A t t o costitutivo e dello S t a -tuto delle Società stesse.

Nulla è innovato nella misura e graduazione della tassa. •

È fatta soltanto un' eccezione a f a v o r e delle S o cietà cooperative, c h e sono esonerate dal p a g a -mento della tassa.

P r o d o t t o presunto della tassa L . 5 0 , 0 0 0 .

Modificazioni di misura e di graduazione sono proposte alle tasse p e r concessione di derivazioni d ' a c q u e , di occupazione di suolo d e m a n i a l e , di esercizio dell' industria di affittare c a m e r e ed a p -partamenti, di apertura e d esercizio d i teatri, di porto d ' a r m i da fuoco e di esercizio della caccia nelle sue diverse f o r m e .

L ' o n . ministro delle finanze spera di r i c a v a r e d a l l ' i n s i e m e , di queste proposte un m a g g i o r p r o -v e n t o annuo p e r I' erario di circa 9 0 0 mila lire.

Conservatorie delle ipoteche. — Alla riforma di questo servizio f on. C o l o m b o domanda u n bene-fizio per la finanza di 3 4 0 , 0 0 0 lire.

Nulla è innovato alla legislazione attuale nella parte che riguarda i rapporti del C o n s e r v a t o r e c o n i privati cittadini e nella tariffa degli e m o l u m e n t i . Di questi e m o l u m e n t i però una porzione p r o -porzionale dovrà in a v v e n i r e essere devoluta allo Stato.

In sostanza il cittadino non pagherà p i ù e n o n pagherà m e n o di quanto paga a d e s s o ; m a i 1 2 9 uffici di Conservatorie o misti contribuiranno allo Stato una s o m m a , che si p r e v e d e di eira 3 4 0 , 0 0 0 lire e che v a presentemente a beneficio dei titolari degli uffici stessi.

L a partecipazione dello Stato varia tra u n m i -n i m o del 2 0 p e r 1 0 0 ad u -n massimo dell' 8 0 a se-conda d e l l ' a m m o n t a r e netto degli e m o l u m e n t i .

(9)

i proventi lordi delle Conservatorie delle ipoteche, ai quali contrappone una spesa di L . 8 0 0 , 1 6 0 .

Sali* e m o l u m e n t o netto di L . 7 6 6 , 2 4 0 spettereb-bero allo Stato, p e r il p r o v v e d i m e n t o in parola, L . 3 4 2 , 2 9 3 ; ai titolari degli uffici le residue L i -re 4 2 0 , 3 4 7 — cbe corrispondono ad una media di L . 3 8 8 6 p e r ciascuno dei 1 0 3 conservatori e di L . 9 0 0 p e r ciascuno dei 2 6 ricevitori di registro, cbe c u m u l a n o all' ufficio proprio quello di Conser-vatore delle ipoteche del Distretto.

Non bisogna però ritenere cbe queste cifre r a p -presentino I' onorario effettivo di questi funzionari ; imperocché esso è il risultato della somma degli emolumenti loro propri e d e l l ' a g g i o proporzionale, cbe loro spetta sui diritti di competenza dello S t a -t o , e c h e p e r il sessennio 1 8 8 4 - 9 0 risul-tò di L. 3 0 3 , 3 3 0 ; p e r le quali la quota media di ciascun conservatore sale a L . 6 5 1 8 ed a L . 2 2 0 3 quella dei ricevitori di bollo c o n annesso ufficio delle ipoteche.

Rissumendo il beneficio c h e l ' E r a r i o , p e r le previsioni d e l l ' o n . ministro delle Gnai.ze riceverà da questo complesso di proposte, sulle quali c o -me fu già detto riserviamo ogni giudizio, sale a L . 3 , 3 4 0 , 0 0 0 .

Le Casse di risparmio postali in alcuni paesi. —

Diamo qui sotto un prospetto indicante la situazione delle casse di risparmio postali al 31 d i c e m b r e 1 8 9 0 di nove Stati. P e r farsi un' idea completa del r i -sparmio bisogna, è bene a v v e r t i r l o , tener conto anche delle casse di risparmio private, le quali in quasi tutti i paesi hanno depositi p e r s o m m e molto superiori a quelle versate alle casse postali. A d ogni m o d o i n teressa conoscere il grado di sviluppo al quale q u e -ste ultime sono giunte :

» e ® Ammontare P A E S I ° * a 'm " ® delle somme e anno di a g.,2 2 dovute fondazione a3 -3 -3 ai a3 -3 -3 depositanti - a S « g S a o o co > O g, fr. cent. Italia (1876) Belgio ( 1 8 6 9 ) . . . . Olanda (1881) . . . 2,119,960 (')30!,072,88t 142.01 511,595 192,290 375 375.86 281,870 44,626,05()'l58 31 F r a n c i a . . . . ( 882) compresa l ' A l g e -ria e la T u n i s i a . 1 , 5 0 2 , 4 5 2 413,439,049 275.17 Inghilterra (1861) 4,827,314 1,704 397,136 360.36 74.49 10,578-32 83.00 31,281-77 62.00 34.27 9 , 8 1 1 . 3 0 I i I Austria j "sparmioj 782,?06 63,175,443 73.00| 34.00 17,898; 87,733,343 1927.00 ! 0 . 7 7 168,706 11,977,886 7 1 . 0 0 10.54 ' I 237,060 18,223 175 77.00 5 0 . 0 0 vi883) | (.jjèque. Ungheria (1883).. Svezia Canadà (1868)... 112,23O| 105,910,627j 995.00j 26.00 9,431,41 '125.00 44,402 -00 2 , 3 0 1 . 0 0 , 3 . 7 9 7 . 0 0 748.00 3 , 8 0 8 . 0 0 2 5 , 1 8 0 . 2 6

Il patrimonio del Consorzio Nazionale. — I l

Consorzio Nazionale al 3 1 d i c e m b r e 1 8 9 1 aveva i n

deposito presso la Banca Nazionale e d il Banco di Napoli :

N u m e r a r i o lire 5 0 1 0 . 18; Consolidato 3 O/o n . 3 certificati nominativi al Consorzio Nazionale I t a -liano della complessiva rendita di lire 1 , 7 4 0 , 1 6 5 del v a l o r e nominale di lire 3 4 , 8 0 3 , 3 0 0 ; C a r t e l ' e al portatore della rendita 5 O/o di lire 3 0 0 0 del valore nominale di lire 1 0 0 , 0 0 0 ; Titoli diversi lire 5 4 3 — A m m o n t a r e del patrimonio al 3 1 d i -c e m b r e 1 8 9 1 : lire 3 4 , 9 0 8 , 8 5 3 . 18.

N O T E E D A P P U N T I

L' « estratto secco » alla Camera. — L a discussione

avvenuta alla Camera intorno ai trattati è terminata, nè poteva essere altrimenti, colla approvazione delle convenzioni stipulate dal Governo. Diciamo c h e n o n poteva essere altrimenti perchè noi stessi, che abbiamo rilevato per i primi gii errori che i n quei trattati cranq contenuti, abbiamo a g g i u n t o che tali apparivano non tanto intrinsecamente, m a perchè si a v e v a avuto i l torto di far credere che quelle convenzioni costituis-sero u n notevole mutamento nei rapporti economici internazionali.

Tuttavia noi credevamo veramente che, se non pet amore di opposizione, almeno, per amore di verità o d anche per semplice amore di curiosità, un alunno dei 508 deputati sarebbe sorto a domandare categorica-mente al Governo, quale fosse la sua opinione , intorno alla questione dell'estratto secco. Credevamo cioè che almeno ad uno n o n sembrassero sufficienti l e frasi v a g h e usate dall'on. Ellena per dichiarare che riteneva essere una gran parte dei nostri vini da tagiio c o m -presa nelle condizioni stipulate colla Germania. P o c o invero ci v o l e v a a formulare queste due semplici do-mande:

Crede il Governo dalle analisi che devono essere in suo potere e dalle relazioni che avrà certamente o r -dinate che la m a g g i o r parte dei vini da taglio delle provinole delle P u g l i e e di L e c c e abbiano più di 28 g r a m m i di estratto secco ?

Crede i l Governo che nei vini da taglio debba o non debba essere compreso il glucosio per determinare la quantità di estratto secco ?

Invece l a discussione su questo punto procedette confusa, cosi che oggidì ancora non si sa ufficialmente quale sia la portata delle condizioni stabilite dal trat-tato per l a nostra enologia.

V a da sè che noi desideriamo n o n si avverino le previsioni meno favorevoli, ed auguriamo che l e trat-tative che si sono intavolate ora colla Germania p e r chiarire il modo col quale l a analisi deve essere fatta, v o l g a n o a buon fine, ma non è meno vero che la Ca-mera h a approvati i trattati senza chiarire prima i n modb concludente il punto fórse più importante che essi contenevano.

N è sapremo proprio menar buona la giustificazione da alcuno messa innanzi, che cioè non si volesse met-tere i l Governo nell' imbarazzo. N o i comprendiamo i l riguardo che i deputati debbano avere verso i M i n i -stri, specialmente se è evidente Terrore nel quale sono caduti, ma crediamo d'altra parte che un poco di riguardo si dovrebbe avere per i cittadini, degli i n t e -ressi dei quali i n fondo si tratta.

(10)

A l c u n e v o c i d e l l e n u o v e t a r i f f e d o g a n a l i f r a n c e s i . g a r e , secondo I' applicazione della tariffa generale

di più dei dazi C o m e è noto ai nostri lettori col 1° febbraio p. v . ,

per effetto della nuova l e g g e doganale francese, cessa l ' a p p l i c a t o n e idei dazi differenziali ai prodotti italiani; l'importazione italiana in Francia sarà assoggettata alla tariffa massima. G i o v a quindi di v e d e r e la condizione daziaria che [td essa verrà fatta.

L e n u o v e tariffe doganali francesi, approvate dalla Camera d e i Deputati e dal S e n a t o , confrontate c o i dazi che v e n i v a n o applicati dall'Italia alle p r o v e n i e n z e francesi, e dalla Francia alle p r o v e n i e n z e italiane prima della rottura delle relazioi i c o m m e r c i a l i , giusta le sta-tistiche ufficiali francesi, danno il seguente risultato; che i 1 5 principali prodotti italiani v e r r e b b e r o a pai

Confronto f r a / dazi delle nuove t a r i f f e francesi (che saranno applicate sulle merci italiane a datare dal 1" febbraio 1892) coi dazi delle t a r i f f e vigenti.

francese (detta massima 8 0 0 % )

secondo la tariffa minima 6 0 0 J0 (applicati nel 1 8 8 7 ; i n v e c e i 1 5 principali prodotti francesi entrando in Italia, secondo l'applicazione della nostra tariffa g e -nerale del 1 8 8 7 , v e r r e b b e r o a pagare solamente il 5 0 ° /0 di p i ù dei dazi applicati nel 1 8 8 7 .

Il c o m m e r c i o nazionale di esportazione in Francia avrà urgenza di conoscere i dazi che v e r r a n n o appli-cati cól 1 ° f e b b r a i o 1 8 9 2 in confronto a quelli attual-m e n t e vigenti ; ci f a c c i a attual-m o quindi preattual-mura di dare . l'elenco di questi nuovi dazi, pei principali prodotti

che I" Italia V e n d e in F r a n c i a .

D E N O M I N A Z I O N E D E L L E M E R C I U N I T À D A Z I d e l l e n u o v e t a r i f f e D A Z I D E L L E V I G E N T I T A R I F F E D E N O M I N A Z I O N E D E L L E M E R C I U N I T À GENERALE ( m a s s i m a ) MINIMA G E N E R A L E CONVENZIONALE | D I F F E R E N Z I A L E / F i n o li 11 g r . i n c l u s i v a -. -. -. , m e n t e , cioè fino a 10"9 V i n i provenienti esclu-l s i v a m e n t e d a l l a f e r - t ruen a z i o n e d e l l a u v a i f r e s c a [ I n c o m i n c i a n d o d a 11 g r . V i n c l u s i v a m e n t e . . . D i m o s t r a z i o n e d e l l ' a p p l i c a z i o n e d e i n u o v i d a z i i s u i v i n i ( 1 ) : V i n i a v e n t i u n a f o r z a a l c o o l i c a d a . . . 7 g r a d i sino 7»9 8 8»9 9 —. 9»9 10 10»9 11 1109 12 1209 13 18o9 14 —L 14o9 15

.—

15o9 16 1609 17 17o9 18

_

18o9 19 19o9 _ ,. ( F r e s c h i . B o z z o h 1 Secchi Bete 1 G r e g g i o . . . . . A d d o p p i a t e o torte . _ ( I n m a s s a • , B o r r a j pe t t i n a t a ( 2 ). O l i i G s s i p u r i d ' o l i v a ( 3 ) A n i m a l i v i v i B u o i . • V a c c h e . , V i t e l l i P e c o r e , montoni; becohi . . M a j a l i . . . . . . . . . C a c c i a g i o n e ( v i v a o m o r t a ) . P o l l a m e ( v i v o o m o r t o ) . . P i c c i o n i ( v i v i o m o r t i ) . . I n steli , . . . . M a c e r a t a , stigliata e stoppa . . . • P e t t i n a t a . . . . U o v a d i p o l l a m e F o r m a g g i o d i pasta d u r a ( o r a d ' o g n i s o r t a ) . . B u r r o f r e s c o • ' , ' F e l l i g r e g g i e fresche o secche, g r a n d i o piccole

( d i capretto, di a g n e l l o , ecc.) R i s o i n g r a n i - . . . Canapa

•I

ettolitro I d . I d . I d . I d . I d . I d . I d . I d . I d . I d I d . I d . q u i n t a l e I d . I d . I d . I d . I d . I d . q u i n t a l e peso vivo I d . Id. I d . I d . q u i n t a l e I d . I d . I d I d , I d . I d . I d . I d . I d . f r . e. f r . e. 1 20 0 70 P e r grado P e r g r a d o alcoolico e alcoolieo e p e r ettolitro per ettolitro di l i q u i d o . di l i q u i d o .

L o stesso d a z i o p e r i dieci p r i m i g r a d i e per ogni g r a d o in più p a g a -mento di u n a tassa di dog a n a e dog u a l e a l l ' a m m o n -t a r e del d a z i o di consumo s o p r a l'alcool. 8 40 4 90 9 60 5 60 10 80 6 30 12 • 7 13 56 8 56 15 12 10 12 16 68 11 6 8 18 25 13 25 19 81 14 81 21 37 16 37 22 93 17 93 24 50 19 50 26 06 21 06 esenti esenti; esenti esenti esenti esenti 800 • 300 esente esente 10 » 10 15 • 10 j / I n r a m o o i n s c o r z a „ l l n g r a n i . . - . l ' a v e ( d e c o r t i c a t e o c o n c a s s a t e ( F a r i n e L e g u m i s e c c h i P i s e l l i puntuti . . . / I n g r a n i . ) D e c o r t i c a t i . . . . A l t r l L , ( C r u d e . . ( F a r i n e (C o t t e . , M a r r o n i e c a s t a g n e F a r i n e d i m a r r o n i e d i castagne F i e h i s e c c h i -Mandorle, nooi e noociuole ( senzaUgus°cio' .

I d . I d . I d . I d . I d , I d . I d . I d . I d . I d . I d . I d . I d . I d . I d . 10 » 10 » 1 2 » 15 50 8 > 25 > 20 > 20 • esente esente 15 » 10 » 25 » 13 » esenti 8 > 1 50 3 » 3 50 6 . > esenti 8 » 6 » 6 • 8 > 3 » 5 » 6 » 6 » 12 » f r . e. 4 50 4 50 f r . c . 1 f r . o. 20 20 esente esente 10 , 6 > 15 . 6 » esenti I d a z i qui s o p r a si a p p l i c a n o ai v i n i a v e n t i u n a f o r z a alcoolica sino a 15°.9 e d a 16 g r a d i i n poi p a g a n o in più il d a z i o d ' i m p o r t a z i o n e d e l -l'alcool, cioè f r . 0,70 per g r a d o .

(11)

DENOMINAZIONE DELLE MERCI U N I T À DAZI d e l l e n u o v e t a r i f f e G E N E R A L E ( m a s s i m a ) — — — — — -D A Z I -D E L L E V I G E N T I T A R I F F E GENERALE CONVENZIONALE D I F F E R E N Z I A L E

O l i i v o l a t i l i , essenze d ' a r a n c i o , d i limone e loro

varietà. . q u i n t . C a r b o n e di l e g n a . tonnell.

S o m m a c c o , scotano, b e r b e r o (scorze, foglie, r a m i intieri o m a c i n a t i ) r G r e g g i o , s q u a d r a t o q u i n t a l e ì ( 1 6 centimetri o più . . I d . M a r m o ' Segato d e l l o ) ! s p e s s o r e d i j D a 4 a 16 centimetri . I d . V \ M e n o di 4 centimetri . I d . A c i d o o i t r i o o I L i' la l <!0 (B U O C O d» l i m 0 M (. r a l e o concentrato) . . . I d . A c i d o c i t r i o o cristallizzato . I d . T a r t r a t i di potassa compreso il t a r t r a t o doppio

di potassa e di soda :

T a r t a r o g r e g g i o , - l d .

A l t r i I d . F i l o dì c a n a p a o di lino semplici e g r e g g i :

Meno di 2000 inetri per c h i l o g r a m m a . . . I d . D a 2000 a 6000 metri p e r c h i l o g r a m m a . . I d . T e s s u t i di seta p u r a . . . . al chil.

( A due o tre capi esclusiva-D i s p a r t o ) m e n t e destinati a l l a f a b -i -i b r -i c a z l o n e de-i c o r d a m -i . q u -i n t a l e \ [ A l t r i I d . T r e c c i e D i p a g l i a , di scorza e di l e g n o bianco

(

o r d i n a r i e p e r stuoie . . . : I d . D i p a g l i a , di scorza e di legno b i a n c o

misto o no con fili di d i v e r s i tessili

per c a p p e l l i ed altre di o g n i specie. I d . f r . c. 100 » 15 > esente esènte esente 2 50 4 50 esente esente esenti 21 24 » 75 1 50 1 50 S » f r . c. 50 > 10 » esente esente esente 1 50 . 3 50 esente 50 » esente esenti 16 » 18 » 4 » » 50 1 > 1 » 2 • f r . 150 esente esente esente statuario esen. non statuario 2 50 fino a 10 g r a d i esente d a 10n a 35» 6 » sopra 35o 15 » a 5 0 * esente esenti 16 » 18 . esenti • 1 »-1 » f r . c. 100 » esente esento esente statuario esen. n o n statuario 1 60 esente esente esenti 13 » 14 50 esenti * 50 1 » f r . e. 750 • p i ù di 30 c. es. da-16 a 30 c. 1,50 d a 3 a 16 o. 3 » meno d i 3 c. 5 » 10 , I sino a 35° incl. 2 20 2 20 20 » 22 » d a 7 » a 13

(1) 11 d a z i o di consumo sull'alcool p u r o essendo oggi di f r . 156.25 i 100 g r a d i . • ( 8 ) N o n sono considerate come b o r r e pettinate che le m a t e r i e p r o v e n i e n t i d a l l a pettinatura sotto il nome loquettea o nappe! a l l ' e s e l ù

sione d'ogni m a t e r i a consimile che a b b i a ricevuto tutto o u n a parte del l a v o r o di p r e p a r a z i o n e p e r l a filatura. O g n i pettinato c o n v e r -tito in nastro di p r e p a r a z i o n e , ohe a v r à subito u n a torsione q u a l s i a s i , s a r à assimilato ai fili di b o r r a di seta.

(3) G l i o l i i d ' o l i v a d e s t i n a t i a l l a f a b b r i c a z i o n e d e l s a p o n e p a g h e r a n n o 3 f r . a l l a t a r i f f a m i n i m a e 6 f r . a l l a m a s s i m a . NOTA. — I l tratto di linea ( — ) nella colonna d e l l a T a r i f f a differenziale Ì n d i c a l e voci che non v i sono comprese, e q u i n d i v e n -gono applicati i d a z i della T a r i f f a g e n e r a l e .

I l tratto di l i n e a ( — ) n e l l a c o l o n n a d e l l a T a r i f f a minima i n d i c a le voci sulle q u a l i la F r a n c i a non h a v o l u t o v i n c o l a r s i ed i cui dazi della T a r i f f a generale sono a p p l i c a b i l i , m a suscettibili d i costanti v a r i a z i o n i .

LA SITUAZIONE DEL TESORO

al 31 decembre 1891

Il conto del T e s o r o al 3 1 d e c e m b r e p. p., v a l e a dire alla fine del 1 ° semestre dell'esercizio finan-ziario 1 8 9 1 - 9 2 dava i seguenti resultati:

Attivo : F o n d i di C a s s a a l l a chiusura d e l

-l'esercizio 1890-91 L . Incassi dal 1° luglio 1891 a t u t t o

dicembre ( e n t r a t a ord.) » I d e m (entrata straordinaria) . . » P e r debiti e crediti di T e s o r e r i a 2 8 8 , 6 2 0 , 9 8 3 . 42 804, 8 3 6 , 0 3 6 . 8 0 6 6 , 1 1 8 , 7 7 9 . 47 1 , 1 3 1 , 8 5 0 , 2 1 1 . 2 0 T o t a l e a t t i v o . L . 2 , 2 9 1 , 4 2 6 , 0 1 0 . 89 P a s s i v o : P a g a m e n t i d a l 1° luglio 1891 a tutto dicembre L . 9 7 7 , 4 1 8 , 5 5 3 . 87 P e r debiti e c r e d i t i di T e s o r e r i a » 1 , 0 6 1 , 4 9 6 , 9 1 1 . 0 1 F o n d i di C a s s a al 3 0 die. 1891. » 2 5 2 , 5 1 0 , 5 4 6 . 0 1 T o t a l e passivo. L. 2 , 2 9 1 , 4 2 6 , 0 1 0 . 8 9

Il seguente specchietto riepiloga i crediti, e i debili di T e s o r e r i a . 30 g i u g n o 1891 S I die. 1891 D i f f e r e n z e Conto di c a s s a L . 288, 621), 983. 42 252,510. 546. 01 — 36,110,437.41 Situa/..dei crediti di T e s o r e r i a . . . . 48,288,135.95 84. 498,795. 72 +• 36, 210, 659. 77 T o t . dell'attivo L. 336,909,119.37 337,009,341.73 + 10Ò,222. 36 S i t u a z . d e i debiti di T e s o r e r i a . . 475,310, 227.30 581, 874,187 26 —106,563,959.96 Situaz. ) attira l. di oassa 1 passiva » 138,401,107.93 : ? 244,864,845.53 —106,468 737.60

Gli incassi del 1° luglio 4 8 9 1 a tutto d e c e m b r e dello stesso anno, entrata ordinaria e straordinaria riunite, a m m o n t a n o à L . 8 7 0 , 9 5 4 , 8 4 6 . 2 7 contro L . 8 2 1 , 4 6 8 , 5 8 7 . 0 4 n e l p r i m o semestre dell' e s e r c i -zio precedente, e quindi un aumento nel 4 8 9 1 - 9 2 di L . 4 9 , 7 8 6 , 2 2 9 . 2 3 d i cui L . 1 3 , 4 1 2 , 4 8 4 . 4 5 spettano all'entrata ordinaria, e L , 3 6 , 3 7 5 , 7 4 4 . 7 8 a l -l'entrata straordinaria.

Riferimenti

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