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X n=1 3n  1 1 − 31n − e3nα  converge a per ogni α &gt

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Academic year: 2021

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(1)

Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica M/Z

Prova scritta di Analisi Matematica 1 del 24 febbraio 2018 – A

(1) Delle soluzioni in campo complesso dell’equazione z2 + (i − 1)z + i = 0 a nessuna appartiene al secondo quadrante

c una appartiene all’asse reale

b una appartiene al quarto quadrante d nessuna delle precedenti

(per rispondere alla domanda `e sufficiente valutare il segno della parte reale e immaginaria delle soluzioni)

(2) La successione an = (2n)αn

n3· n! per n → +∞

a converge per ogni α ≤ 1 c diverge per ogni α > 0

b converge se e solo se α = 1 d nessuna delle precedenti

(3) La funzione f (x) =

(ex cos x−cosh x+α sin2x

x se x > 0

(1 + 3x2)β se x ≤ 0 nel punto x0 = 0 a `e continua ma non derivabile per ogni α, β ∈ IR

c `e derivabile solo per α = 6β

b `e continua solo per α = 0 d nessuna delle precedenti (4) Il volume massimo di un cono circolare retto inscritto in una sfera di raggio 3 `e

a maggiore di 10π c minore di 2π

b compreso tra 8π e 10π d nessuna delle precedenti

(si ricorda che il volume di un cono di raggio r e altezza h `e π3r2h)

(5) L’integrale improprio Z +∞

9

√ 1

x3(x − 4)dx vale a +∞

c 14log 5 − 13

b 1

3

d nessuna delle precedenti

(6) La serie

+∞

X

n=1

3n

 1

1 − 31n

− e3nα



converge

a per ogni α > 0 c solo per α = 1

b per nessun α ∈ IR d nessuna delle precedenti

(2)

Soluzione

(1) La risposta esatta `e b . Abbiamo infatti che l’equazione z2 + (i − 1)z + i = 0 `e equazione di secondo grado a coefficienti complessi della forma az2+ bz + c = 0 con a, b, c ∈ C. Per determinarne le soluzioni possiamo applicare la formula

z±= −b±

2a

dove con ±√

∆ si sono denotate le due radici complesse del numero ∆ = b2− 4ac (osservato che se z `e una radice quadrata di ∆ ∈ C, allora −z sar`a anch’essa una radice). Nel nostro caso a = 1, b = i − 1 e c = i, quindi ∆ = (i − 1)2− 4i = −6i = 6(cos2 + i sin2 ) `e un numero complesso e le due radici quadrate di ∆ saranno date da

±√

∆ = ±√

6 cos4 + i sin4  = ±√ 6

2 2 +

2 2 i

= ±√

3 (i − 1) . Le soluzioni dell’equazione sono quindi

z± = −b±

2a = i−1±

3(i−1) 2

ovvero

z= i−1−

3(i−1)

2 =

3−1

2

3−1

2 i e z+ = i−1+

3(i−1)

2 = −1+

3 2 + 1+

3 2 i Dato che √

3 > 1, otteniamo che z cade nel quarto quadrante del piano complesso mentre z+ nel secondo.

(2) La risposta esatta `e d . Per calcolare il limite della successione (2n)n3·n!αn al variare di α ∈ IR applichiamo il criterio del rapporto. Per n → +∞ abbiamo

an+1

an = (2n + 2)αn+α

(n + 1)3· (n + 1)! · n3· n!

(2n)αn

= 2n + 2 2n

αn

(2n + 2)α n + 1

(n + 1)3

n3 ∼ 1 +n1αn

· 2α· nα−1





+∞ se α > 1 2e se α = 1 0 se α < 1 e quindi, essendo 2e > 1, dal criterio del rapporto possiamo concludere che

n→+∞lim an =

(+∞ se α ≥ 1 0 se α < 1

(3) La risposta corretta `e la d . Dagli sviluppi notevoli si ha

ex cos x= 1 + x cos x + 12(x cos x)2+ o((x cos x)2)

= 1 + x(1 + o(x)) + 12(x(1 + o(x)))2+ o((x(1 + o(x)))2)

= 1 + x + o(x2) + 1(x2+ o(x2)) + o(x2+ o(x2))

(3)

e quindi

ex cos x− cosh x + α sin2x = 1 + x +x22 + o(x2) − (1 + x22 + o(x2)) + α(x2 + o(x2)) = x + αx2+ o(x2) Ne segue che

lim

x→0+f (x) = lim

x→0+

ex cos x− cosh x + α sin2x

x = lim

x→0+

x + αx2+ o(x2)

x = 1

per ogni α ∈ IR ed essendo

lim

x→0

f (x) = lim

x→0

(1 + 3x2)β = 1 = f (0)

per ogni β ∈ IR, si ottiene che f (x) risulta continua in x0 = 0 per ogni α, β ∈ IR.

Riguardo alla derivabilit`a osserviamo che f (x) `e derivabile in ogni x < 0 con f0(x) = 6βx(1 + 3x2)β−1 e che lim

x→0f0(x) = 0 per ogni β ∈ IR. Quindi, per ogni β ∈ IR, la funzione ammette derivata sinistra in x0 = 0 con f0 (0) = 0.

Riguardo alla derivata destra, dallo sviluppo precedentemente ottenuto si ha

lim

x→0+

f (x) − f (0)

x = lim

x→0+

ex cos x−cosh x+α sin2x

x − 1

x = lim

x→0+

ex cos x− cosh x + α sin2x − x x2

= lim

x→0+

αx2+ o(x2) x2 = α.

Quindi la funzione ammette derivata destra in x0 = 0 con f+0 (0) = α. Ne segue che la funzione risulta derivabile in x0 = 0 solo per α = 0 e ogni β ∈ IR.

(4) La risposta corretta `e a . Per determinareil volume massimo di un cono circolare retto inscritto in una sfera di raggio 3 osserviamo che detta h l’altezza del cilindro e r il suo raggio, posto x = h − 3, si ha che x2+ r2 = 9 e dunque r2 = 9 − x2.

x r 3

3

(4)

Poich´e il volume del cono `e uguale a V = π3r2h = π3(x + 3)(9 − x2), il cono di volume massimo inscritto in una sfera di raggio 3 avr`a altezza h0 = 3 + x0 e raggio r0 = p9 − x20 dove x0 `e punto di massimo della funzione

f (x) = (x + 3)(9 − x2) = −x3− 3x2+ 9x + 27 nell’intervallo [−3, 3].

La funzione risulta derivabile in (−3, 3) con f0(x) = −3x2−6x+9 = −3(x2+2x−3) = −3(x+3)(x−1) e quindi f0(x) > 0 se e solo se −3 < x < 1. Ne segue che f (x) risulta strettamente crescente in [−3, 1], strettamente decrescente in [1, 3] e x0 = 1 `e punto di massimo assoluto. Il volume massimo sar`a allora pari a Vmax = π3(x0+ 3)(9 − x20) = 32π3 e poich´e 323 > 10 possiamo concludere che il volume massimo `e maggiore di 10π

(5) La risposta corretta `e d . Infatti, per calcolareR dx

x3(x−4) operiamo innanzitutto una sostituzione ponendo t =√

x, da cui x = t2 e dx = 2tdt. Otteniamo

Z dx

√x3(x − 4) = 2

Z dt

t2(t2− 4) = −12 Z 1

t2 dt + 18

Z 1

t − 2dt − 18

Z 1

t + 2dt

= 121t +18log |t − 2| − 18log |t + 2| + c = 21x +18log |√

x − 2| −18log |√

x + 2| + c Dalla definizione di integrale improprio e dalla formula fondamentale del calcolo integrale otteniamo

Z +∞

9

√ dx

x3(x − 4) = lim

b→+∞

Z b 9

√ dx

x3(x − 4) = lim

b→+∞

h 1 2

x +18 log |√

x − 2| −18 log |√

x + 2|ib 9

= lim

b→+∞

1 2

b + 18log |√

b − 2| −18 log |√

b + 2| − 16 +18log 5 = 18log 5 − 16

(6) La risposta corretta `e a . Infatti, lo sviluppo di Taylor di ordine 2 della funzione 1−x1 − eαx per x → 0 `e

1

1−x − eαx = 1 + x + x2 + o(x2) − (1 + αx +α22x2 + o(x2))

= (1 − α)x + (1 − α22)x2+ o(x2) ∼

((1 − α)x, se α 6= 1,

x2

2, se α = −1.

Ponendo x = 31n, per n → +∞ otteniamo

1

1−3n1 − e3nα ∼ (1−α

3n , se α 6= 1,

1

2·32n, se α = 1.

e dunque che

3n

1

1−3n1 − e3nα 

((1 − α), se α 6= 1,

1

2·3n, se α = 1.

Possiamo allora concludere che la serie non converge per α 6= 1, dato che non risulta verificata la condizione necessaria alla convergenza, mentre dal criterio del confronto asintotico la serie converge

(5)

Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica M/Z

Prova scritta di Analisi Matematica 1 del 24 febbraio 2018 – B

(1) Delle soluzioni in campo complesso dell’equazione z2 + (1 − i)z − 2i = 0 a nessuna appartiene al terzo quadrante

c una appartiene all’asse immaginario

b una appartiene al secondo quadrante d nessuna delle precedenti

(per rispondere alla domanda `e sufficiente valutare il segno della parte reale e immaginaria delle soluzioni)

(2) La successione an = n2· n!

(3n)αn per n → +∞

a converge per ogni α ≤ 1 c diverge per ogni α > 0

b converge se e solo se α = 1 d nessuna delle precedenti

(3) La funzione f (x) =

(ex cosh x−cos x+α sinh2x

x se x > 0

(1 + 2x2)β se x ≤ 0 nel punto x0 = 0 a `e continua ma non derivabile per ogni α, β ∈ IR

c `e derivabile solo per α = 4β

b `e derivabile solo per α = −1, ∀β ∈ IR d nessuna delle precedenti

(4) Il volume massimo di un cono inscritto in una sfera di raggio 1 `e a maggiore di 2π

c minore di π2

b compreso tra π2 e π d nessuna delle precedenti

(si ricorda che il volume di un cono di raggio r e altezza h `e π3r2h)

(5) L’integrale improprio Z +∞

9

√ 1

x3(x + 3)dx vale a +∞

c 29

b π2

d nessuna delle precedenti

(6) La serie

+∞

X

n=1

2n

 1

1 + 2αn

− cos21n



converge

a solo per α = 0 c per nessun α ∈ IR

b per ogni α > 0

d nessuna delle precedenti

(6)

Soluzione

(1) La risposta esatta `e d . Abbiamo infatti che l’equazione z2 + (1 − i)z − 2i = 0 `e equazione di secondo grado a coefficienti complessi della forma az2+ bz + c = 0 con a, b, c ∈ C. Per determinarne le soluzioni possiamo applicare la formula

z±= −b±

2a

dove con ±√

∆ si sono denotate le due radici complesse del numero ∆ = b2 − 4ac. Nel nostro caso a = 1, b = 1 − i e c = −2i, quindi ∆ = (1 − i)2 + 8i = 6i = 6(cosπ2 + i sin π2) `e un numero complesso e le due radici quadrate di ∆ saranno date da

±√

∆ = ±√

6 cosπ4 + i sinπ4 = ±√ 6

2 2 +

2 2 i

= ±√

3 (1 + i) . Le soluzioni dell’equazione sono quindi

z± = −b±

2a = i−1±

3(1+i) 2

ovvero

z= i−1−

3(1+i)

2 = −

3+1

2

3−1

2 i e z+ = i−1+

3(1+i)

2 =

3−1

2 +

3+1 2 i Dato che √

3 > 1, otteniamo che z cade nel terzo quadrante del piano complesso mentre z+ nel primo.

(2) La risposta esatta `e d . Per calcolare il limite della successione (3n)n2·n!αn al variare di α ∈ IR applichiamo il criterio del rapporto. Per n → +∞ abbiamo

an+1

an = (n + 1)2· (n + 1)!

(3n + 3)αn+α · (3n)αn n2· n!

=

 3n 3n + 3

αn

n + 1 (3n + 3)α

n2

(n + 1)2 ∼ 1

1 + n1αn · 1 3αnα−1





+∞ se α < 1

1

3e se α = 1 0 se α > 1 e quindi, essendo 3e > 1, dal criterio del rapporto possiamo concludere che

n→+∞lim an =

(+∞ se α < 1 0 se α ≥ 1

(3) La risposta corretta `e la d . Dagli sviluppi notevoli si ha

ex cosh x = 1 + x cosh x +12(x cosh x)2+ o((x cosh x)2)

= 1 + x(1 + o(x)) +12(x(1 + o(x)))2+ o((x(1 + o(x)))2)

= 1 + x + o(x2) + 1(x2+ o(x2)) + o(x2+ o(x2))

(7)

e quindi

ex cosh x− cos x + α sinh2x = 1 + x +x22+ o(x2) − (1 −x22+ o(x2)) + α(x2+ o(x2)) = x + (α + 1)x2+ o(x2) Ne segue che

lim

x→0+f (x) = lim

x→0+

ex cos x− cosh x + α sin2x

x = lim

x→0+

x + αx2+ o(x2)

x = 1

per ogni α ∈ IR ed essendo

lim

x→0

f (x) = lim

x→0

(1 + 2x2)β = 1 = f (0)

per ogni β ∈ IR, si ottiene che f (x) risulta continua in x0 = 0 per ogni α, β ∈ IR.

Riguardo alla derivabilit`a osserviamo che f (x) `e derivabile in ogni x < 0 con f0(x) = 4βx(1 + 2x2)β−1 e che lim

x→0f0(x) = 0 per ogni β ∈ IR. Quindi, per ogni β ∈ IR, la funzione ammette derivata sinistra in x0 = 0 con f0 (0) = 0.

Riguardo alla derivata destra, dallo sviluppo precedentemente ottenuto si ha

lim

x→0+

f (x) − f (0)

x = lim

x→0+

ex cosh x−cos x+α sinh2x

x − 1

x = lim

x→0+

ex cosh x− cos x + α sinh2x − x x2

= lim

x→0+

(α + 1)x2+ o(x2)

x2 = α + 1.

Quindi la funzione ammette derivata destra in x0 = 0 con f+0 (0) = α + 1. Ne segue che la funzione risulta derivabile in x0 = 0 solo per α = −1 e ogni β ∈ IR.

(4) La risposta corretta `e a . Per determinareil volume massimo di un cono circolare retto inscritto in una sfera di raggio 1 osserviamo che detta h l’altezza del cilindro e r il suo raggio, posto x = h − 1, si ha che x2+ r2 = 1 e dunque r2 = 1 − x2.

x r 1

1

(8)

Poich´e il volume del cono `e uguale a V = π3r2h = π3(x + 1)(1 − x2), il cono di volume massimo inscritto in una sfera di raggio 1 avr`a altezza h0 = 1 + x0 e raggio r0 = p1 − x20 dove x0 `e punto di massimo della funzione

f (x) = (x + 1)(1 − x2) = −x3− x2+ x + 1 nell’intervallo [−1, 1].

La funzione risulta derivabile in (−1, 1) con f0(x) = −3x2 − 2x + 1 e quindi f0(x) > 0 se e solo se −1 < x < 13. Ne segue che f (x) risulta strettamente crescente in [−1,13], strettamente de- crescente in [13, 1] e x0 = 13 `e punto di massimo assoluto. Il volume massimo sar`a allora pari a Vmax = π3(x0+ 1)(1 − x20) = 32π81 e poich´e 3281 < 12 possiamo concludere che il volume massimo `e minore di π2

(5) La risposta corretta `e c . Infatti, per calcolareR dx

x3(x+3) operiamo innanzitutto una sostituzione ponendo t =√

x, da cui x = t2 e dx = 2tdt. Otteniamo

Z dx

x3(x + 3) = 2

Z dt

t2(t2+ 3) = 23 Z 1

t2 dt − 23

Z 1

t2+ 3dt

= −231t2

3

3arctant

3 + c = −231x2

3

3arctan

x

3 + c

Dalla definizione di integrale improprio e dalla formula fondamentale del calcolo integrale otteniamo Z +∞

9

√ dx

x3(x + 3) = lim

b→+∞

Z b 9

√ dx

x3(x + 3) = lim

b→+∞

h−231x2

3

3arctan

x

3

ib 9

= lim

b→+∞231

b2

3

3arctan

b

3 +29 + 2

3

3arctan3

3 = 29π

9 3

(6) La risposta corretta `e a . Infatti,lo sviluppo di Taylor di ordine 2 della funzione 1+αx1 − cos x per x → 0 `e

1

1+αx− cos x = 1 − αx + α2x2 + o(x2) − (1 − x22 + o(x2)) =

= −αx + (α2 +12)x2+ o(x2) ∼

(−αx, se α 6= 0,

x2

2 , se α = 0.

Ponendo x = 21n, per n → +∞ otteniamo

1

1+2nα − cos 21n

(−2αn, se α 6= 0,

1

2·22n, se α = 0.

e dunque che

2n

1

1+2nα − cos 21n

∼

(−α, se α 6= 0,

1

2·2n, se α = 0.

Possiamo allora concludere che la serie non converge per α 6= 0, dato che non risulta verificata la condizione necessaria alla convergenza, mentre dal criterio del confronto asintotico la serie converge

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