• Non ci sono risultati.

Soluzione dell'equazione dell'onda Onde piane - Polarizzazione

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Soluzione dell'equazione dell'onda Onde piane - Polarizzazione"

Copied!
39
0
0

Testo completo

(1)

Prof. Francesco Ragusa

Università degli Studi di Milano

Anno Accademico 2020/2021

Elettromagnetismo

Soluzione dell'equazione dell'onda Onde piane - Polarizzazione

Teorema di Poynting. Tensore degli stress ***

Energia e quantità di moto dell'onda

Lezione n. 40 – 18.05.2021

(2)

Soluzioni dell'equazione dell'onda

Cerchiamo le soluzioni dell'equazione dell'onda uni- dimensionale utilizzando la trasformata di Fourier

La trasformata di Fourier è definita come

Applicando le formule precedenti alla funzione di due variabili f(x,t)

Calcoliamo le derivate di f(x,t)

Introduciamo nell'equazione

L'integrando deve essere identicamente nullo

***

(3)

Soluzioni dell'equazione dell'onda

Abbiamo pertanto ricondotto il problema alla ricerca della soluzione di un'equazione differenziale ordinaria (oscillatore armonico)

Per ogni valore di k la soluzione è

Rimandiamo la discussione delle "costanti" U(k) e V(k) che dipendono dalle condizioni iniziali

Inserendo nell'espressione per f(x,t)

***

(4)

Soluzioni dell'equazione dell'onda

Esaminiamo la soluzione trovata

Abbiamo ritrovato la soluzione di D'Alembert

La soluzione generale dell'equazione è la somma di due onde

Un'onda che propaga nel senso negativo delle x

Un'onda che propaga nel senso positivo delle x

È facile verificare che per una arbitraria funzione h(x), due volte continua h(x ± ct) è soluzione dell'equazione delle onde

Inoltre osserviamo che le funzioni exp[±ik(x ± ct)] sono soluzioni dell'equazione delle onde

Sono funzioni sinusoidali

I parametri ω e k non sono indipendenti ω = kc

Le funzioni exp[±ik(x ± ct)] dette anche onde monocromatiche di frequenza ω = kc

La soluzione generale, espressa sotto forma di trasformata, è una sovrapposizione (integrale) di onde sinusoidali

(5)

Soluzioni dell'equazione dell'onda

Per finire determiniamo U(k) e V(k) in funzione delle condizioni iniziali

Abbiamo

Inoltre

Otteniamo

***

(6)

Onde piane e monocromatiche

Ritorniamo alle onde elettromagnetiche

Abbiamo visto che i campi

E

e

B

soddisfano le equazioni

In coordinate cartesiane le 6 componenti dei campi soddisfano le equazioni dell'onda

Una soluzione dell'equazione dell'onda non soddisfa necessariamente le equazioni di Maxwell (che accoppiano

E

e

B

)

Le equazioni d'onda per

E

e per

B

sono disaccoppiate

La richiesta che le soluzioni soddisfino anche le equazioni di Maxwell restringe le soluzioni accettabili: onde elettromagnetiche

Le equazioni

∇⋅E = 0

e

∇⋅B = 0

impongono che

E

e

B

siano perpendicolari alla direzione di propagazione

Le equazioni del rotore impongono che i campi

E

e

B

siano perpendicolari fra loro e i loro moduli collegati

Consideriamo soluzioni del tipo

E(r,t) = E

0

e

−i(ωt − kx)

Un'onda che propaga lungo l'asse x

I campi

E(r,t)

e B(r,t) hanno lo stesso valore sui piani perpendicolari all'asse x Un'onda di questo tipo si chiama onda piana

(7)

Soluzioni: onde piane

In un'onda piana i campi

E

e

B

non cambiano spostandosi sul piano

Non necessariamente il piano deve essere perpendicolare ad uno degli assi coordinato I campi dipendono solo dalla lunghezza ζ della

proiezione di

r

nella direzione della normale al piano

Il fatto che il campo dipenda solo da ζ implica che le derivate abbiano una forma particolare

Espressioni analoghe per le altre derivate

Specializziamo queste considerazioni all'operatore

applicato a un'onda piana (in coordinate cartesiane) o a una sua componente f(ζ)

ζ

è la distanza del piano dall'origine

(8)

Soluzioni: onde piane

Utilizzando l'espressione dell'operatore

trovata per l'onda piana possiamo riscrivere le equazioni di Maxwell nel vuoto

Ricaviamo adesso la proprietà di trasversalità dell'onda piana

Moltiplichiamo per la quarta equazione

Analogamente per la prima equazione si ha

Sommando le due equazioni

Il differenziale

dE

è la variazione del campo elettrico se ci si muove nella direzione di propagazione o se varia il tempo

definiamo

(9)

Soluzioni: onde piane

Analogamente dalla seconda e dalla terza equazione si ricava

Il significato di queste equazioni è il seguente

In un'onda piana le variazioni

dE e dB

dovute a spostamenti lungo ζ e/o a variazioni nel tempo sono perpendicolari a

È possibile che la condizione sia verificata anche per campi con componente lungo ζ

Ad esempio, il campo

E

potrebbe avere una componente uniforme lungo ζ

Implica che anche

Non sono onde che si propagano

Quindi i campi

E

e

B

di un'onda giacciono sul piano perpendicolare a

Utilizziamo un sistema di riferimento locale ξ−η

I campi possono essere scomposti nelle componenti Eξ e Eη, Bξ e Bη

Verifichiamo adesso che queste componenti soddisfano l'equazione dell'onda inoltre

Significa che sarebbero campi statici ricordiamo la precedente

(10)

Soluzioni: onde piane

Ricaviamo l'equazione dell'onda nella coordinata ζ

Utilizziamo la terza e la quarta equazione

Moltiplichiamo vettorialmente la terza per

Deriviamo rispetto a ζ l'equazione ottenuta e rispetto a t la quarta

Eliminiamo

B

Analogamente per il campo

B

Ci siamo ricondotti all'equazione dell'onda unidimensionale

(11)

Soluzioni: onde piane

Le equazioni trovate sono quelle dell'onda unidimensionale

Utilizziamo le soluzioni trovate precedentemente (vedi diapositiva )

Pertanto ci sono due soluzioni che descrivono

Un'onda che viaggia verso "destra": ωt−kζ

Un'onda che viaggia verso "sinistra": ωt+kζ

Per ciascuno dei due tipi di onda esistono ancora due soluzioni e±i(…)

La soluzione generale sarà data da

Le costanti A e B sono scelte in modo che la soluzione sia reale: B = A*

Definiamo ρ = |A| = |B| e δ = arg(A) = − arg(B)

Sia la fase δ che l'ampiezza ρ sono arbitrarie (ρ o 2ρ è la stessa cosa)

Una differenza di π/2 in δ fa passare da un seno a un coseno

Le soluzioni sono pertanto onde sinusoidali che viaggiano in due direzioni φ può essere ωt−kζ oppure ωt+kζ

sono anche monocromatiche 4021294

(12)

Soluzioni: onde piane

Abbiamo visto che le soluzioni sono onde sinusoidali

Tuttavia è molto più semplice utilizzare gli esponenziali complessi

Per tale motivo si indica la soluzione nella forma

La costante A è in generale complessa: contiene eventuali sfasamenti δ

Alla fine del calcolo si prende la parte reale

Usiamo il vettore d'onda

Consideriamo un'onda generale

Ritornando alla soluzione per il campo elettrico troviamo

Le costanti E e E sono complesse

Per la componente Eη del campo si trova una soluzione analoga

In forma vettoriale

Il simbolo ∼ (tilde) utilizzato per i vettori sottolinea che si tratta di grandezze complesse

I vettori complessi sono necessari per una soluzione reale progressiva regressiva

(13)

Soluzioni: onde piane

Per il campo magnetico si trova una soluzione analoga

Troviamo una relazione fra i vettori e i vettori

Utilizziamo l'equazione (vedi diapositiva )

Calcoliamo le derivate

Introduciamo nell'equazione di Maxwell

Uguagliamo i coefficienti dei due esponenziali (ricordiamo ω = kc) 4061036

ricordiamo il campo

E

progressiva regressiva

(14)

Soluzioni: onde piane

Consideriamo un'onda che viaggia nella direzione positiva z

Il vettore è nella direzione x

Il vettore punta nella direzione y

Il periodo dell'onda

La lunghezza d'onda

(15)

Lo spettro delle onde elettromagnetiche

(16)

Lo spettro visibile

(17)

Polarizzazione dell'onda

L'onda che abbiamo visto ha il vettore campo elettrico che oscilla parallelamente alla direzione x

L'onda è polarizzata linearmente

Naturalmente il vettore

E

può puntare in qualsiasi direzione

La direzione del vettore

E

è la direzione in cui è polarizzata l'onda

Ad esempio …

Vediamo in dettaglio come costruire un'onda polarizzata obliquamente tramite la sovrapposizione di altre due onde

Utilizziamo due onde con polarizzazione Verticale e Orizzontale

E

z e

E

y

Scegliamo i due vettori e nel modo seguente

polarizzazione verticale polarizzazione orizzontale polarizzazione obliqua

(18)

Polarizzazione dell'onda

Sommiamo le due onde

Anziché sceglier opportunamente i vettori complessi è anche possibile prendere la parte reale del vettore complesso

E

s

Abbiamo ottenuto un'onda polarizzata linearmente con polarizzazione obliqua

Visualizziamo il campo

E

per x = 0 in funzione del tempo

È l'andamento temporale del campo sul piano x = 0

La direzione del vettore è sempre la stessa

La lunghezza del vettore oscilla

(19)

Polarizzazione dell'onda

Utilizziamo adesso altre due onde

Il vettore ha una parte immaginaria

Sommiamo le due onde

Calcoliamo la parte reale

In questo caso la polarizzazione è circolare

Studiamo il campo sul piano x = 0

Visto dalla sorgente il vettore

E

ruota in senso antiorario: polarizzazione sinistra

(20)

Polarizzazione dell'onda

Se lo sfasamento è −π/2

E

(visto dalla sorgente) ruota in senso orario: polarizzazione destra

Infine consideriamo due ulteriori sfasamenti

• φ = ±π/4

In questo caso le onde sono polarizzate ellitticamente

• φ positivo polarizzazione sinistra

• φ negativo polarizzazione destra

(21)

Teorema di Poynting

Abbiamo scritto l'energia associata ai campi elettrici e magnetici con le seguenti espressioni

Queste espressioni valgono anche per campi variabili nel tempo

Per un campo elettromagnetico si scrive

Supponiamo che una distribuzione di cariche ρ e di correnti

J

generi un campo elettromagnetico descritto dai campi

E

e

B

Supponiamo che le cariche si muovano

• v è la velocità dell'elemento di carica contenuto in dV

Calcoliamo il lavoro fatto dal campo elettromagnetico su di esse nel tempo dt

Consideriamo un elemento di volume dV

Su questa carica (infinitesima) agisce la forza di Lorentz

f

(infinitesima)

Il lavoro fatto nel volume dV (w densità di lavoro) è dato da

(22)

Teorema di Poynting

Pertanto la potenza erogata nel volume dV è data da

Integrando sul volume

Consideriamo l'equazione di Maxwell

Introducendo nell'equazione per la potenza

Sviluppiamo il primo termine utilizzando (vedi diapositiva )113639

(23)

Teorema di Poynting

Inseriamo nella espressione della potenza

Osserviamo che

Sostituendo

Il secondo integrale è l'energia elettromagnetica

Trasformiamo il primo integrale con il teorema della divergenza

(24)

Teorema di Poynting

Utilizzando il teorema della divergenza

Il simbolo ∂V indica la superficie che delimita il volume V

Sostituendo

Definiamo il vettore di Poynting

Interpretiamo l'equazione trovata

Il lavoro fatto sulle cariche e sulle correnti dalle forze elettromagnetiche è uguale alla diminuzione dell'energia del campo meno l'energia che

(25)

Teorema di Poynting

La relazione precedente può essere messa in forma differenziale

Definiamo delle quantità per unità di volume: densità

Utilizziamo il teorema della divergenza

Sostituendo nella relazione iniziale

Uguagliamo gli integrandi

Attraverso una superficie che racchiude un sistema elettromagnetico può fluire energia verso l'esterno:

∇⋅S > 0

a) Se il lavoro sulle cariche è negativo: le cariche FANNO lavoro sul campo

b) L'energia immagazzinata nel campo diminuisce Lavoro per unità

di volume w Densità di energia

del campo uEM

(26)

Quantità di moto

Abbiamo visto il campo elettrico generato da una carica in moto rettilineo uniforme ( vedi diapositiva )

Una carica in movimento genera anche un campo magnetico

Abbiamo derivato l'espressione del campo magnetico

B

(vedi diapositiva )

Le linee di campo sono delle circonferenze centrate sulla traiettoria

L'intensità del campo magnetico dipende dall'angolo θ

La forma dei campi appena introdotta permette di convincersi che in elettrodinamica è necessario introdurre anche il concetto di quantità di moto del campo elettromagnetico

150848

1921216

(27)

Quantità di moto

Come primo esempio consideriamo due cariche q1 e q2 in movimento (v1 = v2)

Le due cariche generano un campo elettrico

E

secondo la formula della diapositiva precedente

Le forze elettriche sono (le distanze da O sono uguali)

Le forze elettriche rispettano la terza legge di Newton

Le due cariche generano anche un campo magnetico

I campi magnetici

B

1 e

B

2 (perpendicolari allo schermo)

Le forze sulle due cariche sono date dalla legge di Lorentz

Si verifica facilmente che le due forze magnetiche hanno lo stesso modulo

Tuttavia le due forze magnetiche non agiscono lungo la congiungente

Non obbediscono alla terza legge di newton

La violazione della terza legge di Newton sarebbe molto grave

La conservazione della quantità di moto dipende dalla terza legge

Il problema viene risolto dall'introduzione della quantità di moto del campo elettromagnetico

• Vedi: Keller J.M. – Newton's Third Law and Electrodynamics - American Journal of Physics 10, p. 302 (1948)

(28)

Quantità di moto

Il secondo esempio è presentato sotto forma di paradosso

Consideriamo due sistemi di riferimento Σ e Σ′

• Σ′ si muove da destra verso sinistra con velocita

v′

Supponiamo che nel sistema Σ′ due cariche q1 e q2 si muovano con velocità opposte con lo stesso modulo v′

Naturalmente nel sistema Σ la carica q1 è ferma mentre la carica q2 si muove con una velocità

v

Osserviamo innanzitutto che in entrambi i sistemi l'interazione fra le due cariche è solo elettrica

Infatti il campo magnetico nella posizione delle cariche è nullo

Il campo elettrico generato dalle due cariche è

Nel sistema Σ′ su ciascuna carica agisce la forza

se

v

ed

E

sono paralleli segue che

B = 0

(29)

Quantità di moto

Analizziamo adesso il fenomeno nel sistema Σ

Nella posizione della carica q1 il campo elettrico è

Nella posizione della carica q2 il campo è elettrico è

Osserviamo che le due forze agiscono sulla congiungente ma hanno moduli diversi

La terza legge di Newton non è soddisfatta

Ancora una volta la soluzione si trova attribuendo quantità di moto al campo

Si dimostra che la quantità di moto del campo è

Si può verificare che l'equilibrio delle forze è

Sommiamo

F

12 e

F

21

Jefimenko O. – European Journal of Physics 20 (1999) p. 39

t = 0

(30)

Quantità di moto

Troviamo adesso un'espressione per la quantità di moto del campo elettromagnetico simile a quella dell'energia

Per l'energia avevamo trovato

Vogliamo trovare

È una relazione più complicata: ci sono tre componenti i = x, y, z

La quantità di moto è un vettore

Il flusso attraverso una superficie deve essere un vettore

La grandezza corrispondente a

S

non può essere un vettore

È un tensore: il tensore degli stress di Maxwell

Pensiamo al flusso di quantità di moto attraverso una superficie

Ad esempio una superficie attraversata da particelle

Il flusso attraverso la superficie (x−y) produce quantità di moto nelle tre direzioni

Lo stesso attraverso superfici x−z e y−z

***

Si vedrà che

(31)

Quantità di moto

Il termine a primo membro rappresenta la variazione di quantità di moto all'interno di un volume V nell'unita di tempo

La variazione di quantità di moto è la forza che agisce sulla materia

Introduciamo la forza per unità di volume

Si potrebbe procedere in modo analogo a quanto fatto per il teorema di Poynting

Si introducono ρ e

J

nell'espressione utilizzando le equazioni Maxwell

Si elabora l'espressione utilizzando le altre equazioni e opportune identità vettoriali

Il calcolo è lungo e non particolarmente illuminante

Si può consultare Griffiths § 8.2.2

Ricordiamo l'espressione della forza di Lorentz

***

(32)

Quantità di moto

Si giunge al risultato

Il primo membro è la componente i di un vettore

La quantità fra parentesi del secondo termine del secondo membro è la componente i di un vettore che rappresenta la quantità di moto del campo

Introduciamo la densità di quantità di moto

Il primo termine nel secondo membro rappresenta il flusso di quantità di moto al secondo attraverso la superficie che delimita il volume

La grandezza Tij è il Tensore degli Stress di Maxwell

L'integrale di superficie (un flusso) deve produrre un vettore

D'altro canto il flusso è il prodotto di un vettore e la normale alla superficie

Per questo motivo nell'integrando compare un tensore Notiamo che

g

è proporzionale

al vettore di Poynting

***

(33)

Il tensore degli stress di Maxwell

Esaminiamo ancora l'integrale

Deve produrre tre componenti

Consideriamo la componente i

Consideriamo inoltre l'elemento di superficie

da

Attraverso questa superficie il campo contribuisce quantità di moto lungo la direzione i tramite le tre proiezioni di

da

nelle direzioni x, y, z

Proiettiamo la superficie

da

nelle tre direzioni degli assi

L'integrando della componente i è pertanto

Infine scriviamo la legge di conservazione in forma differenziale

È la "divergenza" del tensore

***

(34)

Il tensore degli stress di Maxwell

Per meglio comprendere il significato e l'uso del tensore degli Stress di Maxwell risolviamo il seguente problema

Consideriamo una sfera di raggio R e carica Q

Immaginiamo che la sfera sia divisa in due emisferi

Calcolare la forza su ciascun emisfero

Il problema si può risolvere con metodi standard

Sappiamo che all'interno della sfera il campo è

L'elemento di volume interno alla sfera è

La forza esercita sull'elemento di volume dv è

La forza totale è

Si verifica facilmente che l'unico contributo diverso da zero è Fz

***

(35)

Il tensore degli stress di Maxwell

La forza è pertanto

In definitiva, la forza sull'emisfero superiore è

Ripetiamo adesso il calcolo utilizzando il tensore degli stress

Bisogna calcolare il flusso di Tij attraverso la superficie dell'emisfero

Attraverso la superficie della calotta

Attraverso la base della calotta

Per brevità calcoliamo solo la componente z delle forza

Sappiamo già che le altre componenti sono nulle

Si potrebbe trarre la stessa conclusione con argomenti di simmetria

***

(36)

Il tensore degli stress di Maxwell

Le componenti cartesiane del campo sono

Scriviamo le componenti necessarie del tensore

L'elemento di superficie sulla calotta sferica è

Le componenti sono

Il contributo alla forza della calotta Fc è pertanto

***

(37)

Il tensore degli stress di Maxwell

Pertanto

Rimane da calcolare il contributo della superficie inferiore

L'elemento di superficie sulla base equatoriale è

Sulla superficie inferiore (θ = π/2)

La forza totale è In accordo con il risultato

della diapositiva 3894361412

***

(38)

Il tensore degli stress di Maxwell

Non è obbligatorio utilizzare la superficie dell'emisfero

È sufficiente utilizzare una superficie che contiene la carica sulla quale vogliamo effettuare il calcolo

Eventualmente anche nel caso magnetico

Una superficie chiusa che contiene tutte le cariche e le correnti di interesse

Possiamo utilizzare una superficie differente

Ad esempio una calotta più grande

Al crescere del raggio della semisfera il contributo della superficie sferica tende a zero

Bisogna tuttavia aggiungere il contributo della superficie piana da r = R a r = ∞

Per r > R il campo elettrico

E

giace sulla superficie e ha modulo

La componente di Tij di interesse è Tzz

L'elemento di superficie è lo stesso di prima

***

(39)

Il tensore degli stress di Maxwell

Riassumendo

Il contributo del piano per r < R è

Il contributo restante del piano (R − ∞)

Complessivamente la forza è

In accordo con il risultato precedente

Il risultato trovato è molto importante e utile

Si può' calcolare la forza su un sistema complicato di cariche (e correnti) ignorandone i dettagli calcolando il flusso del tensore degli stress su una superficie chiusa arbitraria (conveniente) che racchiude tutto il sistema di interesse

Esercizio

Riprodurre la forza di Coulomb fra due cariche utilizzando il tensore degli stress di Maxwell

***

Riferimenti

Documenti correlati

Posso supporre che i coefficienti delle derivate varino lentamente rispetto a come varia la mia soluzione u nel tempo e nello spazio, e siano quindi approssimabili con delle

• La quantità fra parentesi del secondo termine del secondo membro è la componente i di un vettore che rappresenta la quantità di moto del campo. • Introduciamo la densità

ORDINARE LE IDEE DI UN DISCORSO ORDINARE LE IDEE DI UN DISCORSO primo, secondo • in primo luogo, in secondo. luogo da

[r]

Determiniamo tutte le soluzioni

Se nella disequazione da risolvere compare il segno ≥ o ≤ si dovranno considerare come soluzioni, oltre ai punti della parabola. che giacciono internamente a uno dei due

Un sistema costituito da due equazioni di secondo grado in due incognite si dice omogeneo se nelle sue equazioni mancano i termini di primo

Una corrente liquida di reagente alla concentrazione di 1 mol/l attraversa due reattori CSTR in serie. La concentrazione di A all’uscita del primo reattore è