Giardia duodenalis
• Protista
• Sottoregno Protozoa
• Phylum Sarcomastigophora
• Subphylum Mastigophora
• Classe Zoomastigophorea
• Ordine Diplomonadida
• Genere Giardia
• Specie Giardia duodenalis
CLASSIFICAZIONE
• Giardia agilis : anfibi
• Giardia muris : roditori
• Giardia ardeae e G.
psittaci: uccelli
• Giardia duodenalis:
uomo e altri mammiferi
Le specie del genere Giardia
Descrizione del parassita
Nell’ospite il parassita si presenta sotto 2 forme :
• Trofozoite
• Cisti
Giardia duodenalis Trophozoite
Light microscope photos of trophozoites
Trofozoite SEM
Flagelli annessi alla ventosa
Protrusioni per l’adesione ai villi
Disco adesivo
Giardia trophozoite
Trophozoite attaches to surface of epithelial cells with its adhesive disk. Pinocytosis occurs at their dorsal side
Cyst of Giardia duodenalis
L’uomo si infetta ingerendo cisti contenute nell’acqua o nei cibi contaminati.
Le cisti ingerite vanno al
duodeno; qui ogni cisti divide il suo citoplasma
trasformandosi in 2 trofozoiti.
I trofozoiti continuano a
dividersi per fissione binaria longitudinale e aderiscono alla mucosa intestinale per mezzo del disco adesivo ventrale.
I trofozoiti successivamente si spostano nel colon e qui si ha l’incistamento.
Infine le cisti vengono
eliminate con le feci e il ciclo ricomincia.
Ciclo biologico
Vie di trasmissione
• Acqua contaminata da cisti
• Alimenti contaminati,(es. verdure crude,frutta,ecc.)
• Da persona a persona (es. negli asili nido, specie quelli dei paesi in via di sviluppo,oppure tra maschi omosessuali)
• Trasmissione zoonotica da animali domestici e selvatici
Animali Serbatoio?
Transmission from animals to humans is controversial;
dependent on strain or type involved.
Patogenesi
L’azione patogena del parassita si esplica su:
• cellule della mucosa intestinale che vengono danneggiate
• linfociti T della mucosa intestinale che emettono linfokine tossiche per gli enterociti
Clinica
Il periodo d’incubazione varia da 1 a 14 giorni e la giardiasi acuta si protrae per 1-3 settimane Le manifestazioni cliniche sono ampiamente
variabili,di conseguenza distinguiamo:
• pazienti asintomatici che eliminano le cisti
• pazienti con sintomi acuti (nausea, diarrea, crampi addominali, flatulenza, vomito e febbricola)
• pazienti con sintomi cronici (persistente
steatorrea, malassorbimento, perdita di peso fino a 5 kg nel 50% dei pazienti).
Diagnosi
Esistono diversi metodi per la diagnosi di G. duodenalis:
• Esame delle feci
1-La ricerca di trofozoiti e cisti nelle feci rappresenta il test di scelta, specie in quei casi in cui è possibile la presenza di altri parassiti. E’ preferibile raccogliere 3 campioni di feci nell’arco di alcuni giorni in quanto le cisti possono essere eliminate in maniera intermittente.
I trofozoiti devono essere fissati immediatamente perché si degradano presto. Le cisti invece si conservano per 24
ore. Molto utile è la colorazione Giemsa che colora in
rosso i nuclei, i flagelli e le ciglia,in azzurro il citoplasma e le cisti.
2- Test immunoenzimatici o in immunofluorescenza per l’identificazione di antigeni di G. duodenalis nei campioni di feci.
• Esame del contenuto duodenale
Viene utilizzato nei pazienti che fanno sospettare la presenza di G. duodenalis nonostante gli esami delle feci siano negativi.
Consiste nella ricerca dei trofozoiti nel duodeno prelevandoli mediante un sondino duodenale (Enterotest).
PCR
2% agarose gel analysis of a PCR diagnostic test for detection of Giardia DNA. PCR was performed
using primers JW1/JW2.1
Lane S: Molecular base pair standard (100-bp ladder). Black arrows show the size of standard bands.
Lane 1: Giardia intestinalis positive fecal specimen.
The red arrow shows the diagnostic band for G.
intestinalis (size: 183 bp).
Reference:
Weiss JB, van Keulen H, Nash TE. Classification of subgroups of Giardia lamblia based upon ribosomal RNA gene sequences using the polymerase chain reaction. Mol Biochem Parasitol 1992;54:73-86
Terapia
• Terapia del paziente asintomatico
(trattamento per coloro che vengono in contatto con gli alimenti per motivi di lavoro, es. cuochi, camerieri, ecc.)
• Terapia del paziente sintomatico.
E’ a base di metronidazolo.
E’ un composto nitroimidazolico, ha un’elevata efficacia nei confronti di G.
duodenalis. I regimi di metronidazolo che
ne prevedono alti dosaggi e breve durata
hanno un’efficacia minore e sono meno
tollerati rispetto a quelli standard.
Altri farmaci utilizzati
• Tinidazolo: è un nitroimidazolico, molto efficace nel trattamento di Giardia duodenalis.
• Furazolidone: alternativo per i bambini. E’
disponibile in sospensione liquida,è ben tollerato E’ efficace all’80%.
• Paromomicina: è un aminoglicoside che viene utilizzato nel primo trimestre di gravidanza.Viene somministrato per via orale e viene eliminato per quasi il 100% inalterato nelle feci. L’efficacia è del 60-70%.
• Quinacrina: è un antimalarico. Nel 1992 ne è
stato interrotto l’uso a causa di carenza di materia prima. E’ un farmaco molto efficace.
• Albendazolo: è un antielmintico. Di solito viene utilizzato nelle infestazioni da nematodi
intestinali, ma è molto efficace anche nei confronti di Giardia duodenalis. Viene assorbito in maniera variabile dopo somministrazione orale in quanto è parzialmente solubile in acqua.
I metaboliti vengono eliminati con le urine.
Resistenza
Giardia duodenalis può essere resistente al metronidazolo.
In particolare gli individui HIV-positivi hanno frequenti recidive di giardosi e non rispondono alle terapie usuali.
La combinazione di metronidazolo con quinacrina ha dimostrato una buona efficacia in persone sia
immunodepresse che immunocompetenti che non rispondevano alla terapia.
La sensibilità in vitro dei trofozoiti resistenti è stata
saggiata in pochi casi e a tutt’oggi non ci sono tecniche di sensibilità standard che permettono una definizione di soglia di resistenza di ceppi di Giardia duodenalis.
Lotta e prevenzione
La prevenzione si basa su:
• un adeguato trattamento dell’acqua da distribuire alla popolazione
• un’appropriata eliminazione dei rifiuti umani e animali
• una buona igiene personale