acquisizione e fusione di abilità semplici e parzialmente indipendenti che interagiscono a vari livelli
decodifica della stringa di lettere transcodifica in un input verbale comprensione di singole parole
(non lettera per lettera, ma come unità globali) individuazione e valutazione delle relazioni sintattiche e semantiche presenti all'interno di una o più proposizioni, ecc.
consapevolezza fonologica fusione fonetica
memoria verbale a breve termine discriminazione visiva e
orientamento spaziale codifica fonologica
Velocità di accesso fonologico
Frith (1985)
modello di
acquisizione della lettura, strettamente
connesso
all’apprendimento della scrittura e
basato
sull’organizzazione gerarchica di più fasi
Frith (1985) propone un modello di acquisizione della lettura basato sull’organizzazione
gerarchica di più fasi
il bambino impara a leggere e a scrivere avvalendosi fondamentalmente della configurazione globale delle parole
avviene l’apprendimento delle
connessioni tra grafema-fonema e delle regole di conversione
il bambino apprende la
“pragmatica” del processo di transcodifica
il bambino padroneggia le procedure della lettura
stadio logografico
stadio alfabetico
stadio ortografico
stadio lessicale
DIFFICOLTÀ E DISTURBI NELL’APPRENDIMENTO Per meglio classificare le
situazioni di disagio scolastico si propone una distinzione tra:
qualsiasi difficoltà incontrata da uno studente durante la carriera scolastica collegata a
problemi contestuali, economici, socio-culturali,
emotivo-relazionali
descrive delle problematiche più gravi e specifiche legate al
processo di apprendimento, non collegabili direttamente a problematiche contestuali e/o
sociali difficoltà di
apprendimento scolastico
disturbi specifici dell’apprendimento
DIFFICOLTA’ DI LETTURA
FATTORI
CONTESTUALI
FATTORI INDIVIDUALI
Influenza delle variabili socio-culturali
Appartenenza a gruppi di minoranze culturali e/o
linguistiche
Scarsa considerazione del successo scolastico
Deficit cognitivi derivati dalla carenza di stimolazioni ambientali
Fattori emotivo relazionali (incapacità di gestire e di
reagire agli insuccessi,
problemi di socializzazione, abbassamento dell’autostima)
difficoltà nella
decodifica della lingua scritta
deficit anche in altre aree dell’apprendimento
(linguistica, logico matematica)
Dislessia Difficoltà di lettura
(Stein, 1991; Castles, Coltheart, 1993)
DISTURBO SPECIFICO DELL’APPRENDIMENTO
Disturbo che investe selettivamente la capacità di lettura, di scrittura, di comprensione e
produzione del testo scritto, di calcolo e soluzione di problemi matematici
“DISCREPANZA”
TRA
abilità di un determinato dominio
(lettura, scrittura,
procedure di calcolo,ecc.)
intelligenza generale
(DSM IV- TR, 2005)
Può essere associato a:
Demoralizzazione
Scarsa autostima
Deficit nelle capacità sociali
Secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM IV), per formulare
la diagnosi di dislessia, occorre che:
il livello raggiunto nella lettura sia al di sotto di quanto previsto in base all’età cronologica del soggetto;
l’anomalia descritta interferisca in modo significativo con l’apprendimento scolastico;
qualora fosse presente un deficit sensoriale, le
difficoltà di lettura devono andare al di là di quelle
solitamente associate al deficit sensoriale in questione
Disturbo specifico
• E’ specifico perche la diagnosi viene fatta su due criteri fondamentali
• Criterio di discrepanza
• Criterio di esclusione
Il criterio di discrepanza serve a non
iperdiagnosticare e non affidarsi alle impressioni con metodi non adeguati
Il criterio di esclusione è importante per la diagnosi differenziale e per le eventuali comorbilità
Caratteristiche dislessico
inversioni ,sostituzioni, omissioni
Scarsa capacità di accuratezza e velocità di decodifica
Deficit correlati di comprensione del testo scritto
Dislessia acquisita
disturbi di lettura che insorgono come conseguenza di un danno cerebrale, in
soggetti in cui le abilità di lettura erano originariamente nella norma
Dislessia evolutiva
specifico disturbo che inibisce il normale processo di acquisizione della
lettura.
(DSM-IV-TR) Dislessia fonologica
Dislessia superficiale
In relazione alle cause e al
periodo di insorgenza
In relazione ai deficit nelle
procedure lessicali e sub
lessicali
Dislessia fonologica
difficoltà a leggere parole a bassa frequenza d’uso e pseudo-parole
difficoltà a leggere i connettivi logici (per, affinché, ecc, ) in quanto implicano un alto grado di
astrazione e non consentono la formazioni di immagini mentali
inversioni di lettere (da = ad, per = pre, da = pa, ecc.
• sostituzioni di lettere simili o omofone (fonemi simili nel punto articolatorio o nel suono): nel primo caso d-b, p-q, m-n, t-f, a-e;
mentre nel secondo b-p, t-d, f-v, s-z;
• omissioni di lettere;
• troncamenti di parole;
• difficoltà e riconoscere gruppi sillabici complessi (ad esempio: gn, gh, gl, sc);
• difficoltà a leggere e a pronunciare parole non familiari o a bassa frequenza d’uso;
• difficoltà a mantenere il rigo di lettura o a procedere regolarmente da sx a dx.
Dislessia superficiale
maggiore accuratezza nella lettura di parole regolari piuttosto che di quelle irregolari;
utilizzo della procedura di conversione grafema-fonema anche per le parole irregolari (ad esempio: gnomo,
giglio, ecc.);
difficoltà a memorizzare la forma ortografica delle parole omofone ma non omografe (ad esempio: luna/l’una);
difficoltà a stimare il valore semantico di parole omofone ma non omografe (ad esempio nel
completamento di frasi: Ho cucito il bottone con l’ago/lago).
Deficit nei processi
implicati nella lettura
capacità di individuare
e operare mentalmente sui fonemi
(Morais, 1993, 2003; Thompson, Johanston, 2000; Mody, 2003; Engen, Hoien, 2002; Snowling, 1998; Kotoulas, 2004; Bernstein, 2009)
Adams (1990)
Valutazione di rima
Es. l'esaminatore dice
:
Ora sentirai altre parole e mi dirai se fanno rima
Carota fa rima con pilota ? Calore fa rima con leone?
fa rima con
Al soggetto è chiesto di identificare il suono iniziale/finale di una parola
target
.Es.
guarda e nomina questa figura.
Dimmi con quale suono inizia/termina la parola
Isolamento di fonemi
Discriminazione Suoni simili Es. :
nomina queste figure.
Quale parola comincia con
lo stesso
suono di
martello ?
Discriminazione e rappresentazione fonemi uguali
I blocchi colorati sono utilizzati per rappresentare i fonemi
Es. : "ascolta con attenzione i suoni. Sentirai alcune piccole parti delle parole, uno alla volta, riunisci queste parti per
comporre una parola intera”
Fusione di suoni
Le prove di cancellazione prevedono l’eliminazione di parole, sillabe e fonemi.
-Cancellazione di parole composte: Esempio:
Dici la parola attaccapanni senza panni
-
Cancellazion e di sillabe:
Esempio:
Ripeti la parola
Cancellazion e di fonema:
Esempio:
Ripeti la
parola
senza “
la”senza
“p”SEGMENTAZIONE FRASE
Es.:
Ora io ti dirò delle frasi, e voglio che tu batta le mani, una volta, per ogni
parola che dico".
la mia casa è grande
SEGMENTAZIONE PAROLE /SUONI
Es.:
ascolta la parola
Dici i suoni della parola ‘cartella'.
Batti le mani per ogni suono che
pronunci
I livello:
Capacità di ascolto
II livello:
Confronto di suoni III livello:
assemblare i singoli fonemi di
una parola IV livello:
manipolazione dei fonemi
V livello
Segmentazione e isolamento
compiti che implicano la conoscenza di
filastrocche, rime e canzoni
Raggruppare parole che contengono suoni simili
(iniziale, intermedio, finale)
Formare parole sulla base dei singoli fonemi pronunciati velocemente
individuarli, cancellarli, riordinarli o aggiungerli all’interno di una parola ascoltare, segmentare ed estrapolare i fonemi
di una parola
VELOCITÀ DI ACCESSO
Oltre alla disponibilità e all’accuratezza delle rappresentazioni fonologiche, gli studi sulle
differenze individuali hanno accentuato il ruolo svolto dalla velocità
di denominazione (Rack et al., 1992),
intesa come capacità del lettore di accedere il più rapidamente possibile ai simboli
presentati visivamente in un dato testo o set di lettere o numeri.
Relativamente all’attivazione dei processi visivi, si è
osservato che durante il processo di lettura gli occhi non si spostano seguendo il
rigo in modo lineare e progressivo, ma, nella
fissazione di parti successive del testo, i
movimenti oculari procedono in saccadi,
muovendosi in sequenze, a scatti. Tali operazioni sono
state definite da Rayner, Pollatsek e Raina (1989)
come istantanee.
Carpenter e Just (1988), hanno notato che nel corso della lettura le fissazioni avevano durata variabile: l’arco di tempo impiegato era, infatti, proporzionale alla lunghezza della parola e alla sua frequenza d’uso.
Inoltre, hanno constatato che la fissazione dell’ultima parola di una frase si protraeva per un tempo più lungo. Tale
processo fu definito “tempo di riepilogo della frase”.
Fattori visuo-spaziali
Poca attenzione è stata rivolta all’indagine sull’influenza dei fattori visuo-spaziali sullo sviluppo dei disturbi di apprendimento della
lettura. Tuttavia, l’ipotesi del deficit visivo come possibile concausa di tali disturbi è
stato comprovato dai risultati di una consistente documentazione di carattere neurofisiologico, suggerendo l’esistenza di una stretta correlazione tra i fattori percettivi
e le difficoltà di lettura
Gli autori hanno
riscontrato che i cattivi lettori presentano
difficoltà nella capacità di inibire le
informazioni
periferiche del campo visivo, suggerendo un disturbo di attenzione e
di processazione degli input visivi.
In accordo con l’ipotesi del deficit visivo, una recente ricerca (Valdois
et al., 2003) ha
evidenziato differenze significative tra buoni e cattivi lettori nei compiti
di localizzazione spaziale e di analisi
visiva.
Tale modello prevede che la lettura di una
parola possa avvenire secondo due modalità (Patterson e Coltheart, 1987):
Facendo riferimento ad un lessico visivo disponibile nella memoria ed acquisito
per apprendimento,
permette la lettura globale della parola (procedura lessicale), ma coinvolge una più ampia capacità di prestare attenzione visiva all’intera stringa di lettere.
Questa procedura, che implica una processazione visiva
limitata al riconoscimento di una lettera alla volta, prevede la scomposizione della parola nelle
sue parti (componenti) e richiede la conoscenza delle regole di conversione grafema-
fonema (procedura sub- lessicale).
GLOBALE ANALITICA
WORKING MEMORY
Per spiegare i deficit nel processo di lettura, i più recenti studi sulla working
memory prendono in considerazione
l'ipotesi del doppio deficit, a
carico del loop articolatorio e del
sistema esecutivo.
Le affermazioni più accreditate sostengono l'idea che il
magazzino provvisorio di materiale letto dipenda dalla
memoria di lavoro, intesa come un sistema esecutivo centrale, a capacità limitata, che interagisce
con due sottosistemi, il loop articolatorio e il taccuino visuo-
spaziale, utilizzati per il
temporaneo deposito di classi differenti di informazioni.
Il loop articolatorio o fonologico è
responsabile
dell'immagazzinamento provvisorio di
informazioni verbali: gli item sono tenuti in una
riserva fonologica di durata limitata e sono
mantenuti tramite il processo di
articolazione.
Il sottosistema relativo allo schema visivo è
deputato al deposito di informazioni visuo-spaziali e
gioca un ruolo chiave nella generazione e
nella
manipolazioni di immagini mentali.
DEFICIT VERBALE
Imparare a leggere uno scritto alfabetico implica la manipolazione
della struttura dei suoni del linguaggio, e i problemi
nell’acquisizione di una lettura precisa e scorrevole sono spesso associati ad una carente sensibilità
verso la struttura fonetica del
linguaggio (carente consapevolezza fonologica)
(Bishop & Adams,1990; Catts,1991; Magnusson & Nauclèr, 1990).
Catts, Fey, Zhang & Tomblin, 1991; Catts 1999).
Anche altre ricerche hanno evidenziato che bambini con
ritardo linguistico diagnosticato in età prescolare, hanno un rischio maggiore di sviluppare problemi
nella lettura, e più ampi sono i problemi di linguaggio, più alto
tende ad essere il rischio