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SIG. PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI ROMA. Esposto e richiesta di sequestro urgente

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SIG. PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI ROMA

Esposto e richiesta di sequestro urgente

I sottoscritti, On. Vincenzo D’Anna, nato a S. Maria a Vico il 26 luglio 1951, domiciliato per la carica presso la Camera dei Deputati, Roma, e dott. Nicola Piscopo, nato a Napoli il 15 giugno 1985 (ivi residente in Corso Secondigliano 288), elettivamente domiciliati presso i rispettivi difensori di fiducia ex art. 101 c.p.p. (giusta nomina in calce al presente atto) avv. Renato Borzone del foro di Roma (con studio in Roma via Trionfale 5637) e avv. Giuseppe Guida del foro di Nola (con studio in Nola via Onorevole Napolitano 37), espongono alla S.V. quanto segue.

Gli scriventi sono entrambi biologi, candidati (e dunque danneggiati dalle condotte che si diranno) nella tornata elettorale in corso nel mese di luglio di quest’anno alle elezioni per l’Ordine Nazionale dei Biologi, Ente pubblico; elezioni indette con Determinazione del Commissario Straordinario dr. Leccisi il 6 giugno scorso e le cui votazioni si sono concluse il 13 luglio, mentre è ancora in corso, alla data della presente denuncia, l’acquisizione dei voti pervenuti per posta cui seguirà lo spoglio delle schede votate.

Le elezioni citate si tengono in una situazione di particolare tensione, svolgendosi in un contesto di partenza – giova ricordarlo – di annullamento delle precedenti elezioni e di commissariamento dell’Ordine Nazionale dei Biologi (è la prima volta nella storia della Repubblica) causato dall’accertata irregolarità e dai brogli verificatisi nel corso delle precedenti elezioni dichiarate nulle.

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Tanto che l’organo di vigilanza, il Ministero della Giustizia, con nota del 3 aprile 2012, paventando evidentemente il ripetersi di irregolarità e brogli, auspicava la massima vigilanza sulle operazioni di voto, raccomandando tra l’altro che le schede fossero adeguatamente custodite e che fossero altresì assicurate particolari cautele nell’invio delle schede medesime (a tali elezioni, come sopra accennato, si può votare per posta e, in concreto, questo è il metodo di voto prevalentemente praticato).

Ancora in premessa, gli esponenti segnalano che con riferimento a gravi irregolarità di gestione dell’Ordine dei Biologi ed alla stessa precedente tornata elettorale poi annullata, sono pendenti dei procedimenti penali in carico ai pubblici ministeri dr.ssa Golfieri e dott. Maiorano della Procura di Roma.

Tanto premesso, nel corso delle elezioni convocate il 6 giugno scorso, chiuse il 13 luglio e per le quali lo spoglio sta per iniziare, si sono ripetute e si stanno ripetendo gravi anomalie, irregolarità, tentativi di alterare il risultato elettorale sui quali si chiede un accertamento immediato, in particolare in considerazione del rischio (di cui si dirà a breve) di alterare il materiale documentale in modo tale che sia poi difficile o impossibile scoprire le adulterazioni della procedura elettorale e gli eventuali brogli consumati.

Le “anomalie” ed irregolarità sono state denunciate dallo scrivente on.

D’Anna in sei esposti/diffide inoltrati –con i relativi allegati- a varie autorità (tre di questi anche alla Procura della Repubblica di Roma) rispettivamente nelle date del 16 giugno 2012, 18 giugno 2012, 20 giugno 2012, 12 luglio 2012, 19 luglio 2012 e 20 luglio 2012.

Tali esposti costituiscono parte integrante della presente denuncia e sono ad essa allegati con i numeri da 1 a 6: agli stessi, ed ai loro allegati, si fa integrale richiamo per la ricostruzione dei fatti; per comodità espositiva, si sintetizza qui sotto quali sono state (ed in realtà, quali sono, poiché le stesse, di

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fatto, sono in atto) le rilevanti anomalie che si sottopongono all’attenzione della S.V.:

1) Originariamente era stato nominato quale Commissario Straordinario dell’Ordine Nazionale dei Biologi (con decreto 3 novembre 2011) il prof.

Lucio Botte, il quale il 27 aprile 2012 si è dimesso dall’incarico denunciando pubblicamente (anche sul sito dell’Ordine Nazionale dei Biologi) di essere stato oggetto di intimidazioni;

2) In primo luogo, alle operazioni elettorali si è dato corso in violazione dell’art.

3 co. VII del dpr 169/2005, in particolare disponendo contro la legge che le schede elettorali fossero consegnate direttamente al Presidente del seggio elettorale e non al Commissario Straordinario (che, in concreto, sostituisce in periodo di commissariamento, il Presidente dell’Ordine dei Biologi; cfr.

esposto del 16 giugno 2012 punti 4,5 e 6);

3) La procedura elettorale consente di votare per posta agli iscritti all’Ordine che ne facciano espressa richiesta. In tal caso, le schede elettorali vengono recapitate dall’Ordine ai richiedenti, i quali, a loro volta, le rispediscono dopo avere espresso il voto. Tutta tale procedura va completata entro termini molto ristretti, in pratica 15 giorni, entro i quali occorre chiedere il rilascio della scheda, ottenerla, votare ed inviare la raccomandata con le schede votate (entro il 22 giugno 2012 le schede dovevano pervenire all’Ordine tramite lettera raccomandata). E’ evidente che è di fondamentale importanza la celerità delle spedizioni delle raccomandate da parte dell’Ordine. In tale procedura di spedizione si sono concentrate numerosissime anomalie, da non ritenersi casuali, che di seguito si indicano;

4) Sono state richieste dagli elettori circa 10000 schede, e tra queste numerosissime non risultavano –alla data del 22 giugno- ancora inviate ai richiedenti benché le relative richieste fossero pervenute entro l’8 giugno;

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5) Da accertamenti informali presso le Poste Italiane è emerso che le schede non inviate si concentravano solo in alcune aree geografiche, il che implica che nella fase di trasmissione potrebbero essere state selezionate preventivamente le zone da privilegiare, al fine di interferire con il risultato elettorale;

6) Diverse richieste di schede non sono state protocollate in ingresso, e pertanto non risultano inviate ai richiedenti;

7) Non vi è alcuna corrispondenza tra protocollo in ingresso delle richieste di schede e invio delle stesse agli elettori, nel senso che non è stato rispettato l’ovvio criterio temporale di inviare le schede per prime a chi le aveva per primo richieste;

8) Numerosissime schede, ancorché formalmente consegnate all’Ufficio postale di via Marmorata 4 in data 8 giugno 2012, non risultano ancora inviate ai richiedenti ovvero risultano pervenute oltre dieci giorni dopo l’invio;

9) Più in particolare, migliaia di schede che avrebbero dovuto essere recapitate agli elettori richiedenti (in totale circa 9600) o non sono state inviate affatto o sono state recapitate con un ritardo incompatibile con la possibilità di esercitare tempestivamente il voto;

10) Ancor più nel dettaglio, solo 6124 biologi hanno esercitato il diritto di voto tramite lettera raccomandata, nonostante siano pervenute circa 9600 richieste di schede, ciò che avrebbe dovuto determinare un allarme tale da imporre severe verifiche circa la correttezza delle procedure effettuate. In pratica, più di un terzo degli elettori che hanno richiesto la scheda per esercitare il diritto di voto tramite raccomandata avrebbe poi scientemente deciso di non farlo;

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11) Da una verifica effettuata sul sito di Poste Italiane è stato possibile appurare che in 419 casi il codice della raccomandata non risultava ancora registrato, il che significa che i relativi plichi, molto semplicemente, non sono stati mai trasmessi ad alcun ufficio postale dal personale dell’Ordine dei Biologi;

12) In altri 647 casi si è potuto verificare che il plico risultava accettato dall’Ufficio Postale di Fiumicino l’8 giugno 2012 e restituito a quello di Roma Ostiense prima del 19 giugno: si stenta a comprendere quale sia stato l’iter dei plichi e quali le ragioni che lo hanno determinato (i sottoscritto dr. Nicola Piscopo dispone di un elenco di 1066 raccomandate verificate, di cui 419 risultate “non registrate” alle Poste, e dunque non inoltrate dall’Ordine dei Biologi per la spedizione, e 647 “in giacenza a Roma Ostiense”, tracciate dal sito web delle Poste);

13) In definitiva, almeno 1066 elettori non sono stati posti dall’Ordine nelle condizioni di esercitare il diritto di voto tramite lettera raccomandata;

14) È ancora più inquietante che in decine di casi (l’elenco è stato allegato all’esposto del 12 luglio 2012 presentato anche alla Procura di Roma) le schede siano state inviate ad elettori che NON ne avevano fatto richiesta (un elenco con dichiarazioni dei biologi che si trovano in questa situazione è stato pure allegato all’esposto del 20 luglio 2012; all. 6);

15) Un biologo ha telefonato al Commissario Leccisi segnalando di non avere mai chiesto le schede che gli sono state recapitate e che il fax con la sua richiesta, pervenuto all’Ordine, è falso;

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16) Lo scrivente dr. Piscopo dispone di un elenco che potrà mettere a disposizione della S.V. di 201 biologi che dichiarano di non avere mai richiesto le schede elettorali (tra i nominativi sono presenti biologi cancellati dall’Ordine dall’anno 2011, una biologa defunta;

biologi residenti all’estero e biologi in vacanza negli Stati Uniti).

Trenta biologi hanno presentato anche una dichiarazione confermativa scritta al Commissario straordinario e al Presidente del Seggio.

Tanto premesso, tutti tali elementi, che si sono indicati solo sinteticamente in quanto più diffusamente esposti e spiegati negli allegati da 1 a 6, danno contezza che le operazioni elettorali in corso non tanto sembrano viziate da mere irregolarità amministrative, quanto sembrano connotate dall’esistenza di un preciso disegno atto ad alterare i risultati elettorali e dunque rendono indispensabile l’accertamento penale. Sembra infatti evidente, da tanto, come sia altamente probabile che molte schede possano essere state abusivamente riempite e consegnate al Presidente del seggio.

Anche la stampa, del resto (cfr. esemplificativamente “Il Mattino” del 23 luglio scorso dal titolo :”Biologi, caos elezioni:alle urne anche i morti”; all. 7), ha avuto modo di occuparsi della vicenda segnalando l’esistenza di brogli elettorali. Sembra che in data di ieri, 1 agosto, l’on. Di Pietro abbia presentato un’interrogazione parlamentare sulla vicenda.

Per giunta, proprio mentre si sta redigendo questo esposto, si ha notizia che risulterebbe accertato dallo stesso Commissario Straordinario (e verbalizzato il 13 luglio scorso) che circa quindici persone che risultano avere votato personalmente al seggio (e quindi essersi recate personalmente, fisicamente, ad esprimere il voto) risulterebbero contemporaneamente essere

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inserite quali votanti per posta. Alcune di queste, poi, non avrebbero neppure richiesto di votare per posta.

In tale contesto, sarebbe tra l’altro assolutamente necessario rendere noto l’elenco degli elettori votanti per verificare se le schede degli elettori ammessi al voto per posta siano genuine, e cioè corrispondenti ad effettive richieste degli elettori stessi.

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L’esposizione che precede dà contezza non soltanto di quanto si sta verificando, ma anche del pericolo che eventuali illeciti, che avrebbero senz’altro natura dolosa, rischino di non essere scoperti in caso di mancata immediata acquisizione di atti di cui gli esponenti non possono ovviamente disporre.

In particolare, è assolutamente necessario che non siano distrutte (come sembra che il personale del seggio intenda fare, considerandole, pare, “inutili”, e ci si augura senza secondi fini) le buste “grandi” inviate al seggio con raccomandata dagli elettori (asseritamente) votanti per posta.

Il meccanismo è il seguente: l’elettore invia una raccomandata in apposita busta grande da cui è desumibile la sua identità, poiché inserisce nella busta stessa anche la fotocopia del proprio documento. La busta grande contiene altresì una busta piccola, non identificabile se non con dei codici a barre, che all’interno contiene le schede elettorali votate dall’interessato.

Orbene, dalle notizie relative alle operazioni in corso in queste ore, si apprende che non vengono annotati i nominativi delle persone che hanno inviato le buste; in tal modo, tra l’altro, non viene perciò identificato il votante, con il rischio di duplicazioni di voti.

E’ altrettanto indispensabile che venga salvaguardata la esistenza e la genuinità dell’elenco dei votanti, in particolare ovviamente di coloro che hanno votato per posta o inviato la relativa richiesta: anche in questo caso

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l’esame di tale elenco, anche in “combinato disposto” con quello delle buste c.d. grandi, consentirebbe di verificare l’esistenza di brogli.

Tutto ciò premesso, i sottoscritti chiedono che la S.V. voglia procedere all’accertamento dei reati che si dovessero ravvisare nei fatti come sopra esposti, valendo in tal caso il presente atto, espressamente, anche come querela nei confronti di eventuali responsabili nel caso di reati non procedibili d’ufficio.

Inoltre, in ragione di tali motivi, i sottoscritti ritengono assolutamente necessario che la S.V. voglia disporre, ai sensi e per gli effetti dell’art. 253 c.p.p., il sequestro probatorio (per vero, per evitare ulteriori illeciti, sarebbe utile anche quello preventivo) della documentazione citata nel presente esposto ed in particolare delle c.d. “buste grandi” inviate (od asseritamente inviate) da coloro che avevano richiesto di votare per posta nonché dell’elenco dei votanti, la cui eventuale dispersione impedirebbe l’accertamento dei reati.

In subordine, anche perché sia chiaro che gli scriventi non hanno alcun intento strumentale (come è intuibile del resto dalla circostanza che le precedenti elezioni hanno già visto verificarsi gravi irregolarità di voto), si chiede quantomeno che la S.V. voglia, con la massima urgenza, al fine di evitare la dispersione delle tracce dei reati, disporre l’acquisizione in copia delle “buste grandi” pervenute presso il seggio dell’Ordine dei Biologi nonché dell’elenco dei votanti di cui sopra, oltre che la restante documentazione necessaria ad accertare la regolarità della votazione.

Gli scriventi chiedono altresì l’adozione di tutti i provvedimenti che la S.V.

riterrà necessari per non compromettere gli accertamenti sulla regolarità del voto.

Si rappresenta che si tratta di attività urgenti ed indifferibili poiché le operazioni sono in corso e a breve si procederà allo spoglio dei voti e potrebbero andare dispersi i documenti di cui sopra (è in corso e sta per

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esaurirsi il “prelievo” delle schede dalle “buste piccole” contenute nelle

“buste grandi” per inserire le schede nell’urna elettorale).

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Gli esponenti, infine, chiedono di voler essere informati, ai sensi e per gli effetti di degli articoli 408 s.s. c.p.p. in caso di richiesta di archiviazione della S.V., per poter interloquire ed opporsi.

Chiedono di essere avvisati in caso di richiesta di proroga del termine delle indagini preliminari, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 406 c.p.p.

Il sottoscritto on. Vincenzo D’Anna nomina in qualità di difensore della persona offesa, ex art. 101 c.p.p., l'avvocato Renato Borzone del foro di Roma, con studio in quella città alla via Trionfale 5637, e il sottoscritto dr. Nicola Piscopo nomina l’avv. Giuseppe Guida del foro di Nola, con studio in Nola, via Onorevole Napolitano 37 .

I sottoscritti delegano al deposito del presente atto l’avv. Ilaria Vitagliano del foro di Roma, avvocato collaboratore dello studio dell’avv. Renato Borzone, difensore ex art. 101 c.p.p.

Roma, 2 agosto 2012.

On. Vincenzo D’Anna

Dr. Nicola Piscopo

Le su estese sottoscrizioni sono autentiche

Avv. Renato Borzone

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