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E t e r n o A u r i g a

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Academic year: 2022

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AGOSTO 2014

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Agosto 2 0 1 4

© Sri Sathya Sai Sadhana Trust, Publications Division Prasanthi Nilayam

2 Seguite il Sentiero della Verità e della Saggezza Discorso di Bhagavan del 31 agosto 1996 12 Il Primo Ministro dell’Andhra Pradesh

Visita Prasanthi Nilayam Cronaca

13 Omaggio Reverenziale a Bhagavan nel Giorno del Guru Purnima Cronaca

19 L’Amore è più Dolce del Nettare Dai Nostri Archivi

21 Un Viaggio Straordinario Phyllis Krystal

27 Celebrazioni a Prasanthi Nilayam Cronaca

30 L’Angolo degli Studenti

S O M M A R I O

Fotografia di Copertina: Sai Geeta con Bhagavan

Siti Web Ufficiali di Prasanthi Nilayam

Libri, Audio e Video – Sri Sathya Sai Sadhana Trust, Publications Division:

www.sssbpt.org

Fotografie Online di Bhagavan: www.saireflections.org

Prasanthi Nilayam, Cronache dal Sito Web: www.theprasanthireporter.org Sri Sathya Sai Central Trust: www.srisathyasai.org.in

Radio Sai Global Harmony: www.radiosai.org

Sri Sathya Sai Easwaramma Women’s Welfare Trust: www.ewwt.org.in Ala Bal Vikas dell’Organizzazione Sri Sathya Sai, India: www.sssbalvikas.org

La gente offre adorazione alle pagine e alle parole della Bhagavad Gita, ma non beve il nettare della beatitudine che risulta dalla pratica dei suoi insegnamenti. Tutti devono realizzare la verità secondo cui tutti i sacri testi come la Bibbia, il Corano, i Veda e le Upanishad sono destinati alla pratica e non semplicemente per fare Parayana.”

E t e r n o A u r i g a E t e r n o A u r i g a

Dedicato all’Elevazione Morale e Spirituale dell’Umanità

VERITÀ RETTITUDINE PACE AMORE NON VIOLENZA

Pubblicato sul Sito Web del Movimento Srì Sathya Sai d’Italia

Per Rinnovi / Nuovi Abbonamenti / Edizioni Elettroniche, visitate cortesemente il nostro sito @ www.sanathanasarathi.org

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2 Agosto 2014 Eterno Auriga

FIUME D’IMMORTALITÀ DISCORSO DI BHAGAVAN

DEL 31 AGOSTO 1996

D

SEGUITE LA VIA DELLA VERITÀ E DELLA SAGGEZZA

(Poesia Telugu) L’ATTACCAMENTO AL CORPO È LA CAUSA DELLA SOFFERENZA DELL’ESSERE UMANO

IO CREÒ LE m o n t a g n e , i fiumi, le foreste, le colline e le collinette;

allo stesso modo, creò tutti gli esseri viventi, dalla minuscola formica all’enorme elefante, e anche tutti gli elementi necessari al funzionamento della creazione. Eppure non era soddisfatto.

Dio creò l’uomo a Sua immagine

Avendo creato tutto questo, Egli si chiese chi ci fosse in questa creazione a poter trarre felicità alla vista delle montagne maestose, dei

bellissimi fiumi e delle incantevoli foreste. A che sarebbe

servita tutta la creazione se non ci fosse stato nessuno a goderne? Fu allora che Egli decise di creare l’essere umano affinché potesse usare il potere dell’intelletto e della discriminazione per

distinguere tra l’eterno e l’effimero e godere degli oggetti della

Sua creazione.

Solamente l’uomo ha la capacità di ricavare felicità dalla creazione e

condividerla. Senza gli esseri umani, la creazione non avrebbe alcun valore. Per questo,

“Lo studio dei Veda e delle altre Scritture non può lacerare il velo d’ignoranza che copre la mente umana. Dio è da una parte del velo, mentre il jiva è dall’altra. La causa è da un lato e l’effetto dall’altro.”

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l’Uno volle essere i molti e creò l’essere umano a Sua immagine dotandolo della conoscenza secolare, di quella spirituale, della consapevolezza piena e costante e del potere di discriminazione affinché egli potesse gioire della Sua creazione.

Quando ebbe la visione del Creatore, l’essere umano dichiarò al mondo: “Io ho avuto la visione dell’Essere Supremo che risplende del fulgore di un miliardo di soli ed è al di là di tamas, l’oscurità dell’ignoranza.” Inizialmente, egli pensò di poter avere la visione di Dio studiando i Veda e le altre Scritture, seguì varie pratiche spirituali come la preghiera, le austerità, la meditazione e l’adorazione, ma non riuscì a visualizzarLo né a udirLo o farNe esperienza. Quando tutte le pratiche spirituali non ottennero alcun risultato, ne fu deluso. Perché non poté sperimentare la beatitudine tramite tutte queste pratiche spirituali? Nonostante facesse penitenza, studiasse i Veda e le altre Scritture, non fu capace di liberarsi dell’attaccamento al corpo che lo perseguitava come uno spirito maligno.

Allora cominciò a indagare sulla natura del corpo e sulla ragione del suo attaccamento a esso, cercò la verità in molti modi e finì per concludere che il corpo non è altro che un agglomerato di materia inerte, un semplice strumento, e che c’è un qualche Potere Divino che lo fa funzionare. È quel Potere Divino a far muovere l’uomo, a fargli espletare compiti vari e sperimentare la felicità. Egli indagò anche su dove fosse quel Potere Divino

e da dove provenisse. Era impegnato di continuo in questi pensieri dovunque andasse e qualunque cosa facesse.

Il Potere Divino dà valore al corpo umano

Una volta, il filosofo greco Socrate stava camminando lungo un sentiero assorto nella sua indagine sulla verità, mentre un ufficiale a riposo procedeva nella direzione opposta. Perduti com’erano nei loro pensieri, nessuno dei due si accorse dell’altro finché non si scontrarono. Allora l’ufficiale chiese con rabbia: “Chi sei tu?”

Al che Socrate giunse subito le mani con riverenza e disse: “Signore, questo è precisamente ciò a cui stavo pensando;

sia gentile, mi dica chi sono.” Se una persona è sincera nella sua ricerca, Dio le darà l’opportunità di conoscere la verità.

Socrate fu felice del fatto che, senza andare da alcun maestro o guru, l’anelito spirituale in lui fosse stato risvegliato dall’ufficiale con la domanda: “Chi sei tu?”

Egli ritenne che quella fosse una domanda molto importante e prese a ripetere: “Chi sono io?” L’altro pensò che quello fosse un folle e andò per la sua strada senza neppure rispondergli. Socrate si diresse verso il mercato continuando a pensare alla sua domanda e vide un cacciatore con in mano un coniglio che aveva ucciso.

Un mangiatore di carne gliene chiese il prezzo, pagò la somma e se lo portò via. Vedendo questo, il filosofo pensò:

“Un coniglio morto ha un prezzo, ma non c’è nessuno che pagherebbe alcunché per comprare il cadavere di un essere

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4 Agosto 2014 Eterno Auriga umano; nessuno ne chiederebbe neppure

il prezzo.” Un animale come un coniglio ha un valore da morto, ma un essere umano non ne ha. Si può essere un imperatore o un sempliciotto, ma, dopo la morte, nessuno sarebbe disposto a conservare il nostro corpo neppure per un breve periodo. In quel momento, mentre pioveva forte, un cadavere veniva trasportato al luogo di cremazione e alcune persone chiesero a un bottegaio: “Signore, voglia gentilmente lasciarci mettere al riparo il morto sotto la veranda del suo negozio per poco tempo. Quello, però, negò loro il permesso con veemenza, dicendo: “No, no, portatelo via.” Non si curò neppure di chiedere se si trattasse del corpo di un imperatore, di una persona ricca o di un personaggio di nessuna importanza. Sulla stessa strada, un devoto stava recandosi al tempio e chiese allo stesso commerciante:

“Signore, se lascio i sandali vicino al tempio può darsi che qualcuno li rubi o un cane li porti via. Mi permetta gentilmente di lasciarli nella veranda del suo negozio.”

Il bottegaio assentì immediatamente e disse: “Venga dentro e li metta qui; se li lascia sotto la veranda, qualcuno potrebbe appropriarsene.” Socrate assistette a tutto questo. Lì c’era il corpo senza vita di una persona ricca che aveva molti servitori al suo comando quando era vivo. Per parlare con lui bisognava seguire un iter complicato, ma ora al suo corpo non era neppure permesso di sostare sotto la veranda di un negozio.

La pelle degli animali morti può essere

usata per fare dei sandali, mentre il corpo umano è del tutto inutile quando la vita lo abbandona. Socrate pensava che questo corpo, inerte e fatto di carne, sangue e ossa, e che produce urina e feci maleodoranti, che cos’ha di così speciale da attrarre l’uomo e creargli attaccamento? Eppure non emana profumo, ma odori sgradevoli.

Allora perché l’essere umano prova attaccamento per il corpo? C’è un potere nascosto in esso che spinge a essere attratti da questo corpo di nessun valore che non è altro che una borsa di cuoio.

Infine, egli comprese che nel corpo c’è un qualche Potere Divino che lo governa e decise di cercare di scoprire questa verità.

Scoprite la Verità tramite l’autoindagine

In modo simile, anche Bhrigu, il figlio di Varuna, volle indagare sulla verità della vita umana. Qual è l’aspetto più importante della vita umana? Che cos’è che fa funzionare il corpo? Qual è il

Voi mettete a dimora un alberello di mango di buona qualità il quale,

dopo qualche tempo, produce dei frutti acerbi. Il mango è aspro finché non è maturo; diventa dolce

e saporito solamente quando matura. In modo simile, voi provate

il sentimento atmico quando raggiungete lo stato maturo nella

vostra sadhana; continuate ad assolvere i vostri doveri senza dimenticare la meta finché non raggiungete tale stato di beatitudine.

Ricordate sempre a voi stessi che dovete ottenere questo scopo.

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principio di unicità che sottende a tutto?

Egli cominciò a pensare: “Che splendida creazione! Chi è questo Brahman che l’ha fatta? Qual è la Sua Forma?” Ben presto il suo pensare divenne così intenso che non poté davvero più sopportarlo, per cui andò dal padre Varuna, si prostrò ai suoi piedi e chiese: “Padre, chi è Brahman? Qual è la Sua forma?” Varuna avrebbe potuto dirgli tutto su Brahman, ma pensò che ognuno debba sforzarsi di comprendere il Principio di Brahman attraverso l’esperienza personale. Inoltre, quando un padre assume il ruolo di guru, non deve egli stesso rimuovere i dubbi del suo discepolo perché questo smorzerebbe in lui lo spirito dello sforzo personale.

Quindi, Varuna gli disse: “Non è possibile dire che Brahman sia questo o quello; non Lo si può spiegare a parole. Tu stesso devi indagare e scoprire la Verità. C’è un potere nascosto che governa il corpo e questo ha valore finché tale potere vi è presente;

la presenza del Potere Divino lo rende shivam (di buon auspicio), mentre la Sua assenza ne fa uno shavam (cadavere).

Qual è la differenza tra shivam e shavam?

Tu devi fare penitenza per comprendere questa verità.” Così dicendo, benedisse il figlio e lo congedò.

Ottemperando al comando di suo padre, Bhrigu andò nella foresta e prese a far penitenza dopo avere trovato un luogo adatto. Là si immerse nell’autoindagine e un giorno pensò: “Tutti gli esseri senzienti di questo mondo dipendono solamente dal cibo; il cibo è necessario per tutti gli esseri.

Questo corpo è nutrito dal cibo, per cui il cibo è Brahman.” Avendo così concluso, egli andò da suo padre e disse: “Padre, ho scoperto che cos’è Brahman. Il cibo è Brahman.” Varuna rispose con calma:

“No, no, caro figlio! Fai ancora un po’ di contemplazione, fai ancora penitenza.”

Dopo un altro periodo di austerità, Bhrigu giunse a questo: “Il corpo cresce essendo nutrito dal cibo. Per questa crescita, c’è bisogno di energia per digerire il cibo.

Che cos’è questa energia? È l’energia del prana (il soffio vitale); quindi il prana è Dio.” Con questa conclusione, egli andò di nuovo dal padre e disse: “Padre, io so che il prana è Brahman”, al che Varuna rispose:

“Naturalmente l’essere umano è dotato del prana. A che cosa serve, però? Può forse egli mangiare il cibo che gli viene servito su un piatto se la mente non decide che deve mangiare? Quindi il prana da solo non può sostenere l’uomo. No, no, figlio! Devi fare penitenza e contemplazione ancora per un po’.”

Un medico mette in stato di incoscienza il paziente con l’anestesia prima di operarlo alla pancia. L’operando, sebbene abbia il prana, non sa che cosa il medico stia facendo alla sua pancia nel corso dell’operazione. In questo modo, il prana può essere reso cieco o inefficiente. Dopo aver fatto di nuovo penitenza per un certo tempo, un giorno Bhrigu pensò: “Senza dubbio, il cibo è necessario e l’energia del prana è importante, tuttavia è il pensiero a spingere una persona a mangiare. Il pensiero, però, nasce nella mente, per cui la

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6 Agosto 2014 Eterno Auriga mente è Brahman.” Andò, allora, dal padre

e disse: “Padre, ora capisco che la mente è Brahman.” Quegli lo fece avvicinare e rispose: “L’essere umano ha la mente, ma se non ha la capacità di pensare, essa non gli serve a niente. Una persona simile può mangiare carbone, sterco di mucca e polvere. L’essere umano ha bisogno del potere della discriminazione; anche un pazzo ha la mente, ma non sa che dire né a chi dirlo o dove andare; quindi la mente non è realmente Brahman. No, no, prosegui con la tua ricerca.” Senza alcuna esitazione, Bhrigu riprese la penitenza e, dopo un po’, pensò: “A che cosa può servire il semplice pensiero della mente? È il potere di discriminazione a dar significato ai pensieri.” Così tornò dal padre e disse:

“Padre, so che l’intelletto discriminante è Brahman.” Varuna osservò ancora: “Ci sono molti studiosi dotati di discriminazione, ma la società non ne ottiene alcun beneficio;

in effetti, c’è l’ignoranza che annebbia la loro conoscenza suprema”, ed esortò il figlio a continuare la sua contemplazione e austerità benedicendolo. Dopo un ulteriore periodo di ascetismo, un giorno Bhrigu raggiunse una conclusione ulteriore: “Il cibo è la fonte del nutrimento e il prana dà l’energia, la mente genera i desideri e l’intelletto concede la saggezza; tutto questo deve portare a un risultato. Qual è questo risultato? Questo va scoperto.” Con questo pensiero proseguì la sua pratica ascetica. Un giorno ebbe un’esperienza unica: si sentì in un oceano di beatitudine e rimase in quello stato di felicità. Varuna andò in cerca del figlio, lo trovò nella

foresta immerso nello stato di samadhi (estasi) e capì che stava sperimentando la beatitudine pura ed eterna. La Beatitudine è Brahman. Certo che il figlio non avesse bisogno d’altro, andò per la sua strada.

Trascendete gli involucri materiali per sperimentare la Beatitudine

Una volta sperimentata la Beatitudine definitiva, Bhrigu non ebbe alcun altro desiderio. In effetti, tutte le pratiche spirituali hanno per scopo questo stato di Beatitudine.

Ciò che le persone sperimentano oggi è solamente felicità momentanea, ma non la Beatitudine descritta come Nityananda, Yogananda, Paramananda, Satchidananda e Atmananda, che si può ottenere solamente con Dio e nessun altro. Dio creò l’essere umano affinché indagasse sulla natura dei cinque involucri e raggiungesse alla fine l’involucro della Beatitudine. Egli deve trascendere un po’

per volta l’involucro del cibo (Annamaya Kosha), l’involucro energetico composto dai soffi vitali (Pranamaya Kosha), quello della mente (Manomaya Kosha) e quello della saggezza (Vijnanamaya Kosha) per raggiungere infine l’involucro della Beatitudine (Anandamaya Kosha).

Il Pranamaya Kosha è più sottile dell’Annamaya Kosha, il Manomaya Kosha è più sottile del Pranamaya Kosha, il Vijnanamaya Kosha è più sottile del Manomaya Kosha e l’Anandamaya Kosha è il più sottile di tutti ed è onnipervadente.

Sfortunatamente, oggi l’essere umano ha dimenticato la sua natura di beatitudine innata e procede in senso inverso:

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dallo stato di Anandamaya è sceso a Vijnanamaya, da quello di Vijnanamaya a quello di Manomaya, da questo al Pranamaya e infine dal Pranamaya ha raggiunto l’Annamaya; lì è rimasto. Egli dà la massima importanza al corpo. Dio ha creato l’essere umano affinché possa raggiungere lo stato più alto di Brahman, ma, contrariamente alla Sua Volontà, egli è degenerato fino allo stato più basso dell’esistenza. Che bisogno c’è di istruzione

per conoscere la natura del corpo? Avete bisogno di uno specchio per vedere il braccialetto che avete al polso? A voi serve eseguire delle pratiche spirituali per avere la visione di Dio, non per conoscere la natura del corpo. Questo corpo è come uno strumento, ma voi concentrate l’attenzione

su di esso dimenticando l’Abitante. Quanto durano i piaceri fisici? Ecco un esempio:

voi andate alla mensa quando avete fame, pagate sei rupie e mangiate tre chapati, dopodiché siete contenti e soddisfatti di aver saziato la fame. Quanto durerà questa contentezza? Dopo due ore avrete fame di nuovo.

Quanto “olio e benzina” consuma questa macchina del corpo umano! Visto che usate questo corpo come una macchina,

perché dovreste attaccarvici in questo modo? Dovreste superare l’attaccamento al corpo.

Mettete in pratica gli insegnamenti divulgati dai testi sacri

La mente umana è molto potente e Dovete considerare questo corpo

come il tempio di Dio. Perché dovreste però desiderare un tempio senza Dio in esso? Pensate

sempre che Dio è presente in questo tempio del corpo e offrite

a Lui qualunque cosa facciate.

Il corpo, la mente, l’intelletto, la consapevolezza, i sensi e il complesso delle facoltà interiori si santificano solamente quando

acquisite sentimenti sacri di questo tipo; quindi trasformate il

vostro attaccamento al corpo in attaccamento al Sé.

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8 Agosto 2014 Eterno Auriga contemporaneamente molto mutevole.

Lo stesso Arjuna, grande guerriero, non riusciva a resistere ai capricci della mente, per cui disse al Signore Krishna: “Questa mente è molto mutevole, turbolenta e potente. O Krishna, come si può descrivere la potenza e la mutevolezza della mente!?

Essa non sta tranquilla neppure per un momento; persino una scimmia può star ferma, ma non la mente.” La mente è potentissima, pericolosa e difficile da controllare; è la sua natura. L’essere umano subisce difficoltà, sofferenze, prove e tribolazioni a causa dell’influenza della mente. È l’instabilità mentale a causare inquietudine, a rendere caotica la vita degli esseri umani e, alla fine, a mandarli al manicomio. Gli studenti continuano a studiare un mucchio di libri, ma dovrebbero anche conoscere lo scopo dei loro studi. Se qualcuno vi regala la Bhagavad Gita, voi la accogliete con reverenza, la custodite nella mente e nel cuore, e cominciate a farne Parayana (lettura cerimoniale) ogni giorno sin dal primo shloka (verso):

Dharmakshetre kurukshetre samaveta yuyutsava, mamakah pandavaschaiva kimakurvata sanjaya.

Bg. 1.1

Dopo la lettura, mettete il libro sul vostro altare con ogni rispetto e ponete due fiori su di esso. Qual è lo scopo di tutta questa adorazione rituale se non ne mettete in pratica gli insegnamenti? Questo è segno di grande ignoranza dei devoti, dei teisti e delle persone colte di oggi. Le persone

offrono adorazione alla carta e alle parole della Bhagavad Gita, ma non bevono il nettare che scaturisce dalla pratica dei suoi insegnamenti. Tutti devono comprendere la verità del fatto che tutti i testi sacri come la Bibbia, il Corano, i Veda e le Upanishad sono fatti per essere messi in pratica e non semplicemente per una lettura rituale. In questo periodo, si vede il Sai Satcharitra nelle mani della maggior parte dei devoti;

essi dicono di fare una lettura rituale ogni giorno. Non c’è sciocchezza maggiore di questa: questo libro è fatto forse solamente per una lettura rituale? È fatto per essere messo in pratica. Mettete in pratica ciò che Shirdi Sai Baba ha insegnato in quel libro.

Ecco un esempio: una persona aveva un forte raffreddore e la tosse; quando andò dal medico del villaggio, questi consigliò di fare un decotto di zenzero secco, pepe e zenzero fresco e berlo.

Allora il paziente cominciò a ripetere a se stesso: “Devo bere un decotto di zenzero secco, pepe e zenzero fresco”, ma non ne trasse alcun beneficio. Come poteva avere un miglioramento senza preparare il decotto e berlo? Allo stesso modo, voi state semplicemente ripetendo ciò che è contenuto nei testi sacri senza tradurlo in azioni. Si ottiene il beneficio solamente mettendolo in pratica.

Gli elementi sono sotto il controllo di Dio

Tutti e cinque gli elementi sono sotto il controllo di Dio. Essi obbediscono al comando del Creatore, ma nessuno se ne rende conto; se comprendete questa

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verità, vi liberate di tutti i problemi in un istante. Voi dite che tutto è nelle Mani di Dio e Lo pregate di venire a salvarvi, ma dubitate che il Signore abbia realmente il controllo di tutto. Nella Bibbia, c’è un solo san Tommaso che tradì il suo precettore, ma oggi tutti sono diventati dei san Tommaso.

Una volta, ci fu un temporale a Shirdi e dei chicchi di grandine presero a colpire la gente come sassi. Tutti i lavoratori e gli abitanti del villaggio corsero rapidamente al riparo impauriti, si rifugiarono nei templi, nelle corti e dovunque potessero trovare asilo. Dvarakamai (nome della moschea dove abitò Sai Baba di Shirdi – N.d.T.) era un posto molto piccolo e anche lì la gente si radunò occupando ogni centimetro di spazio dovunque trovasse un luogo per stare in piedi. Tutti presero a pregare:

“Baba, per favore salvaci.” Come le gopi e i gopala pregarono Krishna nel Dvapara Yuga di proteggerli dalla pioggia torrenziale, la gente di Shirdi pregò Baba di venire in suo soccorso ed Egli disse: “Va bene, va bene, vedrò, vedrò.” Baba poi colpì una colonna e disse: “Senti, ora basta con questo terrore. Calmati! Hai mostrato troppa rabbia e tutti sono spaventati e si sono resi conto del tuo potere. Dato che le persone hanno riconosciuto la tua potenza, che bisogno c’è di continuare?

Stai superando i limiti: calmati!” In quel momento preciso, la burrasca si arrestò.

Non vi dico questo per vantarMi: potreste averlo dimenticato, ma cercate di ricordare che cos’è accaduto due giorni addietro.

Quando stavo per cominciare il Mio Discorso, ci fu uno scroscio pesante di pioggia e vento forte; il vento e la pioggia erano così forti che cominciarono a entrare nel salone. Io cominciai a parlare e la pioggia subito si arrestò; non ce ne fu più neppure una goccia.

Quando Baba era a Shirdi, un fuoco veniva sempre tenuto acceso nel dhuni (il focolare sempre acceso di Sai Baba di Shirdi – N.d.T) di Dvarakamai. I devoti solevano comprare la legna e offrirla nel fuoco affinché esso bruciasse continuamente; tutti volevano avere la soddisfazione di offrire la legna al fuoco sacro, senza pensare ai pro e contro di quell’azione. Una volta, alcuni devoti sciocchi offrirono molta legna al fuoco senza pensare a come sarebbero divampate le fiamme con tutta quella legna.

Dopo poco tempo, si levarono fiamme enormi, per cui Shyama corse dal Maestro gridando: “Baba, Baba.” Egli chiese: “Che cosa c’è, Shyama? Che cos’è accaduto?”

Shyama rispose: “Guarda, Baba! Il Dio del fuoco si è manifestato davanti a noi.” Baba rispose: “Il Dio Fuoco si è manifestato, ma chi è interessato a vederlo qui?” Si rivolse poi al Dio Fuoco dicendo: “A chi stai cercando di mostrare la tua prodezza qui?

Ti stai comportando così perché non c’è nessuno a darti una lezione; dovresti far mostra della tua gagliardia quando e dove è richiesta. Perché esibisci inutilmente il tuo potere ora?” Dicendo questo, Egli colpì la colonna con un bastone e le fiamme impetuose si acquietarono in un istante.

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10 Agosto 2014 Eterno Auriga Qual è il significato di questo?

Niente deve accadere senza una ragione; c’è qualcuno così sciocco da andare sulla riva del Gange e gridare:

“Venite, venite, vi darò dell’acqua!” Chi è che vuol distribuire acqua con il fiume che scorre lì accanto?” A causa d e l l ’ i n f l u e n z a dell’Era di Kali, le persone agiscono a volte in modo sciocco senza una ragione valida; questo comportamento si vede anche tra gli

studiosi. Alcuni prendono dell’acqua del Gange con le mani e la offrono al fiume stesso cantando: “Keshavaya Namah, Madhavaya Namah, Govindaya Namah” e così via. In questo rito, l’acqua di chi state offrendo a chi? È forse una proprietà di vostro padre o vostro nonno o vostro zio che state offrendo a qualcuno? No, voi offrite l’acqua del Gange al Gange stesso. Oggi, l’ateismo è in crescita perché pratiche rituali simili sono eseguite senza comprenderne la ragione recondita. Dovete comprendere la ragione di ogni azione ed essere capaci di convincere gli altri e ottenere la loro approvazione. In quest’era moderna, persino un bambino piccolo vuol conoscere la ragione di tutto. Oggi, le persone sono oppresse dall’ignoranza. Perché? La causa principale è l’attaccamento al corpo.

Benedetto è chi può trasformare l’attaccamento al corpo in amore per Dio; solamente così la natura umana avrà valore.

Fintantoché non acquisite amore per Dio, la vostra vita

non avrà neppure il valore di un coniglio morto.

Acquisite l’attaccamento

al Sé

Ecco una storiella. Gli studenti la prendano come tale. Le grandi verità possono essere spiegate tramite piccole storie simili. Narada andava in giro per i tre mondi cantando il Nome del Signore, Govinda Damodara, Narayana. Una volta andò nel Vaikuntha (paradiso) e offrì i suoi riverenti omaggi al Signore Narayana, il Quale gli offrì da sedere e gli chiese: “Tu vai girando per i tre mondi; hai trovato qualcosa di cattivo nella Mia creazione?” Narada rispose: “Perdonami, Signore! Nella Tua creazione c’è molto di cattivo.” Allora il Signore Narayana disse: “Che cosa stai raccontando, Narada? Nonostante tu sia figlio di Brahman, stai parlando senza alcun senso di discriminazione. Nella Mia creazione non c’è niente di cattivo.” Narada allora replicò: “Ogni mattina, le persone espellono della materia fecale. Che cosa cattiva!” Il Signore Narayana fu sorpreso

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di udire questo e rispose: “O Narada, sei in errore nel pensare che sia qualcosa di cattivo. Forse stai parlando fuori di senso;

non si tratta di una cosa cattiva, ma di una molto buona.” Narada disse: “Se il Signore Narayana dice così, che cosa posso dire? Eppure, come puoi dire che non è una cosa cattiva ma buona?” Il Signore Narayana allora aggiunse: “Non chiedere a Me di questo: chiedi direttamente agli escrementi umani.” Che cosa poteva fare il povero Narada se il Signore Narayana diceva così? Obbedendo al Suo comando, Narada si avvicinò a un escremento umano e, quando fu distante tre o quattro passi, lo sentì dire: “Narada, non avvicinarti, stai lontano.” Narada ne fu molto sorpreso e disse: “In effetti, sono io che dovrei dirti di star lontano da me; com’è che sei tu a dirmi così?” Allora la deiezione replicò: “Ieri sera Io avevo la forma del sacro curd (latte cagliato), del latte, del riso e di un dolce budino. Ero abbastanza buono da essere offerto a Dio come naivadyam (offerta di cibo), ma oggi sono in questo stato per esserMi unito a un essere umano una volta sola; quale sarebbe il mio destino se venissi ancora a contatto con un essere umano?”

Il Signore Narayana spiegò quindi a Narada: “Ciò che voi percepite come cattivo in questa creazione è solamente la reazione, il riflesso e la risonanza dell’operato dell’uomo; in effetti, Dio non ha creato niente di cattivo.” Tutto dipende dalla compagnia che scegliete.

“Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei.”

Si diventa il tipo di persona simile a coloro che si frequentano. Se tenete della salamoia di mango o di gongura (pianta le cui foglie sono usate in culinaria – N.d.T.) in un vaso, essa rimarrà buona per un anno e più, ma, se la mettete nel “vaso”

del corpo umano, sarà distrutta prima di sera. Inoltre, se mettete del grano nella macina, ne uscirà farina di grano; se ci mettete del riso, ne uscirà della farina di riso; se ci mettete dei legumi avrete farina di legumi, ma, se mettete un dolce (laddu) in un corpo umano, ciò che ne uscirà saranno escrementi maleodoranti. Voi dovete quindi trattare questo corpo umano con distacco; esso è inferiore persino a una macina e a un vaso. Stando così le cose, perché dovreste dargli importanza?

È perché l’Atma lo pervade dalla testa ai piedi.

“Il corpo è un tempio e Colui che vi risiede è Dio.”

Dovete considerare questo corpo come il tempio di Dio. Perché dovreste però desiderare un tempio senza Dio in esso?

Pensate sempre che Dio è presente in questo tempio del corpo e offrite a Lui qualunque cosa facciate. Il corpo, la mente, l’intelletto, la consapevolezza, i sensi e il complesso delle facoltà interiori si santificano solamente quando acquisite sentimenti sacri di questo tipo; quindi trasformate il vostro attaccamento al corpo in attaccamento al Sé. Questa è la vera disciplina spirituale (sadhana). Se non si matura l’attaccamento all’Atma, seguire

continua a pagina 18...

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Eterno Auriga 12 Agosto 2014

IL PRIMO MINISTRO DELL’ANDHRA PRADESH VISITA PRASANTHI NILAYAM

L 24 LUGLIO 2014, IL PRIMO Ministro dell’Andhra Pradesh, Sri Nara Chandrababu Naidu, ha visitato Prasanthi Nilayam e offerto i suoi riverenti omaggi al Samadhi di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba. Egli era giunto all’aeroporto Sri Sathya Sai proveniente da Hyderabad con un aereo privato alle 10,30 circa ed è stato condotto immediatamente a Prasanthi Nilayam. Era accompagnato da Sri Palle Raghunatha Reddy, Ministro delle Informazioni, Pubbliche Relazioni, Tecnologia Informatica e delle Comunicazioni, e da Smt. Paritala Sunitha, Ministro del Controllo dei Prezzi per la Tutela dei Consumatori, Forniture Alimentari di Stato, e da membri del Parlamento e dell’Assemblea dell’Andhra

I

Pradesh del distretto di Anantapur. Al

suo arrivo nel Sai Kulwant Hall, i Fiduciari dello Sri Sathya Sai Central Trust, Sri V.

Srinivasan, Sri K. Chakravarthi, Sri T.K.K.

Bhagavat, Sri R.J. Rathnakar e il Segretario del Trust, Sri Prasada Rao, gli hanno dato il benvenuto e lo hanno accompagnato al Samadhi di Bhagavan, dove egli ha posto una ghirlanda e offerto i suoi riverenti omaggi. Subito dopo, il Primo Ministro è andato nel Bhajan Mandir dove è rimasto per un po’ di tempo, assaporando la sacralità dell’atmosfera. Più tardi, ha avuto un incontro di un’ora con i Fiduciari dello Sri Sathya Sai Central Trust nel Shanti Bhavan, dopodiché ha lasciato Prasanthi Nilayam per i suoi ulteriori impegni.

Il Primo Ministro, Sri Nara Chandrababu Naidu, porge i suoi riverenti omaggi al Samadhi di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba.

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E

NORME È STATA L’AFFLUENZA dei devoti giunti a Prasanthi Nilayam da tutte le parti del mondo per tributare omaggio al proprio Sadguru, Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, per la santa festività del Guru Purnima. In occasione della festa il Sai Kulwant Hall, sede delle celebrazioni, era decorato con grande eleganza. Le iniziative condotte nel corso delle celebrazioni sono state estremamente varie, spaziando da meeting e conferenze delle Organizzazioni Sai indiane e internazionali a interventi di insigni oratori, attività di servizio per le classi sociali più bisognose, programmi musicali e culturali di devoti indiani e stranieri.

CONVEGNO SULL’EDUCAZIONE IDEALE SATHYA SAI

Alla vigilia della sacra festività del Guru Purnima, l’Organizzazione Internazionale Sathya Sai ha organizzato a Prasanthi Nilayam un convegno di grande spessore sull’Educazione Ideale Sathya Sai. Al convegno, svoltosi dal 6 all’8 luglio 2014, sono intervenuti 284 fra docenti ed educatori di circa 50 Paesi stranieri. I rappresentanti di 28 Istituti per l’Educazione Sathya Sai e di 40 Scuole Sathya Sai su scala mondiale hanno trascorso tre giorni approfondendo gli insegnamenti di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba su Educare e sul programma di Educazione Sathya Sai ai Valori Umani.

La vastità degli ambiti trattati durante il convegno, gli interventi e i workshop hanno esplorato una varietà delle migliori pratiche per trasmettere l’Educazione Sathya Sai, tra cui programmi di formazione, garanzia di qualità, accreditamento, collaborazioni con scuole e comunità, genitorialità ideale e molte altre tematiche.

Ovunque si trovino a operare – Sudafrica, Indonesia, Brasile, Cina, Stati Uniti, Canada, Fiji o Australia – i delegati hanno convenuto di essere tutti focalizzati sul medesimo scopo, quello di promuovere l’educazione basata sui cinque valori umani di verità, rettitudine, pace, amore e non violenza. Essi sono stati unanimi nell’obiettivo di promuovere la pace e la prosperità nel mondo attraverso l’amore e la pratica dei valori umani. Inoltre i delegati hanno affermato che questa visione di un mondo migliore potrebbe essere realizzata con grande efficacia cooperando per condividere idee innovative e risorse

OMAGGIO REVERENZIALE A BHAGAVAN NEL GIORNO DEL GURU PURNIMA

Un gruppo di partecipanti al Convegno sull’Educazione Ideale Sathya Sai.

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Eterno Auriga 14 Agosto 2014

2014. I dibattiti del convegno, tenuto nel Poornachandra Auditorium, hanno preso il via alle 10,25 con l’accensione della lampada sacra in mezzo ai canti vedici. In apertura, Sri B.V. Ramana Rao, curatore del “Sanathana Sarathi” (in telegu) e coordinatore Seva Dal di tutta l’India, ha rivolto un cordiale benvenuto agli ospiti e ai Presidenti dei Samithi e ha affermato che la gente di questo tempo è stata estremamente fortunata, avendo avuto la rara opportunità di essere contemporanea dell’Avatar del Kali Yuga, che con il Proprio esempio ha mostrato all’umanità il cammino dell’amore e del servizio.

Rivolgendosi ai partecipanti in lingua hindi, Sri V. Srinivas, Presidente Panindiano dell’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva, ha esortato i presidenti dei Samithi ad assorbire le vibrazioni spirituali del sacro luogo di Prasanthi e a lavorare per la loro trasformazione servendo i loro simili prima di tentare di trasformare gli altri. Bhagavan – ha detto – ha sempre assicurato ai devoti che sarebbe sempre stato con loro. Egli ha inoltre evidenziato che, svolgere il lavoro di Bhagavan, equivale ad adorarLo, dopodiché ha tenuto il suo discorso Sri Nimish Pandya, Vicepresidente Panindiano.

trasferibili da adattare alle culture e alle condizioni locali.

Al termine dei dibattiti del convegno, svoltisi nel Poornachandra Auditorium, il pomeriggio dell’8 luglio due relatori hanno presentato una sintesi dei lavori, evidenziandone i punti principali all’interno dei loro interventi, tenuti nel Sai Kulwant Hall. La prima oratrice è stata la dottoressa Margaret Taplin dell’Istituto di Educazione Sathya Sai di Hong Kong, che ha parlato dell’impatto delle Scuole Sathya Sai e degli Istituti per l’Educazione Sathya Sai sulla società, nonché a livello di amministrazione dello Stato in vari Paesi del mondo.

La dottoressa ha anche illustrato la diffusione del messaggio di Educare data da Bhagavan Sri Sathya Sai Baba e ha descritto in maniera particolareggiata la risposta positiva a tale messaggio che si è avuta in Cina: sono 58 le scuole coinvolte con oltre 700 insegnanti. È poi intervenuto il dottor Manuel Alberto Morales dell’Istituto di Educazione Sathya Sai del Messico, che ha sottolineato le brillanti prospettive dell’Educazione Sathya Sai nel produrre la trasformazione della società in tutto il mondo, soprattutto nei bambini. L’insigne relatore ha poi affermato che la pratica dei valori umani è la chiave per sviluppare nell’intera umanità la consapevolezza per costruire una società nuova e autentica.

CONFERENZA DEI PRESIDENTI PANINDIANI DEI SAMITHI Più di 2000 presidenti dei Samithi Sri Sathya Sai Seva sono giunti da ogni parte dell’India per partecipare alla Conferenza Panindiana dei Presidenti dei Samithi

svoltasi a Prasanthi Nilayam l’11 luglio Partecipanti alla Conferenza Panindiana dei Presidenti dei Samithi.

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Sottolineando l’esigenza di ulteriore sviluppo ed espansione delle attività Sai, e cioè Bal Vikas, Bhajan, circoli di studio e Nagar Sankirtan a livello di Samithi, Sri Pandya ha affermato che solo la Sadhana personale può fare di una persona un valido presidente di Samithi. La sessione pomeridiana della conferenza è stata condotta nel Sai Kulwant Hall, dove ai presidenti dei Samithi sono state regalate le vesti di Bhagavan, come segno delle Sue benedizioni e della Sua grazia. Il dono è stato accettato con grande riverenza dai presidenti.

La mattina dopo quattro presidenti hanno parlato all’assemblea dei devoti nel Sai Kulwant Hall. Il primo relatore è stato Sri Sunil Dahal del Samithi di Pakyong (Sikkim). Esprimendo profonda gratitudine a Bhagavan per il Suo segno d’amore sotto forma della veste, egli ha detto che si trattava del momento più fausto della sua vita. Il secondo oratore, Sri Manish Sharma di Shimla (Himachal Pradesh), ha osservato che l’Organizzazione Sai è il cammino che può elevare l’uomo a livello divino servendo l’umanità. È poi intervenuto Sri Sainath di Panaji (Goa), che ha sottolineato la necessità della trasformazione di sé, così da poter mostrare che la nostra vita è il messaggio di Swami. L’ultimo relatore è stato il dottor Sanjiv di Ernakulam (Kerala), che ha fatto riferimento alla Missione di Bhagavan, da Lui avviata all’età di 14 anni e che prevede che l’uomo debba realizzare di essere divino e sperimentare la sua divinità.

Attività di Servizio dello Sri Sathya Sai Easwaramma Women’s Welfare Trust

L’11 luglio 2014, alla vigilia del Guru Purnima, lo Sri Sathya Sai Easwaramma Women’s Welfare Trust ha organizzato uno speciale programma, durante il quale sono state consegnate le chiavi per i bagni fatti costruire dal Trust a favore di 300 beneficiari riuniti nel Sai Kulwant Hall.

Il Trust ha sin qui costruito più di 1000 bagni nei villaggi intorno a Puttaparthi;

i servizi sono destinati gratuitamente a famiglie bisognose nell’ambito del Progetto Misure Sanitarie e Igiene.

Parlando nell’occasione, Smt. Chethana Raju - membro del Trust con funzioni gestionali e di controllo - ha descritto sinteticamente la attività di servizio svolte dal Trust nell’ambito di “medicare”, salute e igiene e crescita economica degli abitanti dei villaggi di Puttaparthi e dei dintorni. È stato rincuorante osservare che alcuni dei beneficiari hanno espresso sentimenti di gratitudine a Bhagavan per l’assistenza fornita loro dallo Sri Sathya Sai Easwaramma Women’s Welfare Trust.

È seguita una breve sessione di Bhajan e poi la distribuzione del Prasadam.

Il programma, cominciato alle 8,30, è terminato alle 9,40 con l’Arati.

CERIMONIA DEL GURU PURNIMA Il programma del sacro giorno del Guru

Beneficiari nel Sai Kulwant Hall.

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16 Agosto 2014 Eterno Auriga Purnima è cominciato alle 8,30 del 12 luglio

2014 nel Sai Kulwant Hall, scintillante sotto le multiformi decorazioni. Bouquet e ghirlande di variopinti fiori freschi colorati adornavano il Samadhi di Bhagavan, dove era stata posta una bellissima poltrona argentata per Bhagavan con sopra un riparo a ombrello.

Guru Vandana

Il primo numero in programma è stata un’entusiastica e sentita offerta di canti devozionali e Stotra dal titolo “Guru Vandana” (saluto riverenziale al Guru), che gli studenti hanno offerto ai Piedi di Loto di Bhagavan con cuore colmo d’amore e gratitudine. Aprendo l’omaggio musicale al loro Sadguru, Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, con il verso sanscrito “Akhanda Mandalakaram”, tratto dalla “Guru Gita”

(Scrittura indù che può essere anche cantata), gli studenti hanno poi interpretato un paio di composizioni di musica carnatica e canti tradizionali, e lo Stotra “Sainath Ashtakam” dedicato a Bhagavan. Al termine del tributo musicale degli studenti a Bhagavan, quattro presidenti di Samithi hanno tenuto dei brevi discorsi.

Discorso Divino

Nel Discorso Divino, Bhagavan osserva che oggi l’uomo ha dimenticato la sua innata divinità, afflitto com’è da avidità, cupidigia e ira ed è pertanto degenerato a livello animale. Ciò di cui il mondo ha bisogno sono uomini disposti al sacrificio che possano aiutare la società e servire il genere umano, dice Bhagavan, che conclude il Discorso con il Bhajan “Prema Mudita Manase Kaho Rama Rama Ram”.

Dopo una breve sessione di Bhajan e la

distribuzione del Prasadam, il programma del mattino è terminato alle 10,30 con l’Arati.

Interventi Illuminanti

Il programma pomeridiano è cominciato alle 16,30 con i tradizionali canti vedici degli studenti, cui hanno fatto seguito due illuminanti discorsi. Il primo intervento è stato tenuto da Sri George Bebedelis, Coordinatore Nazionale per la Grecia dell’Organizzazione Internazionale Sathya Sai, che ha fatto una panoramica delle attività di servizio attualmente svolte dall’Organizzazione Sathya Sai in vari Paesi esteri. Declinando il nome SAI come Service, Adoration, Illumination (servizio, adorazione, illuminazione) e BABA come Being, Awareness, Bliss e Atma (essenza, consapevolezza, beatitudine e Atma), il dotto oratore ha osservato che, adottando il comportamento di Servizio, Adorazione e Illuminazione, alla fine si può conseguire la beatitudine suprema, che è lo scopo della nascita umana. Cantando il Bhajan “Hari Bhajan Bina Sukha Santhi Nahin”, George ha ricordato al pubblico che il canto devozionale di gruppo è la strada regale per arrivare a Dio.

Il secondo relatore è stato Sri Narayan Sar, vicepresidente dell’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva indiana nello Stato dell’Odisha. Offrendo il suo omaggio a Bhagavan Baba, Sri Sar ha sottolineato che i contemporanei di questo Sadguru sono stati estremamente fortunati, poiché hanno avuto Dio come Guru. Delineando le attività di servizio in corso in vari Stati dell’India, Sri Sar ha osservato che i devoti di Bhagavan devono vederLo nei loro simili

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che sono in condizioni di grande bisogno e devono servirli con amore e rispetto.

Facendo riferimento alle nuove iniziative intraprese dall’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva indiana, l’insigne oratore ha descritto le attività di servizio assunte dagli Stati dell’India in vari ambiti: fornire lavoro ai giovani dei villaggi, eliminare la malnutrizione dei ragazzi delle zone rurali e formare i giovani nella gestione delle calamità.

Estasiante Esibizione di Sassofono L’ultimo numero in programma è stata una brillante esibizione di musica strumentale del noto sassofonista Kadri Gopalnath. Offrendo i suoi rispettosi omaggi a Bhagavan, il talentuoso artista ha incantato l’enorme folla di devoti presente nel Sai Kulwant Hall con l’esecuzione musicale di Bhajan e canti devozionali che comprendevano “Hari Bhajan Bina Sukha Santhi Nahin”, “Govinda Krishna Jai Gopala Krishna Jai”, “Manasa Bhajare Guru Charanam”, “Krishna Nee Begane Baro” e “Brahmamokkate”. Sono seguiti i Bhajan e la distribuzione del Prasadam.

Contemporaneamente sono state porte le meritate congratulazioni a Kadri Gopalnath e ai musicisti che lo accompagnavano. I Bhajan sono terminati con la brillante voce di Bhagavan che intonava “Hari Bhajan Bina Sukha Santhi Nahin”. Il programma è finito alle 18,45 con l’Arati.

PROGRAMMA CULTURALE DEI DEVOTI INDONESIANI

Nell’ambito delle celebrazioni del Guru Purnima a Prasanthi Nilayam, il 13 luglio 2014 i devoti dell’Indonesia hanno presentato uno splendido programma

culturale. Il primo numero è stato un brillante canto di Bali eseguito da cantanti donne assieme ai musicisti, che ha affascinato tutti i presenti con la sua melodia e dolcezza.

Ha fatto seguito uno spettacolo di teatro- danza dei bambini Bal Vikas dell’Indonesia intitolato “Krishna”, che raccontava la nascita e i giochi divini di Krishna bambino. Reso elegante dai dolci canti e dalle emozionanti danze dei bambini, lo spettacolo è stato una straordinaria rappresentazione in stile balinese. Al termine del programma, i partecipanti hanno ricevuto i meritati complimenti.

Sono seguiti i Bhajan, l’ultimo dei quali è stato “Prema Mudita Manase Kaho Rama Rama Ram” eseguito da Bhagavan. Il programma, che era cominciato alle 17, è finito con l’Arati alle 18.

MUSICA DEVOZIONALE DEI DEVOTI RUSSI E DEI PAESI

RUSSOFONI

Il gran finale delle celebrazioni del Guru Purnima a Prasanthi Nilayam è stato un toccante programma di musica devozionale presentato dai devoti della Russia e dei Paesi russofoni il 14 luglio 2014. Aprendo la rappresentazione alle 17, i talentuosi Un canto balinese presentato dalle cantanti

donne assieme ai musicisti dell’Indonesia.

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Eterno Auriga 18 Agosto 2014

cantanti e musicisti hanno caricato l’intero ambiente di vibrazioni spirituali con la loro vigorosa interpretazione di canti devozionali in lingua russa, che raccontavano la Gloria Divina di Bhagavan e descrivevano la bellezza e la grandezza della terra di Russia. Dopo i canti russi i cantanti hanno eseguito tre Bhajan in hindi, e cioè

“Guru Baba Guru Baba”, “Mana Mohana Nandalala” e “Sankara Siva Sankara Siva Sankara Shambho”, che hanno rivelato il loro talento nell’essere maestri della melodia, del ritmo e della pronuncia dei Bhajan in lingua hindi. Al termine del programma i cantanti e i musicisti hanno ricevuto i meritati complimenti.

Sono seguiti i Bhajan degli studenti, l’ultimo dei quali è stato “Sathyam Jnanam Anantham Brahma” eseguito dalla brillante voce di Bhagavan. Il programma è giunto al termine con l’Arati alle 18.

Musica devozionale dei devoti russi e dei Paesi russofoni.

qualunque altra disciplina spirituale non ha alcun senso. La gente dice che noi facciamo i bhajan: finché non raggiungete lo stato di attaccamento all’Atma, tutte queste pratiche spirituali sono indispensabili.

Voi mettete a dimora un alberello di mango di buona qualità il quale, dopo qualche tempo, produce dei frutti acerbi. Il mango è aspro finché non è maturo; diventa dolce e saporito solamente quando matura.

In modo simile, voi provate il sentimento atmico quando raggiungete lo stato maturo nella vostra sadhana; continuate ad assolvere i vostri doveri senza dimenticare la meta finché non raggiungete tale stato

di beatitudine. Ricordate sempre a voi stessi che dovete ottenere questo scopo.

Distaccatevi gradualmente dal corpo e acquisite attaccamento al Sé; solamente allora potrete sperimentare la beatitudine eterna. Perseguite questo sentiero di verità e saggezza, e immergetevi nella Beatitudine Divina.

Bhagavan ha concluso il Discorso con il bhajan “Satyam Jnanam Anantam Brahma…….”

- Dal Discorso di Bhagavan nel Sai Kulwant Hall a Prasanthi Nilayam, il 31 agosto 1996

... continua da pagina 11

L’evoluzione non è altro che il progressivo dispiegarsi dello Spirito fuori dalla densità della coscienza materiale e la graduale autorivelazione di Dio da questo apparente

essere animale.

- Sri Aurobindo

(21)

L

L’AMORE È PIÙ DOLCE DEL NETTARE

Incarnazioni dell’Amore Divino!

’AFFEZIONE (ANURAGA) E l’Amore (Prema) sono interdipendenti e inseparabili.

Quando questo sentimento è rivolto verso le cose del mondo si chiama attaccamento, mentre se è rivolto verso Dio si chiama Amore. L’Amore è il frutto dell’Amore. L’Amore si può paragonare solamente all’Amore. L’Amore può offrire soltanto l’Amore stesso. L’Amore non può essere descritto con la poesia, non può essere mostrato dalla mente o con le parole; per questo, i Veda dichiarano che esso trascende la mente e la parola.

L’Amore non ha prezzo, è prezioso in modo indescrivibile, la sua dolcezza è insuperata. Le Scritture definiscono l’amrita (nettare) indescrivibilmente dolce, ma l’Amore è molto più dolce del nettare.

L’Amore si può ottenere solamente attraverso l’Amore

L’Amore è un diamante prezioso che si può ottenere soltanto nel regno dell’Amore e in nessun altro luogo. Il

“L’Amore è Dio; il cosmo è permeato d’Amore.

Assumendo la forma dell’Amore per salvare i Suoi amati, spargendo il fiume nettareo dell’Amore,

Krishna venne come Incarnazione dell’Amore per coloro che Lo anelavano.

Ogni cosa nasce dal puro Amore;

tutta la gioia scaturisce dall’Amore allo stato puro.

Così è per la Verità, il Sacrificio, la Pace e la Tolleranza.

Se manca l’Amore, non può esserci contentezza.

Questa è la via di Sai e la Parola di Verità.”

I L P O T E R E D E L L’ A M O R E È I L L I M I TAT O

Più grande è l’amore dell’uomo per Dio, più grande

è la beatitudine che egli sperimenta. Se in lui l’amore

declina, anche la sua gioia declina. Chi ama Dio Lo vede

in ogni dove; quindi il cuore umano deve essere colmato

d’Amore per Lui.

(Poesia Telugu)

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20 Agosto 2014 Eterno Auriga regno dell’Amore è situato nel cuore, in

un cuore colmo d’Amore. Lo si può sperimentare solamente in una mente traboccante d’Amore e in un cuore colmo d’Amore.

Il diamante preziosissimo dell’Amore non si può ottenere con la recita di preghiere, la meditazione, i rituali prescritti o gli atti sacri; questi possono dare soltanto soddisfazione mentale. Più grande è l’amore dell’uomo per Dio, più grande è la beatitudine che egli sperimenta. Se in lui l’amore declina, anche la sua gioia declina. Chi ama Dio Lo vede in ogni dove;

quindi il cuore umano deve essere colmato d’Amore per Lui. L’Amore non sopporta separazione dall’amato. Oggi è il giorno in cui si celebra l’avvento del Signore in forma umana, venuto sulla terra per instillare l’Amore negli esseri umani. La natura dell’Amore Divino può essere compresa soltanto quando il Divino in forma umana insegna la natura di questo Amore agli uomini. A coloro che sono immersi nell’Amore, tutto appare vibrante di vita.

Il potere dell’Amore non ha limiti. L’impulso dell’Amore si manifesta in modo diverso da persona a persona. I grandi devoti come le gopi consideravano il Signore Krishna come il loro stesso respiro vitale e Lo adoravano

dichiarando: “Tu sei tutto per noi.”

Raggiungete Krishna tramite l’Amore

Il messaggio supremo della vita di Krishna è l’unicità

del Principio dell’Amore;

questo messaggio è tutto ciò di cui il mondo ha bisogno.

Krishna è l’incarnazione dell’Amore e questo Amore

si può comprendere solamente tramite

l’Amore; esso è forte, luminoso e indistruttibile come il diamante. È

estremamente prezioso.

Se volete ottenere l’Amore Divino, il vostro Amore deve essere altrettanto forte:

un diamante si può tagliare soltanto con un diamante. Se nel vostro amore c’è un difetto, lo potete rimuovere solamente tramite l’Amore.

L’Amore genera Amore;

l’odio può generare soltanto odio e non amore. La gelosia genera gelosia e l’ira alimenta l’ira. Se volete vivere l’Amore, dovete liberarvi dell’odio, della gelosia e dell’ira. La sola via

per raggiungere Krishna, che è l’effettiva incarnazione

dell’Amore, è l’Amore.

-Estratto dai Discorsi di Bhagavan in occasione dello Shri Krishna

Janmashtami

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OME PUÒ DESCRIVERE IL viaggio con Baba nella sua vita?

Un viaggio straordinario! Mio marito doveva viaggiare molto. Era un avvocato internazionale e io andavo con lui. Ciò che accadde in quel periodo fu un libro su Baba, che mi cadde in grembo, per così dire, quando stavamo per partire per l’India. A quel tempo, io non sapevo nulla di Baba; era la prima volta che vedevo anche la Sua immagine. Questo avveniva nel 1973.

Quando in gennaio tornammo (in India) e Lo incontrammo per la prima volta, Egli ci concesse un’“interview”, un’udienza d’addio che in quei giorni non concedeva a molte persone. Morivo dalla voglia di farGli una domanda, ma mi sentivo molto intimidita. Alla fine mi decisi a chiederGli:

“Siamo venuti per vederTi; ora che facciamo qui? Dobbiamo ritornare?” Non dimenticherò mai la Sua risposta. Disse:

“Non dovete essere desiderosi di tornare a vederMi, di vedere questo piccolo Corpo”, e indicò Se Stesso. Quindi, la frase

successiva fu: “Dovete trovarMi nel vostro cuore.” Faccio questo lavoro (Rompere le Catene) dal 1950 e non sapevo nemmeno che Egli fosse al mondo, ma sapevo che cosa intendesse dire in virtù della Coscienza Superiore (Hi C). Poi, con un sorriso smagliante, disse: “Tornerete per essere rienergizzati.” Fu dunque quello l’inizio per prender coscienza del fatto che Baba non vuole che ci attacchiamo alla Sua Forma.

Fui davvero benedetta, e ho cercato di spiegare agli altri, dato che tutti sono estremamente abbattuti per la mancanza della Sua Forma fisica, che ora Egli è molto più fruibile, trovandosi ovunque. Era infatti solito dire: “Sono prigioniero nel Mio Ashram; non posso andare da nessuna parte da solo. Ho sempre gente attorno.”

Ora Egli è ovunque. Non dobbiamo pensare a Lui come un Corpo: dobbiamo pensarLo al nostro interno e dentro a tutti gli altri.

AssaporarNe il contatto nell’interiorità è un’esperienza magnifica.

Quando Lo ha visto nell’Ashram, ha

UN VIAGGIO STRAORDINARIO

C

Alla veneranda età di 100 anni, Phyllis Krystal, ardente devota di Bhagavan e autrice di

numerosi libri famosi come “Sai Baba – l’Ultima Esperienza”, “Ricollegarsi all’Energia

dell’Amore” e “Rompere le Catene”, sta ancora diffondendo attivamente gli Insegnamenti

di Bhagavan. In questa intervista rilasciata a Kanan Divecha, ella descrive il metodo

per distaccarsi dalle persone, dalle cose, dai luoghi, dalle proprietà, dai desideri ecc., che

vincolano l’uomo, e riconnetterlo con la Coscienza Superiore che lo conduce alla libertà.

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22 Agosto 2014 Eterno Auriga avvertito un senso di

appagamento, di gioia, di vuoto mentale? Era senza parole, sopraffatta?

Quelle poche cose che ha menzionato sono assolutamente vere.

Sembra proprio che Egli ti lavi, letteralmente, la mente, tanto da farti a mala pena avvertire di essere lì e ti lascia senza parole. Si può solo dire ciò che Egli vuole che si dica, o chiederGli ciò che vuole che Gli si

chieda. Per me, vedere mio marito, che è avvocato, senza parole, è stata una rivelazione (risate). È stato straordinario!

Baba voleva allontanarci dalle nostre idee rigide e aprirci la mente nel vero senso della parola. Naturalmente, la cosa che notai di Lui in modo assolutamente coinvolgente fu questo incredibile Amore che non avevo mai avuto in vita mia. Fu estremamente appagante e travolgente, e mi portò fino alle lacrime.

Tre sue parole magiche, resa, fiducia, accettazione, sono come un Mantra per me e se si riesce a seguirle, si può navigare in sicurezza nel mare della vita, attraversando ogni avversità. Come ha concepito questo Mantra? Ha avuto problemi, abbracciando questa pratica, con la sua mente di scimmia?

No... per la semplice ragione che quando la mia amica Virginia e io cominciammo, avevamo una sola domanda in testa: c’è qualcosa di più nella vita oltre a ciò che stiamo vivendo? Eravamo entrambe mogli, entrambe madri, assolutamente felici del

nostro ruolo, entrambe istruite, anche se, a quei tempi, non era di moda per le mogli lavorare.

Anche se eravamo entrambe perfettamente felici, sentivamo che c’era qualcosa che mancava, che dovevamo fare qualcosa di più.

Ognuna di noi visse l’esperienza di svegliarsi una mattina con la risposta a una domanda o di avere un’intuizione improvvisa, e notammo che la cosa funzionava! Così, pensammo dovesse esserci una parte della nostra mente che serbava già queste risposte e di tanto in tanto le ottenemmo, a volte nei sogni, a volte al risveglio, a volte mentre sbucciavamo le patate. Pensammo quindi che, se ciò era possibile e queste risposte erano così utili, non sarebbe forse stato meraviglioso accedere più spesso a tale risorsa?

Pertanto, ci organizzammo per lavorare in una sorta di programma per realizzare il quale, dato che vivevamo alquanto lontane l’una dall’altra, ci saremmo incontrate a metà strada. Saremmo andate in un certo luogo ogni due settimane, e lì saremmo Phyllis Krystal con Bhagavan Sri Sathya Sai Baba.

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rimaste semplicemente sedute in silenzio.

In quei giorni, non si era soliti usare dispositivi meccanici di registrazione:

Virginia avrebbe preso appunti e io avrei distolto la mia attenzione dal mondo e cercato di prender contatto con l’interiorità per ottenere dei messaggi. La volta successiva, avremmo invertito i ruoli. Ecco come la cosa iniziò.

La prima cosa che ci fu detta in queste sessioni fu di fare un triangolo tra di noi.

Ecco come nacque il triangolo. Vede, se prendevamo l’iniziativa di fare qualcosa, utilizzavamo un’altra energia per guidarci.

Quando lavoravamo insieme creando un triangolo, utilizzavamo “corrente alternata”, cosa non solo più sicura, ma anche molto più pratica.

Quindi, formavamo un triangolo ogni volta che lavoravamo immaginando una luce dorata che collegava i nostri piedi, che poi saliva lungo la mia spina dorsale e lungo quella di Virginia e poi ci usciva dalla parte superiore della testa; poi ci collegavamo alla nostra Coscienza Superiore, ed è così che abbiamo ricevuto tutti i messaggi.

Ecco com’è nato tutto il Metodo (Rompere le Catene).

Molte persone che non conosco hanno letto il libro e a loro sembrava di conoscermi… Mi rende felice sapere che l’utilizzo di questo libro ha cambiato la loro vita; è un dono che non ha prezzo.

Mi meraviglio, perché ero la persona più timida che si potesse trovare sul pianeta.

Se potevo evitarlo, non parlavo mai, perché sono stata educata a non farmi osservare né udire. Se parlavo, venivo sempre punita per esser stata inopportuna o impertinente. C’era molto rigore a quel tempo in Inghilterra, quindi per me è stata

una rivelazione. Ciò ha inequivocabilmente cambiato la mia vita.

Non mi sarei mai sognata di fare quello che ho fatto negli ultimi decenni... Non passa giorno che non Lo ringrazi (risate).

Com’è giunta a questa affermazione?

È una piccola formula che, ogni giorno, spinge magicamente a un ulteriore sviluppo spirituale.

Proprio così. Serve a farti centrare;

lo fa davvero, se praticata con dedizione ed estrema attenzione, e ti collega con la Coscienza Superiore, giacché stai parlando con tua Coscienza Superiore o col tuo Sé-Baba.

Questo perché ciò ti porta direttamente, come dice Baba, al punto in cui non sei la mente: sei l’Atma. Ed è attraverso l’Atma che Baba respira attraverso noi, pensa attraverso noi, sente attraverso noi, parla attraverso noi, agisce attraverso noi e ama tutti attraverso noi.

Fece tutto il possibile per incoraggiarmi. Sapeva che non

avevo ego, che non ne avevo affatto. Mia madre mi aveva sempre detto che ero inutile,

che ero stupida... e così Egli aveva una tabula rasa su cui poter lavorare... Penso quindi

che sia per questo che Egli mi ha scelto, non perché sia

propriamente speciale o in grado di scrivere libri, oppure svolgere seminari. Non sapevo farlo allora e non so farlo ora: è interamente dovuto a Lui. Tutta

la mia vita la devo a Lui.

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24 Agosto 2014 Eterno Auriga Si diventa allora sempre più Suo

strumento ed Egli è Colui che agisce.

Smettiamo di agire, smettiamo di programmare. Infatti Egli dice:

“Abbandonate i vostri programmi, anche i migliori, e amate la Mia incertezza.” Questo è stato difficile per me, in particolare la parte “amate la Mia incertezza”.

In un’“interview”, Baba disse: “Perché sei preoccupata?” Risposi: “Perché devo tenere questo primo seminario nel mio Paese, nel Nord dell’Inghilterra, e sono spaventata a morte al pensiero di parlare a tante persone.” Baba prima sorrise, poi disse: “Quando arrivi al seminario, guarda il gruppo e concentrati su uno e ricorda che uno più uno più uno equivale a Uno. Tutti sono Uno, e Io ti aiuterò.” Tutte le persone presenti al seminario erano terapeuti, tutti professionisti. Così, mi sedetti e dissi:

“Baba, hai promesso.” Con mia grande sorpresa, mi vennero le parole, anche se non sapevo che cosa avrei detto. Quella fu la prima volta che Egli è intervenuto. A quei tempi, ero davvero ansiosa. La cosa andò avanti per due giorni e, quando ebbi finito, non riuscivo a crederci. Ero sicura che questa volta era successo, ma che non sarebbe accaduto di nuovo. In seguito, la seconda volta che mi fu chiesto, andai e successe la stessa cosa e, da allora, sta ancora accadendo.

Dato che si era abbandonata completamente a Lui, era convinta di non essere l’autrice dell’azione...

Oh, non ero io ad agire. So che non avrei mai potuto scrivere un libro, non avrei mai potuto tenere un seminario.

Chiedetelo a chiunque dei miei vecchi amici. Non riescono a credere che questa sia la Phyllis che conoscevano, che non

parlava quasi mai. Quella Phyllis era sempre timida e stava sempre in fondo alla stanza. In recenti colloqui, Baba arrivava e diceva: “Signora Krystal, vieni davanti.” La prima volta ero terrorizzata!

Non ci riuscivo. Allora, Egli venne da me, mi appoggiò la mano sulla schiena e mi spinse garbatamente avanti nella stanza.

In un altro periodo, a Whitefield, era solito invitarci ad andare la sera a casa Sua dove qualche oratore avrebbe parlato, o Egli avrebbe tenuto un Discorso o dove i ragazzi avrebbero cantato. Una volta, erano stati tirati giù tutti i quadri per rinnovare la veranda, in quella che sarebbe diventata la Sua residenza a Whitefield.

Ora è molto diversa. Dunque, quella sera si sarebbero rimessi a posto i mobili e i quadri alle pareti. Eravamo gli unici lì e io ero l’unica donna. Che cosa avrei dovuto fare? Me ne stavo semplicemente in piedi.

Egli arrivò, mi prese la mano, mi portò sul davanti della stanza, dispose le persone ad ampio cerchio, mi sorrise e disse: “Il lato delle donne.” (Risate). Fece tutto il possibile per incoraggiarmi. Sapeva che non avevo ego, che non ne avevo affatto.

Mia madre mi aveva sempre detto che ero inutile, che ero stupida... e così Egli aveva una tabula rasa su cui poter lavorare...

Penso quindi che sia per questo che Egli mi ha scelto, non perché sia propriamente speciale o in grado di scrivere libri, oppure svolgere seminari. Non sapevo farlo allora e non so farlo ora: è interamente dovuto a Lui. Tutta la mia vita la devo a Lui.

Qual è un aspetto estremamente importante di questo sentiero che ha trovato difficile? Come ha fatto a superare questo blocco / ostacolo?

Essere in grado di parlare. Mai, mai,

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mai mi sono sognata... io non so dire una parola, non so scrivere una parola se non proviene da Lui. Non sono affatto io a compiere l’azione. Deve farlo Lui, altrimenti nulla vien fatto.

Non avevo idea che avrei scritto dei libri.

Scrissi il primo perché Egli insistette che scrivessi sul Metodo. “Oh, io non sono una scrittrice”, gli dissi. Egli rispose: “Oh, sì. Io ti aiuterò. PortaMi il manoscritto quando lo avrai finito.” Scrivo sempre a mano, pertanto portai con me i fogli di carta su cui avevo scritto. Li guardò e disse: “Zampe di gallina.” (Risate) Nessuno è in grado di leggere la mia scrittura. Quando Gli portai il manoscritto, non immaginavo che volesse che fosse pubblicato. Poi disse: “Ora deve esser pubblicato... deve essere inviato a più persone possibile in tutto il mondo.” In seguito ha spesso chiesto: “Stai scrivendo un altro libro?” e io rispondevo: “Oh, no.”

In un’“interview”, mio marito e io eravamo lì con parecchie altre persone.

Egli si guardò attorno, mi intravide e disse:

“Oh, signora Krystal; stai scrivendo un altro libro.” Udii il mio povero marito borbottare, come a dire: “Oh, no! Non un altro!”

Risposi: “No, Swami. Non sono pronta a scrivere un altro libro.” Baba replicò: “Oh, sì... che titolo ha?” Non ne avevo idea.

Ora che Baba non è più nella Sua Forma, come possiamo connetterci con Lui?

Mi consenta di spiegarglielo narrando un episodio avvenuto a Whitefield. Una volta, la prima volta che Baba aveva un’anca rotta, mia figlia e io eravamo nell’Ashram di Whitefield. Eravamo appena arrivate ed Egli appariva in condizioni semplicemente orribili. Inoltre zoppicava.

Chiese quando eravamo arrivate... non Lo rivedemmo più. Fu portato d’urgenza all’ospedale. Una donna, con la quale avevamo una sorta di rapporto occasionale che si limitava al “Sai Ram”, venne a parlarmi. Era un politico. Mi disse: “Ho sentito che a volte è in grado di aiutare le persone, che risponde alle loro domande.

Vorrei che lei, se non le dispiace, mi concedesse un incontro.” Voleva che chiedessi a Baba, dal momento che non aveva l’opportunità di farlo lei stessa, se Egli approvava che fosse ancora in politica. Disse: “Voglio essere sicura di fare il lavoro giusto.” Risposi: “Mi dispiace, io di solito non faccio questo tipo di domande, ma sono assolutamente disposta a vedere che cosa ne uscirà.”

Così, in un incontro che ebbi con mia figlia e questa signora mi assentai mentalmente. Non sono mai in stato

Si può solo dire ciò che Egli vuole che si dica, o chiederGli ciò che vuole che Gli si chieda.

Per me, vedere mio marito, che è avvocato, senza parole, è stata

una rivelazione (risate). È stato straordinario! Baba voleva allon- tanarci dalle nostre idee rigide e aprirci la mente nel vero senso

della parola. Naturalmente, la cosa che notai di Lui in modo assolutamente coinvolgente fu

questo incredibile Amore che non avevo mai avuto in vita mia.

Fu estremamente appagante e travolgente, e mi portò fino alle

lacrime.

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