Livelli di organizzazione
ecologica
L’individuo rappresenta la base operativa della classificazione ed è l’oggetto primario di studio;
Viene poi associato all’habitat (ambiente in cui vive l’individuo ed alla nicchia ecologica (ruolo svolto dal’individuo)
L’Individuo
Organizzazione ecologica
Organizzazione ecologica
Insieme di individui appartenenti alla stessa specie
Popolazione
La densità e la distribuzione sono aspetti della struttura di una popolazione
•
La densità di una popolazione rappresenta il numero di individui per unità di superficie.
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La distribuzione di una popolazione è il modo in cui i suoi individui sono distribuiti sul territorio.
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Le risorse sono le componenti ambientali che sostengono la vita degli organismi.
•
I fattori limitanti, come la disponibilità di nutrienti, corrispondono agli aspetti ambientali che sono determinanti per stabilire dove
un organismo può vivere.
Organizzazione ecologica
La variazione della densità di una popolazione è influenzata da quattro fattori principali:
la natalità, l’immigrazione, la mortalità e l’emigrazione.
La natalità e l’immigrazione, tendono ad aumentare il valore della densità, gli altri due, la mortalità e l’emigrazione, tendono a diminuirlo.
A loro volta, questi fattori dipendono da fenomeni detti fattori limitanti. I fattori limitanti sono di due tipi: fattori densità-dipendenti e fattori densità-indipendenti.
Popolazione
Organizzazione ecologica
Il dente di leone (Taraxacum officinale) è una tipica specie opportunistica.
Il gorilla di pianura orientale (Gorilla beringei graueri) è una tipica specie in equilibrio.
Alcune specie sono a maggiore rischio di estinzione di altre
•
L’ estinzione è la scomparsa totale e definitiva di una specie o di un gruppo tassonomico di livello più alto.
•
Il rischio di estinzione delle specie che non sono in grado di migrare è determinato, oltre che dalla
loro storia naturale, da fattori quali la dimensione dell’areale geografico, il grado di tolleranza alle caratteristiche dell’habitat e la dimensione delle popolazioni locali.
Popolazione
La popolazione mondiale segue una crescita fortemente esponenziale /1
•
La popolazione umana mondiale ha superato i sette miliardi di individui nel 2011.
•
Sulla base del tempo di raddoppio stimato, in
circa 50 anni la popolazione mondiale avrà bisogno del doppio delle risorse per mantenere gli standard di vita attuali.
Popolazione
Insieme delle popolazioni esistenti in un dato territorio e che interagiscono tra di loro
Comunità
Organizzazione ecologica
• Il passaggio da una comunita’ all’altra puo’ essere piu’ o meno graduale
• Ecotono = zona di transizione fra due diverse comunità, con sostituzione di specie lungo il gradiente.
• Spesso sia il numero delle specie che la densita’ di popolazione sono maggiori nell’ecotono che nella comunita’ che lo circondano (effetto margine)
Comunità
Organizzazione ecologica
POZZA DI SCOGLIERA MARINA Organizzazione ecologica Comunità
TIPI DI VEGETAZIONE
Comunità
Organizzazione ecologica
Insieme degli esseri viventi (biocenosi) che vivono ed inteagiscono in un determinato ambiente (Biotopo)
Sulla terra, diversi ecosistemi simili vanno a costituire i Biomi caratterizzati dalla
componente vegetale
Ecosistemi - Biomi
Organizzazione ecologica
Gli ecosistemi terrestri
I biomi possono essere terrestri o acquatici
Gli ecosistemi terrestri, chiamati anche biomi, sono classificati in nove tipi principali Procedendo dai poli verso l’Equatore troviamo:
– le zone polari e i ghiacci, – la tundra,
– le foreste di conifere,
– le foreste decidue delle zone temperate, – le praterie delle zone temperate,
– la macchia mediterranea, – le savane,
– i deserti,
– le foreste tropicali.
Il nome di molti biomi deriva dal tipo di vegetazione predominante.
Ciascuno di essi è caratterizzato anche dalle specie animali adattate a quell’ambiente
Biomi
Organizzazione ecologica
Biomi
Biomi
La tundra
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La tundra artica circonda la Terra a ridosso dei mari polari ghiacciati dell’emisfero Nord. È caratterizzata da:
• temperature molto basse (da -12 °C a 6 °C);
• scarse precipitazioni;
• uno strato di suolo permanentemente ghiacciato (permafrost) un metro al di sotto della superficie.
• Freddo e buio per gran parte dell’anno
Biomi
Permafrost: terreno perennemente ghiacciato
Le foreste di conifere
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Le foreste di conifere, tipiche delle regioni settentrionali ed alpine,
sono distribuite in tre regioni, dove vengono chiamate in modi diversi:
taiga, foreste montane di conifere e foresta di conifere pluviale temperata.
In tutti i casi, presentano:
•
temperature relativamente basse;
•
precipitazioni da moderate a copiose.
Biomi
Biomi
Sono caratterizzate da:
•
clima temperato, con stagioni ben definite;•
precipitazioni relativamente abbondantiLe foreste decidue
Le praterie
Le praterie temperate comprendono le steppe, le pampas, le praterie nordamericane e il veldt sudafricano.
Sono contraddistinte da:
• estati calde e secche e inverni assai rigidi;
• precipitazioni generalmente moderate;
• terreni molto fertili.
Biomi
Biomi
Macchia Mediterranea
Le savane
Le maggiori estensioni di questo bioma si trovano in Africa, altre savane si trovano in Australia, Sud-est asiatico e Sudamerica. Sono caratterizzate da: • temperature medie abbastanza elevate (20-25 °C);
• Periodi relativamente freschi e secchi che si alternano a stagioni di piogge intense;
• grandi estensioni di graminacee con alberi sparsi.
Biomi
I deserti
I deserti si trovano perlopiù a latitudini intorno ai 30 ° sia nell’emisfero boreale sia in quello australe. Presentano:
• giornate molto calde (35-40 °C) e notti fredde (7 °C);
• venti asciutti con precipitazioni assai scarse
• Sono presenti specie animali e vegetali adattate a trattenere l’acqua
Biomi
Le foreste pluviali tropicali
Le foreste pluviali si trovano nei pressi dell’equatore in Sudamerica, in Africa e nella regione indo-hymalaiana. Hanno:
• temperatura costantemente calda (20-25 °C);
• piogge assai abbondanti.
Biomi
Gli ecosistemi acquatici
La parte più estesa della biosfera è costituita dagli ambienti acquatici e dalle comunità che li popolano. Le acque, infatti, coprono circa tre quarti della superficie del nostro pianeta.
La grande maggioranza degli ecosistemi acquatici consiste in ecosistemi di acqua
salata, perché quasi tutta l’acqua presente sulla Terra è raccolta negli oceani e nei mari.
Negli oceani è possibile distinguere diverse zone, ciascuna caratterizzata da una particolare comunità di organismi
1. La zona intercotidale comprende ambienti come le paludi salmastre e spiagge sabbiose o ghiaiose, e rappresenta un ecosistema «intermedio» tra quelli acquatici e quelli
terrestri. La zona intercotidale viene spesso sommersa dall’acqua durante l’alta marea, ma emerge completamente con la bassa marea.
2. La zona pelagica (dal greco pelagos, mare) è rappresentata dall’oceano vero e proprio;
in essa vivono comunità di organismi che galleggiano o nuotano liberamente. Gli
organismi che si lasciano trasportare dall’acqua costituiscono il plancton, che comprende alghe e batteri fotosintetizzanti (fitoplancton) e animali non in grado di nuotare o
troppo piccoli per opporsi alla corrente (zooplancton).
3. La zona bentonica (dal greco benthos, fondo del mare) è rappresentata dal fondale oceanico. I fattori abiotici che influenzano le comunità bentoniche sono soprattutto la profondità, la temperatura dell’acqua e il grado di penetrazione della luce.
Spesso, le regioni delle comunità pelagiche e bentoniche in cui penetra la luce del
Sole sono raggruppate in un’unica zona detta zona fotica (fino a circa 100 m di profondità), dove vivono alghe e batteri fotosintetizzanti. Al di sotto della zona fotica si
estende un’ampia regione buia, la zona afotica, dove vivono solo organismi animali e batteri non fotosintetizzanti.
Gli ecosistemi di acqua dolce, come fiumi, laghi e stagni, rappresentano una porzione limitatissima dell’acqua presente sul pianeta. Questi ambienti, tuttavia, ospitano una grande varietà di organismi: circa il 10% di tutte le specie acquatiche.
Nei fiumi e nei torrenti (corsi d’acqua stagionali) l’acqua scorre nell’alveo con una velocità variabile a seconda della sua pendenza; nei laghi invece il ricambio è lento e negli stagni le acque sono ferme.
I fattori abiotici e biotici che caratterizzano fiumi e torrenti subiscono notevoli variazioni passando dalla sorgente alla foce.
In prossimità della sorgente l’acqua è fredda, povera di sostanze nutritive e ricca di ossigeno: la turbolenza, infatti, favorisce gli scambi tra l’acqua e l’atmosfera.
Più a valle, dove la velocità della corrente diminuisce, l’acqua è più calda e più ricca di fitoplancton.
Le comunità che popolano il tratto di pianura di un fiume comprendono:
vermi e insetti, che scavano cunicoli nel fondo fangoso; pesci come la carpa, il pescegatto, il luccio, la tinca, i quali trovano il cibo grazie all’olfatto e al gusto più che alla vista; anfibi e numerose specie di uccelli acquatici.
Nei laghi e negli stagni, in modo analogo a quanto avviene negli ecosistemi oceanici, è la luce a influenzare maggiormente la vita degli organismi. Nella zona fotica abbonda il fitoplancton e crescono le piante.
La temperatura è un fattore abiotico importante per le comunità di acqua dolce Gli ecosistemi acquatici