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Commissione per le spese fiscali
Ministero dell’Economia e delle Finanze
Rapporto annuale sulle spese fiscali 2020
Roma, 24 ottobre 2020
2 Prefazione
Questo documento contiene il Rapporto annuale sulle Spese Fiscali 2020 redatto dalla Commissione per le Spese Fiscali del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
La Commissione è stata nominata con i decreti dal Ministro dell’Economia e delle Finanze del 28 aprile e del 22 giugno 2016. È presieduta dal Professor Mauro Marè ed è così composta: dottor Giovanni D’Avanzo, professor Antonio di Majo, professoressa Silvia Giannini, professor Ernesto Longobardi, dottor David Pitaro, dottor Paolo Puglisi, professor Antonio Felice Uricchio.
Il testo che qui si presenta riflette i lavori e le discussioni che si sono svolte all’interno della Commissione e le elaborazioni quantitative effettuate dal Dipartimento delle Finanze nel corso del 2020. Si ringraziano in particolare per l’eccellente lavoro svolto la Professoressa Fabrizia Lapecorella, la dottoressa Maria Teresa Monteduro, il dottor Giovanni Spalletta, la dottoressa Gianna Blasilli, la dottoressa Dorotea Scicolone, il dottor Giovanni Battista Lo Prejato, il dottor Andrea Giannone e il dottor Fabio Cavallaro.
Si ringrazia il personale dell’Ufficio legislativo Finanze del Ministero dell’Economia e delle
Finanze; in particolar modo, la dottoressa Paola Zinzi e la dottoressa Marina Mastrogregori
per il lavoro svolto nell’organizzazione dei lavori della Commissione.
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1 I compiti della Commissione per la redazione del rapporto annuale sulle spese fiscali
L’art. 1 del decreto legislativo 24 settembre 2015, n. 160, in attuazione dell’articolo 4 della Legge 11 marzo 2014, n. 23 (Legge delega sulla riforma tributaria) disciplina il monitoraggio annuale delle spese fiscali. In particolare, il terzo comma, lettera b) prevede che all’art. 21 della Legge 31 dicembre 2009, n. 196 (Legge di contabilità e finanza pubblica), dopo il comma 11, sia inserito il seguente comma 11-bis:
“Allo stato di previsione dell'entrata è allegato un rapporto annuale sulle spese fiscali, che elenca qualunque forma di esenzione, esclusione, riduzione dell'imponibile o dell'imposta ovvero regime di favore, derivante da disposizioni normative vigenti, con separata indicazione di quelle introdotte nell'anno precedente e nei primi sei mesi dell'anno in corso.
Ciascuna misura è accompagnata dalla sua descrizione e dall'individuazione della tipologia dei beneficiari e, ove possibile, dalla quantificazione degli effetti finanziari e del numero dei beneficiari. Le misure sono raggruppate in categorie omogenee, contrassegnate da un codice che ne caratterizza la natura e le finalità. Il rapporto individua le spese fiscali e ne valuta gli effetti finanziari prendendo a riferimento modelli economici standard di tassazione, rispetto ai quali considera anche le spese fiscali negative. Ove possibile e, comunque, per le spese fiscali per le quali sono trascorsi cinque anni dalla entrata in vigore, il rapporto effettua confronti tra le spese fiscali e i programmi di spesa destinati alle medesime finalità e analizza gli effetti microeconomici delle singole spese fiscali, comprese le ricadute sul contesto sociale”.
Il quarto comma del medesimo articolo dispone, inoltre, che per la redazione di tale rapporto annuale sulle spese fiscali “il Governo si avvale di una Commissione istituita con decreto del Ministro dell'Economia e delle Finanze”. La Commissione è stata istituita con decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze il 28 aprile 2016 e sottopone al Governo, dopo quello dell’ottobre 2016, dell’ottobre 2017, dell’ottobre 2018 e dell’ottobre 2019, questo quinto “Rapporto annuale sulle spese fiscali (2020)”, ai fini della redazione dell’allegato allo stato di previsione dell’entrata del Bilancio delle Stato per l'anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021–2023.
Il decreto legislativo n. 160/2015 prevede esplicitamente che ciascuna misura di esenzione, esclusione, riduzione dell’imponibile o dell’imposta ovvero regime di favore, derivante da disposizioni normative vigenti, sia accompagnata dalla sua descrizione e dall’individuazione della tipologia dei beneficiari e, ove possibile, dalla quantificazione degli effetti finanziari e del numero dei beneficiari. Gli effetti finanziari devono essere valutati prendendo a riferimento modelli economici standard di tassazione e ove possibile devono essere effettuati confronti tra le spese fiscali e i programmi di spesa destinati alle medesime finalità.
Il d.lgs. n. 160/2015, comma 1, prevede anche che la Nota di aggiornamento del DEF sia
corredata da “un rapporto programmatico nel quale sono indicati gli interventi volti a
ridurre, eliminare o riformare le spese fiscali in tutto o in parte ingiustificate o superate alla
luce delle mutate esigenze sociali o economiche ovvero che si sovrappongono a programmi
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di spesa aventi le stesse finalità, che il Governo intende attuare con la manovra di finanza pubblica. Nell'indicazione degli interventi di cui al precedente periodo resta ferma la priorità della tutela dei redditi di lavoro dipendente e autonomo, dei redditi di imprese minori e dei redditi di pensione, della famiglia, della salute, delle persone economicamente o socialmente svantaggiate, del patrimonio artistico e culturale, della ricerca e dell'istruzione, nonché dell'ambiente e dell'innovazione tecnologica. Le spese fiscali per le quali sono trascorsi cinque anni dalla entrata in vigore sono oggetto di specifiche proposte di eliminazione, riduzione, modifica o conferma”.
La procedura di monitoraggio delle spese fiscali disegnata dal d.lgs. 160/2015 prevede quindi due strumenti con caratteristiche distinte. Da una parte il rapporto programmatico, allegato alla Nota di aggiornamento del DEF, pubblicato a fine settembre 1 , che è di pertinenza esclusiva del Governo, avendo una natura prettamente politica. Dall’altra, il Rapporto annuale di ricognizione delle spese fiscali, affidato alla Commissione per le spese fiscali come organo tecnico.
La Commissione ritiene che questo rapporto annuale possa costituire la base informativa per la redazione di quello di natura programmatica. La presentazione del rapporto programmatico del Governo è contestuale alla revisione della Nota di aggiornamento del DEF (NADEF) e precede temporalmente (anche se di poco) il rapporto annuale della Commissione sulle spese fiscali allegato allo stato di previsione dell’entrata. Il rapporto programmatico può fare riferimento quindi solo al rapporto annuale relativo all’esercizio precedente. Un intervento normativo che coordini la relazione logico-temporale tra i due strumenti del procedimento di monitoraggio delle spese fiscali potrebbe perciò essere opportuno.
2 La definizione di spese fiscali adottata dalla Commissione
Sul piano internazionale 2 si definiscono tax expenditures le misure che riducono o pospongono il gettito per uno specifico gruppo di contribuenti o un’attività economica rispetto a una regola di riferimento che rappresenta il benchmark. Per identificare le spese
1 Si veda Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza, 2020, Allegato, Rapporto programmatico recante gli interventi in materia di spese fiscali, (Decreto Legislativo 24 settembre 2015, n.
160, art. 1, “Stima e monitoraggio dell’evasione fiscale e monitoraggio e riordino delle disposizioni in materia di erosione fiscale, in attuazione degli articoli 3 e 4 della legge 11 marzo 2014, n. 23”),
http://www.dt.mef.gov.it/modules/documenti_it/analisi_progammazione/documenti_programmatici/def_2019/Allegato_NADEF_2019_Rapporto_programmatico_interventi_su_spese_fiscali.pdf