Mankiw, Taylor • Principi di economia 7e
Capitolo 28
Crescita della moneta Crescita della moneta
e inflazione
e inflazione
Moneta Moneta
L’offerta di moneta nell’economia dipende dalla L offerta di moneta nell economia dipende dalla Banca Centrale la cui politica monetaria ha effetti sulla quantità di moneta creata dal sistema bancario. q Strumenti:
Operazioni di mercato aperto
Tasso di riserva obbligatorio
Tasso di rifinanziamento
Quantitative easing
Inflazione
L’inflazione consiste in un aumento del livello generale
d i i
dei prezzi.
•
È la variazione percentuale dell’IPC o del deflatore o di qualsiasi altro indice del livello generale dei prezzi
qualsiasi altro indice del livello generale dei prezzi.
La deflazione consiste in una diminuzione del livello La deflazione consiste in una diminuzione del livello
generale dei prezzi (in lunghi periodi del XIX secolo, durante l’ultima grande crisi economica) g )
L’iperinflazione si verifica quando i tassi di inflazione
sono molto elevati, come avvenne in Germania negli anni Venti, ex Yugoslavia anni ‘90, Argentina,
Venezuela Zimbabwe
Venezuela, Zimbabwe…..
Moneta e inflazione Moneta e inflazione
Analizziamo il rapporto esistente tra offerta nominale di Analizziamo il rapporto esistente tra offerta nominale di
moneta e livello dei prezzi per capire la relazione tra tasso di crescita nello stock di moneta e inflazione.
Quali sono le cause dell’inflazione?
Perché l’inflazione rappresenta un problema per la società?
società?
La teoria quantitativa della moneta individua le
determinanti di lungo periodo del tasso di inflazione
nelle variazioni dell’offerta di nominale moneta.
Livello dei prezzi e valore della moneta
Il livello generale dei prezzi (P) rappresenta:
il prezzo di un paniere di beni e servizi
il valore della moneta Se P ↑, il valore della moneta ↓
(per ogni unità di moneta si possono acquistare meno beni)
(p g p q )
Se P è il livello generale dei prezzi, esso indica la quantità di moneta necessaria per acquistare un dato paniere di beni di moneta necessaria per acquistare un dato paniere di beni
La quantità di beni che si può acquistare con una unità di La quantità di beni che si può acquistare con una unità di moneta è 1/P
1/P l d ll t i t i i di b i i t bili
1/P = valore della moneta in termini di beni acquistabili
La teoria classica dell’inflazione
Il mercato monetario: domanda e offerta Il mercato monetario: domanda e offerta
Il valore della moneta è determinato dall’equilibrio tra domanda e offerta
e offerta.
L’offerta di moneta è determinata dalla Banca Centrale L offerta di moneta è determinata dalla Banca Centrale attraverso operazioni che influenzano la quantità di moneta creata dalle banche nazionali.
La domanda di moneta (in forma liquida) proviene dagli individui:
individui:
per effettuare transazioni (la D dipende dai prezzi e dal reddito reale))
per ridurre il rischio associato al portafoglio finanziario: la moneta è un attività sicura (la D dipende dal tasso di
i t h i ò tt i t d tit li)
interesse che si può ottenere acquistando titoli)
per far fronte agli imprevisti (motivo precauzionale)
Il mercato monetario: equilibrio Il mercato monetario: equilibrio
Cosa determina l’uguaglianza tra quantità domandata g g q e quantità offerta di moneta?
nel lungo periodo: il livello generale dei prezzi
nel breve periodo: il tasso di interesse.
Il mercato monetario: equilibrio di Lungo Periodo
Valore della Moneta 1/P
Livello dei Prezzi P
offerta
(alto) 1
anelastica1 (basso)
A
3/4 1.33
brio Lpe
1/2 A 2
di equilib moneta Livello deprezzi di equilibrio
pendenza negativa
( )
1/4 4
domanda
valore della m ei p g
Quantità fissata Dalla BC
Quantità di moneta
(basso) 0 (alto)
Analisi disequilibrio
Esercizio di politica monetaria
la BC aumenta l’OM con un’operazione di mercato aperto
OM
1Valore della Moneta 1/P
Livello dei Prezzi P
OM
2(alto) 1 1 (basso)
A
3/4 1.33
1/2 A 2
1/4 B B 4
DM
Quantità d i
moneta
(basso) 0 (alto)
M
1M
2eccesso di offerta di moneta gli individui se ne liberano acquistando più beni eccesso di offerta di moneta gli individui se ne liberano acquistando più beni direttamente o indirettamente (attraverso prestiti ad altri) data la capacità
produttiva, la maggior domanda porta a un aumento dei prezzi aumento della domanda di moneta (fino a pareggiare la maggiore offerta)
Effetti di un’espansione i
monetaria
(aumento esogeno dell’offerta di moneta)
1.
Poiché la quantità domandata di moneta NON è variata, nel mercato della moneta si verifica un eccesso di offerta.
2.
Gli individui cercano di liberarsi della moneta in più (fuga della moneta):
(a)
acquistano più beni
(a)acquistano più beni
(b)
depositano moneta in banca
(c)
acquistano titoli, obbligazioni, azioni
3.
In (b) e (c) gli individui concedono dei prestiti ad altri consumatori che in questo modo potranno finanziare altri acquisti: cioè aumenta la domanda di beni e servizi.
domanda di beni e servizi.
4. I prezzi aumentano
perché la capacità produttiva non è cambiata
5.
Dati prezzi più alti, la quantità di moneta domandata aumenta a sua
volta .
La teoria classica dell’inflazione La teoria classica dell inflazione
Secondo la teoria quantitativa della moneta la quantità
Secondo la teoria quantitativa della moneta la quantità di moneta nell’economia determina il valore della moneta ed è la causa più importante dell’inflazione.
Una variazione dello stock nominale di moneta nell’economia provoca la stessa variazione percentuale nel livello dei prezzi e provoca la stessa variazione percentuale nel livello dei prezzi e nei salari nominali,
ma NON ha effetti reali né sul prodotto né sull’occupazione.
L’inflazione è un fenomeno che riguarda tutta
l’economia ma poiché misura variazioni del valore del
l economia ma poiché misura variazioni del valore del
mezzo di scambio è solo un fenomeno monetario
(Milton Friedman)
Dicotomia classica e neutralità della moneta
dicotomia classica = la distinzione teorica tra variabili nominali e variabili reali
variabili reali = grandezze
economiche misurabili come quantità fi i h (PIL l i t di
variabili monetarie = grandezze misurate in unità monetarie (PIL,,
l i t di i t fisiche (PIL, salario e tasso di
interesse reali, prezzi relativi)
salario e tasso di interesse nominali, prezzi assoluti)
Neutralità della moneta = le variazioni dell’offerta di moneta condizionano le Neutralità della moneta = le variazioni dell offerta di moneta condizionano le v.m. e non le v.r. (solo la misura delle quantità economiche, non le quantità stesse). Le v.r. sono determinate da altri fattori (produttività, disponibilità di fattori produttivi domanda e offerta di lavoro o fondi mutuabili ecc )
fattori produttivi, domanda e offerta di lavoro o fondi mutuabili, ecc.) La n.d.m. è un’ipotesi valida nel lungo periodo. Nel breve periodo, i cambiamenti monetari possono avere effetti rilevanti sulle v.r.
ff tt Fi h il t di i t l è i l t d i i l il
effetto Fisher = il tasso di interesse reale è pari al t.d.i. nominale meno il tasso di inflazione. Nel lungo periodo la politica monetaria influenza solo il t.d.i.n. (ma nel breve periodo l’inflazione inattesa il t.d.i.n. non riflette la
i i d i i i i fl t il t d i )
Mankiw - Taylor, Principi di economia, settima edizione, Zanichelli editore, 2018
variazione dei prezzi, e viene influenzato il t.d.i.r.)
Equazione quantitativa della moneta
Relazione tra quantità di moneta e valore nominale del prodotto.
M x V = P x Y
dove: M = quantità di moneta dove: M quantità di moneta
V = velocità di circolazione
P = livello generale dei prezzi (e.g.,deflatore del PIL) Y = quantità di prodotto (e.g.,PIL reale)
M/P = Y/V
La velocità di circolazione della moneta fa riferimento al numero di volte in cui la moneta passa di mano in mano per gli scambi nell’arco di un anno.p p g
V = (P x Y) / M
L’ id i i h V è bb l l i d
L’evidenza empirica mostra che V è abbastanza costante nel lungo periodo.
Cosa succede se M aumenta? Aumentano solo i prezzi.
Velocità della moneta ed equazione dello scambio
Una modalità alternativa di formulare la teoria quantitativa della moneta:
Una modalità alternativa di formulare la teoria quantitativa della moneta:
velocità (di circolazione) della moneta = ritmo al quale la moneta cambia di
( ti ff tt ti i 1 d 1 ità t i )
mano (pagamenti effettuati in 1 anno da 1 unità monetaria).
La v.d.m. (V) varia proporzionalmente al PIL reale (Y) e al livello dei prezzi (P) ed inversamente rispetto alla quantità di moneta (M)
V = (P × Y) / M da cui deriviamo la equazione dello scambio
M × V = P ×Y M × V = P ×Y
Poiché V è costante del tempo, una variazione di M non si riflette sul reddito reale Y (ipotesi della neutralità della moneta) ma solo sul livello dei prezzi P
PIL nominale, quantità di moneta e l ità di i l i
Indici
(1960 = 100)
velocità di circolazione
PIL nominale 1500
1000
M2 1000
500
Velocità
0 1960 1965 1970 1975 1980 1985 1990 1995 2000
Equazione di Fisher Equazione di Fisher
Applicazione del principio di neutralità:
Applicazione del principio di neutralità:
tasso di interesse nominale =
tasso di interesse reale + tasso di inflazione tasso di interesse reale + tasso di inflazione
Quando il tasso di inflazione aumenta, il tasso di interesse
nominale aumenta nella stessa proporzione (nel lungo periodo) nominale aumenta nella stessa proporzione (nel lungo periodo), mentre il tasso di interesse reale non varia di molto .
•
Relazione positiva tra tasso di interesse nominale e tasso Relazione positiva tra tasso di interesse nominale e tasso di inflazione attesa: variano di pari passo.
Se la BC aumenta l’offerta di moneta, crescono sia l’inflazione che
il tasso di interesse nominale.
I costi dell’inflazione - 1
• Imposta da inflazione = le entrate che lo Stato ricava attraverso la creazione di moneta (soprattutto in un sistema tributario progressivo): aumenta il
reddito nominale (ma non quello reale) aumenta il prelievo fiscale( q ) p
• L’inflazione non riduce il potere d’acquisto, se i redditi (in quanto prezzi per l’uso dei fattori produttivi) crescono in misura equivalente agli altri prezzi: è solo l uso dei fattori produttivi) crescono in misura equivalente agli altri prezzi: è solo un effetto psicologico
• Il pubblico può cercare di contrastare l’inflazione riducendo la quota di
circolante e convertendo la moneta ricevuta in impieghi fruttiferi costo delle suole = risorse sprecate per effettuare tale conversione (soprattutto nel caso di iperinflazione)
• costo dei listini = i costi per le imprese derivanti dalla modifica dei prezzi dicosto dei listini i costi per le imprese derivanti dalla modifica dei prezzi di vendita
Distorsione fiscale Distorsione fiscale
Tassazione dei
guadagni in conto capitale:non tiene conto dell’inflazione
l’inflazione fa sì che questi vengano tassati più pesantemente e
l inflazione fa sì che questi vengano tassati più pesantemente e scoraggia il risparmio.
I i i fi l h l
ddit d i ti è l t
Imposizione fiscale anche sul
reddito da interesse,cioè sul tasso di interesse nominale generato in parte da adeguamenti al più elevato livello dei prezzi.
di i i l di i l + i fl i
tasso di interesse nominale = tasso di interesse reale + tasso inflazione
L’inflazione ha effetti negativi sulla crescita dell’economia nel
lungo periodo perché
disincentiva il risparmio.Perché l’inflazione fa aumentare il carico fiscale e riduce l’incentivo al carico fiscale e riduce l incentivo al
risparmio
Economia 1
(prezzi stabili)Economia 2
(inflazione)Tasso di interesse reale
4% 4%Tasso di inflazione
0 8Tasso di interesse nominale
(tasso di interesse reale + tasso inflazione)
4 12
Tassa del 25% sul tasso di interesse nominale
1 3
Tasso di interesse nominale al netto delle
3 9Tasso di interesse nominale al netto delle
tasse
3 9
Tasso di interesse reale al netto delle tasse
3 1I costi dell’inflazione - 2
• Perdita di valore per i beni / servizi il cui prezzo viene rideterminato solo saltuariamente (es.: listini annuali / contratti pluriennali)
• L’inflazione aggrava l’onere fiscale per: a) le plusvalenze b) gli interessi sui risparmi (a meno di una indicizzazione del sistema fiscale)
• L’inflazione provoca incertezza in quanto rende più imprecisa la valutazione delle alternative economiche (es.: quali investimenti effettuare)( q )
• L’inflazione inattesa (e quindi non indicizzata) penalizza a) i creditori b) i percettori di redditi fissi ridistribuzione arbitraria della ricchezza
percettori di redditi fissi ridistribuzione arbitraria della ricchezza
• La deflazione porta a una contrazione dell’attività economica (peggiora le aspettative e disincentiva gli investimenti). Un tasso di inflazione moderato (±
2%) è invece un segnale di vivacità della domanda
Ridistribuzione arbitraria della ricchezza
L’inflazione inattesa ridistribuisce la ricchezza tra gli
i di id i i d bit i i d d i l
individui in modo arbitrario, a prescindere dai loro meriti o dalle loro necessità.
•
Questo avviene perché molti prestiti (ma anche stipendi, salari) sono definiti in termini nominali e c’è incertezza sulle fluttuazioni dei prezzi nel tempo. p p
•