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Academic year: 2021

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(1)

122 CITT

STORIA

CHE COS’È LA STORIA?

3

La storia e i suoi studiosi

4

La linea del tempo

5

Le fonti

6

L’archeologo e lo scavo

7

L’archeologia subacquea

8

I fossili

9 Come si forma un fossile

10 CITTADINANZA E SOSTENIBILITÀ 11 STO@LAB: DIDATTICA INCLUSIVA

12-13

LA STORIA DELLA TERRA

14-15 La nascita della Terra

16 La formazione dei continenti 17 Le ere geologiche

18 Era arcaica 19 Era primaria 20-21 Era secondaria 22-23 I dinosauri

24 La grande estinzione 25 Era terziaria

26 Gli ominidi 27 L’Australopiteco 28 Lucy

29 Era quaternaria

IL PALEOLITICO

30 Il Paleolitico

31 L’albero genealogico dell’uomo 32 Homo habilis

33 Homo erectus

34 La scoperta del fuoco 35 Le glaciazioni

36-37 Homo sapiens

38-39 L’Uomo di Neanderthal 40-41 L’Uomo di Cro-Magnon 42-43 L’arte

44 CITTADINANZA E SOSTENIBILITÀ 45-48

49

50-51

Vi presentiamo i dinosauri

IL NEOLITICO

52-53

Il Neolitico

54 I cambiamenti climatici 55 L’allevamento

56-57 L’agricoltura

58-59 I villaggi del Neolitico 60 L’artigianato

61 STO@LAB: DIDATTICA INCLUSIVA 62-63 La scoperta dei metalli 64 Il commercio

65 La società 66-67 La religione

68 L’invenzione della scrittura 69-72

73

74-75

Una lezione sul Neolitico

INDICE

(2)

GEOGRAFIA

CHE COS’È LA GEOGRAFIA?

76

Che cos’è la geografia?

77 I colleghi del geografo 78 Osserviamo il paesaggio 80-81 Le modifiche della natura 82-83 Le modifiche dell’uomo 84-85

I PAESAGGI DI TERRA

86-87 I paesaggi della terra 88-89 La montagna

90 Come sono nate le montagne 91 La conformazione delle montagne 92 Flora e fauna in montagna

93 Vivere in montagna 94 La collina

95 Come sono nate le colline 96 Flora e fauna in collina 97 Vivere in collina

98 La pianura

99 Come sono nate le pianure 100 Flora e fauna in pianura 101 Vivere in pianura

102 La città

103 Vivere in città 104-107

I PAESAGGI D’ACQUA

108-109 I paesaggi d’acqua 110-111 Il fiume

112 Flora e fauna dei fiumi 113 Le attività dell’uomo 114 Il lago

115 Come sono nati i laghi 116 Flora e fauna dei laghi 117 Le attività dell’uomo 118-119 Il mare

120 Flora e fauna del mare 121 Vita al mare

122-124

L’ORIENTAMENTO

125

Orientarsi nello spazio 126 I punti cardinali

127 Orientarsi senza il sole 128 Orientarsi con gli strumenti 129 GEO@LAB: DIDATTICA INCLUSIVA

RAPPRESENTARE IL PAESAGGIO

130 Il paesaggio visto dall’alto 131 Dalla foto alla pianta 132 Orientarsi sulla pianta 133 Riduzione in scala 134-135 Tante carte diverse 136 La carta fisica 137 La carta politica 138 La carta tematica 139-140

141-142 143-144

Noi, operatori turistici

(3)

3

STO RIA

CHE COS’È LA STORIA?

La storia e i suoi studiosi

La storia è lo studio degli avvenimenti che sono accaduti nel passato,

attraverso la conoscenza dei cambiamenti che ci sono stati nel tempo.

Lo storico è lo studioso che ricostruisce le vicende del passato, cercando

le fonti, analizzandole, interpretandole e raccontando ciò che ha scoperto grazie a esse.

Lo storico nel suo lavoro è aiutato da altri studiosi.

• I fossili sono resti di organismi viventi (piante o animali) vissuti nel passato.

• Il reperto è un oggetto ritrovato nel corso o al termine di una ricerca archeologica.

PAROLE NUOVE

Il paleontologo cerca e analizza i fossili, cioè i resti di piante e animali.

Il geologo studia la conformazione

del terreno e delle rocce per poter datare i reperti.

L’archeologo scava nel terreno per

trovare oggetti antichi, li studia e ne ricostruisce la storia.

L’antropologo studia i modi di vivere dei popoli, i loro usi e le loro tradizioni.

Il palinologo studia i pollini delle piante e altri esseri viventi

microscopici sepolti sotto terra per capire le caratteristiche dell’ambiente e il clima in un determinato luogo.

Tutti questi studiosi utilizzano

molti strumenti tecnologici

per il loro lavoro: computer,

fotocamere digitali, scanner

e immagini satellitari.

(4)

4

STO RI A

CHE COS’È LA STORIA?

Per conoscere e capire il passato, è importante stabilire quando determinati avvenimenti sono accaduti. Per farlo, lo storico si avvale di una linea

immaginaria che non ha inizio né fine ed è chiamata linea del tempo.

Serve a “collocare” gli avvenimenti in base a un ordine cronologico, da quello che è avvenuto prima a quello che è accaduto dopo. La linea del tempo ci permette di capire anche la durata di un avvenimento e la sua eventuale contemporaneità con altri eventi. Per noi occidentali, la storia ha come data di riferimento la nascita di Cristo, corrispondente all’anno 0.

La linea del tempo

LO SAPEVI CHE...

• Gli storici hanno diviso la Storia in periodi di durata diversa:

era: può durare milioni di anni;

millennio: dura 1000 anni;

secolo: dura 100 anni;

decennio: dura 10 anni;

lustro: dura 5 anni;

anno: dura 365 giorni.

200 a.C. 100 a.C. 0 100 d.C. 200 d.C.

1 Osserva la seguente linea del tempo e rifletti.

10 000

anni fa 9 000

anni fa 8 000

anni fa 7 000

anni fa 5 000

anni fa 6 000

anni fa 4 000

anni fa l’uomo diventa

agricoltore invenzione della

scrittura

Tutti i fatti accaduti prima della nascita di Cristo si contano muovendosi all’indietro sulla linea del tempo e si indicano con a.C.

(avanti Cristo), mentre quelli avvenuti dopo

la sua nascita si individuano muovendosi

in avanti lungo la linea del tempo e si

indicano con d.C. (dopo Cristo).

(5)

5

STO RIA

CHE COS’È LA STORIA?

Le fonti sono documenti, testimonianze e oggetti che forniscono informazioni utili a ricostruire gli avvenimenti del passato.

Ci sono diversi tipi di fonti.

Le fonti

• La parola fonte significa origine, sorgente. In storia è una traccia da cui ricaviamo informazioni sul passato.

PAROLE NUOVE

FONTI MATERIALI

FONTI ORALI

FONTI SCRITTE

FONTI VISIVE O ICONOGRAFICHE Sono gli oggetti del passato,

chiamati anche reperti, come fossili, gioielli, monete, monumenti, statue, armi e utensili.

Sono i racconti di chi ha vissuto avvenimenti del passato o di chi ne è a conoscenza.

Sono i giornali, i libri, le lettere, i documenti, le iscrizioni su pietra.

Sono i dipinti, le fotografie, i disegni,

i graffiti, i filmati che raccontano

vari aspetti della vita degli uomini

e delle donne del passato.

(6)

6

STO RI A

CHE COS’È LA STORIA?

Uno degli studiosi che affianca lo storico nel suo lavoro è l’archeologo, che si occupa di cercare reperti dell’antichità rimasti sepolti sotto terra.

Quando l’archeologo ha individuato una zona in cui potrebbero esserci dei reperti, la delimita per evitare l’ingresso di persone non addette allo scavo, e inizia il suo delicato

ma importantissimo lavoro.

L’archeologo e lo scavo

Il terreno di uno scavo archeologico è stratificato: lo strato più alto e più vicino alla superficie è quello che si è formato per ultimo ed è il più recente, mentre lo strato più basso è quello più antico. Di conseguenza, anche i reperti saranno più antichi o più recenti in base allo strato dove vengono ritrovati.

I reperti che si trovano in uno scavo archeologico sono molto delicati e l’archeologo deve procedere con cura e attenzione, utilizzando in alcuni casi degli attrezzi come il secchio, utile per raccogliere la terra, il setaccio, che serve per recuperare frammenti di reperti presenti nel terreno, il pennello, usato per eliminare i residui di sabbia e di terra, lo scalpello e il martello, che servono a rimuovere i materiali più duri e resistenti.

Una volta selezionati, ripuliti e catalogati, i reperti vengono

consegnati ai musei, dove vengono esposti al pubblico.

(7)

7

STO RIA

CHE COS’È LA STORIA?

L’archeologia subacquea

I siti archeologici si possono trovare anche in fondo al mare. L’archeosub (detto anche archeologo

subacqueo) si occupa di trovare i reperti in questi siti e utilizza anch’egli strumenti particolari.

Tra i reperti si possono trovare navi affondate,

vasi, gioielli, monete o addirittura resti di antiche città sommerse.

L’archeosub è supportato da navi d’appoggio che seguono, in superficie, il suo lavoro.

Utilizza un trapano speciale per scavare in profondità, alla ricerca di ciò che il mare ha sepolto.

I reperti che si trovano in fondo al mare sono spesso ricoperti da conchiglie e incrostazioni formatesi nel tempo e, perciò, devono

essere ripuliti con molta cura e attenzione.

CHE NE SAI TU?

• Cosa indossa un archeosub?

A cosa gli servono

le bombole,

la maschera

e la muta? Parlane

con l’insegnante

e i compagni.

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8

STO RI A

CHE COS’È LA STORIA?

I fossili sono resti pietrificati di animali e vegetali vissuti tanto tempo fa e sono utili per ricostruire la storia della Terra.

I fossili possono essere di diverso tipo.

I fossili

Possono essere scheletri o gusci di animali sepolti nel ghiaccio delle montagne, nel fango o nella resina degli alberi.

Possono essere resti di piante.

Possono essere insetti imprigionati nella resina degli alberi, che con il tempo si solidifica diventando ambra, la quale, essendo trasparente, permette di vedere l’insetto intrappolato al suo interno e perfettamente

conservato.

Possono essere impronte lasciate da animali o piante nel fango che, indurendosi, si è trasformato

in roccia e ha conservato le impronte.

Possono essere conchiglie fossilizzate

che si trovano lì dove in passato

c’era il mare.

(9)

9

STO RIA

CHE COS’È LA STORIA?

I fossili si formano dopo un processo molto lungo chiamato fossilizzazione. Normalmente i corpi degli animali o una pianta si decompongono a contatto con l’aria. Quando però si depositano nei mari, nelle paludi, nei laghi o nei fiumi vengono ricoperti

da strati di sabbia e fango, che con il tempo si trasformano in roccia.

Come si forma un fossile

Il dinosauro è morto da poco. Le parti molli si

decompongono o vengono divorate da altri animali.

Le parti dure resistono e, per milioni di anni, strati e strati di sedimenti si depositano su di esse.

I movimenti della crosta terrestre spingono la roccia in alto e l'erosione inizia a intaccare i primi strati.

L’erosione continua e arriva agli ultimi strati, scoprendo parte dei resti.

1 Le immagini in basso ricostruiscono il processo di fossilizzazione.

Osserva e leggi.

(10)

10

I musei sono luoghi pubblici all’interno dei quali sono raccolti e conservati oggetti, documenti, resti di animali, di piante o di esseri umani, e tanti altri elementi che hanno un importante valore storico, artistico, scientifico, antropologico ecc.

Nei musei ci sono degli esperti che spiegano e raccontano ciò che è esposto all’interno e si può anche partecipare ad attività laboratoriali o didattiche.

Anche nei musei ci sono delle regole da rispettare:

si parla a voce bassa;

non ci si può fermare troppo tempo davanti a un oggetto esposto, nascondendone la vista agli altri visitatori;

non si mangia o si beve durante la visita;

non si toccano gli oggetti esposti;

a volte è anche vietato fare fotografie o filmati.

Visitiamo un museo

È MAI SUCCESSO A TE?

• Hai mai visitato un museo? Quale? Con chi ci sei andato? Cos’hai visto?

Hai fatto solo una visita guidata o hai partecipato a qualche laboratorio?

Ti è piaciuto?

(11)

11

STO @ LAB: DIDATTICA INCLUSIVA

Realizziamo insieme un fossile

Proviamo a riprodurre insieme un fossile.

PREPARAZIONE una foglia

un po’ di argilla gesso in polvere

un po’ d’acqua un po’ d’olio un pennello

un cucchiaio un contenitore

COME SI REALIZZA

Ricopri la foglia con l’olio, aiutandoti con il pennello.

Appoggia la foglia sull’argilla, facendo pressione su di essa.

Rimuovi la foglia dall’argilla, ottenendo così la sua impronta.

Versa nel contenitore acqua e gesso, fino a ottenere un composto omogeneo.

Versa il composto ottenuto nell’impronta, aiutandoti con un cucchiaio.

Una volta indurita, stacca la forma dall’argilla.

(12)

12

1 Collega ogni studioso della storia alla sua attività.

2 Completa la seguente mappa.

Cerca e analizza i fossili, cioè i resti di piante e animali.

Studia la conformazione del terreno e delle rocce per poter datare i reperti.

Studia i modi di vivere dei popoli, i loro usi e le loro tradizioni.

Scava nel terreno per trovare oggetti antichi, li studia e ne ricostruisce la storia.

Studia i pollini delle piante e altri esseri viventi microscopici sepolti sotto terra.

antropologo

palinologo

archeologo

geologo

paleontologo

Sono

...

,

...

e

...

che forniscono

...

utili a

...

gli

avvenimenti del passato.

Possono essere:

orali come

...

; scritte come

...

; iconografiche come

...

; materiali come

...

.

Le fonti

(13)

13

3 Completa il seguente testo.

4 Osserva lo scavo e indica con i numeri da 1 a 4 gli strati dal più antico al più recente.

5 Per ogni frase indica con una ✗ se è vera (V) o falsa (F).

I fossili sono

……….

di animali e

……….

vissuti tanto tempo fa e sono utili per

………..

la storia della Terra. La

……….

è quel processo molto lungo che evita la

……….

dei resti animali e vegetali, trasformandoli in

……….

Lo strato più profondo di uno scavo archeologico è quello più recente.

L’archeologo utilizza strumenti come il secchio, il setaccio, il pennello, lo scalpello e il martello.

Negli strati più superficiali di uno scavo archeologico si trovano i reperti più antichi.

L’archeosub è un archeologo che si dedica a scavi archeologici sul fondo del mare.

F V

F V

F V

F

V

(14)

14

STO RI A

LA STORIA DELLA TERRA

Fin dai tempi più antichi, l’uomo si è interrogato sulla nascita della Terra e dell’Universo.

Per rispondere ai grandi interrogativi sulla creazione, gli uomini hanno inventato miti e leggende, che raccontano in modo fantastico le origini del mondo.

La nascita della Terra

LO SAPEVI CHE...

• Leggiamo insieme questo mito degli indiani del Nordamerica.

Agli inizi del mondo c’era solo acqua.

Il Grande Capo Lassù viveva su nel cielo tutto solo. Quando decise di fare il mondo, venne giù in luoghi dove l’acqua era poco profonda e cominciò a tirar su grandi manciate di fango, che divennero la terraferma.

Fece un mucchio di fango altissimo che, per il gelo, divenne duro e si trasformò in montagne.

Quando cadde la pioggia, questa si trasformò in ghiaccio e neve sulla cima delle montagne.

Un po’ di quel fango indurì e divenne roccia.

Il Grande Capo Lassù fece crescere gli alberi sulla terra ed anche radici e bacche.

Con una palla di fango fece un uomo

e gli disse di prendere i pesci nell’acqua, i daini e l’altra selvaggina nelle foreste.

Da: Miti e leggende degli Indiani del Nordamerica,

Demetra

• Il mito e la leggenda sono racconti

fantastici con cui si cerca di spiegare l’origine di popoli, di culture, di

fenomeni naturali o del mondo stesso.

PAROLE NUOVE

(15)

15

STO RIA

LA STORIA DELLA TERRA

All’inizio, tutta la materia presente nell’Universo era raccolta in un piccolissimo puntino.

Poi, circa 15 miliardi di anni fa, ci fu il Big Bang (“grande esplosione”), che causò l’espansione della materia.

L’Universo diventò come una grande nuvola di gas contenente parti di materia incandescente.

Circa 15 miliardi di anni fa, un ammasso di polveri e gas si addensò e iniziò a ruotare su se stesso: nacque così il Sole, attorno al quale iniziarono a ruotare i corpi celesti e i pianeti, tra cui la Terra.

Inizialmente la Terra era una sfera di gas e polveri infuocati che man mano diventarono sempre più compatti.

La sua superficie con il tempo si raffreddò e si indurì, formando la crosta terrestre.

15 miliardi di anni fa:

il Big Bang 5 miliardi di anni fa:

nasce la Terra

Pochi secondi dopo:

nascono le particelle elementari

Circa 15 miliardi di anni fa:

avviene il BIG BANG!

300 milioni di anni dopo:

iniziano a formarsi le stelle e le galassie

L’U niv ers o s

i e spa nd e e s

i r affr ed da

10 miliardi di anni dopo:

si formano il Sole e i pianeti

380 000 anni dopo:

le particelle si aggregano e si formano i primi atomi

(16)

16

STO RI A

LA STORIA DELLA TERRA

Il cuore della Terra era incandescente e questo causava eruzioni, in cui gas e lava fuoriuscivano dalle spaccature del terreno. I vapori che fuoriuscivano formarono le nuvole, dalle quali caddero piogge abbondanti che, con il passare del tempo, diedero origine a un unico grande mare

chiamato dagli studiosi Panthalassa (“tutto mare”).

Dal mare emersero le prime terre unite in un unico grande continente, chiamato Pangea (“tutta terra”), che molto lentamente si spezzò in più blocchi, o placche, che con il trascorrere del tempo si separarono tra di loro e si allontanarono, formando i continenti.

Panthalassa

Pangea LO SAPEVI CHE...

• Il movimento delle placche (cioè la deriva dei continenti) non si è ancora fermato.

Da cosa ce ne accorgiamo?

La formazione dei continenti

Successivamente si staccarono i continenti dell’emisfero sud: America meridionale e Africa.

250 milioni di anni fa la Pangea cominciò a spezzarsi dapprima in due enormi blocchi, la Laurasia (a nord) e la Gondwana (a sud).

50 milioni di anni fa le terre raggiunsero la posizione e la forma che hanno oggi.

1 Osserva le immagini, leggi e rifletti.

(17)

17

STO RIA

LA STORIA DELLA TERRA

Attraverso gli scavi archeologici, gli studiosi sono riusciti a ricostruire la storia dell’evoluzione della vita sulla Terra fino alla comparsa dell’uomo.

Questo lungo periodo è stato suddiviso in cinque ere geologiche,

durate milioni di anni e caratterizzate da diversi cambiamenti dell’ambiente e delle forme di vita.

Queste cinque ere sono chiamate: Arcaica (o Archeozoico), Primaria (o Paleozoico), Secondaria (o Mesozoico), Terziaria (o Cenozoico) e Quaternaria (o Neozoico).

Le ere geologiche

Era terziaria.

65 milioni di anni fa.

Si estinguono i dinosauri e compaiono mammiferi e uccelli.

Era secondaria. 250 milioni di anni fa: i dinosauri

popolano la Terra.

Era primaria.

600 milioni di anni fa. Compaiono i primi invertebrati, pesci, an

fi

bi.

Era arcaica. 5 miliardi di anni fa.

Compaiono i primi esseri viventi.

Big Bang. 15 miliardi di anni fa. Iniziò a formarsi la Terra.

Era quaternaria.

Da 2 milioni di anni fa a oggi. Compare il genere Homo.

(18)

STO RI A

LA STORIA DELLA TERRA

L’Era arcaica (o Archeozoico) ha avuto inizio circa 5 miliardi di anni fa.

Secondo gli studiosi, la vita sul nostro pianeta ebbe inizio nel mare.

I primi esseri viventi assomigliavano agli attuali batteri.

Con il passare del tempo, alcuni di questi esseri si unirono e formarono organismi più complessi, che iniziarono a differenziarsi tra di loro.

In seguito, si sono formate le alghe che, producendo ossigeno, hanno permesso la nascita e la vita di altri organismi viventi.

Successivamente sono comparsi i primi invertebrati (organismi senza scheletro), che avevano un corpo più complesso di quello delle prime specie viventi: questi primi invertebrati erano coralli, spugne, stelle marine, meduse e molluschi.

Era arcaica

18

Nelle acque della Panthalassa

comparvero batteri, alghe, meduse

e vermi.

(19)

L’Era primaria (o Paleozoico) ha avuto inizio circa 600 milioni di anni fa ed è durata fino a circa 250 milioni di anni fa. Nell’era primaria comparvero i primi organismi vertebrati: i pesci. Sulla terraferma, intanto, nacquero muschi, licheni e altre piante, felci e conifere, che

diedero vita a vere e proprie foreste, le quali favorirono la vita animale grazie alla presenza dell’ossigeno.

Iniziarono a comparire anche i primi insetti, mentre alcuni pesci divennero anfibi e iniziarono a uscire dal mare.

LO SAPEVI CHE...

• Durante l’Era primaria gli animali più diffusi erano i trilobiti, chiamati così

perché sul loro corpo si potevano distinguere tre parti. Avevano grandi occhi e lunghe antenne con cui andavano alla ricerca di cibo, avevano branchie piumose per respirare e nuotare, e quando

si sentivano minacciati si arrotolavano su sé stessi per difendersi. Si estinsero durante l’Era secondaria.

Fossile di pesce.

Felce.

Anfibi.

Ricostruzione di un fondale marino dell’era primaria.

STO RIA

19

LA STORIA DELLA TERRA

Era primaria

• La parola anfibio deriva dal greco e significa “doppia vita”, perché questi animali vertebrati vivono sia in acqua che sulla terraferma.

PAROLE NUOVE

Trilobiti.

(20)

STO RI A

LA STORIA DELLA TERRA

L’Era secondaria (o Mesozoico) ha avuto inizio circa 250 milioni di anni fa ed è durata fino a circa 65 milioni di anni fa.

In questa era, la Pangea iniziò a modificarsi e il lento movimento delle terre causò dei cambiamenti climatici che condizionarono l’evoluzione. Le foreste si popolarono di diverse specie animali come rettili (serpenti e tartarughe) e dinosauri: quest’ultimi vissero sulla Terra per circa 165 milioni di anni.

Era secondaria

20

• La parola evoluzione si riferisce al lento e graduale sviluppo di una specie vivente.

PAROLE NUOVE

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STO RIA LA STORIA DELLA TERRA

• La parola dinosauro significa

“lucertola terrificante”.

PAROLE NUOVE

1 Dove ebbe inizio la vita?

Sulla terraferma. Nel mare.

2 Ordina cronologicamente, numerando da 1 a 4, la comparsa sulla Terra delle diverse specie animali.

Rettili e dinosauri. Scimmie. Alghe e batteri. Pesci, insetti e anfibi.

21

(22)

22

I dinosauri comparvero sulla Terra circa 230 milioni di anni fa, vissero per circa 165 milioni di anni e si estinsero 65 milioni di anni fa. Avevano dimensioni e caratteristiche molto diverse gli uni dagli altri. La maggior parte viveva sulla terraferma, mentre alcuni di essi volavano o erano in grado di nuotare.

Il tirannosauro, chiamato anche T-Rex, era un dinosauro carnivoro molto grande e feroce, aveva una bocca piena di denti e una coda lunga e massiccia con cui si manteneva in equilibrio. Era temuto per il suo morso e per la rapidità dei suoi movimenti.

L’allosauro era un dinosauro carnivoro enorme, con una grossa testa e un paio di piccole corna. Le zampe anteriori erano dotate di artigli e aveva una coda molto robusta.

Il velociraptor era un dinosauro carnivoro molto veloce e intelligente, cacciava in gruppo alla ricerca di lucertole e piccoli mammiferi. Le zampe anteriori

avevano artigli ricurvi mentre quelle posteriori un solo artiglio a forma di uncino.

I dinosauri

STO RI A

LA STORIA DELLA TERRA

(23)

23

STO RIA

LA STORIA DELLA TERRA

Il triceratopo era uno dei dinosauri erbivori più grandi e feroci. Aveva un robusto collare osseo che lo proteggeva dai morsi dei

carnivori, due grandi corna appuntite sulla fronte e un corno più piccolo sul muso.

Lo stegosauro era un dinosauro erbivoro che aveva delle grandi piastre ossee sul dorso e che usava la coda, dotata di punte, per difendersi dai predatori.

Il brontosauro era un dinosauro erbivoro che aveva un collo molto lungo con cui poteva raggiungere anche i rami e le foglie più alti, e una coda lunga e sottile per allontanare i predatori.

Tra i dinosauri marini c’erano il plesiosauro, che aveva un lungo collo e delle pinne che gli permettevano di muoversi in acqua con agilità, e l’ittiosauro, molto simile a un delfino. Entrambi avevano denti affilati per catturare e mangiare le prede.

Lo pterosauro era un dinosauro in grado di

volare anche a gran velocità, dotato di ali simili

a quelle dei pipistrelli e di artigli che usava

per afferrare le prede: uova, insetti e piccoli

dinosauri, ma anche pesci, granchi e calamari.

(24)

24

STO RI A

La grande estinzione

Alla fine dell’Era secondaria, circa 65 milioni di anni fa, molti dinosauri si estinsero.

Ci sono diverse ipotesi sulle cause di questa estinzione. Eccole di seguito.

La caduta di un meteorite sulla Terra avrebbe causato la scomparsa delle piante, dei dinosauri erbivori che le mangiavano e dei dinosauri carnivori che a loro volta si nutrivano di quelli erbivori.

Devastanti terremoti ed eruzioni vulcaniche avrebbero portato all’estinzione dei dinosauri.

I cambiamenti delle temperature sulla Terra e i conseguenti mutamenti della natura

avrebbero causato la lenta e graduale estinzione dei dinosauri.

• Il meteorite è un frammento di corpo celeste di varie dimensioni che vaga nello spazio.

PAROLE NUOVE

LA STORIA DELLA TERRA

1 Completa il testo con le parole adatte.

erbivori carnivori piante A causa della morte delle

...

, i dinosauri

...

non trovarono più cibo e i dinosauri

...

, senza le loro prede, scomparvero in breve tempo.

(25)

25

STO RIA

Era terziaria

L’Era terziaria (o Cenozoico) ha avuto inizio circa 65 milioni di anni fa ed è durata fino a circa 2 milioni di anni fa.

Durante questa era geologica, gli uccelli aumentarono e i mammiferi si moltiplicarono.

Tra essi c’erano animali carnivori, erbivori e i primati:

scimmie molto piccole che mangiavano insetti e frutti e che vivevano sugli alberi per difendersi dai predatori.

I primati avevano le seguenti caratteristiche:

ogni zampa aveva cinque dita tra cui un pollice opponibile, che permetteva di avere una presa salda;

una dentatura adatta a un’alimentazione onnivora;

visione a colori e binoculare (cioè che avviene con tutti e due gli occhi), con occhi rivolti in avanti per guardare lontano, sia dall’alto degli alberi sia da terra.

Tra i primati ci sono anche le scimmie antropomorfe, molto simili all’uomo.

• Il termine primato deriva dal latino primus (“primo”) e si riferisce ai primi mammiferi apparsi sulla Terra.

Tutti i primati bipedi, cioè che camminano su due zampe, sono detti ominidi.

• La parola antropomorfo deriva dal greco e significa “dalla forma simile all’uomo”.

PAROLE NUOVE

LA STORIA DELLA TERRA

I lemuri del Madagascar sono

molto simili a quei primati che

per primi comparvero sulla Terra.

(26)

26

1 Segna con una ✗ la risposta corretta.

Che cosa portò alcune scimmie a muoversi in posizione eretta?

La mancanza di alberi a cui appendersi.

La necessità di adattarsi a un ambiente diverso, cioè la savana.

Il bisogno di cercare cibo.

STO RI A

Gli ominidi

Milioni di anni dopo la comparsa dei primati sulla Terra, a causa dei cambiamenti climatici, la vegetazione cambiò.

In alcune zone dell’Africa, come la Rift Valley, la foresta si ridusse lasciando spazio alla savana, caratterizzata da ampie distese d’erba, bassi cespugli e pochi alberi.

Proprio nella savana africana sono state rinvenute le più antiche tracce di ominidi.

La necessità di guardarsi intorno, oltre le erbe alte, e di scorgere eventuali pericoli, portò alcune scimmie a sollevarsi sulle zampe posteriori, assumendo la posizione eretta tipica dell’uomo e camminando come lui.

In questo modo le zampe anteriori erano libere e venivano usate per raccogliere bacche e frutti, o per impugnare sassi e bastoni da usare come armi di difesa.

LA STORIA DELLA TERRA

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27

STO RIA

L’Australopiteco

L’Australopiteco è il nome del primo ominide.

Era alto circa 120-130 centimetri, aveva il corpo ricoperto di peli, braccia più lunghe delle nostre, un mento sporgente e un cervello tre volte più piccolo del nostro.

Era bipede e la posizione eretta gli permetteva di raccogliere cibo, di

trasportarlo più facilmente e di afferrare strumenti per la difesa.

Gli Australopitechi si arrampicavano sugli alberi per sfuggire ai predatori e per trascorrere la notte al sicuro.

Erano onnivori e si cibavano di radici, bacche, frutti, piccoli animali e pesci, che cacciavano a mani nude o lanciando sassi.

1 Per ogni frase indica con una ✗ se è vera (V) o falsa (F).

L’Australopiteco era solo carnivoro. V F

L’Australopiteco era bipede e si muoveva in posizione eretta. V F Il cervello dell’Australopiteco era tre volte più piccolo del nostro. V F

Il nome Australopiteco significa scimmia del nord. V F

• La parola Australopiteco vuol dire “scimmia del sud”, per la sua provenienza (Africa).

PAROLE NUOVE

LA STORIA DELLA TERRA

Le braccia dell’Australopiteco erano più corte delle nostre. V F

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28

STO RI A

Lucy

Nella Rift Valley gli studiosi hanno trovato molti resti di ominidi, fra cui anche lo scheletro di una donna che hanno chiamato Lucy. Lucy era una femmina adulta vissuta oltre 3 milioni di anni fa, era alta 110 centimetri e pesava circa 25 chili.

Aveva una fronte molto bassa, sopracciglia sporgenti e un naso piatto. Aveva 32 denti, i pollici delle mani opponibili, gambe corte e braccia lunghe.

L’analisi delle sue ossa ha permesso di capire

che Lucy camminava su due gambe e che si arrampicava sugli alberi.

LO SAPEVI CHE...

• Gli archeologi, che hanno scoperto l’Australopiteco Lucy, l’hanno chiamato così perché mentre

analizzavano il suo scheletro stavano ascoltando la canzone dei Beatles “Lucy in the Sky with Diamonds”.

Ascoltala con l’insegnante e i compagni.

È MAI SUCCESSO A TE?

• Ti è mai capitato di prendere un oggetto o di allacciarti le scarpe senza usare il pollice?

Provaci adesso. Ci riesci?

Racconta.

LA STORIA DELLA TERRA

1 Rispondi alle domande.

Dove è stato ritrovato lo scheletro di Lucy?

...

Cos’è stato possibile dimostrare esaminando il suo scheletro?

...

...

...

Lo scheletro fossile di Lucy.

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29

STO RIA

LO SAPEVI CHE...

• Situata nell’India centrale, Bhimbetka è una zona archeologica dove è possibile vedere circa 600 siti rocciosi riparati dalle piogge, decorati con pitture preistoriche raffiguranti semplici scene di vita quotidiana. Malgrado la semplicità dei tratti sono riconoscibili tante specie di animali come bisonti, tigri, leoni e coccodrilli. Le pitture più antiche risalgono a 12 000 anni fa e quindi al periodo Paleolitico.

Era quaternaria

L’Era quaternaria (o Neozoico) ha avuto inizio circa 2 milioni di anni fa e dà inizio all’evoluzione dell’uomo.

Gli studiosi hanno suddiviso l’era quaternaria in due grandi periodi:

preistoria, che significa “prima della storia” ed è un periodo in cui non ci sono documenti scritti;

storia, il periodo che comincia con la nascita della scrittura e prosegue fino ai giorni nostri.

da 2,5 milioni di anni fa

a 10 mila anni fa da 10 mila anni fa a 5 mila anni fa

PREISTORIA PALEOLITICO

STORIA NEOLITICO

Gli studiosi hanno suddiviso la preistoria in Paleolitico e Neolitico, due periodi che si differenziano per il modo di lavorare la pietra.

• Le parole Paleolitico e Neolitico derivano dal greco e significano, rispettivamente,

“età della pietra vecchia”, in cui la pietra veniva scheggiata, ed “età della pietra nuova”,

in cui la pietra veniva levigata.

PAROLE NUOVE

LA STORIA DELLA TERRA

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STO RI A

IL PALEOLITICO

Paleolitico deriva dal greco palaiòs (“antico”) e lìthos (“pietra”) e significa “età della pietra antica”, perché durante questo periodo l’uomo impara a lavorare la pietra scheggiandola, per realizzare i primi rudimentali utensili.

PAROLE NUOVE

2 milioni e mezzo di anni fa 4 milioni

di anni fa 1 milione e mezzo

di anni fa 200 mila anni fa Homo habilis Homo erectus Homo sapiens Australopiteco

Il Paleolitico

Il Paleolitico, o Età della pietra antica, è il periodo in cui gli uomini utilizzavano questo materiale per realizzare i primi attrezzi e le prime armi rudimentali.

Gli uomini, infatti, scheggiavano sassi e pietre per cacciare, per difendersi e per svolgere le attività della vita quotidiana.

È durante il Paleolitico che è avvenuta l’evoluzione dell’uomo. Da un tronco principale, quello degli ominidi, sono derivati i rami degli Australopitechi e di altri ominidi che poi si sono estinti. Il ramo che si è sviluppato di più è quello del genere Homo, a cui

apparteniamo anche noi. Pietre scheggiate.

Alcuni attrezzi.

30

(31)

Circa 4 milioni di anni fa, fecero la loro comparsa gli Australopitechi. Il loro cervello era già più grande di quello degli scimpanzé. Furono i primi antenati a vivere nella savana e a muoversi in posizione eretta.

Comparve circa 5 milioni di anni fa. Viveva nella foresta e usava due zampe sul terreno e tutte e quattro quando si muoveva sui rami.

Circa 3 milioni di anni fa,

comparvero anche alcune specie di ominidi del genere Paranthropus muniti di mascelle possenti per triturare cibi vegetali duri, come le noci e le radici.

200 000 anni fa la nostra specie, l’Homo sapiens, apparve sulla scena e iniziò a migrare in tutta l’Asia e l’Europa.

Circa 2,5 milioni di anni fa comparve l’Homo habilis. Aveva una scatola cranica più sviluppata degli ominidi che l’avevano preceduto e sapeva costruire strumenti e utensili.

HOMO HABILIS

2 milioni di anni fa comparve l’Homo ergaster.

HOMO ERGASTER

Circa 1,5 milioni di anni fa l’Homo erectus, africano di nascita, emigrò in Asia e in Europa.

Imparò ad accendere il fuoco.

HOMO ERECTUS

230 000 anni fa in Europa comparvero i Neanderthal:

lavoravano la pietra con abilità, erano ottimi cacciatori.

HOMO DI NEANDERTHAL HOMO SAPIENS

NOI SIAMO QUI!

Genere Australopithecus Genere Paranthropus

Genere Homo

Genere Ardipithecus

OMINIDI

STO RIA

IL PALEOLITICO

L’albero genealogico dell’uomo

Durante il Paleolitico è avvenuta l’evoluzione umana. Da un tronco principale, quello degli ominidi, sono nati i rami degli Australopitechi e quelli di altri

ominidi, che si sono estinti. Il ramo che si è sviluppato è quello del genere Homo, cioè quello a cui apparteniamo anche noi.

31

(32)

STO RI A

Nomade significa che non ha una dimora fissa, che si sposta continuamente. La parola di significato opposto è sedentario.

PAROLE NUOVE

IL PALEOLITICO

32

Homo habilis

L’Homo habilis (“uomo capace”) è il primo ominide del genere Homo: aveva il cervello più sviluppato degli Australopitechi e, quindi, era più evoluto.

Camminava su due gambe, era alto poco più di un metro e pesava in media 40 chili.

Era onnivoro: mangiava radici, bacche, frutta, insetti e carne. Viveva in piccoli gruppi all’interno dei quali comunicava con gesti e versi; era nomade e con pietre, rami e pelli costruiva rifugi per trovare riparo.

L’Homo habilis si estinse circa un milione e 500 mila anni fa. Grazie alla sua maggiore intelligenza

e all’abilità di compiere movimenti più articolati con le mani, l’Homo habilis iniziò a costruire utensili di legno, osso e pietra.

Uno dei primi strumenti fu il chopper (dall’inglese to chop, che significa

“fare a pezzi”), una pietra che veniva scheggiata colpendola su un solo lato con un’altra pietra. Il colpo poteva essere perpendicolare o obliquo. La pietra scheggiata così ottenuta era molto affilata ed era utilizzata per tagliare la carne, per raschiare le pelli, per modellare il legno o per scavare il terreno.

L’Homo habilis si estinse circa 1

milione e 500 mila anni fa.

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33

• La parola amigdala significa mandorla, per la forma allungata che aveva questo tipo di pietra, scheggiata su due lati e molto tagliente.

PAROLE NUOVE

Homo erectus

Circa un milione e mezzo di anni fa nella savana africana comparve l’Homo erectus (“uomo che sta dritto, in posizione eretta”), più sviluppato dell’Homo habilis e più simile all’uomo di oggi.

L’Homo erectus cominciò a spostarsi dall’Africa in piccoli gruppi fino all’Asia e all’Europa, per poter cacciare gli animali di cui si cibava. Anche in Italia sono state trovate tracce dell’Homo erectus.

Viveva in piccoli gruppi e ciò lo portò all’ulteriore sviluppo del linguaggio e della comunicazione, fatta comunque ancora di gesti e di semplici suoni.

Nei gruppi i maschi si dedicavano alla caccia e le femmine alla raccolta di frutti, bacche e altri vegetali, e alla cura dei più piccoli.

L’Homo erectus si riparava nelle caverne ma costruiva anche rifugi con legno e foglie.

Lavorando pietre, ossi e rami, realizzava attrezzi per cacciare, scavare e raschiare le pelli degli animali.

Scheggiando una pietra su due lati ottenne

l’amigdala, che legava all’estremità di bastoni di varia lunghezza per costruire asce o lance.

IL PALEOLITICO

STO RIA

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STO RI A

La scoperta del fuoco

La più grande conquista dell’Homo erectus fu il fuoco.

All’inizio gli uomini avevano paura del fuoco causato da fulmini, incendi ed eruzioni vulcaniche.

Il primo a superare questa paura fu l’Homo erectus, che imparò a raccogliere le braci e i rami accesi dagli incendi utilizzandoli per difendersi dagli animali feroci (come gli orsi e le tigri dai denti a sciabola), per riscaldarsi, per cuocere i cibi (la carne cotta era più facile da masticare e più digeribile), per illuminare e per realizzare utensili.

Successivamente imparò ad accendere il fuoco, a

controllarlo e a utilizzarlo per le sue esigenze quotidiane.

1 Per ogni frase indica con una ✗ se è vera (V) o falsa (F).

Scheggiando la pietra su due lati l’Homo erectus realizzò

l’amigdala, una pietra a forma di mandorla. V F

All’Homo erectus si deve l’ideazione del chopper. V F

All’Homo habilis si deve la scoperta del fuoco. V F

L’Homo erectus viveva in piccoli gruppi. V F

È MAI SUCCESSO A TE?

• Ti è mai capitato di sederti attorno al fuoco con qualcuno per parlare o per mangiare cibo cotto sulla brace? Racconta.

IL PALEOLITICO

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STO RIA

Le glaciazioni

Durante il Paleolitico ci furono grandi mutamenti climatici che portarono periodi molto freddi, chiamati periodi glaciali o glaciazioni, con conseguenze significative sulla flora e sulla fauna. Le rigide temperature, infatti, portarono piante e animali a un difficile processo di adattamento.

Gli animali che riuscirono a sopravvivere furono quelli di grandi dimensioni e con il corpo ricoperto di pelliccia (come il mammut, un enorme elefante preistorico,

l’orso, il leone delle caverne, il rinoceronte lanoso, il bue muschiato e la tigre dai denti a sciabola), gli altri, invece, si estinsero. Anche l’uomo fu costretto ad adattarsi alle nuove condizioni climatiche e ambientali. Per seguire le migrazioni degli animali alcuni uomini raggiunsero l’Asia e l’Europa, mentre altri si spinsero fino ai territori dell’America attraversando i mari ghiacciati del Nord.

L’uomo intensificò la caccia, soprattutto in gruppo, per riuscire a catturare animali di grandi dimensioni come i mammut, gli orsi, i cervi e i bisonti, da cui ricavava pellicce per ripararsi dal freddo.

Le glaciazioni furono quattro e il periodo tra l’una e l’altra, chiamato interglaciazione, durò circa 10 000-15 000 anni.

LO SAPEVI CHE...

• Uno degli animali più feroci dell’Era glaciale era la tigre dai denti a sciabola, chiamata così per la forma dei suoi grandi denti canini, la quale andava a caccia di mammut. La sua estinzione risale a circa 10 000 anni fa.

CHE NE SAI TU?

• Il clima sta cambiando anche nella nostra epoca. Quali sono le cause? Parlane con l’insegnante e i compagni.

IL PALEOLITICO

(36)

Homo sapiens

Circa 200 mila anni fa, durante una glaciazione, in Africa fece la sua comparsa l’Homo sapiens (“uomo che sa”).

Era una specie molto evoluta (la stessa dell’uomo di oggi), era alto circa un metro e sessanta centimetri, aveva il corpo snello e le gambe lunghe che lo rendevano molto abile nella corsa, una testa più grande e una fronte più alta rispetto alle altre specie, il mento sporgente, i denti più piccoli di quelli dell’Homo erectus e il cervello simile al nostro. L’Homo sapiens era nomade, arrivò in Oriente e da qui raggiunse l’Australia e l’Europa.

L’Homo sapiens cacciava in gruppo perché altrimenti non sarebbe riuscito a catturare e uccidere animali di grossa taglia come i mammut, gli orsi, i cervi e i bisonti, che venivano inseguiti con lance e giavellotti ed erano spinti

all’interno di burroni dove venivano catturati e uccisi.

STO RI A

IL PALEOLITICO

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STO RIA

L’Homo sapiens costruiva caverne e capanne con legna, ossi e pelli.

Viveva in tribù formate da più clan, cioè gruppi di persone imparentate tra loro. Gli uomini si occupavano della caccia e della pesca mentre le donne si dedicavano alla raccolta di radici, frutti ed erbe selvatiche e alla lavorazione delle pelli, che venivano raschiate e cucite con aghi di osso e fibre per realizzare indumenti. Le donne si occupavano anche dei più piccoli. La vita in gruppo portò l’Homo sapiens a sviluppare un linguaggio fatto di semplici parole.

Si prendeva cura dei defunti, che venivano sepolti in fosse e ricoperti di terra.

L’Homo sapiens costruì strumenti complessi e con

specifiche funzioni utilizzando materiali come l’ossidiana, una roccia vulcanica di colore nero, con cui realizzava punte e coltelli molto affilati, raschiatoi per la lavorazione delle pelli, arpioni e ami (realizzati con ossi e corna) per la pesca, asce e lance per la caccia. Dagli ossi ricavava aghi per cucire mentre come fili utilizzava tendini di animali o fibre vegetali ricavate dalle piante. Inventò l’arco con le frecce per colpire le sue prede da lontano.

IL PALEOLITICO

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STO RI A

L’Uomo di Neanderthal

L’Homo sapiens che visse in Europa è stato chiamato Uomo di Neanderthal, dal nome della valle di Neander, che si trova in

Germania, dove nel 1856 furono trovati per la prima volta i suoi resti.

L’Uomo di Neanderthal visse durante una glaciazione.

Non era molto alto ma era robusto e muscoloso, aveva un cranio leggermente allungato, un ampio torace e braccia robuste, aveva gambe forti e adatte a correre e a percorrere lunghe distanze, una fronte bassa, mascelle robuste e denti forti, un grosso naso e sopracciglia pronunciate.

Viveva in piccoli gruppi, in caverne o capanne.

Le sue attività si svolgevano intorno al focolare, tenuto sempre acceso.

Gli uomini costruivano armi e utensili utilizzando diversi materiali:

pietra, legno, osso, avorio.

L’Uomo di Neanderthal sapeva lavorare molto bene la selce, una pietra molto dura, che scheggiava per realizzare i grattatoi, i quali servivano a segare il legno, gli ossi e le pelli di animali, i raschiatoi, che venivano usati come coltelli per tagliare o raschiare le pelli, il bulino, che serviva per incidere o bucare le pelli, gli ossi,

il legno e le conchiglie, e le asce, che consentivano di scavare, di spezzare gli ossi più grandi e di tagliare il legno.

IL PALEOLITICO

Bulino. Amigdala. Grattatoio. Raschiatoio.

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STO RIA

L’Uomo di Neanderthal era un abile cacciatore e si spostava durante l’anno in luoghi diversi per seguire gli animali dei quali andava a caccia. Si dedicava anche alla pesca di trote e salmoni

utilizzando lance o pescando a mani nude.

Le donne si occupavano della cottura del cibo, che veniva diviso tra i membri del gruppo, e si dedicavano alla pulitura delle pelli degli animali e alla cura dei bambini.

L’Uomo di Neanderthal seppelliva i morti in fosse circolari o rettangolari, nelle quali metteva fiori e oggetti usati dal defunto quando era in vita.

Si estinse circa 30 mila anni fa per ragioni ancora sconosciute.

1 Segna con una ✗ le risposte corrette.

In quale continente visse l’Uomo di Neanderthal?

Asia.

Africa.

Europa.

In quale fase climatica visse?

Periodo caldo.

Glaciazione.

Dove seppelliva i defunti?

Sotto la neve.

Nelle caverne.

Nelle fosse.

IL PALEOLITICO

Ricostruzione

grafica di un Uomo

di Neanderthal.

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STO RI A

L’Uomo di Cro-Magnon

L’Homo sapiens dell’Europa è chiamato Uomo di Cro-Magnon, dal nome delle grotte che si trovano in Francia e in cui nel 1868 sono stati trovati i suoi primi resti.

Era alto circa 1 metro e 80 centimetri, aveva un cranio grande e rotondo, la fronte alta, il naso sporgente, un cervello molto sviluppato e comunicava producendo suoni molto simili ai nostri.

Era molto abile nella lavorazione della pietra e nella fabbricazione di archi, frecce, giavellotti, propulsori, aghi e arpioni dentati.

Cacciava gli animali attirandoli e intrappolandoli in buche coperte, per poterli catturare e uccidere.

IL PALEOLITICO

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STO RIA

Dalle prede gli uomini ricavavano cibo e pellicce per proteggersi dal freddo. Viveva in piccoli gruppi in cui ci si aiutava reciprocamente e ci si divideva i compiti. Nei gruppi più numerosi c’era un capo che guidava gli altri, assicurandosi che ognuno svolgesse il proprio compito.

Gli uomini andavano a caccia e le donne raccoglievano frutti, bacche e altri vegetali, insieme ai più piccoli. Per ripararsi dal freddo, o per difendersi dagli animali, si rifugiava in caverne naturali rese accoglienti e confortevoli da foglie e pelli d’animale che coprivano il suolo, o in capanne realizzate con rami, foglie, ossi, zanne e pelli di mammut, in cui il pavimento era fatto di pietre e le pareti erano rivestite con pelli o pellicce. Un’altra soluzione abitativa era rappresentata dalle tende, che erano montate durante le stagioni della caccia vicino ai corsi d’acqua.

L’Uomo di Cro-Magnon imparò anche a utilizzare la pietra focaia, per poter accendere il fuoco più facilmente.

IL PALEOLITICO È MAI SUCCESSO

A TE?

• Sei mai stato in campeggio? Ti è mai capitato di dormire in una tenda? Ti

piacerebbe fare questa esperienza? Perché?

Parlane con l’insegnante e i compagni.

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42

STO RI A

IL PALEOLITICO

L’arte

L’Homo sapiens ci ha lasciato le prime forme d’arte.

All’interno di alcune grotte sono state ritrovate intere pareti decorate con pitture rupestri, realizzate

per propiziare una ricca caccia e in cui sono rappresentati mammut, cervi e bisonti inseguiti da gruppi di uomini armati di lance.

Le grotte dove sono state trovate le pitture rupestri non erano abitate ma erano un luogo magico e sacro dove ci si recava per chiedere agli spiriti dell’aldilà una caccia abbondante.

Per rendere le pitture più realistiche, esse venivano

realizzate sui rilievi o nelle cavità delle pareti in modo

da conferire dinamicità e profondità alle immagini.

(43)

43

STO RIA

IL PALEOLITICO

Sono state ritrovate anche impronte di mani ottenute immergendole nel colore e premendole sulla roccia, o soffiando il colore sulle mani, attraverso una

cannuccia, in modo da lasciare l’impronta.

I colori utilizzati erano quelli disponibili in natura:

il giallo, il rosso e il marrone di alcune terre, o il nero del legno bruciato.

I colori venivano stesi con le dita o con pennelli realizzati con fibre vegetali.

Sono state trovate anche piccole sculture come

quelle raffiguranti animali antropomorfi (dalla forma

umana) o le Veneri, statuette realizzate in osso

o pietra che raffiguravano delle donne formose

e che simboleggiavano la fertilità e l’abbondanza.

(44)

44

Nelle tribù primitive gli uomini avevano capito l’importanza di vivere in gruppi in cui si collaborava e in cui ognuno aveva un compito ben preciso.

Anche tu fai parte di gruppi di persone che stanno insieme per raggiungere

uno scopo comune e condiviso: la famiglia, la classe, la squadra sportiva, il gruppo degli amici.

La classe è una piccola comunità in cui è

importante la collaborazione di tutti per la serena convivenza di alunni e insegnanti.

Per fare in modo che la classe “funzioni”, è importante che ci siano delle regole condivise da rispettare e dei ruoli ben definiti.

Parlane con l’insegnante e con i tuoi compagni.

Individuate incarichi e ruoli.

Stabilite come assegnare i ruoli (sorteggio, rotazione…) e la loro durata (una settimana, un mese…).

Realizzate un cartellone in cui a ogni ruolo sia affiancato il nome di un alunno. Per i nomi degli alunni, prevedete più colonne, perché ogni tanto gli incarichi verranno cambiati.

Assegnate i ruoli e gli incarichi e riportateli sul cartellone.

È importante verificare che i ruoli siano ricoperti con senso di responsabilità e con impegno, e anche ipotizzare l’inserimento di nuovi incarichi durante l’anno scolastico, se necessario.

Vivere in gruppo

(45)

45

1 Metti in ordine cronologico le immagini, numerandole da 1 a 5.

2 Segna con una ✗ solo i completamenti corretti.

I dinosauri:

avevano dimensioni e caratteristiche diverse.

erano tutti carnivori.

si estinsero 200 milioni di anni fa.

si muovevano sulla terraferma, volavano o nuotavano.

(46)

46

5 A cosa è dovuta l’importanza dell’Homo habilis?

All’abilità nello scheggiare la pietra.

All’abilità nel levigare la pietra.

Alla scoperta del fuoco.

4 Leggi e completa la mappa dell’Homo habilis.

Era

...

, si cibava soprattutto di

...

,

...

, e

...

Era

...

, camminava su due

gambe.

Era

...

, si spostava da un luogo all’altro alla

ricerca di cibo.

Viveva in gruppo all’interno di

...

Costruiva utensili

...

le pietre e ottenendo i chopper.

Homo habilis 3 Rispondi alle seguenti domande.

Cosa significa Paleolitico?

Età della pietra antica (scheggiata). Età della pietra nuova (levigata).

Perché?

...

...

(47)

47

7 Rispondi alle seguenti domande.

6 Leggi e completa la mappa dell’Homo erectus.

A cosa è dovuta l’importanza dell’Homo erectus?

All’abilità nel levigare la pietra.

Alla scoperta del fuoco.

All’abilità nello scheggiare la pietra.

Era

...

, si cibava soprattutto di

...

,

...

, e

...

Era

...

, si spostava da un luogo all’altro per cercare cibo

e per cacciare.

Viveva in gruppo all’interno di

...

Costruiva utensili

...

le pietre su entrambi i lati, e ottenendo le

...

, pietre a forma di mandorla.

Homo erectus

Che tipo d’uomo era l’Uomo di Cro-Magnon?

Homo erectus.

Homo sapiens.

(48)

48

9 Completa il seguente cruciverba.

8 Leggi e completa la mappa dell’Uomo di Neanderthal.

1 Le pitture ritrovate nelle caverne.

2 La pietra scheggiata su un solo lato.

3 La pietra scheggiata su due lati.

4 Roccia vulcanica di colore nero.

5 Elefante preistorico.

6 ll primo ominide.

7 Periodi molto freddi del Paleolitico.

Le donne si occupavano della

...

del cibo e della

...

delle pelli.

Era

...

, si spostava da un luogo all’altro per

cacciare.

Pescava, utilizzando

...

o a mani nude,

...

e

...

Si dedicava alla

...

dei defunti.

Viveva in piccoli

...

, all’interno di

...

o di

...

Costruiva

...

e

...

sempre più efficaci.

Uomo di Neanderthal

6

2

5

3 1

4

7

(49)

49

CLIL

Paleolithic village

Observe a typical Paleolithic village and colour.

Complete the crossword puzzle with the Paleolithic village words.

Paleolithic men and women were nomads.

down 1 pietra 4 capanna 5 pellame 6 grotta 7 fuoco

3

7

4

1

6 5

8

berries

hut fur stone cave cave paintings

fire hunters

across

3 pitture rupestri 4 cacciatori

8 bacche 1

2

(50)

50

Vi presentiamo i dinosauri

modalità destinatario discipline scopo

In piccoli gruppi. La classe. Italiano, Storia, Arte e immagine.

Realizzare un cartellone sui dinosauri.

I dinosauri sono le “lucertole terrificanti” vissute durante l’era geologica del Mesozoico. Questi animali preistorici hanno dominato la Terra per circa 165 milioni di anni e si sono estinti 65 milioni di anni fa.

I dinosauri erano diversi per la grandezza,

per la tipologia di alimentazione o per il loro modo di muoversi.

Realizzate un cartellone informativo sui dinosauri con immagini e didascalie informative e descrittive.

I cartelloni realizzati saranno valutati dall’insegnante e dai vostri compagni di classe, considerandoli

nel loro aspetto estetico ma anche e soprattutto nei loro contenuti (chiarezza, correttezza, precisione).

La classe viene divisa in 4 gruppi. Ogni gruppo si occupa di dinosauri diversi: terrestri e carnivori, terrestri ed erbivori, volatili e acquatici.

Ogni gruppo sceglie il materiale su cui documentarsi

per realizzare il suo cartellone (il sussidiario, libri presi a casa

o nella biblioteca della scuola, materiale preso da internet e preselezionato dall’insegnante).

Una volta raccolto il materiale, bisogna progettare il cartellone e definire i ruoli e i compiti.

Di quale materiale avete bisogno per realizzare il cartellone? Scrivetelo qui di seguito.

………..

………..

(51)

51

Adesso progettate il vostro cartellone scegliendo cosa inserire e dove, e realizzatelo puntando sia sull’aspetto estetico sia sui contenuti.

AUTOBIOGRAFIA COGNITIVA

• Adesso rifletti sull’esperienza vissuta e scrivi una breve relazione sul quaderno aiutandoti con le seguenti domande.

• Quale attività ti è piaciuta di più? Perché?

• Quale attività ti è piaciuta di meno? Perché?

• La classe ha avuto difficoltà durante il lavoro?

• Come le ha superate?

AUTOVALUTAZIONE

• Esprimi la tua valutazione

sull’attività svolta mettendo una ✗ .

Tieni presente che A è il massimo e D è il minimo.

A B C D

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STO RI A

IL NEOLITICO

Il Neolitico

Il Neolitico, o Età della pietra nuova, è un periodo che inizia circa 10 000 anni fa quando il clima sulla Terra si fece più mite e il paesaggio iniziò a cambiare, permettendo la diffusione di piante come cereali e legumi, mentre le foreste si popolarono di animali più piccoli, come lepri e volpi.

Intanto l’uomo aveva raggiunto luoghi diversi, aveva sviluppato un suo linguaggio per comunicare, e si era dovuto adattare al nuovo clima e al nuovo ambiente.

Il clima mite e la grande varietà di piante e animali

portarono gli uomini del Neolitico a diventare sedentari, cioè a vivere a lungo in uno stesso posto.

L’uomo si dedicava alla caccia e alla pesca, ma iniziò anche a coltivare, ad allevare e a lavorare la pietra in modo diverso, levigandola, per ottenere strumenti destinati a usi diversi.

Il Neolitico è durato fino a circa 5 000 anni fa, con l’invenzione della scrittura che sancisce la fine della preistoria e l’inizio della storia.

Neolitico deriva dal greco nèos (“nuovo”) e lìthos (“pietra”) e significa età della pietra nuova, perché durante questo periodo l’uomo impara a lavorare la pietra in modo nuovo, cioè attraverso la levigatura, che veniva realizzata strofinando pietre contro altre pietre o con materiale abrasivo come la sabbia, che le rendeva lisce.

• La parola sedentario vuol dire “che vive in uno stesso posto”.

Ti ricordi la parola che si riferisce a chi, invece, si sposta da un luogo all’altro?

PAROLE NUOVE

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53

STO RIA

IL NEOLITICO

PREISTORIA PALEOLITICO

2 milioni di anni fa 10 000 anni fa 5 000 anni fa

STORIA NEOLITICO

LO SAPEVI CHE...

• Nella foto c’è il villaggio neolitico di Skara Brae, che si trova nelle Isole Orcadi, in Scozia. È il villaggio neolitico più completo d’Europa.

Nelle abitazioni sono stati trovati

arredamenti in pietra come sedie e

armadi. Fa parte dei patrimoni mondiali

dell’umanità dell’Unesco.

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STO RI A

IL NEOLITICO

Circa 10 000 anni fa il clima della Terra cambiò: la temperatura divenne più mite e molte terre, che prima non avevano vegetazione, si coprirono di boschi e praterie. Il clima più mite favorì la diffusione di piante con

i semi buoni da mangiare come i cereali (orzo, riso, farro e grano) e i legumi (fagioli, lenticchie, piselli). Alcuni grandi mammiferi come i mammut

si estinsero, altri come le renne e gli alci migrarono verso le zone più fredde. Nei territori più caldi rimasero gli animali di taglia più piccola. Per questo i discendenti dell’Uomo di Cro-Magnon si dedicarono non soltanto alla pesca, alla caccia e alla raccolta di frutti spontanei, ma anche e soprattutto all’allevamento, all’agricoltura e alla levigatura della pietra per ottenere gli strumenti adatti a coltivare il terreno e ad allevare gli animali.

I cambiamenti climatici

1 Completa lo schema con le parole evidenziate nel testo.

A seguito di un cambiamento del

...

gli ambienti naturali della Terra cambiarono.

La

...

divenne più varia e abbondante.

Gli uomini cominciarono a dedicarsi all’

...

e all’

...

La

...

della pietra

nacque dall’esigenza di fabbricare

attrezzi adatti a lavorare il terreno.

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