PROBLEMA 1 Quadro dei dati
SEGNALE IMPULSO ESPONENZIALE 1
( )
1 exp
p p
p p
i Q t t
T T
= −
ovvero 1
p p1
p
I Q
j Tω
= +
con TP =1µs
PREAMPLIFICATORE
v 10
S = nV Hz unilatera (cioè 7,1
2
v vb
S = S = nV Hz bilatera)
0, 01
Si = pA Hz unilatera (cioè 0, 007
2
i ib
S = S = pA Hz bilatera)
CL = 1 pF (totale, inclusa quella del rivelatore)
DISTURBO DA INTERFERENZA ELETTROMAGNETICA
Disturbo sinusoidale con frequenza fd = 400 kHz nota con incertezza ±1%
con ampiezza all’ingresso del preamplificatore Vd ≈ 100 µV
(A) FILTRAGGIO OTTIMO
ωncNoise corner v 2 i 2
nc L
S S ω C
= nc i
L v
S
C S
ω = 1
L v 1
nc
nc i
C S
T s
S µ
=ω = =
Rumore totale
2 2
2 2 2 2
i 1 nc
T v v
L nc
S T
S S S
C T
ω
ω ω
= + = +
Filtro ottimo = Filtro che “sbianca” il rumore seguito da filtro adattato al segnale.
Filtro sbiancante
differenziatore con costante di tempo Tnc
1
nc b
nc
H j T
j T ω
= ω
+ quindi
2 2 2
2 2
1
nc b
nc
H T
T ω
= ω
+ il rumore in uscita è Sv Con segnale di corrente deltiforme iδ =Qpδ
( )
t il segnale in uscita del filtro sarebbe( )
1 exp
p
L nc
Q t
v t
C T
δ
= −
ovvero
1 1
p nc
L nc
V Q T
C j T
δ = + ω
Quindi con segnale esponenziale p p 11
( )
expp p
i Q t t
T T
= −
il segnale in uscita del filtro sbiancante è
( )
1 1( )
expb
p p
v v t t t
T T
δ
= ∗ −
ovvero
( )
1b 1
p
V V
δ ω j T
= ⋅ ω
+ Nel caso attuale il calcolo risulta semplificato perchè Tnc =Tp
nella trasformata di Laplace si ha
( )
21 1 1
1 1 1
p nc p nc
b
L nc p L nc
Q T Q T
V = C sT sT = C sT
+ + +
e nel tempo
( ) ( )
2( )
1 1
1 exp 1 exp exp
p nc p nc p nc
b
L nc nc p p L nc nc L
Q T t t Q T t t Q T
v t t b t
C T T T T C T T C
= − ∗ − = − =
b(t) è la forma del segnale normalizzato ad area unitaria
( )
2 expnc nc
t t
b t T T
= −
che ha il suo massimo bmax al tempo t=Tnc
( )
max
1 b b Tnc
= = e
Filtro adattato
Funzione peso = segnale normalizzato ad area unitaria
( ) ( )
wm t =b t Rapporto S/N ottimo
( ) ( ) ( )
( )
2
2
b m p nc
op L vb
vb m
b t dt v t w t dt Q T
S
N S w t dt C S
∞ ∞
−∞ −∞
∞
−∞
= =
∫ ∫
∫
e calcolando 2
( )
242 1
exp 4
nc nc nc
t t
b t dt dt
T T T
∞ ∞
−∞ −∞
= − =
∫ ∫
si ottiene
1
4 2
p nc p nc
op L nc vb L v
Q T Q T
S
N C T S C S
= =
La minima carica misurabile Qpmin,op corrisponde a S/N=1 e vale in Coulomb
17 min,
2 v 1, 41 10 14,1
p op L
nc
Q C S C aC
T
= ≈ ⋅ − =
ovvero in numero di elettroni
min,
min, p op 88
e op
N Q elettroni
= q ≈
(B) GATED INTEGRATOR COME APPROSSIMAZIONE DEL FILTRO ADATTATO B1) Scelta intuitiva del tempo di integrazione TG
Confrontiamo la funzione peso ottimale wop(t)=b(t) con la funzione peso del GI normalizzata ad area unitaria wG(t) e cerchiamo di individuare un tempo di integrazione TG che faccia di wG(t) una buona approssimazione di b(t). Notando che
• b(t) raggiunge al tempo t=Tnc l’ampiezza massima max 1 1 2, 72
nc nc
b =eT = T
⋅ poi scende esponenzialmente con la costante di tempo Tnc , quindi ha approssimativamente una durata ≈ 3Tnc
• wG(t) ha ampiezza costante 1
TG da t=0 a t=TG
si può stimare che utilizzando un valore di TG compreso nell’intervallo 2,5Tnc <TG <3, 5Tnc
si ottiene una wG(t) che ha ampiezza e durata abbastanza simili all’ottimo b(t). Scegliamo
G 3 nc
T = T B2) S/N ottenibile con il GI in funzione del TG utilizzato Il segnale all’uscita del GI è
( ) ( ) ( )
20 0 0
1 exp
G G G
T p nc T p nc T
G b G
L G L G nc nc
Q T Q T t t
u v t w t dt b t dt dt
C T C T T T
= = = −
∫ ∫ ∫
Integrando per parti ricaviamo
0TG 2 exp 1 1 G exp G
nc nc nc nc
T T
t t
T T dt T T
− = − + −
∫
quindi
1 1 exp
p nc G G
G
L G nc nc
Q T T T
u C T T T
= − + −
Il rumore in uscita dal GI è
2
2
v G
G
n S
= T Perciò
2
2 1 1 exp
2 1 1 exp
2
2 1 1 exp
p G
G nc G G
G L G v nc nc
G
p nc nc G G
L v G nc nc
nc G G
op G nc nc
Q T
u T T T
S
N n C T S T T
Q T T T T
C S T T T
T T T
S
N T T T
= = − + − =
= − + − =
= − + −
Con calcoli numerici verifichiamo che:
con TG=3Tnc si ottiene 0, 924
G op
S S
N N
=
perciò minima carica misurabile
min, 17
min, 1,53 10
0,924
p op
p G
Q =Q ≈ ⋅ − C
con TG=2,5Tnc si ottiene 0, 901
G op
S S
N N
=
perciò minima carica misurabile
min, 17
min, 1,56 10
0,901
p op
p G
Q =Q ≈ ⋅ − C
con TG=3,5Tnc si ottiene 0, 923
G op
S S
N N
=
perciò minima carica misurabile
min, 17
min, 1,53 10
0, 923
p op
p G
Q =Q ≈ ⋅ − C
Risulta confermato che l’approssimazione ottenuta scegliendo TG=3Tnc è buona, dato che permette di arrivare al 92,4% dell’ottimo. Si vede inoltre che la scelta non è critica, dato che con altri valori di TG nell’intervallo considerato 2,5Tnc<TG <3, 5Tncsi ottengono risultati quasi equivalenti.
(C) MODIFICHE DEL FILTRAGGIO PER ATTENUARE IL DISTURBO A RADIOFREQUENZA
Il disturbo indotto all’ingresso del preamplificatore viene molto poco filtrato dal filtro sbiancante, che è un passa-alto con frequenza di taglio fb inferiore a quella del disturbo
1 159
b 2
nc
f kHz
πT
= ≈
Il GI invece esegue un filtraggio passabasso con taglio equivalente a quello di un passabasso RC con costante di tempo RC=TG/2, quindi con frequenza di taglio passabasso
1
G G
f =πT cioè fG ≈106kHz con TG=3Tnc =3µs
Inoltre la funzione peso del GI ha zeri alle frequenze multiple intere di 1/TG
zn G
f n
=T cioè fzn = ⋅n 333kHz con TG=3Tnc =3µs
Se si modifica TG in modo da far corrispondere alla frequenza del disturbo uno zero della funzione peso, in linea di principio l’effetto del disturbo può essere annullato. Nel nostro caso possiamo ottenere questo risultato riducendo lievemente il tempo di integrazione a
G 2, 5 nc
T = T che porta il primo zero della funzione a 1 1
z 400 d
G
f kHz f
=T = =
Abbiamo già verificato che questa scelta di TG = 2,5µs fornisce un buon S/N, poco inferiore a quello ottenibile con la prima scelta TG =3µs.
Nella realtà ci può essere però uno scostamento ∆f tra lo zero fz della funzione peso e la frequenza del disturbo per diversi motivi (perchè la frequenza del disturbo è nota con incertezza; perchè il TG non è controllato esattamente, ecc.). In questi casi il disturbo non viene annullato, ma solo ridotto, cioè passato con un peso residuo che occorre stimare.
Considerando che lo scostamento relativo sia piccolo ∆f << fz si può valutare con approssimazione al primo ordine il disturbo residuo all’uscita del GI causato dallo scostamento in frequenza:
( )
sin G
G
G
W fT
fT π
= π quindi al primo ordine 1
z
G
f f z
dW
df = = f
Possiamo concludere che il peso residuo ∆WG dato al disturbo è pari allo scostamento relativo in frequenza
G z
W f f
∆ ≈∆
nel nostro caso quindi ∆WG≈ ± 0, 01 e si può avere un disturbo residuo in uscita dal GI
d G 1
V ⋅ ∆W ≈ µV
Possiamo confrontarlo con il rumore all’uscita del GI che è
2 4, 5
2
v G
G
n S V
T µ
= ≈ con TG =2, 5µs
e vediamo che il disturbo residuo risulta inferiore al rumore e quindi è accettabile