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Nicola Lupo e Andrea Manzella ripercorrono i quarant’anni dalla prima elezione a suffragio universale diretto del Parlamento europeo focalizzando l’attenzione sull’importanza che tale isti- tuzione ha assunto nell’Unione europea.

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Democrazia e Diritti Sociali, 2/2019

Democrazia e Diritti Sociali 175 (e-ISSN 2610-9166)

N. L

UPO

, A. M

ANZELLA

, Il Parlamento europeo. Una introduzione, Roma, Luiss University Press, 2019, 165 pp.

Nicola Lupo e Andrea Manzella ripercorrono i quarant’anni dalla prima elezione a suffragio universale diretto del Parlamento europeo focalizzando l’attenzione sull’importanza che tale isti- tuzione ha assunto nell’Unione europea.

Gli Autori esordiscono così: «nel giugno 1979, con l’elezione diretta del suo Parlamento, la comunità degli Stati europei divenne democraticamente adulta». È dunque necessario cercare il significato che gli Autori hanno voluto dare alla comunità apostrofandola come «democratica- mente adulta». In altri termini, potremmo chiederci: «in che senso dall’elezione del 1979 la co- munità europea è divenuta matura dal punto di vista democratico?».

A prima vista sembra che il concetto di democrazia sia sempre lo stesso, ma se analizziamo nel profondo la predisposizione d’animo che i cittadini europei hanno avuto nel lasso di tempo che intercorre dal 1979 ad oggi, notiamo che solo negli ultimi anni è stata riconosciuta pienamen- te l’importanza di ciò che accade in Europa. In altri termini, si è iniziato ad uscire lentamente dal guscio e a sentirsi non solo cittadini italiani, ma anche e soprattutto cittadini europei.

Il volume delinea la peculiare struttura dell’Unione europea, le attribuzioni degli organi che la compongono e, in particolare, si sofferma sulla composizione e sulle funzioni del Parlamento.

Gli Autori ripercorrono dunque la storia parlamentare dell’Unione europea dal 1952 con l’istituzione della CECA da parte degli Stati fondatori, che hanno avvertito l’esigenza di creare un organo democratico di controllo, quello che poi diventerà appunto il Parlamento europeo.

Particolare attenzione viene dedicata alle modalità di elezione dei membri di questo organo, che erano nominati dai governi nazionali tra i parlamentari di ciascuno Stato membro fino al 1979, quando si è passati al suffragio universale diretto.

Il volume mette in luce che l’elezione diretta del Parlamento europeo ha svolto l’importante

funzione di avvicinare i cittadini alle istituzioni europee, stabilendo con essi un legame forte e du-

raturo, volto a corroborare le pratiche democratiche nell’ambito dei processi decisionali

dell’Unione europea.

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Recensioni

Democrazia e Diritti Sociali 176 (e-ISSN 2610-9166)

La storia del Parlamento europeo dimostra pertanto il progressivo superamento di quel de- ficit democratico che è sempre stato contestato all’Unione europea e che ancora oggi viene critica- to in ragione dell’attribuzione dell’iniziativa legislativa alla Commissione europea.

I passaggi istituzionali che hanno condotto all’attuale configurazione del Parlamento dimo- strano che l’Unione europea ha intrapreso un cammino che, ad avviso degli Autori, deve prose- guire nella direzione del progressivo rafforzamento delle pratiche democratiche. Questi complessi processi politici e istituzionali meritano pertanto di essere sostenuti e alimentati dagli Stati mem- bri, nei quali tuttavia si affermano forze politiche sovraniste.

Il diffuso antieuropeismo induce dunque a riflettere su queste domande: perché tornare in- dietro? Perché vedere l’Europa come una minaccia per la sovranità nazionale anziché una possibi- lità di crescita e di integrazione?

A

LESSANDRA

G

ARGANO

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