Effetto fionda gravitazionale
Figure 1:
L’effetto fionda gravitazionale `e stato usato per accelerare le sonde dirette ai confini del sistema solare sfruttando l’attrazione di gravit`a dei pianeti cui passano vicino e risparmiando cos`ı carburante.
Si vuole accelerare una sonda attraverso un passaggio ravvicinato su Giove. Si consideri il sistema Giove-sonda come un sistema isolato. Si consideri inoltre trascurabile la massa della sonda rispetto a quella di Giove.
Si cominci con lo studiare il problema nel sistema di riferimento solidale con Giove, prendendo l’asse x coincidente con l’asse di simmetria della triettoria iperbolica della sonda. Sia ~v0 la velocit`a iniziale (t = −∞) della sonda e b il suo parametro di impatto (Fig. 1a).
Si ricorda che, con questa scelta dell’asse x, l’angolo minimo θm della traiettoria iperbolica, corrispondente a t = +∞ (con la scelta fatta per la direzione di percorrenza in Fig.1a, l’angolo polare varia da θ(t = −∞) = π − θm a θ(t = +∞) = θm), `e legato a b e v0 da:
tan θm= bv02
GM (1)
1. Si scriva l’espressione delle grandezze fisiche conservate in funzione di v0 e b.
1
2. Si trovi la distanza minima della sonda da Giove.
3. Supponendo v0 fissata, qual il minimo valore di b per cui la sonda non precipita su Giove?
Si consideri ora il sistema di coordinate solidale con il sole (Fig. 1b) con asse x diretto lungo la direzione del moto di Giove, che si pu`o considerare rettilineo uniforme per il tempo della interazione (~VG = VGeˆx = cost) e sia θ l’angolo fra la direzione della velocit`a iniziale della sonda e l’asse x (θ > π/2).
Si scelgano, inoltre, i parametri iniziali della traiettoria in modo che gli assi x dei due sistemi di riferimento (solidale con Giove e solidale con il Sole) coincidano.
In questa ipotesi:
4. si scrivano le componenti della velocit`a finale della sonda in funzione delle componenti della velocit`a iniziale v0x e v0y e di VG;
5. per quale valore di θ si ottiene la massima velocit`a finale della sonda?
Quanto vale questa velocit`a nel caso particolare in cui v1= VG?
Soluzione 1
Si tratta di un moto in campo di forza centrale, per cui il moto avviene in un piano e si conservano l’energia meccanica ed il momento angolare rispetto all’origine, coincidente con il centro di forza. Il loro valore `e:
E = 12mv02
L = mbv0 (2)
dove L = |~L|, con il momento angolare diretto perpendicolarmente al piano del moto con direzione definita dalla regola della mano destra (nell’esempio disegnato in Fig.1a ~L = −Lˆez).
Soluzione 2
Nel punto di massimo avvicinamento la traiettoria `e perpendicolare al vettore posizione, per cui:
L = mDv = mbv0
da cui si ricava la velocit`a in funzione della distanza D:
v = b Dv0 2
Sostituendo nella conservazione dell’energia:
1
2mv02= m b2
2D2mv02− GmM
D (3)
da cui si ottiene l’equazione di secondo grado:
D2+2GM
v02 D − b2 = 0 (4)
la cui unica soluzione accettabile `e:
D = GM v02
−1 + s
1 + bv20 GM
2
(5)
Soluzione 3
La condizione limite `e data da D = RG, cio`e distanza minima uguale al raggio di Giove.
Sostituendo nella (4) si ha:
b2= R2G+2GM v20 RG
da cui:
b = RG s
1 +2GM
RGv20 (6)
Soluzione 4
Sia ~u la velocit`a misurata nel sistema in cui Giove `e fermo e ~v quella nel sistema solidale con il Sole, ed indichiamo con “0” le quantit`a iniziali (t = −∞) e “1” le quantit`a finali (t = +∞).
Per la simmetria della traiettoria, nel sistema mobile risulta:
u1x= −u0x
u1y = u0y (7)
Per trovare la relazione fra ~v1 e ~v0 facciamo una doppia trasformazione di coordinate:
v1x= u1x+ VG= −u0x+ VG= −(v0x− VG) + VG= −v0x+ 2VG (8)
3
Nessun effetto si osserva sull’asse y, per cui:
v1y= v0y (9)
Soluzione 5
Troviamo il modulo della velocit`a finale combinando eq.8 e eq.9:
v1= q
v20+ 4VG2− 4v0VGcos θ (10) che ha il massimo per θ = π (collisioni head-on). Purch´e il parametro di impatto non sia nullo!
Se v0 = VG, per θ = π risulta:
v1 = 3VG (11)
Si riesce, cio`e, a triplicare il modulo della velocit`a iniziale.
4