INORGANICA
6.1 I composti inorganici
6.2 Nomenclatura dei composti
6.1
I composti inorganici (la IUPAC)
La nomenclatura chimica è regolamentata dalla IUPAC (International Union for Pure
and Applied Chemistry), un'associazione internazionale che periodicamente si riunisce
per aggiornare le regole della "sintassi chimica" alla luce delle nuove conoscenze. Le regole della nomenclatura, presentate qui e tuttora valide, sono state elaborate durante il congresso IUPAC del 1959, basato sulle precedenti proposte di Alfred Stock. Antoine Lavoisier, intorno al 1787, diede per primo una sistemazione alla nomenclatura chimica rendendola simile alla moderna. I suffissi -ico -oso -ato -ito -uro, usati ancora oggi, furono introdotti dal chimico francese. Per gli elementi, Lavoisier propose dei simboli geometrici, poi sostituiti da John Dalton, che all'inizio dell'Ottocento usava segni circolari.
I simboli degli elementi come li conosciamo oggi furono introdotti da Jöns Jacob Berzelius nel 1813. La loro semplicità ha contribuito, a poco a poco, alla definitiva affermazione di tale simbologia.
6.1
I composti inorganici (la valenza)
Gli atomi formano legami utilizzando gli elettroni degli orbitali esterni: condividendoli, cedendoli o catturandoli dagli atomi vicini. Da qui deriva il concetto di valenza.
In passato, quando non era chiara la natura del legame chimico, si confrontavano le formule dei composti con quelle di composti analoghi contenenti idrogeno oppure ossigeno.
La valenza di un elemento era data dal numero di idrogeni o dal doppio degli ossigeni necessari per rimpiazzare l'elemento considerato. Per esempio, in AgCl l'argento sostituisce un idrogeno di HCl, quindi Ag ha valenza 1.
Conoscere la valenza degli elementi combinati è di fondamentale importanza per assegnare i nomi e scrivere le formule corrette dei composti. Per ricavare le valenze dobbiamo conoscere le configurazioni elettroniche dei composti.
Analogo al concetto di valenza è quello di numero di ossidazione legato al primo dalla relazione Valenza = Val.ass.( OX).
Esso esprime la capacità o proprietà di un atomo di cedere o acquisire uno o più elettroni.
Così se l'ossigeno ha in quasi tutti i legami OX = -2 è perché esso ha la tendenza ad acquisire( segno -) due elettroni.
6.2
Nomenclatura dei composti chimici
Il nome di un composto binario si costruisce a partire da quello dell’elemento scritto a destra. Gli indici delle formule vengono identificati attraverso dei prefissi
.
Regole pratiche
1.Scriviamo i simboli con i rispettivi n.o. nell’ordine corretto: prima l’elemento metallico e poi l’elemento non metallico;
2.il n.o. del metallo diventa l’indice del non metallo e viceversa;
3.se i due indici della formula hanno un divisore comune, di solito si semplifica.
6.2
Nomenclatura dei composti chimici
La nomenclatura chimica permette di identificare i composti mediante un nome specifico, che si definisce a partire dalla formula della sostanza. Alcuni composti sono indicati prevalentemente con il loro nome comune: sono un esempio l'acqua (H2O) e l'ammoniaca (NH3). Nella maggior parte dei casi però per attribuire il nome ai differenti composti si utilizzano alcune regole codificate. Esistono diversi sistemi di nomenclatura: la nomenclatura tradizionale, quella IUPAC e la nomenclatura di Stock Elemento Radice del nome Idrogeno idr-Fluoro fluor-Cloro clor-Bromo brom-Iodio iod-Zolfo solf-Selenio seleni-Azoto nitr-Fosforo fosf-Carbonio carb- o carbon-Silicio silic-Boro
6.3
Classificazione dei composti chimici
La classificazione dei composti inorganici si basa sulle loro proprietà chimiche, in particolare sulla natura metallica o non metallica degli elementi costituenti e sulla reattività con acqua e ossigeno.
6.3
Classificazione dei composti chimici
6.3
Proprietà dei composti binari
Gli idracidi sono composti formati da idrogeno e un non metallo. Negli idracidi l’idrogeno ha numero di ossidazione +1 e si trova a sinistra nella formula. L’ossigeno forma composti praticamente con tutti gli elementi della tavola periodica. Con i metalli forma ossidi basici, con i non metalli dà luogo a ossidi acidi. Negli ossidi l’ossigeno ha n.o. –2 e si trova a destra nella formula (CO2, MgO).L’ossigeno forma anche degli ossidi particolari, detti perossidi, che contengono due atomi di ossigeno legati tra loro.
Nei perossidi l’ossigeno ha numero di ossidazione –1 e si trova a destra nella formula (H2O2).
6.3
Proprietà dei composti binari
I sali binari comprendono una parte metallica, che viene scritta per prima, e una non metalica.
6.3
Composti binari
La nomenclatura IUPAC utilizza il termine ossido preceduto dai prefissi mono-, di-, tri-, in base al numero di atomi di ossigeno presenti nella molecola. A tale termine, seguono di- e il nome del catione preceduto da un prefisso che specifica il numero di atomi con cui il catione compare nella molecola.
Secondo la nomenclatura Stock, gli ossidi dei vari elementi, con numero di ossidazione variabile, sono distinti indicando il n.o. con un numero romano posto tra parentesi. La nomenclatura tradizionale, a differenza delle altre due, distingue gli ossidi dei metalli (ossidi basici) da quelli dei non metalli (ossidi acidi) e utilizza regole diverse nei due casi.
6.3
Composti binari
Nel caso degli ossidi acidi, la nomenclatura tradizionale utilizza il termine anidride al posto di ossido. Tale denominazione, molto comune in passato, non è più utilizzata in chimica.
6.3
La nomenclatura dei composti ternari: gli idrossidi
Gli idrossidi sono composti ionici formati da un metallo e dallo ione idrossido OH–. Nella formula il metallo si trova a sinistra e il gruppo ossidrile a destra, come per esempio nell’ idrossido di magnesio Mg(OH)2 La nomenclatura IUPAC assegna a questi composti il nome idrossido preceduto dal suffisso –mono, -di, -tri, ecc. per indicare il numero di gruppi OH presenti nella molecola, seguito dal nome del catione, per esempio idrossido di sodio.6.3
Principali idrossidi
Formula Nome tradizionale Nome secondo Stock Nome IUPAC
Ca(OH)2 Idrossido di calcio Idrossido di calcio Diidrossido di calcio
Fe(OH)2 Idrossido ferroso Idrossido di ferro (II) Diidrossido di ferro
Fe(OH)3 Idrossido ferrico Idrossido di ferro (III) Triidrossido di ferro
Sn(OH)2 Idrossido stannoso Idrossido di stagno (II) Diidrossido di stagno
Sn(OH)4 Idrossido stannico (idrossido di stagno (IV) Tetraidrossido di stagno
6.3
La nomenclatura dei composti ternari: gli ossiacidi
Gli ossiacidi sono composti formati da idrogeno, un non metallo e ossigeno.
Gli ossiacidi derivano dalla reazione fra un ossido acido (anidride) e una o più molecole d’acqua.
Nomenclatura degli ossiacidi
•IUPAC: acido + non metallo con desinenza riferita al n.o. posto fra parentesi; •tradizionale: acido + non metallo con suffisso relativo al n.o.
6.3
La nomenclatura dei composti ternari: sali ternari
I sali ternari sono composti formati da un metallo, un non metallo e l’ossigeno. I sali ternari si formano per sostituzione degli atomi di idrogeno dell’ossiacido corrispondente con un metallo.
6.3
Poliacidi
I poliacidi si formano per combinazione di un ossido acido e 1, 2 o 3 molecole d’acqua e prendono rispettivamente i prefissi meta-, piro- e orto-.