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Dalla parte dei clienti: cos’è cambiato in farmacia durante la pandemia?

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Academic year: 2021

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DALLA PARTE DEI CLIENTI

cos’è cambiato in farmacia durante la pandemia?

Farmacia significa contatto

in un’epoca in cui la

distanza è protagonista

Essa rappresenta uno dei presidi dove il contatto umano ricopre un ruolo di assoluta centralità,

essenziale per il counselling, lo screening della popolazione, e lo svolgimento di pratiche di autoanalisi.

Operativa a battenti aperti per tutto il periodo emergenziale, essa ha dovuto adattare il proprio servizio adottando le dovute precauzioni, ampliando, in alcuni casi, le prestazioni (consegna a domicilio) e limitandone altre, rimanendo comunque un luogo dove poter ricevere informazioni e rassicurazioni,

anche relativamente all’avanzare della pandemia da Covid-19.

La farmacia

Al fine di indagare la prospettiva della popolazione durante l’emergenza, è stata svolta un’indagine su un campione di clienti provenienti da 15 farmacie sul territorio torinese. Il questionario, articolato in 11

domande, riguardava il ruolo del farmacista, la sicurezza percepita nel recarsi in farmacia e la reperibilità dei dispositivi di protezione durante il periodo di emergenza. Complessivamente sono stati coinvolti 156 rispondenti, di età media intorno ai 52 anni.

L’indagine

Inutile Indifferente Utile Molto utile Possibilità di muoversi liberamente in farmacia Possibilità di accedere all’autoanalisi Possibilità di accedere alle

giornate dedicate Altro Contatto diretto con il

farmacista

52%

Sì No

64%

Come giudica il ruolo della farmacia durante l’emergenza da Covid-19?

Cos’è mancato maggiormente in farmacia?

Ha utilizzato la farmacia per avere delucidazioni riguardo al Covid-19?

Qual è l’aspetto più critico che ha riscontrato in farmacia, durante l’emergenza?

36% 31% 14% 52% 24% 31% 26%

19% Lentezza nel reperire i prodotti

Scarso coordinamento tra farmacista e medico Prezzi troppo elevati dei prodotti

Altro

Scarsa attenzione verso il paziente

Dall’analisi emerge come la farmacia sia stata sicuramente un presidio centrale per dispensare consigli e informazioni, soprattutto nei confronti della

popolazione più debole ed anziana e per questo più colpita dalla pandemia. Ciò che l’utenza ha maggiormente sofferto è l’assenza di un contatto diretto

con il farmacista, ostacolato dalla distanza di almeno un metro, dalle mascherine, dalle visiere e dai plexiglas: questo sottolinea ancora una volta quanto sia importante la relazione stretta che si viene a creare fra cliente e farmacista.

Nonostante tali impedimenti però, è minimo il numero degli intervistati che riporta di aver sperimentato una scarsa attenzione da parte del farmacista. Lo studio è tutt’ora in corso ed è stato esteso a livello nazionale.

In conclusione

Si ringraziano i partecipanti della X edizione al “Master in Farmacia Territoriale Chiara Colombo” e al “Master Coaching x Pharmacist” per la collaborazione.

Baratta Francesca¹, Ciccolella Michele², Visentin Giulio Mario¹, Ravetto Enri Lorenzo¹, Pignata Irene¹, Brusa Paola¹

1) Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco, Università di Torino, Torino 2) HiSkill S.r.l., Bologna

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