PREMESSA
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Il presente lavoro si colloca nell’ambito di un progetto di ricerca sperimentale sugli aspetti naturalistici e ambientali del Parco di Villa Carmignani, situato a Collesalvetti e di proprietà della Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense, prendendo in particolare considerazione quelli floristici.
L’interesse manifestato nel corso dell’indagine assume molteplici connotazioni, riassumibili essenzialmente nel desiderio di conoscere il valore naturalistico del sito e nell’impegno profuso a valorizzarne l’ambiente, ritenuto unico nel suo genere per la biodiversità presente, la bellezza del paesaggio e l’interesse storico-culturale che avvolge l’intera proprietà.
Caratterizzata da una serie di edifici immersi nel suggestivo verde del Parco, Villa Carmignani costituiva originariamente la principale tra le proprietà di campagna di una delle più prestigiose famiglie toscane dell’Ottocento, i Carmignani, divenendo in seguito fissa dimora per gli ultimi rappresentanti della dinastia.
Oltre alla villa padronale, la cui genesi risale alla prima metà del XIX secolo, e alla Limonaia, elegante edificio di pregevole fattura
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architettonica, riconducibile allo stile Liberty e anticamente destinato a serra per la coltivazione degli agrumi, sicuramente l’aspetto notevole dell’intera proprietà è rappresentato dal bosco, costituito da cinque ettari di alberi ad alto fusto disposti lungo i limiti della stessa.
La facilità di percorrenza dei sentieri che lo attraversano e la grande varietà di specie vegetali che lo popolano fanno del bosco una sorta di orto botanico, offrendo al visitatore un tripudio di colori e d’intensi odori che accompagnano l’alternarsi delle stagioni.
Sono presenti anche delle querce secolari di oltre 30 metri di altezza risalenti al XVII e XVIII secolo, considerate tra le più imponenti di tutta la provincia di Livorno, le quali, come segnalato dal Corpo Forestale e previsto della Legge Regionale n. 60 del 13 agosto 1998, risultano ancora in attesa d’iscrizione all’elenco regionale degli alberi monumentali.
Tale provvedimento, oltre che stare a cuore a tutti coloro che sono sensibili alle tematiche ambientali e alla salvaguardia della natura, è di pertinenza della Regione Toscana che, su proposta del Comune di Collesalvetti e in tacito accordo con l’ente gestore del Parco, sta intervenendo in merito a tutela di ciò che è considerato patrimonio della umanità.
Gli obiettivi principali della seguente ricerca sono mirati a informare la comunità di Collesalvetti, gli enti pubblici regionali e locali responsabili del controllo ambientale del territorio, l’ente gestore della proprietà e
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chiunque altro abbia interesse, sull’inestimabile valore naturalistico, paesaggistico e ambientale del Parco di Villa Carmignani; inoltre, si prefiggono il compito di promuovere la conservazione e la protezione dell’habitat naturale osservato, al fine di preservarne l’equilibrio con l’attuazione di opportuni interventi di manutenzione definibili in un piano di recupero ambientale del Parco.
Questi e altri aspetti saranno affrontati nel proseguo della tesi che, oltre a riportare in vita il ricordo della prestigiosa Famiglia Carmignani attraverso la ricostruzione storica della dinastia, è principalmente incentrata a delineare nei suoi capitoli tutte quelle argomentazioni inerenti allo stato climatico, geologico, geomorfologico dell’area presa in esame e al censimento della flora del luogo, sviluppate durante i sopralluoghi effettuati nel periodo di analisi compreso tra gennaio e ottobre 2008.
I risultati e le conclusioni maturate al termine del presente lavoro assumono una duplice valenza, conoscitiva e divulgativa; attraverso questi percorsi cognitivi si giunge alla piena consapevolezza dell’importanza che verte intorno ad esso, il quale nutrito da forti motivazioni e future aspettative, si spinge oltre al contesto puramente accademico a cui è legato, proponendo oggettivamente la realizzazione di un progetto globale di manutenzione e valorizzazione dell’area boschiva (come già in passato professato dall’allora Direttore del Dipartimento di Scienze Botaniche dell’Università di Pisa, Prof. Fabio Garbari, nella relazione acquisita e
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pubblicata dalla Cassa Forense nel 2004), nonché l’assegnazione del Parco alle A.N.P.I.L. (Aree Naturali Protette di Interesse Locale).